Famiglia, nido e scuola. Quale infanzia per i bambini da 0 a 6 anni? Annalisa Casali Gruppo Territoriale Nidi e Infanzia FVG
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1 Famiglia, nido e scuola. Quale infanzia per i bambini da 0 a 6 anni? Annalisa Casali Gruppo Territoriale Nidi e Infanzia FVG
2 Famiglia, nido e scuola. Quale infanzia per i bambini da 0 a 6 anni? L'esperienza 0/6 che vi viene presentata oggi fa riferimento all'organizzazione del convegno, realizzato l'8 ottobre 2016 nella città di Udine e dedicato ad educatrici, insegnanti, genitori e politici provenienti da tutta la regione Famiglia, nido e scuola. Quale infanzia per i bambini da 0 a 6 anni. Il convegno è giunto a conclusione di due importanti processi interdipendenti e attuati nel periodo da febbraio ad ottobre dello stesso anno: 1) Organizzativo e gestionale tra enti diversi 2) di Ricerca Educativa per alcune educatrici ed insegnanti Ad oggi, crediamo che il convegno abbia potuto dare testimonianza che: - non ci sono, o non ci dovrebbero essere, argomenti differenziati per le diverse categorie degli addetti ai lavori di educatore, insegnante, genitore o gestore; - la cura, l educazione e l istruzione possono anche non essere degli indici di performance educativepedagogiche in riferimento ai diversi ordini o gradi scolastici ma, nella loro costante differenziazione, costituire le condizioni necessarie per garantire ai bambini l adeguato sostegno e accompagnamento al loro naturale e vitale desiderio di crescere e di apprendere
3 cioè, e in altro modo, anche di difesa dei processi di conoscenza che, in quanto unici e individuali, non possono essere pre-definiti da programmi generalizzati, rilevati da indici e in tempi pre-costruiti. Il convegno ha voluto anche testimoniare che - ciò che avviene a casa, al nido, a scuola e in piazza non è cosa di ciascun contesto o ambito ma è, o dovrebbe essere, la primaria COSA d interesse pubblico dove è una comunità che per diventare educante dovrebbe, attraverso il dialogo e la negoziazione, dichiarare i valori a cui fa riferimento per giungere a decisioni e scelte che le permettano di non applicare la divisione a favore dell integrazione delle esperienze di bambini e adulti in un tempo che se inizia con la nascita dura per tutta la vita. Dialogo e negoziazione tra adulti competenti cioè: consapevoli perché hanno in mente un contesto di cura educativa e di istruzione ampio e attuale nelle sue possibilità e difficoltà; responsabili cioè che si impegnano a disimparare il rassicurante conosciuto, per fare in modi altri affinché le cose per l infanzia possano trovare in un inedita ri-combinazione degli elementi, la via della trasformazione e non della trasposizione.
4 Con i seminari, facenti parte del convegno: Pratiche di libertà per adulti e bambini e Stare accanto ai figli e ai bambini: la sfida della complessità Si è pensato di offrire ai partecipanti elementi per riflettere sul significato e le pratiche di libertà ma anche su quello che Urlic Beck chiama lo spazio di azione della libertà dove la voce dei più deboli (che non sono solo i bambini) dovrebbe avere la possibilità di parlare con il più forte nella lingua dell uguaglianza grazie alla consapevolezza di ciò che si fa e si dice, all assunzione di responsabilità per le decisioni e le scelte attuate dagli adulti a casa, al nido, a scuola da ciascun genitore, dal gruppo di lavoro, dai collegi dei docenti come dai componenti delle istituzioni ma anche, per ciò che riguarda il secondo titolo, che occorre accettare, senza condizioni, che i figli e i bambini sono venuti e vengono al mondo, al nido e a scuola per strapazzare i panni stesi, per giocare con i cappelli di computi signori, per costringerci così a giochi dimenticati, per portare il dissenso alle nostre adulte, care e amate certezze, sicurezze e buone intenzioni. Con il fare dei bambini negli 8 laboratori sensoriali S impara facendo elaborazioni sensoriali per bambini curiosi di cui poi vedrete il video ci auguriamo di aver dato la possibilità agli adulti di vedere e costatare quanto sia semplice, che non significa facile, per i bambini fare secondo occorrenza, impegnarsi in attività di propria scelta per via di curiosità e piacere se trovano luoghi interessanti cioè sufficientemente devoti, cioè pensati e ideati da adulti che partendo dal proprio desiderio-bisogno di conoscenza lo hanno tradotto, trasposto ed esposto alla prova di verità nei laboratori offerti ai bambini.
5 L esperienza 0-6 I processi per sperimentare l idea di una possibile nuova infanzia 0/6 attuati per la realizzazione del convegno sono stati: Organizzativo e gestionale tra enti diversi: Comune di Udine, Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, MIUR fvg, Università di Udine; Gruppo territoriale Nidi e infanzia del FVG, FISM Udine, Istituti comprensivi Udine; CODESSfvg Coop. Soc., Sodexo spa, Zeroseiup srl, Ass. di genitori: Comunità educante e Genitori in onda. di Ricerca educativa di alcune educatrici ed insegnanti del nido e della scuola dell infanzia: un equipe di 31 MAESTRE, come da allora si chiamano, provenienti da 12 scuole e da 6 nidi d infanzia del pubblico, del paritario, del privato e del privato sociale per la progettazione, realizzazione e attuazione degli otto laboratori sensoriali per i bambini, ospiti del convegno.
