La filiera dei cereali Cosa produciamo, cosa mangiamo

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1 La filiera dei cereali Cosa produciamo, cosa mangiamo I cereali biologici: la situazione del comparto e il progetto FederBio per la tracciabilità delle transazioni Paolo Carnemolla FederBio Centro Congressi Torino Incontra 27 marzo 2013

2 L Italia tra i leader mondiali L Italia si posiziona tra i Paesi leader nel settore dell agricoltura biologica, con oltre un milione di ettari dedicati al biologico e con circa operatori certificati; il nostro Paese assume una posizione di tutto rispetto anche in Europa. L Italia, infatti, secondo gli ultimi dati del SINAB*, si conferma il primo Paese dell Unione Europea per numero di produttori biologici (42.042) e occupa il secondo posto per le superfici in un testa a testa con la Spagna (escludendo i boschi e i pascoli gestiti in biologico, il primato rimane all Italia). È il primo produttore al mondo di olive, frutta di origine temperata** ed agrumi e secondo solo alla Spagna per la produzione di uva. Inoltre, è tra i primi cinque Paesi per cereali, ortaggi e colture proteaginose***. L Italia è leader a livello mondiale anche nella produzione di confetture e marmellate biologiche. L Italia si conferma come il maggior esportatore mondiale di prodotti bio, per un valore di circa 1 miliardo di euro. Il biologico è un comparto produttivo che attualmente viene stimato circa 3 miliardi di euro (incluso un miliardo di export). Da queste cifre si evidenzia come l agricoltura biologica riveste un ruolo di primaria importanza anche nel quadro agricolo nazionale: da produzione di nicchia è arrivata a occupare spazi rilevanti in ambito produttivo e fasce sempre più ampie del mercato agroalimentare. * Fonte: Bio in cifre, SINAB 2011 (su dati forniti dal MiPAAF e dagli OdC relativi alla fine del 2011) ** principalmente in particolare mele, albicocche, ciliegie, pere, prugne, mele cotogne, frutta con nocciolo e frutta di origine temperata non specificata *** le proteaginose sono quelle colture i cui prodotti sono destinati alla produzione di mangimi ad alto tenore proteico

3 L Italia tra i leader mondiali: alcune produzioni Superficie dedicata a cereali biologici: i primi dieci Paesi nel 2010 (ettari) Superficie dedicata a colture proteaginose* : i primi dieci Paesi nel 2010 (ettari) * proteaginose: colture i cui prodotti sono destinati alla produzione di mangimi ad alto tenore proteico Fonte: FiBl/IFOAM, The World of Organic Agriculture: Statistics and Emerging Trends 2012 (dati relativi alla fine del 2010)

4 Orientamenti produttivi in Italia I principali orientamenti produttivi interessano cereali, foraggi, prati e pascoli, che, nel loro insieme, rappresentano più del 50% della superficie biologica. Seguono, in ordine di importanza, le superfici investite ad olivicoltura e viticoltura, la cui consistenza è tra le maggiori al mondo. In generale, la superficie agricola coltivata secondo il metodo biologico nel 2011, risulta pari a ha, con una riduzione complessiva del 1,5% rispetto all anno precedente. I dati SINAB 2011 evidenziano un importante aumento della superficie dedicata alle colture foraggere ( ettari in più, pari al 32%), seguite dalla categoria colture industriali (1.160 ettari in più, pari all 8%) e dalla frutta (1.030 ettari in più, pari al 4,6%). Anche le aree investite a oliveti e vigneti aumentano rispettivamente di 820 ha e 539 ha in relazione alla precedente indagine. Invece, si riscontra una forte riduzione della categoria altre colture permanenti ( ha in meno, pari a -85%), seguita dai cereali ( ettari in meno, pari a -5,5%) ed ortaggi (4.515 ettari in meno, peri a 16%). Oltre alle superfici agricole, bisogna considerare anche le aree non agricole bio, ossia quelle superfici forestali e superfici di raccolta spontanea (funghi selvatici, tartufi e bacche selvatiche) non notificate dall operatore. Nel 2011 queste estensioni sono state stimate essere pari a ettari. Fonte: Bio in cifre, SINAB 2011 (su dati forniti dal MiPAAF e dagli OdC relativi alla fine del 2011)

