Bozza di strategia proposta dal territorio UNIONE MONTANA SPETTABILE REGGENZA DEI SETTE COMUNI
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- Dino Cavalli
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1 Bozza di strategia proposta dal territorio UNIONE MONTANA SPETTABILE REGGENZA DEI SETTE COMUNI Premessa: per l elaborazione della bozza di strategia è stata avviata una serie di incontri tematici formali ed informali con le amministrazioni ed i soggetti chiave dell area progetto, finalizzata alla raccolta di contributi relativi ad esperienze maturate sul territorio, all individuazione delle interconnessioni possibili e alle criticità riscontrare dai diversi attori nella gestione dei servizi e dello sviluppo locale. La Strategia d Area, per l Unione Montana intende essere lo strumento programmatorio integrato per perseguire gli obiettivi individuati dalla visione strategica comprensoriale. Coerentemente a questa scelta, l approccio per l attuazione della Strategia sarà necessariamente plurifondo, orientato cioè a far convergere le progettualità sulle diverse linee di finanziamento accessibili. Si rimanda al documento Approccio alla finanziabilità allegato alla presente. A) Territorio interessato L area comprende gli 8 Comuni facenti parte dell ex Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni. Tra questi, i Comuni della conca centrale, tutti periferici, Roana, Gallio e Asiago (capoluogo), costituiscono il fulcro per la concentrazione di attività e servizi. Il secondo gruppo di Comuni, Rotzo, Foza (periferici), Enego (ultra periferico), Conco e Lusiana (intermedi) sono anche quelli maggiormente esposti all emarginazione e all esclusione dai servizi e al rischio idrogeologico. B) Principali problemi 1. Scarsa propensione al cambiamento e mancanza di un coordinamento unitario che faciliti le interconnessioni tra le eccellenze presenti e permetta il superamento dell ottica particolare in favore di un processo condiviso generale; carenza di informazioni da parte degli attori principali, ancor prima che della popolazione; 2. Mancato sfruttamento delle potenzialità connesse alle agricolture alternative, strettamente connesse all ambiente montano, e al ricco patrimonio forestale. Propagarsi di specie infestanti (pino mugo) che pregiudicano la biodiversità dei pascoli del sistema d alpeggio compromettendone la fruibilità dal punto di vista produttivo e l accessibilità turistica, cui non corrispondono strumenti normativi adeguati a far fronte a tale minaccia. 3. Mancanza di corrispondenza tra le produzioni di eccellenza locali e la presenza di filiere di produzione e creazione di valore nell economia del territorio; 4. Blocco formativo ed imprenditoriale nei settori trainanti: nell agricoltura dove si riscontra la mancanza di un modello alternativo a quello zootecnico, orientato alla produzione, drasticamente ridimensionato nel corso degli ultimi 10 anni, con gravi conseguenze sull impatto paesaggistico e sul rischio idrogeologico soprattutto nelle aree marginali. 5. Analogo blocco nel settore del turismo, in quest ultimo accompagnato da uno scarso livello di qualificazione delle strutture, a fronte dell elevato indice di specificità turistica dell area, della capacità di attrazione dei flussi turistici emergenti e stranieri, e della prossimità relativa con la destinazione turistica più visitata dal turismo estero (120 km da Venezia); 6. Difficoltà di riconversione (della mentalità ancor prima che delle strutture) rispetto al modello e al target turistico, rimasto legato posizionamento commerciale anni 80 e 90, in particolare: mancata valorizzazione delle reti di collegamento ciclabili e pedonali che connettono le contrade ai centri ed i centri tra loro; patrimonio di seconde case immenso e poco utilizzato e fortemente svalutato; 7. Difficoltà di garantire la manutenzione e fruibilità dell immenso patrimonio storico-architettonicoculturale (vestigie Grande Guerra e relativa rete di viabilità storica), costantemente esposto alle minacce di dissesto; 8. Scarso legame tra la ricerca scientifica, le istituzioni scolastiche e le imprese locali; mancata corrispondenza tra gli indirizzi scolastici e le vocazioni territoriali; 9. Inadeguatezza di molte strutture attualmente utilizzate dal sistema della scuola primaria, caratterizzato da una parcellizzazione che incide sull attività del personale docente, sull opportunità di apprendimento degli studenti e nella gestione dei servizi di mobilità, quest ultima criticità comune anche per la scuola secondaria su cui grava inoltre la mancanza di una struttura per gli studenti fuori sede;
