Laboratorio di Fisica I AA matricole pari

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Laboratorio di Fisica I AA matricole pari"

Transcript

1 Schermate del corso di Laboratorio di Fisica I AA matricole pari Prof. V. Palladino Dr. O. Iorio Dr. M. Merola Grafici di misure Introduzione alla prova intercorso Lezione 5, scaricabile come o, meglio, entrando in

2 GRAFICI Servono per dare immediatamente e completamente le informazioni, che riguardano l andamento di una variabile in funzione dell altra. La Geometria Analitica c insegna che c è una corrispondenza biunivoca fra punto del piano e coppia di numeri reali. Si stabilisce sul piano un sistema di assi ( di solito ortogonali ) su ognuno dei quali viene fissato un riferimento, individuato dalla posizione dello zero, dal segmento unitario l e dal verso positivo, indicato con una freccia. x l x U x, unità di misura scelta per le x y l y U y, unità di misura scelta per le y

3 Ad ogni coppia (x,y) corrisponde quindi un punto P nel piano avente come ascissa x e come ordinata y. L insieme dei punti P, che soddisfano la dipendenza funzionale y=y(x) al variare di x nel suo insieme di definizione, costituisce il grafico della funzione. In laboratorio si useranno fogli di carta millimetrata con scale lineari oppure logaritmiche.

4 y = 0,1 x + 0,2 ( -1 x 4 ) La scelta del segmento unitario l y sulla scala y compatta troppo il grafico. N.B. I segmenti unitari l x e l y sono tracciati solo per maggior chiarezza : in generale è buona norma non disegnarli sul grafico

5 La funzione da graficare è sempre la stessa, ma l y è ora 10 volte più grande. Il grafico ne guadagna in leggibilità.

6 Un altro esempio da non seguire y = 0,1 x 2-0,3 x +5 ( 0 x 5 ) Su una scala millimetrata con l y lungo 10 mm, y(3,5) =5,2 e non si può apprezzare la seconda cifra decimale con una certa sicurezza.

7 Ora la funzione y è la stessa del grafico precedente ma l y è ora cinque volte più grande. Maggiore leggibilità, maggiore precisione con cui il grafico può essere utilizzato: y(3,5) = 5,18

8 Precisione nelle letture su un grafico La scelta di l x e l y determina la precisione con cui un grafico può essere utilizzato. Infatti l'errore di lettura su un grafico, fatto su scala millimetrata, è non minore di 0.5 mm. D'altra parte, se x è la grandezza fisica e U x la sua unità di misura e se L x è la lunghezza letta sul grafico e l x è il segmento unitario, dalla relazione x = (L x / l x ) U x si ricava che Δx = ( 0,5 mm / l x ) U x sicché l'errore relativo vale Δx / x = ( 0.5 mm ) / L x

9 Un analogo discorso vale per la coordinata y, per cui Δy / y = ( 0.5 mm ) / L y Nel penultimo grafico L y =52.0 mm, sicché l'errore relativo Δy / y è circa 1 %. Nell ultimo grafico L y =259.0 mm, sicché l'errore relativo Δy / y è circa 0,2 %.

10 Derivazione grafica Si sfrutta la relazione fra derivata di una funzione e la retta tangente alla curva corrispondente ( vedi figura ). Si hanno le seguenti relazioni : L x / l x = ( x 2 -x 1 ) / U x L y / l y = ( y 2 -y 1 ) / U y

11 da cui, approssimando il rapporto incrementale alla derivata, si ricava dy / dx ( y 2 -y 1 ) / ( x 2 -x 1 )= = (U y /U x ) ( l x /l y ) ( L y /L x ) = η ( L y /L x ) In definitiva, per ottenere una stima grafica della derivata, basta moltiplicare il rapporto L y /L x per la costante η, che ha le dimensioni [η] = [y] [x ]-1, essendo il rapporto l x /l y naturalmente adimensionale.

12 Integrazione grafica Si fa l'approssimazione per esempio che, ( vedi figura )

13 Se L x e L y sono le lunghezze misurate sul grafico, corrispondenti a δx i e y i, allora in cui la costante ψ vale (U y U x ) / (l y l x ) ed ha le dimensioni [ ψ] = [y][x][l] -2

14 Grafici di misure È bene farli a misure ottenute, per controllare l andamento globale È bene farli anche durante la fase di misura, per controllare se ci sono sbagli grossolani

15 Tra grafici di funzioni analitiche e grafici di misure di grandezze fisiche ci sono due differenze sostanziali. Le funzioni analitiche hanno in linea di principio un numero infinito di punti, mentre le misure ne hanno un numero limitato Per le funzioni analitiche l errore è al più ± 0,5 mm se la lettura avviene su un foglio di carta millimetrata. Per le misure l errore dipende dalle modalità seguite per effettuare la misura. Questo errore viene riportato sul grafico con un segmento di lunghezza corrispondente.

16 Facciamo l ipotesi che vogliamo studiare come varia la temperatura T di una certa sostanza al variare del tempo t e di avere ottenuto la seguente tabella, in cui sono riportate le coppie di valori, con i relativi errori, di t e T. t±δt (s) T±ΔT ( C) 2,0± 0,6 2,0 ±0,5 5,0± 0,6 2,5± 0,5 6,6 ±0,6 3,2± 0,5 9,0± 0,6 3,4 ±0,5 11,0 ±0,6 3,9± 0,3 13,0± 0,6 4,6± 0,3 14,8 ±0,6 4,8± 0,3

17 Se gli errori fossero nulli, la curva che sul grafico corrisponde a T=T(t) dovrebbe passare per tutti i punti sperimentali. La figura mostra due possibili andamenti per T=T(t).

18 Tenendo conto degli errori, non è detto che la curva passi per tutti i punti sperimentali. È sbagliato tracciare la spezzata ( mostrata in tratteggio), perché si introducono discontinuità in corrispondenza dei punti sperimentali. Si può invece tracciare, per guidare l occhio, una curva continua che passi vicino ai punti sperimentali, in base agli errori di misura.

19 Problema cruciale e delicato per ogni sperimentatore : come ricavare un eventuale dipendenza funzionale fra due grandezze fisiche a partire da un numero limitato di coppie di misura delle stesse grandezze. Da un punto di vista geometrico, curve passano per un numero finito di punti. Poi bisogna tener conto degli errori Sembrerebbe un problema irrisolubile ma Aiutano delle ragionevoli ipotesi, di cui però bisogna controllare a posteriori la validità.

