COMUNE DI COMACCHIO COMUNE DI RAVENNA

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1 COMUNE DI COMACCHIO COMUNE DI RAVENNA PROGETTO TRIENNALE RELATIVO ALLA LEGGE REGIONALE N 15 DEL 13/6/91 "INTERVENTI DI LOTTA AI CULICIDI NELLE LOCALITÀ TURISTICHE COSTIERE INSERITE NELL'AREA DEL DELTA DEL PO" ANNO 2014 Ottobre 2013

2 PROGETTO TRIENNALE RELATIVO ALLA LEGGE REGIONALE N 15 DEL 13/6/91 "INTERVENTI DI LOTTA AI CULICIDI NELLE LOCALITÀ TURISTICHE COSTIERE INSERITE NELL'AREA DEL DELTA DEL PO" ANNO SOMMARIO PROGETTO TRIENNALE N 15 DEL 13/6/ ANNO PROGETTO TRIENNALE N 15 DEL 13/6/ ANNO PREMESSA...3 ASPETTI CHIAVE SU CUI INTERVENIRE...4 ATTIVITÀ PER L ANNO BLOCCO A:...6 ATTIVITÀ OPERATIVE DI LOTTA LARVICIDA E ADULTICIDA...6 AREA DI INTERVENTO E PROBLEMI TERRITORIALI...6 territorio di comacchio...7 territorio di ravenna...8 QUADRO DELLE ATTIVITÀ...8 ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO DELLA LOTTA LARVICIDA...10 SQUADRE PER LA LOTTA LARVICIDA...11 PRODOTTI PER LA LOTTA LARVICIDA...11 ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DELLA LOTTA ADULTICIDA...12 SQUADRE PER LA LOTTA ADULTICIDA...12 PRODOTTI PER LA LOTTA ADULTICIDA...12 GESTIONE DELLA RETE DI MONITORAGGIO E SOGLIA DI TOLLERANZA...13 CENTRO ECOLOGIA APPLICATA DELTA DEL PO: BASE OPERATIVA DEL PROGETTO...13 BLOCCO B:...13 ATTIVITA' DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE, DIVULGAZIONE FINALIZZATA ALLO SVILUPPO DEL PROGETTO...13 ATTIVITÀ DI DIVULGAZIONE La stesura del presente progetto è stata curata da Centro Agricoltura Ambiente G.Nicoli S.r.l. di Crevalcore (BO), da Antea S.r.l. di Comacchio in collaborazione con Azimut S.p.a. di Ravenna sotto la supervisione scientifica del Prof. Stefano Maini, dell Università di Bologna.

3 ACQUISTO DI APPARECCHIATURE ED ATTREZZATURE IN DOTAZIONE AL CENTRO ECOLOGIA APPLICATA DELTA DEL PO...15 PIANO ECONOMICO PREVENTIVO...16 PIANO ECONOMICO PREVENTIVO OTTIMALE GENERALE 2014 PER IL TERRITORIO DI COMACCHIO E RAVENNA...17 PIANO ECONOMICO PREVENTIVO DI MINIMA 2014 SUDDIVISO TRA COMACCHIO E RAVENNA...19 PREMESSA L obiettivo di fondo del Progetto a oltre vent anni dalla sua nascita, rimane il contenimento delle infestazioni con metodi a basso impatto ambientale e sanitario in grado di garantire certezza costante dei risultati e contemporaneamente di ridurre l impiego di insetticidi di sintesi. Il ricorso alla lotta contro le larve mediante l utilizzo di formulati microbiologici selettivi, il monitoraggio continuo degli adulti e la definizione di una soglia di intervento adulticida hanno consentito di ridurre, rispetto al periodo precedente il 1991, l immissione di sostanze ecotossiche in ambienti particolarmente vulnerabili quali quelli dell area deltizia abbassando nel contempo l entità delle infestazioni di zanzare. Tuttavia il ricorso a trattamenti adulticidi è purtroppo ancora intenso e ad ogni stagione si conferma come tale arma sia incapace di garantire immediatamente l abbassamento dei picchi di infestazione e la durata dei risultati. Un altra problematica si inserisce e rafforza l auspicabile aumento delle risorse da destinare alla sorveglianza, al coordinamento capillare delle attività operative di lotta e all investimento nelle pratiche di larvicide. Si tratta del ruolo di vettore di virus patogeni per l uomo concretamente manifestato dalla Zanzara Tigre coinvolta nell epidemia virale di Chikungunya nella provincia di Ravenna nel 2007 e dalla Zanzara Comune coinvolta in vari casi umani di West Nile Desease registrati nel 2013 in varie province dell Emilia-Romagna, compresa quella ferrarese. Ciò obbliga ad impostare come necessarie azioni energiche di lotta sia verso la Zanzara Tigre che verso le zanzare autoctone, considerando oltre al rischio sanitario, anche quello che può colpire l immagine del settore turistico esposto alle ricadute negative di eventuali notizie stampa non controllabili. Nei confronti delle zanzare autoctone rimangono aperte alcune problematiche che alla luce dell esperienza acquisita e stante le forze operative disponibili sono destinate a non trovare un adeguata risposta. In effetti finora sono ricorrenti i casi in cui, in corrispondenza di andamenti stagionali particolarmente piovosi nonché durante i periodi di intensa attività irrigua nelle aree agricole, il progetto accusa carenze tecnico-operative con il risultato di improvvisi aumenti delle infestazioni. Con maggiori risorse finanziarie da investire in personale operativo e tecnico sarebbe possibile ampliare l areale sottoposto a lotta larvicida rispetto agli attuali 4-6 km di raggio intorno alle località da proteggere. Altri sforzi sono necessari nel senso dello sviluppo di interventi di lotta sempre più oculati e a basso impatto ambientale, della formazione professionale del personale tecnico che coordina e controlla gli interventi, del raccordo con gli operatori turistici, dello studio e

