CIRCOLARE SETTIMANALE NUMERO 9 DEL 7 MARZO 2014

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1 CIRCOLARE SETTIMANALE NUMERO 9 DEL 7 MARZO 2014 LA SETTIMANA IN BREVE LE PRINCIPALI NOTIZIE FISCALI DELLA SETTIMANA Pagina 3 LE SCHEDE INFORMATIVE IL SALDO IVA ENTRO IL 17 MARZO Il saldo Iva si calcola in dichiarazione, ed è dovuto solo se l'importo del rigo VL 38 è superiore a 10 Euro. Le scadenze di pagamento variano a seconda che la dichiarazione Iva sia presentata in forma autonoma, in questo caso il termine ultimo è il , o in forma unificata (assieme ad Unico) e in tale caso valgono le scadenze delle imposte sui redditi. Resta ferma la possibilità di versare l'importo dovuto a rate. Pagina 5 OBBLIGO DI ACCETTARE PAGAMENTI CON BANCOMAT DAL L'obbligo di accettare i pagamenti con mezzi diversi dal contante scatterà dal 30 giugno 2014, e finché non sarà emanato un decreto attuativo l'obbligo resterà generalizzato, cioè a prescindere dall'importo e dal soggetto che eroga la vendita/servizio. È probabile però che prima di tale data vengano introdotte nuove regole attuative. Pagina 9 DETRAZIONE 55%-65% E LAVORI A CAVALLO D ANNO: MODELLO IRE ENTRO IL 31 MARZO Entro il 31 marzo 2014 i soggetti che intendono beneficiare della detrazione del 55%-65% per le spese sostenute nel 2013 e relative ad interventi di riqualificazione energetica iniziati o proseguiti nel 2013 ma non terminati in tale anno, devono spedire telematicamente all Agenzia delle Entrate il modello IRE. Pagina 11 AGGIORNAMENTO CONTINUO: IL SAPERE PER FARE LA REMISSIONE IN BONIS Nella nostra consueta rubrica di aggiornamento, con una serie di domande e risposte, cercheremo di illustrare l'istituto della remissione in bonis, che consente, ai contribuenti che per una dimenticanza non hanno presentato tempestivamente una comunicazione o eseguito degli adempimenti fiscali, ma sono comunque in possesso dei requisiti richiesti, di potersi mettere in regola. Pagina 15 CASI RISOLTI Pagina 22 PRASSI DELLA SETTIMANA LE RISOLUZIONI DELL AGENZIA DELLE ENTRATE Una sintesi dei contenuti delle Risoluzioni dell Agenzia in ordine cronologico Pagina 25

2 I COMUNICATI STAMPA DELL AGENZIA DELLE ENTRATE Una sintesi dei contenuti dei Comunicati stampa dell Agenzia in ordine cronologico Pagina 26 SCADENZARIO SCADENZARIO BISETTIMANALE DAL AL Pagina 27 Riproduzione riservata Pag. 2

3 LA SETTIMANA IN BREVE Ag l i atti notificati al contribuente a partire dal 3 marzo (il 2 marzo era domenica) si applicano le nuove regole sulla mediazione tributaria previste dalla Legge di Stabilità 2014, che ha modificato l'istituto previsto dall articolo 17-bis del D.Lgs. n. 546/1992. La novellata disciplina prevede, tra le altre cose, che la presentazione del reclamo (istanza di mediazione) è condizione di procedibilità e non più di ammissibilità del ricorso. Inoltre, si applicano le disposizioni sui termini processuali, quali ad esempio le regole per il computo dei termini e la sospensione nel periodo feriale. L a legge di conversione del Decreto Milleproroghe (D.L. n. 150/2013) è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio. Si tratta della Legge n. 15 del 27 febbraio Con la conversione in legge del decreto e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, viene, pertanto, ufficializzato il differimento di sei mesi dell'obbligo di accettare pagamenti con moneta elettronica da parte degli esercenti attività commerciali e di servizi, compresi i professionisti. L'obbligo per professionisti e imprese di accettare pagamenti via POS scatterà, quindi, solo dal 30 giugno L'obbligo, secondo quanto previsto inizialmente dall'art. 15, comma 4, D.L. n. 179/2012, sarebbe dovuto scattare dal 1 gennaio Il nuovo Decreto "salva Roma" è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo Si tratta del D.L. n. 16 del 6 marzo 2014, contenente "disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche". Le disposizioni del decreto sono entrate in vigore da ieri stesso. Il decreto prevede, tra le altre cose, modifiche alla disciplina della TARI e della TASI. Con particolare riguardo alla T A S I (la tassa sui servizi indivisibili, i Comuni potranno aumentare le aliquote fino allo 0,8 per mille sulla stessa abitazione principale o sugli altri immobili. La Tasi potrà essere pagata solo con modello F24 o con bollettino postale. Sono esentati dalla TASI 25 immobili concordatari della Santa Sede, i "fabbricati destinati esclusivamente all'esercizio del culto", quelli rientranti nelle categorie catastali da E/1 a E/9, quelli destinati ad uso culturale, quelli appartenenti a Stati esteri o organizzazioni internazionali e gli immobili posseduti da Stato ed enti pubblici destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. Gli enti non commerciali (Chiesa, no profit e sindacati) pagheranno la Tasi solo sulla parte dell'immobile in cui viene svolta attività commerciale, come avviene già per l'imu. Con riguardo alla TARI (la tassa sui rifiuti), vengono esentati i rifiuti speciali assimilati agli urbani che sono smaltiti autonomamente dal produttore. Inoltre, il decreto legge riapre il termine per la "rottamazione" delle cartelle esattoriali affidate all'agente della riscossione entro il 31 ottobre 2013, prevedendo una proroga del termine al 31 marzo 2014 (il termine originario della sanatoria era il 28 febbraio). Riproduzione riservata Pag. 3