20 Sembra piuttosto irragionevole pensare ad un andamento del tipo illustrato in figura se nel corso del riscaldamento non si è riscontrata alcuna causa che possa giustificare un riscaldamento così improvviso fra 7 e 9 secondi.

21 Rette di massima e minima pendenza Se i dati ci suggeriscono un andamento di tipo lineare, possiamo tracciare le rette di massima e minima pendenza, come in figura.

22 Se gli errori sono di tipo massimo, queste rette devono passare all'interno di tutti i rettangolini, centrati sui punti sperimentali e aventi per base l'errore sull'ascissa e per altezza l'errore sull'ordinata.

23 Se scriviamo l'equazione di una retta come y=a+bx, una volta determinati dal grafico i valori di b min e a max per la retta di minima pendenza e i valori di b max e a min per la retta di massima pendenza, possiamo ricavare una stima dei parametri ( e dei relativi errori ) della retta che meglio passa per i punti sperimentali. b=(b max +b min )/2 ± (b max -b min ) / 2 a=(a max +a min )/2 ± (a max -a min ) / 2

24 Caratteristiche dei buoni grafici : 1. Titolo del grafico e relativo commento 2. Grandezze chiaramente indicate sugli assi insieme con le dimensioni espresse fra parentesi 3. Scale umane ( non ci deve essere bisogno di una calcolatrice per tracciare o leggere i punti ) 4. Uso di frecce, per indicare parti rilevanti del grafico 5. Non sono tracciati i segmenti unitari ( sono superflui!) 6. Non sono indicate sugli assi i valori né delle ascisse né delle ordinate dei punti sperimentali.

25 Un esempio di buon grafico tratto da Physical Review Letters :

26 Altri esempi da Physical Review Letters : da notare come sono riportate le barre di errore e l uso ( non consigliato) della spezzata nel primo grafico.

27 Il miglior modo di riprendere i concetti espressi finora e prepararsi alla prova intercorso è quello di esaminare e rispondere alle domande della prova intercorso di un a.a. recente ( ad es.). Esercizio 1 : Scrivere il numero di cifre significative con cui sono espressi i seguenti numeri : 0,0710 7,6100 4, , Risposta : ( vedi Severi, cap.ii)

28 Esercizio 2 : Scrivere con due cifre decimali ( ed opportunamente arrotondare ) i seguenti numeri : 4,875 ; 4,885 ; 8,9996 ; 8,9994 Risposta : 4,88 ; 4,88 ; 9,00 ; 9,00 Esercizio 3 : (vedi Severi, cap.ii, 6 ) Scrivere in notazione scientifica il numero rispettivamente con una, con due, con tre e con quattro cifre significative. Risposta : 1 cifra significativa: (oppure 0, ) 2 cifre significative: 7, (oppure 0, ) 3 cifre significative: 7, (oppure 0, ) 4 cifre significative: 7, (oppure 0, ) ( vedi Severi, cap.ii, 6 )

29 Esercizio 4 : Il risultato della misura di una massa è stato m = 45 g con un errore σ m = 5 g. Scrivere quanto vale l'errore relativo. Scrivere inoltre, con la notazione scientifica, il risultato della misura m ± σ m, usando come unità di misura il kg. Risposta : L'errore relativo vale 5/45, ossia 11 %. m ± σ m = ( 45 ±5 ) 10-3 kg

30 Esercizio 5 : Scrivere correttamente il risultato della misura della velocità di un corpo, avendo fatto n = 19 misure, e trovato, preliminarmente, 17,85 ±3,21 m/s. Scriverlo anche nel caso che n = 801 misure. Risposta semplice : Bisogna capire con quante cifre significative può essere scritto l'errore, quando il numero di misure effettuate n è 19 oppure 801. Per n = 19, un numero limitato di misure, non c e ragione di dare l errore con piu della consueta una sola cifra significativa la risposta corretta è 18 ± 3 m/s. Se n è uguale a 801, un numero molto grande di misure, possiamo dare l errore con 2 cifre significative e la risposta corretta è 17,8 ± 3,2 m/s. 1-02

31 Esercizio 5 : Scrivere correttamente il risultato della misura della velocità di un corpo, avendo fatto n = 19 misure, 17,85 ±3,21 m/s. Scriverlo anche nel caso che n = 801 misure. Risposta piu sofisticata: Bisogna capire con quante cifre significative può essere scritto l'errore, quando il numero di misure effettuate n è 19 oppure 801. Per fare questo si puo considerare il cosiddetto errore dell'errore, che, come vedremo piu avanti ( vedi Severi, cap.x, 17 e Taylor, 5.5 ) si ottiene dividendo l'errore per 2 1. Per n = 19, 2 1. = 6 e l errore dell'errore= 3,21/6 = 0,5 m/s e l errore 3,21 ± 0,5 m/s va arrotondato a 3. Ha una sola cifra significativa ( quella intera ) e la risposta corretta è 18 ± 3 m/s. Se n è uguale a 801, 2 1. = 40 l errore dell'errore= 3,21/40 = 0,08 m/s e l errore 3,21 ± 0,08 m/s va arrotondato a 3,2. Ha giustificatamente ben due cifre significative e la risposta corretta è 17,8 ± 3,2 m/s. 1-02

32 Esercizio 6: È stato misurato 90 volte lo spessore s di una lastrina con uno sferometro e si è ottenuta la seguente tabella del numero di aventi (conteggi) N in funzione di s: s (mm) Numero di eventi N 10, , , , , ,112 2 Dopo aver fatto l'istogramma di queste misure, determinare la migliore stima di s e il suo errore Risposta : I 1-02

33 Deviazione standard Deviazione standard della media 10,1070 mm ± 0,0002 mm 1-02

34 Ci sono sei canali non vuoti, anche se in realtà i due estremi lo sono quasi. Ci troviamo nel caso, vedi ad es. cap. II, 3 del Severi, in cui le incertezze statistiche sono dominanti rispetto all errore di sensibilità dello strumento. la media aritmetica delle 90 misure e 10, mm la stima della deviazione standard e 0, mm la stima della deviazione standard della media e 0, mm, che scritto con una sola cifra significativa e 0,0002 mm Quindi 10,1070 mm ± 0,0002 mm 1-02

35 Esercizio 7 : Spiegate qual è la differenza concettuale fra deviazione standard e deviazione standard della media. Risposta : Per la differenza concettuale fra deviazione standard ed errore della media si può riportare il ragionamento svolto nel Taylor, 5.4 e