4 sperimentazione di metodologie innovative, delle azioni di divulgazione e sensibilizzazione sui temi connessi. Riteniamo in definitiva ribadire che le scelte tecniche e sperimentali finalizzate al miglioramento dei risultati finora adottate richiedono necessariamente maggiori energie in termini di personale e mezzi tecnici che soltanto un adeguato supporto finanziario può consentire e una gestione amministrativa rispettosa dei tempi e delle esigenze pratiche connesse alla tipologia degli interventi del progetto. Il presente progetto propone integralmente le linee d azione generali per gli anni 2014, 2015 e 2016 e indica dettagliatamente le attività previste nella campagna di lotta 2014 distinte nei settori operativo, sperimentale e divulgativo. Il quadro triennale delle attività ha quindi l ambizione di continuare nel consolidamento del principio base: contenimento delle infestazioni con metodi a basso impatto ambientale e sanitario che siano in grado di garantire certezza costante dei risultati e contemporaneamente di ridurre l impiego di insetticidi di sintesi. ASPETTI CHIAVE SU CUI INTERVENIRE 1. NEI CONFRONTI DELLE ZANZARE AUTOCTONE (AEDES CASPIUS, AE. DETRITUS, CULEX PIPIENS, CX. MODESTUS) A. Miglioramento dell efficacia della lotta larvicida nelle aree naturali e incolte peri-urbane. In corrispondenza di andamenti stagionali particolarmente piovosi e a seguito delle sommersioni da marea, il progetto accusa carenze tecnico-operative nel settore della lotta larvicida dovute alle dimensioni e al numero di focolai da trattare in tempo utile. A ciò si aggiunge, in talune situazioni marginali e periferiche ad aree urbane in cui domina una copertura vegetale costituita da Phragmites spp., l impossibilità agli operatori di accedere e di percorrere l area per l aspersione del prodotto larvicida. Il risultato sono improvvisi aumenti delle infestazioni che si verificano in particolare in alcune località più esposte a tale tipologia di focolai larvali, come Lido di Spina, L. degli Estensi e L. di Volano. La strada che si è intrapresa è quella di integrare ove possibile, la lotta larvicida a base di Bacillus thuringiensis israelensis con azioni risolutive di gestione delle zone che subiscono variazioni del livello idrico agevolando e/o permettendo l'azione predatoria della specie ittica autoctona Aphanius fasciatus. In alternativa nelle aree incolte degradate è la realizzazione di corridoi sfalciati per consentire la penetrazione degli operatori o di piccoli canalini per consentire il rapido sgrondo dell acqua ristagnante. B. Miglioramento dell efficacia della lotta larvicida nelle aree agricole. Scoline e capofossi rappresentano un serio ostacolo alla migliore conduzione della lotta larvicida. Si procederà in modo da definire la base territoriale idonea all applicazione di tre tecniche di lotta: Nei comprensori nei quali è garantita una quota minima e stabile di acqua nelle rete irrigua e scolante, immissione del pesce Gambusia nei capofossi e nelle scoline;

5 Negli appezzamenti in cui le variazioni del livello idrico sono estreme (asciutta-allagamento-asciutta), distribuzione di Bti nelle scoline con operatori a piedi con irroratore spalleggiato. Nel caso di campi a mais, distribuzione di Bti nelle scoline con pompe a tracolla meno ingombranti di quelle spalleggiate e perciò in grado di consentire all operatore il camminamento lungo la scolina. Nelle risaie trattamenti larvicidi a base di Bti e introduzione di Gambusia ad allagamento definitivo. C. Ampliamento del raggio degli interventi di lotta larvicida. E' ormai assodata l'elevata capacità di spostamento attivo di Aedes caspius, la specie principale all'origine della molestia, in grado di compiere attivamente in volo vari chilometri. Pertanto occorrerebbe estendere la lotta larvicida ai focolai presenti oltre gli attuali 4 km di raggio dai centri da proteggere, sia in area agricola che naturale. Con maggiori risorse finanziarie da investire in personale operativo e tecnico ciò potrebbe essere concretamente realizzato. 2. NEI CONFRONTI DELLE ZANZARA TIGRE (AEDES ALBOPICTUS) La presenza di Aedes albopictus rappresenta un serio problema dal possibile impatto sanitario che necessita di azioni energiche di lotta e di sorveglianza. Si propone pertanto un forte impegno ulteriore rispetto alle azioni rivolte al controllo delle specie indigene, integrandolo con quanto richiesto dall Assessorato alla Sanità regionale. Contro la Zanzara Tigre è perciò fondamentale adottare una strategia di lotta complessiva in cui al controllo delle infestazioni larvali in area pubblica con il trattamento dei tombini (finora garantita) si aggiunga in modo continuo e periodico l attività di porta a porta per la ricerca, l eliminazione dei microfoccolai potenziali e attivi eliminabili e il trattamento di quelli inamovibili. La sorveglianza e la lotta sarà particolarmente insistente: intorno a siti sensibili - scuole dell infanzia, asili nido, centri estivi. nei quartieri e nelle zone risultate finora fortemente infestate; direttamente all interno dei residences, dei campeggi e degli hotels. La sorveglianza sul territorio potrà consentire di valutare anche il ricorso a trattamenti adulticidi localizzati in area pubblica e privata per abbattere infestazioni oltre la soglia di tolleranza. Sotto l aspetto tecnico-operativo si vogliono utilizzare formulazioni larvicide a base di IGR quali ad es. Diflubenzuron. Un operatore della ditta appaltatrice potrà essere costantemente affiancato da un tecnico ispettore o quest ultimo potrà in autonomia con prodotto larvicida in tablet o in granuli, procedere direttamente al trattamento dei tombini nell area privata perlustrata. Nel caso di raccolte d acqua non eliminabili come ad es. i bidoni negli orti utilizzati per stoccare acqua potrà essere intrapresa la tecnica di lotta biologica mediante lanci inoculativi di copepodi ciclopoidi, microcrostacei predatori delle larve. Il maggiore impegno da dedicare in questo settore necessità ovviamente di risorse finanziarie ulteriori a quelle da dedicare alle zanzare autoctone.