4 Sono disponibili on line sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico le risposte alle domande frequenti (FAQ) relative alle agevolazioni della Nuova Sabatini (Beni strumentali) di cui all'art. 2 del D.L. n. 69/2013 (Decreto del fare) e attuate dal Decreto MEF del Lo strumento agevolativo è finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI) operanti in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, che realizzano investimenti (anche mediante operazioni di leasing finanziario) in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in hardware, software e tecnologie digitali. I temi affrontati nelle Faq riguardano, in particolare: modalità e termini di presentazione delle domande; soggetti interessati; settori di attività; spese ammissibili; misura ed erogazione del contributo; cumulabilità del contributo stesso. Il Ministero informa, comunque, che nei prossimi giorni verranno pubblicate altre FAQ per rispondere a tutti i quesiti pervenuti. La Commissione degli esperti degli studi di settore ha approvato il 4 marzo le modifiche agli studi di settore che, dopo l approvazione con decreto del Ministro dell Economia e delle Finanze, saranno applicabili per il periodo d'imposta Tra i principali temi trattati, la sterilizzazione dell indicatore relativo al margine per addetto non dipendente, l'approvazione dell'indice di normalità economica legato ai beni strumentali, il parere positivo sulla necessità di aggiornare la territorialità degli studi dopo l istituzione di nuovi Comuni nel corso del 2013, la conferma della territorialità applicabile allo studio WK04U, legato all attività degli studi legali. Dal 5 marzo, sul sito del Registro delle imprese, è possibile accedere alla nuova visura camerale, dove sulla prima pagina sono evidenziate le informazioni principali dell'azienda: dai dati anagrafici ed economici alle certificazioni. La visura si arricchisce, inoltre, del QR Code, che è il nuovo codice identificativo dei documenti ufficiali della Camera di Commercio, grazie al quale chiunque può verificare la corrispondenza tra il documento in suo possesso e quello archiviato dal Registro Imprese al momento dell'estrazione. Infatti, attraverso questo codice a barre si può avere accesso, sia da dispositivi mobili (telefoni cellulari, palmari, smartphone, tablet, etc.) che da Personal Computer, alla copia digitale del documento estratto, conservata per la durata di cinque anni: qualora il QR Code non risulti avere origine da un documento camerale ufficiale, il servizio lo segnalerà all'utente. Un augurio di buon lavoro. Riproduzione riservata Pag. 4

5 INFORMAZIONE FISCALE OGGETTO: Il saldo Iva entro il 17 marzo Il saldo Iva si determina in dichiarazione annuale come differenza fra l'iva a debito e l'iva a credito relative all'intero anno solare, tenendo conto dei versamenti periodici e dell'eventuale credito risultante dalla dichiarazione annuale dell'anno precedente (se non chiesto a rimborso e non utilizzato in compensazione). Se la differenza, risultante al rigo VL38, è a debito per un importo superiore a 10 Euro il contribuente deve effettuare il versamento dovuto, secondo scadenze diverse a seconda che presenti la dichiarazione Iva autonoma o unificata. Nella seguente tabella si riepilogano i termini e le modalità di versamento del saldo Iva per l'anno TERMINI DI VERSAMENTO IN CASO DI DICHIARAZIONE IVA AUTONOMA SALDO IVA ENTRO IL Chi presenta la dichiarazione Iva in forma autonoma deve versare il saldo Iva entro il 16 marzo dell anno successivo a quello di riferimento. Con riferimento al periodo d'imposta 2013, il saldo dovrà essere versato entro lunedì 17 marzo 2014, in quanto il 16 cade di domenica. Il pagamento potrà avvenire in unica soluzione o in forma rateale. In quest'ultimo caso: la 1 a rata deve essere versata entro il ; le rate successive alla 1 a devono essere versate entro il giorno 16 di ogni mese successivo al , con applicazione degli interessi fissi di rateizzazione nella misura dello 0,33% mensile 1 ; il numero delle rate deve essere al massimo pari a 9, cioè la rateizzazione deve, in ogni caso, concludersi entro il mese di novembre Si ricorda tra l'altro che coloro che hanno presentato entro il mese di febbraio 2014 il mod. Iva in forma autonoma, a prescindere dal saldo, sono esonerati dalla presentazione della Comunicazione dati Iva relativa al IN UNICA SOLUZIONE IN FORMA RATEALE (fino ad un massimo di a rata (senza interessi) 2 a rata (+ interessi 0,33%) 3 a rata (+ interessi 0,66%) 4 a rata (+ interessi 0,99%) 1 Misura così modificata dall art. 5 del D.M , in vigore dal Riproduzione riservata Pag. 5

6 5 a rata (+ interessi 1,32%) 6 a rata (+ interessi 1,65%) rate) 7 a rata (+ interessi 1,98%) 8 a rata (+ interessi 2,31%) TERMINI DI VERSAMENTO IN CASO DI DICHIARAZIONE IVA UNIFICATA 9 a rata (+ interessi 2,64%) Per i contribuenti che presentano la dichiarazione Iva in forma unificata, cioè all interno di UNICO 2014, la data del 17 marzo 2014 rappresenta solo la prima delle possibili date utili per il versamento del saldo IVA Tali soggetti, infatti, possono scegliere di versare con le analoghe modalità previste in caso di presentazione della dichiarazione IVA in forma autonoma e pertanto entro il 17.3 in unica soluzione, o in forma rateale applicando la maggiorazione dello 0,33% alle rate successive alla prima da versare entro il Oppure possono decidere si seguire i termini di versamento delle imposte sui redditi derivanti da UNICO e, quindi: entro il ; entro il , con maggiorazione dello 0,40%. In questo caso il versamento deve essere comunque maggiorato dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorso tra il ed il (o ). Ne deriva che: se si sceglie di pagare il : l importo del saldo Iva 2013 dovrà essere maggiorato dell 1,20% (= 0,40% x 3 mesi); se si effettua il pagamento il : l importo del saldo Iva 2013 dovrà essere maggiorato dell 1,60% (= 0,40% x 4 mesi). Continua a restare la possibilità di scegliere di versare: in unica soluzione; in forma rateale, con rate di pari importo; anche se si effettua il versamento del saldo Iva secondo le scadenze delle imposte sui redditi derivanti da Unico. La rateizzazione, in tal caso, si effettua nel seguente modo: dapprima si maggiora l importo del saldo IVA 2013 dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorso tra il ed il (o ); successivamente, si divide l importo così ottenuto per il numero di rate scelte e sulle rate successive alla prima andranno poi applicati gli interessi fissi di rateizzazione dello 0,33% mensile; l ultima rata deve essere versata comunque entro il mese di novembre 2014, quindi, la rateizzazione è consentita fino ad un massimo di 6 rate se si versa la 1 a rata a giugno o di 5 rate se si versa la 1 a rata a luglio. In sostanza, i contribuenti che ricomprendono la dichiarazione Iva nel modello UNICO 2014 hanno tre possibili termini per il versamento del saldo Iva 2013: entro il , senza alcuna maggiorazione; 2 Proroga di Ferragosto a regime ex art. 37 comma 11-bis del D.l. 223/2006 ad opera dell'art. 3-quater del D.L. 16/2012 conv. in L. 44/2012. Riproduzione riservata Pag. 6

