SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (sintesi) (Allegato 1) ENTE 1) Ente proponente il progetto: ANCI LOMBARDIA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONALE REGIONE LOMBARDIA NZ CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Cittadinanza solidale 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A24: Assistenza Altro: anziani, minori, giovani, immigrati - disabili, disagio adulto, salute 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili. (I dati relativi al punto 6 sono consultabili nella versione integrale del progetto.) 7) Obiettivi del progetto: 7.1 OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti obiettivi generali: - promuovere la qualità e lo sviluppo delle politiche giovanili attraverso la diffusione del servizio civile. - coordinare gli enti nel raggiungimento di una serie di finalità legate allo sviluppo dei servizi forniti alla comunità locale. - diffondere buone prassi per la gestione dei volontari nelle sedi, promuovendo un atteggiamento attivo e propositivo tra gli operatori degli enti coinvolti. 1

2 In sintesi, il progetto si propone l innalzamento di standard di qualità, sia nell erogazione di prestazioni all utenza, sia nella gestione del servizio civile. 7.2 OBIETTIVI SPECIFICI RELATIVI ALLO SVILUPPO DI POLITICHE GIOVANILI Gli obiettivi specifici del progetto relativi allo sviluppo di politiche giovanili sono: DIFFUSIONE FRA I VOLONTARI DI UN ATTEGGIAMENTO DI CITTADINANZA ATTIVA DIFFUSIONE FRA I VOLONTARI DI CONOSCENZE PROFESSIONALI E CAPACITA D INSERIMENTO IN SITUAZIONI DI LAVORO Gli enti coinvolti nel servizio civile forniranno alle giovani generazioni un opportunità formativa unica nel suo genere, non limitata alla fornitura di strumenti spendibili successivamente nel mondo del lavoro, ma progettata fin da subito come momento di educazione alla cittadinanza attiva, alla solidarietà e al volontariato; come occasione per conoscere la città e i suoi complessi apparati da un ottica inusuale: non quella di fruitore dei servizi ma quella di fornitore. Lo svolgimento del servizio civile consente al volontario, per il suo coinvolgimento in forme di training on the job, un più agevole inserimento nel mondo del lavoro per la possibilità di vantare l acquisizione di: un effettiva esperienza d applicazione di conoscenze tecniche maturate durante lo svolgimento di percorsi di formazione teorici; capacità di strutturare relazioni sociali complesse acquisite mediante una lunga permanenza in un concreto ambito lavorativo. 7.3 OBIETTIVI SPECIFICI RELATIVI ALLO SVILUPPO DELLE BUONE PRASSI Gli obiettivi specifici del progetto relativi allo sviluppo delle buone prassi sono: INTRODUZIONE NEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEI SERVIZI DI FORME D INNOVAZIONE E CREATIVITA Inserire elementi innovativi nei servizi resi alla cittadinanza impiegando una risorsa umana che, per le sue caratteristiche (giovane età, alto livello di formazione, forte motivazione etica e ideale) potrà introdurre elementi di creatività e originalità. L efficace raggiungimento di tali obiettivi è strettamente dipendente dalla capacità di sviluppare la rete degli enti sede di servizio secondo principi di gestione della 2

3 qualità delle fasi di progettazione, realizzazione e monitoraggio del progetto (obiettivo di II livello). Perseguire tale obiettivo significa: creare un circuito virtuoso perciò l uso della rete esistente favorisce la diffusione di buone pratiche realizzate nelle sedi di servizio, rafforzando così le relazioni fra sedi che rappresentano la base della rete stessa; incrementare la capacità della rete di rendere maggiormente cooperativo lo svolgimento della fase di progettazione, realizzazione e monitoraggio del progetto attraverso l attivazione di momenti di scambio fra le figure coinvolte nel progetto di servizio civile; orientare il sistema di gestione del progetto sulle esigenze di crescita dei volontari e dei destinatari dei servizi erogati dalle sedi di servizio, comprendendo le loro necessità presenti e future, rispettare i requisiti richiesti ed auspicati e mirare a superare le loro stesse aspettative; attuare un approccio di gestione organizzativa dei progetti basato sui processi per rendere possibile sia una visione d insieme delle attività, considerando che la comprensione e la gestione di un sistema di processi interconnessi finalizzati ad ottenere determinati obiettivi contribuisce all efficienza ed all efficacia dell organizzazione; prestare attenzione ai processi di leadership e coinvolgimento del personale per stabilire unità d intenti ed indirizzi e favorire la partecipazione nella definizione e nel perseguimento degli obiettivi stabiliti. Le persone, infatti, costituiscono l essenza della rete ed il loro pieno coinvolgimento consente di mettere le loro abilità al servizio dell organizzazione stessa; realizzare il miglioramento continuo di processi e prestazioni offerte, come obiettivo permanente e diffuso. 7.4 OBIETTIVI SPECIFICI DEI SERVIZI OFFERTI AL CONTESTO ECONOMICO SOCIALE DELLA COMUNITA LOCALE 3

4 Il contributo dei volontari del servizio civile risulta fondamentale sia per mantenere l attuale livello dei servizi sia per accrescere in quantità e qualità le prestazioni offerte alla comunità locale. Le aree nelle quali saranno definite le attività svolte dai volontari sono esplicitate nel punto 6.3 ( Contesto di riferimento del progetto: le aree di intervento e le attività erogate ) dove è descritto il contesto di riferimento del progetto. Gli obiettivi che gli enti, per area d intervento, intendono perseguire, anche utilizzando l apporto dei volontari riguardano due aspetti fondamentali: miglioramento e l innovazione dei servizi esistenti il miglioramento dei servizi può esprimersi sottoforma di un miglioramento qualitativo dei servizi esistenti e attraverso un miglioramento quantitativo dei servizi: aumento degli utenti assistiti dai servizi o delle prestazioni già esistenti. nuovi servizi offerti l introduzione di nuovi servizi è rappresentata dalla possibilità, per una sede, di erogare anche grazie all impiego dei volontari prestazioni che non sono attualmente presenti. La presenza del volontario all interno delle sedi di servizio contribuisce al raggiungimento di questi obiettivi specifici. Ciascun volontario potrà contribuire ad incrementare la quantità o la qualità dei servizi offerti attraverso due modalità di intervento: una diretta ed una indiretta. Il volontario nella modalità diretta si occupa di attività non svolte da altro personale. Nella modalità indiretta il volontario si affianca all attività degli operatori, contribuendo al miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi erogati. Nelle tabelle seguenti sono analiticamente esplicitati, per ogni ente, gli obiettivi di miglioramento, di innovazione e di nuovo servizio, previsti per ogni servizio erogato all interno del quale il volontario sarà coinvolto. (I dati relativi alle tabelle degli obiettivi sono consultabili nella versione integrale del progetto.) 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 4