6 3. AZIONI PROMOZIONALI DEL PROGETTO D. Divulgazione e sensibilizzazione. Operatori e turisti richiedono sempre maggiori livelli di abbattimento delle infestazioni. Ciò trova evidenti limiti di natura tecnico-economica ed ambientale. Questa tendenza va quindi contrastata costantemente per mezzo di azioni informative specifiche mirate ad informare riguardo agli equilibri ambientali delle aree umide protette. E. Miglioramento del rapporto con le strutture convenzionate (campeggi, residence, villaggi turistici) che ricevono il prodotto adulticida e larvicida gratis e si impegnano a mettere in pratica ogni indicazione tecnica impartita e a ricorrere al trattamento adulticida solo al superamento della soglia di tolleranza. ATTIVITÀ PER L ANNO 2014 Nella presentazione delle attività di progetto l annualità 2014, è adottato come schema generale la suddivisione dell'operatività vera e propria (Blocco A) da ricerca, sperimentazione, aggiornamento della mappatura dei focolai larvali, monitoraggio Zanzara Tigre e divulgazione finalizzati allo sviluppo del progetto (Blocco B). Le attività potranno subire modifiche sulla base delle effettive disponibilità finanziarie in fase esecutiva di progetto. BLOCCO A: ATTIVITÀ OPERATIVE DI LOTTA LARVICIDA E ADULTICIDA AREA DI INTERVENTO E PROBLEMI TERRITORIALI L'areale di intervento delle azioni di lotta coincide con i territori del Comune di Comacchio, parte del Comune di Ravenna e, per una piccola porzione, del Comune di Codigoro e comprende quattro Stazioni del Parco Regionale del Delta del Po: Stazione Volano-Mesola-Goro, Stazione Valli di Comacchio, Stazione Centro storico di Comacchio e Stazione Pineta di S.Vitale e Piallasse di Ravenna. Si tratta nel complesso di un territorio molto vasto e difficile sotto l'aspetto operativo degli interventi di lotta alle zanzare per la presenza di ampie zone agricole di bonifica e di aree naturali soggette a periodici allagamenti che permettono lo sviluppo delle popolazioni di Ae. detritus (concentrato nel periodo primaverile) e di Ae. caspius. Si tratta di specie ottime volatrici in grado di compiere fino a 10 km di distanza e caratterizzate da una spiccata antropofilia. Altra specie all origine della molestia è Culex pipiens che trova sviluppo larvale nelle acque stagnanti, anche con forte contenuto organico, della rete irriguo-scolante dei territori agricoli e in area residenziale in tutte le raccolte d acqua anche di modeste dimensione come la tombinatura stradale che nel complesso rappresenta il più importante focolaio larvale del contesto urbano. Le modeste capacità di spostamento di tale specie non impedisce comunque la possibilità di aumenti consistenti in giugno-luglio nei Lidi prospicienti i vasti territori agricoli di bonifica, specie nei periodi in cui la costa è battuta da venti dominanti da Ovest.

7 Semplificando per categorie, nel territorio di progetto sono presenti: una costa turistica di circa 46 km da Lido di Volano a Punta Marina, ad alta urbanizzazione, con 15 centri urbani principali, compresi Comacchio e S. Giuseppe, nei quali si concentrano i più svariati microfocolai larvali (tombini, contenitori vari, fossi di scolo, ecc..) e aree incolte marginali a sommersione temporanea ampie zone naturali umide soggette a variazioni occasionali e periodiche del livello idrico; complessi sistemi di lagune salmastre con dossi e barene; relitti vallivi retrodunali influenzati oltre che dalle piogge, dalle maree e dalle mareggiate vasti territori di bonifica ad uso agricolo caratterizzati da estese reti idriche irrigue e di scolo soggette a frequenti allagamenti artificiali e nel territorio di Comacchio, circa 170 ha di risaie aree boscate con bassure, radure e praterie allagabili L obiettivo di contenere le infestazioni di zanzare entro livelli di sopportabilità nelle località turistiche della costa ha imposto finora la necessità di razionalizzare le risorse a disposizione definendo un'area, sulla quale prevedere gli interventi antilarvali, sufficientemente ampia da assicurare protezione da immigrazioni di alati provenienti dalle zone esterne a quelle da difendere. Una scelta obbligata in considerazione della scarsità delle risorse economiche finora disponibili in fase di progetto esecutivo che limitano di fatto il controllo antilarvale ad un area massima di quattro km dalla costa e di raggio intorno ai centri abitati da difendere. I dati acquisiti in questi anni circa il contributo delle aree agricole interne alle infestazioni sulla costa e lo studio della capacità attiva di spostamento di Aedes caspius fanno ritenere insufficiente questo limite. Considerando le aree naturali che ospitano focolai culicidici imponenti sia a Nord (area del "Relitto vallivo" e della "Peschiera" a ridosso della frazione di Volano) che a Sud tra il territorio di Comacchio e quello di Ravenna (area della Sacca del Bellocchio", tenuta "San Clemente, zona del poligono militare, dossi delle valli di Comacchio) i miglioramenti finora ottenuti sono da considerarsi buoni ma suscettibili di miglioramento. Come riferito in premessa è necessario affrontare in maniera appropriata il problema Zanzara Tigre (Aedes albopictus) che richiede energie supplementari per la lotta rispetto a quelle finora spese e un monitoraggio continuo per conoscere in tempo reale il livello delle sue infestazioni. Si ricorda in particolare il rischio che la presenza della Zanzara Tigre comporta, oltre a quello sanitario, per l immagine del settore turistico esposto alle ricadute negative di eventuali notizie stampa non controllabili. Le zone di intervento sono distinte per esigenze operative nel modo seguente: TERRITORIO DI COMACCHIO - Zona n 1 Valle Giralda Ovest (Comune di Codigoro) - Zona n 2 Volano e Valle Giralda Est (Comune di Codigoro) - Zona n 3 Vaccolino - Zona n 4 Valle Bertuzzi.- Zona n 5 Lido di Volano e Lago delle Nazioni - Zona n 6 Bonifica di Valli Basse - Zona n 7 Bonifica di Valle Trebba

