LA RILEVANZA DEI LEGAMI FAMILIARI NELLA COSTRUZIONE DELLA SOCIETÀ: UNA QUESTIONE DI LIBERTÀ E DI RESPONSABILITÀ

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA RILEVANZA DEI LEGAMI FAMILIARI NELLA COSTRUZIONE DELLA SOCIETÀ: UNA QUESTIONE DI LIBERTÀ E DI RESPONSABILITÀ"

Transcript

1 LA RILEVANZA DEI LEGAMI FAMILIARI NELLA COSTRUZIONE DELLA SOCIETÀ: UNA QUESTIONE DI LIBERTÀ E DI RESPONSABILITÀ Quando oggi si parla di famiglia, si usa il più delle volte il plurale, famiglie, ad indicare che il tema richiama immediatamente una questione cruciale: non c è più identità di vedute circa le caratteristiche peculiari di un vincolo tra più persone che possa essere definito familiare e così si assiste ad una pluralizzazione delle forme potenzialmente includibili nel concetto di famiglia. Da una parte, l esigenza di trovare la famiglia dietro molte forme di convivenza denota una spinta inequivocabile sia dell individuo sia della società a fare famiglia, dall altra la difficoltà a riconoscere il familiare indica che si è indebolito fino quasi a scomparire il fondamento della relazione familiare, la sua natura sostanziale. La tesi della pluralizzazione, che domina oggi nel mondo occidentale, costringe in un certo senso a problematizzare l idea di famiglia, ad interrogarsi sul significato di una relazione che fino a qualche decennio fa era dato per scontato. Tra l altro, chi parla di pluralizzazione lo fa generalmente con due opposti obiettivi (Donati, a cura di, 2001; Rossi e Carrà Mittini 2001): - da una parte, per richiamare che è in atto un processo inevitabile e irreversibile che porta all aumento della variabilità; esso attraversa tutto il mondo sociale e la famiglia non può esserne esonerata, differenziandosi, così, al proprio interno e dal modello tradizionale in modo definitivo; - dall altra, per denunciare l inarrestabile declino di una forma stabile di relazione e la necessità di far fronte a un nuovo assetto decisamente meno favorevole.

2 - 2 - In entrambi i casi, la situazione attuale viene contrapposta a quella dove si attestava un ormai superato e irrecuperabile modello tradizionale di famiglia: oggi, sotto l etichetta famiglia starebbe qualsiasi forma di convivenza in cui le parti in gioco gli individui genericamente intesi si sentano legati affettivamente (l emozione è il criterio distintivo) e da un vincolo di cura reciproca. Come afferma Donati (2006), il modello tradizionale viene a configurarsi come un comodo stereotipo polemico, in senso negativo (da combattere) o in senso positivo (da difendere), mentre bisognerebbe considerarlo non tanto come modello storico, quanto come un universale culturale, non soggetto a degenerazione e non leggibile in termini evoluzionistici. Ciò è dimostrato anche dal fatto che la parola famiglia è e resta unica, pur essendo attribuita a realtà diverse, segno che rimanda ad un pattern relazionale avente una sua specifica qualità, che non è scindibile, se non al prezzo di una perdita secca (Donati 2006: p. 52). Come si distinguono allora le diverse forme a cui ci si riferisce quando si parla di pluralizzazione? Donati suggerisce che la distinzione può avvenire ricorrendo a figure retoriche: l analogia e la metafora (la prima è basata sulla somiglianza, la seconda sulla similitudine). Solo per analogia o metaforicamente alcune forme di convivenza possono essere dette famiglia, pur restando di diversa natura (Donati 2006: 54). La proliferazione di forme pseudo-familiari è legata ad una tendenza culturale, tipica del nostro tempo, che vede prevalere orientamenti all individualizzazione e alla estetizzazione dei rapporti interpersonali (Rossi 2001), che diventano strumento per la soddisfazione di bisogni emozionali (estetici). Dove dominano atteggiamenti di questo tipo non siamo in presenza di relazioni familiari, ma di forme di convivenza regolate unicamente in base a criteri individualistici e senza vera assunzione di responsabilità reciproca.

3 - 3 - Come leggere allora il cambiamento della famiglia? La teoria sociologica che meglio può aiutare a interpretare la trasformazione dell universale culturale famiglia è oggi quella morfogenetica della Archer (1997): il termine stesso già dice che si tratta di un cambiamento di forma e non di sostanza, infatti, secondo la sociologa inglese, la genesi delle forme sociali avviene in modo non del tutto casuale, con una propria coerenza e senso interni, a partire dal condizionamento reciproco di fattori definiti, che costituiscono un intreccio di vincoli e ricorse ( opzioni e legature, direbbe Dahrendorf); periodi genetici si alternano, poi, con periodi statici, in cui le forme si consolidano. L aspetto più interessante, dal nostro punto di vista, è che la possibilità che avvenga la morfogenesi risiede nella presenza di una struttura latente, con la quale i soggetti interagiscono, accettandola o rimodellandola. Come spiega Donati, se dall interazione emerge una nuova struttura, quest ultima va a sfidare i modelli culturali consolidati di famiglia, ma, affinché la nuova struttura trovi un modello culturale corrispondente, occorre pure che gli individui modifichino i loro valori-norme e interagiscano secondo altri modelli culturali, il che produrrà la morfogenesi delle forme familiari (Donati 2006: 57). Il processo di morfogenesi delle forme sociali, tra cui c è la famiglia, è incessante e, quindi, è inevitabile che nascano nuove modalità di realizzare in senso proprio o per analogia o metaforicamente il genoma della relazione familiare. Tutto sta capire se si tratterà di forme in grado: di sopravvivere, rispondendo adeguatamente alle sfide del contesto sociale e alle aspettative che la società ha nei confronti della relazione familiare (compiti socializzativi, di cura reciproca, ecc.), e di imporsi culturalmente, anche a fronte delle forti spinte esercitate da culture diverse da quella occidentale, che, se mettono in discussione i modelli consolidati e condivisi della nostra cultura, a maggior ragione metteranno in crisi quelli deboli e non istituzionalizzati. Il processo di cambiamento non potrà essere dunque letto in termini evolutivi o di progressiva semplificazione, fino alla scomparsa degli elementi

