Controllo sociale, devianza e criminalità

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1 Controllo sociale, devianza e criminalità 1

2 Università degli Studi di Enna KORE Prof. Sergio Severino 2

3 1. SOCIALIZZAZIONE E CONTROLLO SOCIALE La socializzazione è lo strumento attraverso il quale il patrimonio culturale della società viene appreso dagli individui. Si tratta del processo mediante il quale i nuovi nati diventano membri della società Socializzazione primaria = l insieme dei processi volti ad assicurare all individuo la formazione delle competenze sociali di base. Avviene durante i primi anni di vita fino al raggiungimento dell età scolare. Socializzazione secondaria = l insieme dei processi di formazione delle competenze specifiche richieste dall esercizio dei vari ruoli sociali. Si svolge dall età scolare, per tutto il corso della vita 3

4 Si parla di controllo sociale per definire i metodi usati per fare in modo che i membri di un gruppo rispettino le norme e le aspettative di questo gruppo. La socializzazione è un mezzo di straordinaria efficacia per assicurare un buon grado di conformità alle norme. Ma, per qualche motivo, il processo di socializzazione può fallire o non essere sufficiente. Ed allora entra in azione il processo esterno di controllo sociale, il ricorso alle punizioni ed alle ricompense. 4

5 2. IL CONCETTO DI «DEVIANZA» La devianza indica ogni atto o comportamento (anche se solo verbale) di una persona o di un gruppo, che viola le norme di una collettività e che di conseguenza va incontro a qualche forma di sanzione 2

6 La devianza non è una proprietà di certi atti o comportamenti, ma una qualità che deriva dalle risposte, dalle definizioni e dai significati attribuiti a questi dai membri di una collettività (o dalla grande maggioranza di questi). Questa idea è stata espressa bene da Durkheim non bisogna dire egli osservava nel 1893 che un atto urta la coscienza comune perché è criminale, ma che è criminale perché urta la coscienza comune. Non lo biasimiamo perché è un reato, ma è un reato perché lo biasimiamo. 6 6

7 In generale, in sociologia, nei confronti della devianza, bisogna essere imparziali: non bisogna trattare la devianza come anormalità! DEVIANZA: comportamento che si discosta dalle norme di un gruppo, e a causa del quale l individuo che lo compie può venire isolato, o sottoposto a trattamento curativo, correttivo, punitivo. 7

8 La vita sociale è governata da norme, cioè regole di comportamento che vigono all interno di un gruppo sociale o di una società. Solitamente siamo indotti a rispettare queste norme, perché: - siamo stati socializzati al loro rispetto e le abbiamo interiorizzate; - sono rafforzate da delle sanzioni. Le sanzioni si distinguono in: - positive: ricompensano chi rispetta la norma; - negative: puniscono chi non rispetta la norma; E in: - formali: se applicate da specifiche autorità a ciò preposte (es. polizia, tribunali); - informali: reazioni più spontanee e meno organizzate. 8

9 Concezione relativistica della devianza Un atto per essere considerato deviante deve essere riferito al contesto socioculturale in cui ha luogo. Un comportamento considerato deviante in un paese, in una determinata società o contesto sociale può essere, invece, accettato e considerato molto positivamente in un altro. 4

10 UNIVERSALI DEL COMPORTAMENTO: Il tabù dell incesto implica la prescrizione dell esogamia (sposarsi al di fuori del gruppo ristretto dei parenti), presentandosi come un espressione fondante di un sistema di comunicazione, di alleanze e di scambio tra gruppi. Lo stupro (o violenza sessuale o violenza carnale) è, secondo la definizione del codice penale italiano], la costrizione mediante violenza o minaccia a compiere o subire atti sessuali. Il furto e l omicidio nello stesso gruppo. 10

11 3. LO STUDIO DELLA DEVIANZA Il numero dei reati ufficiali, considerati tali dalla polizia e dalla magistratura, rappresenta solo una parte di quelli reali, effettivamente compiuti. Ve ne sono infatti altri che, pur essendo stati commessi, restano nascosti e non vengono registrati. Questi ultimi costituiscono il cosiddetto numero oscuro dei delitti. 4. LE TEORIE DELLA CRIMINALITÀ Esistono diversi approcci allo studio della devianza: - biologico - psicologico - sociologico 5

