I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO

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1 Atti Mus. Civ. Stor. Nat. Trieste Suppl. al novembre 2008 ISSN: I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO FABIO M. DALLA VECCHIA* * c/o Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, P.za A. Hortis 4, Trieste, Italia e mail: fabdalla@tin.it Abstract The dinosaurs of the Villaggio del Pescatore (Trieste): some updating. Unlike that reported in preliminary studies and non scientific publications, the dinosaur remains from the Villaggio del Pescatore site (Duino Aurisina, Trieste, NE Italy) come from the Liburnian Formation ( Liburnico ) and have a Late Campanian Early Maastrichtian age. The deposition of the Liburnian Formation in the Karst began during in the Late Campanian after a Campanian emersion event. The attribution of the dinosaur remains to the clade Hadrosauridae lacks a solid scientific base because it is not supported yet by a detailed osteological study and by a cladistic analysis. Finally, there are no scientific evidences to affirm that specimen (nicknamed Antonio) is a female. Key words Villaggio del Pescatore (Trieste) dinosaurs, Karst stratigraphy, Liburnian Formation, Iguanodontians, Hadrosauridae, cladistic systematic, dinosaur sex. Riassunto Diversamente da quanto riportato in studi preliminari e pubblicazioni divulgative, i resti di dinosauro del Villaggio del Pescatore (Duino Aurisina, Trieste) provengono dalla Formazione Liburnica ( Liburnico ) ed hanno un età Campaniano superiore Maastrichtiano inferiore. La deposizione della Formazione Liburnica nel Carso iniziò durante il Campaniano superiore dopo un evento di emersione Campaniano. L attribuzione al clade Hadrosauridae dei resti di dinosauro è priva di fondamento scientifico in quanto non ancora sostenuta da uno studio osteologico di dettaglio e da un analisi cladistica. Infine, non vi sono basi scientifiche per affermare che l esemplare (noto con il soprannome di Antonio) sia di sesso femminile. Parole chiave Dinosauri del Villaggio del Pescatore, stratigrafia del Carso, Formazione Liburnica, Iguanodontiani, Hadrosauridae, sistematica cladistica, sesso dei dinosauri. 1. Premessa Tra il 1992 e il 1999 resti ossei indubbiamente riferibili a dinosauri (tra i quali almeno uno scheletro praticamente completo ed articolato) sono stati estratti da una lente di calcare nero fittamente stratificato e potente al massimo una decina di metri che affiora nelle vicinanze del Villaggio del Pescatore (Duino Aurisina, Trieste). Il sito è stato scoperto casualmente dai sigg. G. Rimoli e A. Tarlao alla fine degli anni 80 del XX secolo (i primi reperti consegnati al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste risalgono al 1990); successivamente è stato oggetto di scavo paleontologico inizialmente da parte del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste (1992, 1994,1995) e poi del Ministero dei Beni ed Attività Culturali ( , ). La maggior parte dei reperti proviene dalla zona settentrionale di affioramento della lente; la posizione topografica e stratigrafica di alcuni reperti (appartenenti sia a dinosauri sia a coccodrillomorfi), come da me rilevata durante la direzione scientifica dello scavo (quindi con osservazioni stratigrafico litologiche preliminari precedenti qualsiasi analisi in sezione sottile dei litotipi), è indicata in figura 1. La scoperta di un sito con ossa di dinosauro nel Carso Triestino ha suscitato un certo clamore, ma si inserisce in un contesto stratigrafico (Cretaceo) e paleogeografico (zona settentrionale della Piattaforma Carbonatica Adriatico Dinarica) in cui la

2 112 FABIO M. DALLA VECCHIA Fig. 1 La posizione topografica e stratigrafica di alcuni reperti. Legenda:1 = calcari grigio scuri di base, 2 = strato di transizione, 3 = calcari neri ( laminiti ); 4 = calcari grigi con frammenti di rudiste. Queste definizioni litologiche/stratigrafiche speditive realizzate nell inverno non hanno niente a che fare con quelle (successive e basate su di uno studio di dettaglio) di figura 2. A, B, C = sezioni stratigrafiche = dinosauro iguanodontoideo ( Antonio ), = dinosauro iguanodontoideo, = dinosauro iguanodontoideo, = dinosauro iguanodontoideo, = dinosauro iguanodontoideo, = coccodrillomorfo, = dinosauro iguanodontoideo ( Bruno ), = dinosauro iguanodontoideo. Fig. 1 The topographic and stratigraphic position of some tetrapod remains quarried at the Villaggio del Pescatore site. Legenda:1 = basal dark gray limestone, 2 = transitional bed, 3 = black limestone ( laminites ); 4 = gray limestone with fragments of rudist bivalvs. I used these preliminary lithologic/stratigraphic

