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- Filomena Tucci
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1 Titolo Asparago - Costituzione e diffusione dell ibrido maschile Italo Risultati della Ricerca Descrizione estesa del risultato Italo è il primo ibrido interamente maschile (le piante maschili sono notoriamente più produttive rispetto a quelle femminili) adatto per le aree meridionali. Questo ibrido è stato costituito dall UO attraverso attività svolta in precedenti progetti e ceduto nel 2007 alla ditta Four Blumen attraverso una licenza non esclusiva per la commercializzazione. In tutte le aree meridionali esiste un forte interesse per l ibrido Italo in quanto fornisce produzioni e qualità del prodotto più elevate e di migliore qualità rispetto agli ibridi UC 157 e Grande importati dagli USA. Il limite imposto al suo largo impiego è rappresentato dalla limitata disponibilità di seme. Pertanto l attività svolta durante il progetto ha riguardato la moltiplicazione in vitro dei due cloni parentali, l adattamento alle condizioni di serra delle piantine così ottenute ed il loro trapianto in pieno campo in località opportunamente distanzi da qualsiasi coltivazione di asparago. Come per tutti gli ibridi di asparago la produzione commerciale di seme avviene a seguito della micropopagazione dei due parentali; pertanto nel 2006 sono state allevate in vaso ed in serra circa 150 e 300 piante derivate dalla moltiplicazioni in vitro rispettivamente del parentale femminile e maschile dell ibrido Italo. Nel 2007 tali piante sono state cedute alla ditta sementiera Blumen-Four che ha allestito un primo campo di produzione di seme ibrido in provincia di Ancona. Con i 2,5 Kg di seme ottenuto nel 2005 presso L A.S.D. Bosco Galdo dell ALSIA sono stati allestiti circa 4 ha di coltura in varie località della Puglia e della Sicilia, che uniti a quelli degli anni precedenti portano la coltivazione di Italo a circa 20 ha distribuiti in tutte le regioni meridionali. Alcune di queste coltivazioni localizzate in Sicilia e Puglia sono state visitate collegialmente durante il ciclo vegetativo. A fine 2006 è stata concessa una licenza non esclusiva alla ditta sementiera Four-Blumen per la produzione e la commercializzazione dell ibrido Italo. Tra il 2007 ed il 2008 sono state ottenute complessivamente piante dei due parentali dell ibrido Italo, con le quali sono stati completati i campi di produzione seme sia a Villa d Agri che ad Ancona. A fine settembre 2007 e 2008 la quantità di seme prodotto a Villa d Agri era rispettivamente di 3 e 2,8 Kg, mentre ad Ancona la produzione di seme è iniziata nel 2009 con circa 3 Kg. Sulla base dei risultati provenienti dalle coltivazioni su circa 30 ettari, l ibrido Italo appare migliore dei due ibridi californiani UC 157 e Gree per qualità del turione e resistenza alla ruggine. I caratteri maggiormente apprezzati dai coltivatori sono: resistenza all apertura delle brattee, omogeneità di forma, dimensione e colore del turione (che ne facilitano il confezionamento), totale assenza di piantine nate nei campi di coltivazione (essendo costituito solo da piante maschili), elevato livello di resistenza alla ruggine (molto dannosa al Sud) superiore a tutti gli ibridi commerciali; buona tolleranza di campo alla fusariosi. Responsabile del risultato Agostino Falavigna Via Paullese, 28, MONTANASO LOMBARDO () Tel.: agostino.falavigna@entecra.it 1/5
2 Anno 2009 Classificazione del risultato Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate COMPARTO ORTICOLO Orticole e produzioni derivate (include patate e fragole) Particolari categorie di prodotti/comparti produttivi: Categorie di ambiti di ricerca: COMPARTO VIVAISTICO/SEMENTIERO TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE PRODUTTIVE Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione biologica, agrotecniche, difesa, ecc.) VALUTAZIONE VARIETALE, GENETICA E MATERIALI DI PROPAGAZIONE Valutazione varietale, genetica e materiali di propagazione in generale Parole chiave asparago, ibridi Trasferibilità del risultato Si, trasferibilità immediata Natura del risultato di prodotto Aree interessate Abruzzo Basilicata Calabria Campania Marche Molise Puglia Sardegna Sicilia Impatto dal punto di vista tecnico miglioramento qualità e salubrità dei prodotti resistenza alle avversità biotiche 2/5