2 10. Alto tasso di ospedalizzazione e difficoltà di reperire medici specialisti; 11. Mancanza di connessioni indispensabili per avviare processi innovativi e sinergie tra il settore della scuola, della ricerca scientifica ed i segmenti trainanti dell economia locale, sia in termini di viabilità e trasporti (limitati per frequenza ed orari) che di mobilità digitale: ADSL, banda (ultra) larga, e nelle aree marginali, anche della telefonia mobile; 12. Difficoltà relative alla mobilità verticale (di accesso all Altopiano), dovute a carenze infrastrutturali della viabilità e a carenze riguardo i servizi della mobilità, che causano problematiche di congestione del traffico e di scarsa offerta relativa ai servizi di mobilità interna, sia per i residenti che per i turisti; C) Possibili soluzioni 1. Adozione di approccio partecipato finalizzato a coordinare e dare una direzione unitaria e condivisa allo sviluppo del territorio; Strutturazione di un coordinamento che generi fiducia nel cambiamento curando la comunicazione interna, la raccolta delle istanze e le progettualità; 2. Adeguamento della normativa di gestione del patrimonio forestale, di concerto con gli organi regionali preposti. Sviluppo e valorizzazione di microfiliere locali basate su un modello di agricoltura alternativa orientata al mercato turistico, alla qualità ed ai servizi didattico-ambientali e sociali; 3. Valorizzazione delle eccellenze lattiero casearie e dei prodotti esistenti, iniziative per aumentare il valore della produzione (tutela della biodiversità e certificazione pascoli), anche in connessione con il settore turistico, la cui domanda potrebbe costituire il principale mercato di riferimento per la vendita di prodotti e lavorati sulla base delle eccellenze produttive del territorio; rafforzare il rapporto tra i prodotti locali e la ristorazione (per i prodotti agricoli) l arredo urbano (per il marmo ed il legno) per fare emergere l identità e la tipicità del territorio mediante l introduzione di un marchio d area; 4. Avvio di un percorso di concertazione tra gli operatori del turismo finalizzato a far emergere la consapevolezza sulle potenzialità e sulle lacune, a colmare il vuoto formativo, ad avviare pratiche innovative e contratti di rete per promuovere la cooperazione intra settoriale, alla strutturazione dell offerta, all elaborazione di un marchio d area distintivo e di identificazione comune; 5. Avvio di un percorso di riconversione della gestione turistica dell area, con azioni volte a recuperare e valorizzare l esistente; strutturazione di un sistema di offerta turistica forte e competitivo sul mercato, che faccia leva sulle specificità locali e sui fattori di attrattiva del territorio per costruire un offerta che valorizzi l identità e che promuova il turismo attivo, sfruttando la naturale conformazione orografica dell Altopiano, destinazione turistica di montagna accessibile a tutti ; 6. L associazione tra il patrimonio forestale, la capillare rete di viabilità forestale e il patrimonio delle malghe e dei pascoli di alta quota, per ottenere un sistema di alta montagna che assolva a funzioni produttive e turistiche, valorizzando al massimo le risorse locali e naturali; 7. Riconversione degli indirizzi scolastici verso le vocazionalità del territorio e creazione di un convitto per accogliere gli studenti fuori sede; Creazione di un istituto scolastico con laboratorio di ricerca e sperimentazione per il settore dell agricoltura di montagna; avvio di iniziative per favorire sinergie tra i giovani, gli operatori e le figure con un livello di specializzazione elevato nel settore agro-alimentare, forestale, e turistico, coinvolgendo le Università ed i centri di ricerca nei progetti di sviluppo; 8. Riorganizzazione degli istituti comprensivi, e soprattutto accorpamento dei poli scolastici per superare la chiusura mentale e far emergere un identità ed un senso di appartenenza al territorio nel suo insieme; Avvio di iniziative di formazione a distanza attraverso la banda larga sia per integrare tra loro i poli dell Altopiano, sia per mettere le scuole in connessione con altri territori; 9. Apertura di un ospedale di comunità, rafforzamento dei gruppi di medicina di base integrata, sviluppo della telemedicina implementando le nuove tecnologie per la comunicazione; promuovere un immagine di Altopiano come montagna accessibile per tutti, coerentemente agli obiettivi del progetto regionale Altopiano accessibile coordinato dall ULSS con associazioni locali; 10. Piano diffuso per l infrastrutturazione di tutta l area (almeno i centri degli 8 Comuni) con la fibra ottica e attivazione della banda larga e possibilmente ultra larga in tempi brevi; 11. Rafforzamento della viabilità verticale di accesso, agganciando le nuove arterie in corso di realizzazione e di futura realizzazione nella pianura sottostante da un lato; dall altro potenziamento dei servizi di mobilità con i vicini territori.
