[ANALISI : NARKONFIM - QUARTIERE. MATTEOTTI RESIDENZA IVRY-SUR-SEINE ] [Analisi critica delle 3 opere con relativi schemi distributivi]

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1 Politecnico di Torino Interfacoltà di Architettura Prof : C. Olmo M. Robiglio Nicastro G Atelier - Composizione e Storia dell Architettura II anno A.A [ANALISI : NARKONFIM - QUARTIERE MATTEOTTI RESIDENZA IVRY-SUR-SEINE ] [Analisi critica delle 3 opere con relativi schemi distributivi]

2 Narkomfin Narkomfin Mosca, Russia M. Ginzburg Nelle fasi costruttive che precedono il Movimento Moderno molte sono le sperimentazioni, e anche di più le teorie e regole sviluppate, in questa ricchissima epoca di cambiamento, di rivoluzione nel mondo architettonico, il Narkomfin ne è un perfetto esempio costruito negli anni 1928/30 a Mosca Russia, definito come condensatore sociale e vero e proprio simbolo per una nuova ideologia comunista. Un prototipo di casa collettiva per cinquanta famiglie destinato ai dipendenti del Commissariato popolare delle Finanze della RSFSR. Nelle previsioni iniziali di Ginzburg, l unità abitativa doveva comporsi di quattro corpi di fabbrica: l edificio residenziale, il complesso sociale (un unità funzionale autonoma, a uso comunitario, attrezzata a palestra e refettorio e collegata alla parte residenziale da un passaggio coperto, un asilo infantile e un ostruzione ausiliaria, destinata a servizi comuni (lavanderia, officina, impianti tecnici). L edificio residenziale, a cinque piani, sollevato su pilotis, è costituito da cellule d abitazione modulari logicamente differenziate, e dotato di due corridori al primo e al quarto piano. Il tetto piano, parzialmente occupato da una foresteria, è attrezzato a terrazza scoperta e a solarium, gli elementi di distribuzione principale infine sono situati agli estremi della struttura e ogni alloggio ha un proprio corpo scala che conduce alla parte superiore dell appartamento. Il blocco residenziale è 91 m di lunghezza, ha una cubatura complessiva di m 3. La tipologia modulare degli alloggi garantisce la più ampia flessibilità distributiva. La cellula tipo F, a tre livelli su quote sfalsate (superficie 40m 2 ), si compone di un piccolo vano d ingresso, di un locale principale con angolo cottura e di una zona notte. La cellula tipo K, che si sviluppa su due piani (superficie 85 m 2 ), è dotata di cucina, bagno, soggiorno a doppia altezza e un ampio locale frazionabile con pareti mobili. Si riconosce unanimemente nel Narkomfin il messaggio di Le Corbusier. Le ampie finestrature a nastro che si sviluppano lungo la facciata senza soluzione di continuità, i pilotis, la rue corridor, il tetto giardino, la modulazione spaziale delle cellule abitative rispondono ai canoni più ortodossi del linguaggio lecorbusieriano, anche se del tutto autonoma e originale, fu un opera di enorme successo al principio, purtroppo, il sogno sovietico è un utopia in larga parte irrealizzabile destinato a cadere, il contesto funzionale è ottimale, ma ciò che sembra scaturire invece è la triste freddezza della superficie alienante e pertanto inutilizzabile per la destinazione proposta.

