Indice. Università Telematica Pegaso. 2 di 6. 1 L adultità... 3
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- Rosina Gallo
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1 L ADULTITÀ PROF. NICOLA PAPARELLA
2 Indice di 6
3 1 In questa lezione riprenderemo un tema già annunciato: il tema dell adultità. Nella prima lezione abbiamo detto che sotto la nozione di adulto c è il tema dell autonomia, abbiamo parlato di una sperimentata capacità di decisione e di scelta. Nella seconda lezione abbiamo poi detto che c è un bisogno del fare che si manifesta soprattutto quando l adulto è impegnato in condizioni di lavoro teorico, intellettuale, e c è un bisogno di riflessione critica che resta latente quando l adulto è impegnato in attività prevalentemente operative. Abbiamo detto che bisogna stabilire un ponte tra questi due bisogni. L adulto è capace di riconoscere una molteplicità di situazioni, di interpretare ruoli diversi e di esprimere identità diverse pur con un diverso livello di consapevolezza. Cosa significa ciò? Io ad esempio, in casa, esprimo la mia identità di padre, di coniuge; uscendo, incontro il mio vicino di casa ed esprimo la mia identità di condomino; andando in ufficio, viene fuori la mia identità di funzionario pubblico e via dicendo ciascuno di noi attraversa una molteplicità di identità. L adulto è capace di esprimere identità diverse. L adulto riesce a riconoscere una molteplicità di situazioni. Una delle caratteristiche di un giovane o di un ragazzo è che in qualche modo sbaglia il set di riferimento: si comporta a scuola come farebbe a casa, e si comporta a casa come con i compagni, e quante discussioni non intervengono per richiamare i giovani al rispetto del contesto di riferimento. L adulto è adulto nella misura in cui riconosce questa diversità di situazioni, quindi si comporta da operaio in fabbrica, da uomo politico nella discussione politica, e riesce ad interpretare ruoli diversi: il suo ruolo non è soltanto quello che gli viene definito dalla occupazione che svolge, ma è definito dalla molteplicità di compiti che assume. Tutta questa molteplicità viene gestita con livelli di consapevolezza, di attenzione, anche diversi, però l adulto è capace di muoversi in questa molteplicità di situazioni, di ruoli, di identità. Tutto questo diventa rilevante soprattutto nei contesti socio-culturali ben definiti, perché in essi si coglie subito una eventuale dissonanza che qualcuno può manifestare. L età adulta come si può individuare? 3 di 6
4 In Occidente (Europa, Stati Uniti d America), l età adulta può essere considerata come l età dell autogestione del capitale umano. Questa espressione molto usata anche in sede scientifica, pare risentire di uno stile aziendale. Il capitale di ciascuno di noi è dato non soltanto dall eventuale ricchezza chiusa nei forzieri delle banche, ma è dato anche dalla cultura, dalle capacità, dalle competenze; il mio capitale è tutto quello che io esprimo, tutto quello che io so, tutto quello che io posso, tutto quello che io voglio, tutto quello che io faccio. Questo capitale, come ogni capitale, va gestito; qualche volta non siamo noi a gestire le nostre cose, ma ci facciamo gestire dagli altri: questo è il segno di una scarsa autonomia. Quando ad esempio, alcuni ragazzi dipendono dal compagno più grande, oppure dai genitori, o dall insegnante di riferimento, e aspettano che siano questi adulti a dire loro cosa fare, è evidente che la gestione del loro capitale è affidata a interferenze esterne. È tipico dell adulto l autogestione del capitale umano. Il capitale umano è l insieme delle competenze, delle conoscenze, degli atteggiamenti, delle caratteristiche di personalità tutto ciò, attraverso il lavoro, facilita il benessere individuale e sociale, e produce valore economico. Il capitale umano è patrimonio dell individuo. Ciascuno di noi ha il proprio patrimonio. Come per ogni patrimonio, esso si può implementare, può crescere, e guai se così non fosse. Ciascuno di noi deve preoccuparsi di accrescere il proprio capitale umano attraverso le conoscenze, le abilità, le competenze. Primo fattore di implementazione: conoscenze, abilità, competenze. Secondo fattore di implementazione: l educazione, in termini formali, informali, non formali. Terzo fattore di implementazione: tesaurizzazione dell esperienza. Facciamo l esempio di un individuo che avverte ansia in determinati contesti e che non sviluppa gli anticorpi a questi vissuti: egli non sta tesaurizzando l esperienza. Tesaurizzare l esperienza, in questo caso, non significherebbe né ritirarsi, né inibirsi, bensì trovare un strategia di aggiramento. Mentre è tipico del ragazzo ritirarsi o sbattere contro una difficoltà, l adulto è colui che sa aggirare la difficoltà. Tutto questo va inquadrato nel tema della transizione. La percezione dell adulto richiede un attenzione verso un fascio di problemi, diversi, complessi, che sono tutti insieme espressi con la parola transizione. Un problema di transizione esiste già in ingresso nell età adulta. Consideriamo il 4 di 6
5 caso di quei ragazzi che faticano a lasciare la casa dei genitori e a mettere su famiglia: è una transizione lenta in cui stenta ad emergere la dimensione dell autonomia. Altro fascio di problemi che caratterizza la transizione è l accesso al mondo del lavoro. Si tratta di un problema che si rinnova nelle sue modalità nel corso del tempo. Se in passato, accedendo al mondo del lavoro ci si gloriava di poter svolgere la medesima attività per quarant anni, oggi sappiamo che, in linea generale, a ciascuno è richiesto di cambiare lavoro almeno quattro o cinque volte nel corso della sua esistenza. A volte nel passaggio da un lavoro all altro c è necessità di un supplemento di impegno formativo, o di un resettaggio delle competenze. Un terzo versante della transizione è dato dal campo dello status affettivo. L adulto è chiamato a metter su casa, famiglia, lo status affettivo si caratterizza in termini di maggiore indipendenza dalla famiglia di origine e di maggiore legame affettivo. E qui c è tutta una serie di questioni che ci interpellano dal punto di vista educativo: la stabilità/instabilità del rapporto, le ragioni, le motivazioni Un quarto aspetto della transizione sono i mutamenti professionali: l adulto è chiamato a cambiare lavoro, professione. Accanto a questo tema c è quello dell acquisizione di qualifiche e specializzazioni. Anche a sessant anni ci si può rendere conto di avere bisogno di ulteriori qualifiche o specializzazioni, la qual cosa è segno di un continuo mettersi in discussione, di un continuo esercizio negli apprendimenti, di un confronto ricorrente con il mondo del lavoro. Ultimo aspetto di transizione: eventuali recuperi nella alfabetizzazione anche informatica. Le transizioni comportano sempre delle difficoltà. A ciascuna di esse corrisponde un problema educativo, qualche volta un problema psicologico, un problema sociale, altre volte tutto questo insieme. Però non sono le transizioni che demarcano l età adulta, la quale è tipizzata, come detto, dalla gestione autonoma del capitale umano. Questa gestione, a volte per una serie di vincoli familiari o ambientali è una gestione solo potenziale, nel senso che ci sono delle difficoltà che impediscono che l adulto possa esprimere in totale libertà la propria autonomia gestionale del proprio capitale umano. L adulto è colui che è consapevole di essere portatore di un capitale, che va implementato, incoraggiato, e gestito nell ambito delle transizioni viste. 5 di 6
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