INDICE. 1) Dieta: cosa intendiamo precisamente con questo. 4) Come ritrovare la motivazione nella gestione del peso

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2 INDICE 1) Dieta: cosa intendiamo precisamente con questo termine? 2) Motivazione e gestione del peso 3) Resistenza al dimagrimento 4) Come ritrovare la motivazione nella gestione del peso 5) L'alimentazione, una necessità vitale... 6) L aspetto emozionale: eating emozionale 7) La comunicazione con gli altri e la sua relazione con la fame emozionale 8) Le 10 regole per ritrovare il giusto peso 9) Dieta ed efficienza mentale 10) TEST di valutazione del tipo di alimentazione e dello stile di vita

3 Ciao, ti ringrazio per aver scaricato questo report mirato sull alimentazione e benessere emotivo. Ti spiego un po chi siamo e cosa troverai in questo manuale. Siamo un gruppo di Coach professionisti che dopo anni di esperienza e preparazione sul Coaching e sulla crescita personale, abbiamo creato questo sito chiamato Autostima web, per tutti coloro che sentono il bisogno e vogliono migliorarsi e ottenere davvero dei risultati tangibili attraverso il Coaching. Noi di Autostima web, abbiamo seguito approfonditi e specifici percorsi formativi sulla Psicologia del Cambiamento e sul Coaching, e siamo tutti certificati come Coach professionisti. La maggior parte di noi ha frequentato percorsi specifici con Human Performance Italia, società di Coaching e Formazione aziendale consolidata da oltre 12 anni di esperienza, e garanzia di competenza, serietà, onestà e competenza. I nomi dei Coach: Veronica Altosinno Life Coach e Responsabile Progetto Autostimaweb Sergio Amatulli Executive e Team Coach, Fondatore di Human Performance Italia

4 Cosa troverai in questo manuale: Abbiamo pensato di regalarti questo manuale per indicarti un metodo mirato sull alimentazione e la gestione del peso, affrontando non solo il punto di vista alimentare, ma aiutandoti a conoscere meglio il processo emotivo che è una causa dell aumento di peso. Potrai valutare quindi, quale stile adottare per ritrovare il giusto peso senza troppi sacrifici, che ostacolano la continuazione di un alimentazione corretta. Vedremo anche quali sabotaggi sono creati dalle emozioni negative, ed in che modo influenzano la gestione del peso. Ti auguro una buona lettura e mi auguro che possano essere ottimi consigli per partire, aiutandoti a prendere in mano la tua vita e affrontare la gestione del tuo peso in modo più sereno e stimolante. Appena avrai terminato di leggere il manuale, ti offrirò una possibilità reale di affrontare la gestione del peso con me. Grazie. Veronica Altosinno Bene ora partiamo..

5 1) DIETA: COSA INTENDIAMO PRECISAMENTE CON QUESTO TERMINE? Spesso, viene spontaneo associare alla parola "dieta" il termine "dimagrante", ma non è corretto dare per scontato che parlando di dieta ci si riferisca per forza ad un programma di dimagrimento. Il termine dieta deriva dal greco "diaita", ed in medicina è stato utilizzato per indicare la ripartizione di cibi e pasti. Con questa parola intendiamo, infatti, un regime alimentare equilibrato e vario, che soddisfi i fabbisogni nutritivi e possibilmente ci permetta di mangiare con piacere. Per impostare un corretto regime alimentare, si possono tenere presenti tre parole chiave: moderazione, varietà ed equilibrio. Moderazione è necessaria, perché gli eccessi alimentari si pagano con sovrappeso e obesità. Inoltre, mangiare smodatamente alcuni

6 alimenti, e privarsi di altri, può essere causa di carenze di elementi nutritivi importanti. Varietà perché bisogna mangiare di tutto, sia nell'arco della giornata che durante la settimana; se la dieta è varia, si è più sicuri di assumere tutte le sostanze necessarie, evitando l'accumulo di quelle nocive, e non incorrendo in carenze alimentari. L'equilibrio serve perché la buona alimentazione deve essere bilanciata: se si introducono troppe calorie, queste si accumuleranno come grasso. Mantenere la corretta proporzione tra le fonti alimentari, inoltre, consente di evitare i rischi caratteristici delle diete squilibrate (ad esempio, come quelle che propongono, allo scopo di dimagrire, l'abolizione totale dei carboidrati). Per verificare che la nostra dieta quotidiana corrisponda a regole di salute e per scoprire eventuali abitudini errate, è molto utile tenere un diario giornaliero nel quale annotare la composizione dei pasti che assumiamo. E un consiglio che ti suggerisco vivamente di seguire. E solo con questo metodo che potremo constatare quanti errori alimentari commettiamo inconsapevolmente (come ad esempio il non consumare alimenti freschi e di stagione o l'introdurre troppe calorie). Come si imposta una corretta dieta dimagrante?

7 Con l aiuto di un medico, è possibile stabilire il peso teorico, in modo tale da calcolare il fabbisogno calorico giornaliero del paziente, fabbisogno che verrà ridotto poiché l'obiettivo è quello di perdere peso. La restrizione calorica dovrà mantenersi intorno alle kcal giornaliere per la donna adulta e intorno alle kcal per l'uomo adulto; al di sotto di questi valori, la dieta dimagrante non è corretta dal punto di vista biochimico, poiché non soddisfa i fabbisogni di micronutrienti (nonostante sia a volte comunque necessaria un'integrazione di vitamine e sali minerali). La dieta dovrà essere il più possibile adeguata alle abitudini e ai gusti della persona e non dovrà provocare una fame eccessiva negli intervalli tra un pasto e l'altro. Per questo sarà opportuno distribuire la razione alimentare in tre pasti principali e in tre spuntini rompi- digiuno. Il programma di dimagrimento dovrà prevedere abbondanti frutta e verdura di stagione, cereali, legumi. Anche carni magre e uova potranno essere consumati, sempre secondo le indicazioni fornite dal medico. Nella dieta ipocalorica, la percentuale raccomandata di proteine per evitare un bilancio azotato negativo varia da 0,8 a 1,2 g/kg di peso corporeo ideale.

8 Anche lo yogurt è un alimento molto indicato per chi segue una dieta dimagrante, perché apporta fermenti lattici equilibratori della flora batterica intestinale. Per quanto riguarda i condimenti grassi, è senz'altro consigliato l'olio extravergine d'oliva. I metodi di cottura devono essere i più semplici possibili, per mantenere inalterato il valore nutrizionale dei cibi. Adottando queste abitudini quotidiane con serenità, i primi risultati si inizieranno ad intravvedere. Ma non finisce qui, anzi siamo appena all inizio, giusto per indicarti alcune informazioni di base per una corretta alimentazione. Probabilmente le conoscerai già: infatti fanno parte del concetto di dieta mediterranea per eccellenza. Ma ora affrontiamo un altro tema, ovvero sai cosa mangiare ma non sempre riesci a metterlo in pratica. Cosa succede? Come mai?

