RELAZIONE VIII CONGRESSO FILLEA CGIL

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1 RELAZIONE VIII CONGRESSO FILLEA CGIL Cari compagni, e compagne e invitati come prima cosa vi ringrazio per la vostra presenza e per il contributo che oggi con la vostra partecipazione portate a l ottavo congresso della fillea cgil di pisa. Il congresso per la nostra organizzazione è un momento importante e significativo, dove attraverso la discussione, il confronto si ridisegnano le linee strategiche per i prossimi quattro anni,e dove chiediamo a voi di valutare sulla base dei documenti congressuali la linea più incisiva e costruttiva che dia al mondo del lavoro di cui noi ne siamo parte fondante quelle risposte utili a riportare al centro della vita politica e sociale del paese quei valori fondanti come la dignità e il diritto al lavoro, che rappresentano oggi e lo dovranno rappresentare anche per il futuro i perni principali della nostra costituzione, che troppo spesso viene lesa dalla politica individualista e liberista di questo governo. Questo congresso come sapete si è confrontato su due documenti. Mi sembra tuttavia corretto e rispettoso ricordare le sollecitazioni nei vari comitati direttivi ai vari livelli, nei quali numerosi compagni e compagne sostenevano con forza la necessità di andare al congresso con un documento unitario. Come fillea di Pisa abbiamo esteso il più possibile la consultazione congressuale facendo partecipare ai nostri congressi di base il numero più alto di lavoratori, nonostante il dilagare di una crisi che anche nella nostra provincia ha prodotto una forte contrazione della presenza in azienda dei lavoratori a causa di interventi di CIGO o di Mobilità. Abbiamo svolto 60 assemblee congressuali di base, coinvolgendo oltre 2000 lavoratori di cui 1614 iscritti. I votanti sono stati 927, con 910 voti validi di cui 867 sono andati al documento n.1 (i diritti e il lavoro oltre la crisi) che vede come primo firmatario il segretario generale delle cgil GUGLIELMO EPIFANI, e 43 voti al documento 2 (la cgil oltre la crisi). Questo risultato vede il documento 1 di maggioranza chiudere con il 95,27% dei consensi e il documento 2 di minoranza con il 4,72%. Il risultato che si è affermato nella FILLEA è un risultato del quale sono orgoglioso e che impegna il sottoscritto e tutto il gruppo dirigente che questo congresso andrà ad eleggere a lavorare responsabilmente per dare concretezza e sostegno agli obiettivi che la CGIL ha individuato.

2 I temi centrali del documento che abbiamo reso maggioranza di pensiero, attraverso la nostra espressione di voto sono i valori morali, civili e democratici che sono storicamente, da oltre cento anni gli elementi fondanti e centrali intorno ai quali si esprime l iniziativa della nostra Organizzazione. Un iniziativa a tutto campo, che deve mirare a far decollare una politica di investimenti infrastrutturali di primaria importanza come scuole, ospedali( abbandonando i sogni delle cattedrali nel deserto come il ponte sullo stretto!!! ), investendo sulla ricerca sull innovazione, su politiche che diano una pubblica amministrazione più efficiente fatta da servizi efficaci e vicini a tutti i cittadini senza distinzioni di genere e di colore della pelle. Fondamentale e argomento centrale del documento, che questa crisi non fa che confermare le nostre ragioni sulla necessità di una riforma di tutto l impianto degli ammortizzatori sociali che vada a rafforzare un sistema di diritti universale, indipendentemente dalle tipologie di lavoro e dalla dimensione d impresa aumentando il periodo della durata della cigo e della disoccupazione e dei massimali dell indennità retributive che da troppo tempo sono fortemente inadeguate al bisogno reale. C e bisogno di una seria politica sulla sicurezza e legalità sul lavoro c è bisogno di una politica che ridistribuisca in modo concreto e giusto la ricchezza di questo paese verso il lavoro dipendente e i pensionati attraverso una contrattazione più forte e puntuale con meccanismi di riferimento che ridiano al salario corpo e sostanza, tutto ciò accompagnato ad una riduzione fiscale per il lavoro dipendente e sulle pensioni essendo state queste categorie sociali, i principali attori nella classifica dei contribuenti, rappresentando l 85% delle entrate erariali di questo paese. E necessaria una politica che riaffermi i valori culturali della famiglia, della solidarietà attraverso un sostegno al reddito per le famiglie numerose, monoreddito attraverso delle risposte sul problema casa, intervenendo sugli affitti calmierati e deducibili dalla tasse, linee del credito agevolate per accedere ai mutui per la prima casa sostenibili e ridando linfa all economia di questo paese. Dobbiamo rilanciare una forte iniziativa per riaffermare il lavoro a tempo indeterminato come riferimento principale nel mercato del lavoro, riducendo al massimo le forme di lavoro precario e flessibile e la loro sfera di applicazione. Inoltre, c è bisogno di una politica seria sull integrazione per i migranti, difendere il diritto di asilo, sospendendo la Bossi Fini per coloro che perdono il lavoro.

