LA DIDATTICA DELLA MATEMATICA PER STUDENTI CON BES SPUNTI TEORICI E ESEMPI OPERATIVI

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1 LA DIDATTICA DELLA MATEMATICA PER STUDENTI CON BES SPUNTI TEORICI E ESEMPI OPERATIVI

2 LA DISCALCULIA EVOLUTIVA Secondo quanto indicato nell ICD-10 ed in accordo con quanto descritto nel DSM-IV, i sintomi delle difficoltà aritmetiche sono: incapacità di comprendere i concetti di base di particolari operazioni mancanza di comprensione dei termini o dei segni matematici mancato riconoscimento dei simboli numerici

3 difficoltà ad attuare le manipolazioni aritmetiche standard difficoltà nel comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta considerando difficoltà ad allineare correttamente i numeri o ad inserire decimali o simboli durante i calcoli scorretta organizzazione spaziale dei calcoli incapacità ad apprendere in modo soddisfacente le tabelline della moltiplicazione.

4 Il modello di McCloskey (McCloskey, Caramazza e Basili, 1985) Le ipotesi e interpretazioni dei disturbi dell'elaborazione numerica e del calcolo sono diverse e complesse. Mentre la ricerca si è, in passato, impegnata nella classificazione del disturbo, attualmente l'impegno è rivolto a capire quali componenti cognitive e neuropsicologiche sono impegnate nella conoscenza numerica e nel calcolo. Un modello affermato in questo ambito di studi è quello di McCloskey, che distingue 3 diverse componenti cognitive alla base dell'elaborazione di numeri e calcoli: sistema di comprensione sistema di produzione sistema di calcolo

5 Il sistema di comprensione trasforma la struttura del numero, che può avere la forma di: una cifra araba come il "5" una parola letta o scritta come: "cinque" in una rappresentazione astratta di quantità. In altre parole, quando vediamo o sentiamo "5"/"cinque", ci rappresentiamo una precisa quantità, come nel piatto sotto

6 Il sistema di calcolo prende questa rappresentazione di quantità e la utilizza tenendo in considerazione: i segni delle operazioni (+ - x :); i fatti numerici (operazioni che non richiedono veri calcoli, in quanto "note", ad esempio 50+50=100); le procedure di calcolo (tutti i passaggi e le regole da seguire per svolgere una data operazione). Il sistema di produzione fornisce le risposte numeriche.

7 Dal modello di McCloskey alla classificazione della discalculia (Temple, 1991, 1997) in: 1. Dislessia per le cifre: riguarda la difficoltà di utilizzare le regole che permettono di dare il corretto nome ai diversi numeri, sia nella fase di comprensione sia nella fase di produzione. Gli errori possono riguardare: aspetti lessicali (il nome delle singole cifre è sbagliato, anche se vengono tenute in conto le posizioni dei numeri in termini di unità, decine, centinaia) come nei seguenti errori: 2 = «sei» 54 = «dodici» 324 = «trecentosedici» aspetti sintattici (la difficoltà sta nell'attribuire il giusto valore alle cifre, tenendo in conto la posizione che occupano all'interno del numero): 320 = «trentadue» 1002 = «centodue» 555 = «cinquantacinque»

8 2. Discalculia procedurale: riguarda la difficoltà ad acquisire le procedure e gli algoritmi implicati nel sistema di calcolo, quali, ad esempio: riporti, incolonnamenti, prestiti. 3. Discalculia per i fatti aritmetici: riguarda la difficoltà a recuperare velocemente e senza sforzo alcuni risultati di operazioni note, come quelle delle tabelline o di altri calcoli che abbiamo quasi tutti appreso, ad esempio: 15+15=30, 6+4=10, ecc. errori di confine (6x3=21) errori di slittamento (4x3=11)

9 ERRORI NEL SISTEMA DEL CALCOLO L analisi dell errore favorisce la gestione dell insegnamento. Tuttavia, l unica classificazione degli errori consolidata nella letteratura scientifica al riguardo si riferisce al calcolo algebrico: errori procedurali e di applicazione di strategie errori nel recupero di fatti aritmetici difficoltà visuo-spaziali. (Linee guida pag.19)

10 LA MATEMATICA USA UN LINGUAGGIO GRAFICO VERBALE UN TRIANGOLO AVENTE UN ANGOLO RETTO SI DICE RETTANGOLO SIMBOLICO

11 DISORGANIZZAZIONE CONCENTRAZIONE DISLESSIA LENTEZZA DSA E MATEMATICA DISORTOGRAFIA MEMORIA DISCALCULIA DISGRAFIA

12 DISLESSIA E MATEMATICA DIFFICOLTA Studio della teoria sul libro. Comprensione del testo di un problema. Comprensione delle indicazioni scritte di un esercizio SOLUZIONI Lezione multisensoriale Verifiche scritte in modo chiaro Sostituire il testo con un riassunto o schema Ascoltare le interrogazioni dei compagni Lavorare in coppia Lettura del testo da parte di altri Libri in formato digitale Utilizzo di programmi con sintesi vocale Uso del registratore

13 DISGRAFIA E MATEMATICA DIFFICOLTA Errori nella scrittura di una espressione,di un problema e quindi nel procedimento di un equazione Incomprensione dei testi scritti dall alunno SOLUZIONI Uso del computer (utilizzo di software di videoscrittura quale APLAUSIX) Valutazione attraverso prove orali

14 DISORTOGRAFIA E MATEMATICA DIFFICOLTA Scrittura con errori ortografici SOLUZIONI Utilizzare il computer con il correttore ortografico Non penalizzare gli errori quando è chiaro il concetto espresso

15 DOVE METTO IL SEGNO OPERATORE? SCELTA DELLE PRIME COSE DA FARE AREA DEL CALCOLO APPLICAZIONE DELLE REGOLE DI PRESTITO E RIPORTO SCORRETTA APPLICAZIONE DELLE PROCEDURE NEL PASSAGGIO AD UNA NUOVA OPERAZIONE PROGETTAZIONE E VERIFICA PERSEVERAZIONE NEL RAGIONAMENTO PRECEDENTE NESSUN MONITORAGGIO DEL RISULTATO

16 = 34= 39= vero falso falso Un allievo con una discalculia procedurale ha difficoltà soprattutto nella scrittura delle operazioni non coinvolgendo in ugual misura il calcolo orale.