7 entro il , con maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorsa tra il e la data di versamento; entro il , con maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorsa tra il e la data di versamento. In caso di compensazione totale del debito Iva con i crediti derivanti dal modello Unico, la maggiorazione dello 0,40% non è dovuta. Se la compensazione è parziale, lo 0,40% si applica solo sulla differenza a debito. ENTRO IL IN UNICA SOLUZIONE a rata (senza interessi) 2 a rata (+ interessi 0,33%) 3 a rata (+ interessi 0,66%) 4 a rata (+ interessi 0,99%) IN FORMA RATEALE (max 9 rate) 5 a rata (+ interessi 1,32%) 6 a rata (+ interessi 1,65%) 7 a rata (+ interessi 1,98%) 8 a rata (+ interessi 2,31%) 9 a rata (+ interessi 2,64%) ENTRO IL IN UNICA SOLUZIONE IN FORMA RATEALE (max 6 rate) maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorsa tra il e la data di versamento (quindi interessi dell'1,20% se il pagamento avviene il ). Maggiorazione del saldo Iva 2013 dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorsa tra il e la data di versamento e p o i suddivisione in rate mensili di uguale importo da versare: a rata (senza interessi di rateazione) Rate successive Entro il 16 di ogni mese successivo + interessi mensili dello 0,33% ENTRO IL Riproduzione riservata Pag. 7

8 IN UNICA SOLUZIONE IN FORMA RATEALE (max 5 rate) maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorsa tra il e la data di versamento (quindi interessi dell'1,60% se il pagamento avviene il ). Maggiorazione del saldo Iva 2013 dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorsa tra il e la data di versamento e p o i suddivisione in rate mensili di uguale importo da versare alle seguenti scadenze: a rata (senza interessi di rateazione) Rate successive Entro il 16 di ogni mese successivo + interessi mensili dello 0,33% MODALITÀ DI VERSAMENTO Il saldo IVA 2013 deve essere versato utilizzando il modello F24 telematico, riportando all interno della Sezione Erario : il codice tributo 6099 ; il codice tributo "1668" per gli interessi rateali; il numero della rata che si sta versando ed il numero totale delle rate (ad esempio, 0106 per la prima rata di 6, 0101 se si è scelto il versamento in unica soluzione); l anno di riferimento 2013 ; l importo del saldo IVA dovuto; in merito occorre segnalare che: se il versamento è effettuato in unica soluzione entro il : l importo da indicare va esposto nel modello F24 arrotondato all unità di euro perché è quello risultante dalla dichiarazione Iva annuale; se il versamento è differito a giugno/luglio e/o è rateizzato: l importo va esposto nel modello F24 al centesimo di euro. l importo del credito disponibile (ad esempio, IRPEF, IRES, ecc.) eventualmente utilizzato in compensazione del saldo IVA. Riproduzione riservata Pag. 8

9 INFORMAZIONE FISCALE OGGETTO: Obbligo di accettare pagamenti con bancomat dal Con la conversione in legge del c.d. "Decreto Milleproroghe" è stato prorogato al 30 giugno l'obbligo di accettare i pagamenti con bancomat. La norma ha subito creato incertezza sulla sua operatività, in considerazione del precedente decreto del , con cui il ministero dello sviluppo economico aveva dato attuazione all'obbligo in esame, precedentemente fissato al 1 gennaio Allo stato attuale, quindi, dal scatta l'obbligo di accettare i pagamenti con bancomat per tutti i soggetti (a prescindere dal fatturato) e per qualsiasi importo. È probabile però che prima di tale data vengano introdotte nuove regole attuative. LA PROROGA AL DELL'OBBLIGO DI ACCETTARE PAGAMENTI CON CARTE DI DEBITO L'OBBLIGO PREVISTO DAL DECRETO CRESCITA BIS IL DECRETO ATTUATIVO DEL Il c.d. "Decreto Crescita bis" (art. 15 comma 4 del D.l. 179/2012) aveva previsto, a decorrere da 1 gennaio 2014, l'obbligo per i soggetti che effettuano l'attività di: vendita di prodotti; prestazione di servizi, anche professionali; di accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. La norma rimetteva ad appositi decreti la definizione delle modalità e dei termini di attuazione di questa disposizione, giunti in ritardo con decreto interministeriale del 24 gennaio 2014 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 21 del ). Il decreto del ministero dello sviluppo economico del aveva fissato a 30 Euro l'importo oltre il quale scattava l'obbligo, per imprese e professionisti, di accettare pagamenti attraverso carte di debito. Per carta di debito si intende essenzialmente il bancomat e le carte prepagate. La disposizione sarebbe dovuta entrare in vigore trascorsi 60 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quindi dal 28 marzo L'obbligo in esame, fino al 30 giugno 2014, avrebbe dovuto sussistere solo per i soggetti con fatturato superiore a Euro, con riferimento al fatturato dell'anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento. La disposizione rimandava ad un altro decreto, da emanarsi entro 90 Riproduzione riservata Pag. 9

10 giorni (quindi entro il 26 giugno 2014), la definizione di nuove soglie e nuovi limiti di fatturato, oltre che l'estensione dell'obbligo ad altri strumenti di pagamento elettronici, anche con tecnologie mobili. LA PROROGA AL La disposizione sull'obbligo del POS di cui all'art. 15, comma 4, D.L. n. 179/2012, tuttavia, prima ancora della sua entrata in vigore, è già stata rinviata con la conversione in legge del c.d. Decreto Milleproroghe (art. 9, comma 15-bis, DL n. 150/2013, convertito dalla Legge n. 15/2014), che ne ha fissato la decorrenza a partire dal 30 giugno 2014: Di fatto ciò comporta che le regole fissate dal DM attuativo non sono operative. Di conseguenza, dal l obbligo di attivazione del POS riguarda i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e prestazione di servizi, anche professionali, a prescindere dal fatturato realizzato e per qualsiasi importo. Questo almeno finché non verranno introdotte nuove disposizioni attuative. Riproduzione riservata Pag. 10