3 I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO 113 definitions in winter during the field work and they do not necessarily coincide with those (successive and based on more detailed and general studies) of figure 2. A, B, C = stratigraphic sections = iguanodontoid dinosaur ( Antonio ), = iguanodontoid dinosaur, = iguanodontoid dinosaur, = iguanodontoid dinosaur, = iguanodontoid dinosaur, = crocodylomorph, = iguanodontoid dinosaur ( Bruno ), = iguanodontoid dinosaur. presenza di testimonianze di dinosauro non è eccezionale. Numerose orme e resti ossei di questi animali sono stati scoperti nella vicina Istria (per esempio, Da l l a Ve c c h i a, 1994, 1997, 1998a,b, 2001a,b, 2005; Da l l a Ve c c h i a & Ta r l a o, 2000; Da l l a Ve c c h i a et al., 1994, 2001a; Me z g a et al., 2006, 2007) e la loro presenza è riportata anche nel vicino Friuli (orme; Da l l a Ve c c h i a & Ve n t u r i n i, 1995; Da l l a Ve c c h i a, 1999) e in Slovenia (denti; De b e l j a k et al., 1999; 2000). La cosa realmente sorprendente è l eccezionale stato di articolazione e completezza degli scheletri, nonché l abbondanza di resti ossei in livelli diversi della lente (solo in parte recuperati). Tra gli oltre 250 reperti fossili provenienti dal sito e depositati al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, dieci appartengono a dinosauri (Dinosauria) e nove potrebbero appartenere a questo clade, ma non sono sufficientemente completi per una attribuzione conclusiva. Un reperto è stato identificato come metacarpale alare di uno pterosauro (Bu f f e ta u t & Pi n n a, 2001), alcuni altri sono stati attribuiti al piccolo alligatoroide Acynodon (De l f i n o & Bu f f e ta u t, 2006). La stragrande maggioranza dei reperti è costituita da pesci teleostei di ridotte dimensioni (2 3 cm); vi sono inoltre alcuni crostacei decapodi e rari resti di vegetali terrestri, tra i quali una probabile coniferale. La quasi totalità dei reperti di dinosauro è riferibile senza dubbio ad un uno stesso gruppo sistematico (il clade Iguanodontia; si veda No r m a n, 2004 per una definizione), incluso il reperto che è diventato noto con il soprannome di Antonio. In articoli giornalistici, un libro divulgativo dedicato ai dinosauri italiani (Da l Sasso, 2001) pubblicato anche negli USA, alcuni articoli scientifici preliminari (si veda sotto), in innumerevoli siti internet e persino in libri di testo per la scuola sono state riportate affermazioni riguardanti i dinosauri del Villaggio del Pescatore basate su dati preliminari rivelatisi errati ad una verifica successiva (questo, per esempio, riguarda l età del sito) e su semplici supposizioni prive di solide basi (per esempio, sulla appartenenza di agli adrosauridi Hadrosauridae e sul suo sesso). In realtà, i reperti sono ancora in corso di studio. Solo un analisi accurata svolta utilizzando le metodologie accettate a livello internazionale e con riferimento agli studi specialistici più recenti potrà fornire dati attendibili su cui basare affermazioni di qualsiasi tipo. Nel presente contributo sono chiarite alcune problematiche riguardanti i dinosauri del Villaggio del Pescatore che rischiano di essere ancora divulgate in modo erroneo come è avvenuto dal 1999 ad oggi.

4 114 FABIO M. DALLA VECCHIA 2. Stratigrafia ed età È ovvio che la determinazione della posizione cronostratigrafica dei reperti riveste una certa importanza per la valutazione delle implicazioni filogenetiche e paleogeografiche, quindi non può essere trascurata dal paleontologo o trattata separatamente dai soli geologi. La datazione della lente fossilifera al Santoniano superiore (circa 83 milioni di anni fa secondo Gr a d s t e i n & Og g, 2004) fornita da Ta r l a o et al. (1994) è stata ripresa nei lavori successivi che hanno trattato dei dinosauri del Villaggio del Pescatore (per esempio, Da l l a Ve c c h i a, 2001b, 2002; Da l Sasso, 2001; Nicosia et al., 1999, 2005). Tale datazione è però viziata da un errore nel posizionamento della lente di calcari neri rispetto alle biocalcareniti ricche di esemplari del grande foraminifero bentonico Keramosphaerina tergestina, imputabile alla pessima esposizione dei corpi rocciosi presente nel , vale a dire prima dei lavori di scavo del (S. Venturini, com. pers.). Le calcareniti ricche di Keramosphaerina tergestina si trovano in realtà stratigraficamente sotto la lente di laminiti nere (Pa l c i, 2003; Ar b u l l a et al., 2006; Fig. 2). La stratigrafia e paleotopografia del sito sono trattate in Pa l c i (2003) e Ar b u l l a et al. (2006); su quest ultimo lavoro è basata la figura 2. I calcari grigio scuro ( litofacies 1 e fase 1 in Ar b u l l a et al., 2006, p. 22), potenti 250 m e situati almeno 175 metri al di sotto della lente fossilifera contengono una associazione a palinomorfi indicativa del Santoniano Campaniano per la presenza di Papillopolis aradeaensis (Ar b u l l a et al., 2006). A questi si associano i foraminiferi Montcharmontia apennica e Murgella lata che nelle Piattaforme carbonatiche Periadriatiche hanno generalmente una distribuzione Coniaciano Campaniano inferiore. Nel Carso Sloveno centrale una particolare abbondanza di Murgella lata è caratteristica della parte superiore del Santoniano (Ju r k o v š e k et al., 1996). I soprastanti calcari grigi ( fase 2 in Ar b u l l a et al., 2006; spessore: 70 metri) presentano un associazione a foraminiferi bentonici (Montcharmontia apennica, Accordiella conica, Murgella lata, Scandonea samnitica, Dyciclina schlumbergeri) compatibile con una datazione al Santoniano Campaniano inferiore. I calcari grigi a rudiste ( fase 3 in Ar b u l l a et al., 2006; spessore: 25 metri) presentano un associazione di rudiste composta da Katzeria hercegovinensis, Sauvagesia tenuicostata, Hippurites sulcatus, Bournonia excavata, Medeella zignana, Radiolites dario e Gorjanovicia lipparinii. Questa associazione corrisponde all evento L di Ce s ta r i & Sa rt o r i o (1995) riferito al Coniaciano superiore Santoniano. In particolare Katzeria hercegovinensis e Sauvagesia tenuicostata, che secondo Pa l c i (2003) avrebbero anche una distribuzione campaniana, risultano esclusivamente santoniane in Ce s ta r i & Sa rt o r i o (1995). L evento M (Campaniano inferiore) è caratterizzato invece dalle rudiste Kuhenia e Pseudopolyconites e dal foraminifero bentonico Calveziconus lacalvezae. Sopra i calcari grigi a rudiste si trovano le biocalcareniti ( fase 4 in Ar b u l l a et al., 2006; lo spessore massimo in affioramento secondo Pa l c i [2003] è 80 m, molto più ridotto secondo S. Venturini, com. pers.) che contengono i foraminiferi bentonici