5 Il progetto si articola in molteplici azioni distribuite nel corso dell intero anno di servizio civile. Per comprenderne in modo chiaro e completo la strutturazione ed organizzazione nel paragrafo che segue sarà esposto il piano di attuazione previsto per lo svolgimento del progetto e necessario per il raggiungimento degli obiettivi. 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Il piano di attuazione è articolato nell arco dei 12 mesi di servizio civile ed è suddiviso in cinque fasi: a) formazione b) inserimento e affiancamento strutturato c) attività nella struttura di sede per lo svolgimento dei progetti d) monitoraggio e) verifica finale La fase di formazione (fase A) e la fase di Inserimento e affiancamento strutturato (fase B) prenderanno il via nei primi due mesi di servizio e si ricollegano agli obiettivi generali di promozione delle politiche giovanili e agli obiettivi specifici volti alla promozione di forme di cittadinanza attiva nonché di occasioni di crescita professionale e personale. La fase di formazione (fase A) sarà gestita dall equipe di formatori coordinata dal responsabile della formazione dell Ufficio o Civile di Anci Lombardia con la collaborazione dei responsabili del monitoraggio e del tutoraggio; la fase di inserimento e affiancamento strutturato (fase B) sarà gestita dagli Operatori locali di progetto attraverso i contenuti indicati ed erogati dai formatori specifici del progetto. La fase di formazione (fase A) sarà distribuita nei primi cinque mesi di servizio e sarà articolata in attività di formazione generale e formazione specifica. La fase di inserimento e affiancamento strutturato (fase B) si concluderà al più tardi al termine del secondo mese di servizio. La fase di attività nella struttura di sede per lo svolgimento dei progetti (fase C) inizierà nel momento in cui l Operatore locale di progetto di ogni singola sede, attraverso i risultati della formazione e le valutazioni effettuate nel periodo di affiancamento strutturato, riterrà che i/il volontari/o a lui affidati siano diventati sufficientemente 5

6 competenti per gestire autonomamente alcune delle azioni previste dal progetto. A partire da questo momento e fino al termine del servizio, i volontari saranno impegnati nelle attività previste dal paragrafo 8.4 ( Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto ) e collaboreranno con l Olp e gli altri dipendenti e/o collaboratori presenti nelle singole sedi. L obiettivo di questa fase è fornire al volontario gli strumenti e le competenze necessarie per muoversi ed intervenire attivamente nella gestione dei servizi a lui affidati, sapendo valorizzare le molteplici risorse a disposizione. Il raggiungimento di questo obiettivo consente, di conseguenza, di raggiungere gli obiettivi di miglioramento e di avvio di nuovi servizi indicati nel punto 7 ( Obiettivi del progetto ). La fase di monitoraggio (fase D) si svilupperà dal terzo mese di servizio e si svilupperà nei modi indicati al paragrafo 21 ( Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto ), si tratterà di contatti telefonici, telematici e di incontri periodici finalizzati alla verifica delle attività svolte, alla valutazione dello stato di realizzazione degli obiettivi previsti dal progetto ed eventualmente, alla ricerca di risposte correttive agli eventuali ostacoli rilevati. L attività di monitoraggio sarà svolta da esperti di monitoraggio, accreditati, di Anci Lombardia. La fase di verifica finale (fase E) coinvolgerà il direttore dell ufficio servizio civile di Anci Lombardia, il vice direttore, il responsabile del servizio civile nazionale, il responsabile del monitoraggio, gli Olp e i volontari e si svolgerà nel dodicesimo mese di servizio; riguarderà: la verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto la valutazione delle competenze acquisite dai volontari durante il servizio. Queste due ultime fasi si collegano agli obiettivi generali di promozione e diffusione sul territorio di buone prassi nella gestione dei progetti di servizio civile. A tal proposito il ruolo di Anci Lombardia è quello di accompagnare e coordinare gli enti locali nel corso dei progetti, aiutandoli a raggiungere e valorizzare anche gli obiettivi specifici di miglioramento dei servizi, sia in termini di incremento che di innovazione o ampliamento degli stessi. 6

7 Nella tabella che segue è rappresentato il piano annuale delle attività previste per i 12 mesi di servizio civile, riassunto dal diagramma di Gantt, che consente una visualizzazione semplice delle diverse fasi progettuali. E così evidenziato l impianto complessivo del progetto, le diverse fasi, la loro singola durata, i tempi di sovrapposizione delle differenti attività. Il progetto per ogni volontario è declinato su 1400 ore annue di servizio, con 42 ore di Formazione generale di cui 12 di Formazione a distanza; 72 ore di Formazione specifica e addestramento, di cui 42 d aula e di addestramento al servizio ( training on the job ) e 30 di formazione a distanza (FAD). Il pacchetto formativo (formazione generale e formazione specifica) è di 114 ore complessive. Il monitoraggio del progetto, validato in fase di accreditamento, vedrà invece i volontari e gli Operatori Locali di progetto impegnati con uno staff accreditato di professionisti, con l impiego di numerosi strumenti utili alla valutazione dei risultati del progetto e alla comprensione delle dinamiche interpersonali. Gli incontri di monitoraggio sono 4 (al terzo, sesto, nono e dodicesimo mese dall inizio del progetto) per 12 ore di lavoro complessive. Si tratterrà di tre incontri di monitoraggio in aula e di un incontro di monitoraggio a distanza. 7