11 INFORMAZIONE FISCALE OGGETTO: Detrazione 55%-65% e lavori a cavallo d anno: modello IRE entro il 31 marzo I contribuenti che intendono beneficiare della detrazione IRPEF/IRES del 55%-65% per le spese sostenute nel 2013 relative ad interventi di riqualificazione energetica iniziati o proseguiti in tale anno, ma che proseguono nel 2014, devono inviare telematicamente all Agenzia delle Entrate l'apposito modello IRE entro il 31 marzo 2014, per consentire all Erario il monitoraggio delle detrazioni fiscali in corso di maturazione da parte dei contribuenti, suddivisi per ciascun esercizio. L invio della Comunicazione non esenta i contribuenti a trasmettere all Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, la documentazione attestante i lavori eseguiti. Infatti, mentre l omessa Comunicazione alle Entrate non fa decadere il diritto alla detrazione, m a comporta l applicazione di un sanzione da 258 a 2.065, l invio della documentazione all Enea costituisce condizione imprescindibile per accedere al beneficio. Con l ausilio della seguente tabella proponiamo una sintesi dell adempimento: MODELLO IRE PER LAVORI DETRAZIONE IRPEF/IRES 55%-65% A CAVALLO D ANNO QUADRO NORMATIVO DELLA DETRAZIONE 55% Come introdotto dalla Finanziaria 2007 (art. 1, commi ), è prevista una detrazione Irpef/Ires per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. L'agevolazione è stata più volte prorogata. L'ultimo intervento legislativo in materia è stato quello della Legge di Stabilità 2014 (art. 1, comma 139, Legge n. 147/2013), la quale, modificando l art. 14 del D.L. n. 63/2013 (c.d. Decreto Energia ) che ne aveva previsto una proroga per il periodo nella misura più elevata del 65%, ha previsto una nuova proroga nella misura del: 65% per le spese sostenute nel periodo ; 50% per le spese sostenute dal al E' stato lasciato inalterato il limite massimo detraibile delle spese stesse. Con riguardo agli interventi su parti comuni condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il condominio, la detrazione spetta nella misura del: 65% per le spese sostenute nel periodo ; 50% per le spese sostenute dal al La spesa è detraibile in 10 rate annuali di pari importo. Riproduzione riservata Pag. 11

12 MISURA DETRAZIONE IRPEF/IRES RISPARMIO ENERGETICO NEL TEMPO ALIQUOTA DI DETRAZIONE PERIODO DI SOSTENIMENTO DELLA SPESA 55% % ( per i condomini) 50% ( per i condomini) Si ricorda che la detrazione 55%-65% spetta, in particolare, a: AMBITO SOGGETTIVO E OGGETTIVO DELL'AGEVOLAZIONE le persone fisiche ed i soggetti non titolari di reddito d impresa (quali, ad esempio, imprenditori agricoli, lavoratori autonomi anche associati, società semplici); i titolari di reddito d impresa (ditte individuali, Snc, Sas, Srl, Spa). Gli interventi agevolabili sono quelli: eseguiti su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari esistenti, di qualsiasi categoria catastale (anche rurali), posseduti o detenuti; finalizzati al risparmio energetico dell edificio, ovvero: l a riqualificazione energetica di edifici esistenti diretti alla riduzione del fabbisogno di energia primaria (es.: lavori di coibentazione) - valore massimo della detrazione fiscale ; g li interventi sull involucro di edifici esistenti o parti di essi (es.: coperture, pavimenti, cappotti, finestre comprensive di infissi) - valore massimo della detrazione fiscale ; l installazione di pannelli solari (anche bollitori o accessori per la produzione di acqua calda) - valore massimo della detrazione fiscale ; l a sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione. Sono incluse anche le spese sostenute per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria e per la sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia - valore massimo della detrazione fiscale Sono agevolabili anche le spese sostenute per: prestazioni professionali (rese sia per la realizzazione degli interventi che per la predisposizione della documentazione necessaria per fruire della detrazione); opere edilizie funzionali all intervento destinato al risparmio energetico. LAVORI CHE PROSEGUONO OLTRE L ANNO: INVIO DEL "MODELLO IRE" Nei casi in cui: i lavori proseguono oltre il periodo d imposta, ossia iniziano in un periodo d imposta e proseguono in quello successivo o in quelli successivi; sono sostenute spese in più periodi d imposta, ossia si sostengono spese nel periodo precedente a quello in cui i lavori sono terminati e in quello in cui i lavori terminano; Riproduzione riservata Pag. 12