5 I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO 115 Fig. 2 Stratigrafia della zona circostante il sito paleontologico del Villaggio del Pescatore. Nella colonna di sinistra sono riportate le fasi di Ar b u l l a et al. (2006), inclusa quella con i resti di dinosauro ( fase 6, laminiti). La colonna destra è un dettaglio di ciò che sta sotto le laminiti, inclusiva di spessori e di contenuto micro e macropaleontologico (sulla base di Ar b u l l a et al., 2006 e Pa l c i, 2003). Fig. 2 Stratigraphy of the area surrounding the paleontological site of the Villaggio del Pescatore. The left column shows the fasi of Ar b u l l a et al. (2006), including that with the dinosaur remains ( fase 6, laminites). The right column is a detail of the lithologies occurring below the laminites, including the extimated thickness of the lithological bodies and their micro and macropaleontological content (based on Ar b u l l a et al., 2006 and Pa l c i, 2003).

6 116 FABIO M. DALLA VECCHIA Dyciclina schlumbergeri e Keramosphaerina tergestina. Sono le calcareniti su cui si basava la datazione di Ta r l a o et al. (1994). Keramosphaerina tergestina è ritenuta indicativa del Santoniano terminale, soprattutto nel Carso (Ce s ta r i & Sa rt o r i o, 1995; Ju r k o v š e k et al., 1996; Ve n t u r i n i, 2005). Nell Isola di Brac, St e u b e r et al. (2005) attribuiscono la distribuzione locale di questo foraminifero al Campaniano inferiore mediante calibratura con la curva degli isotopi dello stronzio (Fig. 3). Secondo Ce s ta r i (2002) e Ve n t u r i n i (2005) gli esemplari di Keramosphaerina tergestina delle biocalcareniti del Villaggio del Pescatore si pongono, mediante calibratura con la curva degli isotopi dello stronzio, al limite Santoniano/Campaniano. In una carota prelevata in corrispondenza della zona oggetto di scavo paleontologico, Keramosphaerina tergestina è stata trovata anche in un intercalazione calcarea posta tra due corpi di breccia (probabilmente dicchi o riempimenti di fessure paleocarsiche) e situata 5,5 metri al di sotto della base delle laminiti (Pa l c i, 2003). Il foraminifero bentonico Murciella cuvillieri è segnalato da Pa l c i (2003) in tre campioni, Murciella sp. in uno, tutti provenienti da corpi litologici posti stratigraficamente al di sotto della lente di calcari neri (A. Palci, com. pers.). Ad un riesame e risezionatura dei campioni di Ta r l a o et al. (1994) questo foraminifero è risultato essere presente immediatamente al di sotto della lente di calcari neri nella zona dove è stata aperta la cava per l estrazione dell esemplare (S. Venturini, com. pers.) (Fig. 4). Per Pa l c i (2003) le brecce sovrastanti la lente di laminiti con i resti di dinosauri (Fig. 2) si troverebbero stratigraficamente al di sotto di calcari a rudiste simili a quelle della litofacies 3 di Ar b u l l a et al. (2006) e con la stessa associazione a rudiste. Data la distribuzione stratigrafica nota dei fossili contenuti nei vari corpi litologici sembra assai improbabile che tale disposizione rifletta un reale rapporto stratigrafico con una successione, dal più antico al più recente, laminiti brecce calcari a rudiste. È più probabile che questa apparente successione sia imputabile alla complessa topografia della depressione tettonica in cui le laminiti si sono formate (si veda Pa l c i, 2003 e Ar b u l l a et al., 2006). Infatti, sempre secondo Pa l c i (2003, p. 32) la lente nella zona meridionale di affioramento si trova a contatto con un corpo di breccia che è limitato da calcari di piattaforma con brecciatura in situ e filoni sedimentari costituiti da breccia poligenica, interessati da sistemi di fratture.probabilmente modellate da fenomeni di dissoluzione carsica. Siamo in presenza quindi di una emersione della piattaforma e di una lacuna stratigrafica verosimilmente posta in corrispondenza delle brecce immediatamente sottostanti le laminiti. Questa lacuna e la corrispondente superficie paleocarsica è stata identificata in numerose altre sezioni del Carso e dell Istria (si veda Ot o n i a r, 2007 cum biblio). Palci (2003) e Arbulla et al. (2006) datano la lente fossilifera al Santoniano Campaniano. Una tale datazione (in realtà un intervallo di oltre 15 milioni di anni) sottostima il significato biostratigrafico dei microfossili rinvenuti. Particolarmente importante è la presenza di Murciella cuvillieri. Bi g n o t (1967, 1972) ha segnalato questo foraminifero in Carso all interno del Liburnico tra Vremski Britof (Slovenia) e Opicina e a sud di Dutovlije (Slovenia). Murciella ex gr. cuvillieri