4 - 4 - originari, bensì come trasformazione il cui senso ed esito non è prevedibile, perché dipenderà dal suo impatto con la realtà sociale nel suo complesso. Ma quali sono gli elementi costitutivi, il dna, del genoma-famiglia? Com è noto, nella prospettiva della sociologia relazionale, la relazione familiare viene considerata come l effetto emergente della relazione tra due relazioni chiave: quella coniugale e quella genitoriale che rispecchiano quattro dimensioni essenziali (la donatività, la reciprocità, la generatività e la sessualità) che devono essere compresenti se la famiglia è tale in senso pieno (Donati 1989; Rossi 2001). La variabilità nasce nel momento in cui le dimensioni sono presenti in modo incompleto, non riguardano entrambe le relazioni chiave, ma solo parte di esse: sessualità senza generatività, amore gratuito solo nei confronti del figlio, ma non del coniuge, ecc. Ciò che nasce sono forme familiari analoghe o una metafora di famiglia. Per comprendere il motivo per cui è opportuno continuare a mantenere come punto fermo il genoma familiare è sufficiente guardare alla natura della stessa persona umana e chiedersi di cosa ha bisogno nel processo di maturazione verso l età adulta (Donati 2006: 60-61). Durante la socializzazione, è fondamentale il confronto con un contesto relazionale che possa fungere da modello per le future appartenenze sociali; in questo senso, la famiglia, nella sua forma propria, garantisce stabilità e prevedibilità dei comportamenti e accompagna in modo sicuro la formazione della persona (Rossi 2006b). Per questo motivo, la società ha bisogno di istituzionalizzare questa forma sociale, perché la sua stabilità, la corrispondenza ad un modello di valore dato, sono lo strumento per promuovere la maturazione della persona. Quindi, come afferma Donati, quando pensiamo alla famiglia come istituzione, pertanto, non dobbiamo pensare ad una struttura che sovrasta l individuo come qualcosa di coattivo e repressivo, ma piuttosto come qualcosa che lo abilita, che lo capacita a diventare una persona matura. Le norme che il self incontra prima in famiglia e poi nell arena sociale sono la posta in gioco della propria identità personale (Donati 2006: 62).

5 - 5 - Aver parlato della famiglia come istituzione non è casuale, perché oggi si assiste ad un rafforzamento di quell orientamento secondo il quale l istituzionalizzazione delle relazioni familiari sarebbe un fatto accessorio. L interessante teoria elaborata nell ambito della sociologia francese (De Singly 1996; Théry 1998) consente di leggere in un altra prospettiva la dialettica tra spinte istitituzionalizzanti e spinte de-istituzionalizzanti dei legami familiari. Théry usa con il termine démariage (1998: 32) per indicare il processo di progressiva de-istituzionalizzazione del legame tra uomo e donna, che non è più costretto a esprimersi all interno di un vincolo coniugale riconosciuto e incondizionato: le relazioni tra i partner sono continuamente rinegoziabili. Ciononostante, se guardiamo alla reticolarità delle esperienze familiari e alla necessità di osservarle in senso longitudinale, notiamo che spesso nelle libere convivenze si generano figli, che creano vincoli e responsabilità duraturi, anzi, incondizionati, non rinegoziabili. Proprio per questo motivo, oggi le famiglie mentre si rendono instabili e incerte dal punto di vista del legame di coppia possono essere identificate a partire da un elemento fisso, stabile a partire dal vincolo genitore-figlio (Rossi e Carrà Mittini 2001). Se la storia generazionale sembrerebbe perdere consistenza nel liquefarsi dei vincoli coniugali, al posto del patto coniugale, c è ancora un «patto di filiazione» (Thery 1998: 34) che è un fatto «non negoziabile», a legare i nodi della rete familiare: così, laddove il matrimonio si de-istituzionalizza (démariage), il legame genitore-figlio diventa la nuova istituzione sociale (sottoposta ad un processo sempre più intenso di legittimazione). L identità che cerca casa, la trova come identità generazionale (di generato e di generante), i cui legami sono non negoziabili. Tuttavia, la completezza del genoma familiare viene meno se lo si centra solo sul legame di filiazione: è sì una strada per identificare con certezza una relazione familiare, ma ne costituisce solo un frammento.