8 - Zona n 8 Bonifica di Valle Ponti - Zona n 9 Bonifica di Valle Isola - Zona n 10 San Giuseppe - Zona n 11 Lido degli Scacchi, Lido di Pomposa e Lido delle Nazioni - Zona n 12 Bonifica di Valle Pega - Zona n 13 Comacchio e Porto Garibaldi - Zona n 14 Valli di Comacchio - Zona n 15 Lido degli Estensi e Lido di Spina - Zona n 16 Ancona di Bellocchio TERRITORIO DI RAVENNA - Zona n 01 Casal Borsetti - Zona n 02 Sant'Alberto - Zona n 05 Marina Romea - Lido Adriano - Zona n 06 Pineta S. Vitale QUADRO DELLE ATTIVITÀ Il modello di lotta proposto è riassumibile con la definizione di controllo biologico integrato rivolto prevalentemente contro lo stadio di larva con utilizzo prioritario di formulati larvicidi microbiologici. A conferma della validità della scelta di questa linea d azione, si sta assistendo a livello mondiale, nei paesi occidentali, alla sempre maggiore diffusione e consolidamento della lotta alle larve, che oltre a permettere una forte riduzione dei rischi ambientali garantisce potenzialmente migliori risultati operando prima della comparsa degli adulti (e quindi prevenendo i fastidi) al contrario della lotta adulticida che affronta il problema quando le zanzare già provocano il disagio. Vengono di seguito richiamati i principi fondamentali che orientano le scelte operative: a. Lotta contro lo stadio larvale privilegiando, ove possibile, l'utilizzo di formulati microbiologici a base di Bacillus thuringiensis israelensis (Bti). Si tratta del prodotto più selettivo attualmente a disposizione per la lotta alle zanzare in Italia e per i quali nel territorio di progetto non sono finora emersi fenomeni di resistenza. Questo tipo di approccio richiede necessariamente la conoscenza capillare e la localizzazione sul territorio dei focolai larvali; il loro controllo periodico durante la stagione, poi, permetterà di evidenziare la presenza delle infestazioni larvali e di dare le indicazioni necessarie alle squadre addette ai trattamenti. Il continuo e rapido attivarsi di nuovi focolai e la necessità di trattare frequentemente quelli a carattere permanente richiede di procedere a continui periodici sopralluoghi. In ambito urbano dove la tombinatura stradale rappresenta la più importante tipologia di focolaio si intende far ricorso a trattamenti con formulati a base principi attivi IGR quali Diflubenzuon (inibitore della chitinizzazione) o Pyriproxyfen (analogo dell ormone giovanile) che consentono persistenza dell efficacia superiore a Bti. Altro agente biologico da impiegare nella lotta antilarvale è il pesce pecilide Gambusia holbrooki che risulta idoneo al controllo delle larve in ambienti confinati e con acqua di qualità sufficientemente buona come le risaie e la rete agricola irrigua e scolante. Presupponendo le necessarie disponibilità economiche, in quest ultima tipologia di focolaio sarà possibile

9 proseguire su larga scala con le prove sperimentali di introduzione del pesce in risaia e nel reticolo scolante e irriguo delle aree agricole più a ridosso dei lidi, immissioni finora autorizzate dall Ufficio Pesca della Regione Emilia-Romagna in deroga all attuale normativa regionale. In talune situazioni, in particolare in aree naturali salmastre soggette a variazioni estreme del livello idrico è particolarmente importante l azione predatoria di Aphanius fasciatus un piccolo pesce indigeno in grado di controllare appieno le popolazioni larvali di zanzare che si sviluppano in questi ambienti in occasione di sommersioni temporanee. Come detto la lotta antilarvale presuppone una conoscenza territoriale dettagliata circa l ubicazione dei focolai larvali permanenti, temporanei ed occasionali, dei livelli larvali e della dinamica con la quale si sviluppano ed evolvono in ogni tipologia di focolaio. Per tale motivo, si rende necessario mantenere distinti il ruolo di direzione e coordinamento tecnico (Direzione Tecnica) da quello operativo vero e proprio. b. Gestione della rete di rilevamento delle infestazioni culicidiche delle specie autoctone mediante l'ausilio di trappole attrattive innescate con anidride carbonica solida. Si tratta di un attività in grado di fornire indicazioni oggettive sui livelli delle infestazioni in atto. Sul piano operativo due sono i vantaggi: valuta l'efficacia complessiva dell'azione larvicida intrapresa in quell'area e fornisce indicazioni sempre aggiornate, utili nella pratica, per la programmazione dei trattamenti adulticidi qualora il livello delle catture oltrepassi la soglia di tolleranza prefissata, superando così la discrezionalità del giudizio soggettivo. Accanto a 19 stazioni fisse dislocate sul territorio per l intera stagione, altre potranno essere attivate straordinariamente per monitorare in modo specifico una determinata area e meglio indirizzare gli interventi. Nel 2014 si auspica di poter ricorrere a 3 monitoraggi a settimana in ciascuna stazione durante il periodo 20 aprile 30 settembre, rispetto ai due attuali per il territorio comacchiese e di ripristinare almeno un monitoraggio/settimana nelle località di Ravenna, soppresso nel Il ruolo degli interventi adulticidi per quanto finora indicato, deve essere legato alle condizioni di reale necessità qualora l'indice di disagio evidenziato dal livello delle catture delle trappole di monitoraggio, segnali una molestia oggettiva. Per fronteggiare infestazioni massicce si prevede di ricorrere ad interventi supplementari di lotta adulticida da sospendere appena le infestazioni rientrano entro livelli sopportabili. In tal senso per garantire una risposta immediata all esigenza degli operatori e della popolazione turistica verrà ulteriormente abbassata la soglia di intervento adulticida. c. Coinvolgimento e adesione al progetto in ambito territoriale, delle strutture ricettivo-turistiche (campeggi, residences, villaggi turistici) che convenzionandosi si impegnano a mettere in pratica ogni indicazione tecnica impartita per il controllo, la prevenzione e il trattamento dei microfocolai larvali presenti nell'area da loro gestita e a ricorrere al trattamento adulticida solo al superamento della soglia di molestia utilizzando il prodotto fornito ed alla dose indicata dalla direzione tecnica di progetto. d. La divulgazione delle attività di Progetto e la sensibilizzazione della cittadinanza ad ogni livello rappresenta un caposaldo importante a sostegno della lotta diretta alle zanzare, in quanto permette di aumentare le conoscenze sull'argomento contribuendo all adozione di comportamenti corretti per la soppressione o la prevenzione dell infestazione dei microfocolai larvali. Il materiale divulgativo specifico su tale argomento si può inserire tra l altro, tra i titoli promozionali finalizzati al turismo sia balneare dei Lidi nonché ecologico legato al Parco.