36 Esercizio 8 : È significativa la discrepanza tra i due seguenti valori della misura di una grandezza fisica 39 ±6 e 50 ±4, nel caso in cui gli errori siano di tipo massimo e nel caso in cui gli errori siano di tipo statistico? Risposta : Se gli errori sono di tipo massimo, il modulo della discrepanza deve essere minore dell'errore sulla discrepanza, se si vuole che la discrepanza non sia significativa. Nel nostro caso il modulo della discrepanza vale 11 e l'errore sulla discrepanza vale 10 : questo implica che la discrepanza e 1,1 volte piu grande della sua incertezza e, per la natura massima degli errori, va considerata significativa. Se gli errori sono considerati di tipo statistico e sono dati dalla stima degli errori della media, per rispondere alla domanda si può seguire il Taylor, 5.8. Il modulo della discrepanza vale 11, mentre l'errore sulla discrepanza σ d vale 52, circa 7,2 La discrepanza e ora circa 1,5 σ d e non ancora significativa, per errori statistici, dove non ci si preoccupa per meno di 2 σ d 1-02

37 Esercizio 9 : È stata misurata la durata T di un certo fenomeno, pari a 4,00 s, con un errore pari a 0,01 s. Quanto vale T 2 e il suo errore? Risposta : L'errore sul quadrato di T vale 2T Δ T, se Δ T è l'errore su T. Pertanto Δ T 2 = 0,08 s 2 e T 2 = 16,00 s

38 Esercizio 10 : È stato misurato il diametro d di una circonferenza C, pari a 1,000 m con un errore massimo Δ d pari a 0,001 m. Scrivere correttamente quanto vale C= πd e il suo errore Δ C, indicando inoltre il numero minimo di cifre decimali con cui bisogna scrivere il valore di π affinché il contributo di questo arrotondamento a Δ C possa essere trascurato rispetto al contributo dovuto a Δ d. Risposta : Se consideriamo π una grandezza affetta da un errore Δπ pari a un'unità sull'ultima cifra decimale di π, bisogna fare in modo che l'errore relativo sul diametro sia maggiore dell'errore relativo su π. Poiché Δd/d è uguale all'un per mille, affinché Δπ /π sia ben inferiore a questo valore occorre scrivere π con 4 cifre significative, ossia 3,142 con un errore relativo pari a circa il 3 su diecimila. Allora l errore relativo rimane 1 per mille o se volete Δ C si riduce a π Δ d = 3,142*0,001 m quindi C è uguale a 3,142 ± 0,003 m. 1-02

39 Esercizio 11 : È stato misurato l allungamento l di una molla al variare della massa m, applicata all estremità libera della molla stessa e si è ottenuta la seguente tabella : Sapendo che gli errori su m e su l sono pari rispettivamente a 1 g e 4 mm, fare un grafico di l in funzione di m, riportando correttamente le barre di errore sui punti ; sapendo che la migliore retta passa per i punti (140, 5,9 ) e ( 640, 23,5 ), tracciare questa retta sul grafico; ricavare dal grafico una stima del valore dell'intercetta e del suo errore. m ( g) l ( cm) 100 4, , , , , ,0 Risposta : 1-02

40 Risposta : Un occasione per fare un ``buon '' grafico, con un titolo, le indicazioni delle grandezze sugli assi con le relative dimensioni, scale umane e senza indicazioni delle coordinate dei punti sperimentali. l'intercetta è compresa fra 0,9 e 1,0 cm, diciamo 0,95 cm 1-02

41 Tenendo conto dei punti per cui passa la migliore retta, usando solo il grafico ( senza effettuare nessun calcolo ) si può stabilire che l'intercetta è compresa fra 0,9 e 1,0 cm. Per quanto riguarda l'errore sull'intercetta, si possono seguire due strade. Siccome su un foglio di carta millimetrata l'errore di pura lettura è almeno 0,5 mm, si può dire che l'intercetta vale 0,95 ±0,05 cm. Alla stessa conclusione si può arrivare, seguendo lo stesso ragionamento usato nel caso della retta di massima e minima pendenza, in cui l'errore viene dato dalla semidispersione massima : nel nostro caso esso è la metà di ( 1,0-0,9 ) cm, ossia 0,05 cm. 1-02

Nona lezione : Risposta : 3 ; 5 ; 3 ; 3 ( vedi Severi, cap.ii, 6 )

Nona lezione : Risposta : 3 ; 5 ; 3 ; 3 ( vedi Severi, cap.ii, 6 ) Nona lezione : Il miglior modo di riprendere i concetti espressi al primo semestre è quello di esaminare e rispondere alle domande della prova intercorso 2012-2013. Esercizio 1 : Scrivere il numero di

Dettagli

Laboratorio di Fisica I AA matricole pari

Laboratorio di Fisica I AA matricole pari Schermate del corso di Laboratorio di Fisica I AA 2015-2016 matricole pari Prof. V. Palladino Dr. O. Iorio Dr. M. Merola Grafici di misure Introduzione alla prova intercorso Lezione 5, scaricabile come

Dettagli

Un utile avvertenza. Scrivere il valore di una grandezza fisica con un numero decimale consente di valutare il numero di cifre significative.

Un utile avvertenza. Scrivere il valore di una grandezza fisica con un numero decimale consente di valutare il numero di cifre significative. Un utile avvertenza. Scrivere il valore di una grandezza fisica con un numero decimale consente di valutare il numero di cifre significative. Lo stesso non accade se il numero è intero. Se diciamo che

Dettagli

Laboratorio di Fisica I AA matricole pari

Laboratorio di Fisica I AA matricole pari Schermate del corso di Laboratorio di Fisica I AA 2016-2017 matricole pari Prof. V. Palladino Grafici di misure Introduzione alla prova intercorso Lezione 5, scaricabile come http://people.na.infn.it/~palladin/lezioni2016-17/161003lezione05.pdf

Dettagli

Laboratorio di Fisica I AA matricole A-L

Laboratorio di Fisica I AA matricole A-L Schermate del corso di Laboratorio di Fisica I AA 2017-2018 matricole A-L Prof. V. Palladino Grafici di misure Introduzione alla prova intercorso Lezione 5, scaricabile come http://people.na.infn.it/~palladin/lezioni2017-18/171011lezione05.pdf

Dettagli

Prova intercorso di laboratorio di Fisica I AA Matricole Pari 14 ott 16. Esercizi

Prova intercorso di laboratorio di Fisica I AA Matricole Pari 14 ott 16. Esercizi Prova intercorso di laboratorio di Fisica I AA 2016 2017 Matricole Pari 14 ott 16 Esercizi 1. Un nonio cinquantesimale, piu sensibile di quelli che incontreremo in laboratorio, scorre lungo una scala con

Dettagli

In laboratorio si useranno fogli di carta millimetrata con scale lineari oppure logaritmiche.