9 2) MOTIVAZIONE E GESTIONE DEL PESO La moderna scienza dell'alimentazione ha accertato come non sempre l'aumento del grasso corporeo sia unicamente legato ad una iper alimentazione. Da un'analisi obiettiva, e per questo basta guardarsi attorno, è facilmente verificabile come ci siano persone che mangiano quantitativi al di sotto della media, eppure non solo non perdono peso ma, al contrario, hanno la tendenza all'accumulo di grasso. Questa evidenza è un ulteriore conferma dell'inutilità del semplice calcolo matematico per cui basterebbe togliere calorie al giorno dal fabbisogno calorico giornaliero (calcolato con le formule teoriche) per ottenere il sospirato dimagrimento. Le motivazioni sono da ricondurre sia a fattori fisiologici che psicologici.

10 Le motivazioni che portano all'aumento di peso possono essere individuate e riassunte in: - Numero di cellule adipose ereditate o sviluppate dalla gestazione all'età evolutiva, tenendo conto che l'ereditarietà influisce con una percentuale del 30% sul soprappeso generale di un soggetto. - Aspetto ormonale della tiroide, degli androgeni (ormoni della crescita) e del sistema simpatico (parte del sistema nervoso). - Dalla sensibilità agli sbalzi glicemici e insulinici. - Desensibilizzazione agli stimoli di sazietà a livello d'ipotalamo (serotonina), Leptina (ormone delle riserve lipidiche), CCK (colecistichinina, polipeptide responsabile dell'indice di sazietà). - Situazione umorale, psicologica, caratteriale (insoddisfazione e mancanza di autostima). - Squilibri alimentari sia qualitativi che quantitativi e di distribuzione oraria. - Alti livelli di stress con ricerca di gratificazione e cortisolemia.

11 - Ipocinesi (mancanza di attività fisica) e bassi livelli di tessuto muscolare. La sedentarietà può infatti momentaneamente rallentare una parte degli enzimi deputati alla lipolisi, inoltre il QR (Quoziente Respiratorio, parametro che indica il tipo di carburante utilizzato) si sposta verso l'utilizzo di carboidrati e non di grassi. - Presenza di eventuali intolleranze e allergie. - Scarsa presenza di grasso bruno, un tessuto adiposo ereditato dall'infanzia e dotato di una grande attività metabolica. Quindi in sintesi, 1 Ciò che conta è la qualità e non la quantità dei cibi. 2 Non tutte le calorie sono uguali. Cibi diversi hanno impatti metabolici diversi. 3 Non tutti i momenti del giorno sono uguali per assumere determinati alimenti (cronobiologia). 4 Il numero di pasti influenza i livelli glicemici e la tendenza ad accumulare grasso. 5 In carenza calorica cronica il corpo tende a distruggere massa magra.

12 6 Ogni persona ha un suo peso forma determinato dalla struttura scheletrica, dal muscolo e da equilibri dettati da un sistema denominato ponderostato (peso a cui tendiamo). 7 Necessità di aumentare l'autostima e la gratificazione. 8 Attività fisica mirata a migliorare la massa magra ed il metabolismo basale. Infatti la termogenesi è alla base del concetto di dissipazione del calore. 9 Importante eseguire test ematici per verificare l'equilibrio generale dell'organismo. Non è importante mangiare meno, ma consumare di più! Regole chiave per il successo e consigli pratici Per raggiungere l'obiettivo totale è importante (anche se difficile, ma con la giusta motivazione ed un aiuto è possibile) riuscire a mettere perfettamente in atto queste 4 regole, tenendo presente che bisogna evitare tutti quei metodi dimagranti che tendono a colpevolizzare chi non riesce a stare a dieta: 1) Regime alimentare corretto rapportato ai gusti personali, alla facilità di reperimento del cibo, alle abitudini, alla biotipologia metabolica, alla cronobiologia ormonale, alle eventuali intolleranze.

13 2) Attività fisica costante, sufficiente, mirata, personalizzata, gradita e stimolante (secrezioni delle endorfine gratificanti). 3) Atteggiamento mentale positivo e motivato, aiutati da ambienti e persone che possano sostenere le scelte, la nascita di nuove abitudini, e limitando le fonti di stress, con il focus di rinforzare l'autostima con giusto supporto che offra tecniche ed esercizi efficaci. 4) Giusto sostegno e bilanciamento dell'organismo con il corretto apporto idrico e con l'introduzione di metodiche ed integratori che possano aiutare a riequilibrare e stabilire l'osmosi generale dei sistemi biologici. Hai visto quanti fattori ci sono dietro all alimentazione e alla gestione del peso? Ti consiglio di tenerne conto perché fanno parte di ogni essere umano e ritengo corretto che tutti sappiano queste informazioni che fanno accrescere dentro di te consapevolezza che, l aumento di peso è determinato da tante informazioni da prendere in considerazione prima di scoraggiarsi o intraprendere un programma alimentare. Ora andiamo avanti con il prossimo capitolo per capire i vari casi sulla resistenza al dimagrimento.

14 3) RESISTENZA AL DIMAGRIMENTO Come dicevo prima, ci sono individui che ingrassano anche se non mangiano eccessivamente! A tutti almeno una volta nella vita è capitato di volersi mettere a dieta, spesso siamo presi dal recupero del peso forma, ed anche se in molti affrontano diete ipocaloriche, c'è chi dimagrisce facilmente e chi non dimagrisce... perché? Tanti studi lo hanno dimostrato togliendo le stesse calorie in soggetti diversi, il dimagrimento varia da pochi chili a molti chili.

15 Parliamo di quelle persone, che se mangiano un biscotto in più al giorno nel giro di 1 anno prendono diversi kg in più, poiché sono portatori del "gene risparmiatore" o "thrifty genotype". Le molte ricerche hanno per certi versi chiarito le cause di tale evento, ma hanno reso anche tutto più complesso, intrecciando infiniti fattori: ambientali, genetici, ormonali e comportamentali... Tuttavia, il fattore che prenderemo in esame è quello contro cui non si può fare molto, ma che ti può aiutare a capire, comprendere e non scoraggiarsi: esiste un fattore genetico. Non dimenticherò mai il racconto di un reduce della seconda guerra mondiale, periodo in cui serviva molto avere quella caratteristica, per cui pur mangiando poco non si dimagriva troppo, un suo superiore si meravigliava e gli diceva sempre scherzando "Caporale lei in che ristorante va a cena la sera?". Figuriamoci nei campi di prigionia, cosa poteva significare, sicuramente faceva la differenza fra chi moriva di stenti e chi sopravviveva ad essi. Si è iniziata a formulare, questa teoria dei geni risparmiatori a partire dagli anni '70, essa, affermava semplicemente l'esistenza di geni con una funzione particolare, cioè, far accumulare più adipe, energia di riserva, negli individui che ne erano portatori.