13 è richiesta la presentazione all'agenzia delle Entrate del c.d. "modello IRE", denominato "Comunicazione per lavori che proseguono oltre il periodo d'imposta", approvato con Provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate del Tale Comunicazione è finalizzata ad informare l Agenzia delle spese sostenute nei periodi d imposta precedenti a quello in cui i lavori sono terminati, in modo da permettere il monitoraggio della spesa a carico del bilancio statale per ciascun esercizio finanziario relativa alla detrazione. La comunicazione di cui al modello IRE va presentata: in via telematica; entro 90 giorni dal termine del periodo d imposta in cui sono iniziati i lavori, ovvero, nel caso in cui i lavori proseguono per più di 2 anni, entro 90 giorni dal termine di ciascun periodo d imposta in cui sono state sostenute spese agevolabili. MODALITA E TERMINI DI PRESENTAZIONE DEL MODELLO IRE PER I LAVORI NON TERMINATI NEL 2013 In base a quanto sopra specificato, ne consegue che quest'anno (con riferimento all'anno 2013) sono tenuti all'adempimento i soggetti che: hanno iniziato i lavori nel corso del 2013 e li termineranno o li hanno terminati nel 2014; han no iniziato i lavori nel 2012, li hanno proseguiti nel 2013 e li termineranno o li hanno terminati nel 2014; han no iniziato i lavori nel 2013 o li hanno proseguiti nel 2013, li proseguiranno nel 2014 e li termineranno nel 2015; con sostenimento delle relative spese nelle diverse annualità. L'adempimento relativo alla presentazione del modello IRE non deve, infatti, essere effettuato se: i lavori iniziano e si concludono nello stesso periodo d'imposta (iniziano nel 2013 e si concludono nel 2013); nel periodo in cui sono iniziati i lavori e non sono stati terminati, non sono state sostenute spese 3 (se i lavori sono iniziati nel 2013, senza sostenimento di alcuna spesa, e proseguono nel 2014, non deve essere presentato il modello IRE per il 2013). La Comunicazione va presentata entro il 31 marzo Il modello IRE deve essere presentato esclusivamente in via telematica, utilizzando l apposito software IRE2009 disponibile sul sito dell Agenzia delle Entrate ovvero anche un altro software che sia in grado di fornire un file conforme alle specifiche tecniche individuate con Provvedimento delle Entrate del TARDIVA O OMESSA PRESENTAZIONE DEL MODELLO IRE La tardiva o l omessa presentazione della Comunicazione Modello IRE all Agenzia delle Entrate: 3 Per individuare il periodo d'imposta di sostenimento delle spese, deve farsi riferimento al principio di cassa (data di pagamento) per i privati e per i lavoratori autonomi, ovvero al principio di competenza per i soggetti esercenti attività d'impresa. Riproduzione riservata Pag. 13

14 non fa decadere il diritto alla detrazione del 55%-65%; comporta l applicazione di una sanzione da 258 a DOCUMENTI DA TRASMETTERE IN OGNI CASO Per fruire della detrazione 55%-65%, resta comunque fermo l'obbligo di inviare telematicamente all Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori: l attestato di prestazione energetica; la scheda informativa relativa agli interventi realizzati. Riproduzione riservata Pag. 14

15 SAPERE PER FARE LA REMISSIONE IN BONIS INTRODUZIONE La remissione in bonis è un istituto introdotto dall art. 2 del D.L. n. 16/2012 ed è una particolare forma di sanatoria volta ad evitare che mere dimenticanze relative a comunicazioni o, in generale, ad adempimenti formali non eseguiti tempestivamente, precludano al contribuente, in possesso dei requisiti sostanziali richiesti dalla norma, la possibilità di fruire di benefici fiscali o di regimi opzionali. L'istituto consente, ai contribuenti che per una dimenticanza non hanno presentato tempestivamente una comunicazione o eseguito degli adempimenti fiscali, ma sono comunque in possesso dei requisiti richiesti, di potersi mettere in regola entro il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Nella nostra consueta rubrica di aggiornamento, analizziamo tale possibilità offerta ai contribuenti. INDICE DELLE DOMANDE 1. Quali sono i requisiti per poter fruire della remissione in bonis? 2. Entro quando deve essere regolarizzato l adempimento o la comunicazione nel caso di ricorso alla remissione in bonis? 3. La sanzione da versare in caso di ricorso alla remissione in bonis può essere oggetto di ravvedimento operoso? 4. Per quali violazioni o omissioni NON è possibile ricorrere alla remissione in bonis? 5. Quali violazioni o omissioni sono sanabili ricorrendo alla remissione in bonis? 6. Come avviene la remissione in bonis in caso di omessa opzione per la tassazione per trasparenza? 7. Come avviene la remissione in bonis in caso di omessa opzione per il consolidato fiscale? 8. Come avviene la remissione in bonis in caso di omesso invio del modello EAS? 9. E possibile ricorrere alla remissione in bonis in caso di omessa opzione per l Iva di gruppo? 10. E possibile ricorrere alla remissione in bonis in caso di omessa opzione per la determinazione dell Irap in base al metodo da bilancio? Riproduzione riservata Pag. 15

16 11. E possibile ricorrere alla remissione in bonis in caso di omessa opzione per la Tonnage tax? CASI RISOLTI 1. Esempio pratico su remissione in bonis per omessa opzione regime di tassazione per trasparenza 2. Esempio pratico su remissione in bonis per omessa opzione consolidato fiscale Esempio pratico su remissione in bonis per omessa opzione consolidato fiscale Esempio pratico su remissione in bonis per omesso invio modello EAS 5. Esempio pratico su remissione in bonis per omessa opzione Iva di gruppo 6. Esempio pratico su remissione in bonis per omessa opzione determinazione irap con metodo da bilancio 7. Esempio pratico su remissione in bonis per omessa opzione tonnage tax DOMANDE E RISPOSTE D.1. QUALI SONO I REQUISITI PER POTER FRUIRE DELLA REMISSIONE IN BONIS? R.1. Il contribuente che non ha presentato tempestivamente una comunicazione o eseguito degli adempimenti per poter fruire di benefici fiscali o regimi opzionali non perde, comunque, il diritto a fruirne se ricorre alla remissione in bonis, che consente di regolarizzare la propria posizione: effettuando la comunicazione o eseguendo l adempimento richiesto entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile; versando contestualmente, con modello F24, la sanzione di 258 (non in compensazione). Per poter ricorrere alla remissione in bonis, il contribuente deve, comunque, essere in possesso dei requisiti previsti dalle norme di riferimento e, come per il ravvedimento operoso, la violazione non deve essere stata già constatata ovvero non devono essere iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento delle quali l autore dell inadempimento abbia avuto formale conoscenza. Rileva, inoltre, il principio di buona fede del contribuente, nel senso che, come si legge nella relazione illustrativa al D.L. n. 16/2012, viene escluso che il beneficio possa essere fruito o il regime applicato nelle ipotesi in cui il tardivo assolvimento dell obbligo di comunicazione o dell adempimento formale rappresenti un mero ripensamento o una scelta a posteriori basata su ragioni di opportunità. Il contribuente deve, quindi, aver tenuto Riproduzione riservata Pag. 16