3 Gli ultimi quattro anni nella fillea di Pisa sono stati caratterizzati da due fasi opposte. Abbiamo avuto una situazione di tenuta di tutti i settori della nostra categoria per tutto il 1 semestre del 2008, periodo nel quale c è stata stabilità degli addetti nei vari settori, addirittura con una affermata crescita nel settore dell edilizia dove il numero degli addetti certificati dalla cassa edile di Pisa cresceva ogni anno toccando i 5300 a fine 2008 con un incremento positivo relativo alle fasce di età degli addetti nel settore determinando un ricambio generazionale importante e fondamentale per il settore con una presenza significativa e crescente di lavoratori migranti che a Pisa rappresenta circa il 30% degli addetti del settore su un tot che và dai e occupati. Purtroppo questo periodo di crescita ha iniziato a dare i primi sintomi di caduta all inizio del 2009 dove il numero degli addetti ha iniziato a calare. Non sono stati confermati molti contratti di apprendistato in scadenza e i vari contratti a tempo determinato, passando poi nel 2 semestre del 2009,e l inizio del 2010 con i primi licenziamenti per riduzione di personale, fine cantiere e addirittura per cessazione di attività. Naturalmente uno dei primi interventi che come fillea di pisa abbiamo ritenuto opportuno mettere in campo e stato quello di coinvolgere tutti gli organi istituzionali preposti a partire dall assessorato alle politiche produttive della provincia di pisa, le varie rappresentanze imprenditoriali di categoria, al fine di stimolare le imprese in crisi a mettere in campo tutti gli strumenti disponibili in materia di ammortizzatori sociali a disposizione per i lavoratori, in quanto spesso succede che le imprese ignorino la possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali là dove vengano a mancare le commesse o si incorra in ritardi nell avvio dell esecuzione delle opere per responsabilità di terzi. La possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali ed in particolare la Cassa straordinaria in DEROGA, ha in parte frenato l ondata di paura e incertezza che sta interessando in maniera più pesante settori affini all edilizia come il settore del legno dove per l 80% e costituito da imprese artigiane che variano da 1 a 5 dipendenti dove spesso alcune di esse di dissolvono nel nulla senza fare notizia, per le ridotte dimensioni del numero degli addetti, ma che poi sommate tra l oro portano il numero dei licenziamenti a qualche centinaio dai 250 ai 300 a oggi stimati solo nella nostra provincia. Naturalmente il dilagare della cassa integrazione in deroga in questo importante settore produttivo è forte si registra che ben oltre il 50% né sia interessato e nella maggior parte dei casi con sospensioni a zero ore di tutto il personale addetto e senza

4 l anticipo del trattamento salariale da parte aziendale, ed il conseguente arresto totale del ciclo produttivo. Analoga situazione per l aziende del legno industria con una differenza sostanziale che viene determinata da un ammortizzatore sociale come la cigo che essendo un ammortizzatore storicamente più strutturato offre maggiore garanzia al lavoratore, e all impresa sia in termini di durata che in termine di anticipo economico per il lavoratore (?) Anche nell industria comunque si registra in modo crescente l impossibilità delle aziende all anticipo per il lungo protrarsi dell utilizzo della CIGO. Non a caso la cgil continua a sostenere una posizione decisiva e coerente su un urgente necessità di riforma degli ammortizzatori sociali che dia più garanzie di diritto, nei tempi di durata, sull aumento massimali di calcolo di integrazione salariale, e su l estensione universale del diritto a tutti i settori di produzione e di servizi di questo nostro paese. Ritornando ad un analisi più specifica della nostra realtà territoriale dei nostri settori categoriali, il quadro appare critico anche per il comparto del lapideo dove ieri rappresentava circa addetti nella provincia di Pisa, formato da una quindicina di aziende dove la dimensione andava da un minimo di 10 dipendenti a un massimo di 25. Oggi questo settore vede dimezzato il numero di addetti, e la preziosa professionalità dei lavoratori di questo settore rischia di essere dispersa per il permanere del rischio di ulteriori chiusure aziendali e in molti casi, per l arresto della produzione. Stessa situazione e per il settore dei laterizi e dei manufatti in cemento che conta circa 300 addetti nella nostra provincia. Il quadro sicuramente è preoccupante ma è compito di noi tutti uscire da questa fase di crisi più rafforzati con un sistema più forte e coeso del mondo del lavoro con una politica che rimetta al centro temi fondamentali quali la responsabilità sociale delle imprese, il diritto al lavoro come prevede la nostra costituzione, perchè penso che sé non c e diritto al lavoro non c e pace e se non c e pace, non c e democrazia. Sul piano della contrattazione, stiamo vivendo un momento assai difficile e complicato di profonde divisioni sindacali e nel quale ad oggi, l unica certezza purtroppo è che il quadro di regole che abbiamo di fronte, sono quelle sottoscritte da CISL e UIL senza la CGIL e cosa gravissima senza la consultazione democratica dei lavoratori.