16 Chiaramente, tale energia veniva utilizzata durante le carestie. Le dure condizioni ambientali, in cui l'uomo ha vissuto ha sicuramente premiato gli individui che possedevano il "genotipo risparmiatore", una caratteristica che permetteva ad alcuni individui di mettere via, rispetto ad altri una quantità d'energia di riserva maggiore. Peraltro, tale caratteristica genetica permettendo di aumentare la vita media veniva trasmessa con più facilità da una generazione all'altra. Comunque, vorrei chiarire che non esiste un metodo semplice per stabilire se un individuo mangia troppo, oppure, ingrassa per cause genetiche e in ogni caso, anche chi ha una componente genetica, deve fare di tutto per mangiare meno e muoversi di più. Oggi con tutto il cibo che abbiamo a disposizione non è una caratteristica apprezzata, ma in diversi periodi storici fece la differenza tra la vita e la morte avere il "gene del risparmio". Perdite di peso eccessive e veloci vanno comunque sempre evitate, perché in tutti noi la componente genetica attiva meccanismi di difesa, quali l'adattamento metabolico. Infatti, l'adattamento metabolico, ossia, la riduzione del dispendio energetico che avviene in riposta ad un regime restrittivo, sembra essere infatti una condizione di ostacolo al dimagrimento.

17 Sicuramente il fattore genetico è importante e da tenere in considerazione ma ora, come possiamo ritrovare la motivazione a perdere peso senza costrizione ma attraverso un processo mentale? Vediamolo nel prossimo capitolo.

18 4) COME RITROVARE LA MOTIVAZIONE NELLA GESTIONE DEL PESO Quasi tutti vorrebbero dimagrire, in pochi iniziano spinti da una forte motivazione, mentre tantissimi rimandano continuamente, perché? Il termine "motivazione" si usa per indicare l'inizio, la direzione, l'intensità e la persistenza del comportamento (in questo caso il mangiar meno) diretto verso un obiettivo (per noi è il dimagrimento o gestione del peso). In parole più semplici la motivazione è il motivo che spinge all azione. Quando il motivo (ovvero il perché) è forte, le azioni (ovvero il come) non sono mai un problema. Ricordalo!

19 E tu sei consapevole del tuo motivo per cui vuoi gestire il tuo peso? Ricordalo a te stesso ora: Scrivilo qui La motivazione rimanda e ricorda un emozione, una sensazione. E spesso è un emozione che muove, e dà origine alla motivazione. Che emozione colleghi alla tua voglia di gestire il peso (o dimagrire)? Scrivilo ora L'innamoramento, ad esempio, è uno dei più forti stimoli al dimagrimento ed è una leva motivazionale importante. In questo caso la leva emozionale è positiva. Ma anche le emozioni negative, come il non accettarsi, l'essere insoddisfatti del proprio corpo può essere una leva emozionale che può spingere ad essere motivati. Tuttavia, capita spesso l'emozione e la motivazione non ci sono, oppure, non sono costanti per cui si inizia una dieta per poi lasciare dopo poco tempo. Come sconfiggere l'abitudine a rimandare e trovare la

20 motivazione? La prima cosa da fare è capire il rapporto tra motivazione e azione. Tutti pensiamo che la motivazione debba precedere l'azione, in realtà è vero il contrario: per alcuni l'azione può precedere la motivazione (infatti in questo caso l azione può essere l elemento di conferma delle nostre possibilità di farcela ). Una volta iniziato la motivazione tende ad acquistare slancio e diventa più facile continuare... Fondamentali inoltre sono i pensieri giusti. Il modo in cui pensiamo stimola e facilita, oppure ostacola. Pensieri che ostacolano sono: "inizio lunedì" "ma va bene così, tanto le vacanze sono lontane" "aspetto la condizione mentale giusta, adesso non riesco" Pensieri che aiutano: "meglio iniziare subito così per agosto mi sentirò a posto" "prima comincio, prima avrò risolto il mio disagio" se so, come e cosa fare, sarà facile Questo è un esempio di quello che noi Coach chiamiamo Dialogo Interiore. Il D.I. è tra gli aspetti più importanti tra il successo ed il fallimento di un obiettivo.

21 Renditi consapevole: se stai seguendo una dieta (od un altro obiettivo), quando pensi alle possibilità che hai di riuscirci, che cosa ti dici? Se ciò che hai scritto, rivela un dialogo interiore poco motivante, o che non è in grado di sostenere la tua voglia di raggiungere l obiettivo, allora è il caso che pone rimedio, per gestirlo al meglio (alla fine di questo e-book, ti segnalo un opportunità proprio per aiutarti su questo aspetto). Dopo aver visto quanto incide la mente nel decidere di fare le scelte giuste, ora vediamo come ci viene in soccorso l alimentazione.

22 5) L'ALIMENTAZIONE, UNA NECESSITÀ VITALE... Imparare a mangiar bene, in modo equilibrato, valorizzando tutti i componenti nutritivi a disposizione nei cibi (carboidrati, grassi, proteine, vitamine e sali minerali) è importante per mantenere uno stile alimentare salutare. Infatti, un'alimentazione ben impostata rappresenta un fattore di prevenzione nei confronti di quelle malattie definite del "benessere e della civilizzazione". Troppo spesso negli ultimi anni, gli alimenti vengono classificati, erroneamente, in quelli "che fanno bene" e quelli "che fanno male".