8 DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGETTO: GANTT DELLE ATTIVITÀ TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12 mese Formazione generale aula (30 ore) FASE A: FORMAZIONE Formazione specifica (42 ore) Formazione specifica FAD (30 ore) Formazione generale FAD (12 ore) FASE B: INSERIMENTO E AFFIANCAMENTO STRUTTURATO Affiancamento strutturato FASE C: ATTIVITA NELLA STRUTTURA DI SEDE PER LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Attività nella struttura di sede per lo svolgimento dei progetti FASE D: MONITORAGGIO Monitoraggio (4 incontri) FASE E: VERIFICA FINALE Verifica finale e chiusura progetto 8

9 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. Il piano di attuazione previsto e rappresentato graficamente nel diagramma di Gantt prevede al suo interno numerose attività, distribuite nel corso dell anno nelle diverse fasi di lavoro. Ciascuna fase prevede il coinvolgimento di varie figure professionali, di risorse e strumenti differenti FASE A : FORMAZIONE L attività svolta durante il servizio offre alle giovani generazioni un opportunità formativa unica nel suo genere, non limitandosi alla fornitura di strumenti spendibili nel mondo del lavoro, ma progettata dall origine come momento di educazione alla cittadinanza attiva e alla solidarietà. Negli enti locali, e più in generale negli enti pubblici, il servizio civile è un occasione per conoscere la città e i suoi complessi apparati da un ottica inusuale: non quella di fruitore dei servizi, ma quella di fornitore. La prospettiva di formazione in cui si inseriscono i progetti di servizio civile di Anci Lombardia è il training on the job, un processo di formazione nel quale è posto l accento sull'apprendimento che avviene in un ambiente di lavoro nel quale i volontari sviluppano motivazioni e apprendimenti che sono immediatamente sperimentati in un contesto pieno di spunti e complessità. La funzione del formatore, dell Olp e dei tutor è quella di condurre il volontario all interno dell esperienza, fornirgli riferimenti per il confronto, indicare gli strumenti e i principi utili a interpretare le situazioni. Inoltre, la formazione svolta nell ambito di un progetto di servizio civile volontario si può configurare come formazione continua. La formazione continua è definita come un insieme di processi che si sviluppano durante tutto il corso della vita, in qualsivoglia contesto di studio, di vita e di lavoro. Il servizio civile può essere considerato un esperienza giovanile di formazione continua, un momento di crescita della persona anche attraverso l interazione con l altro e il confronto con un attività professionale in situazioni di apprendimento intenzionali e naturali. Coerentemente con gli obiettivi prefissati la proposta formativa offerta al volontario si concentra principalmente nei primi mesi di attività. 9

10 Ciascun volontario ha a disposizione un pacchetto formativo molto ampio all interno del quale è prevista l erogazione di formazione generale e specifica. La formazione generale e specifica dei volontari inizierà nel primo mese di servizio: i volontari saranno divisi in gruppi (ciascuno dei quali non supererà le 25 unità) costituiti in base a criteri di prossimità geografica. Alcuni moduli della formazione specifica saranno svolti in aule che raggrupperanno due o tre gruppi. Periodicamente i gruppi saranno convocati nelle sedi di formazione dove saranno erogati moduli per una durata media giornaliera di 6-8 ore. La proposta di un percorso formativo d aula è a carico di Anci Lombardia e sarà svolta dai formatori accreditati e da quelli specifici indicati al punto 38 ( Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i ) con il supporto di tutor d aula e del responsabile del monitoraggio. In sintesi la proposta formativa è articolata come segue: 42 ore FORMAZIONE GENERALE Rientrano in queste 42 ore: - 30 ore di formazione d aula, organizzata ed erogata dall Ufficio o Civile di Anci Lombardia all avvio del servizio ore di formazione a distanza (FAD).- 12 ore di formazione a distanza (FAD). 72 ore FORMAZIONE SPECIFICA Rientrano in queste 72 ore: - 42 ore di formazione specifica e di addestramento al servizio L attività è coordinata e supervisionata dai formatori accreditati di Anci Lombardia ore di formazione a distanza (FAD). Per lo svolgimento dell attività formativa si prevede di utilizzare sia strumenti cartacei (fogli, cartelloni, grafici) che strumenti multimediali (proiezioni video, supporti audio, fotografie, ecc.). Si rimanda al punto 26 ( Risorse tecniche e strumentali necessarie per l attuazione del progetto ) per maggiori approfondimenti. Al termine del percorso formativo il responsabile della formazione effettuerà degli incontri (uno per gruppo di formazione) finalizzati alla rilevazione del gradimento dei 10

11 volontari per la formazione erogata, all analisi dei risultati raggiunti e degli eventuali bisogni formativi non soddisfatti. Dopo aver raccolto i dati con i gruppi di volontari, il responsabile della formazione si incontrerà con il responsabile del monitoraggio. L incontro avrà la funzione di condividere quanto rilevato e di utilizzare le diverse osservazioni e i dati raccolti per una più attenta progettazione e programmazione degli interventi FASE B : INSERIMENTO E AFFIANCAMENTO STRUTTURATO L avvio e introduzione ai servizi avviene nell ente presso il quale il volontario presta servizio, è a cura dell Operatore Locale di progetto e sarà coordinata nei contenuti dai formatori specifici del progetto. L articolazione prevista è la seguente: Presentazione del comune nel quale svolge il progetto - Visita dell intera struttura per permettere al volontario di orientarsi con facilità tra i diversi uffici. Durante la visita il volontario è presentato a coloro che lavorano all interno del comune quindi, a partire dalla presentazione del volontario al sindaco e al segretario comunale, seguono le presentazioni del volontario alle diverse figure operative all interno del comune. - Analisi dell organizzazione del comune: quali sono i servizi che offre ai cittadini e qual è il ruolo del volontario all interno di esso. Introduzione, addestramento e inquadramento dei servizi specifici L Olp dedica del tempo per presentare e spiegare nel dettaglio i diversi servizi proposti, specificando e chiarendo bene al volontario quali sono le problematiche che dovrà affrontare e gli strumenti da utilizzare. E opportuno che l Olp presenti con chiarezza il ruolo che il volontario dovrà svolgere, specificando l impegno e la disponibilità reciproca richiesta, presupposto indispensabile per una buona collaborazione. Altrettanto utile è presentare al volontario i progetti precedentemente svolti dai volontari che lo hanno preceduto, spiegando quanto fatto, i traguardi ottenuti e gli ostacoli affrontati. L esperienza di altri volontari insieme alla possibilità di comunicare con il proprio Olp permetterà al volontario di comprendere meglio il proprio ruolo e di creare un rapporto di fiducia e collaborazione. 11