5 Siamo partiti da un impostazione unitariamente condivisa e con il mandato dei lavoratori, pensando un modello che ridava maggiore potere d acquisto ai nostri salari,attraverso nuovi sistemi di calcolo per costruire gli aumenti salariali più adeguati dove si tenesse di conto del reale aumento dell inflazione dei beni di consumo di quelli energetici, dei prezzi e tariffe, dei mutui elementi che in questi anni sono aumentati vertiginosamente, indebolendo i nostri salari. Mettevamo mano parallelamente su tutto l impianto fiscale, altro elemento (di erosione )roditore delle nostre retribuzioni, dando certezza ai tempi di rinnovo dei contratti nazionali aprendo i tavoli di contrattazione sei mesi prima della scadenza e impostando la durata dei contratti sul triennio e conferendo maggiore centralità al contratto nazionale, rafforzandolo su tutto l impianto normativo inserendo l esigibilità alla contrattazione di 2 livello. Con la firma improvvisa da parte di cisl e uil di governo e confindustria è stato indebolito il ruolo del CCNL delineando l affermazione di un sindacato (CISL e Uil ) rinunciatario a svolgere il suo ruolo istituzionale di SOGGETTO CONTRATTUALE portatore degli interessi dei lavoratori e dei pensionati ( ciò che per la CGIL DEVE continuare ad essere), per sposare il ruolo di EROGATORE di SERVIZI all interno degli Enti bilaterali tanto cari a questo governo ed ancor di più a cisl e uil In sintesi con l accordo di cisl, uil governo e confindustria si è introdotto elementi di discrimine nei confronti dei lavoratori introducendo sistemi di calcolo insufficienti al recupero del potere di acquisto dei salari, inserendo nel CCNL la possibilità di deroghe in peggio nella contrattazione di 2 livello. Nel frattempo ci siamo ritrovati alle prime scadenze contrattuali,dei bienni economici Che hanno visto la nostra organizzazione e cisl e uil presentare piattaforme separate Dal contratto dell edilizia, del legno, dei lapidei, dei laterizi e dei manufatti in cemento. Naturalmente i tentativi di costruire piattaforme unitarie sono stati messi in campo con molto spirito di ritrovare unione e coesione naturalmente, non accettando le regole sottoscritte da cisl e uil e tenendo ferme le nostre posizioni sulla parte normativa e sulle parti salariali. Al momento è stato rinnovato unitariamente il CCNL del Cemento calce e gesso con un incremento salariale medio nel triennio di 132 Euro. Nei settori del legno, del lapideo, dei laterizi, e nell edilizia le trattative sono in corso. In particolare per il ccnl dell edilizia, si chiede un aumento economico di 159 euro al 3 liv, e un aumento del 12% sul eet, e si avanzano richieste migliorative sul sistema classificatorio, sulla maggiore trasparenza sugli appalti, l ulteriore rafforzamento del

6 durc legato alla congruità, sulla sicurezza con il protocollo sugli rlst come già previsto dal testo unico decreto 81/2008,sulla formazione professionale, al miglioramento funzionale degli enti bilaterali, alle politiche di formazione e integrazione dei migranti attraverso corsi di lingua, e di formazione al cantiere si chiede una maggiore contribuzione alle imprese per il lavoratori aderenti ai fondi previdenziali integrativi di settore, si chiede l istituzione di un fondo che anticipi il pensionamento di anzianità o di vecchiaia dei lavoratori edili attraverso l ente bilaterale. In previsione del rinnovo del contratto integrativo provinciale che dovrà essere avviato a conclusione di quello nazionale, dobbiamo insistere sul superamento totale della carenza malattia, affrontata solo parzialmente nell integrativo passato, sul miglioramento delle prestazioni extracontrattuali, sul miglioramento della trasferta, al potenziamento della formazione fatta dalla scuola edile e rendere più efficiente ed operativo il ruolo del CPT perché la sicurezza sul lavoro resta una delle priorità dell iniziativa sindacale. Questa e un po la sintesi del panorama contrattuale, sui cui sviluppi, siamo impegnati ad informare costantemente i lavoratori. Passando ora alla parte organizzativa la fillea di Pisa negli ultimi anni grazie alla fiducia e al sostegno della confederazione è stata protagonista di un consistente rinnovamento del gruppo dirigente Rispettando a pieno le linee di orientamenti nazionali della cgil e di categoria in materia dei nuovi quadri dirigenti e sulla rappresentanza di genere. Alcuni progetti sul tesseramento conclusi positivamente, hanno visto questa categoria crescere e consolidarsi potendosi strutturare su 5 funzionari. L inserimento da circa due anni di un compagno migrante proveniente dal settore edile ci ha aiutato a capire più da vicino le problematiche dei lavoratori immigrati e ha fotto sì che una categoria come nostra portasse risposte dirette e immediate ai lavoratori, aumentando la rappresentanza della nostra organizzazione al livello provinciale e diventando punto di riferimento per molte iniziative promosse dalla cgil di pisa in materia di immigrazione e cittadinanza. La presenza di altri tre compagni di cui 2 donne ha portato la nostra categoria a rafforzarsi sui territori della provincia dando maggiore copertura e vicinanza nei posti di lavoro. Da tempo abbiamo strutturato permanenze nella zona del cuoio nella zona della val di cecina oltre a permanenze settimanali in loco nelle aziende più significative, dando