23 Non è sicuramente questo il modo per acquisire delle corrette abitudini alimentari. Inoltre, quando si parla di corrette abitudini alimentari è utile ricordare che non vuol dire eliminare dalla propria dieta certi cibi. Al contrario, è indispensabile utilizzare tutti i cibi in modo che il nostro organismo possa avere a disposizione, per soddisfare i suoi fabbisogni, tutti diversi principi nutritivi presenti in modo giusto ed equilibrato. E poi non dimentichiamo il gusto, visto come elemento altamente strategico. Scegliere una dieta basandosi sul gusto per tutti, vuol dire analizzare le proprie preferenze alimentari. Si tratta di un percorso fondamentale soprattutto nelle diete che possono durare tutta la vita. Molte persone scelgono gli alimenti più in funzione dei gusti personali che sulla base di valutazioni obiettive delle proprie necessità fisiologiche. L'alimentazione è uno dei fattori che incidono più fortemente sull'accrescimento, sullo sviluppo fisico e mentale, sul rendimento e sulla produttività degli individui. L'alimentazione è dunque per l'individuo una necessità vitale: gli alimenti apportano da una parte il combustibile necessario alla produzione di energia e

24 dall'altra, i principi nutritivi o "nutrienti", indispensabili al mantenimento di un equilibrio biologico armonioso che si identifica con la buona salute. Esistono moltissime prove a dimostrazione del fatto che un corretto modo di alimentarsi ha rappresentato nel corso degli ultimi anni, un fattore di primaria importanza nel miglioramento dello stato di salute e di benessere. D'altra parte, molte malattie che risultano aumentate nella società attuale, sono da collegare in gran parte ad errate abitudini alimentari. Bisogna puntare a riscoprire il proprio rapporto con il cibo nel suo significato più vero, che non è quello legato ai sacrifici e alle privazioni, connesse ad uno stato di malattia, ma l'arte di alimentarsi bene e consapevolmente, al fine di mantenere un soddisfacente stato di salute. Bisogna capire e realizzare come un'alimentazione sana ed equilibrata possa garantire più benessere e salute senza dover mortificare il gusto ed il piacere della buona tavola. Questo è sicuramente più semplice per chi conserva le abitudini alimentari tradizionali e fa uso di cibi meno ricchi di energia e più ricchi di sostanze utili.

25 Per anni ci siamo mortificati, sentiti falliti ed in colpa per non essere stati in grado di adattarci alla classica dieta; solo oggi iniziamo a cogliere che, in realtà, è la dieta che non ha saputo adattarsi a noi. Chi non sa che mangiare frutta e verdura fa bene? Chi non sa che bisogna bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno? E' dunque giunto il momento di chiederci: perché pur sapendo la teoria dell'alimentazione non riusciamo a passare alla pratica? La risposta è semplice e allo stesso tempo, complessa. Anzitutto, crediamo di sapere cosa è corretto mangiare, ma in realtà, molte nostre informazioni sono superficiali, parziali, e spesso del tutto errate e male interpretate. Dovrebbero essere i piccoli gesti quotidiani a renderci abili nella gestione del peso corporeo. Siamo in grado di apprendere tutto: a guidare, a leggere, a suonare uno strumento. Lo stesso concetto bisogna applicarlo alla sana e giusta alimentazione finalizzata al proprio controllo del peso corporeo. Dobbiamo acquisire delle abilità pratiche che ci permettono di controllare l'ago della bilancia, e per abilità si intende a imparare a svolgere un compito ed ad installare nuove abitudini. La prima delle abilità da acquisire è quella delle quantità: pesate ad occhio?

26 Ossia, se ci pensi, è la quantità di calorie che ingerisci, meno quella che consumi, ad influire sul peso. Ad esempio oggi, capita spesso di mangiare fuori casa e trovarsi ad essere serviti con porzioni non idonee al nostro organismo e stile di vita, ma piuttosto adatte a chi svolge un'attività fisica pesante. Ti è mai capitato? A casa esercitati pesando gli alimenti, e utilizzando una guida alle porzioni, in modo da poter imparare in seguito a pesare ad occhio le quantità di alimenti adatta a te. Con l'aiuto di un Coach puoi imparare a diventare più consapevole di quando è opportuno terminare di mangiare, quando non hai più fame, piuttosto che continuare fino a quando rimane qualcosa nel piatto. Davanti ad una porzione di un piatto prelibato mangiamone pure, ma solo la quantità che poi andremo ad utilizzare, puntando a bruciarne le calorie nelle ore successive, ma senza mai dimenticare di goderne in pieno.

27 6) L ASPETTO EMOZIONALE: EATING EMOZIONALE La "fame nervosa" è il termine comune per indicare ciò che gli studiosi del comportamento alimentare definiscono eating emozionale, cioè "la situazione vissuta da quei soggetti che mescolano le emozioni con l'assunzione di cibo e usano il cibo per far fronte alle emozioni che ogni giorno incontrano". Anche chi non è oppresso da problemi di peso raramente mangia solo per soddisfare la fame biologica e per nutrirsi. Alcuni studiosi hanno ipotizzato la causa dei comportamenti alimentari anomali: essi ritengono che la fame nervosa si sviluppi nella prima infanzia. Secondo questa teoria, è essenziale che la mamma capisca quando il

28 bambino avverte un reale bisogno di mangiare e quindi soddisfi la fame porgendogli il seno o il biberon, evitando di offrirgli il cibo quando il pianto infantile non è effettivamente una conseguenza della fame. Se questa giusta interpretazione della mamma non si verifica, è probabile che il figlio crescerà senza essere capace di elaborare una giusta identificazione della fame e non saprà distinguere tra questa ed altre sensazioni. Così, nell'età adulta diversi stati d'animo come l'ansia, la tensione, la collera verranno interpretati nel modo sbagliato con conseguente assunzione eccessiva di cibo. L'eating emozionale, in definitiva, è caratterizzato da vari stili alimentari e diverse sono le motivazioni ed emozioni che portano alla necessità di usare il cibo, spesso in grande quantità, per far fronte a situazioni di noia, di ansia, di rabbia o di depressione. Il legame tra alimentazione ed emozioni è ormai dimostrato, anche se questo non significa che l'eating emozionale dipenda necessariamente da severi problemi psicologici o da conflitti interiori; infatti anche le emozioni legate alle normali attività di vita quotidiana possono essere uno stimolo per l'assunzione smodata di cibo, talvolta anche in modo compulsivo. Fa seguito una lista dei modelli tipici dei soggetti con eating emozionale e dei rimedi suggeriti:

29 Mangiatori tristi: l'individuo è triste e tenta di sconfiggere la propria tristezza mangiando. La tristezza in genere ha origine da un'analisi di un fatto spiacevole, di una perdita o di una delusione e può essere considerata come la risposta fisiologica dell'organismo ad uno di questi eventi. Non bisogna però confondere la tristezza con la depressione, in quanto quest'ultima deriva invece da una distorsione di un pensiero o un episodio (esagerandone l impatto o le conseguenze). In un quadro di depressione si tende a valutare la situazione negativa in maniera irrazionale e catastrofica. Voglio ricordarti, che i principali fattori di rischio in questo caso, sono: tristezza, basso livello di autostima, pessimismo riguardo al futuro, diminuzione dell'interesse sessuale e dell'energia, modificazione dell'appetito e del peso. Per chi è un mangiatore triste, la prima cosa che si può fare è identificare è: 1)modificare il pensiero irrazionale, tenendo presente che i sentimenti non sono determinati dall'evento, ma piuttosto dai pensieri nei confronti dell'evento stesso. 2)fare esercizio fisico continuativo. Infatti esso genera un miglioramento del tono dell'umore, anche quando il soggetto si nasconde dietro pensieri del tipo "non sono uno sportivo" o "è troppo faticoso". E' bene ricordare che gli effetti benefici si hanno anche

