LA GESTIONE DELLE PENDENZE AMBIENTALI NELLE AREE EDIFICATE INDUSTRIALI, COMMERCIALI E RESIDENZIALI
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- Annalisa Novelli
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1 Provincia di Pordenone - Settore Ecologia Incontro studio sui siti potenzialmente contaminati LA GESTIONE DELLE PENDENZE AMBIENTALI NELLE AREE EDIFICATE INDUSTRIALI, COMMERCIALI E RESIDENZIALI Stefano Malaguti 16 ottobre 2013
2 Riconversione di aree produttive e loro verifica attraverso indagini ambientali Con il termine ex aree produttive o aree dismesse si intende indicare aree su cui insistono strutture ed impianti di tipo industriale, artigianale, di servizio e infrastrutture non più attive Negli ultimi anni sempre maggiore è stato l interesse verso il recupero di ex aree produttive riconvertite e riconvertibili in un diverso ambito urbanistico, da residenziale a commerciale a terziario fino a infrastrutture e altri spazi condivisibili dalla cittadinanza (aree verdi, parcheggi, ecc.) ESEMPIO
3 Trasformazione di un comparto industriale Industria metalmeccanica (produzione cuscinetti a sfera) Attività artigianali (officina automezzi, fabbro, ecc. Distilleria (produzione alcool da frutta) Distilleria (produzione alcool da frutta) Industria edilizia (produzione prefabbricati in cemento armato) Edilizia (lavorazione e vendita inerti) 2004
4 Trasformazione di un comparto industriale
5 Trasformazione di un comparto industriale
6 Trasformazione di un comparto industriale Centro commerciale Terziario (direzionale, sala convegni, ecc. Infrastrutture, quartiere residenziale e commerciale (banche, ristorazione, ecc.) Quartiere residenziale Residenziale e servizi (da attuare) Area verde/residenziale (da attuare)
7 Il recupero delle aree dismesse ha comportato nuove esigenze per gli operatori, legate alla ormai conclamata conoscenza della potenziale compromissione delle matrici ambientali Il recupero dovrebbe essere preceduto da verifiche specifiche finalizzate allo screening delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo, acque superficiali ed acque sotterranee).
8 Le verifiche specifiche Cosa si intende per verifiche specifiche? una corretta e ragionata analisi ambientale corredata da una campagna di indagini fino alla valutazione ponderata dei relativi risultati. Come possono essere articolate? 1. Acquisizione ed analisi dei dati esistenti 2. Presa visione e sopralluogo tecnico in sito 3. Predisposizione e realizzazione Piano di indagine 4. Elaborazione dei dati e valutazione dei risultati
9 1. Acquisizione ed analisi dei dati esistenti Per avviare uno studio delle caratteristiche del sito e delle potenziali compromissioni ambientali, devono essere raccolti, per quanto possibile, tutti i dati e le informazioni già esistenti. - Planimetrie storiche con relativi layout - Elenco prodotti e materie prime utilizzate - Ciclo produttivo aziendale Le informazioni riferite al sito dovranno essere corredate dall analisi del territorio mediante: Destinazione urbanistica presente e futura Presenza di vincoli o di ambiti di tutela/rischio Caratterizzazione geologica, stratigrafica, idrogeologica del sito e dell area influenzata dal sito; Analisi della presenza di opere di captazione di acque sotterranee; Analisi della presenza dei corpi idrici superficiali;
10 2. Sopralluogo in sito Identificazione dei potenziali centri di pericolo e/o fonti di contaminazione: Serbatoi interrati e fuori terra Condotte interrate e vasche Pozzi perdenti e altri scarichi Materiali contenenti amianto