7 I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO 117 Fig. 3 Unità litostratigrafiche dell Isola di Braµ (Croazia) e della vicina costa dalmata (colonna di destra); distribuzione di alcuni foraminiferi in queste unità con datazione tarata sulla curva degli isotopi dello stronzio (colonna di sinistra). L età assoluta non è basata su Gr a d s t e i n & Og g (2004) in cui il limite Campaniano Maastrichtiano è posto a 70,6 milioni di anni fa e quello Maastrichtiano Daniano a 65,5 milioni di anni fa; il limite Santoniano Campaniano però coincide. Da St e u b e r et al. (2005), modificato. Fig. 3 Litostratigraphic units of the Braµ Island (Croatia) and the close Dalmatian coast (right column); stratigraphic range of some benthic foraminifers in those units with absolute dating based on the curve of strontium isotopes (left colunm). Absolute age is not based on Gr a d s t e i n & Og g (2004) where the boundary Campanian Maastrichtian is placed at 70.6 million years ago and the Maastrichtian Danian boundary at 65.5 million years ago; the boundary Santonian Campanian is coinciding. After St e u b e r et al. (2005), modified.

8 118 FABIO M. DALLA VECCHIA Fig. 4 Esemplari di Murciella cuvillieri rinvenuti nei calcari immediatamente sottostanti la lente fossilifera nella zona di estrazione di Fig. 4 Specimens of Murciella cuvillieri found in the limestone just below the dinosaur bearing lens in the outcrop where was excavated. nell Isola di Braµ e nella vicina costa dalmata ha una distribuzione Campaniano superiore Maastrichtiano tarata come datazione assoluta sulla curva degli isotopi dello stronzio (St e u b e r et al., 2005); si ritrova all interno della Sumartin Formation che è considerata equivalente al Liburnico del Carso (St e u b e r et al., 2005, cum biblio) (Figg. 3, 5). La stratigrafia del Carso sloveno centrale è stata analizzata e confrontata con quella di altre parti del Carso da Ju r k o v š e k et al. (1996; fig. 10, qui modificata in Fig. 5). Il Gruppo Liburnico (= strati di Vreme e strati di Cosina ; = intervallo inferiore del membro di Monte Grisa dei calcari del Carso triestino ) o Formazione Liburnica (Liburnian Formation) nell Altipiano Comeno Trieste si trova al di sopra della Formazione Lipica (= parte superiore del membro di Borgo Grotta Gigante, = parte superiore dei Calcari di Aurisina). Tra la Formazione Lipica/Calcari di Aurisina e il Gruppo Liburnico esiste una lacuna di sensibile entità, ma non ben datata sul Carso. La parte inferiore della Formazione Liburnica ( strati di Vreme, generalmente considerati maastrichtiani) è costituita da calcari grigio scuri, ben stratificati, con lenti di carbone e livelli ricchi di carofite, alternati a stati con rudiste, foraminiferi ed echinodermi, indicativi di oscillazioni ambientali tra il dulcicolo e il marino (Ju r k o v š e k et al., 1996 cum biblio). La Formazione Lipica presenta nella sua parte inferiore l orizzonte/bioevento di Keramosphaerina tergestina (datato qui, come abbiamo visto, al Santoniano sommitale base del Campaniano) e nella parte superiore il foraminifero Calveziconus lacalvezae (Campaniano inferiore); secondo St e u b e r et al. (2005) nell Isola di Braµ questi due foraminiferi hanno invece una stessa distribuzione stratigrafica (Fig. 3). La Formazione Lipica termina prima (vale a dire che il tetto è più antico) spostandosi verso l interno della piattaforma (cioè a sud, sud est). La parte inferiore della Formazione Liburnica è datata al Maastrichtiano superiore per la presenza (ben al di sopra della base dell unità) di Rhapydionina liburnica. Nell Isola di Braµ questo foraminifero sembra avere una estesa distribuzione stratigrafica sconfinando