12 Tra gli interventi formativi che l Olp predispone per il volontario nel corso del servizio, rientrano anche i colloqui e i contatti quotidiani tra volontario ed Olp utili a monitorare e verificare l andamento del progetto, insieme alle riunioni periodiche necessarie per coordinare e pianificare le diverse attività. L Olp di sede, dopo aver presentato il volontario agli altri dipendenti e/o collaboratori operanti nella sede e aver mostrato i locali e le risorse tecniche e strumentali a disposizione, predisporrà un primo calendario di attività in sede e fuori sede (scelte tra quelle già previste per l attività ordinaria dell ente) da far svolgere al volontario, per permettergli di avere un primo approccio con l intero arco di attività previste dal progetto in assenza di dirette responsabilità operative e di sperimentarsi sul campo, permettendo contemporaneamente all Olp di valutarne capacità e competenze. Per ogni intervento è previsto un momento di presentazione dell attività e delle modalità d intervento attuate da parte dell Olp e un successivo feedback di verifica per valutare reazioni, impressioni, problemi e ulteriori richieste formative. Il volontario si affiancherà all Olp, ad altri dipendenti e/o collaboratori operanti nella sede FASE C: ATTIVITA NELLA STRUTTURA DI SEDE PER LO SVOLGIMENTO DEI PROGETTI Entro il termine del secondo mese di servizio (e in qualunque momento precedente a tale termine se l Olp riterrà che il volontario abbia già acquisito le conoscenze e le competenze necessarie) il volontario sarà inserito a pieno titolo nelle attività della sede, partecipando a tutti i livelli organizzativi e gestionali richiesti e realizzando le attività indicate nel paragrafo 8.4 ( Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto ). In questa fase intervengono attori diversi: - il volontario: protagonista attivo del percorso di servizio civile; - l Olp: figura di riferimento, guida e supervisore dell attività del volontario; - Anci Lombardia: ente di riferimento, erogatore di monitoraggio ed in questa fase di formazione specifica. La realizzazione delle attività di servizio è il fulcro di questa fase. Il volontario è accompagnato dagli operatori all interno dei servizi e acquisisce progressivamente le 12

13 competenze necessarie per operarvi e per svolgere i diversi servizi a lui affidati. Qualora il volontario non avesse maturato o dimostrato capacità di autonomia, l Olp avrà cura di affiancarglisi costantemente identificando allo scopo anche altri dipendenti e/o collaboratori operanti nella sede: in questo caso le attività proposte al volontario potranno essere riviste limitandole a quelle più adatte al suo profilo individuale (almeno fino a quando tali capacità non saranno definitivamente maturate). Ogni sede rivedrà di conseguenza il complesso delle attività in corso per il raggiungimento degli obiettivi indicati al punto 7 ( Obiettivi del progetto ). Le sedi che sviluppano servizi alla persona operano essenzialmente negli ambiti descritti nella tabella del punto 6.3 ( Contesto di riferimento del progetto: le aree di intervento e le attività erogate ). Il carico di lavoro dei volontari e la distribuzione del loro impegno nelle diverse attività sarà descritto nelle tabelle riportate nel paragrafo 8.4 ( Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto ) all interno del quale saranno descritte, sede per sede, il ruolo e le attività affidate al volontario. La percentuale media di impiego del volontario rispetto alle attività indicate è calcolata in base al monte ore annuo di 1400 ore FASE D: MONITORAGGIO Nel piano di attività descritto e rappresentato nel diagramma di Gantt è prevista l attività di monitoraggio, da svolgere a cura di Anci Lombardia lungo l intero anno di servizio civile. L attività prevede due modalità di verifica: una serie di azioni di verifica in itinere che definiamo con il termine monitoraggio e un bilancio finale complessivo del progetto. Il monitoraggio Le azioni di monitoraggio offriranno agli attori del progetto (operatori locali, tutor, responsabili dei servizi, progettisti, volontari) uno spazio per valutare l'esperienza in relazione al progetto di servizio civile nelle sue diverse fasi di realizzazione. In particolare, il monitoraggio si propone di osservare, avvalorare e sostenere l'esperienza di servizio civile; supportare i referenti delle sedi di progetto nella relazione con i volontari; offrire uno spazio di confronto. In quest ottica il monitoraggio 13

14 diviene un momento di verifica dell andamento dei progetti ed ha l obiettivo di fare il punto sulla situazione, di raccogliere proposte, critiche e domande. Durante i dodici mesi il progetto sarà costantemente monitorato attraverso diverse azioni: 1) verifica periodica dell attività svolta con i volontari; 2) verifica periodica con gli Operatori Locale di progetto; 3) verifica al sesto mese di attività tra tutor, responsabile del monitoraggio e Operatore Locale di progetto per verificare lo stato di avanzamento del progetto e il raggiungimento degli obiettivi previsti. Gli appuntamenti di monitoraggio intermedi esamineranno l andamento del servizio identificando le cause di eventuali di scostamenti, indicando i possibili spunti di revisione e apportando le necessarie modifiche organizzative. Al termine del progetto si procederà alla valutazione conclusiva dell andamento del servizio. Strumenti e modalità di intervento L Ufficio o Civile Anci Lombardia prevede quattro incontri di monitoraggio a cadenza trimestrale: al terzo, al sesto, al nono e al dodicesimo mese di servizio. Tali incontri sono rivolti sia ai volontari in servizio che agli Operatori Locale di progetto, dei quattro incontri previsti tre si svolgeranno in aula ed uno a distanza, per via telematica. Monitoraggio per i volontari L attività di monitoraggio con i volontari prevede discussioni e incontri sia di gruppo che individuali. I volontari hanno la possibilità di raccontare la propria esperienza e di confrontarsi con quella dei propri colleghi inseriti nello stesso progetto, ma in altre sedi o nella stessa sede, oppure con volontari di altri progetti. La modalità interattiva consente ai partecipanti di raccontare il proprio vissuto scegliendo su quali aspetti focalizzare l attenzione e su quali avviare riflessioni individuali o collettive. Accanto a questa modalità dialettica e discorsiva se ne affianca una narrativa individuale con l obiettivo di integrare e approfondire le informazioni raccolte mediante la discussione. A tal proposito durante il monitoraggio sono consegnati 14