11 Cabine elettriche Pozzi artesiani Aree lavorazioni Aree di stoccaggio materie prime, semilavorati, rifiuti, ecc.
12 3. Piano di indagine Le informazioni raccolte nelle fasi precedenti costituiscono la base per lo sviluppo della successiva investigazione, sia per il piano delle indagini in sito che per le analisi chimico-fisiche e quindi per l'analisi del rischio di contaminazione. Questi elementi sono indispensabili per impostare un piano di indagine che orienti la selezione dei punti di campionamento nei luoghi a maggior probabilità di contaminazione, inoltre sono fondamentali per impostare un piano di analisi che si concentri sulle sostanze (contaminanti indice) che più probabilmente costituiscono, nel caso specifico, un rischio. Un piano di indagine così impostato può permettere di ottimizzare: le risorse economiche destinate alle verifiche ambientali le tempistiche tecnico-operative per la loro realizzazione
13 3.1 Tipologia di indagini Indagini indirette Indagini dirette Metodologie geofisiche (georadar) Scavi e Trincee Sondaggi geo-ambientali Piezometri
14 Indagini indirette La metodologia geofisica maggiormente utilizzate per fini ambientali è il cosiddetto georadar Tecnicamente consiste nell'invio nel terreno di impulsi elettromagnetici ad alta frequenza (radio frequenze) e nella misura del tempo impiegato dal segnale a ritornare al ricevitore dopo essere stato riflesso da eventuali discontinuità intercettate durante il suo percorso. Tali riflessioni sono causate in generale dal cambiamento delle proprietà elettriche del sottosuolo, da variazione del contenuto d'acqua, da cambiamenti litostratigrafici. Nel caso della prospezione per scopi ambientali, le riflessioni possono essere prodotte da strutture, da vuoti presenti nel terreno (vasche, cunicoli, ecc.), da elementi metallici, ecc.. Scopo dell indagine georadar è quindi la ricerca di corpi e strutture interrate (potenziali fonti di contaminazione) sempre da verificare con indagini dirette ESEMPIO.
15 Schema funzionamento GPR (ground probing radar)
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17 Esempio: indagine ambientale senza georadar
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19 Indagini dirette: scavi e trincee Si tratta di effettuare scavi di ridotte dimensioni generalmente approfonditi fino a circa 3-4 mt dal piano campagna utilizzando normali mezzi per il movimento terra (terna, escavatore, ecc.). Limiti Scarsa profondità di indagine Danni e disagi in aree pavimentate Saggi non attrezzabili Vantaggi Quantitativo di materiale campionabile Visione macroscopica del sottosuolo Rapidità di intervento
20 Indagini dirette: sondaggi ambientali Nell ambito delle perforazioni, le tecnologie comuni per l esecuzione di sondaggi ambientali sono: Perforazione a rotazione Perforazione a roto-percussione Perforazione tipo Direct Push Sono tutte valide ed affidabili, con vantaggi/svantaggi in relazione alla tipologia di terreni, alle quantità di matrice recuperabile, al diametro di perforazione, all esigenza di posa di strumentazione in foro, ecc. Un carotaggio qualitativamente corretto deve garantire il minimo disturbo del terreno campionato, quindi effettuato: o evitando il dilavamento del terreno (per quanto possibile a secco, senza uso di fluidi di circolazione ) o evitando la volatilizzazione dei composti (a percussione o rotazione a basso numero di giri)
21 Sondaggi ambientali: Sonde tradizionali Testa di rotazione Testa di rotopercussione
22 Sondaggi ambientali: Sondaggi direct push La tecnica nota con il nome di Direct Push Soil Sampling rappresenta oggi il sistema più efficace di metodologie di campionamento diretto di suolo e sottosuolo nell ambito delle indagini ambientali di siti potenzialmente inquinati. È una tecnologia installata in genere su sonde di ridotte dimensioni, che quindi possono raggiungere locali e posizioni difficilmente raggiungibili con sonde tradizionali, mirando l indagine alle aree effettivamente individuate come critiche. ESEMPIO
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25 Indagini dirette: Piezometri I piezometri rappresentano il mezzo per il monitoraggio ed il campionamento delle acque di falda. In campo ambientale vengono utilizzati quasi esclusivamente piezometri tipo Norton a tubo aperto Possono essere installati sia con sonda tradizionale (diam. da 2 a 8-10 ) che con sistema geoprobe (diam. 2-3 )
26 Campionamento Matrici: Terreno Gli standard tipologici e qualitativi per il prelievo e la formazione dei campioni di terreno sono definiti dall all. 2, Titolo V, parte quarta del D.Lgs. 152/2006. Criteri che vengono in genere seguiti anche nelle indagini ambientali non ancora inserite in un procedimento di bonifica. Il numero di campioni è generalmente 3, come riportato in figura. Nelle indagini ambientali out 152 possono essere utilizzati criteri diversi in relazione alle condizioni sito specifiche. ESEMPIO
27 Presenza di serbatoi interrato Presenza di vasche interrate Assetto litostratigrafico con falda molto profonda Assetto litostratigrafico con livello impermeabile definito
28 Per la preparazione dei campioni, una volta definito l intervallo di interesse, occorre procedere con: utilizzo di guanti monouso sostituiti a ciascun prelievo utilizzo di attrezzatura decontaminata ad ogni prelievo Omogeneizzazione e setacciatura terreno con vaglio certificato ASTM (vaglio 2 cm) confezionamento dei campioni di terreno in barattoli/vials in vetro conservazione in borse termiche a temperatura di 4 C invio dei campioni al laboratorio incaricato.