10 ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO DELLA LOTTA LARVICIDA Si presuppone di iniziare gli interventi di lotta a partire indicativamente dal mese di aprile, anticipando a seconda dell andamento climatologico del periodo, quando nelle aree naturali sono già attivi i focolai delle zanzare Aedes e Culiseta, nel tentativo di contenere le ondate di adulti tipiche nel periodo primaverile. Nel settore della lotta larvicida l attività dei tecnici dovrà garantire il coordinamento e il controllo delle squadre addette ai trattamenti per evitare sprechi e diseconomie che ricadrebbero inevitabilmente sui risultati attesi. La localizzazione cartografica dei focolai larvali sono attualmente disponibili su GIS Arc View e sono continuamente aggiornati sulla base dei riscontri dei tecnici ispettori. Si tratta di un patrimonio di conoscenze assai importante e dettagliato che assicura continuità nella gestione del progetto. Obiettivo rimane l ottimizzazione della forma organizzativa finora adottata che, nel caso del territorio comacchiese, prevede l impiego di tecnici ispettori responsabili di settori territoriali definiti e fissi durante la stagione che hanno il compito di guidare tecnicamente le operazioni di lotta antilarvale eseguita dagli operatori della ditta aggiudicataria del servizio. Nel territorio ravennate di progetto la gestione tecnica della lotta larvicida e l esecuzione dei trattamenti sono svolti contemporaneamente dagli operatori fissi dipendenti di Azimut dotati delle necessarie attrezzature che organizzati in squadre da due operatori sovrintendono porzioni assegnate di territorio. Per la gestione tecnica della lotta antilarvale fondamentale è la conoscenza del territorio, dei meccanismi di regimazione dell acqua nelle aree agricole e dei fenomeni naturali che regolano i movimenti idrici nelle aree naturali (esempio le maree), che ciascun tecnico ispettore od operatore ha maturato con l esperienza. Nell area di Comacchio il territorio di ogni tecnico è suddiviso in quattro-cinque settori che richiedono ognuno circa un giorno di lavoro. Sulla base della mappatura storica digitalizzata i tecnici ispezionano ogni giorno il territorio assegnato riportando su apposita scheda e su mappa i focolai infestati che richiedono l intervento. Ogni giorno forniscono copia della scheda alla ditta operatrice incaricata della lotta istruendo gli operatori addetti sull attrezzatura, il prodotto e la dose da impiegare. Nel caso di focolai di ridotta dimensione i tecnici all occorrenza possono trattare direttamente con formulato, liquido o granulare, a base di Bti. Nel caso di Ae. albopictus, si auspica un netto incremento tecnico-operativo con la messa in campo di una squadra formata da due tecnici opportunamente preparati, impegnata a tempo pieno nel controllo capillare in tutte le aree cortilive e private per il trattamento dei focolai inamovibili (es. tombini), l eliminazione e la bonifica di quelli eliminabili, e nell attività diretta di divulgazione e di educazione della cittadinanza sulle corrette norme comportamentali. Nel dettaglio le mansioni che lo staff tecnico dovrà svolgere annualmente durante la campagna di lotta sono le seguenti:

11 individuazione e rilevamento dello stato di infestazione dei focolai larvali (urbani, agricoli, naturali) e coordinamento degli interventi larvicidi. La situazione riscontrata quotidianamente sul territorio viene riportata in cartografia registrando il livello di infestazione su di una scheda di controllo dei focolai nella parte pre-trattamento ; la mappa cartografica compilata viene poi utilizzata dall operatore che effettua il trattamento; istruzioni tecniche alle squadre di disinfestazione circa le modalità di intervento, il tipo di prodotto e la dose da utilizzare, la sequenza e i percorsi da adottare; sorveglianza dell'operato delle squadre nel corso della disinfestazione; verifica della mortalità larvale per mezzo di controlli a campione di post-trattamento condotti circa 24 ore dopo il trattamento, registrando il dato osservato nella parte post-trattamento della scheda di controllo dei focolai; sopralluoghi accurati nei focolai allagati dalle piogge, coordinamento delle attività di lotta antilarvale di pronto intervento: organizzazione, controllo e assistenza alla squadra dotata del mezzo aereo; controllo dei microfocolai in ambito urbano, periurbano e agricolo; consulenza e distribuzione del prodotto larvicida ed adulticida alle strutture convenzionate quali residences, villaggi turistici e campeggi; gestione dei registri di trattamento larvicida relativi ad ogni unità operativa e di carico e scarico del magazzino comunale dei prodotti insetticidi. SQUADRE PER LA LOTTA LARVICIDA La composizione delle squadre addette agli interventi larvicidi, in riferimento al numero e alla dotazione di apparecchiature tecniche a disposizione, si rifà alle linee tecniche finora indicate e alla tipologia dei focolai larvali sui quali intervenire. Pertanto, si preventivano le seguenti squadre: - n 1 squadra di pronto intervento, composta di otto operatori automuniti dotati di irroratore spalleggiato, per il trattamento dei focolai percorribili soltanto a piedi, all'occorrenza utilizzabile per la distribuzione di Gambusia, per attività di bonifica di focolai, di sfalcio, di scavo di canalini in area naturale e di supporto ai tecnici impegnati nei sopralluoghi sistematici del porta a porta per la lotta contro la Zanzara Tigre. - N 1 squadra composta da un operatore munito di fuoristrada con gruppo irroratore e lancia montata su braccio telescopico laterale, per il trattamento dei focolai percorribili lateralmente. - N 4 squadre, composte ognuna da due operatori, munite di fuoristrada, nebulizzatore, lancia e irroratori spalleggiati per il trattamento di focolai di diversa tipologia, nei momenti di necessità potenziate con altre due squadre con la stessa dotazione meccanica. - N 1 squadra composta da un operatore munito di trattore con nebulizzatore a medio ed alto volume, per il trattamento delle risaie e di aree allagate di media estensione. - N 4 squadre composte ognuna da due operatori, per il trattamento dei pozzetti stradali, muniti di irroratori spalleggiati a stantuffo manuale o di motopompa e lancia su automezzo. - N 1 squadra, composta da due operatori, dotata di mezzo aereo a pala rotante attrezzato con sistema di distribuzione regolabile, per il trattamento di focolai impraticabili da terra. PRODOTTI PER LA LOTTA LARVICIDA