6 Maestre che si sono autorizzate a INNOVARSI cioè a mettere in gioco le loro idee di educazione, le loro pratiche di cura e d insegnamento su tre livelli: 1 pedagogico-educativo, teorico, curricolare, organizzativo con le maestre appartenenti allo stesso laboratorio e a tutti i laboratori in riferimento: all idea di bambino, cura, educazione, istruzione; alle finalità, agli obiettivi e alla metodologia adottata, alla scelta dei materiali-strumenti e alle loro differenziazioni nei diversi laboratori; 2 di supervisione-verifica del proprio fare: con i bambini nelle proprie sezioni; con le maestre appartenenti allo stesso laboratorio; con tutte le maestre per definire: obiettivi e regole relazionali coerenti e in continuità in tutti i laboratori; 3 a livello pubblico con la realizzazione dei laboratori durante il convegno.
7 Abbiamo ritenuto che la dimensione pubblica, necessaria alla condizione di ricerca, oggi diventa strategica per uscire dai propri servizi-scuole, per andare al di là delle proprie ideologie anche pedagogiche per: a) informare, far conoscere praticando a un auspicata comunità educante quello che è possibile offrire ai bambini da 0 a 6 anni argomentando su piani diversi le ragioni e le scelte a sostegno di alcuni primari valori etici che i bambini hanno diritto di vivere per poi praticare con gli altri. Valori come l accoglienza della differenza che non è della diversità della libertà d espressione, della possibilità di scelta tra molte offerte di ciò che gli occorre nel qui ed ora per proseguire un armoniosa crescita non omologabile/misurabile a schede, obiettivi, prodotti; b) verificare se ciò che è stato pensato, in questo caso per i laboratori, funziona cioè può essere definito sufficientemente devoto ai desideri/bisogni dei bambini perché resiste anche in contesti diversi da quelli preposti come il nido e la scuola; c) testimoniare che un Sistema Integrato di educazione e d istruzione 06 è possibile e non solo auspicabile ma che dipende, o è esposto al ciascuno di noi, al nostro desiderio di non accontentarsi, di non abdicare alla rassegnazione delle cose che non si possono fare, alla nostra forza nel cercare e attraversare la difficoltà nella messa alla prova di realtà e di verità del nostro modo di pensare/fare mai una volta per tutte ma ciascuna volta per poter fare sempre del nostro più meglio, come dicono i bambini, e mai da soli. d) trovare inaugurare e consolidare nuove alleanze educative tra le persone e con gli enti nei diversi territori.
8 Le maestre Ad oggi questa esperienza sta proseguendo, sicuramente differendo da sé stessa per mantenere elementi di stabilità e di novità, per dare modo a ciascun adulto di consolidare ed integrare gli aspetti affettivi con quelli cognitivi lungo un itinerario che tiene conto della particolarità ma anche della globalità dell esperienza. Alcune maestre hanno scelto di non continuare questa ricerca, alcune hanno pensato di aver già imparato tutto, altre hanno terminato questo percorso avendo portando a termine il compito di raggiungere un ottimo prodotto durante il convegno. Ma altre sono arrivate curiose e interessate per via dei racconti di chi partecipava a questa intensa ricerca, per via dei semplici cambiamenti organizzativi e relazionali introdotti dalle colleghe nelle sezioni di nido e scuola, perché hanno visto bambini impegnati e felici nel proprio nido, nella propria scuola come nel foyer del teatro.
9 Chi è rimasto e prosegue sa che dovrà tener conto del nuovo che arriverà dalle nuove maestre, dai bambini, dai contesti, da ciò che in loro stesse è cambiato e cambierà ancora con la consapevolezza che i laboratori sono l esca, un terreno d incontro per fare, pensare, sperimentare cioè per dis-imparare ciò che ha a che fare con le abitudini, le consuetudini, i progetti-programmi pre-definiti dalle buone intenzioni o dalle teorie alla moda cioè per poter proseguire il dialogo anche sulla cura, l educazione e l istruzione di bambini da 0 a 6 anni. in uno spazio/tempo di parola liberamente scelto, non per forza dovuto dal/al datore di lavoro ma garantito da poche, chiare e precise regole discusse, definite insieme e che dureranno fino a prova contraria.
10 Il video che vi presentiamo è una sintesi delle quasi quattro ore di durata dei laboratori andati in contemporanea ai seminari. Il cortometraggio di circa 25 minuti è stato l intervento, in differita, dei bambini al convegno Famiglia, nido e scuola. Quale infanzia per i bambini da 0 a 6 anni nel pomeriggio prima delle conclusioni. S'impara facendo... Elaborazioni sensoriali per bambini curiosi al convegno nel pomeriggio prima delle conclusioni.
incontri di internido con laboratori ( es: giochi motori, danze con intervento di genitori stranieri)
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