17 un comportamento coerente con il regime opzionale prescelto ovvero con il beneficio fiscale di cui intende usufruire (c.d. comportamento concludente), e deve aver soltanto omesso l adempimento formale normativamente richiesto, che viene posto in essere successivamente. Come chiarito dalla Circolare n. 38/E/2012, per poter accedere alla remissione in bonis, il possesso, da parte del contribuente, dei requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento deve sussistere alla data originaria di scadenza del termine normativamente p r e v i s t o per la trasmissione della comunicazione ovvero per l assolvimento dell adempimento formale propedeutici alla fruizione di benefici di natura fiscale o all accesso a regimi fiscali opzionali. D.2. ENTRO QUANDO DEVE ESSERE REGOLARIZZATO L ADEMPIMENTO O LA COMUNICAZIONE NEL CASO DI RICORSO ALLA REMISSIONE IN BONIS? R.2. Il contribuente che ricorre alla remissione in bonis deve effettuare la comunicazione o eseguire l adempimento richiesto entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile. Come tale deve intendersi, secondo quanto chiarito nella Circolare n. 38/E/2012: la prima dichiarazione dei redditi il cui termine di presentazione scade successivamente al termine previsto per effettuare la comunicazione o eseguire l adempimento stesso. Di conseguenza: se l opzione va esercitata nel periodo , la regolarizzazione va effettuata entro il 30.9 del medesimo anno; se l opzione va esercitata nel periodo , la regolarizzazione scade il 30.9 dell anno successivo. Se, invece, l adempimento omesso rileva esclusivamente ai fini IVA, il termine cui occorre fare riferimento è quello di presentazione della prima dichiarazione IVA che scade successivamente al termine previsto per effettuare la comunicazione o eseguire l adempimento. La medesima Circolare n. 38/E/2012 precisa che, come termine di presentazione della prima dichiarazione dei redditi / IVA di riferimento, si deve fare riferimento a quello ordinario (30.09), non assumendo alcuna rilevanza il periodo di tolleranza di 90 giorni entro il quale, se la dichiarazione è presentata tardivamente, la stessa è comunque considerata valida. Spirato il suddetto termine, la facoltà di ricorrere alla remissione in bonis non può più essere esercitata e, quindi, il beneficio di natura fiscale o l accesso a regimi fiscali opzionali è precluso. Riproduzione riservata Pag. 17

18 D.3. LA SANZIONE DA VERSARE IN CASO DI RICORSO ALLA REMISSIONE IN BONIS PUÒ ESSERE OGGETTO DI RAVVEDIMENTO OPEROSO? R.3. No. La Circolare n. 38/E/2012 precisa che il versamento della sanzione in misura pari a 258 utile ai fini del perfezionamento della remissione in bonis contestualmente alla presentazione tardiva della comunicazione o all adempimento tardivo, non può essere oggetto di ravvedimento operoso ex articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, in quanto la sanzione rappresenta l onere da assolvere per aver diritto al riconoscimento dei benefici concessi dalla norma in esame. La sanzione, inoltre, deve essere versata tramite modello F24 senza possibilità di effettuare la compensazione con crediti eventualmente disponibili. Il codice tributo per il versamento è 8114 e come Anno di riferimento va indicato l anno per il quale si effettua il versamento. D.4. PER QUALI VIOLAZIONI O OMISSIONI NON È POSSIBILE RICORRERE ALLA REMISSIONE IN BONIS? R. 4. L istituto della remissione in bonis non è applicabile alle violazioni connesse alle comunicazioni o agli adempimenti che costituiscono mere irregolarità, dal cui inadempimento consegue esclusivamente l irrogazione delle sanzioni ma non la decadenza dai benefici fiscali. Ad esempio, non è regolarizzabile l omesso invio all Agenzia delle Entrate della comunicazione (mod. IRE) prevista per la detrazione del 55%-65% per le spese di risparmio energetico dell'edificio relative a lavori che proseguono oltre il periodo d imposta; tale omissione, infatti, non comporta la decadenza dell agevolazione ma solo l applicazione della sanzione ex art. 11, comma 1, D.Lgs. n. 471/97. La remissione in bonis non è, inolt re, applicabile a l l e violazioni connesse con l opzione/revoca di regimi di determinazione dell imposta o di regimi contabili desumibili dal comportamento concludente del contribuente ai sensi del DPR n. 442/97. D.5. QUALI VIOLAZIONI O OMISSIONI SONO SANABILI RICORRENDO ALLA REMISSIONE IN BONIS? R.5. Come chiarito nella Circolare n. 38/E/2012, la regolarizzazione esplica la propria efficacia nel caso di: benefici / agevolazioni / regimi opzionali diversi da quelli di determinazione dell imposta o dai regimi contabili di cui al D.P.R. n. 442/97; regimi di determinazione dell imposta / regimi contabili per i quali, in deroga al D.P.R. n. 442/97, la relativa normativa prevede l effettuazione di comunicazioni / adempimenti a pena di decadenza. La relazione illustrativa al D.L. n. 16/2012, a titolo esemplificativo, ha individuato alcune fattispecie alle quali l istituto della remissione in bonis risulta applicabile. Tra queste vengono richiamate espressamente: Riproduzione riservata Pag. 18