12 Il privilegiato utilizzo di formulati microbiologici porta a preventivarne un notevole consumo. Prodotti a base di Bti sia in formulazione liquida che granulare, saranno impiegati pressoché in tutte le tipologie di focolai ad esclusione della tombinatura stradale nella quale occorre garantire una più prolungata persistenza d azione. Nella tombinatura stradale, verrà impiegato un formulato a base di Diflubenzuron o Pyriproxyfen. In focolai di ridotta dimensione, in cui verrà riscontrata la presenza elevata di pupe, si utilizzerà un formulato coprente oleoso di origine vegetale dato che in questi casi Bti risulta inefficace. E prevista l introduzione sperimentale in risaia e nelle scoline agricole del pesce Gambusia holbrooki, raccolto in natura e ridistribuito in zone sprovviste. Per la specie Aphanius fasciatus invece si prevedono esclusivamente interventi meccanici consistenti in piccoli canalini da invasi permanenti a depressioni isolate volti a facilitarne la dispersione nelle aree naturali salmastre che rappresentano l habitat ideale. ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DELLA LOTTA ADULTICIDA Gli automezzi che portano l apparato nebulizzatore impiegati nelle località comacchiesi potranno essere muniti di rilevatori di posizione satellitare GPS in modo da consentire la verifica dei percorsi e delle velocità sostenute durante le ore di lavoro, perlopiù notturne. Questo potrà consentire una migliore pianificazione territoriale degli interventi con miglioramento sensibile nell ambito del rapporto costi/benefici e il riscontro dell affidabilità delle unità operative circa il rispetto delle indicazioni impartite dalla Direzione Tecnica sui percorsi da seguire. La Direzione Tecnica ha inoltre la responsabilità della gestione dei registri di trattamento adulticida relativi ad ogni unità operativa e di carico-scarico del magazzino prodotti insetticidi. SQUADRE PER LA LOTTA ADULTICIDA Sarà necessario prevedere la possibilità di mettere in campo contemporaneamente almeno sei squadre dotate di nebulizzatori ULV per garantire l immediato intervento nel caso in cui si verifichino elevate presenze di adulti nell'ambiente. Si richiedono nebulizzatori in grado di produrre aerosol freddo con goccioline con diametro medio inferiore a 50 m, in quanto questi garantiscono una maggiore efficacia abbattente e un minor consumo di formulato insetticida. PRODOTTI PER LA LOTTA ADULTICIDA Confermando le scelte compiute finora e tenuto conto delle indicazioni fornite dalla ricerca in questo settore si privilegeranno gli insetticidi piretroidi e a base di piretro naturale senza solventi pericolosi e fitotossici. Si tratta di prodotti a bassa tossicità nei confronti dei mammiferi e quindi a basso rischio sanitario indicati per l'uso in campo urbano e periurbano. Sono dotati di buona efficacia abbattente nei confronti delle zanzare presenti nell'area di Progetto ma risultano a largo spettro d azione avendo forte impatto sulle altre specie di artropodi con cui vengono in contatto.

13 Il contenimento del numero dei trattamenti allo stretto necessario dovrebbe consentire di ridurre i rischi di ricadute ambientali negative nei riguardi delle biocenosi trattate. GESTIONE DELLA RETE DI MONITORAGGIO E SOGLIA DI TOLLERANZA Si prevedono 19 stazioni fisse di monitoraggio. Le trappole attrattive ad anidride carbonica saranno del modello messo a punto nell ambito del Progetto, avendo dimostrato performances di cattura superiori al modello utilizzato fino alla metà del Ideale è un attivazione delle trappole tri-settimanale in ogni località in modo da avere dati quasi in continuo ed evitare il rischio di ricorrere perciò a trattamenti adulticidi senza avere riscontri oggettivi circa la reale situazione. Oltre alle stazioni fisse, altre potranno essere attivate occasionalmente per monitorare in modo specifico una determinata area o struttura e meglio indirizzare gli interventi. Responsabile della gestione della rete di monitoraggio sarà un unico tecnico che avrà il compito dell elaborazione giornaliera del Bollettino zanzare con spedizione via agli operatori turistici, alle agenzie di affitti immobiliari, ai campings, agli hotels e alle amministrazioni pubbliche interessate. Al Bollettino zanzare sarà affiancata una pagina web, presente sul sito istituzionale del Comune di Comacchio e liberamente consultabile anche con dispositivi mobili, che consentirà la visualizzazione dei livelli di infestazione e le attività di lotta svolte all interno del Progetto. CENTRO ECOLOGIA APPLICATA DELTA DEL PO: BASE OPERATIVA DEL PROGETTO Le attività previste necessitano di una base operativa che sia in grado di garantire, per mezzo di spazi idonei, una opportuna dotazione strumentale e di apparecchiature scientifiche per lo svolgimento delle operazioni di ricerca e sperimentazione, oltre alle attività di coordinamento e controllo legate alla fase operativa. La gestione della base, identificata con il Centro di Ecologia Applicata Delta del Po di Comacchio, prevede necessariamente dei costi che compaiono come voce di spesa nel piano economico preventivo. La presenza di tale struttura sul territorio è, inoltre, punto di riferimento per la popolazione turistica e residente e per le attività di informazione e divulgazione e di distribuzione di formulato larvicida per il trattamento dei microfocolai in area privata. BLOCCO B: ATTIVITA' DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE, DIVULGAZIONE FINALIZZATA ALLO SVILUPPO DEL PROGETTO Si prevede di sviluppare diverse linee di ricerca che possono avere nel breve periodo applicazioni pratiche nel settore operativo per il miglioramento della strategia di lotta e dei risultati. Restano possibili, comunque, variazioni dovute a necessità emergenti (ad es. a novità scientifiche nel settore) e alla effettiva disponibilità di risorse in fase esecutiva. Di tali variazioni si darà conto nella presentazione delle successive annualità nell ambito del triennio.