In laboratorio si useranno fogli di carta millimetrata con scale lineari oppure logaritmiche. GRAFICI Servono per dare immediatamente e completamente le informazioni, che riguardano l andamento di una variabile in funzione dell altra. La Geometria Analitica c insegna che c è una corrispondenza

Dettagli

Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali

Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto Dipartimento di Fisica, Università di Palermo Introduzione Esperimenti illustrativi, per visualizzare un determinato

Dettagli

Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto

Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto Dipartimento di Scienze Fisiche ed Astronomiche Introduzione Esperimenti illustrativi, per visualizzare un determinato

Dettagli

Errori di misura Teoria

Errori di misura Teoria Errori di misura Teoria a misura operazione di misura di una grandezza fisica, anche se eseguita con uno strumento precisissimo e con tecniche e procedimenti accurati, è sempre affetta da errori. Gli errori

Dettagli

5 cilindri cavi omogenei di dimensioni differenti e dello stesso materiale.

5 cilindri cavi omogenei di dimensioni differenti e dello stesso materiale. RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA ANNO ACCADEMICO 018/019 Esperienza di laboratorio n 1 19/11/18 Misura della densità di solidi omogenei di forma regolare GRUPPO N 1 Componenti del gruppo: Cirincione

Dettagli

LABORATORIO DI FISICA I

LABORATORIO DI FISICA I UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO CORSO DI LAUREA IN SCIENZE FISICHE A.A. 2018/2019 13 Dicembre 2018 LABORATORIO DI FISICA I RELAZIONE TERZA ESPERIENZA DI LABORATORIO GRUPPO 1 Nigrelli Giulia Valenti Giuseppe

Dettagli

RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA

RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA ANNO ACCADEMICO 017/018 Esperienza di laboratorio n 1 0/11/17 Misura della densità di solidi omogenei di forma regolare GRUPPO N 10 Componenti del gruppo: Cirincione

Dettagli

Taratura di una bilancia dinamometrica

Taratura di una bilancia dinamometrica Taratura di una bilancia dinamometrica Crisafulli Paride Curseri Federica Raia Salvatore Torregrossa M. Roberto Valerio Alessia Zarcone Dario 30 Novembre 2017 Indice 1 Scopo 1 2 Strumentazione 2 3 Analisi

Dettagli

Taratura di una bilancia dinamometrica

Taratura di una bilancia dinamometrica Taratura di una bilancia dinamometrica Relazione dell esperienza di laboratorio n del 03/1/018 GRUPPO n 9 Componenti del gruppo: Gucciardo Gloria Mazzola Luca Rosario Nolfo Gloria Scordato Iacopo Treppiedi

Dettagli

Stabilire se il punto di coordinate (1,1) appartiene alla circonferenza centrata nell origine e di raggio 1.

Stabilire se il punto di coordinate (1,1) appartiene alla circonferenza centrata nell origine e di raggio 1. Definizione di circonferenza e cerchio. Equazione della circonferenza centrata in O e di raggio R. Esercizi. La circonferenza e il cerchio Definizioni: dato un punto C nel piano cartesiano e dato un numero

Dettagli

RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA

RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA ANNO ACCADEMICO 2017/2018 Esperienza di laboratorio n 3 20/11/17 Misura del periodo di oscillazione e della costante elastica della molla di un oscillatore armonico semplice

Dettagli

Le derivate parziali

Le derivate parziali Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire

Dettagli

Ciò significa che uno strumento molto sensibile riesce a percepire piccole variazioni della grandezza presa in esame.

Ciò significa che uno strumento molto sensibile riesce a percepire piccole variazioni della grandezza presa in esame. P a g i n a 1 Taratura di una bilancia dinamometrica Esperienza n, svolta giorno 7/11/017 Gruppo 7: Alessandro Catalano, Gabriele Lo Cascio, Dario Panfalone, Filippo Modica, Santi Macaluso, Gabriel Ingrassia.

Dettagli

Laboratorio di Fisica

Laboratorio di Fisica Laboratorio di Fisica dott. G. Casini ARGOMENTO 1: Misura delle grandezze fisiche LDFM Laboratorio di Fisica presentazione realizzata dal prof. Antonio Covello Schema della relazione di laboratorio Strumenti

Dettagli

Laboratorio di Fisica I Anno Accademico

Laboratorio di Fisica I Anno Accademico Laboratorio di Fisica I Anno Accademico 018-019 Relazione terza esperienza di Laboratorio Giorgio Campione Misura del periodo di oscillazione e della costante elastica della molla di un oscillatore armonico

Dettagli

Lezione 6. Tabelle funzionali. Utilizziamo il nostro sistema a portata di mano e ben controllabile

Lezione 6. Tabelle funzionali. Utilizziamo il nostro sistema a portata di mano e ben controllabile Tabelle funzionali Riguardano dati in cui si vuole verificare una relazione tra più grandezze. Si organizzano le tabelle delle migliori stime delle coppie di grandezze e delle rispettive incertezze totali.

Dettagli

RELAZIONE DELL ESPERIENZA DI LABORATORIO N.2

RELAZIONE DELL ESPERIENZA DI LABORATORIO N.2 RELAZIONE DELL ESPERIENZA DI LABORATORIO N. Gruppo 11: Titolo: taratura di un bilancia Finalità: Bilardello Naima, Calvaruso Paolo, Daidone Fabio, Marino Martino, Mortillaro Vincenzo, Napoli Leonardo -

Dettagli

Misura del la costante elastica di una molla sfruttando la legge di Hooke

Misura del la costante elastica di una molla sfruttando la legge di Hooke Misura del la costante elastica di una molla sfruttando la legge di Hooke Una molla di lunghezza l 0, se viene sospesa ad un estremo e all altro estremo viene appeso un corpo di massa m, si allunga fino

Dettagli

LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti. Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali

LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti. Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali Uno strumento molto utile per comunicare e leggere risultati sperimentali

Dettagli

BIN = 15 um l [um] Minimum um. Data_31misure_ l [um] Maximum Points 102, , um 1.3 um

BIN = 15 um l [um] Minimum um. Data_31misure_ l [um] Maximum Points 102, , um 1.3 um 1 2 Data_31misure_070318 BIN = 15 um Minimum 80 Maximum Sum 120 3176,7 Points Mean Median 31 102,47419 102,9 102.5 um RMS Std Deviation Variance Std Error 102,7225 7,2559846 52,649312 1,3032133 7.3 um