6 - 6 - Perché non accettare che una società possa essere composta solo da famiglie di fatto? Anche in questo caso, il pensiero di Donati è incisivo (2006): la cosiddetta «famiglia di fatto» è una soluzione rischiosa perché rende problematico l orientamento degli individui, causando gravi carenze nel processo di formazione della persona. L assenza del vincolo coniugale fa venir meno la possibilità di identificare criteri oggettivi che stanno alla base dell organizzazione sociale: i vincoli reciproci diventano confusi e incerti. D altra parte e paradossalmente, la spinta a dare maggiore consistenza al legame è evidente nella stessa richiesta di formalizzazione delle unioni libere, attraverso forme ibride, quali ad esempio i Pacs, che tuttavia non riescono a rispondere in modo pieno alle esigenze di stabilità e prevedibilità che, invece, la famiglia fondata sul matrimonio consente. La proliferazione di forme analoghe alla famiglia e la richiesta di istituire modalità ibride di riconoscimento dei legami mettono il diritto di fronte alla necessità di operare delle distinzioni. Distinguere significa individuare alcuni criteri rispetto ai quali le diverse forme presentano somiglianze o differenze. Purtroppo, è sempre più diffuso l orientamento a considerare la distinzione uno strumento di discriminazione e ciò porta il sistema giuridico a rifugiarsi dietro lo schermo di una neutralità etica, che rende tutto indifferente e omologo. L equivoco, come suggerisce Donati (2006: 65), nasce dal fatto, che l individuazione di differenze viene letta come penalizzazione anziché come promozione delle potenzialità di umanizzazione che solo alcune forme posseggono. Non si tiene conto, cioè, del rischio che l omologazione delle famiglie di fatto a quelle legali potrebbe portare a svalorizzare queste ultime, a indebolire il valore dell orientamento solidaristico di cui queste ultime sono il modello, a vantaggio di un incremento dell individualismo, che mette a repentaglio la stessa tenuta dell ordine sociale. E lecito, dunque, assegnare al diritto una semplice funzione di ratifica di comportamenti e richieste che si attestano tra i cittadini? O piuttosto,

7 - 7 - bisogna riconoscergli il dovere di istituzionalizzare solo ciò che promuove la coesione e la solidarietà sociale? E, quindi, senza negare la legittimità di un esigenza di tutela del membro debole nelle unioni di fatto, va ribadito chiaramente che ammettere la possibilità che il matrimonio possa essere surrogato da forme analoghe significherebbe abbassare il profilo dell istituzione sociale, renderla meno funzionale agli obiettivi propri della società nel suo complesso. In questo senso, diventa veramente difficile, se non impossibile pensare ad una società senza famiglia, perché le relazioni familiari svolgono un ruolo di imprescindibile sia per l individuo, nello sviluppo della persona, sia per la società, la cui relazione con gli individui è stabilizzata dalla presenza della famiglia, che rappresenta un modello per la coesione sociale. Si può, anzi, affermare che la famiglia costituisca un valore modale in quanto matrice di ogni legame sociale: è il luogo della società dove si attua la mediazione tra i sessi, le generazioni e tra l individuo e la società stessa; nella famiglia ciascun individuo, rispetto agli altri membri dell unità familiare, si definisce in base al sesso (gender), alla posizione nella sequenza generazionale (genitore e/o figlio) e alla posizione nel ciclo di vita (età). Nell ambito della relazione familiare l uomo si realizza come persona, perché la famiglia è una «sfera di relazioni orientata alla totalità della persona umana» (Donati, 1995: 29), è «quella mappa simbolica che ci consente di pensare e di parlare, di tradurre il familiare in non-familiare» (Donati, 1989: 238). In questo senso, la famiglia rappresenta per la società la matrice di ogni appartenenza (Rossi 2001). Per valorizzare questa specificità della famiglia, va riconosciuta ad essa una piena soggettività sociale, se si rinuncia cioè a ridurla a struttura latente. La soggettività della famiglia a livello sociale va riconosciuta, dunque, nella misura in cui il suo specifico non resta nella latenza, ma si apre all esterno, attraverso quella che possiamo chiamare generatività sociale (Scabini e Rossi, a cura di, 1999; 2002; Lanz e Marta 2006): se proprio della relazione familiare è essere generativa in senso stretto, biologico, lo è anche in senso allargato, in quanto istituzione sociale. Essere generativa a livello sociale,

8 - 8 - significa svolgere un ruolo infungibile o fungibile solo per analogia (ovvero se il compito è svolto secondo un codice familiare ). Possiamo individuare questo specifico nella cura familiare, che può esplicarsi a due livelli, quello dei legami primari e quello dei legami secondari (Iafrate e Gennari 2006; Greco e Rosati 2006; Lanz e Marta 2006). Il concetto di cura familiare ha due valenze, l una rimanda in senso generale alle aspettative di lealtà e di gratuità nell ambito delle due relazioni chiave, tra i sessi e le generazioni (Scabini e Iafrate 2003; Scabini e Cigoli 2006), l altra in senso specifico alla concreta azione di sostegno e di supporto che svolge l intero nucleo familiare nei confronti di uno dei suoi membri per fare fronte a eventuali specifici problemi. Sono due dimensioni che non sono scindibili, se si tratta di famiglia (Bramanti 2001). Le forme della cura familiare possono assumere contenuti diversi a seconda dei bisogni dei soggetti e della fase del ciclo di vita che la famiglia sta attraversando (Bramanti 2001) e si connotano per una elevata personalizzazione, per un investimento globale che va al di là del tempo dedicato alle singole azioni e per un livello minimo di standardizzazione del bisogno. Si può dire, quindi, che la cura sia una qualità specifica delle relazioni primarie, che non si esaurisce nel comportamento di aiuto e non si attiva solo in caso di pericolo. Per questo motivo, qualsiasi altra forma di cura che può essere prestata al di fuori della relazione familiare può solo avvicinarsi, ma mai eguagliare il codice specifico della cura familiare. Questo rende massimamente rilevante in ambito sociale la cura familiare (Lanz e Marta 2006) e ciò è diventato sempre più chiaro a partire dal dibattito che intorno alla fine degli anni settanta ha messo in evidenza la crisi del welfare state e la sua impossibilità/incapacità a rispondere ai bisogni della persona secondo una prospettiva familiare (Boccacin 2006): la riflessione sociologica sui servizi alla persona ha affinato via via la consapevolezza che la possibilità di produrre benessere (welfare) per la persona è sempre meno legata all offerta di servizi standardizzati e sempre