5 Superfici e colture in Agricoltura Biologica (2011) COLTURE in conversione biologico TOTALE 2011 TOTALE 2010 Variazione Cereali Colture proteiche, leguminose da granella Piante da radice Colture industriali Colture foraggere e altre coltivazioni da seminativi Ortaggi* Frutta** Frutta in guscio Agrumi Vite Olivo Altre colture permanenti Prati e pascoli (escluso il pascolo magro) Pascolo magro Terreno a riposo TOTALE COLTURE Altre categorie da non includere nel totale: superfici forestali e/o superfici di raccolta spontanea (funghi selvatici, tartufi, bacche selvatiche) non pascolate e notificate dall operatore *alle colture ortive sono qui accorpate le voci "fragole" e "funghi coltivati"; ** la frutta comprende "frutta da zona temperata, "frutta da zona subtropicale, piccoli frutti Fonte: Bio in cifre, SINAB 2011 (su dati forniti dal MiPAAF e dagli OdC relativi alla fine del 2011)

6 Superfici e colture in Agricoltura Biologica Dettaglio Cereali e colture industriali Fonte: Bio in cifre, SINAB 2011 (su dati forniti dal MiPAAF e dagli OdC relativi alla fine del 2011)

7 Il mercato italiano del biologico (Report ISMEA) Secondo i dati del 6 Censimento Istat dell gricoltura, nel 2010, le aziende biologiche rappresentano il 2,7% di quelle totali nazionali, mentre le superfici costituiscono il 6% delle estensioni agricole italiane, con una dimensione media di 18 ettari per azienda, notevolmente superiore a quella delle aziende agricole nel complesso (7,9 ettari). Un settore quindi che presenta numeri strutturali di un certo rilievo, anche se le oscillazioni di aziende e superfici dipendono soprattutto dall andamento dei contributi comunitari legati al settore. Al di là di tali oscillazioni (a volte in anni addietro anche importanti) che dimostrano evidentemente ancora uno scarso orientamento di almeno una parte della filiera verso il mercato, è interessante monitorare proprio l evoluzione del mercato stesso, a maggior ragione in un momento così particolare come quello attuale, caratterizzato dalla crisi economica. L Italia è uno di quei paesi europei nel quale il comparto biologico sta risentendo in maniera limitata della crisi. Ciò probabilmente a causa della crescente sensibilità dei consumatori verso temi forti quali la protezione della propria salute ed il rispetto per l ambiente. Negli ultimi anni, inoltre, il biologico italiano ha presentato un andamento del mercato più favorevole rispetto a importanti nazioni come Germania, Regno Unito, Usa e Svizzera. Il biologico italiano vale, secondo gli ultimi dati ad oggi disponibili di fonte FIBL- IFOAM, circa 3,1 miliardi di euro, con una crescita in tutti i canali distributivi. Secondo i dati del Panel delle famiglie Ismea/GFK - Eurisko, i consumi domestici di prodotti biologici confezionati nella GDO sono cresciuti nel 2012 del 7,3% in valore, dopo l incremento del 9% circa del La dinamica dello scorso anno è dipesa in modo particolare dagli aumenti a due cifre fatti registrare dai biscotti, dolciumi e snack (+22,9% in valore) e dalle bevande analcoliche (+16,5%), mentre in misura minore hanno inciso gli incrementi della pasta, del riso e dei sostituti del pane (+8,9%) e degli ortofrutticoli freschi e trasformati (+7,8%). Le uova invece costituiscono l unico settore che segna un lieve calo (-1,9%). Fonte: ISMEA

8 Il mercato italiano del biologico (Report ISMEA) Nel 2012 i consumi domestici di prodotti biologici confezionati continuano a crescere in valore in tutte le aree geografiche, ad eccezione del Sud. Aumentano in particolare gli acquisti nel Centro (+15%), mentre più limitato è l incremento nel Nord (Nord Est +10,2%, Nord Ovest+1,9%) che detiene ancora di gran lunga il maggior peso sugli acquisti bio in valore complessivi (70,8%). Diminuisce invece la spesa al Sud (-7,1%), peraltro in associazione a valori di mercato ancora contenuti (pari al 7% circa del totale). Riguardo alla ripartizione degli acquisti per canale distributivo, nel 2012 le elaborazioni Ismea mostrano un notevole incremento della spesa bio nei discounts (+25,5%), probabilmente a causa della crisi che porta a scegliere di più un bio relativamente più economico. Iper e supermercati registrano invece un +5,5%. Fonte: ISMEA