Dettagli

Errori sistematici e casuali

Errori sistematici e casuali Errori sistematici e casuali Errori Casuali Tempo di reazione nel far partire o fermare l orologio: Può essere sia in eccesso che in difetto (ad esempio partenza e arrivo), quindi l errore può avere segno

Dettagli

L istogramma dei nomi degli studenti presenti può essere descritto tranquillamente da un istogramma a barre. L istogramma dei voti riportati ad un

L istogramma dei nomi degli studenti presenti può essere descritto tranquillamente da un istogramma a barre. L istogramma dei voti riportati ad un Gli istogrammi L istogramma è una rappresentazione grafica di una distribuzione di frequenza di una certa grandezza, ossia di quante volte in un insieme di dati si ripete lo stesso valore. Esistono diversi

Dettagli

Laboratorio di Fisica per Chimici

Laboratorio di Fisica per Chimici Laboratorio di Fisica per Chimici 13 marzo 2015 Dott. Marco Felici Ufficio: Vecchio Edificio di Fisica (Ed. Marconi)-Stanza 349 (3 piano); e-mail: marco.felici@roma1.infn.it. Telefono: 06-49914382; Sito

Dettagli

1 Geometria analitica nel piano

1 Geometria analitica nel piano Lezioni di Geometria a.a. 2007-2008 cdl SIE prof. C. Franchetti 1 Geometria analitica nel piano 1.1 Distanza di due punti Siano P 1 = (x 1, y 1 ), P 2 = (x 2, y 2 ) due punti del piano, se d(p 1, P 2 )

Dettagli

Analisi statistica delle incertezze casuali. Dott. Claudio Verona

Analisi statistica delle incertezze casuali. Dott. Claudio Verona Analisi statistica delle incertezze casuali Dott. Claudio Verona Errori casuali Errori casuali e sistematici Un errore si dice casuale se viene commesso per semplice casualità (esso può essere trattato

Dettagli

RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA ANNO ACCADEMICO

RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA ANNO ACCADEMICO RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA ANNO ACCADEMICO 018/019 Esperienza di laboratorio n 19/11/18 Taratura di una bilancia dinamometrica. GRUPPO N 1 Componenti del gruppo: Cirincione Salvatore Pio Vulcanico

Dettagli

Capitolo 2. Cenni di geometria analitica nel piano

Capitolo 2. Cenni di geometria analitica nel piano Capitolo Cenni di geometria analitica nel piano 1 Il piano cartesiano Il piano cartesiano è una rappresentazione grafica del prodotto cartesiano R = R R La rappresentazione grafica è possibile se si crea

Dettagli

Taratura di una bilancia dinamometrica

Taratura di una bilancia dinamometrica Laboratorio di Fisica 1 Modulo 1 Anno Accademico 2018/2019 Esperienza di laboratorio n 2 Taratura di una bilancia dinamometrica GRUPPO 10 Alfano Roberto Broccolo Rita Di Gregorio Giusy Adriana Ingrasciotta

Dettagli

Misura del periodo di oscillazione e della costante elastica della molla di un oscillatore armonico semplice.

Misura del periodo di oscillazione e della costante elastica della molla di un oscillatore armonico semplice. Misura del periodo di oscillazione e della costante elastica della molla di un oscillatore armonico semplice. Esperienza n.3 13 Dicembre 2018 Gruppo 9: Gucciardo Gloria; Mazzola Luca Rosario; Nolfo Gloria;

Dettagli

Interferenza da doppia fenditura

Interferenza da doppia fenditura Corso di Fisica per Scienze Biologiche A.A. 2016-17 Esperienza di laboratorio: OTTICA - ESPERIMENTO DI YOUNG Interferenza da doppia fenditura Nomi degli studenti:......... Data:... Introduzione L'obiettivo

Dettagli

TARATURA DI UNA BILANCIA DINAMOMETRICA

TARATURA DI UNA BILANCIA DINAMOMETRICA LABORATORIO DI FISICA Ⅰ ESPERIENZA N 9 Novembre 018 Gruppo N 5: Salvatore Mantia, Rosario Lo Varco, Antonio Lo Varco, Silvia Tomasi, Alfredo Scelsa, Gianluca Pusateri, Alessandro Sanseverino. TARATURA

Dettagli

TARATURA DI UNA BILANCIA DINAMOMETRICA

TARATURA DI UNA BILANCIA DINAMOMETRICA Esperienza n. 2 4/12/2017 TARATURA DI UNA BILANCIA DINAMOMETRICA Grupo 4: Vittoria Ciraulo, Federico Billeci, Anna Marretta, Carlotta Miceli, Andrea Lombardo, Gaetano Ciulla. Lo scopo di questa esperienza

Dettagli

RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA

RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA RELAZIONE DI LABORATORIO DI FISICA ANNO ACCADEMICO 2017/2018 Esperienza di laboratorio n 3 20/11/17 Misura del periodo di oscillazione e della costante elastica della molla di un oscillatore armonico semplice

Dettagli

METODO DEI MINIMI QUADRATI

METODO DEI MINIMI QUADRATI METODO DEI MINIMI QUADRATI Torniamo al problema della crescita della radice di mais in funzione del contenuto di saccarosio nel terreno di coltura. Ripetendo varie volte l esperimento con diverse quantità

Dettagli

Misura di grandezze fisiche Stima delle incertezze. Maria Luisa De Giorgi Dipartimento di Fisica UniSalento - Lecce

Misura di grandezze fisiche Stima delle incertezze. Maria Luisa De Giorgi Dipartimento di Fisica UniSalento - Lecce Misura di grandezze fisiche Stima delle incertezze Maria Luisa De Giorgi Dipartimento di Fisica UniSalento - Lecce 1 Scopo della lezione : esporre sinteticamente i metodi di elaborazione dei dati sperimentali

Dettagli

Capitolo 2. La misura

Capitolo 2. La misura Capitolo 2 La misura 1 Gli strumenti di misura Possono essere digitali o analogici: la risposta di uno strumento digitale varia con discontinuità (a scatti) al variare della grandezza misurata e appare

Dettagli

1 Rappresentazione grafica delle relazioni fra grandezze fisiche

1 Rappresentazione grafica delle relazioni fra grandezze fisiche 1 Rappresentazione grafica delle relazioni fra grandezze fisiche L indagine quantitativa di un fenomeno naturale si realizza attraverso la misura delle grandezze fisiche che lo caratterizzano; la comprensione

Dettagli

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)%

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)% UNITÀ L ELBORZIONE DEI DTI IN FISIC 1. Gli errori di misura.. Errori di sensibilità, errori casuali, errori sistematici. 3. La stima dell errore. 4. La media, la semidispersione e lo scarto quadratico