9 I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO 119 Fig. 5 Stratigrafia del Carso basata su Ju r k o v š e k et al. (1996) e modificata secondo St e u b e r et al. (2005) per l Isola di Braµ e Ve n t u r i n i et al. (2008) per il Carso isontino. L estensione stratigrafica della Formazione Lipica è stata modificata seguendo quanto riportato nel testo in Ju r k o v š e k et al. (1996), contra Ju r k o v š e k et al. (1996, fig. 10). È indicata solo la lacuna principale del Cretaceo superiore, non quelle corrispondenti alle emersioni durante la deposizione della Formazione Liburnica. La parte inferiore del Liburnico (= Sumartin Formation) risulta plausibilmente campaniana dove è possibile un controllo biostratigrafico. Questo è probabilmente anche il caso del Carso Triestino, ma la colonna relativa non è stata modificata in tal senso perché non ci sono dati biostratigrafici a supporto. Fig. 5 Karst stratigraphy based on Ju r k o v š e k et al. (1996) modified according to St e u b e r et al. (2005) for the Braµ Island and Ve n t u r i n i et al. (2008) for the Isonzo Karst. The stratigraphic extent of the Lipica Formation is modified according the text in Ju r k o v š e k et al. (1996), contra Ju r k o v š e k et al. (1996, fig. 10). Only the main Upper Cretaceous lacuna is reported, not those corresponding to the emersions during the deposition of the Liburnian Formation. The lower part of the Liburnian (= Sumartin Formation) is plausibly Campanian in age where biostratigraphic data are available. This is probably also the case of the Trieste Karst, but the corresponding column is not modified in this sense because biostratigraphic data are not available. nel Maastrichtiano inferiore (St e u b e r et al., 2005; si veda Fig. 3). In Ju r k o v š e k et al. (1996, fig. 10) la grande lacuna stratigrafica tardocretacica è posta a cavallo tra il Campaniano ed il Maastrichtiano e la Formazione Liburnica inizia ben all interno del Maastrichtiano. Questa posizione però è discutibile. In realtà, la Formazione Lipica contiene nella parte inferiore un associazione di foraminiferi indicativa del Santoniano superiore e nella parte alta un foraminifero riferito al Campaniano

10 120 FABIO M. DALLA VECCHIA medio (Ju r k o v š e k et al., 1996) o inferiore (St e u b e r et al., 2005). Nell Isola di Braµ la lacuna datata sulla base della curva degli isotopi dello stronzio risulta limitata ad un intervallo di circa due milioni di anni a cavallo tra il Campaniano medio e il Campaniano superiore ed è attribuita ad una regressione su scala globale (St e u b e r et al., 2005; Fig. 3). Tuttavia, nella parte settentrionale della Piattaforma all aspetto eustatico si sovrapponeva e diventava dominante quello tettonico, dovuto alla collisione della microplacca Adria con il terrane Australpino e/o con la microplacca Tizla (Ne u g e r b a u e r et al., 2001). Secondo Ot o n i a r (2007) a margine della piattaforma si era formato un bacino di avanfossa sinorogenetico, migrante e con deposizione flysciode (Bacino Giulio o Sloveno) e un corrispondente peripheral foreland bulge che coinvolgeva la parte settentrionale della piattaforma (si veda Ot o n i a r, 2007, per maggiori dettagli). L inizio della sedimentazione flyscioide nel Bacino Giulio/Sloveno avvenne a partire dal Maastrichtiano inferiore per quanto riguarda la parte che oggi affiora in territorio italiano (Tu n i s & Ve n t u r i n i, 1984), nel Campaniano superiore per quanto riguarda la parte slovena (Pav Œi, 1994). La sezione di Cotici, sul Carso Isontino presso il M. S. Michele, situata una dozzina di chilometri NNE del sito del Villaggio del Pescatore in direzione del Bacino Giulio, contiene la parte più alta del Cretaceo ed è stata recentemente descritta da Ve n t u r i n i et al. (2008). Sono stati identificati tre bio orizzonti sovrapposti e caratterizzati rispettivamente dai foraminiferi Keramospaherina tergestina, Murciella cuvillieri e Raphydionina liburnica, separati da fasi di emersione. Un importante emersione tra il bio orizzonte a K. tergestina e M. cuvillieri marca la base della Formazione Liburnica. L orizzonte a Murciella cuvillieri contiene anche il foraminifero Rotorbinella scarsellai, specie mai segnalata nel Maastrichtiano; quindi il bio orizzonte è stato attribuito al Campaniano superiore, seppure con riserve (Ve n t u r i n i et al., 2008). La parte inferiore della sezione di Cotici mostra eventi analoghi a quelli registrati nella sezione del Villaggio del Pescatore prima della deposizione delle laminiti nere. Considerazioni litologiche, stratigrafico/giaciturali e biostratigrafiche indicano quindi che le laminiti si trovano all interno della Formazione Liburnica (Gruppo Liburnico) ed hanno un età compresa tra il Campaniano superiore ed il Maastrichtiano (il limite superiore è sicuramente dato dall estinzione dei dinosauri iguanodontiani alla fine del Maastrichtiano). L assenza di Raphydionina liburnica nella sezione esposta nella zona (ma una ricerca mirata sarebbe opportuna) suggerirebbe la deposizione prima della trasgressione che ha portato questo foraminifero nella zona del Carso, limitando la datazione al Campaniano superiore Maastrichtiano inferiore. La distribuzione stratigrafica dell alligatoroide Acynodon, il coccodrillomorfo trovato associato ai dinosauri (De l f i n o & Bu f f e ta u t, 2006), è in accordo con un età Campaniano superiore Maastrichtiano, poiché il genere è segnalato nel Campaniano sommitale Maastrichtiano basale a Laño (Spagna) e a Cruzy (Francia), nel Maastrichtiano a Quintanilla del Coco (Spagna), nel Rogniaciano (Maastrichtiano inferiore) a Fox Amphoux (Francia) e forse anche in altri siti maastrichtiani europei (Da l l a Ve c c h i a, 2006).

