ABSTRACT LA RICERCA: INDICATORI DI ESITO DEL TRATTAMENTO

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1 ABSTRACT LA RICERCA: INDICATORI DI ESITO DEL TRATTAMENTO Prof. Alessandro ennaro, Università della Valle D Aosta Dr.sse S. Cristofanelli, D. Ercolin, L. Ferro,F. Vottero Ris, Tiarè Onlus Premessa La ricerca (empirica) svolta si è sviluppata a partire dall interesse, sempre maggiore, relativo all individuazione di adeguati indicatori di esito del trattamento (nell adolescenza) che consentano una valutazione dell intervento attuato nei diversi momenti della presa in carico terapeutico-riabilitativa. Tale necessità appare ormai imprescindibile in ragione dell esigenza, sempre più diffusa, sia in ambito nazionale che europeo che extraeuropeo, di verificare la qualità degli interventi e l efficacia pratica degli stessi in rapporto ai costi sostenuti. Cenni teorici e storici: la ricerca empirica in psicoterapia Per ricerca empirica si intende lo studio sistemico di un fenomeno con una metodologia standardizzata che consenta di operare analisi statistiche; in ambito psicoterapico la ricerca mira ad oggettivare gli elementi in gioco nella complessa relazione interpersonale che si attiva nel lavoro terapeutico, per disporre di variabili il cui comportamento possa essere studiato con strumenti standardizzati. Esistono due grandi filoni della ricerca empirica nel settore della valutazione psicoterapica: - la ricerca sugli esiti (Outcome), rivolta cioè alla valutazione dell efficacia dell intervento, che mira a definire i cambiamenti ottenuti attraverso la psicoterapia e gli interventi riabilitativi, studiando che cosa accade al termine del trattamento rispetto al punto di partenza; - la ricerca sul processo (Process), rivolta alla valutazione delle relazioni di efficacia, che ha come obiettivo primario lo studio dei processi di cambiamento e dei fattori terapeutici; La storia della ricerca empirica si può datare a partire dalla pubblicazione del lavoro di Eysenck del 1952, che mise in discussione l efficacia della psicoterapia nella cura dei disturbi mentali. In seguito alle sue affermazioni si aprì un ampio dibattito, che coinvolse numerosi clinici e ricercatori per portare dati empirici a sostegno dell utilità dei trattamenti psicoterapeutici. Varie rassegne hanno messo in luce da un lato l efficacia delle psicoterapie e dall altro la necessità di perfezionare la metodologia di ricerca. Gli sviluppi della ricerca in psicoterapia sono stati caratterizzati da un progressivo affinamento delle teorie, dei metodi di indagine e dalla formulazione dei quesiti di ricerca. Le quattro fasi principali di questa evoluzione possono essere descritte come: 1. ricerca di una collocazione scientifica (tentativi di dimostrare che la psicoterapia si può misurare in modo oggettivo); 2. ricerca di un rigore scientifico (con tentativi di migliorare le metodologie di ricerca); 3. espansione e differenziazione della ricerca (questa fase fu caratterizzata dallo sviluppo di numerosi strumenti di ricerca ) 4. la fase attuale caratterizzata da un periodo di consolidamento dei risultati raggiunti e dallo sviluppo di una nuova attenzione alla promozione della ricerca presso le istituzioni e i servizi caratterizzate da obiettivi di intervento clinico

