UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA Dipartimento di Economia 20 maggio 2015
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- Filippo Leonardi
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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA Dipartimento di Economia 20 maggio 2015 COME PREVENIRE LE SOFFERENZE PER IL SISTEMA BANCARIO 1
2 LE FASI DI VITA DELLE IMPRESE DALL ANALISI SI POSSONO INDIVIDUARE PER UNA IMPRESA UN RISCHIO DI INSOLVENZA DURANTE UNA DI QUESTE QUATTRO FASI: INIZIALE SVILUPPO MATURITÀ DECLINO E EVIDENTE CHE LA VALUTAZIONE DEVE AVVENIRE CON MODALITÀ DIVERSE, IN BASE AL RISCHIO DELLA FASE AZIENDALE DOVE SI TROVA IL CLIENTE. 2
3 PUÒ INDIVIDUARE IL RISCHIO DI VITA DELL IMPRESA NON È DETTO CHE L AZIENDA DEBBA PERCORRERE TUTTE LE QUATTRO FASI, MA DEVE ESSERE BEN CHIARO CHE LA BANCA DEVE CONOSCERE ED INDIVIDUARE IN QUALE FASE SI TROVA L AZIENDA AD OGNI FASE CORRISPONDE UN MONITORAGGIO DIVERSO DA PARTE DELLA BANCA. E COMPITO DELLA STRUTTURA BANCARIA ESAMINARE PREVENTIVAMENTE IN QUALE FASE DELLA VITA AZIENDALE SI TROVA IL CLIENTE E SE ESITE UNA PROBABILE CRISI DELL IMPRESA. «DEVE ESISTERE SEMPRE UN ANALISI CRITICA E UNA VALUTAZIONE PREVENTIVA VERSO L AZIENDA» 3
4 QUALI RISCHIO COMUNE ABBIAMO IN TUTTE LE QUATTRO FASI? 1 PARTE A PRESCINDERE DALLA FASE IN CUI VIENE COLLOCATA L AZIENDA E NECESSARIO VALUTARE SEMPRE QUESTI ELEMENTI CON DATI STORICI E PREVISIONALI 1. ESAME DEL MERCATO, 2. ESAME PATRIMONIALE ED ECONOMICA 3. PROFESSIONALITÀ E CAPACITÀ DEI SOCI E AMMINISTRATORI 4
5 QUALI RISCHIO COMUNE ABBIAMO IN TUTTE LE QUATTRO FASI? 2 PARTE OLTRE AI DATI INDICATI IN PRECEDENZA SI DEVONO TENER PRESENTE I SEGUENTI RISCHI: LA GESTIONE OPERATIVA LE RISORSE UMANE IL MODELLO ORGANIZZATIVO (231/2001) IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI IL RISCHIO DEL CREDITO VERSO I CLIENTI segue 5
6 QUALI RISCHIO COMUNE ABBIAMO IN TUTTE LE QUATTRO FASI? - 3 PARTE IL RISCHIO DI MERCATO IL RISCHIO DI LIQUIDITÀ IL RISCHIO DI TASSO SUI FINANZIAMENTI IL RISCHIO DI VALUTA IL RISCHIO OPERATIVO IL RISCHIO DI CONCENTRAZIONE IL RISCHIO REPUTAZIONALE E evidente che la valutazione del rischio deve essere effettuata in base alle dimensioni dell azienda. 6
7 QUALI RISCHIO COMUNE ABBIAMO IN TUTTE LE QUATTRO FASI? 4 PARTE ESAMINATI I DATI CONSUNTIVI E PROSPETTICI CONFRONTATI I DATI RISERVATI ALLA BANCA VALUTATI I RISCHI ESAMINATI GLI ALLEGATI DEL BILANCIO: GESTIONE-NOTA INTEGRATIVA- SINDACI REVISORE CONTABILE La Banca deve decidere se esistono i presupposti della continuità aziendale cioè le prospettive future (attività, passività, risultato economico rapportato al Patrimonio) sono idonee al funzionamento aziendale. 7
8 ESAME DELLE FASI «START UP/INIZIALE» FASE INIZIALE L IMPRESA E IN START UP E QUINDI - VOLUMI D AFFARI CONTENUTI - CRESCITA LENTA - ASSENZA DI REDDITO - COSTI ELEVATI DI AVVIO - DIFFICOLTÀ DI AFFERMARSI SUL MERCATO 8
