IL CATALOGO E LA CATALOGAZIONE EMILIO BERTOCCI IL CATALOGO E LA CATALOGAZIONE
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- Bernarda De Marco
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1 EMILIO BERTOCCI IL CATALOGO E LA CATALOGAZIONE 1
2 INDICE La biblioteca e il catalogo Tipi di cataloghi Cenno sulle fonti d informazione Catalogo e bibliografia Le registrazioni bibliografiche La catalogazione...9 2
3 1 La biblioteca e il catalogo Si ritiene, generalmente, che la caratteristica principale di una biblioteca sia la presenza fisica in essa di grandi quantitativi di libri, ma non è così. Infatti, tale presenza potrebbe indicare che si tratta non di una biblioteca, ma di un magazzino librario, di un posto di prestito, di un deposito di giacenze librarie. Invece, una biblioteca si qualifica per la capacità di fornire le informazioni necessarie a recuperare il documento richiesto o che rientra nell ambito tematico che interessa il lettore. Per far fronte a questo compito è necessario che le informazioni sui documenti posseduti siano facilmente disponibili e, con lo sviluppo dei sistemi bibliotecari, lo siano anche le informazioni sui documenti posseduti dalle altre biblioteche del Sistema, se non direttamente, almeno attraverso il Centro del Sistema. Tutto questo è reso possibile da una uniforme raccolta di informazioni in insiemi strutturati contenuti in elenchi ordinati secondo criteri rigorosi. Questi elenchi sono i cataloghi e l attività di realizzazione dei cataloghi è la catalogazione. In altri termini, il catalogo è un elenco ordinato contenente l insieme delle informazioni riguardanti i documenti appartenenti a una determinata biblioteca o centro di documentazione. Il catalogo è lo strumento di comunicazione fra il patrimonio della biblioteca e gli utenti. La consultazione del catalogo è il primo accesso del lettore ai documenti posseduti dalla biblioteca. Dunque, senza i cataloghi non è possibile fornire alcun serio servizio al pubblico salvo affidarsi al metodo primitivo basato sulla memoria dei bibliotecari. 3
4 2 Tipi di cataloghi I cataloghi sono stati storicamente prodotti in forma cartacea, ma oggi sono diffusi anche i cataloghi elettronici su CD ROM, floppy disk e on line (opac, metaopac) I principali tipi di cataloghi sono i seguenti: a) catalogo alfabetico per autori. Gli autori sono ordinati alfabeticamente secondo le RICA (Regole italiane di catalogazione per autori). Se l opera è priva di autori o gli autori sono più di tre, è assegnata l intestazione al titolo dell opera al posto del nome dell autore. Con questo catalogo si risponde alla domanda sul possesso di una certa opera da parte della biblioteca. b) catalogo alfabetico per soggetti. I soggetti sono quelli previsti dal Soggettario di Firenze e il catalogo ne segue le regole di ordinamento. Con questo catalogo si risponde alla domanda sul possesso di opere su un certo argomento da parte della biblioteca. c) catalogo sistematico per materie (catalogo classificato). Il catalogo classificato è poco diffuso ed è anche confuso con quello topografico. Adottando la CDD (Classificazione Decimale Dewey), il catalogo classificato deve contenere un rinvio all indice relativo per la corrispondenza fra notazione e voci collegate. Questo catalogo fornisce all utente esperto un quadro dei documenti posseduti dalla biblioteca secondo differenti discipline di studio. d) catalogo topografico. Senza ricorrere all indice relativo riducendo opportunamente le notazioni troppo lunghe e aggiungendo le prime tre lettere dell autore del titolo, il catalogo classificato diventa un catalogo topografico che ci informa sulla localizzazione in biblioteca dell opera richiesta. 4
5 Naturalmente, utilizzando la CDD, esso può essere adoperato anche come un catalogo classificato improprio. 5
6 3 Cenno sulle fonti d informazione Nella gerarchia delle fonti d informazione i cataloghi si collocano nelle fonti secondarie insieme alle bibliografie. Le fonti primarie (enciclopedie, dizionari, cronologie, ecc.) forniscono informazioni dirette, quelle secondarie sono strumenti di recupero dell informazione. Anche le fonti primarie non devono mancare in biblioteca per poter rispondere alle richiesta dei lettori. A questo proposito, il Centro Sistema Bibliotecario Provinciale della Spezia ha inserito fra i servizi librari per le biblioteche del Sistema la formula del fondo fisso che consiste nel fornire una giacenza libraria di fonti primarie e di classici della letteratura. Tale materiale è assegnato alla biblioteca per il tempo necessario all'incremento autonomo del proprio patrimonio librario. 6
7 4 Catalogo e bibliografia 1. Anche le bibliografie sono elenchi ordinati, ma si distinguono dai cataloghi in quanto prescindono dal fatto che i documenti siano posseduti da una biblioteca. 2. Inoltre, non esistendo regole ufficiali di compilazione delle bibliografie, le descrizioni possono essere ragionevolmente ridotte rispetto a quelle del catalogo. Solo sulle citazioni bibliografiche esistono raccomandazioni dell IFLA (Direttive per l applicazione delle ISBD alla descrizione delle parti componenti). 3. Il repertorio bibliografico principale in Italia è la Bibliografia Nazionale Italiana (BNI), curata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF). Prima della BNI, dal 1905 al 1957 era stato pubblicato, sempre a cura della BNCF, il Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa. 4. Bisogna distinguere l informazione catalografica dalla ricerca bibliografica: l informazione si riferisce ai documenti presenti nei cataloghi, la ricerca consiste nel preparare un elenco in grado di rispondere a una precisa richiesta: es. quali sono le opere sulla filosofia morale aristotelica pubblicate negli ultimi dieci anni; quali opere ha scritto Locke; quali titoli di autori antichi sono stati editi nell ultimo anno in Italia con testo a fronte. Spesso si parla di informazione bibliografica per intendere sia l informazione catalografica che le risposte alle cosiddette domande di orientamento bibliografico. 5. Nei limiti delle disponibilità organizzative e della presenza di personale qualificato, la biblioteca può fornire servizi di elaborazione di bibliografie con aggiornamento periodici sia su temi di frequente consultazione sia in occasione di fatti speciali, ricorrenze. 7