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4 Quartiere Matteotti Terni, Italy G. De Carlo L idea iniziale di questo progetto era di trasformare il remoto villaggio non conforme alle nuove esigenze della popolazione per lo più composta da operai che dovevano lavorare nelle fabbriche vicine, strutturato quindi secondo il modello di villaggio per operai, ossia come un ghetto in piena campagna che cercava un giusto compromesso tra i due obiettivi principali dell intervento: economicità nella n realizzazione e facilità di controllo degli operai. Era composto da 72 lotti: in ogni lotto fu realizzata una casa di due piani che conteneva quattro appartamenti per un totale di 288 alloggi. alloggi Le case erano servite da strade in terra battuta e ogni alloggio aveva un ingresso indipendente attraverso un orto di pertinenza, che avrebbe dato alle famiglie un margine di sopravvivenza nei periodo di disoccupazione. In questo modo non solo il villaggio veniva isolato dalla città e ogni famiglia veniva isolata ta nel proprio alloggio per evitare che gli operai cedessero alla tentazione di organizzarsi. La parte del villaggio realizzata è composta da 6 tipologie diverse di abitazione realizzati in serie le singole abitazione dotate di giardini sono disposte su un vasto e articolato sistema di blocchi che combinati creano un insieme complesso, che crea a sua volta un gioco di pieni e vuoti il tutto con servizi integrati con autorimesse al coperto e tetti giardini. giardini La distribuzione è costituita da passaggi pedonali che percorrono il sito sia all esterno delle abitazioni sia all interno creando quindi un ulteriore percorso, inoltre esistono anche percorsi sopraelevati che sono generalmente collegati in corrispondenza dei corpi scala e alle strade pedonali a terra in modo che il sistema della residenza risulti completamente penetrabile alla percorrenza a piedi. Il sistema istema di spazi e percorsi alle diverse quote intende favorire quell insieme di relazioni ed esperienze collettive proprie degli organismi urbani. L intervento di De Carlo, riconosciuto come bene culturale presenta delle possibilità d intervento molto limitate. Paradossalmente, le case ai tempi malsane destinate alla demolizione si presentano, per le loro caratteristiche architettoniche, ma anche grazie gra alla normativa vigente, più aperte a un appropriazione attraverso la trasformazione da parte degli utenti, rispetto a quanto non lo siano le case progettate da De Carlo come frutto di un progetto partecipato. Il Villaggio Matteotti, a differenza di altri altri quartieri di edilizia residenziale sociale realizzati negli stessi anni si presenta, a chi lovisita oggi, come se avesse una certa resistenza al passo del tempo.

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6 Edificio residenziale - Ivry J. Renaudie Ivry-sur sur-seine Seine,, France La struttura come si può notare da subito è un mescolare a diversi livelli di zone sociali, un nuovo modo di organizzare la vita urbana, su una moltitudine di piani, obbiettivo: confondere i limiti tra aree private e pubbliche con angoli obliqui una strategia per alleggerire la presenza di calcestruzzo e allo stesso tempo fornire un piccolo pezzo di giardino per ogni appartamento. Il complesso Ivry principale è costituito da 40 abitazioni sociali, uffici e negozi che vengono miscelati su diversi livelli e che collegano due lati della vecchia Lenine Avenue. Il termine brutalismo in questo caso non può e non deve essere usato con leggerezza, sembra, alquanto un affrettato giudizio, per definire la ricchezza urbana costruita. Infatti quasi 40 anni dopo la sua costruzione, la freschezza della proposta rimane intatta e pertanto anche la sua funzionalità. Gli appartamenti non sono stati concepiti come una cella riproducibile, ma come una singola entità che vive in simbiosi con le altre, tutte le unità abitative sono strettamente legate ma mantengono una forte individualità. Il primo piano è sorretto da pilotis irregolari in seguito l edificio che procede a gradoni salendo in modo discontinuo e perseguendo la caratteristica disposizione a stella, Renaudie cerca di creare la sensazione di uno spazio il più ampio possibile mediante le viste diagonali che attraversano l'intera lunghezza dell'abitazione, gli ambienti sono solo parzialmente divisi tra loro per dare l'illusione di un luogo più arioso e luminoso. Gli spazi collettivi all'interno di ogni appartamento sono particolarmente ampi, al contrario delle camere da letto che sono necessariamente più piccole. In generale al piano terra sono insufficienti o mancano del tutto appartamenti, per poter lasciare spazio alle attività commerciali e agli uffici che si affacciano sulla strada. Dalle strade principali numerosi passaggi attraversano gli edifici in modo tale da disporre il flusso nei cortili interni creando vere e proprie passeggiate verso i parchi, nelle terrazze pubbliche sopraelevate, si crea quindi, una continuità di passaggi tra gli edifici e i diversi piani che, come si è detto in precedenza, rendono difficoltoso distinguere l organizzazione dell edificio. Tutto ciò rappresenta pienamente quest architettura dominata dagli angoli, triangoli e prospettive taglienti, insomma un manifesto contro la semplicità geometrica e la standardizzazione dei grandi che la fanno da padroni nel medesimo periodo.

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