9 - 9 - più dipendente dalla capacità dei servizi di riprodurre un codice familiare, massimamente personalizzato e flessibile, di cura (Donati, a cura di, 1999). Mentre a livello politico sociale appare ora indispensabile andare in questa direzione, la famiglia, che negli anni d oro del welfare state è stata dimenticata nel privato, dove ha continuato a svolgere nella latenza funzioni sociali essenziali, ora sta recuperando spazi e riconoscimenti a livello pubblico, diventando generativa anche a livello dei legami secondari. Esempi chiari di questo orientamento sono, ad esempio, le comunità familiari e l associazionismo familiare. Illustrerò qui brevemente i tratti salienti di queste due emergenti tipologie che ben esprimono la generatività sociale della famiglia. Le comunità familiari sulle quali il Centro Studi e Ricerche sulla Famiglia sta attualmente conducendo una ricerca nazionale appaiono, dai primi risultati (Rossi 2006a), dei soggetti compositi, formati da coppie coniugate con o senza figli naturali, a cui possono aggiungersi altri soggetti adulti; al loro interno si condividono, in misura variabile ed assolutamente originale, valori, regole, risorse, spazi di vita. Frequentemente (ma non necessariamente) si costituiscono in una forma associativa di terzo settore e possono assumere, come compito condiviso, l accoglienza di minori o di soggetti adulti in difficoltà. Lo specifico della cura offerta dalle comunità familiari ci pare possa riassumersi in questi tre aspetti: la realizzazione e promozione di servizi, attività di cura e nuove relazioni nel contesto sociale in cui si trovano; la creazione di un patrimonio di fiducia, reciprocità e spirito collaborativo che, permeando le relazioni familiari e primarie, le rinnova profondamente; la testimonianza della possibilità di essere e fare famiglia, in controtendenza rispetto al dilagare del ripiegamento intimistico, della chiusura e della privatizzazione. Per quanto riguarda le associazioni familiari, si tratta di soggetti che rigenerano, a livello dei legami secondari, aspetti peculiari della relazione

10 familiare (Carrà Mittini 2006): si tratta di esperienze in cui le famiglie, legandosi fra di loro, svolgono un ruolo attivo nella progettazione e realizzazione di interventi che le supportino nello svolgimento dei compiti quotidiani ed eccezionali, ovvero resi necessari da situazioni di particolar disagio, secondo un codice specificamente familiare. Uno dei temi più attuali della riflessione sociologia è quello relativo alla capacità dei soggetti sociali di generare un capitale specifico, un capitale sociale, appunto (Rossi 2003; Carrà Mittini 2006). Si potrebbe dire che, oggi, il diritto alla titolarità di una soggettività sociale vada a quelle realtà che dimostrino di saper generare capitale sociale. E, in questo senso, proprio attraverso l esperienza dell associazionismo familiare, la famiglia dimostra pienamente di poter godere di questo diritto, infatti, tutti gli aspetti che attualmente il pensiero sociologico attribuisce al concetto di «capitale sociale» appaiono strettamente connessi con quanto lega le famiglie nelle associazioni familiari: la capacità di dar vita a reti, la fiducia fra le persone, la solidarietà, l attivazione di relazioni cooperative, in funzione di un bene condiviso piuttosto che di un interesse individuale. Più analiticamente, il capitale sociale delle associazioni familiari è connotato dalla presenza di risorse relazionali e strumentali che potenziano la capacità d azione della famiglia e lavorano per promuovere, a livello sociale, un benessere di tipo familiare; la costituzione di tale capitale si basa su un patto di familiarità, che ha nella fiducia e nella reciprocità gli elementi portanti. Da ultimo, ricollegandoci al tema della crisi del welfare state e alla necessità di riformarlo, approssimando i servizi offerti ad un codice d azione familiare, va detto che il ruolo che le associazioni familiari possono svolgere in questo processo è cruciale, perché può contribuire enormemente al processo di rinnovamento dei sistemi di welfare, contrastando la cultura assistenzialistica e promuovendo quella della personalizzazione (Boccacin 2006). Questo può avvenire, a maggior ragione, laddove le associazioni superando alcune tentazioni particolaristiche che ancora sopravvivono uniscono le proprie forze, creando reti di associazioni e diventano così un soggetto sociale e politico di indubbia rilevanza (Carrà 2006). In effetti,

11 tutte le ricerche documentano che quest esigenza è sentita e in molti casi praticata da un gran numero di associazioni familiari. I coordinamenti di ordine superiore consentono di ampliare il proprio orizzonte d azione, al di là della risposta immediata ad un bisogno. In questa direzione, c è una duplice possibilità: individuare forme di collaborazione rispetto a bisogni specifici, o far convergere l attenzione sulla peculiarità del codice familiare che esprimono. C è poi un ulteriore possibilità che è quella di partecipare a reti che collegano organizzazioni di privato sociale di diversa natura (organizzazioni di volontariato, cooperative, associazioni sociali, ecc.). Figura 1: Forme di coordinamento tra associazioni familiari e organizzazioni di privato sociale (Fonte: Carrà Mittini 2006: 191) Anfaa Anffas Forum delle associazioni familiari Associazione familiare bisogno A Associazione familiare bisogno A Associazione familiare bisogno B Associazione familiare bisogno B Tavolo di lavoro sul bisogno A OPS bisogno A OPS bisogno A OPS bisogno B Associazione familiare bisogno B FIS OPS bisogno B carattere familiare bisogno carattere OPS Secondo la rappresentazione che ne ha dato Carrà (Figura 1) è possibile identificare diverse modalità secondo cui le associazioni si possono coordinare per svolgere un azione comune nell ambito del terzo settore: 1. usare come comun denominatore il bisogno a cui ciascuna organizzazione risponde; l azione comune è volta a rafforzare gli interventi settoriali, a favore delle persone/famiglie portatrici di bisogni particolari (ad esempio, nel campo dell associazionismo familiare, l Anffas e l Anfaa, e nel campo