11 I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO 121 I resti di tetrapodi del Villaggio del Pescatore e quelli rinvenuti nel Carso sloveno presso Kozina (De b e l j a k et al., 1999, 2000), se non coevi, sono sicuramente molto più vicini cronostratigraficamente di quanto supposto finora. Anche il sito a pesci di Trebiciano (Trieste) è probabilmente grossomodo coevo, dato che Murciella è stata identificata in un campione proveniente dalla sezione che contiene l intervallo fossilifero (S. Venturini, com. pers. in Da l l a Ve c c h i a, 1996). 3. Cos è un Adrosauro (ammesso che sia qualcosa)? Per quanto riguarda i dinosauri del Villaggio del Pescatore i termini adrosauro e adrosauridi sono stati finora usati acriticamente e senza una base di dati (per esempio, in Br a z z at t i & Ca l l i g a r i s, 1995; Da l Sasso, 2001, 2003; Nicosia et al., 1999, 2005, Pr i e to Ma r q u e z et al., 2006b) o erroneamente in una fase preliminare degli studi (in Da l l a Ve c c h i a, 2001b, 2002). I termini adrosauro e adrosauridi sono stati usati non correttamente per due motivi principali. Primo: adrosauro è un termine colloquiale che dovrebbe essere riferito ai soli membri del genere Hadrosaurus (un genere mal definito, basato su resti scheletrici disarticolati e non diagnostici, del Campaniano degli USA; Pr i e t o Ma r q u e z et al., 2006a). Adrosauride si riferisce al clade Hadrosauridae (o Famiglia Hadrosauridae della sistematica Linneana) del quale non esiste una definizione universalmente accettata e stabile a causa dei numerosi taxa di iguanodontiani scoperti o ridescritti negli ultimi 10 anni e che risultano più primitivi degli Hadrosaurinae+Lambeosaurinae nordamericani e più derivati del genere Iguanodon. Dal 1998 ad oggi la definizione di Hadrosauridae non è stata univoca, è cambiata a seconda degli autori che hanno effettuato una analisi cladistica che li includeva, anche se, come vedremo sotto, c è una tendenza prevalente. Ciò è insito nella metodologia cladistica, utilizzata dalla stragrande maggioranza degli autori per stabilire i rapporti filogenetici tra i taxa di dinosauri. Quindi un dato taxon potrebbe o non potrebbe essere un adrosauride (cioè ricadere all interno di Hadrosauridae) a seconda della definizione che un determinato autore ha attribuito al termine/taxon. Go d e f r o i t et al. (1998) in una analisi che includeva 8 taxa terminali e 56 caratteri, con un singolo cladogramma maggiormente parsimonioso (61 steps, CI = 0,90, RI = 0,91), hanno considerato come Adrosauridi (Hadrosauridae) i membri dei cladi Hadrosaurinae e Lambeosaurinae, come Adrosauroidi (Hadrosauroidea) Bactrosaurus e tutti i taxa più derivati (Fig. 6). Tale definizione di Hadrosauridae è simile a quella di Se r e n o (1986) e Fo r s t e r (1997). Yo u et al. (2003) con una matrice di 66 caratteri e 15 taxa terminali, hanno ottenuto uno strict consensus tree (lunghezza, CI e RI non sono stati forniti) in cui la definizione di Hadrosauridae è simile a quella di Go d e f r o i t et al. (1998), con un Hadrosauroidea ancora più inclusivo (Fig. 7). No r m a n (2004) (matrice con 16 taxa terminali, 67 caratteri, strict consensus tree di 72,1 steps, CI = 0,86, RI = 0,92) e Ho r n e r et al. (2004) (matrice con 19

12 122 FABIO M. DALLA VECCHIA Fig. 6 Singolo most parsimonious tree di Go d e f r o i t et al. (1998). Per altre informazioni si veda il testo. Fig. 6 Single most parsimonious tree of Go d e f r o i t et al. (1998). For tree statistics see text. Fig. 7 Strict consensus tree di Yo u et al. (2003). Per altre informazioni si veda il testo. Fig. 7 Strict consensus tree of Yo u et al. (2003). For tree statistics see text. taxa terminali, 105 caratteri, strict consensus tree di 189 steps, CI = 0,64, RI = 0,741) non hanno invece individuato un clade Hadrosauroidea e hanno fornito di Hadrosauridae una definizione node based: Telmatosaurus, Parasaurolophus e tutti i discendenti del loro più recente comune antenato (Fig. 8). Si tratta dunque una definizione più inclusiva di quella di Go d e f r o i t et al. (1998) e Yo u et al. (2003)