2 Per quanto riguarda la ricerca sugli esiti emerge che i principali problemi metodologici riguardano la scelta del campione, la definizione del gruppo di controllo, la necessità di un adeguato follow-up. Nella ricerca sul processo accanto ai precedenti problemi, occorre definire a priori il livello di osservazione dei dati relativi alla psicoterapia (ad esempio le comunicazioni verbali e non-verbali, la singola seduta o più sedute). In particolare, i metodi della ricerca sul processo si possono dividere in due categorie: una volta alla valutazione dei contenuti comunicati dal paziente in seduta, l altra diretta alla valutazione della forma linguistica degli scambi verbali fra paziente e terapeuta. Rispetto alla ricerca empirica sulla psicoterapia infantile e dell adolescente è emersa una complessità maggiore, questo sia per la fluidità del concetto di cambiamento in età evolutiva, sia per l influenza continuativa dell ambiente familiare sullo sviluppo del bambino: occorre quindi impiegare diversi tipi di tecniche negli interventi alle diverse età. Le critiche rivolte all efficacia della psicoterapia infantile non riuscirono ad essere confutate fino alla metà degli anni ottanta quando, con l applicazione della meta-analisi agli studi sull argomento, si sviluppò un gran numero di ricerche decisamente a sostegno dell efficacia degli interventi psicoterapeutici anche per questa fascia di età. Contemporaneamente alla ricerca sugli esiti, negli ultimi 20 anni, anche la ricerca sul processo attraverso l osservazione sistematica di quanto accade nelle sedute, ha subito un notevole incremento; tuttavia, in ambito minorile, tale studio non ha ancora raggiunto una condizione di autonomia rispetto allo sviluppo di strumenti e metodologie ad hoc. L evidente importanza degli studi sull efficacia dei diversi trattamenti, soprattutto in relazione all età (Weisz, Weiss e Donnenberg, 1987) apre la strada ad interrogativi relativi all individuazione di adeguati indicatori di esiti nell infanzia e nell adolescenza (Fonagy, Target, Cottrell, Phillips e Kurtz, 2002). Principale obiettivo della ricerca è stato quello di individuare e valutare l efficacia di alcuni strumenti di valutazione dell intervento terapeutico e riabilitativo nei contesti residenziali e semi-residenziali, considerando il momento della valutazione come un importante fase dell intero percorso terapeutico che sempre più ha bisogno di stabilire parametri chiari e condivisi attraversi i quali giungere a valutazioni significative e confrontabili Il contesto della ricerca: comunità terapeutiche per adolescenti con psicopatologia Diversi autori che si sono occupati dell adolescenza come Kestemberg (2001), Meltzer (1981), Jeammet (1992) e Copley (2003) sostengono con forza la peculiarità di questo momento evolutivo, caratterizzato dalla necessità di ricomporre una nuova identità corporea, e dal bisogno di cambiamento e di organizzazione di un nuovo sé. Seppure l adolescenza possa essere considerata un momento critico di per sé, esistono situazioni in cui gli aspetti critici assumono tale rilevanza da mettere a repentaglio il normale percorso di sviluppo e da assumere forme marcatamente psico(pato)logiche. Problemi a livello intrapsichico, interpersonale e con conseguenti difficoltà d inserimento sociale particolarmente gravi nell adulto, sono spesso conseguenza di difficoltà non affrontate e non risolte in maniera adeguata nel periodo adolescenziale. Quando si presentano tali problematiche si rendono necessari interventi terapeutici che innestandosi all interno del percorso evolutivo, riescano a salvaguardare le potenzialità di maturazione psichica dell adolescente. La Comunità Terapeutica rappresenta la soluzione più adeguata per quegli adolescenti con disturbi psicologici e socio familiari tali che la loro permanenza nel contesto di