15 ai volontari dei questionari di valutazione dei progetti da compilare con risposte aperte e chiuse. L attività di monitoraggio proposta consente di rilevare aspetti connessi allo svolgimento dei progetti, indagando gli aspetti gestionali e progettuali e quelli personali, relazionali e professionali. Per aspetti gestionali e progettuali si intendono: - Rilevazione delle attività svolte ( le attività svolte sono pertinenti al progetto?). - Orario di servizio (media settimanale e mensile). - Attività di formazione erogata dall ente - Riunioni con i tutor e/o i referenti - Attività di monitoraggio Per aspetti personali, relazionali e professionali si intendono: - Verifica del livello di motivazione - Verifica del livello soddisfazione del o della volontaria - Percezione di utilità, di crescita professionale e personale - Stato dei rapporti con referenti, colleghi, volontari/e, utenti Al termine degli incontri di monitoraggio è chiesta al volontario una relazione conclusiva che identifichi le criticità e le positività del progetto, facendo riferimento alle competenze acquisite durante il suo anno di servizio civile. Monitoraggio per gli Operatori Locali di Progetto Nel corso degli incontri di monitoraggio (sia in aula che a distanza) è utilizzata la medesima modalità interattiva e narrativa utilizzata con i volontari. Agli operatori è chiesto di raccontare la propria esperienza evidenziando le eventuali criticità ed osservazioni. L integrazione con i colleghi e l ascolto reciproco sono un prezioso strumento per l analisi complessiva dei progetti e per l individuazione di strategie con risposta alle eventuali difficoltà rilevate. Nei colloqui con gli operatori sono utilizzati questionari per raccogliere ed approfondire altri elementi di osservazione ed analisi dell andamento dei progetti. Anche con gli Operatori Locali di Progetti sono rilevati sia gli aspetti gestionali che 15

16 gli aspetti personali, relazionali mediante la discussione di gruppo, la somministrazione di questionari a risposta aperta e a risposta chiusa. I questionari consentono di raccogliere i seguenti dati: - attività svolte dal/dalle volontari/e - ore medie settimanali di attività - ripartizione media monte ore settimanale per l attività svolta - valutazione stato realizzazione obiettivi progettuali. Motivazioni eventuali ritardi nel raggiungimento (o per il mancato avvio) degli obiettivi. - risultati quantitativi raggiunti (numero utenti seguiti, aumento orari apertura servizio ecc..) - prodotti realizzati dall attività dei volontari (indicare anche prodotti non previsti in progetto) - stato rapporto con i volontari - criticità La rilevazione delle criticità e la riflessione riguardo alle modalità di intervento più adeguate alla situazione sono gli aspetti su cui il monitoraggio concentra maggiormente il suo intervento. L intenzione è, infatti, di favorire e garantire il buon andamento dei progetti intervenendo laddove sorgano delle difficoltà adottando interventi mirati e personalizzati. L attività di monitoraggio svolta durante l anno è piuttosto articolata e prevede accanto agli interventi d aula con i volontari e gli Operatori i seguenti interventi servizi aggiuntivi: - Assistenza on line - Interventi sul campo - Indagini ad hoc - Intervista finale L assistenza on line dell Ufficio o Civile di Anci Lombardia è uno strumento utile per la risoluzione di differenti questioni attinenti al servizio. L assistenza telematica offerta ai diversi soggetti coinvolti nello svolgimento dei progetti (Operatore Locale di progetto, tutor, responsabili di servizio, volontari di servizio 16

17 civile) consente loro di potersi consultare ed eventualmente affidare agli esperti Anci Lombardia per la risoluzione di eventuali situazioni problematiche. Nel corso dello svolgimento dei progetti possono verificarsi situazioni particolari che richiedono interventi mirati e personalizzati. In questi casi, l attività di monitoraggio si struttura in interventi mirati mediante i quali è possibile comprendere con maggiore chiarezza la situazione esistente e preventivare eventuali interventi, si può trattare di colloqui individuali di persona o a distanza oppure di interventi sul campo che prevedono una visita diretta alla struttura presso di cui il volontario svolge il servizio e dei colloqui con le diverse figure coinvolte nello svolgimento del progetto. L obiettivo finale è di identificare l eventuale difficoltà e, valutati i diversi aspetti collegati, di individuare il metodo più corretto ed adeguato per risolverla. L attività di monitoraggio può inoltre prevedere occasioni e strumenti utili per rilevare dei dati per studiare ed analizzare alcuni temi specifici connessi all esperienza del servizio civile. Si può trattare ad esempio di indagini svolte con gli Operatori o i volontari per rilevare le prospettive al termine di un anno di servizio civile. L indagine può esprimersi sia in termini descrittivi, rilevando ad esempio i progetti e le aspettative future degli Operatori e dei volontari, che in termini quantitativi. Riguardo quest ultimo aspetto sono significative le indagini volte all interno dell organizzazione in cui il volontario ha prestato servizio rilevando, ad esempio, l impatto che la presenza del volontario ha creato all interno dell ente sia in termini economici e di profitti apportati che in termini qualitativi. La stessa valutazione può essere svolta per rilevare l impatto che l assenza del volontario ha prodotto all interno dell ente, il confronto incrociato di quanto rilevato consente di riflettere sull esperienza del servizio civile da più punti di vista riconoscendo al servizio civile un valore sia in termini formativi ed esperienziali per il volontario che in termini economici di risparmio e di guadagno per l ente promotore di un progetto. Strettamente connesso al lavoro di indagine e di osservazione dell andamento dei progetti è l intervista finale. Nel corso del monitoraggio finale dei progetti i volontari hanno la possibilità di lasciare una testimonianza finale dell intero servizio svolto e dell esperienza maturata. 17