12 4.1. Le spiegazioni biologiche Tali teorie riconducono i comportamenti devianti alle caratteristiche fisiche e biologiche degli individui. Cesare Lombroso I criminali possono essere identificati da alcune caratteristiche anatomiche. Il delinquente nato ha in genere la testa piccola, la fronte sfuggente, gli zigomi pronunciati, gli occhi mobilissimi ed errabondi, le sopracciglia folte e ravvicinate, il naso torto, il viso pallido o giallo, la barba rada. 6

13 4.2 La teoria della tensione Importanza del concetto di anomia = mancanza delle norme sociali che regolano e limitano i comportamenti individuali. la devianza e la criminalità sono il risultato di tensioni strutturali e della carenza di regolazione morale all interno della società. Fra i principali esponenti: -E. Durkheim -R. K. Merton 11

14 Emile Durkheim La devianza è il risultato dell anomia, ossia della caduta di valori e norme tradizionali non sostituite da altri punti di riferimento La devianza è inevitabile, in quanto non può esistere un consenso totale sui valori e le norme che regolano la società La devianza ha anche effetti positivi e inaspettati, in quanto rafforza la solidarietà e i sentimenti condivisi da un gruppo 14

15 Anomia e devianza La teoria della tensione di R.K. Merton individua nella struttura della società stessa la fonte del comportamento criminale. Riprende il concetto di anomia riferendolo alla tensione cui è sottoposto il comportamento individuale quando norme e realtà sociale entrano in conflitto. Nelle società industrializzate, esiste un conflitto fra: mete culturali valori solitamente accettati del successo materiale. mezzi istituzionalizzati autodisciplina e duro lavoro. 15

16 Merton individua cinque possibili reazioni alla tensione fra mete culturali e mezzi istituzionalizzati: Metodi di adattamento Mete culturali Mezzi istituzionalizzati Conformismo + + Innovazione + Ritualismo + Rinuncia Ribellione + / + / Legenda: + significa accettazione ; ( ) significa rifiuto ; (+/ ) significa rifiuto di mete o mezzi dominanti e sostituzione con nuove mete e nuovi mezzi. Fonte: R.K. Merton, Social Theory and Social Structure, Glencoe, Ill., The Free Press, 1949, trad. it. Teoria e struttura sociale, Bologna, Il Mulino,

17 4.3 La teoria del controllo sociale Tale teoria si basa sull idea che le persone generalmente si comportano in maniera conforme alle norme, perché esistono dei meccanismi di controllo sociale che interdicono l azione deviante. Tali meccanismi di controllo possono essere: - esterni (sorveglianza esercitata dagli altri) - interni diretti (imbarazzo, vergogna che prova chi trasgredisce) - interni indiretti (legame a figure autorevoli di riferimento) 15

18 Secondo lo studioso americano Trevor Hirschi, il più autorevole esponente di questa teoria, una persona compie un reato quando il vincolo che lo lega alla società è molto debole. Hirschi individua quattro tipi di vincoli che legano l individuo alla società, promuovendo così un comportamento rispettoso della legge: - l attaccamento - l impegno - il coinvolgimento - le credenze 18 18

19 - L attaccamento ai genitori o agli insegnanti = quanto più un individuo è legato a queste persone, tanto più difficile è che compia delle azioni che essi disapprovano - L impegno nel perseguimento degli obiettivi convenzionali = il successo scolastico, l affermazione professionale, la reputazione sociale. Quanto maggiore è l energia che un individuo ha investito nel raggiungimento di questi obiettivi, tanto più difficile è che egli rischi di perdere, violando le norme, tutto quanto ha accumulato -Il coinvolgimento nelle attività convenzionali = quanto maggiore è il tempo che una persona dedica allo studio, al lavoro, allo svago, tanto minore è quello che gli resta per compiere i reati -Le credenze = la violazione delle norme non è provocata da credenze che la richiedano o la rendano necessaria, ma dalla mancanza di credenze che la vietano 19

20 4.4 La teoria della subcultura Sono i gruppi sociali che stabiliscono le regole, la cui infrazione costituisce la devianza. La devianza, come la conformità, si apprende nell ambiente in cui si vive. Se una persona commette un reato, è perché si è formata in una subcultura criminale, che ha valori e norme diverse da quelle della società generale e che vengono trasmesse da una generazione all altra. 18