9 ESAME DELLE FASI «CONQUISTA NUOVI MERCATI» FASE DELLO SVILUPPO L ANDAMENTO DEL FATTURATO E DEI PROFITTI SONO IN FORTE CRESCITA. LA VALUTAZIONE DEVE ESSERE EFFETTUATA SUI RISCHI ASSUNTI CON LA CLIENTELA E SULLA CONTINUITÀ NEL MEDIO PERIODO. 9
10 ESAME DELLE FASI «MATURITÀ» FASE DELLA MATURITÀ L AZIENDA E COSTANTE NEL PRODURRE - FATTURATI IN CRESCITA - ELEVATI PROFITTI ELEVATO RISCHIO DI UN RALLENTAMENTO DEI CONTROLLI 10
11 ESAME DELLE FASI «DECLINO» FASE DEL DECLINO IL FATTURATO E IL RISULTATO ECONOMICO EVIDENZIANO UN CONTINUO CALO CON ELEVATE PROBABILITÀ DI PORTARE L AZIENDA AL TERMINE DEL CICLO DI VITA. I RISCHI EVIDENZIANO UN PROGRESSIVO AUMENTO. 11
12 SINTOMI DELLA CRISI E INSOLVENZA 1 parte Si sente dire dalle Banche MA ANDAVA COSI BENE, È STATA UNA SORPRESA. HA VOLUTO DARCI IL «BIDONE». NON DAVA SEGNI DI CRISI ECC. NON E ASSOLUTAMENTE VERO, LA BANCA NON HA SVOLTO UN ADEGUATO AZIONE DI CONTROLLO E DI MONITORAGGIO. 12
13 SINTOMI DELLA CRISI E INSOLVENZA 2 parte PREVENIRE O SEGNALARE LA CRISI DI UN AZIENDA, SI SVOLGE UN COMPITO IMPORTANTE SIA VERSO LA BANCA, NON CREANDO PERDITE, CONTENIMENTO DEI COSTI DI RECUPERO E MANCATI REDDITI. SIA VERSO L AZIENDA SEGNALANDO LA CRISI CHE STA ARRIVANDO. CON BENEFICI SOCIALI ED ECONOMICI PER LA COLLETTIVITÀ. 13
14 SINTOMI DELLA CRISI E INSOLVENZA 3 parte LA DIFFERENZA DEI TERMINI: LA «CRISI» DI UN AZIENDA PONE A RISCHIO LA CONTINUITÀ FUTURA DELL ATTIVITÀ. IL RISANAMENTO IN TALE IPOTESI DI CRISI È ANCORA POSSIBILE. L»INSOLVENZA» INVECE È QUANDO L AZIENDA NON È PIÙ IN GRADO DI SODDISFARE IN MODO REGOLARE I PROPRI IMPEGNI. 14
15 SINTOMI DELLA CRISI E INSOLVENZA 4 parte Esiste anche la norma dello «stato di sovra indebitamento», art.6, comma 2, L. 3/2012. Cioè squilibrio tra debiti e patrimonio liquidabile(in seguito v. procedure fallimentari). Nota: Preciso che l usura può essere - soggettiva (quando si applicano condizioni non di mercato in stato di necessità art. 644, comma 3 c.p. e L. 108/96) - oggettiva (supero tasso soglia). 15
16 SINTOMI DELLA CRISI E INSOLVENZA 5 parte I sintomi della crisi e/o dello stato di insolvenza sono vari: indicatori finanziari (CASH FLOW NEGATIVO; PATRIMONIO NETTO NEGATIVO O ESIGUO; DEBITI NON ONORATI O NON SALDATI; TASSE E CONTRIBUTI NON VERSATI; MARGINI DI LINEE DI CREDITO NON DISPONIBILI; FIDI BANCARI E/O COMMERCIALI REVOCATI; INDICATORI NEGATIVI; INCAPACITÀ AD OTTENERE FINANZIAMENTI DA BANCHE O COMMERCIALI; INCAPACITÀ DI ONORARE PRESTITI IN SCADENZA; ECC.) indicatori sulla gestione dell Azienda (PERDITA DI MERCATI; PRODOTTO SUPERATO DA NUOVE TECNICHE; ECCEDENZA DI PERSONALE; DIMISSIONI O SOSTITUZIONE DI AMMINISTRATORI E/O TECNICI C.D. FIGURE CHIAVE; ECC: 16
17 SINTOMI DELLA CRISI E INSOLVENZA 6 parte altri indicatori ( MANIFESTAZIONI DI EVENTI PREGIUDIZIEVOLI; NON CERTIFICAZIONE DEL BILANCIO; CONTENZIOSI LEGALI, FISCALI, PREVIDENZIALI; PROVVEDIMENTI DELLA MAGISTRATURA; INCAPACITÀ DEGLI AMMINISTRATORI E DIRIGENTI; CARENZA DI PROGRAMMAZIONE E DI CONTROLLO DI GESTIONE; MANCATO RINNOVAMENTO TECNOLOGICO; ECC.) esame centrale rischi ( TRAMITE L ACCESSO ALLA CENTRALE RISCHI SU AUTORIZZAZIONE DELL AZIENDA RELATIVA AI DATI DEGLI ULTIMI 36 MESI DI SEGNALAZIONE) monitoraggio Cerved (BANCA DATI). 17