3 appartenenza risulti patogenica o impossibile o per quegli adolescenti alla cui caduta nel circuito giudiziario sottostanno problematiche di natura psico(pato)logica. L ambiente terapeutico offerto dalla comunità si propone di fornire lo spazio e il tempo necessari per la riparazione e la ripresa di un percorso di sviluppo a rischio. All interno della Comunità Terapeutica, la valutazione dell intervento, va intesa come possibilità di monitorare l efficacia del percorso di cura. Tale valutazione viene effettuata tramite il rilevamento in differenti momenti delle condizioni cliniche del paziente. Obiettivi della ricerca: valutazione dei trattamenti residenziali Obiettivi del lavoro: 1. disporre di parametri sottoponibili ad analisi e a verifica empirica; 2. dimostrare che il monitoraggio dell andamento dell utente all interno del trattamento residenziale può permettere: la valutazione dell efficacia del trattamento riguardo al singolo caso; la valutazione dell efficacia del trattamento intesa come valutazione complessiva della comunità terapeutica La necessità di monitorare, anche in ambito comunitario, l efficacia del percorso di cura e la necessità degli operatori di tali strutture di avere un aggiornamento costante della cartella clinica del paziente ha dato avvio al progetto di assessment quantitativo per adolescenti ospiti di strutture residenziali di cui alla presente comunicazione. Il progetto prevede la valutazione a breve, medio e lungo termine dello status clinico del paziente, attraverso il rilevamento test-retest, delle condizioni cliniche utilizzando strumenti che misurano la performance cognitiva, i livelli di autonomia e lo stato psicopatologico. Indirettamente le misurazioni condotte consentono una valutazione dell intervento attuato tramite la rilevazione di parametri oggettivi relativi alle condizioni cliniche del paziente nei diversi momenti della presa in carico terapeutico-riabilitativa. Inoltre la batteria di strumenti somministrata ad un dato momento e riproposta nel tempo consentirà la pianificazione del trattamento da attuarsi, supportando i programmi riabilitativi di evidenza empirica quantitativamente rilevata nonché eventualmente correggere e riformulare i progetti terapeutici individuali per meglio adattarli alle singole individualità e peculiarità dell utente (dell adolescente). Somministrati gli strumenti e individuati i parametri lo studio si è articolato nelle seguenti linee di ricerca esplorativa: 1. Valutare lo status clinico a tre mesi, a nove mesi e a quindici mesi di un gruppo di adolescenti sottoposti ad intervento terapeutico e riabilitativo nei contesti residenziali di cura; 2. Vagliare l esistenza di una possibile correlazione tra la rilevazione di un significativo grado di psicopatologia e i livelli di autonomia personale e di responsabilità sociale; considerare inoltre, il valore predittivo di tale correlazione. Metodo: l utilizzo delle scale cliniche nella ricerca Le scale cliniche di valutazione sono strumenti capaci di fornire una rappresentazione quantitativa dei fenomeni psichici e del comportamento e che consentono di standardizzare parametri e criteri di valutazione al fine di ridurre al massimo la soggettività dell osservazione e di ottenere dati confrontabili, riproducibili ed analizzabili con le comuni analisi statistiche.

4 Il presupposto essenziale che sta alla base delle scale cliniche è che, ferma restando la soggettività del vissuto normale e patologico, sia possibile tradurre l osservazione psicopatologica in forma numerica, quantitativa, in modo tale da poterla analizzare con le tecniche di analisi statistica. Le scale cliniche dovrebbero essere strumenti atti a descrivere in maniera quantitativa i segni e i sintomi della patologia mentale, in modo da accrescere l obiettività della valutazione clinica e da consentire un ampia registrazione di sintomi e tratti comportamentali, così da fornire empiricamente, un modello strutturale che rappresenti le dimensioni di un fenomeno psicopatologico. L utilizzo degli strumenti di valutazione, in una fase in cui la situazione economica sfavorevole, impone un oculata gestione dei fondi destinati alla cura rappresenta una notevole risorsa in grado di ottimizzare ed accrescere l efficacia dei trattamenti Gli strumenti Gli strumenti utilizzati per la ricerca all interno di una più ampia batteria diagnostica sono: PANSS (Positive And Negative Sindrome Scale): la scala indaga la sintomatologia attuale e il decorso clinico di pazienti con diagnosi clinica dello spettro schizofrenico. E composta da 30 items suddivisi in 3 scale. La compila il clinico di comunità. BPRS (Brief Psychiatric Rating Scale): è un parametro di riferimento costante nella ricerca psicofarmacologica-clinica attraverso valutazioni pre e post-trattamento di pazienti psicotici. E composta da 18 items che esplorano i livelli di: ansia, depressione, attività, energia, disturbo del pensiero e ostilità. Viene compilata dal clinico di comunità. SCALA DEI SINTOMI IN ASSE II (a cura di A. ennaro, Univ. Della Valle d Aosta ): lo strumento, elaborato a partire dall elenco grezzo dei criteri diagnostici dell Asse II del DSM IV Tr, secondo un impianto di ricerca suggerito da D. Western è finalizzato alla valutazione categoriale e dimensionale della sintomatologia e dei tratti di personalità dei giovani pazienti. E compilata dal clinico di comunità. Le precedenti scale descrivono il livello sintomatico (o diagnostico) dei pazienti nei diversi momenti di valutazione. VGF (Valutazione Globale del Funzionamento): è l asse V del DSM IV-TR. Valuta il funzionamento psicologico, sociale e lavorativo del paziente nell ambito di un ipotetico continuum salute-malattia mentale. La compila l educatore. Asse K (Asse V di Kennedy): è un evoluzione della scala VGF (Valutazione Globale del Funzionamento) inclusa come asse V del DSM IV-TR e produce una valutazione globale del funzionamento del paziente. L asse K viene compilato da parte dell educatore di riferimento dell adolescente. Allo stato attuale sostituisce la scala VGF che veniva utilizzata nelle prime fasi del progetto di assessment. VABS (Vineland Adaptive Behavior Scales, Vineland) è composta da 3 scale (Comunicazione, Abilità Quotidiane e Socializzazione) che valutano l autonomia personale e la responsabilità sociale. Le scale sono compilate da parte dell educatore di riferimento del paziente. Le precedenti scale descrivono il livello di adattamento all ambiente psicologico. A questi strumenti vengono associate altre rilevazioni diagnostiche di Routine quali Rorschach, MACI, WAIS-R o WISC-R, non esplicitamente finalizzate alla valutazione dell intervento, sebbene evidentemente coerenti anche con essa.