21 Il più autorevole esponente di questa teoria è Edwin H. Sutherland: - chi commette un reato lo fa perché si conforma alle aspettative del suo ambiente. In questo senso, le motivazioni del suo comportamento non sono diverse da quelle di chi rispetta le leggi; - a essere deviante non è l individuo, ma il suo gruppo di appartenenza. In questo caso gli individui non violano le norme del proprio gruppo, ma solo quelle della società in generale. - il processo di apprendimento avviene di solito all interno di piccoli gruppi e riguarda sia le motivazioni per commettere un reato, sia le tecniche per farlo. 19

22 4.5 La Teoria dell etichettamento Tale teoria si basa sull idea che per capire la devianza è necessario tener conto non solo della violazione, ma anche della creazione e dell applicazione delle norme, non solo dei criminali, ma anche del sistema giudiziario e delle altre forme di controllo sociale. Il reato (e più in generale la devianza) non sono altro che il prodotto dell interazione fra coloro che creano e che fanno applicare le norme e coloro che invece le infrangono. 20

23 Il centro dell analisi non è nell atto deviante in se stesso, quanto nella reazione che l atto deviante suscita. In altre parole, nel fatto che chi compie un atto deviante viene stigmatizzato come tale e tutte le sue azioni, passate, presenti e future, vengono interpretate secondo tale stigma. Cruciale a questo proposito la distinzione introdotta da Edwin Lemert fra devianza primaria e devianza secondaria. 22

24 Devianza primaria - quando la violazione di una norma, di una pratica, di una regola viene ignorata e /o non riconosciuta e la persona che l ha infranta non si considererà un deviante (es. passare con il rosso, fumare occasionalmente marijuana, ecc.). Devianza secondaria - quando la violazione di una norma, di una pratica, di una regola viene riconosciuta e resa pubblica e la persona che l ha infranta è etichettata e trattata come deviante. 23

25 4.6 Teoria della scelta razionale I sostenitori della teoria della scelta razionale considerano i reati come risultato non di influenze esterne, ma di un azione intenzionale adottata attivamente dagli individui. Secondo questa prospettiva, i soggetti sono esseri razionali che scelgono intenzionalmente di violare le norme e perseguire i propri interessi. 24

26 Colui che trasgredisce la legge va incontro a vari tipi di costo: - esterni pubblici: dati dalle sanzioni legali inflitte dallo stato e dalle conseguenze negative che queste hanno sulla reputazione sociale - esterni privati: i cosiddetti costi di attaccamento, che derivano dalle sanzioni informali degli altri significativi, dalle loro critiche, dalla loro condanna - interni: che nascono dalla coscienza (dalle norme interiorizzate), che fa provare al trasgressore sensi di colpa e di vergogna 25

27 5. FORME DI CRIMINALITÀ Molte sono le forme di criminalità e di reato; di seguito le principali. 5.1 L attività predatoria comune Ne fanno parte diversi tipi di reati, tra cui: üfurto di beni con il raggiro üfurto con violenza 5.2 Gli omicidi ücolposo üdoloso 5.3 I reati dei colletti bianchi üreati nell occupazione üreati di organizzazione ü5.4 La criminalità organizzata 26

28 6. GLI AUTORI DEI REATI E LE LORO CARATTERISTICHE Per comprendere le ragioni e i caratteri dei reati, i sociologi studiano le caratteristiche sociodemografiche di coloro che li compiono: 6.1 la classe sociale 6.2 il genere 6.3 l età 27

29 7. DEVIANZA E SANZIONI In ogni società la conformità alle norme viene mantenuta attraverso l uso o la minaccia di sanzioni. Le sanzioni si distinguono in: - positive: ricompensano chi rispetta la norma - negative: puniscono chi non rispetta la norma - formali: applicate da specifiche autorità, a ciò preposte - informali: reazioni più spontanee e meno organizzate - severe o lievi: in relazione al livello di gravità dell infrazione 28

30 Grandi differenze vi sono e vi sono state, fra le varie società, riguardo al tipo di sanzioni usate contro i trasgressori delle norme: - sistema della faida (cioè della vendetta da parte della vittima del reato o della sua famiglia nei confronti del reo) - espulsione dalla comunità - pene corporali - sanzioni pecuniarie - pena detentiva - pena capitale 29

31 Il controllo sociale ISOLAMENTO: ha lo scopo di tenere il deviante lontano dagli altri e non prevede alcun tentativo di riabilitazione. ALLONTANAMENTO: limita i contatti del deviante ma non lo segrega completamente dalla società e gli consente di ritornare dopo un congruo tempo, se vuole accettare le norme. RIABILITAZIONE: processo attraverso il quale molti devianti vengono aiutati a riassumere i loro ruoli nella società. 31

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