3 Impatto dal punto di vista socioeconomico miglioramento qualitativo Impatto dal punto di vista ambientale valorizzazioni paesaggi e territori Presupposti di contesto altro Soggetti istituzionali da coinvolgere Assessorati agricoltura, ambiente, ricerca Servizi sviluppo agricolo Organizzazioni di produttori Organizzazioni professionali Ditte sementiere Potenziali utilizzatori Imprenditori agricoli singoli e associati Ditte sementiere Modalità di diffusione Progetti comuni con i vari soggetti, istituzionali e non, interessati Progetti comuni con ditte sementiere Progetti comuni con ditte di commercializzazione ed esportazione Pubblicazioni Non sono presenti Pubblicazioni collegate al risultato _ Titolo del progetto Progetto / Ricerca di riferimento Progetto di Ricerca per Potenziare la Competitività di Orticole in Aree Meridionali (P.R.O.M.) - PROM 3/5
4 Coordinatore del progetto Agostino Falavigna Via Paullese, 28, MONTANASO LOMBARDO () Tel.: Ente finanziatore Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, MiPAAF Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L obiettivo generale del progetto è di migliorare il sistema produttivo e la qualità del prodotto di 15 orticole: asparago, cappero, cavolfiore, cavolo broccolo, cipolla, fagiolo, melanzana, melone d inverno, peperone, pomodoro da mensa, pomodoro da industria, leguminose minori (cece, cicerchia, fava, lenticchia). A queste si aggiungono tre tipi di ricerche trasversali alle specie: una per valorizzare i prodotti sia freschi che trasformati, la seconda per diagnosticare pericolose virosi emergenti in aree meridionali e conoscerne diffusione, danni e possibile controllo e la terza per mettere a punto mezzi di lotta per il contenimento di patogeni tellurici in sistemi orticoli intensivi. Il progetto si compone di due sottoprogetti che complessivamente impegnano 37 Unità Operative. Il primo sottoprogetto, dal titolo Miglioramento del sistema produttivo e valorizzazione di orticole (MIPROVO), prende in considerazione: asparago, cappero, cavolfiore, cavolo broccolo, cipolla, melanzana, melone d inverno, peperone, pomodoro da mensa, pomodoro da industria, controllo di virosi e di patogeni telurici. Per tutte le specie è prevista attività di ricerca e trasferimento di innovazioni per ridurre i costi di produzione, migliorare la qualità, caratterizzare e valorizzare il prodotto fresco; inoltre per cappero, cavolfiore, cavolo broccolo, melanzana, peperone e pomodoro da industria, saranno condotte ricerche mirate alla valorizzazione industriale del prodotto (trasformato e V gamma). Al riguardo saranno considerate con particolare attenzione i prodotti ottenuti da varietà locali, soprattutto se utilizzate per ottenere produzioni garantite dai marchi DOP ed IGP. Il secondo sottoprogetto, dal titolo Miglioramento del sistema produttivo e valorizzazione di leguminose da granella (VALE), affronta problematiche relative a: fagiolo rampicante per coltivazione in ambiente protetto, fagiolo per coltura da pieno campo e leguminose cosiddette minori. Per il fagiolo rampicante (coltura emergente al Sud) si mira ad ottenere varietà adatte alle condizioni stressanti tipiche della coltura protetta in ambiente meridionale, con caratteristiche qualitative e nutraceutiche ben evidenziate. Riguardo al fagiolo per coltura di pieno campo si lavorerà per migliorare, caratterizzare e valorizzare il prodotto delle più importanti varietà locali; saranno inoltre costituite nuove linee con particolare composizione chimica del seme, utilizzabili per alimentazione (cibi funzionali) o per scopi industriali. Le tradizionali varietà di cece, cicerchia, fava e lenticchia saranno valorizzate attraverso l ottimizzazione della tecnica colturale e la caratterizzazione nutrizionale e nutraceutica del prodotto. U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato Centro di ricerca per la cerealicoltura (Foggia) Centro di ricerca per la patologia vegetale (Roma) 4/5
5 Centro di ricerca per l orticoltura (Pontecagnano SA) Unità di ricerca per l orticoltura (Montanaso Lombardo LO) Università degli Studi della Basilicata Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca Non sono presenti Referenti già coinvolti per il risultato 5/5
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