5 Il campione Gli strumenti sono stati somministrati a 21 adolescenti (con diagnosi psicopatologiche, prevalentemente in asse II) ospiti di strutture residenziali gestite dalla rete Tiarè. Il campione è composto da 6 soggetti di sesso femminile e da 15 di sesso maschile. Il range di età entro il quale sono inclusi i pazienti è compreso tra i 12 e i 18 anni. Gli anni di istruzione vanno dai 7 ai 10 anni. Modalità di somministrazione La batteria diagnostica individuata è stata somministrata in un primo momento dopo tre mesi dall entrata dei minori in comunità (T1). Le stesse scale cliniche sono state riproposte dopo 9 mesi (T2) e dopo 15 mesi (T3) dall entrata in Comunità (follow-up ogni sei mesi), con l obiettivo di monitorare lo status clinico dei pazienti. I dati così raccolti sono stati sottoposti ad elaborazione statistica sia descrittiva che inferenziale. Presentazione e descrizione dei risultati (grafici), La prima operazione condotta sui risultati relativi ai test somministrati al campione è consistita nell elaborare i punteggi grezzi al fine di trasformarli in dati valutabili anche da un punto di vista statistico. Anzitutto, sono stati raccolti tutti i punteggi grezzi in una matrice dati e sono state costruite le diverse variabili relative agli strumenti somministrati. Le variabili identificate hanno permesso di rilevare parametri utili per monitorare la performance cognitiva, il livello di autonomia e lo stato psicopatologico dei pazienti nel disegno longitudinale di ricerca. Si è proceduto poi con l analisi esplorativa dei dati; in un primo momento attraverso un analisi descrittiva con il supporto di grafici a linee e poi attraverso analisi statistiche che hanno permesso di formulare delle ipotesi sui risultati così ottenuti. L analisi descrittiva ha messo in evidenza dei cambiamenti nell evoluzione clinica dei pazienti rispetto alle due valutazioni (come si evince dai grafici che mostrano l andamento dei pazienti nelle due valutazioni rispetto al parametro misurato). Naturalmente tutti i parametri rilevati sono stati riprodotti in forma grafica per mostrare sinteticamente l evoluzione clinica dei pazienti all interno del trattamento residenziale nel periodo preso in considerazione. In una prima fase di descrizione dei risultati gli strumenti utilizzati si sono rilevati efficaci nello stabilire parametri utili nella valutazione dello status clinico del paziente e nell aggiornamento della sua cartella clinica. Risultati: come evolve lo status clinico dei pazienti Per poter verificare in modo metodologicamente corretto ciò che è stato osservato nell ambito dell analisi descrittiva sull evolversi dello status clinico dei pazienti è stata eseguita un analisi statistico-inferenziale dei dati ottenuti. Questa è stata condotta per mezzo di un test non parametrico, il test di Wilcoxon che viene usato nei casi di disegni relazionati in cui vengono impiegati gli stessi soggetti in condizioni differenti. Il test di Wilcoxon fa un differenza fra i punteggi di una prima condizione e quelli di una seconda condizione (T1 e T2) e nel nostro caso ci ha permesso di fare una differenza dei punteggi del campione nei diversi momenti valutativi.