29 Campionamento Matrici: Acque sotterranee Anche per la matrice acque sotterranee, gli standard tipologici e qualitativi per il prelievo dei campioni sono definiti dall all. 2, Titolo V, parte quarta del D.Lgs. 152/2006 Campionamento dinamico, quando possibile Campionamento statico (se presente fase separata o in presenza di acquifero poco produttivo) Campionamento selettivo del prodotto surnatante
30 Indagini dirette: quanti punti di indagine? La strategia di selezione del numero di punti di indagine e della loro distribuzione in un sito può essere effettuata sulla base di: SCELTA RAGIONATA Scelta basata sui dati storici che permettono una buona conoscenza del sito e quindi dei potenziali centri di pericolo Numero e profondità di indagine definibile ad hoc SCELTA STATISTICA Scelta basata secondo un criterio casuale o statistico Da preferire per aree di grandi dimensioni o con scarse informazioni storiche
31 Indagini dirette: quali sostanze ricercare? La selezione degli analiti da ricercare deve essere effettuata sulla base delle informazioni storiche disponibili (vedi ciclo produttivo, materie prime, ecc.) e sulla reale pericolosità delle sostanze presenti. Viene così definito un set di analiti che può essere adattato e ridotto per postazioni significativamente lontane dai centri di pericolo La mancanza di conoscenze sito specifiche spesso comporta, in via cautelativa, l utilizzo di set analitici ampi, ovvero anche molto onerosi
32 ESEMPIO Contaminanti ambientali maggiormente diffusi: combustibili derivati del petrolio: nafta, gasolio o cherosene, benzine, olii minerali composti aromatici: BTESX e IPA metalli: cadmio, cobalto, cromo, nichel, piombo, rame, zinco, mercurio Rappresentano genericamente i cosiddetti "inquinanti ubiquitari", spesso ricercati come pacchetto standard, nelle indagini ambientali A questi vanno aggiunti altri composti che si presentano in maniera più sporadica, e spesso pertinenti di aree e/o impianti ben definiti, quali: - policlorobifenili (PCB) - Amianto
33 4. Elaborazione dati e valutazione dei risultati Il completamento delle attività trova sintesi in un report finale, che ripercorre e riassume l approccio di studio utilizzato: Ricostruzione storica Definizione dei centri di pericolo Indagini ed analisi eseguite Confronto fra risultati e CSC in funzione della destinazione urbanistica NON SUPERAMENTO Sito non contaminato. Chiusura del procedimento con nulla osta/presa d atto da parte degli Enti SUPERAMENTO Sito potenzialmente contaminato. Attivazione procedura di cui all art. 242 del D.Lgs. 152/2006