18 SINTOMI DELLA CRISI E INSOLVENZA 7 parte E EVIDENTE CHE IN BASE ALLA QUANTITÀ DI PIÙ SINTOMI PRESI ASSIEME DETERMINA LO STATO DI CRISI OPPURE LO STATO DI INSOLVENZA 18
19 SINTOMI DELLA CRISI E INSOLVENZA 8 parte COME SI E ACCENNATO LO STATO DI CRISI CONOSCIUTO IN TEMPO PUÒ ESSERE RISOLTO CON UN PIANO DI RISANAMENTO E UN NUOVO PROGETTO INDUSTRIALE. PIÙ DIFFICILE APPARE INVECE, LA RISOLUZIONE DELL INSOLVENZA DI UN RISANAMENTO DELL AZIENDA SE NON SI PASSA DALLE DIVERSE PROCEDURE 19
20 CENNI SU INSOLVENZA LO STATO DI INSOLVENZA PUÒ AVVENIRE: LIQUIDAZIONE VOLONTARIA. RISANAMENTO AL FINE DI USCIRE DALLA CRISI CON LE PROCEDURE FALLIMENTARI. FALLIMENTO. 20
21 NOTE SUL RISANAMENTO DELLA CRISI Si fa un breve accenno sul risanamento che avviene in caso di sovraindebitamento. art. 67 l.f. ristrutturazione debiti bancari art.182 bis l.f. accordo dei debiti (bancari, fornitori, fiscali, tributari ecc.) artt.160/161/186 bis l.f. - Concordato in bianco o con riserva - Concordato in continuità. 21
22 CLASSIFICAZIONE CREDITI IN BANCA 1 parte La normativa di vigilanza dal 1 gennaio 2015 ha modificato la classificazione dei crediti. (da rettificare entro il 1 luglio 2015 con due anni retroattivi) 22
23 CLASSIFICAZIONE CREDITI IN BANCA 2 parte Ante 1 gennaio 2015 Dall 1 gennaio Crediti performing 1. Crediti performing 2. Crediti deteriorati (non performing) 2. Crediti deteriorati non performing 2.1. scaduti / sconfinati da oltre 90 gg 2.1. scaduti/sconfinati da oltre 90 gg 2.2. incagli incagli soggettivi incagli oggettivi 2.2. inadempienze probabili 2.3. Crediti in sofferenza 2.3. Crediti in sofferenza Abolita 23
24 1 parte DEFINIZIONE DELLA CATEGORIE Attività deteriorate Sono le attività sia per «cassa» (finanziamenti) sia «fuori cassa» (garanzie rilasciate, impegni irrevocabili e revocabili a erogare fondi ecc.) verso clientela ordinaria o istituzioni finanziarie che ricadono dei «non performing» (Scaduti/sconfinati da oltre 90 gg inadempienze probabili crediti in sofferenza ) 24
25 DEFINIZIONE DELLA CATEGORIE 2 parte Attività deteriorate La classificazione avviene a prescindere da eventuali garanzie (reali o personali) poste a presidio degli affidamenti. 25
26 DEFINIZIONE DELLA CATEGORIE 3 parte Attività deteriorate SOFFERENZE Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni equiparabili, indipendentemente dalle garanzie o dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca. 26
27 DEFINIZIONE DELLA CATEGORIE 4 parte Attività deteriorate INADEMPIENZE PROBABILI La classificazione è il risultato del giudizio della Banca circa l improbabilità che, senza il ricorso ad azioni quali l escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni verso l Istituto. La valutazione va effettuata a prescindere dalla presenza di sconfinamenti o rate scadute e non pagate o di altre anomalie. 27