3 D) Risultati Attesi Emersione dell identità locale e di un sistema coeso, rafforzamento delle interconnessioni tra i settori chiave, su cui costruire un concreto modello di sviluppo basato sulle specificità e sui fattori di unicità locali Miglioramento dell accessibilità e fruibilità dei servizi; Incremento delle competenze informatiche; Miglioramento delle interconnessioni tra scuola/ricerca ed imprese; Incremento dell imprenditorialità giovanile nei settori dell agricoltura e del turismo; Rafforzamento delle competenze tecniche degli studenti e degli operatori nei settori chiave (tecniche agronomiche-forestali; lingue straniere, accoglienza, marketing); Attrattività dei poli formativi dell Altopiano e sviluppo dei servizi di TPL (interni ed esterni); Aumento occupazione qualificata; Miglioramento dell accessibilità e della fruizione sostenibile delle risorse alternativa al mezzo privato; Incremento di presenza di produzioni locali di qualità nelle filiere locali; Tutela della biodiversità coniugata all aumento di valore dei prodotti e dei servizi; Recupero superfici agricole nelle aree marginali; Aumento delle presenze turistiche, valorizzazione dell identità locale; Inversione del trend di spopolamento della parte più giovane e qualificata della popolazione; E) Idea guida La strategia si basa sulla riappropriazione della ruralità come elemento di pregio e contenitore di valori distintivi per l Altopiano dei Sette Comuni. Il nuovo modello di sviluppo agroalimentare e forestale, attraverso l integrazione con gli altri settori chiave dello sviluppo locale, in particolare con il settore turistico, costituisce il pilastro su cui basare la creazione di un marchio d area rappresentativo della filiera e dei valori espressi dal territorio, stimolando l identità territoriale e la coesione della comunità locale. Una nuova ruralità L idea è quella di adottare un modello di sviluppo basato sulla valorizzazione del sistema agroalimentare e forestale, invertendo il progressivo ridimensionamento delle attività agricole, attraverso iniziative volte sia a sfruttare e potenziare le risorse già esistenti, che attraverso l elaborazione di nuovi modelli di agricoltura di montagna volti al recupero delle aree marginali e alla creazione di nuove filiere forestali. Punto focale sarà migliorare il potenziale delle eccellenze lattiero casearie (Asiago DOP Prodotto della Montagna), con iniziative volte ad aumentare il valore della produzione quali le certificazioni di prodotto e di processo (pascolo/foraggio e trasformazione), ma anche di altre produzioni attualmente non sufficientemente valorizzate (ad esempio con l introduzione di un marchio di qualità per il legname proveniente dall Altopiano). La creazione di nuove filiere agricole e forestali potrà avvenire ragionando sulla (re)introduzione di colture e varietà antiche (orticoltura, cereali, piante officinali, piccoli frutti), o attraverso lo studio di tecniche per la massimizzazione della produzione di funghi e per la produzione di olii essenziali dal pino mugo o dall abete rosso, che minacciano i pascoli d alpeggio. Un turismo sostenibile Il rinnovato modello di ruralità trova principale integrazione con il settore turistico perché contribuisce alla creazione di un marchio d area rappresentativo della filiera e dei valori espressi dal territorio, con lo scopo di migliorare l esperienza turistica, promuovendo un offerta basata sull autenticità, sulla qualità e sul benessere. La riqualificazione delle strutture e delle competenze nel turismo costituisce la base sulla quale costruire un modello di sviluppo sostenibile e strutturare una proposta qualitativa ed identitaria che si concretizzi nell adozione di una logica di Sistema Altopiano, per incidere in maniera significativa e diffusa su tutta l area. Ciò avverrà avviando un percorso di riconversione della gestione turistica dell area, con azioni volte a recuperare e valorizzare l esistente offerta turistica, attraverso una nuova strategia promozionale coesa che identifichi l Altopiano come unica destinazione turistica caratterizzata da un marchio d area distintivo, che faccia leva sulle sue specificità e prodotti locali e che promuova il turismo attivo, sfruttando la naturale conformazione orografica dell Altopiano.