9 Il mercato italiano del biologico Andamento e tendenze settore cerealicolo (Report ISMEA) Fonte: ISMEA

10 Il mercato italiano del biologico Andamento e tendenze settore cerealicolo (Report ISMEA) Fonte: ISMEA

11 Il mercato italiano del biologico Andamento e tendenze settore cerealicolo (Report ISMEA) Fonte: ISMEA

12 LE FRODI

13 LE FRODI Chi ha realizzato le frodi? Relazione Tecnica entrare nel sistema? Notifica di Attività allegati contratto OdC Operatori Biologici disonesti Verbale visita OdC Piano adeguamento Debolezze del sistema Ingresso nel Sistema Certificato azienda Funzionari disonesti di OdC La frode Gatto con gli Stivali è stata possibile grazie all azione fraudolenta di alcuni operatori biologici e di funzionari degli Organismi di Controllo che avevano una precisa conoscenza dei meccanismi di controllo e certificazione ed hanno agito sui momenti contigui del controllo onde evitare che gli stessi OdC potessero rilevare la frode in sede di riesame

14 Come è stato possibile creare falsi prodotti biologici Operatore Biologico Certificato Falsa documentazione Biologica Falso prodotto Biologico

15 Certificati Falsi per merce Estera Venivano commissionati certificati falsi a personale compiacente di OdC Esteri Quando veniva richiesta la veridicità del certificato all OdC Estero quest ultimo dichiarava che era stato falsificato scaricando il problema sulla filiera a valle Chi organizzava le truffe sapeva che gli OdC non potevano verificare la veridicità di tutti i certificati emessi da altri OdC Falsificare Certificati presi da Internet Grazie alla disponibilità di copie di certificati reali, opportunamente modificati, si ottenevano certificati a garanzia di transazioni fraudolente Per gli OdC era difficile verificare la veridicità di tutti i certificati emessi da altri OdC

16 Gonfiare i PAP Grazie alla complicità di funzionari infedeli degli OdC sono state aumentate le rese per ettaro o addirittura inserite colture inesistenti Per gli OdC era difficile verificare puntualmente la congruità dei PAP di operatori controllati da altri OdC o verificare il PAP di un operatore assoggettato se il momento del controllo (Tecnico Ispettore) è in combutta con il suo responsabile che ne deve verificare l operato Operatori multicertificati. Il sistema non permetteva automaticamente di verificare se un operatore era assoggettato ad altri OdC se questi non lo dichiaravano in Notifica Per gli OdC il singolo flusso era conforme ma veniva moltiplicato n volte

17 Flussi di carta Il certificato falso ha permesso di trasformare in biologico merce convenzionale già stoccata presso l acquirente Chi ha organizzato le frodi sapeva che senza un unico database delle transazioni gli OdC non possono verificare la veridicità di tutti i certificati emessi da altri OdC Operatori fantasma Venditore Intermediario Acquirente Intermediario Intermediario Intermediario Le aziende intermediarie venivano inserite nel sistema di controllo per pochi mesi Il passaggio a vari operatori fantasma ha reso estremamente complesse le verifiche dei flussi di rintracciabilità

18 BANCA DATI FEDERBIO ACCREDIA

19 CRITICITÀ: difficoltà ad avere in tempo reale informazioni relative a ciascun operatore in materia di: 1. stato della certificazione; 2. NC riscontrate e sanzioni comminate; difficoltà ad effettuare una tracciabilità delle produzioni in materia di: 1. operatori coinvolti; 2. quantità commercializzate; difficoltà di gestione delle informazioni che descrivono: 1. strutture produttive (Ha di grano BIO??); 2. produzioni effettuate e disponibilità di prodotti sia vegetali che animali; 3. variazione dei processi produttivi notificati e passaggio di un operatore tra due organismi di certificazione; difficoltà nel coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nel controllo e certificazione: queste riguardano sia gli scambi dati tra OdC che tra OdC e P.A. anche ai fini delle richieste dell Europa (Form Eurostat) oltre alle richieste dell ente unico di accreditamento, ed in particolare: 1. dati su operatori, superfici, strutture, numero di capi allevati; 2. dati relativi a NC e sanzioni comminate; 3. dati relativi ai certificati emessi; 4. dati relativi alle produzioni vegetali ed animali previste (PAP e PAPZ)