12 del terzo settore in generale, la costituzione di tavoli di lavoro attorno a tematiche specifiche); 2. usare come comun denominatore il fatto di essere organizzazioni di terzo settore che si riconoscono in determinati valori, quali la solidarietà, l assenza di fini di lucro, ecc.; c è la consapevolezza che alcune attività possono essere con più efficacia delegate a un organismo di livello superiore che, inoltre, può aspirare ad un maggior peso politico, valorizzando la cittadinanza dei soggetti che ad esso aderiscono (ad esempio la Fis Federazione delle imprese sociali); 3. usare come comun denominatore il carattere familiare nel quale tutte le associazioni familiari si riconoscono al di là delle are di competenze specifica; si privilegia un valore non particolaristico, ovvero la necessità di mettere al centro la famiglia piuttosto che gli individui a prescindere dai contesti e dalle esigenze differenti che caratterizzano ciascuna realtà promuovendone la titolarità di una cittadinanza societaria a pieno titolo (ad esempio, l Afi e, a un livello superiore, il Forum delle associazioni familiari) (Carrà Mittini 2006: pp ). L ultima modalità consente alle associazioni familiari di non frammentare gli sforzi a favore della famiglia e di sottolineare l importante di un approccio ai bisogni delle persone che metta al centro le relazioni familiari, quale strumento insostituibile per produrre benessere al di fuori di un ottica meramente individualista e/o assistenzialista.

13 Bibliografia Archer M. (1997), La morfogenesi della società, F. Angeli, Milano. Carrà Mittini E. (2006), L associazionismo familiare, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XXI, Vita e Pensiero, Milano, pp Boccacin L. (2006), La politica sociale per la famiglia, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XXI, Vita e Pensiero, Milano, pp Bramanti D. (2001), La cura come forma del dono in famiglia, in G. Rossi (a cura di), Lezioni di sociologia della famiglia, Carocci, Roma, pp De Singly F. (1996), Le soi, la copule et la famille, Nathan, Paris. Donati P. (1989), La famiglia come relazione sociale, F. Angeli, Milano. Donati P. (1995), Famiglia, in E. Scabini, P. Donati (a cura di), Nuovo lessico familiare, Studi interdisciplinari sulla famiglia, 14, Vita e Pensiero, Milano, pp Donati P. (a cura di) (1999), Famiglia e società del benessere, Sesto Rapporto Cisf sulla Famiglia in Italia, S. Paolo, Cinisello Balsamo (MI). Donati P. (a cura di) (2001), Identità e varietà dell essere famiglia: il fenomeno della pluralizzazione, Settimo Rapporto Cisf sulla Famiglia in Italia, S. Paolo, Cinisello Balsamo (MI). Donati P. (2006), Relazione familiare: la prospettiva sociologica, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XXI, Vita e Pensiero, Milano, pp Greco O. e Rosati R. (2006), Cura della relazione genitoriale,, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XXI, Vita e Pensiero, Milano, pp Iafrate R. e Gennari M.L. (2006), Cura della relazione coniugale, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XXI, Vita e Pensiero, Milano, pp Lanz M. e Marta E. (2006), Cura della generatività sociale, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XXI, Vita e Pensiero, Milano, pp Rossi G. (2001), Definiamo la famiglia, in G. Rossi (a cura di), Lezioni di sociologia della famiglia, Carocci, Roma, pp Rossi G. (2003), Quando e come l associazionismo familiare genera capitale? Esperienze di sussidiarietà delle politiche sociali in Lombardia, in P. Donati (a cura di), Famiglia e capitale sociale nella società italiana, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), pp Rossi G. (2006a), Le comunità familiari, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XXI, Vita e Pensiero, Milano, pp Rossi G. (2006b), Il processo di socializzazione, in P. Donati (a cura di), Sociologia. Una introduzione allo studio della società, Cedam, Padova, pp Rossi G. e Carrà Mittini E. (2001), La relazione filiale nella famiglia plurale, in Donati P. (a cura di) (2001), Identità e varietà dell essere famiglia: il fenomeno della pluralizzazione, Settimo Rapporto Cisf sulla Famiglia in Italia, S. Paolo, Cinisello Balsamo (MI), pp

14 Scabini E. e Iafrate R. (2003), Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, Bologna. Thery I. (1998), Couple, filiation, et parenté aujourd hui, Editions Odile Jacob, Paris. Scabini E. (1995), Psicologia sociale della famiglia, Boringhieri, Torino. Scabini E. e Cigoli V. (2006), La relazione familiare: la prospettiva psicologica, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XXI, Vita e Pensiero, Milano, pp Scabini E. e Rossi G. (a cura di) (1999), Famiglia «generativa» o famiglia «riproduttiva», Studi interdisciplinari sulla famiglia, XVII, Vita e Pensiero, Milano. Scabini E. e Rossi G. (a cura di) (2002), La famiglia prosociale, Studi interdisciplinari sulla famiglia, XIX, Vita e Pensiero, Milano.