Dettagli

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica 1 Piano cartesiano Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica Consideriamo nel piano due rette perpendicolari che si intersecano in un punto O Consideriamo ciascuna di queste rette come retta orientata

Dettagli

Approssimazioni. π= Approssimazione per troncamento alla quarta cifra decimale del numero π π

Approssimazioni. π= Approssimazione per troncamento alla quarta cifra decimale del numero π π Approssimazioni π=3.14159265358979323846... Approssimazione per troncamento alla quarta cifra decimale del numero π π 3.1415 Approssimazione per arrotondamento alla quarta cifra decimale del numero π π

Dettagli

Elementi di matematica - dott. I. GRASSI

Elementi di matematica - dott. I. GRASSI Gli assi cartesiani e la retta. Il concetto di derivata. È ormai d uso comune nei libri, in televisione, nei quotidiani descrivere fenomeni di varia natura per mezzo di rappresentazioni grafiche. Tali

Dettagli

La misura fornisce un numero ed una unità di misura. Questione dell unità di misura: analisi dimensionale

La misura fornisce un numero ed una unità di misura. Questione dell unità di misura: analisi dimensionale Presentazione dei calcoli e delle misure La fisica studia i fenomeni naturali, con osservazioni sceintifiche, misure di grandezze e verifiche di leggi. La misura fornisce un numero ed una unità di misura.

Dettagli

Questi appunti costituiscono soltanto una traccia sintetica del Corso di Laboratorio di Fisica, a prescindere dalle opportune spiegazioni e dai

Questi appunti costituiscono soltanto una traccia sintetica del Corso di Laboratorio di Fisica, a prescindere dalle opportune spiegazioni e dai Questi appunti costituiscono soltanto una traccia sintetica del Corso di Laboratorio di Fisica, a prescindere dalle opportune spiegazioni e dai necessari chiarimenti forniti a lezione. 1 MISURA DI UNA

Dettagli

Ricordiamo. 1. Tra le equazioni delle seguenti rette individua e disegna quelle parallele all asse delle ascisse:

Ricordiamo. 1. Tra le equazioni delle seguenti rette individua e disegna quelle parallele all asse delle ascisse: La retta Retta e le sue equazioni Equazioni di rette come luogo geometrico y = h h R equazione di una retta parallela all asse delle ascisse x = 0 equazione dell asse delle ordinate y = h h R equazione

Dettagli

Laboratorio di Fisica I - Anno Accademico Relazione esperienza n 1

Laboratorio di Fisica I - Anno Accademico Relazione esperienza n 1 Laboratorio di Fisica I - Anno Accademico 018-019 Relazione esperienza n 1 Mario Lauriano, Francesco Giosuè, Flavio Magliozzo, Chiara Coppola, Valeria Principato 19 Novembre 018 Sommario L esperienza svolta,

Dettagli

Σ (x i - x) 2 = Σ x i 2 - (Σ x i ) 2 / n Σ (y i - y) 2 = Σ y i 2 - (Σ y i ) 2 / n. 13. Regressione lineare parametrica

Σ (x i - x) 2 = Σ x i 2 - (Σ x i ) 2 / n Σ (y i - y) 2 = Σ y i 2 - (Σ y i ) 2 / n. 13. Regressione lineare parametrica 13. Regressione lineare parametrica Esistono numerose occasioni nelle quali quello che interessa è ricostruire la relazione di funzione che lega due variabili, la variabile y (variabile dipendente, in

Dettagli

LABORATORIO DI FISICA I A.A ESPERIENZA II 30/11/2017 GRUPPO 11. Taratura di una bilancia dinamometrica

LABORATORIO DI FISICA I A.A ESPERIENZA II 30/11/2017 GRUPPO 11. Taratura di una bilancia dinamometrica LABORATORIO DI FISICA I A.A. 2017-2018 ESPERIENZA II 30/11/2017 GRUPPO 11 Taratura di una bilancia dinamometrica Fabio Tortora Sebastiano Mirabile Eugenio Sapia Alberto Ferrara 1. Obiettivo dell'esperienza

Dettagli

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica FISICA Elaborazione dei dati sperimentali Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica LE GRANDEZZE FISICHE Una grandezza fisica è una quantità che può essere misurata con uno strumento

Dettagli

7. Il piano cartesiano

7. Il piano cartesiano 7. Il piano cartesiano Come è possibile stabilire una corrispondenza biunivoca tra un punto appartenente a una retta e un numero reale, è possibile stabilirla tra un punto del piano e una coppia ordinata

Dettagli

Lettura Moto uniformemente accelerato

Lettura Moto uniformemente accelerato Moto uniformemente accelerato Le cose che devi già conoscere per svolgere l attività Le definizioni di velocità media e di accelerazione media e la legge oraria del moto uniformemente accelerato. Come

Dettagli

Elaborazione dei dati sperimentali. Problemi di Fisica

Elaborazione dei dati sperimentali. Problemi di Fisica Problemi di Fisica Elaborazione dei dati sperimentali Nella seguente tabella riportiamo alcune regole per esprimere ualunue numero mediante una potenza di 0: 00000000 = 0 9 456789 = 45,6789 0 4 3, = 0,3

Dettagli

Distribuzione normale

Distribuzione normale Distribuzione normale istogramma delle frequenze di un insieme di misure relative a una grandezza che varia con continuità popolazione molto numerosa, costituita da una quantità praticamente illimitata

Dettagli

Vogliamo determinare una funzione lineare che meglio approssima i nostri dati sperimentali e poter decidere sulla bontà di questa approssimazione.

Vogliamo determinare una funzione lineare che meglio approssima i nostri dati sperimentali e poter decidere sulla bontà di questa approssimazione. S.S.I.S. TOSCANA F.I.M. II anno FUNZIONI DI REGRESSIONE E METODO DEI MINIMI QUADRATI Supponiamo di star conducendo uno studio sulla crescita della radice di mais in funzione del contenuto di saccarosio

Dettagli

Analisi II, a.a Soluzioni 3

Analisi II, a.a Soluzioni 3 Analisi II, a.a. 2017-2018 Soluzioni 3 1) Consideriamo la funzione F : R 2 R 2 definita come F (x, y) = (x 2 + y 2, x 2 y 2 ). (i) Calcolare la matrice Jacobiana DF e determinare in quali punti F è localmente

Dettagli

Quick calculus Capitolo 1 Il problema della tangente

Quick calculus Capitolo 1 Il problema della tangente Quick calculus Capitolo 1 Il problema della tangente Introduzione Ricavare una retta tangente ad una curva di secondo grado come un circonferenza o una parabola, è un problema che si risolve facilmente.