30 soltanto camminando con frequenza e conducendo una vita più attiva, non è necessario praticare un'attività fisica estenuante. Mangiatori ansiosi: in questi soggetti è tipico il legame intercorrente tra ansia e cibo, specialmente se l'ansia deriva dall'apprensione o dalla preoccupazione per un evento futuro che sarà spiacevole o pericoloso. L'ansia è una sensazione diffusa vissuta come una minaccia indefinita per il proprio benessere generale. Essa non deve essere confusa con la paura, che è il risultato di una sensazione specifica riferita a qualcosa di specifico e conosciuto. Il soggetto ansioso tenta di alleviare con il cibo i sintomi di sudorazione, agitazione, tensione, irrequietezza. L aiuto che può essere utile per queste persone, è innanzitutto identificare le emozioni e la loro sequenza, i pensieri, e le circostanze che creano l'ansia, e quindi discutere e modificare in modo razionale l'atteggiamento mentale. Mangiatori annoiati: la noia è probabilmente la più diffusa forma di compensazione emozionale nell'alimentazione, ed è spesso associata all'eating emozionale. Per i mangiatori annoiati, infatti, il cibo è l'unico motivo legittimo per poter interrompere un'attività noiosa. Come esempio di questo si può prendere la pausa durante le ore lavorative, quando si beve il caffè e si mangia la brioche: questo è ritenuto accettabile, mentre

31 non lo sarebbe interrompere il lavoro per leggere il giornale o per fare due passi. Anche la casalinga che si ritrova con del tempo libero e non sa che fare, spesso inizia a cucinare e a mangiare. La noia non è associata a dei sintomi evidenti, è quindi difficile identificare il vero problema. L'analisi, la registrazione del cibo assunto, e il controllo dei momenti in cui ci si lascia andare durante la giornata, possono essere dei validi strumenti per contrastare l'associazione del cibo, a situazioni nelle quali il soggetto non ha niente da fare. E' quindi utile: a) programmare attività piacevoli, non impegnative e, quando questo non fosse possibile, b) cercare di svolgere le attività noiose in un luogo dove non vi sia del cibo disponibile. Mangiatori soli: questi soggetti usano il cibo come il sostituto di qualcosa che manca: un compagno, un amico o qualcuno con cui condividere la vita. Purtroppo la situazione generalmente peggiora (con il conseguente aumento di peso), poiché aumentano le difficoltà a relazionarsi adeguatamente con gli altri. Si possono distinguere due tipi di solitudine: 1) la prima è causata dalla mancanza di contatti con gli altri, perciò nei soggetti che ne soffrono bisogna cercare di stimolare il

32 rapporto sociale, lavorando in particolare sui pensieri (convinzioni) negativi riguardo la loro capacità di relazionarsi agli altri. 2) Il secondo tipo di solitudine è caratterizzato da relazioni interpersonali presenti ma estremamente superficiali, tanto che i soggetti in questione hanno paura di condividere i sentimenti con qualcuno, temendo di essere giudicati negativamente e rifiutati. Per risolvere questa situazione bisogna imparare ad identificare uno o due amici reali, a conoscerli meglio, senza pretendere la perfezione nelle persone prescelte. Ovviamente questo processo richiede molto tempo, perciò bisogna sempre ricordarsi che i grandi rapporti (amicizie, relazioni, etc) sono caratterizzate dall'impegno, e dal susseguirsi di numerosi alti e bassi. Ed in quest ultimo elemento la chiave risiede nella capacità e coraggio di comunicare e ascoltare. Solo così sarà possibile superare le possibili incomprensioni, costruendo una relazione stabile e duratura. Mangiatori arrabbiati: la rabbia, espressa sotto forma di risentimento, gelosia, indignazione o frustrazione può essere associata all'eating emozionale. Generalmente questi sentimenti derivano dal fatto che il soggetto non riesce ad ottenere ciò che desidera, oppure resta ferito da qualcuno, quindi, mangia per scaricarsi e per sfogarsi. Il mangiatore arrabbiato, talvolta soffre di dolori allo stomaco o ai muscoli.

33 Per risolvere questo problema bisogna imparare a gestire la rabbia e per ottenere questo risultato esistono varie tecniche: 1)la prima consiste nel condividere la rabbia, perché è importante che la persona impari a non reprimere il sentimento, evitando di finire a trovarsi a mangiare senza controllo nei momenti in cui è arrabbiato; NOTA BENE: esprimere la rabbia, intendo esprimere scegliendo il come ed il quando farlo, condividendo il fatto o l elemento che ha creato il sentimento di rabbia. 2) un altro sistema consiste nel lavorare sui pensieri irrazionali che producono questo stato emotivo. Bisogna far loro capire che devono mangiare in modo corretto, per se stesse e non soddisfare una compensazione, o per sfidare o per fare piacere agli altri, e che devono parlare apertamente con chi sta loro attorno del proprio peso e del proprio comportamento alimentare, particolarmente con coloro i quali le criticano. Mangiatori celebrativi: fanno parte di questa categoria i soggetti che trovano impossibile gioire di qualcosa senza abusare con il cibo, e hanno molta difficoltà nel prendere parte ad un evento senza mangiare o bere in eccesso. Se un soggetto soffre di questo problema, deve capire che le occasioni sociali sono fatte per incontrare gente e non per mangiare del cibo superfluo, e che è sempre possibile servirsi di alimenti ipocalorici, a basso contenuto di grassi, anche in queste situazioni.

34 Per fare questo può essere utile individuare se si può associare il proprio comportamento alimentare con gli stili di eating emozionale sopra indicati, registrando, accanto agli alimenti introdotti quotidianamente, gli stati emotivi e le sensazioni fisiche associate in quel momento all'ingestione. Risulterà così possibile distinguere la reale sensazione di fame dalla voglia di cibo stimolata da sensazioni diverse, ma non da un appetito Inoltre è utile associare alla dieta dell'esercizio fisico continuativo, che, oltre a migliorare il tono dell'umore, e quindi a ridurre l'eating emozionale, contribuisce anche a ridurre la fame biologica.