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Come leggere le trasformazioni della famiglia oggi? Le transizioni familiari La conciliazione famiglia lavoro Quali sono le caratteristiche delle

Come leggere le trasformazioni della famiglia oggi? Le transizioni familiari La conciliazione famiglia lavoro Quali sono le caratteristiche delle Come leggere le trasformazioni della famiglia oggi? Le transizioni familiari La conciliazione famiglia lavoro Quali sono le caratteristiche delle reti di famiglie? Come promuovere le reti di famiglie oggi?

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

VADEMECUM UFFICIO PACE

VADEMECUM UFFICIO PACE VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso

Dettagli

Formazione genitori. I percorsi

Formazione genitori. I percorsi Formazione genitori Sappiamo che spesso è difficile trovare un po di tempo per pensare a come siamo genitori e dedicarci alla nostra formazione di educatori, sappiamo però anche quanto sia importante ritagliarsi

Dettagli

PROGRAMMARE l attività della Caritas diocesana. Alcuni suggerimenti

PROGRAMMARE l attività della Caritas diocesana. Alcuni suggerimenti PROGRAMMARE l attività della Caritas diocesana Alcuni suggerimenti Percorso Equipe Caritas diocesana IV tappa 2007/2008 INDICE COSA SIGNIFICA COME CON CHI CHE COSA CON CHE TEMPI PERCHE CONCLUSIONI 2 E

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

SEMINARIO DI CULTURA POLITICA PD Milano - Zona 7

SEMINARIO DI CULTURA POLITICA PD Milano - Zona 7 SEMINARIO DI CULTURA POLITICA PD Milano - Zona 7 GLOBALIZZAZIONE PARTITO LAVORO WELFARE IL LAVORO a cura di Paolo Raffaldi & Corrado Angione DAL PASSATO: LA SINISTRA ED IL LAVORO... Secondo quali modalità

Dettagli

In service Famiglie. ! La famiglia come sistema dinamico. ! Quando l Autismo entra in questo sistema. ! I compiti della famiglia per la famiglia

In service Famiglie. ! La famiglia come sistema dinamico. ! Quando l Autismo entra in questo sistema. ! I compiti della famiglia per la famiglia In service Famiglie! La famiglia come sistema dinamico! Quando l Autismo entra in questo sistema! I compiti della famiglia per la famiglia Introduzione il ciclo vitale della famiglia Definizione di famiglia!

Dettagli

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere

Dettagli

IL MONDO DEL LAVORO NEL MERCATO E NELLE IMPRESE DEL NUOVO MILLENNIO Considerazioni e riflessioni sui cambiamenti a cavallo tra i due secoli

IL MONDO DEL LAVORO NEL MERCATO E NELLE IMPRESE DEL NUOVO MILLENNIO Considerazioni e riflessioni sui cambiamenti a cavallo tra i due secoli COLLANA FINANZAEDIRITTO IL MONDO DEL LAVORO NEL MERCATO E NELLE IMPRESE DEL NUOVO MILLENNIO Considerazioni e riflessioni sui cambiamenti a cavallo tra i due secoli Grazia Strano, Sergio Rosato, Luca Torri

Dettagli

Confronto su alcune domande:

Confronto su alcune domande: Confronto su alcune domande: Possono esistere più madri? Possono esistere più padri? Nella nostra società è veramente cambiato il compito dei genitori? Fabrizia Alliora 8 Novembre 2013 Cosa significa essere

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014

LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA DEI SERVIZI EDUCATIVI DI PIACENZA LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014 PREMESSA DI COERENZA CON I DOCUMENTI

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

La Responsabilità Sociale e i suoi strumenti Una introduzione

La Responsabilità Sociale e i suoi strumenti Una introduzione La Responsabilità Sociale e i suoi strumenti Una introduzione Mario Viviani, 2006 Integrazione uno Una impresa (o un sistema di imprese) funziona bene tanto più gli interessi che la percorrono sono congruenti,

Dettagli

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a GIORNATA DEL VOLONTARIATO Torino 7 aprile 2013 Desidero porgere un caloroso saluto a nome dell intera Assemblea regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a partecipare a questa

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Da dove siamo partiti La Diocesi e la Caritas hanno cercato sempre più di configurarsi come

Dettagli

Sottogruppo progetto pedagogico

Sottogruppo progetto pedagogico COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi

Dettagli

Sostenere i disabili e le loro famiglie nella costruzione di prospettive di vita autonoma (dopo di noi)

Sostenere i disabili e le loro famiglie nella costruzione di prospettive di vita autonoma (dopo di noi) Sostenere i Il problema I temi che si definiscono dopo di noi legati alle potenzialità e autonoma dei disabili - hanno un impatto sociale estremamente rilevante. In primo luogo va sottolineato che, per

Dettagli

Lo specifico del lavoro psicologico nell accompagnamento della coppia all adozione

Lo specifico del lavoro psicologico nell accompagnamento della coppia all adozione Lo specifico del lavoro psicologico nell accompagnamento della coppia all adozione Dott.ssa Maria Berica Tortorani Psicologa-Psicoterapeuta ASL 3 Pistoia Operatrice-formatrice Area Vasta per l adozione

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA:

LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA: LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA: COSA INTRODUCE, COSA FA CAMBIARE, DI COSA NECESSITA PER DECLINARE L ADM? IL COORDINAMENTO PEDAGOGICO COME PUÒ ESSERE SVILUPPATO? QUALI FUNZIONI ULTERIORI PUÒ AVERE IL