28 DEFINIZIONE DELLA CATEGORIE 5 parte Attività deteriorate INADEMPIENZE PROBABILI continua In questa categoria vanno ricomprese le posizioni in concordato preventivo c.d. in bianco o in continuità, salvo se non ricorrono gli estremi della sofferenza o sono state già classificate a sofferenza. 28
29 DEFINIZIONE DELLE CATEGORIE 6 parte Attività deteriorate - ESPOSIZIONI SCADUTE E/O SCONFINANTI DETERIORATE Le posizioni, non rientranti tra le sofferenze o tra le inadempienze probabili, scadute o sconfinate. Possono essere valutate al singolo debitore o alla singola linea di credito. 29
30 DEFINIZIONE CREDITO FORBORNE Per Forbone si intende un credito modificato nelle condizioni contrattuali e/o il parziale rifinanziamento o totale del debito, tali da non consentire di adempiere ai propri impegni contrattuali. Quindi due sono le componenti per il forborne: Difficoltà finanziarie ad affrontare gli impegni in scadenza o anche in futuro. Rinegoziazione/rifinanziamento del debito. Quindi da escludere qualsiasi rinegoziazione per motivi commerciali. 30
31 CLASSE DEI CREDITI FORBORNE Il FORBORNE non è una categoria di classificazione dei crediti, ma un segnale di maggior «attenzione» per la Banca e per la Vigilanza. Le classi del FORBORNE sono: FORBORNE non performing (sofferenze inadempienze probabili esposizioni scadute e/o sconfinamenti deteriorate). FORBORNE performing. FORBORNE «esposizioni oggetto di concessione» che a sua volta può essere (vedere successivamente la definizione) : - «performing» - «non performing» 31
32 FORBORNE «ESPOSIZIONI OGGETTO DI CONCESSIONE» Fermo restando i due requisiti di difficoltà e di rinegoziazione trattasi di: concessione di nuova finanza a breve o medio termine, consolidamento, moratoria, piano rientro, trasformazione da breve a medio termine, rimodulazione del piano di ammortamento, allungamento della durata, allungamento del pre-ammortamento, modifiche modalità di rimborso, modifiche o mancato rispetto covernats. 32
33 FORBORNE «ESPOSIZIONI OGGETTO DI CONCESSIONE» L individuazione delle esposizioni forborne oggetto di concessione segue la classificazione del rischio a seconda dei casi - NON PERFORMING (sofferenze-inadempienze probabili- esposizioni scadute e/o sconfinate) - PERFORMING. 33
34 GESTIONE FORBORNE NON PERFORMING Per uscire dal «Forborne non performing» a quella di «Forborne performing» deve avere almeno un anno di regolarità del rapporto (periodo di osservazione) e una valutazione positiva da parte Banca. al termine di un anno e se la valutazione è positiva per regolarità e non vi sono timori circa il completo adempimento futuro, la posizione è classificata per due anni in «Forborne performing». Dopo tre anni esce da «Forborne». 34
35 GESTIONE FORBORNE PERFORMING Per uscire dal «Forborne performing» deve trascorrere almeno due anni (periodo di osservazione) e avere una valutazione positiva da parte Banca. al termine del periodo di due anni esce da «Forborne». 35