13 I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO 123 Fig. 8 Strict consensus tree di Ho r n e r et al. (2004). Per altre informazioni si veda il testo. Fig. 8 Strict consensus tree of Ho r n e r et al. (2004). For tree statistics see text. e, per ammissione degli stessi Ho r n e r et al. (2004), del tutto convenzionale e arbitraria. Si è deciso di far iniziare Hadrosauridae da Telmatosaurus perché questo dinosauro era stato descritto come l adrosauride più primitivo da uno degli autori (David Weishampel) in una sua pubblicazione ad esso dedicata (We i s h a m p e l et al., 1993) e nella precedente edizione dello stesso volume (vale a dire in We i s h a m p e l & Ho r n e r, 1990). Infatti, Pr i e to Ma r q u e z et al. (2006b) nella più recente analisi cladistica degli gli iguanodontoidei più derivati di Iguanodon (23 taxa terminali, 127 caratteri, strict consensus tree di 332 steps, CI = 0,61, RI = 0,80) limitano Hadrosauridae ai cladi americani e centro est asiatici Hadrosaurinae e Lambeosaurinae (= Euhadrosauria di Ho r n e r et al., 2004) to maximize the stability of the name (p. 930) (Fig. 9). Infatti, questi due cladi e il risultante Hadrosauridae sono stabili (si mantengono come gruppi monofiletici) in tutti i cladogrammi (si vedano le figure 6 9), tranne in quello di Pr i e to Ma r q u e z et al. (2006b) quando viene inserito Koutalisaurus (genere rappresentato da una singola specie K. kohlerorum e solamente da un ramo mandibolare) che fa collassare il clade Lambeosaurinae (ma non Hadrosauridae). Quindi, tutte le analisi cladistiche recenti hanno individuato un Hadrosauridae con valore meno inclusivo rispetto a quello adottato da Ho r n e r et al. (2004) e di questo si deve comunque tenere conto quando si definisce adrosauridi i dinosauri del Villaggio del Pescatore.

14 124 FABIO M. DALLA VECCHIA Fig. 9 Strict consensus tree di Pr i e t o Ma r q u e z et al. (2006b). Per altre informazioni si veda il testo. Fig. 9 Strict consensus tree of Pr i e to Ma r q u e z et al. (2006b). For tree statistics see text. Secondo: nessuno ha ancora effettuato e pubblicato un dettagliato studio dei reperti del Villaggio del Pescatore eseguendo un analisi cladistica sulla base delle matrici di caratteri utilizzate da Go d e f r o i t et al. (1998), Yo u et al. (2003), No r m a n (2004), Ho r n e r et al. (2004) e Pr i e to Ma r q u e z et al. (2006b), eventualmente integrate. Quindi non ci sono ancora basi scientifiche per affermare che il taxon italiano ricade negli Hadrosauridae, sia sensu Horner et al. (2004) sia sensu Prieto Ma r q u e z et al. (2006b). 4. Cosa possono essere i dinosauri del Villaggio del Pescatore? Plausibilmente i dinosauri del Villaggio del Pescatore possono ricadere in una delle seguenti posizioni se accettiamo la definizione di Hadrosauridae di Go d e f r o i t et al. (1998), Yo u et al. (2003) e Pr i e to Ma r q u e z et al. (2006b): 1) il taxon di appartenenza cade in Hadrosaurinae o Lambeosaurinae (vale a dire Hadrosauridae, ed è quindi un adrosauride); 2) il nuovo taxon è meno derivato di Hadrosauridae e quindi non è un adrosauride.

15 I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO 125 In questo caso potrebbe cadere tra gli Hadrosauroidea basali oppure essere più vicino al genere Iguanodon. È pure possibile che formi un gruppo monofiletico con qualcuno degli altri adrosauroidi noti, oppure che appartenga ad uno dei generi di adrosauroidi europei già descritti (Telmatosaurus, Maastrichtiano, Romania; Pararhabdodon e Koutalisaurus, Maastrichtiano, Spagna). Per verificarlo è indispensabile studiare dettagliatamente i reperti italiani, confrontarli con quelli degli altri iguanodontiani derivati, osservare lo stato dei caratteri che saranno utilizzati nella matrice ed eseguire una analisi cladistica elaborando la matrice secondo il principio di parsimonia, in modo da ottenere uno strict consensus tree che indichi la posizione filogenetica del taxon rappresentato dai reperti del Villaggio del Pescatore. Questo lavoro, che richiede l osservazione (possibilmente diretta) e l elaborazione di una enorme quantità di dati e non si può svolgere in modo dilettantistico (come spesso si ritiene debbano essere condotti gli studi paleontologici in Italia), è attualmente in corso. In tale ottica, nel gennaio 2007 ho esaminato in dettaglio le collezioni di iguanodontoidei del The Natural History Museum di Londra, soprattutto il materiale di Telmatosaurus della Collezione Nopcsa. È consuetudine in questi casi l utilizzo delle matrici di dati già esistenti, adattando eventualmente alcuni caratteri (o trasformazioni di caratteri a seconda della terminologia utilizzata) a quanto si osserva nel taxon che si sta inserendo, in modo da mantenere un segnale filogenetico, ed inserendo caratteri nuovi. Nel caso dei dinosauri del Villaggio del Pescatore la codifica dello stato dei caratteri è resa difficile dal fatto che le analisi cladistiche sopra citate hanno utilizzato caratteri osservabili in resti scheletrici isolati e conservati tridimensionalmente, mentre i resti scheletrici del Carso, seppure eccezionali, sono articolati e per lo più parzialmente inglobati in una lastra di calcare. Naturalmente, l inserimento di un nuovo taxon in una analisi cladistica può cambiare sensibilmente la topologia degli alberi di massima parsimonia e dello strict consensus tree risultante, quindi, a parità di programma utilizzato per l analisi, di opzioni ed ottimizzazioni, numero di taxa terminali e di numero, definizione e codifica dei caratteri, il risultato nel complesso potrebbe essere diverso da quello ottenuto da Go d e f r o i t et al. (1998), Yo u et al. (2003), No r m a n (2004), Ho r n e r et al. (2004) o Pr i e to Ma r q u e z et al. (2006b). 5. È ( Antonio ) un esemplare di sesso femminile? Seppure di scarsa rilevanza scientifica, è necessario affrontare pure questo aspetto, perché sembra aver ricevuto una particolare attenzione tra chi si è occupato, per vari motivi, ai dinosauri del Villaggio del Pescatore. Si deve fare chiarezza una volta per tutte. È stato spesso riportato dai mass media ed è ripetuto ai visitatori del Museo che l esemplare ( Antonio ) appartiene ad un esemplare di sesso femminile, è quindi una Antonia. Questa attribuzione continua ad essere spacciata per