Dettagli

PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE

PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE CEMEA CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

MIUR. La Nuova Secondaria Superiore

MIUR. La Nuova Secondaria Superiore La Nuova Secondaria Superiore Una Riforma complessiva Con l approvazione del Consiglio dei Ministri del 4 febbraio nasce la Nuova Scuola Secondaria Superiore. E la prima riforma complessiva del secondo

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

tuteliamo la societa femministe movimento gay La Manif Italia genere educ liber identità di genere stereotipo legge-bavaglio azione la famiglia e

tuteliamo la societa femministe movimento gay La Manif Italia genere educ liber identità di genere stereotipo legge-bavaglio azione la famiglia e LA MANIF ITALIA La Manif Italia è un associazione di comuni cittadini senza bandiere di partito, né simboli religiosi che opera per la promozione e la protezione della famiglia. Perché per la famiglia?

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

COMPLESSITA TERRITORIALI

COMPLESSITA TERRITORIALI PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI OBIETTIVI E FINALITA DEL PROGETTO PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI IL CONTESTO Il Sistema Territoriale di progetto è parte del sistema metropolitano lombardo,

Dettagli

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

CITTADINANZA E COSTITUZIONE CITTADINANZA E COSTITUZIONE CLASSE 1 a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DEL- LE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO INDICATORI DI VALUTAZIONE (Stabiliti dal Collegio Docenti) AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Dettagli

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Premise 1 LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Ci sono varie forme di riconciliazione, così come ci sono varie forme di terapia e varie forme di mediazione. Noi qui ci riferiamo alla riconciliazione con una

Dettagli

Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici e società commerciali.

Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici e società commerciali. RISOLUZIONE N.164/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma 28 dicembre 2004 Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici

Dettagli

PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO

PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO Potenza,19 settembre 2014 PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO I primi segni di invecchiamento iniziano con il pensionamento, perché nella nostra società l uomo

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

Il micro credito etico sociale nella prospettiva del credito cooperativo EVERARDO MINARDI

Il micro credito etico sociale nella prospettiva del credito cooperativo EVERARDO MINARDI Il micro credito etico sociale nella prospettiva del credito cooperativo EVERARDO MINARDI Il nostro percorso Le parole chiave per decifrare la nostra storia La persona e i suoi bisogni relazionali Il dono,

Dettagli

UNA VISIONE DELL ADOZIONE E DELL AFFIDAMENTO

UNA VISIONE DELL ADOZIONE E DELL AFFIDAMENTO UNA VISIONE DELL ADOZIONE E DELL AFFIDAMENTO Benedetta Baquè Psicologa - Psicoterapeuta I BISOGNI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI Ogni bambino ha diritto a crescere in una famiglia, la propria o se questa non

Dettagli

Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità

Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Associazione Culturale G. Dossetti MALATTIE RARE E DISABILITA Palazzo Marini Camera dei Deputati Roma,1 Dicembre 2006 Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Anna Maria Comito Presidente COFACE-Handicap

Dettagli

Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma, 16 Maggio 2014. Dott.ssa Francesca Alfonsi

Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma, 16 Maggio 2014. Dott.ssa Francesca Alfonsi Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma, 16 Maggio 2014 Dott.ssa Francesca Alfonsi La donazione di organi da vivente permette di donare un rene e parte di fegato. Secondo la legge il donatore

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

assolutamente condivisibili.

assolutamente condivisibili. Si fa riferimento alla proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni: Competenze

Dettagli

Il Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo. Perché te ne devi. preoccupare tu?

Il Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo. Perché te ne devi. preoccupare tu? Il Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo Perché te ne devi preoccupare tu? 1 Cultura del pensare agli affari propri, lasciarsi guidare dai propri interessi rendere il nostro mondo vivibile,

Dettagli

Gestione del conflitto o della negoziazione

Gestione del conflitto o della negoziazione 1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere

Dettagli

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento

Dettagli

COSTRUIRE UN TEAM VINCENTE DENTRO E FUORI DAL CAMPO

COSTRUIRE UN TEAM VINCENTE DENTRO E FUORI DAL CAMPO COSTRUIRE UN TEAM VINCENTE DENTRO E FUORI DAL CAMPO I punti chiave per la formazione e gestione del team di lavoro PARTE 1. Le differenze tra gruppo e squadra Come prima indicazione, consiglio di andare

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

MIUR. La Nuova Secondaria Superiore

MIUR. La Nuova Secondaria Superiore La Nuova Secondaria Superiore Una Riforma complessiva Con l approvazione del Consiglio dei Ministri del 4 febbraio nasce la Nuova Scuola Secondaria Superiore. E la prima riforma complessiva del secondo

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

Cga capofila del progetto Genitori in rete

Cga capofila del progetto Genitori in rete Cga capofila del progetto Genitori in rete 09 dicembre 2015 - Prende il via il progetto Genitori in rete, con il quale il Comitato Genitori, che è capofila dei promotori, punta a realizzare una rete di

Dettagli

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

Dettagli

IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne

IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne Tratto da il Corriere della Sera -66 ottobre 2008 Che compresero, attraverso la sofferenza di molte di loro, che il benessere delle donne poteva venire solo dalla

Dettagli

I Servizi per la Famiglia: Aspetti psicosociali. CAMPAGNA Tam. Tam nidi. Grottaferrata 22 Novembre 2008. Patrizia Pisano

I Servizi per la Famiglia: Aspetti psicosociali. CAMPAGNA Tam. Tam nidi. Grottaferrata 22 Novembre 2008. Patrizia Pisano I Servizi per la Famiglia: Aspetti psicosociali CAMPAGNA Tam Tam nidi Grottaferrata 22 Novembre 2008 Patrizia Pisano C O M U N I ATTORI DEL TERRITORIO progettazione-realizzazione realizzazione Area Minori

Dettagli

Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente

Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente Preambolo Si intende per familiare assistente un membro della famiglia che si prende cura in via principale,

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker

Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker Criteri per il successo e per il fallimento di un trattamento. Fattori: 1) del Paziente 2) del terapeuta 3) tecnici 4) relazionali 5) ambientali

Dettagli

La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.