14 Aggiornamento della mappatura digitalizzata dei focolai di sviluppo larvale. Saranno condotti rilievi di campo avvalendosi di moderne apparecchiature GPS, al fine di mantenere costantemente sotto controllo tutte le zone del territorio e migliorare la capillarità degli interventi. Attivazione di una rete di monitoraggio per Aedes albopictus basata sull impiego di ovitrappole specifiche e integrata nella rete regionale. Il monitoraggio potrà fornire dati sulla dinamica spazio-temporale della sua popolazione e sul rischio epidemiologico. Sarà attivata nel periodo maggio-metà ottobre con ovitrappole standard nelle stesse località finora monitorate al fine di consentire comparazioni statistiche storiche. Verifica in laboratorio, mediante saggi biologici di confronto, dell'efficacia di formulati commerciali a base di Bti acquistati per la lotta. La natura biologica dei formulati a base di Bacillus thuringiensis israelensis li rende sensibili a variazioni di potenza legate al processo di fermentazione dei vari lotti, alla composizione dei substrati di fermentazione non sempre omogenei ed alle condizioni di stoccaggio. Pertanto è opportuno valutare in laboratorio attraverso saggi biologici, la potenza effettiva del formulato utilizzato in campo. Verifica dell efficacia e della persistenza d azione larvicida di nuovi formulati nella tombinatura stradale. Si continuerà a testare il formulato granulare a base di Diflubenzuron messo a punto nel biennio Studio su nuove tecniche di monitoraggio delle specie di zanzare autoctone a confronto con le trappole a CO 2. L esigenza di condurre una capillare sorveglianza degli andamenti delle infestazioni nel tempo e nello spazio in ambienti particolarmente infestati o siti a rischio richiede la disponibilità di strumenti complementari alle correnti trappole ad anidride carbonica. Pertanto si propone di condurre prove di confronto tra diversi modelli di trappola. Collaborazione al progetto LIFE+CONOPS. In considerazione dell avvenuto finanziamento del progetto LIFE+ CONOPS Development & demonstration of management plans against -the climate change enhanced-invasive mosquitoes in Southern Europe , si darà la massima collaborazione nel campo della implementazione della sorveglianza circa l introduzione di nuove specie di zanzara invasive. Verifica della presenza di altri insetti ematofagi catturati dalle trappole CO 2. Le trappole utilizzate per il monitoraggio delle zanzare sono efficaci anche nei confronti di altri insetti ematofagi quali flebotomi e culicoidi. Verranno quindi conservati e classificati durante la stagione invernale gli esemplari di altri ematofagi raccolti. ATTIVITÀ DI DIVULGAZIONE

15 Risulta fondamentale proseguire con le iniziative che possano da un lato aumentare l'attenzione dei residenti nei confronti del problema zanzare e in particolare su quello della Zanzara Tigre (favorendo quindi la loro collaborazione attiva alla lotta), dall'altro esaltare l'immagine turistica dell'area deltizia facendo leva sui miglioramenti della qualità di soggiorno ottenuti dal progetto di lotta biologica e integrata alle zanzare: non solo in termini di diminuzione delle infestazioni ma anche in termini ecologici data la diminuzione della pressione chimica sull'ambiente. - Compatibilmente con le risorse economiche disponibili si programma la realizzazione di un nuovo depliant informativo finalizzato ad informare la cittadinanza sui comportamenti corretti da tenere nel settore della prevenzione allo sviluppo delle zanzare. - Verrà continuata l attività di miglioramento e consolidamento dei rapporti fra il Progetto e l'utenza con particolare riguardo alla sensibilizzazione dei privati e degli imprenditori turistici circa la individuazione ed il controllo dei microfocolai in area privata - Verranno mantenuti rapporti costanti con la stampa locale e nazionale per consolidare l immagine del progetto che si sta affermando come esperienza guida a livello nazionale. - Verranno sviluppate iniziative tese ad instaurare rapporti di collaborazione con gli agricoltori che ricorrono alle pratiche irrigue mediante infiltrazione da scoline, creando notevoli focolai di sviluppo larvale. ACQUISTO DI APPARECCHIATURE ED ATTREZZATURE IN DOTAZIONE AL CENTRO ECOLOGIA APPLICATA DELTA DEL PO Si prevede l acquisto di apparecchiature strumentali e attrezzature, necessarie allo svolgimento delle attività operative di lotta, di ricerca e sperimentazione da definire in sede esecutiva di progetto.

16 Centro Agricoltura e Ambiente Srl G. Nicoli Settore Entomologia Medica e Veterinaria Progetto triennale relativo alla Legge Regionale n. 15 del 13/6/91 Interventi di lotta ai Culicidi nelle località turistiche costiere inserite nell area del delta del Po Anno 2014 PIANO ECONOMICO PREVENTIVO Il piano economico preventivo prevede per il 2014, un quadro economico preventivo "ottimale" ed uno di "minima", data la possibilità di sensibili variazioni nella fase esecutiva del progetto dovute alle effettive risorse finanziarie disponibili. Il quadro economico di "minima", rispetto al preventivo "ottimale", prevede una riduzione dell'areale del territorio interessato alla lotta (con conseguente riduzione dell'impegno complessivo), degli investimenti in attrezzature, oltre che delle attività sperimentali e di ricerca finalizzate allo sviluppo del progetto. Inoltre il preventivo di "minima" non assicura, soprattutto in annate piovose, la copertura completa con le attività di disinfestazione dell intera stagione di lotta. Come schema generale nell esposizione dei costi preventivi, è proposto quello adottato nelle precedenti versioni del progetto, suddividendo l'operatività vera e propria (Blocco A) da ricerca, sperimentazione, aggiornamento della mappatura dei focolai larvali e divulgazione finalizzati allo sviluppo del progetto (Blocco B). file:progettocomacchio 2014.doc Pagina 16 di 20