34 CASO PRATICO: 1 Area di circa 3000 mq, ex sede della CCIAA.
35 Il progetto prevedeva un piano particolareggiato con demolizione del fabbricato esistente inagibile e realizzazione di centro direzionale e unità abitative
36 L incarico affidato comprendeva uno studio ed indagine geotecnica e geosismica + studio e indagine ambientale per cambio destinazione urbanistica. Indagini previste nell incarico erano: 3 CPTU 1 sondaggio geotecnico con prelievo campioni 1 MASW 5 sondaggi ambientali a 4 mt dal p.c. Set analitico: idrocarburi ><C12 e 5 metalli
37 In corso di sopralluogo successivo all affidamento, e contestuale all esecuzione del sondaggio geotecnico, è stata verificata la presenza di diverse botole e solamente con la loro apertura, sono stati rinvenuti n. 3 passi d uomo di pertinenza di rispettive cisterne interrate, la cui presenza non era nota alla proprietà. Vista la scarsa conoscenza del sito da parte della proprietà, è stata concordata la realizzazione di trincea di preforo per l ubicazione dei punti di indagine per prove CPTU.
38 Nel corso dei saggi esplorativi è emerso, in corrispondenza di CPTU1, la presenza, al di sotto del manto di asfalto, di una pavimentazione in cubetti di porfido e di una soletta in mattoni contenente tubazioni metalliche. Necessaria indagine georadar
39 Viene quindi effettuata un indagine georadar su linee ad interasse ravvicinato, con incrocio nelle zone con evidenti segnali di anomalie. Viene inoltre eseguita indagine in corrispondenza dei serbatoi noti per definizione delle dimensioni.
40 Settore NO Il segnale di riflessione indicava una anomalia continua (L=6 m) alla profondità di circa 1 m dal piano di calpestio: dal saggio è emersa la presenza di un serbatoio interrato disposto longitudinalmente
41 Zona serbatoi noti: Viene confermata la presenza dei 3 serbatoi con evidenza però di un ulteriore serbatoio e di una particolare anomalia in un profilo longitudinale Solamente in seguito alle operazioni di dismissione dei serbatoi è stato appurato che l anomalia indicava non due corpi ma di uno unico serbatoio a fondo piatto
42 Settore fronte strada Anomalia molto particolare per presenza di curve a parabola e altre più appiattite
43 Planimetria definitiva con ubicazione serbatoi interrati NUMERO IDENTIF. PRODOTTO STOCCATO USO CAPACITÀ (m 3 ) 1 Gasolio Riscaldamento 45 2 Gasolio Riscaldamento 7 3 Gasolio Riscaldamento 10 4 Gasolio Autotrazione 5 4 Benzina normale Autotrazione 5 4 Benzina super Autotrazione 5 4 Gasolio Autotrazione 10 8 Benzina super Autotrazione 12
44 Solamente a questo livello di conoscenza è stato possibile definire la localizzazione dei punti di indagine ambientale, la cui ubicazione è stata concentrata nell intorno dei centri di pericolo individuati
45 CASO PRATICO: 2 Compravendita di stabilimento: farmaceutica di sintesi Attivo dal 1978 con raddoppio della superficie nel 1992
46 1. Acquisizione dati esistenti Cicli produttivi: noti Materie prime e lavorate: note Planimetrie storiche: note Assetto litostratigrafico: noto (terreni granulari) Assetto idrogeologico: noto (falda a circa 2 m) 2. Sopralluogo Effettuato con verifica presenza: - pozzo artesiano - parco serbatoi solventi - impianti interrati e sottoservizi: ovunque - superficie completamente pavimentata (da fine anni 80)
47 La parte acquirente impone come condizione sine qua non l esecuzione dell indagine ambientale Viene quindi effettuata una indagine georadar, finalizzata all ubicazione dei punti di indagine e quindi una campagna di sondaggi con installazione piezometri, ubicati nei quattro angoli e uno a valle del deposito solventi. La ricostruzione dell assetto idrogeologico ha confermato la direzione di flusso locale. Le analisi chimiche effettuate su terreni ed acque di falda hanno evidenziato l assenza di contaminazioni, anzi le Sole piccole anomalie sono state riscontrate nei piezometri a monte. La compravendita si è conclusa positivamente.
48 Stefano Malaguti
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