18 Il lavoro di riflessione e di analisi svolto nel corso dell anno negli incontri di monitoraggio, unito all esperienza di servizio maturata direttamente dai volontari consente loro di giungere al termine dell anno con una piena consapevolezza riguardo l intera esperienza vissuta. L intervista e la testimonianza finale rappresentano il momento conclusivo ed il bilancio finale dell intero anno di servizio civile svolto ed è uno strumento utile sia ai volontari per rileggere la propria esperienza che per gli enti coinvolti nei progetti per riflettere e valutare il servizio civile da un nuovo punto di vista, quello del volontario. L attività di counselling Il filo conduttore dell intera attività di monitoraggio è l attività di counselling che è offerta ai volontari e agli Operatori Locale di progetto nel corso dell anno di servizio civile. Le molteplici azioni di monitoraggio svolte nel corso dell anno ed esplicitate nel precedente paragrafo, hanno tutte come denominatore comune l attività di counselling che è offerta ai diversi soggetti coinvolti nei progetti. Gli incontri in aula, i colloqui individuali, gli interventi sul campo e le altre azioni di monitoraggio pur distinguendosi e caratterizzandosi nelle proprie specificità, hanno in comune la medesima modalità operativa basata sul rapporto di ascolto, di comunicazione e di counselling che gli esperti di monitoraggio instaurano con gli Operatori Locali di progetto, con i tutor e con i volontari nel corso dell anno di servizio civile. L attività di counselling sottostante ad ogni azione di monitoraggio si esplicita nella relazione di aiuto e auto-aiuto di tipo professionale offerta ai diversi attori coinvolti e si propone di raggiungere i due seguenti obiettivi: - Fornire counselling per orientare al servizio - Fornire counselling per sostenere e supportare Le attività di monitoraggio possono essere proposte per fornire counselling orientativo in entrata ed in itinere. Orientare significa porre l individuo in condizioni di prendere coscienza di sè, del sistema comunale di appartenenza, del servizio in cui si trova e del proprio bagaglio personale. In questo senso l attività di counselling 18

19 orientativo contribuisce a fornire consapevolezza riguardo a se stessi, e alle proprie capacità, attitudini e resistenze. La consapevolezza di sé, del proprio ruolo e del contesto in cui si opera agevola gli attori nel processo di negoziazione e di ricerca di un rapporto accettabile con il nuovo contesto lavorativo. Fornire concetti per etichettare il mondo del lavoro e quindi per poterlo maneggiare è un buon punto di partenza per stabilire un legame fra sè e il lavoro (Gysberg e altri, 2001). Altrettanto significativa è l attività di counselling svolta per sostenere ed orientare i volontari e gli operatori nel corso dell anno di servizio civile. Anche in questo caso l obiettivo è di fornire consapevolezza riguardo alle proprie risorse e capacità da utilizzare per affrontare le possibili situazioni problematiche. Gli strumenti privilegiati per svolgere l attività di counselling sono gli incontri di gruppo e i colloqui individuali. In ciascuna di queste azioni l attività di counselling offerta agli operatori e ai volontari si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: - Aumentare il livello di consapevolezza rispetto alle diverse variabili. - Aumentare la capacità di lettura dei singoli fattori per sviluppare competenze di analisi e di valutazione critica. - Acquisire nuove metodologie ed elaborare piani concreti di azione. - Prefigurare se stessi nelle situazioni ed elaborare strategie di fronteggiamento dei nuovi compiti richiesti. La consapevolezza del proprio ruolo e degli incarichi affidati agevola in primo luogo il volontario ma nello stesso tempo anche gli operatori nello svolgimento dei progetti. La ricchezza dell attività di counselling si esprime pienamente negli interventi svolti nei confronti dei volontari di servizio civile i quali si trovano a dover gestire ed affrontare nuovi compiti. L attività di counselling contribuisce a dare la consapevolezza del proprio ruolo e degli incarichi affidati agevolando l inserimento e lo svolgimento diversi compiti. Il supporto e il sostegno offerto consentono al volontario di affrontare con maggiore sicurezza e padronanza i diversi compiti a lui affidati come ad esempio: l ingresso in un nuovo contesto, la decodifica delle regole di funzionamento e di sviluppo del sistema, la costruzione di rapporti significativi con i soggetti coinvolti nell esperienza, la gestione di relazioni asimmetriche e il 19

20 complessivo monitoraggio dell andamento del proprio rendimento e degli esiti del proprio processo di socializzazione e di inserimento. L attività di counselling offerta al volontario nasce in risposta a questi compiti; l occasione di potersi raccontare, di confrontarsi, scambiarsi opinioni e consigli con i propri colleghi volontari è uno degli strumenti utili al sostegno e al supporto dei volontari di servizio civile. L attività di counseling di gruppo e individuale è mirata alla migliore comprensione della situazione, alla ricerca delle soluzioni ed è basata su un ascolto empatico e sull individuazione delle emozioni che possono ostacolare il personale processo decisionale e lo svolgimento di alcune situazioni. Citando le parole dello studioso Jones, l attività di counselling proposta con il monitoraggio intende facilitare lo sforzo dell individuo di esplorare i propri problemi, riattivare le proprie energie per cercare soluzioni soddisfacenti e attivare un lento e progressivo processo di auto emancipazione (Jones 1977). L attività di counselling è proposta in entrata, in itinere e in uscita dall anno di servizio civile ed è articolata nel rispetto degli obiettivi stabiliti nel progetto. Counselling in entrata: Nella fase iniziale del servizio l attività di counselling proposta mediante il monitoraggio è strutturata in relazione agli obiettivi iniziali di formazione, di avvio al servizio e di sostegno della motivazione del volontario indicati nel progetto. Pertanto, il volontario è seguito fin dalla fase di selezione, alla maturazione della propria scelta di servizio civile aiutandolo ad analizzare i propri punti di forza e di debolezza, le proprie motivazioni e aspettative. Counselling in itinere: L attività di counselling svolta nel corso dell anno ha l obiettivo di sostenere il volontario nello svolgimento del proprio servizio, affiancandolo nel processo di inserimento e di adattamento al contesto. Affinché il volontario si integri senza difficoltà nell organizzazione è necessario che ci sia chiarezza e consapevolezza riguardo ai tempi, i ruoli e gli incarichi da svolgere. L attività di counselling può quindi rispondere inizialmente a questa prima esigenza di adattamento, fornendo 20

