VERDE TERAPEUTICO. Quei progetti mirati che aiutano a guarire
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- Sabrina Pala
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1 VERDE TERAPEUTICO Quei progetti mirati che aiutano a guarire PROGETTI MIRATI DI GIARDINI CURATIVI E DI SPAZI PER L ORTOTERAPIA DESTINATI ALLE UTENZE FRAGILI POSSONO ATTIVARE PERCORSI DI RIABILITAZIONE E DI CURA. LE ESPERIENZE INTERNA- ZIONALI INIZIANO A FAR SENTIRE L ESIGENZA, ANCHE NEL NOSTRO PAESE, DI ADEGUARE LE STRUTTURE SOCIO-SANITARIE INTRODUCENDO LA NATURA COME AUSILIO ALLA TERAPIA CON- VENZIONALE. I BENEFICI DELLA NATURA Il potere curativo della natura, di cui il giardino è uno spaccato rappresentativo, è noto da sempre. Gli antichi parlavano di vis medicatrix naturae e Aristotele così recita: Il medico cura, la natura guarisce. Guarire significa riequilibrare la persona, intervenendo non solo sulla malattia fisica, ma anche sul disagio della mente. Significa avere il controllo sulla malattia anche quando questa è obiettivamente inguaribile e crea disabilità; significa sapersi distrarre dalle pene del vivere stesso, gestendo lo stress in modo che non diventi un normale abito di vita. La natura e il giardino aiutano a guarire. Lo hanno scoperto negli Stati Uniti alla fine del secolo scorso architetti paesaggisti, sociologi ambientali, psicologi, medici e amministratori. Il termine healing gardens è stato coniato proprio per definire i giardini terapeutici all interno di strutture di cura. L'aggettivo healing vuol dire proprio: che cura, che cicatrizza le ferite, che guarisce riequilibrando corpo e mente. Numerosi studi hanno dimostrato che un giardino La natura come ausilio agli interventi tradizionali LUG AGO 12 ASSISTENZA ANZIANI 21
2 > ISTITUZIONI RSA Responsabilità personale e riduzione dello stress bello, ben progettato, di facile lettura e semplice da esplorare è in grado di contenere lo stress, di distrarre il malato dal pensiero della propria condizione attuale e futura, aiutandolo a recuperare il controllo sul proprio stato di salute e sulla propria vita. L'ambiente sanitario è importante perché fa parte del contesto di cura, è parte di quelle componenti non tecniche (capacità cliniche del medico, esami diagnostico-strumentali) che contribuiscono a rendere una terapia medica efficace. Il verde in particolar modo, nei luoghi sanitari, riduce lo stress e aiuta a non delegare completamente ad altri la propria salute: la responsabilizzazione personale e il controllo che ne seguono sono il primo passo verso la guarigione. La corretta progettazione dei giardini terapeutici con i suggerimenti ATHA La progettazione del verde inerente i giardini come luoghi di cura, di terapia, studiati e approfonditi negli Stati Uniti sin dagli anni 80, tiene conto delle classificazioni specifiche per tipologia di giardino. Per comprenderne il significato e gli obiettivi che si propone in termini di realizzazione e di beneficio, è importante definire in maniera corretta un giardino. I progettisti internazionali si avvalgono delle definizioni dell American Horticultural Therapy Association (ATHA) che descrive in dettaglio le tipologie di giardino in base alla specificità, all ubicazione, alle attività e ai fruitori. I benefici ottenuti attraverso l uso passivo o attivo del verde sono riconducibili agli ambiti cognitivi, psicologici, sociali e fisici delle persone. Pertanto, gli spazi progettati con delle finalità terapeutiche andranno a stimolare i sensi attraverso l uso della vegetazione e di terapie occupazionali differenti per tipologia di giardino. Gli Healing Gardens- Giardini di cura (def. ATHA) sono ambienti dove è dominante la presenza di piante, fiori, acqua e di diversi aspetti della natura. Sono generalmente realizzati in ambienti sanitari e indicati come giardini di guarigione, accessibili a tutti e progettati per avere effetti benefici sulla maggior parte degli utenti che li fruiscono. Possono essere ulteriormente suddivisi in giardini terapeutici, spazi per l'orticoltura, la giardino terapia. Therapeutic Gardens-Giardini