17 Centro Agricoltura e Ambiente Srl G. Nicoli Settore Entomologia Medica e Veterinaria Progetto triennale relativo alla Legge Regionale n. 15 del 13/6/91 Interventi di lotta ai Culicidi nelle località turistiche costiere inserite nell area del delta del Po Anno 2014 PIANO ECONOMICO PREVENTIVO OTTIMALE GENERALE 2014 PER IL TERRITORIO DI COMACCHIO E RAVENNA In fase esecutiva restano possibili eventuali spostamenti di spesa da una voce all altra BLOCCO A (ai sensi della L.R. n 15 del 13/6/91) Lotta larvicida Quantità Prezzo unitario ( ) Importo ( ) Importo subtotale ( ) Prodotti Bti liquido (1200 UTI/mg) lt , ,40 Bti granulare kg , ,00 Diflubenzuron liquido lt , ,00 Diflubenzuron in tablet kg , ,00 Piryproxyfen granulare kg , ,00 Totale prodotti per la lotta larvicida ,40 Squadre operative per la lotta larvicida - Trattamento pozzetti vie pubbliche e aree pivate (turni di intervento) n , ,00 - Trattamento focolai con spalleggiato e distribuzione gambusia ore , ,20 - Trattamento focolai generici con fuoristrada (lancia o atomizzatore) ore , ,92 - Trattamento focolai particolari con trattore e nebulizzatore a medio ed alto volume ore , ,00 - Trattamento focolai agevolmente percorribili da fuoristrada con braccio telescopico ore , ,00 - Controllo, sorveglianza e trattamento focolai agricoli con spalleggiato ore , ,00 - Tratt. focolai impraticabili da terra con mezzo aereo a pala rotante ettari , ,88 Totale per squadre addette alla lotta larvicida ,99 Lotta adulticida Prodotti formulati piretroidi lt , , ,00 Anidride carbonica kg , , ,00 Squadre operative per la lotta adulticida nebulizzatore ULV su automezzo ore , ,00 Totale per squadre addette alla lotta adulticida ,00 Coordinamento e controllo operativo per la la lotta e gestione della rete di monitoraggio a cura della struttura di coordinamento tecnico (si prevedono 13 tecnici da marzo a settembre) ,00 Gestione Base Operativa (CEAD) (Riscaldamento, spese telefoniche e di spedizione, pulizia locali, spese di cancelleria, manutenzione attrezzature, materiali di consumo da laboratorio) ripartizione forfettaria tra i due BLOCCHI ,58 TOTALE BLOCCO A ,98 file:progettocomacchio 2014.doc Pagina 17 di 20

18 Centro Agricoltura e Ambiente Srl G. Nicoli Settore Entomologia Medica e Veterinaria Progetto triennale relativo alla Legge Regionale n. 15 del 13/6/91 Interventi di lotta ai Culicidi nelle località turistiche costiere inserite nell area del delta del Po Anno 2014 BLOCCO B (ai sensi della L.R. n 15 del 13/6/91) Attività di ricerca, sperimentazione, aggiornamento mappatura finalizzata allo sviluppo del Progetto; gestione rete di monitoraggio Zanzara Tigre a cura della struttura di coordinamento e supporto tecnico-scientifico ,00 Gestione Base Operativa (CEAD) (Riscaldamento, spese telefoniche e di spedizione, pulizia locali, spese di cancelleria, manutenzione attrezzature, materiali di consumo da laboratorio) ripartizione forfettaria tra i due BLOCCHI ,58 Valutazione della resistenza agli insetticidi organofosforici e piretroidi nelle zanzare del gen. Culex e Aedes ,04 Acquisto attrezzature ed apparecchiature ,36 Attività di divulgazione : redazione e pubblicazione depliants ,00 Squadre operative per prove sperimentali ore , ,00 TOTALE BLOCCO B ,99 RIEPILOGO BLOCCO A ,98 BLOCCO B ,99 TOTALE PARZIALE ,96 IVA 22% ,67 TOTALE COMPLESSIVO ,64 file:progettocomacchio 2014.doc Pagina 18 di 20

19 Centro Agricoltura e Ambiente Srl G. Nicoli Settore Entomologia Medica e Veterinaria Progetto triennale relativo alla Legge Regionale n. 15 del 13/6/91 Interventi di lotta ai Culicidi nelle località turistiche costiere inserite nell area del delta del Po Anno 2014 PIANO ECONOMICO PREVENTIVO DI MINIMA 2014 SUDDIVISO TRA COMACCHIO E RAVENNA In fase esecutiva restano possibili eventuali spostamenti di spesa da una voce all'altra. BLOCCO A (ai sensi della L.R. n 15 del 13/6/91) COMACCHIO RAVENNA TOTALE 1. Lotta larvicida e adulticida Totale prodotti per la lotta larvicida (formulati a base di Bti, piryproxyfen o diflubenzuron per circa 2500 kg complessivi) , , ,00 Totale prodotti per la lotta adulticida (formulati piretroidi per circa 1000 litri complessivi) , , ,00 Totale per squadre addette alla lotta larvicida e adulticida (11 operatori opportunamente attrezzati per Comacchio e 7 per Ravenna) (a) , , ,10 2. Coordinamento e controllo operativo per la lotta e gestione della rete di monitoraggio a cura della struttura di coordinamento tecnico (b) , , ,57 3. Gestione Base Operativa, materiale di consumo (CO2), manutenzione apparecchiature (CEAD) (c) 850,00 150, ,00 TOTALE BLOCCO A , , ,67 BLOCCO B (ai sensi della L.R. n 15 del 13/6/91) 1. Monitoraggio Ae. albopictus, aggiornamento mappatura focolai larvali, sperimentazione a cura della struttura di coordinamento e supporto tecnicoscientifico (d) , , ,00 2. Gestione Base Operativa, materiale di consumo (CO2), manutenzione apparecchiature (CEAD) (c) 8.670, , ,00 6. Prodotti insetticidi e impegno squadre operative per il supporto alle attività sperimentali (e) , , ,00 TOTALE BLOCCO B , , ,00 file:progettocomacchio 2014.doc Pagina 19 di 20

20 Centro Agricoltura e Ambiente Srl G. Nicoli Settore Entomologia Medica e Veterinaria Progetto triennale relativo alla Legge Regionale n. 15 del 13/6/91 Interventi di lotta ai Culicidi nelle località turistiche costiere inserite nell area del delta del Po Anno 2014 RIEPILOGO COMACCHIO RAVENNA TOTALE BLOCCO A , , ,67 BLOCCO B , , ,00 TOTALE PARZIALE , , ,67 IVA 22% , , ,65 TOTALE COMPLESSIVO , , ,32 (a) Per l'area ravennate di Progetto, esclusa la RN Sacca di Bellocchio e la tenuta Orsi Mangelli, questa voce comprende anche il coordinamento tecnico per un importo di ,00. (b) Per Ravenna si è attribuito il 30% dell'impegno orario del tecnico che gestisce la rete di monitoraggio e il 50% di un tecnico impegnato 5 mesi per l'area dell'ancona di Bellocchio e della tenuta Orsi Mangelli (c) Si è mantenuta la ripartizione dell'85% per Comacchio e del 15% per Ravenna. (d) Si è mantenuta la ripartizione dell'85% per Comacchio e del 15% per Ravenna (e) Si è mantenuta la ripartizione dell'85% per Comacchio e del 15% per Ravenna file:progettocomacchio 2014.doc Pagina 20 di 20

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