19 i l regime di tassazione per trasparenza nell ambito delle società di capitali (artt. 115 e 116 del TUIR); il consolidato fiscale (artt del TUIR); le disposizioni di favore introdotte per gli enti di tipo associativo (art. 148 del TUIR e art. 4 del D.P.R. n. 633/1972). In aggiunta a tali fattispecie, l Agenzia delle Entrate, come affermato nella Circolare n. 38/E/2012, ritiene sanabili ricorrendo alla remissione in bonis, a titolo esemplificativo, anche le violazioni riguardanti: l adesione al regime di liquidazione e versamento mensile o trimestrale dell Iva di gruppo (art. 73, comma 3, D.P.R. n. 633/1972); l opzione per la determinazione dell Irap in base al bilancio; l opzione per la tonnage tax. D.6. COME AVVIENE LA REMISSIONE IN BONIS IN CASO DI OMESSA OPZIONE PER LA TASSAZIONE PER TRASPARENZA? R.6. Il regime di tassazione per trasparenza è previsto per: le società di capitali partecipate interamente da altre società di capitali (articolo 115 del TUIR); le S.r.l. a ristretta base proprietaria (articolo 116 del TUIR). Tale regime consente di attribuire i redditi prodotti direttamente ai soci, indipendentemente dall effettiva percezione, come avviene per le società di persone. Per accedere al regime di tassazione per trasparenza, deve essere esercitata apposita opzione in modo espresso sia dalla società partecipata che da ciascuno dei soci. In particolare: la società ha l obbligo di comunicazione dell opzione all Agenzia delle entrate; i soci sono tenuti a inviare raccomandata A/R alla società partecipata contenente l intenzione di avvalersi del regime opzionale. L a società trasparente deve esercitare l opzione mediante presentazione del modello di comunicazione approvato dal provvedimento del Direttore dell Agenzia delle entrate del 4 agosto 2004, da inviare in via telematica. L esercizio dell opzione deve avvenire entro il primo dei 3 periodi d imposta della società partecipata a decorrere dal quale la stessa intende far valere il regime di trasparenza (31.12 del 1 anno di applicazione del regime per le società con periodo d imposta coincidente con l anno solare). L invio entro i termini della comunicazione di avvio del regime è condizione essenziale (come chiarito dalla circolare n. 47/E/2008) per l ammissione ai benefici del regime di tassazione per trasparenza, non rilevando l eventuale comportamento concludente tenuto dal contribuente. In caso di mancato esercizio dell opzione nei termini previsti, è possibile ricorrere alla remissione in bonis : inviando il modello di comunicazione entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi (UNICO) che scade successivamente al termine per l esercizio dell opzione; versando contestualmente la sanzione di 258. Riproduzione riservata Pag. 19

20 D.7. COME AVVIENE LA REMISSIONE IN BONIS IN CASO DI OMESSA OPZIONE PER IL CONSOLIDATO FISCALE? R.7. L opzione per l istituto del consolidato fiscale (articoli 117 e seguenti del TUIR) deve essere esercitata presentando l apposito modello di comunicazione entro il sedicesimo giorno del sesto mese successivo alla chiusura del periodo d imposta precedente al primo esercizio cui si riferisce l esercizio dell opzione stessa. Per i soggetti con esercizio coincidente con l anno solare, quindi, la comunicazione deve essere presentata entro il 16 giugno dell anno a partire dal quale l opzione ha effetto. In caso di mancato esercizio dell opzione nei termini previsti, è possibile ricorrere alla remissione in bonis : inviando il modello di comunicazione entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi (UNICO) che scade successivamente al termine per l esercizio dell opzione; versando contestualmente la sanzione di 258. D.8. COME AVVIENE LA REMISSIONE IN BONIS IN CASO DI OMESSO INVIO DEL MODELLO EAS? R.8. L articolo 30, commi da 1 a 3-bis, del D.L. n. 185/2008 ha stabilito che, per beneficiare della non imponibilità, ai fini IRES e IVA, dei corrispettivi, delle quote e dei contributi (art. 148 del TUIR e art. 4, D.P.R. n. 633/1972), gli enti di tipo associativo devono trasmettere, in via telematica, i dati e le notizie fiscalmente rilevanti, mediante l apposito modello EAS, al fine di consentire gli opportuni controlli. Il modello EAS deve essere presentato entro 60 giorni dalla data di costituzione dell ente. In caso di omesso invio del modello EAS, è possibile ricorrere all istituto della remissione in bonis. In particolare, i contribuenti in possesso dei requisiti sostanziali richiesti dalla norma, che non hanno inviato la comunicazione entro il termine previsto, possono fruire comunque dei benefici fiscali: inviando il modello EAS entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi (UNICO) che scade successivamente al termine per l esercizio dell opzione; versando contestualmente la sanzione di 258. D.9. E POSSIBILE RICORRERE ALLA REMISSIONE IN BONIS IN CASO DI OMESSA OPZIONE PER L IVA DI GRUPPO? R. 9. Sì. La Circolare n. 38/E/2012 ha precisato che rientra tra le fattispecie sanabili con la remissione in bonis anche l omessa opzione per l adesione al regime di liquidazione e versamento mensile o trimestrale dell Iva di gruppo ex art. 73, comma 3, D.P.R. n. 633/1972 ( e D.M ). Tale opzione, si ricorda, deve essere esercitata presentando l apposito modello IVA 26 entro il termine di liquidazione e versamento dell Iva relativa al mese di gennaio, quindi entro il 16 febbraio. La Risoluzione n. 69/E/1997 ha precisato che la tempestiva presentazione del modello IVA 26 entro il termine previsto costituisce una delle condizioni cui è subordinata la facoltà di avvalersi del sistema di liquidazione di gruppo dell Iva, con possibilità di compensazione tra debiti e crediti. Riproduzione riservata Pag. 20

21 Di conseguenza, l omessa o tardiva presentazione del modello stesso comporta, [ ], che le intervenute compensazioni tra le società del gruppo debbano intendersi illegittimamente eseguite, con l ulteriore conseguenza che gli Uffici di rispettiva competenza dovranno riliquidare l IVA periodica e di conguaglio, nonché l eventuale acconto d imposta, separatamente per ogni società del gruppo (ivi compresa la società controllante, al fine di determinare sia l imposta da recuperare nei confronti delle singole società sia la base di commisurazione delle sanzioni applicabili. Grazie all istituto della remissione in bonis, i soggetti che intendevano effettuare l opzione per l Iva di gruppo ma non lo hanno fatto entro il termine previsto non perdono la possibilità di avvalersene se: inviano il modello IVA 26 entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi (UNICO) che scade successivamente al termine per l esercizio dell opzione; versano contestualmente la sanzione di 258. D.10. E POSSIBILE RICORRERE ALLA REMISSIONE IN BONIS IN CASO DI OMESSA OPZIONE PER LA DETERMINAZIONE DELL IRAP IN BASE AL METODO DA BILANCIO? R Sì. La Circolare n. 38/E/2012 ha precisato che rientra tra le fattispecie sanabili con la remissione in bonis anche l omessa opzione per la determinazione dell Irap in base al metodo da bilancio. Tale opzione è stata prevista dall art. 5-bis, comma 2, del D. Lgs. n. 446/1997 per le società di persone e gli imprenditori individuali in contabilità ordinaria, che in tal modo possono avvalersi delle regole previste per le società di capitali (principio di derivazione dal bilancio). L opzione deve essere effettuata inoltrando all Agenzia delle Entrate un apposito modello entro il termine di 60 giorni dall inizio del periodo d imposta per il quale si intende applicare la disciplina in parola, pena l inefficacia dell opzione stessa (circolare n. 60/E del 28 ottobre 2008). Ricorrendo al nuovo istituto della remissione in bonis, tuttavia, la società di persone o l imprenditore individuale che non ha inviato il modello nel termine previsto potrà comunque fruire della determinazione dell Irap in base al metodo da bilancio se: invia il modello di comunicazione dell opzione entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi (UNICO) che scade successivamente al termine per l esercizio dell opzione; versa contestualmente la sanzione di 258. D.11. E POSSIBILE RICORRERE ALLA REMISSIONE IN BONIS IN CASO DI OMESSA OPZIONE PER LA TONNAGE TAX? R Sì. La Circolare n. 38/E/2012 ha precisato che rientra tra le fattispecie sanabili con la remissione in bonis anche l omessa opzione per la c.d. tonnage tax. La tonnage tax, si ricorda, è un regime di determinazione forfetaria del reddito che si applica, previa opzione, al reddito delle navi che presentano determinati requisiti (indicati all articolo 155, commi 1 e 2, del TUIR, così come integrato dall articolo 6, comma 1, del decreto MEF 23 giugno 2005). Per ogni nave, inoltre, è necessario adempiere all obbligo di formazione dei cadetti (ovvero Riproduzione riservata Pag. 21