21 indicazioni tecniche ed operative e contribuendo alla formazione al lavoro e all acquisizione di competenze professionali da parte del volontario. Nel corso dell anno l attività di monitoraggio continuerà a dare sostegno al volontario aiutandolo a riconoscere ed affrontare eventuali situazioni problematiche. Individuato l elemento di disagio e di difficoltà, l obiettivo del monitoraggio è quello di chiarire la situazione e di individuare, insieme agli attori coinvolti, la possibile strategia risolutiva. Questa attività di analisi prevede insieme con un attento lavoro di osservazione degli elementi coinvolti anche la capacità di auto osservare le proprie modalità relazionali, di riflettere sulla propria capacità di affrontare le situazioni, valorizzando ed utilizzando anche le proprie competenze trasversali per affrontare le situazioni. La consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti consente ai diversi attori coinvolti di acquisire gli strumenti per fronteggiare con maggiore padronanza e flessibilità le differenti situazioni possibili. Counselling in uscita: La conclusione del servizio civile rappresenta un momento importante per il volontario di servizio civile perchè si trova a dovere affrontare la conclusione di un percorso, dovendo elaborare il distacco dai propri utenti, dal personale con cui ha lavorato e dall intero contesto nel quale ha operato. L attività di counselling in uscita accompagna il volontario in questa delicata fase conclusiva nel corso della quale ciascun volontario riflette sull esperienza vissuta e valuta le prospettive future. Il processo conclusivo di riflessione ed elaborazione di un bilancio finale può essere in parte agevolato dalla condivisione con i propri colleghi volontari delle rispettive esperienze, speranze ed aspettative. La socializzazione delle esperienze, non solo con i volontari dello stesso progetto ma anche con i volontari di altri progetti, è un occasione significativa ed utile per confrontarsi e per valorizzare il servizio svolto e i risultati ottenuti, sia in termini di crescita personale che professionale FASE E: VERIFICA FINALE Al termine di un anno di servizio civile è doveroso ed opportuno avviare un bilancio finale dell intera esperienza svolta e delle competenze acquisite. A tal proposito nel corso del dodicesimo mese il responsabile del monitoraggio 21

22 organizzerà degli incontri di valutazione finale che riguarderanno: - i volontari. - gli Operatori Locali di progetto e saranno finalizzati alla valutazione del raggiungimento o meno degli obiettivi previsti dal progetto. - la struttura dirigente dell Ufficio o Civile di Anci Lombardia che valuterà i risultati raggiunti e definirà l eventuale proseguimento dell attività di servizio civile. L attività di certificazione finale delle competenze è riconosciuta e certificata da SSPAL Lombardia (la Scuola Superiore per la Pubblica Amministrazione Locale). La certificazione finale ottenuta sarà utile per il riconoscimento delle competenze acquisite e certificabili nel Curriculum Vitae del volontario. L indagine delle competenze aiuta a fare il punto sull iter personale e professionale già compiuto, consentendo ai volontari di identificare le loro attitudini, competenze e motivazioni, in modo tale da potersi proporre in ambito professionale come figure preparate, competenti e con delle esperienze pratiche di lavoro alle spalle. Il bilancio di competenze diviene quindi un valore aggiunto all intera esperienza di servizio civile svolta. Le finalità sono: - Promuovere la capacità di auto-valutarsi ed attivarsi - Aiutare a definire e valorizzare i propri punti di forza e di debolezza in vista di un possibile miglioramento - Conoscere se stessi e le proprie potenzialità - Valorizzare interessi e motivazioni - Dare sostegno - Fornire strumenti utili all inserimento professionale. Metodologia Il percorso proposto prevede incontri trimestrali, in occasione del monitoraggio dei progetti, nei quali sia mediante colloqui di gruppo che attraverso lavori individuali viene svolta la rilevazione dell andamento dei progetti e l indagine delle proprie competenze. 22

23 Collettivamente ciascuno è invitato a presentarsi e ad esprimere le proprie aspettative riguardo il progetto che sta per iniziare. Successivamente sono proposte una serie di attività volte a far emergere, per ogni volontario, uno o più obiettivi, in merito alle sue aspettative, ai suoi interessi personali, ai suoi valori, partendo dall analisi delle esperienze. Il passo seguente è quello di dare la possibilità ad ogni volontario di approfondire la conoscenza di sé mediante la compilazione di questionari differenti. Il traguardo finale cui tendere è un bilancio complessivo dell esperienza, in termini di consapevolezza delle competenze maturate e di aspettative e prospettive future. Il percorso è articolato in tre fasi: Fase iniziale: la fase è rivolta all analisi dei bisogni del volontario e alle sue attese. Fase di indagine: la fase è finalizzata all analisi delle esperienze già realizzate dal volontario, nonché all individuazione delle sue competenze, attitudini e motivazioni. Fase di conclusione: corrisponde alla fase finale, destinata alla restituzione dei risultati emersi durante la fase d indagine. Questa fase si conclude con la definizione di quanto acquisito nel corso dell anno, in termini di competenze maturate e di esperienze svolte. Il bagaglio formativo acquisito sarà raccolto all interno di un documento di sintesi finale. FASE INIZIALE: FILTRO INIZIALE E ACCOGLIENZA Nella prima fase del percorso di bilancio ci si propone: una funzione di "filtro" per una prima verifica dei bisogni del volontario attraverso alcune domande chiave poste dal conduttore del monitoraggio, la compilazione della scheda di ingresso. una funzione di "accoglienza" per un analisi più approfondita della domanda, un informazione dettagliata sul percorso e la definizione del "contratto". Tale funzione si articola in un momento di piccolo gruppo per le informazioni sul bilancio e la messa in comune delle aspettative. 23