terapeutici (def. ATHA) sono progettati per essere utilizzati come componente di un programma di trattamento di terapia occupazionale, di terapia fisica, o con programmi di terapia orticolturale e possono essere considerati come una sottocategoria di un healing garden. Un giardino terapeutico è progettato per raggiungere obiettivi specifici per la persona e può prevedere anche attività di orticoltura. Un giardino terapeutico può esistere da solo o può essere parte di un healing garden più grande. Horticultural Therapy Gardens-Giardini per la terapia orticolturale (def. ATHA) sono giardini terapeutici, progettati per raggiungere obiettivi nel trattamento della persona e principalmente per supportare le attività orticole. Un giardino per la terapia orticolturale è inoltre progettato in modo tale che gli stessi fruitori sono in grado di curare la vegetazione del giardino stesso. Restorative gardens-giardini ristorativi o meditativi (def. ATHA) possono essere un giardino pubblico o privato e possono non essere necessariamente associati ad un contesto sanitario. Questo tipo di giardino impiega il valore ristoratore della natura per fornire un ambiente favorevole al riposo mentale, alla riduzione dello stress, al recupero emozionale e al potenziamento di energia mentale e fisica. La progettazione di un giardino ristorativo si concentra sui bisogni psicologici, fisici e sociali degli utenti. Enabling gardens-giardini di abilitazione sono giardini multi-uso progettati per i bambini, gli anziani, le famiglie, ma soprattutto per quei membri della comunità con vari gradi di dis/abilità fisiche e cognitive. Le caratteristiche principali di un giardino di abilitazione sono l accessibilità, gli stimoli sensoriali (vista, tatto, udito, olfatto,la comunicazione tra le diverse zone, e una programmazione di attività, così che l esperienza di giardinaggio sia fruibile da tutti gli utenti. Esperienze internazionali Gli strumenti terapeutico-ri/abilitativi delle pratiche orticolturali e di giardinaggio portano benefici che sono oggetto di studi scientifici da circa un paio di decenni. Le dimensioni dell essere umano indagate sono fisiche, psichiche (cognitive, affettive, emozionali, comportamentali) e sociali. L attenzione del mondo scientifico ha preso da tempo in seria considerazione la Terapia Orticolturale ed i risultati che ha ottenuto su varie tipologie d utenza. Risultati significativi sono stati conseguiti con una serie di ricerche condotte nelle seguenti aree: inclusione ed integrazione sociale; aumento di fiducia verso se stessi; autostima e concentrazione; apprendimento di abilità pratiche; apprendimento di aspetti normativi: strutturazione di sequenze di regole e routine operativa. 22 LUG AGO 12 ASSISTENZA ANZIANI
3 I benefici in termini di benessere psicosociale e qualità di vita, agiscono mediante un aumentata attività fisica, la riduzione dello stress, il miglioramento della coesione sociale (Amstrong, 2000). Alcuni dei benefici scientificamente provati possono essere identificati come: Benefici cognitivi: stimolazione della memoria (Namazi & Haynes, 1994), miglioramento delle funzioni cognitive (Kaplan & Kaplan, 1989; Cimprich, 1993; Herzog, Black, Fountaine & Knotts, 1997), aumento di capacità attentiva (Hartig, Mang & Evans, 1991; Ulrich et al., 1991; Ulrich & Parsons, 1992; Ulrich, 1999; Taylor et al., 2001). Benefici psicologici: incremento dello stato di benessere psicologico (Relf et al., 1992; Ulrich & Parsons, 1992; Galindo & Rodrieguez, 2000; Kaplan, 2001; Jarrott, Kwack & Relf, 2002; Barnicle & Stoelzle Midden 2003; Hartig, 2003), riduzione dello stress (Ulrich & Parsons, 1992; Whitehouse et al., 2001; Rodiek, 2002). Benefici sociali: aumento dell'interazione sociale (Langer & Rodin, 1976; Moore, 1989; Perrins- Margalis, Rugletic, Schepis, Stepanski, & Walsh, 2000), tendenza ad attivare e a far sviluppare i processi di gruppo, promozione, come conseguenza, sia di una maggior coesione sociale sia dell'aumento delle abilità relazionali, interpersonali e comunicative (Sempik et al., 2003). Benefici fisici: in termini di promozione della salute fisica (Ulrich & Parsons, 1992; Kweon, Sullivan & Wiley, 1998; Cooper Marcus & Barnes, 1999; Armstrong, 2000; Rodiek, 2002), diminuisce lo stress (Rodiek, 2002), si accorciano i tempi della riabilitazione da stress (Ulrich et al., 1991; Kaplan, 1993). RI/ABILITAZIONE ATTRAVERSO L ORTOTERAPIA La riabilitazione psichiatrica Negli ultimi decenni il concetto di riabilitazione in psichiatria ha portato a riconsiderare il concetto di malattia e di cura: obiettivo della riabilitazione infatti non è più in senso stretto la guarigione dalla malattia ma piuttosto guarigione sociale ovvero il raggiungimento di un equilibrio e nuovo adattamento che consentono alla persona una integrazione armonica ed accettabile nell ambito sociale di appartenenza. Il concetto di cura si amplia oltre quello della terapia tout court medica, risolutrice di sintomi, per divenire prendersi cura, lontano quindi dalle categorie della curabilità o incurabilità della malattia, nell ottica di un processo in cui l intenzionalità di fare crescere favorisce l evoluzione e il cambiamento. Il progetto riabilitativo è costruito con - e - per il paziente, in base ad obiettivi che emergono da una attenta fase valutativa effettuata da diverse figure dell équipe; è composto da una attenta integrazione di interventi miranti al saper fare nella quotidianità (dalla cura di sé e del proprio ambiente, alla cura della propria salute, allo sviluppo di competenze sociali, all inserimento lavorativo ove indicato) e d interventi miranti al far emergere una migliore capacità di entrare in relazione con se stessi e con gli altri (tecniche espressive quali le artiterapie, le psicoterapie), oltre che interventi finalizzati al recupero di capacità cognitive qualora compromesse dalla patologia stessa (G.Ba 2003; Antony, Farkas et al 2003). Nell agire riabilitativo, l orticoltura come tecnica si inserisce grazie alle proprietà della natura di creare relazione, creare benessere, ridare dignità ad un tempo naturale. L intervento riabilitativo me- Una migliore capacità di relazionarsi con sé e con gli altri LUG AGO 12 ASSISTENZA ANZIANI 23
4 > ISTITUZIONI RSA Lavoro di gruppo, impegno manuale e cognitivo diante l ortoterapia, deve essere strutturato in modo adeguato e personalizzato, monitorato nel tempo. Non a caso lo spazio naturale, normalizzante, può divenire elemento fondamentale che materialmente consente lo stare insieme e che per questo assume delle qualità relazionali. In generale i luoghi della riabilitazione dovrebbero non essere luoghi contenitori, statici, fatti di norme che scandiscono il tempo, regolano lo spazio e distanziano le relazioni, ma luoghi ridisegnati sulla base delle caratteristiche affettive e culturali di quelli che lo abitano, che garantiscono dall appiattimento e da quel tipo di abitudine negativa, in cui come dice Correale (1997) si muovono certamente degli affetti ma senza libertà di scelta e compartecipazione. L attenzione al luogo è importante perché serve dunque ai pazienti, ma serve anche all operatore per rinnovarsi, per non perdere motivazione, interesse, stimolo al fare. Aspetti ri/abilitativi e psicopedagogici dell'ortoterapia con particolare riguardo all'approccio della disabilità intellettiva Le attività ri/abilitative orticolturali presentano diversi elementi che le rendono specifiche e le tipizzano maggiormente anche su un piano educativo, rispetto ad altre proposizioni che possono essere ritenute idonee nell approccio alla disabilità. Sono infatti caratterizzate da impegno sia cognitivo che manuale e manipolativo, si svolgono prevalentemente all'aria aperta, permettono di stabilire un rapporto di cura e responsabilità verso organismi viventi (che hanno un proprio ciclo di vita in quanto nascono, crescono, producono e muoiono) e si prestano al lavoro di gruppo. L approccio orticolturale fa leva sul potenziale e- ducativo del conoscere tempi e stagioni, preparare la terra, seminare il seme, curare la pianta ed ot- 24 LUG AGO 12 ASSISTENZA ANZIANI