16 126 FABIO M. DALLA VECCHIA verosimile anche se le premesse su cui era basata al momento della formulazione (sette anni fa) si sono dimostrate erronee. È stata originata da una ipotesi sul significato di alcuni caratteri osservati negli alligatori ed estrapolata al dinosauro Tyrannosaurus rex. Infatti, La r s o n & Fr e y (1992) e La r s o n (1994) avevano desunto che un esemplare di Tyrannosaurus rex (FMNH PR2081) era una femmina anche sulla base del presunto dimorfismo degli archi emali (emapofisi) in Alligator mississippiensis. Alcune osservazioni suggerivano che il primo arco emale nei maschi dell alligatore si trovasse tra le prime due vertebre caudali, mentre nelle femmine era posto tra la seconda e la terza; il primo arco dei maschi appariva anche più sottile e corto. Questo sarebbe stato in relazione con la presenza nel maschio dei muscoli per l erezione del pene. Uno studio più esteso delle collezioni di scheletri di questo animale però non ha confermato quanto ipotizzato da La r s o n & Fr e y (1992) e La r s o n (1994). La posizione del primo arco emale è casualmente variabile: talvolta si trova tra la terza e la quarta vertebra, talvolta tra la prima e il sacro (Br o c h u, 2003). Negli alligatori è la forma del primo arco emale che sembra avere una maggiore relazione con il sesso, ma questo non è applicabile a Tyrannosaurus rex (Br o c h u, 2003). In il primo arco emale è spostato molto indietro, tra la settima e l ottava vertebra caudale, ma non abbiamo un altro esemplare per confronto in cui la posizione del primo arco sia diversa. Inoltre, l originaria deduzione di La r s o n & Fr e y (1992) e La r s o n (1994) si basava sull identificazione del maschio per le implicazioni (vale a dire, un attacco per la muscolatura del pene) che poteva avere la presenza di un primo arco più prossimale di quanto osservato in altri esemplari, non sulla base dell estremo arretramento degli archi, che non ha niente a che vedere con tale implicazione. In conclusione, Antonio potrebbe ovviamente essere una femmina, ma non c è alcuna base scientifica per affermare che è una femmina. Lavoro consegnato il RINGRAZIAMENTI Ringrazio il Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, Dr. Sergio Dolce, e la Curatrice della sezione Geo paleontologica, Dr. Deborah Arbulla, per il supporto presso il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. Un grazie anche al Dr. Alessandro Palci per le comunicazioni personali e la copia della sua tesi di laurea; a Sandro Venturini per le comunicazioni personali e le proficue discussioni sulla stratigrafia e biostratigrafia del sito, a Maurizio Tentor per le foto di Murciella. Sandro Venturini ha anche effettuato la revisione critica del lavoro. Lo studio è stato condotto e sta proseguendo grazie al sostegno della DML (Dinosaur Mailing List), alla Società Paleontologica Italiana e al Museo Civico di Storia Naturale of Trieste. Lo studio delle collezioni del The Natural History Museum di Londra è stato possibile grazie al The Natural History Museum (Londra) e all Unione Europea che hanno sostenuto un mio progetto SYNTHESYS.

17 I DINOSAURI DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE (TRIESTE): QUALCHE AGGIORNAMENTO 127 BIBLIOGRAFIA Ar b u l l a D., Co t z a F., Cu c c h i F., Da l l a Ve c c h i a F.M., De Gi u s t o A., Fl o r a O., Ma s e t t i D., Pa l c i A., Pi t ta u P., Pu g l i e s e N., St e n n i B., Ta r l a o A., Tu n i s G., Zi n i L., 2006 Escursione nel Carso Triestino, in Slovenia e Croazia. 8 giugno. Stop 1. La successione Santoniano Campaniana del Villaggio del Pescatore (Carso Triestino) nel quale sono stati rinvenuti i resti di dinosauro. In: Me l i s R., Ro m a n o R., Fo n d a G. (a cura), Guida alle escursioni/excursions guide, Società Paleontologica Italiana Giornate di Paleontologia 2006, EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste. Pp Bi g n o t G., 1967 Presence de Murciella cuvillieri Fourcade dans le Liburnien des environs de Trieste. C.R.S.S. Soc. Geol. France, 2: 50. 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