36 ASSORBIMENTO PATRIMONIALE la misurazione del rischio di credito La ponderazione degli impieghi, tenuto conto delle diverse classi di ponderazione in base alla garanzie, al soggetto beneficiario del credito corrisponde: 8% credito performing 12% credito non performing La classificazione in «FORBORNE» segue le aliquote dei rispettivi crediti performing e non performing. 36
37 INDICENZA SUL CONTO ECOMICO DEI CREDITI NON PERFORMING I crediti «non performing» rappresentano un onere elevato per le Banche per i seguenti fattori: - Elevati oneri per la gestione. - Costi di consulenti. - Costi di legali per il recupero del credito. - Oneri tributari per le azioni esecutive. - Rettifiche di valore sul capitale e sugli interessi. - Tempi lunghi per il recupero (media 7 anni per i fallimenti). - Assorbimento patrimoniale. 37
38 SOFFERENZE BANCARIE IL SISTEMA Il sistema indica i seguenti dati al gennaio 2015: sofferenze lorde euro 185,5 miliardi sofferenze nette euro 81,2 miliardi rapporto sofferenze nette/ crediti 4,50% rapporto sofferenze lorde/ crediti 9,70% (piccoli operatori: 16,3% - famiglie 7% - nel 2007 la percentuale era circa il 3%). 38
39 ESEMPIO BILANCIO 2014 BANCA LOCALE rapporto sofferenze nette/impieghi: 5,20% crediti euro 3,5 miliardi di cui deteriorate euro 603 milioni (+ 143 mil) di cui sofferenza nette euro 195 milioni. rettifiche di valore 2014 euro 60 milioni margine di interesse 2014 euro 78 milioni margine di interm euro 126 milioni spese legali per recupero crediti euro 1,7 mil. 39
40 ESEMPIO NOMINATIVO A SOFFERENZA CASO A Situazione al 2009 Stato di insolvenza 2009 IMPRESA EDILE MUTUO S.A.L. 60% DEL COSTO, tasso 6% + 2% VALORE FABBRICATO FINITO euro 10 milioni PREZZO DI VENDITA FINITO euro 16 milioni GARANZIE ipoteca 1 grado sul costruendo Costi sostenuti 2009 euro 7 milioni. Mutuo erogato 2009 euro 4,2 milioni. 40
41 anno ESEMPIO NOMINATIVO A SOFFERENZA CASO A Valore Perizia interessi Costi Rettifiche valore Debito netto mil ,2 mil mil ,6 mil ,5 mil ,3 mil mil mil mil ,4 mil ,8 mil ,1 mil. Totale 2009/ Fabbricato: non terminato degrado furti al cantiere, valore commerciale pronto realizzo al 2014: euro Perdite: capitale euro mancati interessi euro costi avvocati e perizie euro TOTALE PERDITE: euro
42 CONCLUSIONI AL TERMINE DI QUESTA BREVE ESPOSIZIONE VORREI RICORDARE: LE PERDITE DEL SISTEMA BANCARIO SONO DOVUTE A DETERIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO CHE IN CONTESTO DI RECESSIONE E DI EROGAZIONI AVVENUTE NEGLI ANNI PRECEDENTI «IN MODO DISINVOLTO», HA PORTATO ALLE PERDITE DI CUI SIAMO TUTTI A CONOSCENZA, IL CUI DANNO SI RIPERCUOTE SULL ECOMOMIA. 42
43 CONCLUSIONI IL SISTEMA BANCARIO PER RECUPERARE I PASSIVI ELEVATI HA DOVUTO RIBALTARE I COSTI SULLA CLIENTELA, AUMENTANDO GLI SPREAD. SONO STATI DANNEGGIATI I SOCI CON PERDITA DI VALORE DELLE AZIONI. SONO STATI RIVISTI I CRITERI DEL MERITO CREDITIZIO IN MODO UNIFORME PER TUTTI. 43
44 CONCLUSIONI QUINDI: LA CONOSCENZA EFFETTIVA DEL CLIENTE L ANALISI DEI DATI STORICI E FUTURI DELL IMPRESA IL MONITORAGGIO COSTANTE IL CONFRONTO CON LE AZIENDE DEL SETTORE LA CLASSIFICAZIONE DEL CREDITO 44
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