5 tenere derivati (fiori, frutti etc ): conseguentemente, da un punto di vista psicopedagogico, questo tipo di attività ri/abilitativa permette: - sollecitazioni sensoriali: il lavoro viene svolto in ambienti naturali ed eclettici, contenitori di stimolazioni continue che riguardano la sensorialità. Vista, olfatto, gusto e tatto vengono particolarmente attivati dal contatto diretto con la terra e con organismi comunque viventi, per i quali è fondamentale sviluppare osservazione, esploratività e manipolazioni. - sviluppo del senso di utilità sociale e di autostima: le piante reagiscono a cure e/o a negligenze, ricompensando con la produzione di nuove foglie, di fiori e di frutti. Il fatto di poter ottenere qualcosa di utile per la collettività (la cura del verde, ortaggi e/o fiori) contribuisce a favorire lo sviluppo del senso di responsabilità sociale il quale, a sua volta, induce il rafforzamento della stima di sé; - attivazione di capacità affettive: la stimolazione delle capacità percettive permette lo sviluppo del piacere del prendersi cura della pianta, del vederla fiorire e dare frutti; - educazione al saper attendere: l attesa della crescita del verde, delle piante e dell acquisizione dei derivati contribuisce notevolmente al permettere di sentirsi parte di un processo creativo del quale si impara a rispettarne tempi e modalità; - apprendimento dello scorrere del tempo: la relazione con organismi biologici contraddistinti da regole non modificabili secondo le proprie aspettative, consente di percepire il fluire del tempo e delle stagioni come dettato dai ritmi della natura; - processi decisionali: l operatività nelle varie attività orticolturali crea occasioni in cui occorre prendere decisioni di vario tipo; - interazione sociale: la partecipazione ad attività che presuppongono momenti e fasi lavorative in comune con altri disabili e/o con gli operatori, dà il via ad un esperienza basata sulla paziente operatività legata ad un obiettivo comune; - recupero di aspetti remunerativi: la possibilità di poter obiettivare i cambiamenti del verde di cui ci si è presi cura o poter raccogliere i prodotti soddisfa le valenze del riconoscimento delle proprie capacità; - possibilità di inserimenti lavorativi: l acquisizione di competenze legate alla produttività con impegno regolare e rispettoso di tempi obbligati e l aver appreso competenze specifiche possono favorire una maggior integrazione della persona disabile nella comunità e permettere anche un inserimento nel mondo del lavoro. La costruzione di un progetto ri/abilitativo L attivazione di percorsi ri/abilitativi attraverso terapia orticolturale sono influenzate da alcune precondizioni. Tra queste, le più importanti da considerare, per le ricadute che comportano sui risultati del progetto stesso, sono le competenze dell operatore orticolturale e le caratteristiche del Centro presso il quale si svolgerà il progetto. E importante che l operatore orticolturale abbia una preparazione professionalmente valida sia da un punto di vista educativo-psicologico che da un punto di vista agronomico. Il Centro presso il quale si svolgerà il progetto deve poter mettere a disposizione alcune risorse in termini di spazi, strutture e personale, adeguate all utenza per cui si vuole attivare il percorso ri/abilitativo. Una volta soddisfatte queste pre-condizioni, la strutturazione del progetto individuale per il singolo utente parte da una fase di raccolta di informazioni sui bisogni e le domande di cui l utente è portatore. Questa prima fase richiede la collaborazione tra l operatore orticolturale, l équipe che segue l utente in tutto il suo percorso e l utente stesso, che è sempre importante coinvolgere, pur nei limiti che a volte può presentare a causa di difficoltà di vario genere, al fine di rendere il progetto per lui significativo e quindi motivante e coinvolgente. A partire dai bisogni così identificati e dalla domanda formulata consapevolmente dall utente stesso, si può passare alla definizione degli obiettivi dell intervento: si espliciterà quindi cosa si vuole raggiungere, entro quale arco di tempo, per mezzo di