Dettagli

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti Introduzione Rette per uno e per due punti Rette per uno e per due punti Rette secanti e tangenti Derivata d una funzione in un punto successive Derivabilità a destra e a sinistra Rette per uno e per due

Dettagli

GLI ERRORI DI MISURA

GLI ERRORI DI MISURA Revisione del 26/10/15 ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE V.E.MARZOTTO Valdagno (VI) Corso di Fisica prof. Nardon GLI ERRORI DI MISURA Richiami di teoria Caratteristiche degli strumenti di misura Portata: massimo

Dettagli

Scritto da Administrator Mercoledì 26 Ottobre :57 - Ultimo aggiornamento Domenica 08 Dicembre :43

Scritto da Administrator Mercoledì 26 Ottobre :57 - Ultimo aggiornamento Domenica 08 Dicembre :43 Per misurare una grandezza occorre eseguire una serie di operazioni, manuali e matematiche, il cui risultato finale è esprimibile con un numero e spesso con un'unità di misura. Questo procedimento che

Dettagli

C. Di Stefano, Dal problema al modello matematico Vol 1 Capitolo 4 Unità 2

C. Di Stefano, Dal problema al modello matematico Vol 1 Capitolo 4 Unità 2 Verifiche Con il simbolo CAS indichiamo quegli esercizi per i quali risulta opportuno utilizzare nei calcoli un software di tipo Computer Algebra System, come Derive o una calcolatrice simbolica. Vogliamo

Dettagli

Relazione Gruppo 2 [Benedetto Luciano, Davide Luciano,Andrea Pipitone,Alex Frusteri]

Relazione Gruppo 2 [Benedetto Luciano, Davide Luciano,Andrea Pipitone,Alex Frusteri] Laboratorio di Fisica 1 Relazione Gruppo 2 [Benedetto Luciano, Davide Luciano,Andrea Pipitone,Alex Frusteri] Seconda esperienza Scopo seconda esperienza 1)Costruire la curva di risposta dello strumento

Dettagli

LE COORDINATE CARTESIANE

LE COORDINATE CARTESIANE CORSO ZERO DI MATEMATICA per Ing. Chimica e Ing. delle Telecomunicazioni GEOMETRIA ANALITICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema di coordinate

Dettagli

Interferenza da doppia fenditura

Interferenza da doppia fenditura Corso di Fisica per Scienze Biologiche A.A. 2017-18 Esperienza di laboratorio: OTTICA - ESPERIMENTO DI YOUNG Interferenza da doppia fenditura Introduzione Lo scopo di questa esperienza di laboratorio consiste

Dettagli

Metodo dei Minimi Quadrati. Dott. Claudio Verona

Metodo dei Minimi Quadrati. Dott. Claudio Verona Metodo dei Minimi Quadrati Dott. Claudio Verona E in generale interessante studiare l andamento di una variabile in funzione di un altra e capire se c è una funzione matematica che le lega. Viceversa è

Dettagli

Appunti di matematica per le Scienze Sociali Parte 2

Appunti di matematica per le Scienze Sociali Parte 2 Appunti di matematica per le Scienze Sociali Parte 2 1 Funzioni Definizione di funzione. Dati due insiemi non vuoti A e B si chiama funzione di A in B una qualsiasi legge che associa ad ogni elemento x

Dettagli

Analisi delle curve di titolazione

Analisi delle curve di titolazione Analisi delle curve di titolazione Come abbiamo detto, al termine di una titolazione potenziometrica ci ritroviamo con una tabella in cui, per ogni valore del volume di soluzione titolante, abbiamo riportato

Dettagli

Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II Matematica in analisi

Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II Matematica in analisi Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II Matematica in analisi Le funzioni Definizione di funzione Dati due insiemi A e B, si definisce funzione una relazione che associa ad ogni elemento di A uno e

Dettagli

Significato probabilistico di σ: su 100 misure, 68.3 hanno probabilità di cadere nell intervallo x σ, x +σ, 95.5 nell intervallo

Significato probabilistico di σ: su 100 misure, 68.3 hanno probabilità di cadere nell intervallo x σ, x +σ, 95.5 nell intervallo Significato probabilistico di σ: su 1 misure, 68.3 hanno probabilità di cadere nell intervallo x σ, x +σ, 95.5 nell intervallo x σ, x + σ e 99.7 nell intervallo x 3 σ, x + 3 Se si considerano campioni

Dettagli

RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI RISULTATI SPERIMENTALI INTERPOLAZIONE E CURVE DI REGRESSIONE

RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI RISULTATI SPERIMENTALI INTERPOLAZIONE E CURVE DI REGRESSIONE RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI RISULTATI SPERIMENTALI INTERPOLAZIONE E CURVE DI REGRESSIONE Rappresentazione grafica Visione d insieme di una grandezza, in funzione del tempo o di un altro parametro Tipicamente

Dettagli

Piano cartesiano e retta

Piano cartesiano e retta Piano cartesiano e retta Il punto, la retta e il piano sono concetti primitivi di cui non si da una definizione rigorosa, essi sono i tre enti geometrici fondamentali della geometria euclidea. Osservazione

Dettagli

MISURA DELLA DENSITA DI SOLIDI OMOGENEI DI FORMA REGOLARE

MISURA DELLA DENSITA DI SOLIDI OMOGENEI DI FORMA REGOLARE LABORATORIO DI FISICA Ⅰ ESPERIENZA n 1 13 Novembre 018 Gruppo N 5: Salvatore Mantia, Rosario Lo Varco, Antonio Lo Varco, Silvia Tomasi, Alfredo Scelsa, Gianluca Pusateri, Alessandro Sanseverino. MISURA

Dettagli

Le coniche retta generatrice

Le coniche retta generatrice Le coniche Consideriamo un cono retto a base circolare a due falde ed un piano. Le intersezioni possibili tra le due figure sono rappresentate dallo schema seguente Le figure che si possono ottenere sono

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA

GEOMETRIA ANALITICA GEOMETRIA ANALITICA matematica@blogscuola.it LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema di coordinate cartesiane su una retta r, è necessario considerare: un punto O detto origine; un

Dettagli

Sintesi degli argomenti di fisica trattati (parte uno)

Sintesi degli argomenti di fisica trattati (parte uno) Sintesi degli argomenti di fisica trattati (parte uno) La grandezza fisica è una proprietà dello spazio o della materia che può essere misurata. Fare una misura vuol dire confrontare la grandezza fisica