22 imbarcare un allievo ufficiale o versare al fondo nazionale marittimi o istituzioni analoghe un importo determinato). L opzione per la determinazione forfettaria del reddito delle navi (tonnage tax): deve essere inviata telematicamente all Agenzia delle entrate entro 3 mesi dall inizio del periodo d imposta a partire dal quale si applica, utilizzando l apposito modello (per le imprese neo costituite, il predetto termine decorre dalla data di costituzione); va esercitata relativamente a tutte le navi aventi i requisiti richiesti, conseguiti entro la chiusura del periodo d imposta; può essere relativa ad una singola società di navigazione oppure relativa ad un gruppo d imprese; è irrevocabile per 10 esercizi sociali e può essere rinnovata, con le medesime modalità, entro 3 mesi dall inizio del periodo successivo alla scadenza. L invio telematico della comunicazione è stabilito a pena d inefficacia. L omesso invio di tale comunicazione può essere, tuttavia, regolarizzato avvalendosi della sanatoria prevista dalla remissione in bonis, quindi: inviando il modello di comunicazione dell opzione entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi (UNICO) che scade successivamente al termine per l esercizio dell opzione; versando contestualmente la sanzione di 258. CASI RISOLTI C.1. ESEMPIO PRATICO SU REMISSIONE IN BONIS PER OMESSA OPZIONE REGIME DI TASSAZIONE PER TRASPARENZA S. 1. La società Riva srl, con esercizio coincidente con l anno solare, intendeva esercitare l opzione per il regime di tassazione per trasparenza per il triennio , ma non ha presentato il modello entro il termine previsto del La società potrà ricorrere alla remissione in bonis inviando il modello entro il 30 settembre 2014 (termine di presentazione di UNICO 2014, dichiarazione dei redditi che scade successivamente al termine per l esercizio dell opzione). La società, deve, inoltre, versare contestualmente (cioè, entro lo stesso termine del ) la sanzione di 258 con mod. F24 (non in compensazione) indicando il codice tributo Riproduzione riservata Pag. 22

23 C.2. ESEMPIO PRATICO SU REMISSIONE IN BONIS PER OMESSA OPZIONE CONSOLIDATO FISCALE S.2. La società Monti spa, con esercizio coincidente con l anno solare, intendeva esercitare l opzione per il consolidato fiscale per il triennio Il modello di comunicazione doveva essere presentato entro il 16 giugno Avvalendosi della remissione in bonis, il mancato esercizio dell opzione sarebbe stato sanabile inviando il suddetto modello entro il 30 settembre La società, doveva, inoltre, versare contestualmente (cioè entro lo stesso termine del ) la sanzione di 258 con mod. F24 (non in compensazione) indicando il codice tributo C.3. ESEMPIO PRATICO SU REMISSIONE IN BONIS PER OMESSA OPZIONE CONSOLIDATO FISCALE S.3. La società Riva spa, con esercizio coincidente con l anno solare, intende esercitare l opzione per il consolidato fiscale per il triennio Il modello di comunicazione deve essere presentato entro il 16 giugno Se la scadenza non viene rispettata, la società ha tempo fino al 30 settembre 2014 per avvalersi della remissione in bonis, inviando il modello e versando contestualmente (cioè entro lo stesso termine del ) la sanzione di 258 con mod. F24 (non in compensazione) indicando il codice tributo C.4. ESEMPIO PRATICO SU REMISSIONE IN BONIS PER OMESSO INVIO MODELLO EAS S.4. Un ente associativo, costituitosi il 2 gennaio 2014, non ha inviato il modello EAS nei previsti 60 giorni successivi alla costituzione, ovvero entro il 3 marzo L ente può regolarizzare ricorrendo alla remissione in bonis entro il , inviando il modello EAS (termine di presentazione di UNICO 2014) e versando contestualmente (cioè entro lo stesso termine del ) la sanzione di 258 con mod. F24 (non in compensazione) indicando il codice tributo C.5. ESEMPIO PRATICO SU REMISSIONE IN BONIS PER OMESSA OPZIONE IVA DI GRUPPO S.5. La società Delta srl, con esercizio coincidente con l anno solare, intendeva avvalersi della facoltà di effettuare le liquidazioni Iva di gruppo per l anno d imposta Avrebbe dovuto, quindi, inviare il modello IVA 26 entro il 17 febbraio 2014, ma non lo ha fatto. Avvalendosi della remissione in bonis, il mancato invio del modello IVA 26 è sanabile entro il (termine di presentazione della dichiarazione UNICO 2014). La società, deve, inoltre, versare contestualmente (cioè entro lo stesso termine del ) la sanzione di 258 con mod. F24 (non in compensazione) indicando il codice tributo Riproduzione riservata Pag. 23

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