quali attività, disponendo di quali risorse. E questa la fase più creativa, che consiste nel partire da bisogni sempre diversi per ogni utente, perché rispondenti al proprio personale stato fisico, psicologico ma anche esistenziale, prospettando situazioni nuove verso cui fare evolvere la situazione attuale dell utente, coinvolgendolo in un percorso di consapevolezza e di desiderio di cambiamento. I macro-obiettivi raggiungibili attraverso un intervento ri/abilitativo orticolturale sono molto diversificati e, nel caso della persona anziana, possiamo citare: a livello fisico, la possibilità di ridurre la tendenza all inattività; a livello psicologico, la possibilità di ridurre il decadimento cognitivo; a livello sociale, la possibilità di ridurre la tendenza al ritiro, alla chiusura e alla solitudine. Dall interazione sociale agli inserimenti lavorativi LUG AGO 12 ASSISTENZA ANZIANI 25
6 > ISTITUZIONI RSA L individuazione di nuovi bisogni e di traguardi da raggiungere Durante l attuazione del progetto è necessario operare verifiche in itinere del percorso, al fine di monitorare l adeguatezza delle risorse attivate e la coerenza tra gli obiettivi che ci si era posti inizialmente e i primi, parziali, risultati ottenuti. Anche in questa fase è sempre necessario coinvolgere l utente per mantenere la sua adesione attiva e consapevole al progetto. Alla fine dell arco di tempo che si era stabilito per l intervento ri/abilitativo, infine, si opererà una valutazione finale del percorso. In questa fase vanno messi in relazione gli obiettivi iniziali e le modifiche operate durante il percorso con i risultati ottenuti. A questo punto l équipe, insieme all utente, potrà identificare eventuali nuovi bisogni e proporre diversi obiettivi da raggiungere attraverso nuovi interventi, che terranno comunque sempre l utente, il suo desiderio e i suoi reali bisogni al centro del lavoro ri/abilitativo. TERAPIE NEL VERDE PER LA DEMENZA E L ALZHEIMER E importante ricordare come già da parecchi anni sia stato riconosciuto come il verde, nei centri di ospitalità geriatrica, risulti un'opzione aggiuntiva in grado di stimolare positivamente da un punto di vista sia fisico che psicologico gli anziani accolti: anche solamente una pianta della quale prendersi cura su un davanzale o in un giardino può essere un agente motivante per l'iniziativa e fondamentale per l autostima. È stato condotto uno studio su un gruppo di anziani in un'età compresa tra i 64 e 91 anni, finalizzato a puntualizzare l'aspetto dell'integrazione sociale (Kuo et al., 1998): gli autori hanno potuto dimostrare come gli aspetti della socializzazione siano positivamente correlati con i contatti e le attivazioni nei confronti del verde. Risulta realistico pensare che, per questi soggetti che hanno cessato di portare avanti impegni esistenziali personali e sociali quali lo stile di vita, il peso familiare, il ruolo lavorativo e nemmeno più deputati all'assistenza ed alla crescita dei nipoti, il prendersi cura di piante e fiori può rappresentare un valido sostituto di interesse, garantendo collateralmente un opportunità sia per la prospettiva del domani che per l'attesa di vita, altrimenti piuttosto spente dalla abituale sterilità dei luoghi di assistenza e degli ambienti di cura (Lewis, 1995). E generalmente riconosciuto che l'orticolturaterapia migliora globalmente lo stato di salute mentre riduce specificamente vari fattori di rischio sia correlati a molte malattie cardiovascolari sia ad altre tipi di problematiche cliniche, soprattutto quelle appartenenti all'area degenerativa (Caspersen et al., 1991). Un'esperienza particolarmente significativa è stata quella condotta mediante la somministrazione di questionari di valutazione e rilevazione dei benefici ottenuti con programmi di orticolturaterapia, proposti agli staff terapeutici degli anziani inseriti in qualche attivazione specificamente orticolturale (Mooney e Milstein, 1994). Ecco alcune tra le principali evidenze emerse da questa indagine: miglioramento nell'orientamento spaziale; aumento della disponibilità