20 OBIETTIVI DEL PROGETTO: Gli elementi di criticità descritti possono essere superati attraverso la creazione di strumenti che consentano di raggiungere un maggiore coordinamento delle attività di controllo ed una maggiore tempestività di scambio delle informazioni. Lo strumento che si è predisposto si basa sulla condivisione dei dati raccolti dai diversi soggetti operanti al fine di consentire una più rapida verifica di tutte le certificazioni e delle transazioni effettuate. FLUSSO TIPO:

21 COMPLESSITÀ DELLE FILIERE :

22 ATTIVITÀ PRIORITARIE: DATA BIO Banca dati ACCREDIA FEDERBIO - anagrafica operatori, attraverso integrazione con SIB (notifica informatizzata), comprendente: scheda anagrafica operatore; Attività aziendali; procedimenti sanzionatori a carico degli operatori; Documenti giustificativi emessi; ed ogni eventuale aggiornamento dell allegato al certificato di conformità; eventuali sospensioni/ritiri del documento giustificativo/certificato; flussi di operatori tra OdC. Per tutte le informazioni sopra elencate viene gestito lo storico in modo da poter ricostruire in ogni momento lo stato della certificazione ad una certa data.

23 ATTIVITÀ PRIORITARIE: Operazione propedeutica alla creazione di un sistema come quello descritto è la standardizzazione dei codici relativi a: 1.prodotti vegetali e animali (DM 2012_08_09 n Informatizzazione dei PAP) 2.prodotti trasformati e processi di trasformazione (DM 2012_08_09 n Informatizzazione dei PAP) 3.archivio delle NC e delle sanzioni comminate (RT16 ACCREDIA)

24 NUOVO SISTEMA: Sulla base di quanto descritto sopra è stato implementato un sistema gestionale che raccolga in un unica sede le informazioni registrate dai diversi soggetti operanti ed in particolare gli OdC. Le informazioni gestite dai singoli OdC sono riorganizzate e/o integrate con altre la cui funzionalità è quella di consentire una interoperabilità oggi non presente nel sistema.

25 ARCHITETTURA: Considerando che il sistema oggetto della presente analisi integra il sistema ministeriale per la gestione della notifica ed i sistemi già operanti presso gli OdC appare evidente come la sua architettura è stata predisposta per essere distribuita. Nella figura seguente è schematizzata l architettura realizzata:

26 DATA BIO Da metà aprile sul sito di ACCREDIA sarà disponibile la banca dati degli operatori italiani biologici con relativi Documenti Giustificativi e Certificati di Conformità ed eventuali Non conformità e Sanzioni.

27 ATTIVITÀ SPECIFICA FILIERA GRANAGLIE: Considerando la peculiarità della filiera granaglie è stato adottato un software già operativo in Austria che possa dare una chiara tracciabilità e trasparenza dei flussi e pertanto garantire la congruità delle transazioni stesse. Ogni transazione viene inserita dagli operatori commerciali ed il sistema automaticamente, sulla base dei PAP e delle informazioni di rese produttive idonee dichiara la transazione corretta o meno. Le eventuali non conformità vengono segnalate in tempo reale agli OdC di riferimento.

28 ATTIVITÀ SPECIFICA FILIERA GRANAGLIE: Gli OdC / DATA BIO trasferiscono tutte le informazioni utili relative agli operatori biologici: Anagrafiche Documenti giustificativi Certificati di conformità PAP Non conformità Rese congrue

29 ATTIVITÀ SPECIFICA FILIERA GRANAGLIE: Quando gli operatori biologici inseriscono / trasferiscono via web services i dati delle transazioni commerciali un sistema a semaforo segnala la congruità della transazione

30 ATTIVITÀ SPECIFICA FILIERA GRANAGLIE: Il progetto sarà operativo entro giugno 2013 per le prime raccolte dei cereali autunno vernini

31 GRAZIE PER L ATTENZIONE CONTATTI FederBio Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica Piazza dei Martiri, Bologna Tel Fax Piazza dell Indipendenza, Roma Tel Fax info@federbio.it

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