Il bambino condiviso: l importanza della continuità educativa tra genitori e nido d infanzia. Donatella Savio Università di Pavia

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1 Il bambino condiviso: l importanza della continuità educativa tra genitori e nido d infanzia Donatella Savio Università di Pavia

2 Cosa si intende per continuità/coerenza tra chi si occupa dell educazione del bambino Condivisione di - convinzioni, valori: una certa idea di bambino, di relazione educativa - obiettivi educativi - strategie educative (famiglia, nido, scuola dell infanzia...)? esempio - valori democratici: bambino sociale Relazione educativa come ponte per relazioni tra pari - sostenere nel bambino l attenzione per l altro, la capacità di cogliere il suo punto di vista - mettere in relazione i bambini, facendo presente a uno cosa fa l altro, cosa potrebbe pensare, sentire...

3 E possibile una continuità/coerenza educativa perfetta (tra nido, famiglia...)? NO! Nel passaggio tra diversi contesti educativi (famiglia - nido- scuola dell infanzia...) il bambino necessariamente fa esperienza di uno scarto, di una discontinuità tra ambienti, relazioni, prospettive

4 La discontinuità è evolutiva (favorisce la crescita del bambino) se... Bronfenbrenner (1979) la transizione da un microsistema ad un altro (famiglia - nido - scuola ) è evolutiva per il bambino SE tra i microsistemi esiste: discontinuità di superficie, tra il tipo di esperienze educative proposte (ad es.incontri tra coppie di bambini di famiglia a casa/ il gruppo del nido,ma anche mediare o meno le conflittualità tra bi)) compatibilità tra queste discontinuità (ad es. il convincimento di fondo che vada sostenuta la socialità) fiducia reciproche, accordo sulle mete, equilibrio di potere = rispetto della diversità dei ruoli e delle diverse competenze Il bambino è accompagnato da una da una persona conosciuta

5 Come costruire continuità/coerenza educativa tra educatrici e genitori? Attraverso la promozione della partecipazione attiva delle famiglie alla vita educativa del nido Dal Quality Framework (2014)per il servizi educativi 0-6 anni: - I genitori sono i partners più importanti e la loro partecipazione è essenziale (QF p.8); -...le pratiche educative devono essere costruite con i bambini e le loro le famiglie (QF.p.25)

6 Come costruire continuità/coerenza educativa tra educatrici e genitori? Occasioni di confronto e dialogo continue: - strutturate e prefissate, sia tra educatrici e il singolo genitore sia tra il gruppo di educatrici con il gruppo di genitori - informali, negli incontri quotidiani

7 Come costruire continuità/coerenza educativa tra educatrici e genitori? Al centro del dialogo e confronto va messa la voce del bambino : può diventare il perno, il riferimento e l interesse comune a partire dal quale le diverse istanze di educatori, genitori, (ma anche...politici/amministratori) si confrontano e possono convergere La domanda che guida il confronto deve essere: dati i nostri convincimenti educativi (più o meno convergenti), cosa ci sta dicendo il bambino concreto in questa situazione?

8 Come costruire continuità/coerenza educativa tra educatrici e genitori? - Generale indebolimento del valore attribuito alla partecipazione, proprio del momento storico e sociale attuale Le difficoltà - Difficile coinvolgere i genitori o, al contrario, contenerli all interno del loro ruolo - Difficile per i genitori entrare col loro punto di vista nel dialogo che riguarda le pratiche educative proposte al nido. Difficile costruire fiducia reciproche, accordo sulle mete, equilibrio di potere = rispetto della diversità dei ruoli e delle diverse competenze

9 Primo esercizio di dialogo Situazione concreta Maria è una bambina di 24 mesi, inserita la nido da quando aveva 15 mesi per volere di entrambi i genitori che ritengono per lei importante la possibilità di stare con altri bambini. Nessun problema di inserimento. All inizio del nuovo anno incomincia a comportarsi in modo aggressivo con i compagni, spesso li morde, tanto che incomincia ad essere evitata da loro e tenuta vicina e sotto controllo dalle educatrici. La mamma dice che ha quel comportamento aggressivo verso i coetanei solo al nido La voce dei genitori? La voce delle educatrici? La voce dei bambini?

10 Secondo esercizio di dialogo Situazione concreta Le educatrici comunicano ai genitori che, in accordo col dietologo, sarà inserito nel menu dei bambini settimanalmente un piatto etnico Alcuni genitori si dicono in disaccordo, riferendo che a casa il loro bambini rifiutano i cibi nuovi. La voce dei genitori? La voce delle educatrici? La voce dei bambini?

11 Situazione concreta Terzo esercizio di dialogo Al momento del ricongiungimento con la mamma Marco non ne vuole sapere di rivestirsi, si divincola dalle sue braccia, corre via, torna verso i suoi compagni. La mamma non dice nulla, lo segue, ci riprova mentre è distratto ma senza successo. L uscita di Marco dura circa 45 minuti; la situazione si ripete da qualche settimana, la mamma riferisce che solo quando esce dal nido si comporta così. La voce dei genitori? La voce delle educatrici? La voce dei bambini?

12 Situazione concreta Quarto esercizio di dialogo La mamma di Francesca (2 anni) racconta alle educatrici che la bambina a casa ha grandi difficoltà nel momento di addormentarsi, costringendola a passare ore accanto al suo lettino, anche in piena notte. Non riesce a credere cha al nido si addormenti subito: ma come è possibile? Come fate? La voce dei genitori? La voce delle educatrici? La voce dei bambini?

13 Quinto esercizio di dialogo Situazione concreta Le educatrici comunicano ai genitori di aver allestito un angolo per il gioco euristico, spiegando loro che si tratta di lasciare i bambini liberi di esplorare oggetti piccoli e grandi, di materiali naturali di diverso tipo, e fornendo l elenco dei materiali. Alcuni genitori si dicono in disaccordo La voce dei genitori? La voce delle educatrici? La voce dei bambini?

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