7 risposte direttamente sul posto di lavoro quando questo è possibile, oppure favorendo il contatto dei lavoratori, con le varie strutture della cgil, dagli uffici vertenze legali, agli uffici del caaf, dell inca, servizi indispensabili a completare la nostra iniziativa sindacale. L anno 2009 l abbiamo chiuso in pareggio con il 2008, con 1000 nuovi iscritti per un totale di 3600iscritti suddivisi in 2828 nell edilizia e 517 negli impianti nel legno, 41 nei laterizi e manufatti e 31 nel cemento e 39 nei lapidei. Naturalmente la scelta che coscientemente ho ritenuto di fare per raggiungere il risultato sul tesseramento, visto il contesto di crisi in cui siamo, è stato quello di concentrare più compagni sul settore edile dove abbiamo mantenuto il 62,37% della rappresentanza rispetto al 16% della filca cisl, e al 21% della feneal uil. L impegno di altri funzionari è stato invece rivolto ad una maggiore assistenza ai settori più colpiti dalla crisi, come quello del legno, dei laterizi, del lapideo e del cemento. La ripartenza del 2010 ci presenta il conto per quanto riguarda gli impianti fissi, che ha registrato un calo di iscritti di circa il 10%, che dobbiamo impegnarci recuperare. Il 2010 sarà caratterizzato sicuramente da un calo significativo di risorse economiche per la nostra categoria dovuto al peso della CIGO e CIGS, dei licenziamenti di molti lavoratori. Questa situazione ci impone di fare un uso più oculato e parsimonioso delle risorse, facendo una politica peraltro già avviata, improntata sulla razionalizzazione delle spese e sull utilizzo delle risorse. Sono fiducioso, che queste difficoltà sapremo superarle per fare una FILLEA sempre più rappresentativa e più forte. Questo grazie anche all importante lavoro che prima di me hanno responsabilmente svolto i compagni che mi hanno preceduto. Mi riferisco a compagni che hanno dato molto alla FILLEA ed alla CGIL partendo dal compagno Enzo Cini che ancora oggi ricordiamo con molta emozione insieme ai tanti altri compagni edili dalle mani ruvide e che a distanza di tanti anni vedono ancora in Enzo un icona di stretta vicinanza ai problemi dei lavoratori. La cosa più importante che vorrei sottolineare e che deve servirci da esempio a noi più giovani che abbiamo molto da imparare è che l esperienza che la CGIL ci consente di

8 fare deve rimanere patrimonio dell organizzazione e di coloro che verranno dopo di noi. Di notevole spessore il lavoro fatto dai compagni Carlo Gatti, Vittorio Gasparri, Piero Bagni e Giovanni Draicchio, che a partire dal 2000, ha rilanciato la categoria dopo un periodo di difficoltà, insieme al compagno Antonio Ledda, attuale segretari regionale della Fillea Toscana, Mauro Fabbri e Giovanni Giannasio. In quel momento con umiltà e tenacia iniziò un ardua missione che presentava tante salite, che poi si sono trasformate in pianure, nella speranza e poi nella certezza di dare un futuro migliore ai lavoratori che rappresentiamo. Questo per dire che l onore che in questi anni ho avuto nel ricoprire incarichi di responsabilità all interno di questa categoria è frutto prima di tutto di quei lavoratori e compagni che non ci sono più, di quelli che oggi sono qui presenti, e di quei dirigenti con la D maiuscola che tanto impegno e passione hanno fatto di questa categoria e di questa organizzazione un importante riferimento per la difesa e la tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori e del lavoro. pablo

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