8 5 Le registrazioni bibliografiche L organizzazione delle notizie bibliografiche avviene mediante registrazioni bibliografiche (schede) che contengono non solo la descrizione del documento, ma anche tutti i dati necessari al suo recupero. Il formato a schede sia su carta che elettronico è quello che fornisce una compatta strutturazione degli elementi informativi, ma è possibile utilizzare anche formati estesi o ridotti a colonna. Le misure standard di una scheda è di 12,5 cm di base per 7,5 cm di altezza. La disputa sull uso del catalogo cartaceo o di quello elettronico è un falso problema, in quanto è sempre possibile stampare anche un catalogo elettronico e anche nel formato a schede. Il problema è semmai dovuto alla scarsa disponibilità di punti di accesso fisici per una consultazione elettronica da parte degli utenti nonché alla necessaria preparazione, almeno minima, richiesta agli utenti. 8
9 6 La catalogazione 1. Definizione. La catalogazione è l attività che permette di recuperare le informazioni sui documenti posseduti riunendole in quell elenco ordinato, che è appunto il catalogo. 2. L attività di catalogazione si può dividere in descrittiva, semantica, analitica, organizzazione delle notizie bibliografie. a) La catalogazione descrittiva ha il compito di facilitare il recupero delle informazioni che riguardano le caratteristiche del documento ritrovabili in gran parte all interno del documento stesso (titolo, autore, edizione, editore, paginazione, formato, collane, ISBN) che, insieme alle eventuali note e al collegamento ai punti di accesso (intestazioni) permetteranno all utente di avere un quadro sufficientemente chiaro per le sue scelte di lettura. Per tale fine occorre che le informazioni tratte dal documento siano organizzate secondo regole in grado di garantire l uniformità della descrizione, mancando la quale viene meno la leggibilità delle registrazioni bibliografiche prodotta. b) La catalogazione semantica ha il compito di fornire le informazioni che riguardano gli ambiti tematici e disciplinari, di recuperare i concetti principali del documento, attraverso l esame del testo, affinché, partendo da appositi indici, sia possibile risalire alle pubblicazioni sulle materie cercate, anche senza la conoscenza iniziale di alcun titolo. Anche gli indici devono essere costruiti secondo regole fissate dai linguaggi di indicizzazione. c) La catalogazione analitica si occupa del recupero delle informazioni sui specifici contributi delle parti complementari di una pubblicazione e consiste nel creare una scheda apposita per questo tipo di informazioni. E tipica di biblioteche specializzate o di sezioni bibliografiche speciali. In una biblioteca civica che avesse personale a disposizione sarebbe utile la catalogazione analitica del materiale monografico e periodico riguardante la storia locale. 9
10 3. I Principi di Parigi. L esigenza di una catalogazione uniforme sul piano internazionale ebbe un significativo punto di svolta con la conferenza tenutasi a Parigi nell ottobre del 1961 organizzata dalla Conferenza internazionale sui principi di catalogazione. In quella circostanza furono redatti i cosiddetti Principi di Parigi, principi di catalogazione, che, pur mantenendo la priorità dell intestazione sulla descrizione, fissarono alcune regole fondamentali sul catalogo per autore, che sono, ancora oggi imprescindibili per ogni biblioteca. Nella Definizione di principi, al punto 2. sono delineate le funzioni del catalogo. Mediante il catalogo si deve essere in grado di accertare il possesso, da parte della biblioteca, di un determinato documento o delle opere di un determinato autore o delle edizioni di una determinata opera. 4. L incontro di Copenhagen del 1969 aprì la via alla descrizione bibliografica autonoma dell intestazione. 5. In Italia, le Regole italiane di catalogazione per autore, pubblicate nel 1978 sono ancora ancorate all impostazione che privilegia l intestazione. Tuttavia, trattandosi di un codice nazionale è comprensibile l ampiezza data ai problemi di scelta e forma dell intestazione e, per quanto riguarda la descrizione, si è rivelato sufficientemente duttile da permettere un agevole adeguamento allo standard ISBD, adottato da molte biblioteche italiane ancor prima dell informatizzazione. Con l avvento del Servizio Bibliotecario Nazionale e la pubblicazione della Guida SBN, si è proceduto a riconoscere il giusto ruolo alla descrizione e a adattare in modo equilibrato RICA, ISBD ed esigenze informatiche, come si può verificare consultando e applicando la Guida nella creazione delle notizie bibliografiche e dei relativi collegamenti in SBN. Si avverte, comunque, l opportunità di procedere a una revisione della RICA, alla luce della Guida SBN. In particolare, è necessario un ripensamento sulla questione dell ente autore, le cui regole, soprattutto per i libri di interesse locale e con frontespizi debordanti di informazioni di dubbia utilità, sono spesso di poco aiuto al catalogatore. 10
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