attentiva; incremento delle interazioni con altri anziani residenti nei centri frequentati sia durante che dopo le attività; miglioramenti della memorizzazione; incentivazione dell iniziativa; vivacizzazione delle motivazioni; modificazioni positive delle prestazioni fisiche; sensazioni significativamente positive conseguenti alle opportunità di poter sperimentare vari tipi di riuscita. L approccio alla malattia dell Alzheimer finora tenuto in Italia è stato di ordine cognitivo, con la volontà di riportare la persona nella realtà che ha vissuto fino a poco tempo prima della malattia. Tale UN CONVEGNO A NOVARA Spazi verdi dedicati alla riabilitazione nelle strutture socio-sanitarie. Come e perché progettarli. È questo il titolo del convegno che si terrà il 19 settembre a Novara, presso l Auditorium della Banca Popolare. Il dibattito si concentrerà sull esigenza, sempre più sentita anche in Italia, di riuscire dotare le strutture socio-sanitarie di spazi verdi destinati a terapie non convenzionali, sugli esempi positivi di altri paesi come Canada, USA, Australia e Inghilterra. Attraverso gli interventi di tecnici e medici, il convegno sarà un momento di confronto tra le diverse figure professionali necessarie alla realizzazione di suddette aree attraverso la divulgazione dei risultati ottenuti in diversi spazi di verde terapeutico, su tutto territorio nazionale. La giornata anche vedrà la possibilità di incontri di networking tra operatori ed esperti di settore, sia nelle aree espositive, sia nei dibattiti sui casi di studio 26 LUG AGO 12 ASSISTENZA ANZIANI
7 approccio può avere dei riscontri positivi nella prima fase della malattia, mentre nelle fasi avanzate è praticamente inutile e fonte di frustrazione. Da qualche anno si è intrapreso un cammino terapeutico teso ad evidenziare non solo quello che la persona ha perso, ma anche e soprattutto, quello che ancora è rimasto o che prima non aveva. Sulla base di queste evidenze, sono stati costruiti percorsi terapeutici sensoriali attraverso l utilizzo di tecniche terapeutiche come l ortoterapia, dove sono assolutamente manifesti i risultati ottenuti sul piano dell umore, sull abbassamento dell ansia, sulla riduzione dell indaffaramento e del vagabondaggio. Nell ortoterapia applicata alla malattia di Alzheimer, hanno una importanza notevole i colori e i profumi, i percorsi olfattivi e sensoriali, la possibilità di toccare, odorare, gustare, sentire le verdure dell orto; questo permette di recuperare autostima e dignità. Numerosi riscontri bibliografici mettono in evidenza come il coinvolgimento di pazienti affetti da Alzheimer o altre forme di demenza in programmi di Terapia Orticolturale agisca positivamente sulla riduzione sia qualitativa che quantitativa degli atteggiamenti e/o dei comportamenti confusi, afinalistici, deleteri e distruttivi e permetta anche, presumibilmente quale effetto dell'impegno psicofisico, di attutire gli eventuali disturbi del sonno (Cohen Mansfield and Werner, 1998; Mooney and Nicell, 1992; Fabrigoule et al., 1995). Inoltre, per soggetti in età avanzata che praticano regolarmente attività di giardinaggio, i fattori di rischio di demenza sono ridotti (Fabrigoule et al., 1995). Sembra sostenibile la tesi che le attività orticolturali possano essere adeguate anche ai differenti livelli di demenza: in uno studio olandese effettuato in differenti istituti di cura per anziani, l attività quotidiana legata al verde contribuisce ad incrementare la Qualità di Vita di soggetti psicogeriatrici di vario impegno assistenziale (Andreoli, 2003). (A cura di: Roberto Benotti, dottore in Scienze della comunicazione; Cristina Borghi, medico e farmacologo; Monica Botta, architetto paesaggista esperta in healing gardens; Alessandro Castellani, psichiatra, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta; Roberta Ottolini, psicologa; Caterina Viganò, psichiatra e ricercatrice universitaria, Caterina Vetrò, psicologa) Percorsi olfattivi e sensoriali per recuperare autostima LUG AGO 12 ASSISTENZA ANZIANI 27
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