Dettagli

LABORATORIO DI FISICA I A.A ESPERIENZA 1 21/11/2017

LABORATORIO DI FISICA I A.A ESPERIENZA 1 21/11/2017 LABORATORIO DI FISICA I A.A. 2017-2018 ESPERIENZA 1 21/11/2017 Misura della densità di solidi omogenei di forma regolare Sebastiano Mirabile Eugenio Sapia Fabio Tortora Alberto Ferrara introduzione L'esperimento

Dettagli

Il metodo dei minimi quadrati. Molto spesso due grandezze fisiche x e y, misurabili direttamente, sono legate tra loro da una legge del tipo:

Il metodo dei minimi quadrati. Molto spesso due grandezze fisiche x e y, misurabili direttamente, sono legate tra loro da una legge del tipo: Il metodo dei minimi quadrati Molto spesso due grandezze fisiche x e y, misurabili direttamente, sono legate tra loro da una legge del tipo: Dove A e B sono costanti y = A + Bx (ad esempio in un moto uniformemente

Dettagli

Aggiorniamo pag. 24 della presentazione

Aggiorniamo pag. 24 della presentazione Aggiorniamo pag. 24 della presentazione Il pendolo è un sistema che utilizzo per introdurre la teoria. Posso prevedere qual è il periodo di oscillazione del pendolo? T = 2π l g Prendo la legge e la verifico,

Dettagli

Analisi degli Errori di Misura. 08/04/2009 G.Sirri

Analisi degli Errori di Misura. 08/04/2009 G.Sirri Analisi degli Errori di Misura 08/04/2009 G.Sirri 1 Misure di grandezze fisiche La misura di una grandezza fisica è descrivibile tramite tre elementi: valore più probabile; incertezza (o errore ) ossia

Dettagli

Tutorato di Chimica Analitica 2016/2017

Tutorato di Chimica Analitica 2016/2017 Tutorato di Chimica Analitica 2016/2017 Friendly reminder La notazione scientifica Modo per indicare un risultato con numerose cifre decimali come prodotto di una potenza di 10 esempio Cifre significative

Dettagli

Anno Accademico Corso di Laurea in Scienze biologiche Prova scritta 1 di Istituzioni di Matematiche del 13 febbraio 2007 COMPITO A

Anno Accademico Corso di Laurea in Scienze biologiche Prova scritta 1 di Istituzioni di Matematiche del 13 febbraio 2007 COMPITO A del 13 febbraio 007 COMPITO A 1. Dire per quali valori del parametro reale λ, il seguente sistema lineare x + y = 1 x + y = x y = λ ammette soluzioni e trovarle.. Siano date le rette r : x + 3y + 3 = 0

Dettagli

Esercizi geometria analitica nel piano. Corso di Laurea in Informatica A.A. Docente: Andrea Loi. Correzione

Esercizi geometria analitica nel piano. Corso di Laurea in Informatica A.A. Docente: Andrea Loi. Correzione Esercizi geometria analitica nel piano Corso di Laurea in Informatica A.A. Docente: Andrea Loi Correzione 1. Scrivere le equazioni parametriche delle rette r e s di equazioni cartesiane r : 2x y + = 0

Dettagli

Laboratorio di Fisica per Chimici

Laboratorio di Fisica per Chimici Laboratorio di Fisica per Chimici Dott. Marco Felici 6 marzo 215 Ufficio: Vecchio Edificio di Fisica (Ed. Marconi)-Stanza 349 (3 piano); Telefono: 6-49914382; e-mail: marco.felici@roma1.infn.it. Orario

Dettagli

Corso in Statistica Medica

Corso in Statistica Medica Corso in Statistica Medica Introduzione alle tecniche statistiche di elaborazione dati Regressione e correlazione Dott. Angelo Menna Università degli Studi di Chieti G. d Annunziod Annunzio Anno Accademico

Dettagli

CORSO ZERO DI MATEMATICA

CORSO ZERO DI MATEMATICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO ZERO DI MATEMATICA GEOMETRIA ANALITICA NEL PIANO Dr. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema

Dettagli

Piano cartesiano. O asse delle ascisse

Piano cartesiano. O asse delle ascisse Piano cartesiano E costituito da due rette orientate e perpendicolari tra di loro chiamate assi di riferimento. Il loro punto di intersezione O si chiama origine del riferimento. L asse orizzontale è detto

Dettagli

Andrea Gambino Loredana Alicata Umberto La Mantia Alessia La Barbiera Alesso Ilari

Andrea Gambino Loredana Alicata Umberto La Mantia Alessia La Barbiera Alesso Ilari ESPERIENZA DI LABORATORIO N 2 Taratura di una bilancia dinamometrica Gruppo n 1 Andrea Gambino Loredana Alicata Umberto La Mantia Alessia La Barbiera Alesso Ilari Introduzione ed obiettivo : L esperimento

Dettagli

METODO DEI MINIMI QUADRATI

METODO DEI MINIMI QUADRATI Vogliamo determinare una funzione lineare che meglio approssima i nostri dati sperimentali e poter decidere sulla bontà di questa approssimazione. Sia f(x) = mx + q, la coppia di dati (x i, y i ) appartiene

Dettagli

1 Nozioni utili sul piano cartesiano

1 Nozioni utili sul piano cartesiano Nozioni utili sul piano cartesiano Nozioni utili sul piano cartesiano Il piano cartesiano è un sistema di riferimento costituito da due rette perpendicolari (una orizzontale detta asse delle ascisse x

Dettagli

APPUNTI SUGLI ERRORI. Prof. Romano

APPUNTI SUGLI ERRORI. Prof. Romano APPUNTI SUGLI ERRORI Prof. Romano 5 novembre 2018 ii Indice 1 Richiami sugli errori di misura 1 1.1 Misure dirette non ripetute.................... 1 1.2 Misure dirette ripetute...................... 2

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme

Dettagli

f(x) = sin cos α = k2 2 k

f(x) = sin cos α = k2 2 k 28 Maggio 2015 Il punteggio viene attribuito in base alla correttezza e completezza nella risoluzione dei quesiti, nonché alle caratteristiche dell esposizione: chiarezza, ordine ed organicità. La sufficienza

Dettagli

Circonferenza. Domande, problemi, esercizi. 1) Scrivi un equazione per la circonferenza del disegno

Circonferenza. Domande, problemi, esercizi. 1) Scrivi un equazione per la circonferenza del disegno Circonferenza Domande, problemi, esercizi 1) Scrivi un equazione per la circonferenza del disegno 2) Scrivi un equazione per la circonferenza del disegno Circonferenza: esercizi e domande pagina 1 3) Scrivi

Dettagli