La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. Cooperativa è... COOPERATIVA è... Art. 45 della Costituzione Italiana La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO FORMAZIONE ALLE COMPETENZE INTERCULTURALI NELL ADOZIONE INTERNAZIONALE

UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO FORMAZIONE ALLE COMPETENZE INTERCULTURALI NELL ADOZIONE INTERNAZIONALE UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO Dottorato di ricerca in Pedagogia (Education) ciclo XXII S.S.D: M-PED/01 FORMAZIONE ALLE COMPETENZE INTERCULTURALI NELL ADOZIONE INTERNAZIONALE Coordinatore:

Dettagli

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Bologna 3 aprile 2014 Cosa prevede il DPCM 159/2013 per le prestazioni

Dettagli

CONFLITTUALITA E PROCESSI DI CRESCITA CONIUGALE E FAMILIARE. di Luigi Pati

CONFLITTUALITA E PROCESSI DI CRESCITA CONIUGALE E FAMILIARE. di Luigi Pati CONFLITTUALITA E PROCESSI DI CRESCITA CONIUGALE E FAMILIARE di Luigi Pati Due osservazioni sui rapporti coniugali nel tempo di oggi: a) Accentuazione del conflitto di coppia, che spesso si traduce in separazione

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 66 del 28.11.2015 1 INDICE Art. 1 PRINCIPI ISPIRATORI... 3 Art. 2 CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI...

Dettagli

Insegnamento della religione cattolica e attività alternative

Insegnamento della religione cattolica e attività alternative PROGETTO DI ATTIVITÀ ALTERNATIVA ALL ORA DI RELIGIONE Premessa La definizione delle attività didattiche e formative alternative all IRC spetta al Collegio dei Docenti, quale organo responsabile dell azione

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Sac. Don Magloire Nkounga Dott. D Ambrosio Giuseppina 1 Quando ci possono

Dettagli

Introduzione. L avvento delle nuove tecnologie della comunicazione in. tutte le società moderne ha sollecitato ad interrogarsi

Introduzione. L avvento delle nuove tecnologie della comunicazione in. tutte le società moderne ha sollecitato ad interrogarsi Introduzione L avvento delle nuove tecnologie della comunicazione in tutte le società moderne ha sollecitato ad interrogarsi sull impatto che esse avranno, o stanno già avendo, sul processo democratico.

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona

Dettagli

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare A cura di Dr.ssa BOVE Daniela Laura Cooperativa Sociale AMANI Comune di Brindisi Roma, 18 Gennaio 2010 cambiamenti

Dettagli

Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi

Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità (abstract) Da LA FORMAZIONE COME STRATEGIA PER L EVOLUZIONE DEI SERVIZI PER I DISABILI Provincia di Milano 2004 A cura dello Studio Dedalo Rifocalizzare

Dettagli

Osservatorio ISTUD - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo

Osservatorio ISTUD - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo Quesito 1 In linea generale ritieni positiva la tendenza di molti paesi europei a cercare di proteggere alcuni settori ritenuti strategici per

Dettagli

Quale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013

Quale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013 PIANO DI ZONA 2011-2013 2013 Quale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013 Tavolo Minori e Famiglie: STORIE PER CRESCERE A cura di AS Angela Morabito ed AS Ilenia Petrucci Lab. Minori Sensibilizzazione

Dettagli

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

Auto Mutuo Aiuto Lavoro

Auto Mutuo Aiuto Lavoro Assessorato al Lavoro Auto Mutuo Aiuto Lavoro progettazione e sperimentazione di un nuovo servizio rivolto a chi perde il lavoro Il progetto Nel quadro delle politiche attive al lavoro non esiste ad oggi

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 3338 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori BISCARDINI, CASILLO, CREMA, LABELLARTE e MARINI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 10 MARZO 2005 Modifiche alla legge

Dettagli

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.

Dettagli

Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo.

Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo. Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo. Workshop di formazione per insegnanti Progetto LIFE TIB PERCHE VALORIZZARE LA

Dettagli

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Per quanto riguarda la richiesta di chiarimenti presentata, relativa alla corretta qualificazione

Dettagli

Le dinamiche delle povertà. POLITICHE DI SVILUPPO e COOPERAZIONE NEL MONDO

Le dinamiche delle povertà. POLITICHE DI SVILUPPO e COOPERAZIONE NEL MONDO Le dinamiche delle povertà POLITICHE DI SVILUPPO e COOPERAZIONE NEL MONDO 17 maggio 2011 Una chiave di lettura per la riflessione Il risultato non è indipendente dal sistema che lo genera Archeologia di

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica Progetto Educazione alla salute e psicologia scolastica Il progetto di psicologia scolastica denominato Lo sportello delle domande viene attuato nella nostra scuola da sei anni. L educazione è certamente

Dettagli

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un

Dettagli