35 7) LA COMUNICAZIONE CON GLI ALTRI E LA SUA RELAZIONE CON LA FAME EMOZIONALE Il ruolo della comunicazione nella gestione del peso, è di fondamentale importanza. Per una persona che si trova ad affrontare una delle precedenti modalità di fame emozionale, è necessario che riconosca quale tipo di comunicazione sta usando nel relazionarsi con gli altri, e quale, invece, sarebbe opportuno scegliere. Vediamo insieme le tre modalità comunicative principali attraverso cui nasce il confronto con gli altri (partner, amici, parenti, etc.): Il passivo parla sottovoce, con gli occhi abbassati, usa parole del tipo "forse", "piuttosto", "se tu potessi" ed è incapace di rifiutare le richieste per paura di offendere gli altri. La rabbia non viene quindi esternata, il soggetto la rivolge verso se stesso per la propria

36 incapacità di farsi valere e il risultato che ne deriva è il mangiare in eccesso. L'aggressivo basa la propria comunicazione sulle sue necessità e su ciò che vuole: parla a voce alta e spesso discutendo arrossisce; usa termini del tipo "mai", "sempre" o "impossibile", a volte minaccia ed è sempre in lotta con gli altri, che sono ai suoi occhi i nemici o le vittime. La sua incapacità di modificare l'ambiente che lo circonda si trasforma in frustrazione e rabbia e quindi si scaglia sul cibo per sfogarsi. L'assertivo comunica esprimendo direttamente le sue necessità, la sua volontà e i suoi desideri, tenendo conto dei sentimenti e delle emozioni della persona con cui sta parlando. Normalmente ottiene i cambiamenti desiderati nelle attitudini e nei comportamenti del suo interlocutore, ma sempre rispettandone i diritti. Nelle sue azioni è sempre consapevole che esiste anche il prossimo, non si aspetta che gli altri facciano tutto per lui e non pensa di dover fare tutto per gli altri. L'assertivo quindi non tende a diventare arrabbiato né frustrato, è per questo che ha un maggior controllo sul proprio comportamento alimentare. Sarebbe quindi una buona cosa imparare a essere assertivi proprio per poter esprimere le opinioni personali, far valere i propri diritti e far fronte ad eventuali violazioni dei diritti considerati "di tutti", come la libertà di espressione e di pensiero. Poche regole possono aiutare ad ottenere questo risultato:

37 - bisogna ricordare che ognuno ha il diritto di esprimere ciò che pensa, - essere chiari nelle nostre richieste, - non criticare la persona con cui si discute, ma solo i concetti che esprime, superare la paura di dire no, - accettare con calme le critiche, riflettendo sul fatto che potrebbe esserci del vero in ciò che ci viene detto. Dopo aver esplorato la parte emotiva molto preponderante nell alimentazione, ora passiamo alle regole alimentari per ritrovare il giusto peso con serenità.

38 8) LE 10 REGOLE PER RITROVARE IL GIUSTO PESO Ecco le 10 regole per ritrovare il giusto peso: ricorda sempre queste regole semplici che potranno aiutarti a stare meglio. 1) Colazione leggera: mangia tanta frutta e bevi spremute. E consigliabile evitare caffè e the almeno fino alle tre del pomeriggio, ma se fosse un sacrificio troppo grande, cerca di limitarne l assunzione. 2) E meglio consumare un piatto unico: pasta, riso, carne, pesce, uova o formaggio, accompagnato da un contorno di verdure. 3) E preferibile iniziare il pasto con verdura, cruda o cotta. Va bene anche la frutta, che risulta così più digeribile. 4) Mangiate in un ambiente tranquillo, stando seduti.

39 Evitate i locali rumorosi: il cibo deve essere masticato a lungo e soprattutto con calma. 5) Limitate il sale. Per insaporire i cibi si possono utilizzare le erbe aromatiche, in questo modo potrete evitare il sale. 6) Moderate, ma non eliminate, i grassi (anch essi indispensabili per una corretta alimentazione e la salute). Bisogna sceglierli con cura, dando preferenza a quelli vegetali, usandoli comunque con parsimonia (è ottimo l olio extravergine d oliva). 7) Consumate più spesso le leguminose (fagioli, piselli, soja, ecc.). 8) Tenete in casa solo gli alimenti e le bevande che avete deciso di inserire nella vostra dieta. Quando fate la spesa, impegnatevi ad evitare di acquistare alimenti che riconoscete come dannosi, o che sapete che possono indurvi in tentazione. 9) Fate la spesa seguendo una lista scritta, evitate gli acquisti di impulso, portandovi una lista scritta (per i motivi descritti al punto 8). 10) Se avete poco tempo da dedicare alla cucina fate scorte di surgelati di verdure, zuppe e minestroni (non già salati o conditi): sono veloci da preparare e sono leggeri. Anche al ristorante è bene seguire qualche semplice regola: - Ordinate verdure come antipasto. - Chiedete sempre di essere voi a condire, al tavolo. - Ordinate un piatto unico (primo o secondo). - Evitate i piatti con panna, creme, salse o fritti.

40 9) DIETA ED EFFICIENZA MENTALE Sia che stiate andando a scuola o al lavoro sia che, semplicemente, vogliate la vostra mente nella forma migliore, fare colazione è un dovere. Le evidenze raccolte fino ad oggi mostrano che la colazione può influenzare i processi mentali coinvolti nella creazione e nel recupero dei ricordi, e nella capacità di gestire informazioni complesse e impegnative. Una ricerca effettuata sui bambini, ha messo in evidenza come saltare il primo pasto della giornata, porti i bambini ad effettuare più errori nei test a cui sono sottoposti rispetto ai bambini che invece fanno colazione. Anche in giovani adulti che non fanno colazione, è stata osservata una prestazione più scarsa in test scolastici, rispetto a coloro che consumano del cibo prima di venire sottoposti al medesimo esperimento.

41 Sembra che la colazione eserciti questi effetti grazie all innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue, che provoca a sua volta nel cervello l aumento della concentrazione di un neurotrasmettitore definito acetilcolina. Secondo i ricercatori che lavorano in questo campo, come il Professor David Benton dell Università del Galles (Wales University), l acetilcolina è coinvolta nei processi della memoria poiché è stato dimostrato che le sostanze che ne bloccano la produzione distruggono la memoria, riducendo in particolare la capacità di memorizzare informazioni nuove. Poiché la vitamina B1 è necessaria per la produzione di acetilcolina, garantire un corretto apporto di questa sostanza può avere un ruolo importante nell ottimizzare le prestazioni mentali nel corso della mattinata. Gli alimenti a base di cereali che contengono la vitamina B1 comprendono pane integrale e cereali arricchiti per la prima colazione. La nostra capacità di ragionare in modo corretto, non è collegata solamente agli effetti a breve termine dell alimentazione; infatti le prestazioni mentali possono essere influenzate anche dalla qualità nutritiva della dieta e dai suoi effetti complessivi a lungo termine. Ad esempio l assunzione inadeguata a lungo termine di ferro, può avere effetti sulla capacità di concentrazione e addirittura ridurre il quoziente intellettivo (QI).