6 Il test di Wilcoxon ha evidenziato complessivamente una differenza tra i punteggi delle due valutazioni che ha rilevanza statistica (a un livello di significatività dello 0,05) nella scala FPS, nelle scale che misurano i livelli di comunicazione e di abilità quotidiane della VABS come si evince dalle tabelle sotto riportate (tabella 1 e 2 ). Tali valori ottenuti consentono di accettare l ipotesi alternativa di una differenza tra le due condizioni. Gli altri valori ottenuti non consentono di confermare statisticamente l ipotesi di una differenza fra le 2 misurazioni (tabella 3 e 4). Tabella 1 Test di Wilcoxon sui risultati del Funzionamento Personale e sociale FPS (I e II VALUTAIONE) -2,783 0,005 * *= significativo Tabella 2 Test di Wilcoxon sui risultati ottenuti nelle scale della Vineland Adaptive Behavior Scales COMUNICAIONE (I e II VALUTAIONE) -2,354 0,019 * ABILITA QUOTIDIANE (I e II VALUTAIONE) SOCIALIAIONE (I e II VALUTAIONE) -2,418 0,016 * -1,531 0,126 ns *=significativo ns= non significativo Tabella 3. Test di Wilcoxon sui risultati dei cinque fattori della Brief Psychiatric Rating Scale ANSIA E DEPRESSIONE (I e II VALUTAIONE) -0,668 0,504ns ANERGIA (I e II VALUTAIONE) DISTURBO DEL PENSIERO (I e II VALUTAIONE) ATTIVITA (I e II VALUTAIONE) OSTILITA E SOSPETTOSITA (I e II VALUTAIONE) -0,732 0,464 ns -0,793 0,428 ns -0,345 0,730 ns -1,037 0,300 ns *= significativo ns= non significativo

7 Tabella 4 Test di Wilcoxon sui risultati delle tre scale Positive and Negative Sindrome Scale SCALA POSITIVA (I e II VALUTAIONE) -0,595 0,552 ns SCALA NEGATIVA (I e II VALUTAIONE) SCALA DI PSICOPATOLOGIA (I E II VALUTAIONE) - 0,057 0,955 ns -0,524 0,601 ns ns= non significativo Tali esiti concordano con ciò che è stato rilevato sinteticamente nell analisi descrittiva, evidenziando come alcune variazioni di punteggio permettano di inferire che ci sia stata un evoluzione dello status psicopatologico dei pazienti considerati. Tali risultati, replicati e approfonditi, consentono di ipotizzare che il miglioramento relativo ad alcuni aspetti clinici dei pazienti sia relazionato con l intervento terapeutico e riabilitativo attuato nelle strutture residenziali. Valutazione di un eventuale correlazione tra i livelli di psicopatologia e i livelli di autonomia personale e di responsabilità sociale I parametri rilevati dalla somministrazione dei test sono stati sottoposti ad un indagine correlazionale per valutare l eventuale esistenza di una relazione tra i livelli di psicopatologia (misurati dalla PANSS e dalla BPRS) e i livelli di funzionamento globale (misurati dalla scala FPS) rispetto ai livelli di comunicazione, di abilità quotidiane e di socializzazione (misurati) dalla VABS. L ipotesi di correlazione è stata verificata attraverso la correlazione di Pearson, una misura statistica della correlazione tra i due punteggi della VABS rilevati al momento della prima valutazione e ai follow-up ogni sei mesi e i risultati ottenuti dalle scale FPS, BPRS e PANSS in quanto stima del grado di compromissione funzionale e dei livelli di psicopatologia. La matrice di associazione così costruita ha evidenziato la presenza di correlazione significativa a livello statistico per tutti i confronti alla prima e alla seconda valutazione come si evince dalle tabelle sotto riportate (tabella 5, 6, 7, 8).