24 FASE DI INDAGINE: ANALISI DELLE COMPETENZE Nel corso di questa fase si sviluppa la parte centrale dell'intervento di bilancio che si pone come obiettivo di consentire ai volontari di aumentare il proprio livello di consapevolezza riguardo le proprie competenze e i contesti in cui potrebbero essere valorizzate. Saranno pertanto indagate due aree di riferimento: area: conoscenza di sé area: definizione del proprio progetto Area conoscenza di sè L indagine di sé consente al volontario di riflettere su di sé, prestando attenzione alle proprie risorse e competenze. A tal proposito potranno essere utilizzati i seguenti strumenti: costruzione di una biografia personale e professionale; identificazione e puntualizzazione dei propri desideri, delle proprie aspettative e degli orientamenti professionali (cosa si vorrebbe fare e cosa ci si aspetta). L indagine delle proprie risorse consentirà di costruire, in fase finale, il proprio "portafoglio di competenze" all interno del quale saranno indicate le proprie competenze: in termini di conoscenze, abilità, competenze tecniche professionali. Seguirà una riflessione grazie alla quale si potranno valutare i propri punti forti e le eventuali aree di sviluppo. Area definizione del proprio progetto Una volta raggiunta la consapevolezza riguardo a se stessi e le proprie capacità occorre fare chiarezza riguardo al proprio futuro. Porsi domande come: Cosa penso di fare al termine dell anno di servizio civile? Dove mi piacerebbe lavorare? Quali sono i posti in cui vorrei lavorare? sono alcuni esempi dell attività di analisi e definizione del proprio progetto. Al termine del servizio civile la definizione di un proprio progetto di sviluppo professionale consentirà al volontario di avere maggior chiarezza e consapevolezza riguardo i suoi progetti futuri e riguardo se stesso. Nel corso di questa fase saranno proposte attività sia individuali che di gruppo: - Attività individuali: scheda di monitoraggio iniziale - Attività di confronto, analisi in gruppo. 24

25 Fase di conclusione: SINTESI FINALE Gli obiettivi da perseguire in questa fase sono i seguenti: sintetizzare e mettere in relazione gli elementi rilevati nel corso delle prime due fasi; consegnare ai volontari una sintesi del bilancio rilevato per riflettere e confrontarsi sui suoi contenuti e risultati; insieme ai volontari costruire, in modo dinamico, il bilancio finale o portafoglio di competenze; costruire insieme ai volontari il proprio progetto di sviluppo, fornendo azioni di sostegno e accompagnamento. I dati raccolti nel corso delle tre fasi, le osservazioni, le schede, gli strumenti utilizzati e il bilancio finale ottenuto saranno utili al volontario sia in una logica di consapevolezza e valorizzazione di sé e delle proprie capacità professionali che in una logica di autopresentazione all'esterno. STRUMENTI UTILIZZATI Nella fase iniziale: - domande chiave per la verifica dei bisogni - presentazione dell attività: strumenti, metodi, obiettivi (contratto iniziale) Nella fase di indagine: - scheda di monitoraggio iniziale - discussione e confronto di gruppo Fase di conclusione: - bilancio finale (portofolio) - discussione e confronto di gruppo La fase finale è la sintesi dell intero lavoro: il volontario riceve il proprio bilancio finale nel quale sono indicate le competenze maturate nell anno di servizio civile e spendibili in futuro. Mediante attività di confronto e analisi di gruppo sarà possibile giungere a questa fase finale. 25

26 La condivisione delle esperienze, l analisi e il confronto riguardo le diverse opportunità consente ai volontari di affrontare con maggiore sicurezza e serenità il passaggio dal ruolo di volontario a quello di ex volontario. La transizione comporta un cambiamento sia in termini di identità personale che di ricollocazione professionale. Inoltre, la riflessione collettiva consente a ciascun volontario, ora maggiormente consapevole del proprio bagaglio formativo e delle proprie potenzialità, di condividere con gli altri volontari i propri dubbi e le proprie perplessità legate al futuro. Al termine dell anno di servizio civile il volontario smetterà di essere volontario per divenire altro, proponendosi come collaboratore nella stessa struttura o scegliendo di candidarsi in nuovi contesti. In ogni caso, la consapevolezza del proprio bagaglio personale, insieme alla possibilità di scoprire insieme ai colleghi le differenti opportunità a disposizione diviene un occasione preziosa per ridurre e contenere i timori riguardo al dopo e per scoprire nuovi scenari ed arricchirli con gli spunti e le osservazioni dei propri colleghi. In base ai risultati ottenuti al termine del progetto e alle valutazioni che saranno fatte da volontari, Operatori Locali, lo Staff o Civile di Anci Lombardia apporterà le dovute correzioni e riorganizzerà il servizio in base alle esigenze emerse in un nuovo progetto. Laddove si dovesse ravvisare la non efficacia dell intervento, il progetto avrà termine con la fine del servizio dei volontari impiegati e con il mancato rinnovo della sua presentazione all'u.n.s.c. 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell ente. Il personale coinvolto nel progetto è composto da professionalità eterogenee che saranno presenti a diverso titolo, con tempi e funzioni diverse, a fianco dei volontari durante l anno di realizzazione del progetto. I contesti organizzativi delle diverse sedi di servizio prevedono la presenza di figure professionali con competenze che in parte potranno essere trasferite al volontario, la trasmissione della conoscenza avverrà sia 26

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