42 E noto che la carenza di ferro causa un danneggiamento della memoria negli adulti e nei bambini, e che nei bambini piccoli e nei neonati può causare problemi all attenzione e alla capacità di apprendimento (per ulteriori dettagli consultare il numero 16 di Food Today). Se le donne sono particolarmente sensibili ad una insufficiente assunzione di ferro con la dieta, quantità troppo basse di un altro micronutriente, lo iodio, possono invece avere effetti su entrambi i sessi. Lo scarso apporto di iodio sembra avere effetti negativi sulla capacità di prendere decisioni ed iniziative. Tale problema interessa soprattutto alcune aree dell Europa e i paesi in via di sviluppo, ma può essere risolto con una corretta alimentazione; infatti il consumo di sale addizionato iodato, di pesce, di molluschi, di carne, latte e uova può aiutare a garantire il mantenimento di una corretta assunzione di questo micronutriente. Se la mancanza di alcuni elementi nella dieta può portare alla riduzione delle prestazioni mentali, l aggiunta di altri elementi può aiutare a dare al nostro cervello uno stimolo in più. La caffeina ad esempio esercita un effetto stimolante moderato, agendo sul sistema nervoso centrale e migliorando il livello di attenzione. Alcuni test hanno mostrato che la caffeina è in grado di accelerare la capacità di elaborare velocemente le informazioni nel cervello del 10 % e che un caffè dopo pranzo aiuta a contrastare la normale sonnolenza del dopo pranzo e a mantenere la capacità di concentrazione.

43 Non è importante solo ciò che si beve, ma in generale bere una quantità sufficiente di acqua. Infatti anche una lieve riduzione dello stato di idratazione può avere effetto sulle prestazioni mentali; è bene ricordarsi che nel momento in cui si avverte la sete si è già disidratati, quindi continuare ad assumere liquidi nel corso della giornata contribuisce a mantenere il cervello nelle condizioni ottimali.

44 10) TEST DI VALUTAZIONE DEL TIPO DI ALIMENTAZIONE E DELLO STILE DI VITA Controlla di quanto le tue abitudini alimentari si discostano da questo schema. Usa il seguente questionario come aiuto per trovare in quale area devi apportare dei cambiamenti. Quando fai un cambiamento, stai attento ad includere nella tua dieta dei cibi che ti piacciono. E soprattutto ricorda: quando si tratta di nutrizione e di stile di vita i piccoli cambiamenti sono quelli che durano più a lungo. Rispondi "SI" oppure "NO" 1) CEREALI - In genere usi pasta, pane e fette biscottate fatti con farina bianca piuttosto che con prodotti integrali? SI NO

45 2) VERDURA E FRUTTA Mangi meno di cinque varietà di frutta o di verdura al giorno? SI NO 3) LATTE E YOGURT Preferisci questi prodotti preparati con latte intero piuttosto che parzialmente scremato? SI NO 4) GRASSI Aggiungi parecchio olio, burro, margarina o altri grassi al cibo che consumi? SI NO 5) CARNI Consumi più carni grasse (come ad esempio prosciutto cotto e crudo, salumi, insaccati in genere, carni grasse di qualsiasi animale, hamburgers, salsiccia che carni magre? SI NO 6) ZUCCHERI Consumi più di tre o quattro alimenti ad alto contenuto di zucchero per settimana? (es. gelati, dolci, bibite zuccherate, succhi di frutta, ecc.) SI NO

46 7) CONTROLLO DEL PESO Il controllo del peso è importante per te? SI NO 8) FORMA FISICA Di solito ti senti troppo stanco o indolenzito per fare sport? SI NO 9) STILE DI VITA La vita che fai ti impedisce di alimentarti correttamente perché mangi da solo, viaggi molto o mangi sovente fuori casa? SI NO ANALISI DELLE RISPOSTE Se hai risposto "SI" individua un'area dei nostri consigli in cui dovresti migliorare le tue abitudini alimentari. 1) Prediligi alimenti integrali che sono più ricchi di fibre e soprattutto per il loro basso valore di indice glicemico tendono a farti ingrassare meno. Ricorda che patate e legumi si possono consumare in sostituzione di pane o pasta. 2) Consuma abbondante frutta e verdura. La verdura, preferibilmente cruda, fresca e di stagione, perché più ricca di fibre,

47 vitamine e sali minerali. Se la consumi cotta prediligi la cottura al vapore o saltata in padella, ma senza soffriggere. Tutta la frutta dovrebbe essere assunta fuori pasto. Consumata tutti i giorni, garantisce un sano ed equilibrato apporto di vitamine fibre e sali minerali. 3) Prediligi i latticini contenti latte parzialmente o totalmente scremato, con meno grassi e più ricco oltre che di proteine, anche di calcio e vitamina B2. Il calcio rinforza lo scheletro e la dentatura e vitamina B2 converte in energia il cibo che introduci quali. Per i formaggi in genere, prediligi la crescenza, la caciotta di mucca, la ricotta di mucca, lo stracchino, il taleggio ecc. Gli altri utilizzali non più di una volta a settimana. 4) Limita il più possibile l'uso di sostanze grasse (maionese, salsa tonnata, cacao ecc..) ed alimenti conservati sottolio o conservati in genere, ad eccezione dei surgelati. Fai particolare attenzione al consumo di frutta zuccherina (cachi, fichi, uva e banane). Per condire preferisci l'olio di oliva, limita il più possibile l'uso di burro.. Condisci i primi piatti asciutti con sughi poco elaborati; evita i ragù, panna, olio in eccesso, ecc.. Se sono in brodo prediligi quello vegetale o di carne sgrassata. 5) La carne non va consumata più di quattro volte a settimana e non più di una volta al giorno. Prediligi quella bianca e scegli le parti più magre. Elimina, ad esempio la pelle del pollo prima della