17 DIFFICOLTA VISUO- SPAZIALI Difficoltà nel seguire la direzione procedurale. Da dx a sx o viceversa? Dall alto verso il basso? Difficoltà nel riconoscimento dei segni di operazione X o + difficoltà nell incolonnamento dei numeri 856,2 3,23 =

18 ALTRE DIFFICOLTA PER MOLTI BAMBINI NON C È DIFFERENZA TRA 15 e 51 oppure 316 e 631; probabilmente c è una difficoltà di orientamento spaziale e organizzazione sequenziale 9 viene confuso con il 6 il 21 con il 12 ESISTONO NUMERI CHE HANNO UNA LEGGERA SOMIGLIANZA 1 e 7 3 e 8 3 e 5 confondere queste cifre significa non attribuirgli la stessa quantità DI SOLITO È PRESENTE LA CAPACITÀ DI numerare in senso progressivo (0, 1, 2, 3, 4, ), ma non numerare in senso regressivo (6, 5, 4, 3, 2, 1, 0) DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE LA TAVOLA PITAGORICA, quindi difficoltà ad eseguire moltiplicazioni e divisioni

19 MOLTI DSA POSSONO AVERE DIFFICOLTÀ CON TERMINI MATEMATICI SPECIFICI USATI ANCHE NELLA VITA QUOTIDIANA Differenza ogni ciascuno prodotto e/o nessuno/tutti NELLA TRANSCODIFICA: passare da un codice all altro, dal numero scritto in cifre al numero scritto in lettere, dal codice arabo a quello romano 3 tre LETTURA DEI NUMERI duecentotrentacinque

20 COME INTERVENIRE? Uso della calcolatrice con display a due righe Liberare l alunno dal numero nella comprensione di un concetto Consentire uso di tabelle varie Schemi per algoritmi Software per espressioni Metodo sequenziale per le espressioni Eliminare tutto ciò che può creare confusione per la comprensione semantica di un problema Leggere il testo del problema Fornire i dati del problema Supportarlo nell individuazione delle strategie con tabelle e formulari

21 Problema di geometria TESTO Un angolo esterno di un triangolo rettangolo misura 110 Trova l ampiezza degli angoli interni del triangolo. testo COME INTERVENIRE? SEMPLIFICAZIONE DEL TESTO 1. DISEGNA UN TRIANGOLO RETTANGOLO 2. DISEGNA UN ANGOLO ESTERNO 3. SEGNA LA SUA MISURA: TROVA L AMPIEZZA DEGLI ANGOLI INTERNI DEL TRIANGOLO STRUMENTI COMPENSATIVI figura procedimento t dati calcoli α + β = 180 α + β = 90

22

23 La RiTabella, con le sue regole, può considerarsi un sistema di numerazione che facilita le operazioni di moltiplicazione e divisione tra i numeri interi e soprattutto consente di capire in modo intuitivo i concetti di M.C.D. e m.c.m. rendendo più semplice il calcolo frazionario. Per rappresentare i numeri naturali RiTabella utilizza colori e numeri basandosi sull unicità della scomposizione in fattori primi MCD (20, 10, 30) = 2 X 5 = 10 LEGENDA COLORI

24 RISOLVERE UNA ESPRESSIONE

25 MEMORIA Favorire il ragionamento Utilizzare formulari Legare i concetti alle esperienze Nelle spiegazioni scegliere esempi vicini alla realtà dell alunno (es. sport) Tener conto che la memoria richiede loro un grande dispendio di energia LENTEZZA Verifiche brevi su singoli obiettivi Evitare negli esercizi tutto ciò che può appesantire il lavoro e che non risulta essenziale per la valutazione Pochi compiti ma adeguati Evitare esercizi concatenati Consentire tempi più lunghi

26 CONCENTRAZIONE Fornire prima della lezione gli appunti sotto forma di schema o mappa Evidenziare sul libro i concetti fondamentali della spiegazione Spiegare utilizzando immagini del libro, disegnate sulla lavagna o proiettate Uso del pc Utilizzare materiali strutturati e non (figure geometriche, listelli) DISORGANIZZAZIONE Controllare che le richieste siano recepite e registrate Controllare che abbia il materiale necessario ed eventualmente tenerne una copia a scuola Richiedere di tenere un raccoglitore ordinato per documentazioni varie. Dettare e scrivere alla lavagna i compiti e le informazioni utili. Fornire la procedura scandita per punti nell assegnare un lavoro Precisare per punti gli argomenti della verifica

27 Come impostare le verifiche di matematica: Mettere sotto ad ogni esercizio lo spazio necessario per lo svolgimento. Ridurre gli esercizi. Scegliere gli esercizi che provino la conoscenza dell alunno ed eliminare quelli in più. Scrivere più grande con un interlinea di almeno 1,5 (spaziatura tra le righe). Spiegare la consegna della verifica. Inserire gradualmente cose nuove.

28 DSA leggimi al contrario ASD D istratto S vogliato A rruffone A ttento S tudioso D isciplinato Per anni ho avuto quel marchio e mi sono sempre chiesto perché i miei prof. non sono mai riusciti a vedere il contrario. (Andrea)

29 Grazie per l attenzione

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