8 Tabella 5.- Correlazione tra i risultati evidenziati al test FPS e al Test VABS (I e II valutazione) VABS I VABS II FPS I FPS II VABS I Correlazione 1,000,814 (**),790(**),614(**) Sig. (2-code),,000,000,003 VABSII Correlazione,814(**) 1,000,716(**),788(**) Sig. (2-code),000,,000,000 FPSI Correlazione,790(**),716(**) 1,000,645(**) Sig. (2-code),000,000,,002 FPSII Correlazione,614(**),788(**),645(**) 1,000 Sig. (2-code),003,003,002, ** La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code). Tabella 6. - Correlazione tra i risultati evidenziati al Test BPRS e al Test VABS (I e II valutazione) VABS I VABS II BPRS I BPRSII VABS I Correlazione 1,000,814(**) -,758(**) -,578(**) Sig. (2-code),,000,000,006 VABSII Correlazione,814(**) 1,000 -,716(**) -,771(**) Sig. (2-code),000,,000,000 BPRS I Correlazione -,758(**) -,716(**) 1,000,664(**) Sig. (2-code),000,000,,001 BPRS II Correlazione -,578(**) -,771(**),664(**) 1,000 Sig. (2-code),006,000,001,

9 ** La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code). Tabella 7. - Correlazione tra i risultati evidenziati al test PANSS e al Test VABS (I e II valutazione) VABS I VABS II PANSS I PANSS II VABS I Correlazione 1,000,814(**) -,719(**) -,519(*) Sig. (2-code),,000,000,016 VABSII Correlazione,814(**) 1,000 -,647(**) -,741(**) Sig. (2-code),000,,002,000 PANSSI Correlazione -,719(**) -,647(**) 1,000 -,107 Sig. (2-code),000,002,,740 PANSSII Correlazione -,519(*) -,741(**),107 1,000 Sig. (2-code),016,000,740, ** La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code). * La correlazione è significativa al livello 0,05 (2-code). I risultati ottenuti possono indurre ad ipotizzare che ad un aumento dell autonomia personale e della responsabilità sociale aumenta anche il funzionamento globale del paziente (correlazione positiva) e diminuiscono i livelli di psicopatologia (correlazione negativa). Dal momento che i risultati così ottenuti non ci permettono di dire quanta della variabilità della VABS è spiegata dalle altre variabili si è applicato uno studio dell equazione di regressione multipla. Si è proceduto inserendo la variabile VABS come variabile dipendente e le variabili FPS, BPRS e PANSS come variabili indipendenti. Il criterio utilizzato per la determinazione della variabili indipendenti è quello Stepwise (per passi). I risultati ottenuti ci dicono che il 62,4% della varianza della variabile VABS può essere spiegata dalla variabile FPS in un primo momento della valutazione come si evince dalle tabelle sotto riportate (tabella 8, 9, e 10).