4 L adozione di un modello di sviluppo concretamente basato sulle specificità e sui fattori di unicità locali (naturalistico-ambientali, storico-identitari, agricoli e turistici), non può trovare applicazione in singoli ambiti del tessuto economico, ma impone una rivalutazione degli elementi distintivi dell identità locale, cioè dei legami stessi che fanno di un territorio una comunità; questi elementi necessitano pertanto di essere integrati in una logica di Sistema Altopiano, per incidere in maniera significativa e diffusa su tutta l area, e contrastandone lo spopolamento e il declino economico. Qualità della vita e coesione territoriale possono essere garantiti soltanto attraverso un ripensamento e miglioramento della fornitura dei servizi essenziali (sanità, mobilità, istruzione), razionalizzando l uso delle risorse esistenti e migliorandone l accessibilità da parte della popolazione, delle imprese e dei turisti, affinché diventino elemento di coesione della comunità e strumento di supporto al modello di sviluppo. Istruzione ed identità locale Il ripensamento del settore scolastico, sia in termini di istruzione primaria che di formazione professionale, rappresenta il primo passo verso l inversione delle tendenze demografiche ed economiche. La riorganizzazione e l accorpamento dei poli scolastici persegue l obiettivo di garantire uno standard elevato di dotazioni ed opportunità e l obiettivo di superare le divisioni interne, contrastando la parcellizzazione sul territorio e le disparità nelle opportunità di apprendimento. La riconversione degli indirizzi scolastici verso le vocazioni territoriali, al fine di avviare dei processi di innovazione e sviluppo di un economia basata sulla conoscenza, permette di innovare le filiere produttive locali (lattiero-caseario, zootecnia, agricoltura integrativa orientata al mercato e ai servizi, gestione risorsa legno/foreste/energia) e territoriali (lingue straniere, marketing, promozione di un unica destinazione turistica, tecniche di accoglienza, trasformazione e valorizzazione dei prodotti locali). Sanità migliore al servizio della comunità e degli ospiti La sanità è ripensata sia in chiave di servizi ai cittadini, che in chiave di accessibilità turistica, garantendo la possibilità di praticare turismo attivo a tutte le tipologie di ospiti. Inoltre, attraverso il progetto dell ospedale di comunità e lo sviluppo della telemedicina, si intende migliorare la qualità della vita dei residenti e innescare un nuovo modello di accoglienza, contribuendo a promuovere un immagine di Altopiano come montagna accessibile per tutti. Mobilità e connettività L attivazione di un piano per rafforzare l accessibilità costituisce un pre-requisito indispensabile per supportare gli interventi e permettere l innesco di qualsiasi processo virtuoso in ciascun ambito d intervento della Strategia. L adeguamento infrastrutturale dei punti di accesso all Altopiano va affiancato da un potenziamento dei servizi di TPL, sia per far fronte alla congestione del traffico nei periodi di alta stagionalità, sia per rispondere alla necessità di mobilità orizzontale/interna alternativa al mezzo privato. La valorizzazione della rete di viabilità storica e rurale risponde sia ad interessi agro-forestali (accesso alle malghe d alpeggio ed ai lotti di legname) sia di tipo turistico, costituendo collegamenti ciclo-pedonali per promuovere le discipline dell outdoor e del turismo attivo. All accessibilità fisica si affianca quella digitale, attraverso interventi di infrastrutturazione dei centri principali con banda larga ed ultralarga. F) Protagonisti L Unione Montana, chiamata a dare forma al coordinamento delle istanze e all affermazione di una visione condivisa. L Istituto d Istruzione Superiore di Asiago, l Università di Padova, Veneto Agricoltura, i caseifici ed i consorzi di produttori, il Consorzio di tutela Asiago DOP, Rigoni di Asiago SPA. Aziende operanti nel settore delle ITC, sviluppo della banda (ultra) larga; aziende e società del TPL; Imprenditori ed operatori del settore lattiero caseario (della produzione e della trasformazione), ricercatori e figure specializzate nella ricerca sulla biodiversità animale e vegetale esistono importanti sinergie ed esperienze in questo ambito, vedi ad es. il progetto Green Grass Dairy; giovani orientati
5 all avvio di attività agricole alternative (piccoli frutti, piante officinali, zafferano, miele) e all integrazione dei loro prodotti in micro-filiere locali con valenza didattica-ambientale e sociale; Professionisti della comunicazione e del marketing territoriale e turistico, guide ed accompagnatori turistici, ristoratori, albergatori, associazioni e consorzi di promozione, operatori del turismo sportivo/attivo, coniugato a 360 gradi (turismo accessibile), aziende del settore dei trasporti e delle connessioni digitali; Asiago, 03/09/2015 Allegati: - Mappa dell Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni - Ricostruzione del percorso intrapreso dall Unione per l elaborazione della Strategia d Area e per la riorganizzazione della progettazione dello sviluppo locale - Approccio alla finanziabilità
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