48 cottura, cucina come preferisci, ma non aggiungere grassi e olio durante la cottura. Puoi farlo solo a cottura ultimata e soprattutto rispettando le piccole quantità. Per cuocere più facilmente utilizza vino bianco, brodo, latte scremato, sugo di pomodoro, aromi ecc. 6) Evita di consumare zucchero in eccesso o alimenti che lo contengono (es. brioches, biscotti, gelati, caramelle, ecc..) e non consumarli durante i pasti o durante la digestione. Per dolcificare le bevande (caffe', te', ecc.) utilizza il fruttosio, lo zucchero grezzo di canna oppure i diversi tipi di dolcificante presenti in commercio. 7) Un buon rapporto con il cibo è il modo migliore per mantenere e ritrovare uno stato di salute fisico e mentale ottimale. Il dimagrimento deve essere armonico, non è infatti consigliato che tu perda peso troppo in fretta e che sopravvaluti le eventuali pause di dimagrimento che l'organismo esige per potersi fisiologicamente abituare. Considera inoltre, che il calo potrebbe non essere immediato e soprattutto non corrispondere alle tue aspettative; non devi porti obiettivi impossibili da raggiungere, ma senza abbatterti, continuare con costanza a seguire le indicazioni che ti vengono fornite cercando di migliorare il tuo stile di vita. 8) Grande importanza riveste l'attività fisica ed il movimento in genere, che dovresti svolgere quotidianamente, in forma leggera, continuativa e progressiva. Inoltre cerca di vincere la pigrizia adottando dei piccoli accorgimenti che portano a bruciare più

49 calorie e nello stesso tempo a migliorare l'attività cardio circolatoria. Ad esempio preferire le scale all'ascensore, utilizzare la propria auto solo per le grandi distanze e preferire i mezzi pubblici, magari prenotando una o due fermate precedenti a quella prevista! CONCLUSIONI ED UN REGALO PER TE Siamo arrivati alla conclusione del manuale Spero che ti sia piaciuto e che sia stato utile per te, comprendere alcune linee guida per intraprendere un percorso solido mirato ad una corretta alimentazione e benessere generale, con tutte le informazioni per ripartire. Abbi la consapevolezza che i risultati arrivano una volta che hai iniziato a crederci, e mettendoti in gioco con fiducia, creando abitudini utili per ottenere uno stile di vita sano e con vitalità, senza rinunce ma solo piccole accortezze per non ritrovarsi a metà strada e poi mollare. Ti ringrazio nuovamente per aver scaricato questo manuale perché come promesso all inizio ho una proposta da farti. Per te che hai scaricato questo manuale voglio offrirti la possibilità di iniziare il tuo percorso con il nostro aiuto, per avere più strumenti a disposizione, e sentirti guidata verso il raggiungimento del tuo obiettivo.

50 Ecco l opportunità: noi di Autostimaweb vogliamo offrirti tre sessioni con un nostro Coach ad un prezzo davvero vantaggioso, ovvero: 3 SESSIONI DI COACHING VIA SKYPE DEL VALORE DI 250, solo per te le offriamo a 180 (sono solo 60 a sessione) - Avrai modo di essere seguita per l inizio di un nuovo percorso di coaching, nelle tre sessioni per strutturare e passare subito all azione, con dei compiti da fare già alla prima sessione. - Potremo sviluppare insieme quali sono le tue resistenze/convinzioni limitanti e come combatterle per mantenere il tuo obiettivo nel lungo tempo. Se sei interessato alla proposta che ti abbiamo lanciato, chiamaci al numero 049/ oppure al 389/ o scrivici a info@autostimaweb.com Ci metteremo d accordo sul pagamento e quando possiamo pianificare la prima sessione. Anche se non ti conosco, ti auguro una buona vita di serenità e successo, perché tutte le persone hanno il diritto di essere felici. Se avrai voglia sappi che il nostro gruppo di Coach esperti, ha gli strumenti per trasferire motivazione e maggior autostima,

51 attraverso lo strumento del coaching, e offriamo tutto il sostegno possibile, come unico scopo: per una vita felice e appagante per chi desidera il nostro contributo. Le persone più sono felici maggiore è il contributo che possono offrire agli altri e per se stessi. Un caloroso saluto da Veronica Altosinno e Sergio Amatulli.

52 Veronica Altosinno Life Coach e Responsabile Progetto Autostimaweb Sono una Coach e mi occupo di Crescita Personale da quando ho conosciuto Human Performance Italia più di cinque anni fa. Nel 2012 ho ottenuto la certificazione di PNL Practitioner sempre con HP Group e nel 2013 ho conseguito il diploma di certificazione presso la Scuola di Coaching della stessa società. In questi cinque anni di collaborazione con Human Performance in qualità di Training Assistant ho avuto modo di essere a stretto contatto con i Coach di Human Performance, tra cui il fondatore Sergio Amatulli che è stato il mio mentore, coach e docente per questi anni e a cui devo davvero molto e per cui nutro profonda stima nei sui riguardi. Tutti questi anni di esperienza e apprendimento mi hanno reso capace di utilizzare e trasferire gli strumenti del Coaching attraverso le sessioni individuali, come mi hanno reso anche capace di instaurare facilmente rapporti di empatia e fiducia con i miei Clienti. Una delle mie più grandi soddisfazioni è osservare come i nostri clienti riescano ogni volta a sviluppare una Psicologia Robusta che li accompagna nel tempo e che è fonte per loro di grandi e piccoli risultati. Seguo clienti e sono specializzata in particolare su due aree: 1) COACHING PER ADOLESCENTI: per aiutarli a trovare la giusta strada, motivazione nello studio e alla ricerca del proprio talento 2) COACHING PER GESTIRE IL PESO: creare motivazione, autostima, gestione emotiva e determinazione nel raggiungimento degli obiettivi di quest area di attività Sergio Amatulli Executive e Team Coach, Fondatore di Human Performance Italia Dopo una lunga e significativa esperienza aziendale in ruoli di responsabilità, fonda Human Performance Italia nel lontano Oggi è un affermato Executive e Team Coach e Trainer nella formazione per manager. Esperto in Psicologia del cambiamento, Coaching e Sviluppo Risorse Umane, ha sviluppato progetti di respiro nazionale ed internazionale per noti marchi e aziende medie e grandi dimensioni e di diversi settori. Dal 2002 ad oggi è stato Coach o docente di oltre 9000 tra imprenditori, manager, e dirigenti aiutandoli a gestire i cambiamenti e a sviluppare la propria efficacia e Talento. E curatore del blog di riferimento sul Coaching aziendale in Italia e redattore di testi e articoli sul Coaching e sullo sviluppo dell Intelligenza Emotiva. E un Coach certificato a livello nazionale ed internazionale, e per noi di Autostima web sarà supervisore, mentore, e fonte di ispirazione.

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