10 Tabella 8. - Riepilogo del modello della regressione (I valutazione) Modello R R-quadrato R-quadrato corretto Errore std. della stima 1,790,624,605 39,4511 a. Stimatori: (Costante), FPS b. Variabile dipendente: VABS Tabella 9. - Coefficienti (I valutazione) Coefficienti t Sig. non standardizzati Modello Beta (Costante) 25,841,000 a. Variabile dipendente: VABS FPS,790 5,620,000 Tabella 10 - Variabili escluse (I valutazione) Beta In t Sig. Correlazioni parziali Modello 1 BPRS -,377-1,886,076 -,321 PANSS,205,810,429,269 a. Stimatori nel modello : (Costante), FPS b. Variabile dipendente: VABS Dai risultati emersi si può ipotizzare la possibilità di stimare i valori della variabile VABS in base al valore FPS, cioè in base al funzionamento globale del paziente si potranno predire i livelli dell autonomia personale e della responsabilità sociale. Alla seconda valutazione si osserva che, mentre al T1 la comunicazione, le abilità sociali e la socializzazione sono spiegate dal funzionamento complessivo (FPS), al T2 il comportamento viene spiegato in parte da quali sono le abilità dei pazienti (VABS) influenzate dal diminuire della patologia (diminuzione dei sintomi). Tabella Riepilogo del modello della regressione (II valutazione) Modello R R-quadrato R-quadrato Errore std. della corretto stima 1,814,662,644 38,0170 2,895,802,780 29,9295 a Stimatori: (Costante), VABS1 b Stimatori: (Costante), VABS1, PANSS2 c Variabile dipendente: VABS2 Tabella Coefficienti (II valutazione) Coefficienti non standardizzati Modello Beta t Sig.

11 1 (Costante) 147,355 1,424,171 VABS1,827 6,101,000 2 (Costante) 408,346 3,725,002 VABS1,596 4,779,000 PANSS2-1,037-3,557,002 a Variabile dipendente: VABS2 Tabella 13 - Variabili escluse (II valutazione) Beta In t Sig. Correlazioni parziali Modello 1 FPS2,463 3,428,003,628 BPRSTO -,452-3,485,003 -,635 T2 PANSS2 -,437-3,557,002 -,643 2 FPS2,279 1,775,094,395 BPRSTO -,239-1,122,278 -,263 T2 a Stimatori nel modello : (Costante), VABS1 b Stimatori nel modello : (Costante), VABS1, PANSS2 c Variabile dipendente: VABS2 Discussione dei risultati emersi In conclusione, possiamo affermare che i risultati ottenuti dalla realizzazione del presente studio permettono di aprire un interessante dibattito sulle prospettive future di approccio alla valutazione quantitativa dei pazienti sottoposti a trattamento residenziale. In particolare, con i dati ottenuti, si è potuta valutare l evoluzione dello status clinico a distanza di sei mesi dall entrata in Comunità al fine di poter indirettamente valutare l efficacia dell intervento attuato. Complessivamente è emerso un miglioramento, anche se in alcuni casi lieve, rispetto al quadro psicopatologico iniziale. Tali risultati hanno indotto ad ipotizzare una valutazione positiva circa l efficacia dell intervento attuato nei contesti residenziali di cura. I risultati emersi in questa sede non consentono di trarre conclusioni definitive sugli aspetti clinici e trattamentali affrontati, sia in funzione dell eseguità numerica del campione (N=21), sia in quanto i dati evidenziati potrebbero essere approfonditi ulteriormente secondo differenti direzioni o attraverso l utilizzo di altri strumenti. Tuttavia, dalla presente indagine si possono evincere alcune considerazioni che possono rilevarsi utili spunti per approfondimenti futuri sia in una prospettiva di ricerca sia in funzione della prassi clinica. Considerazioni e implicazioni di ricerca Si è riscontrata l importanza di accompagnare alle valutazioni psicodiagnostiche, (di routine), un assessment quantitativo con cadenza semestrale per tutti i pazienti; questo non solo per monitorare l andamento delle condizioni cliniche dei pazienti ma anche per permettere la valutazione degli esiti di trattamento per la pianificazione del trattamento da attuarsi, supportando i programmi riabilitativi di evidenza empirica quantitativamente rilevati. Inoltre le scale individuate riproposte nel tempo potrebbero permettere, all interno dei servizi, la creazione di un data base della struttura in grado di monitorare non solo

12 l evoluzione clinica del paziente ma anche le caratteristiche trasversali dell operatività della struttura. Infine la ricerca ha permesso la raccolta di dati relativi agli strumenti utilizzati. Sono attualmente in corso ricerche che prevedono la somministrazione di altri strumenti allo scopo di valutarne l utilità clinica e l efficacia test-retest e ulteriori ricerche bibliografiche sull individuazione di altri strumenti clinici utili sia nella valutazione di adolescenti psico(pato)logici sia in un contesto di ricerca.

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