Le infezioni in RSA Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano 18 novembre La Prevenzione
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1 Le infezioni in RSA Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano 18 novembre 2011 La Prevenzione Aldo Pani Direttore Sanitario Azienda Speciale Comunale Cremona Solidale
2 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SANITARIA Breve excursus normativo
3 Le attribuzioni ed i compiti assegnati alla Direzione Medica di Presidio Ospedaliero, per circa un ventennio, hanno trovato il riferimento normativo negli articoli 2 e 5 del DPR 128/69 che disciplinava l'ordinamento interno dei Servizi Ospedalieri. In particolare dipendevano dalla Direzione Sanitaria: - La segreteria. - L'ufficio statistica e organizzazione sanitaria. - L'archivio clinico e la biblioteca medica. - I servizi sociali di assistenza sanitaria e sociale. - L'ufficio per la organizzazione dei servizi del personale. Le attribuzioni del Direttore Medico sono, di fatto rimaste invariate anche dopo la pubblicazione del D.Lvo 502/92 che, all'art. 4 comma 9, prevede la figura del Dirigente Medico di Presidio come Responsabile della funzione igienico-organizzativa che concorre, con il Dirigente Amministrativo, al conseguimento degli obiettivi fissati dal Direttore Generale. Peraltro con lo stesso decreto legislativo sono stati abrogati sia il DPR 128/69 sia la legge 132/68, concernente gli Enti Ospedalieri e l'assistenza ospedaliera. Dalla data di abrogazione del DPR 128/69, a tutt'oggi, le attribuzioni del Direttore Medico di Presidio non sono state peraltro oggetto di nuova definizione verificandosi, con ciò, una condizione di "vuoto normativo" o comunque di assenza di un provvedimento che riassuma tutte le funzioni. Per cui si è continuato ad attribuire, tradizionalmente a mò di tessere di un mosaico, al Direttore Medico una serie di funzioni e di compiti che riguardano prevalentemente gli aspetti igienico organizzativi del Presidio cui è preposto. Peraltro l'evoluzione della normativa e la necessità di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi introdotti con l'aziendalizzazione del Sistema Sanitario impongono una ridefinizione dei compiti e delle aree di intervento del Direttore Medico di Presidio. Infatti, progressivamente, sia con Leggi Finanziarie (vedi la L. 724/94 - liste di attesa) sia con altri provvedimenti (L. Bassanini - dichiarazioni di nascita, normativa sui trapianti), sono state attribuite a tale figura nuovi compiti e funzioni, in parte sovrapposte alle preesistenti e per le quali i nuovi modelli organizzativi potrebbero individuare figure alternative.
4 Funzioni Igienico-organizzative Assicurare le condizioni per il corretto svolgimento delle attività assistenziali secondo livelli di complessità nel rispetto delle normative vigenti e della sicurezza dei pazienti e dei lavoratori. Assicurare la promozione della salute e la vigilanza degli aspetti igienistici dei diversi cicli della produzione ospedaliera (alberghiera, sanitaria) attraverso l'adozione di strumenti operativi (protocolli, procedure, linee guida). Programma di prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere:! presiede il Nucleo Operativo del Comitato di Controllo delle Infezioni Ospedaliere (CIO);! definisce con il Comitato strategie e protocolli di lotta. Vigilanza smaltimento rifiuti (urbani, ospedalieri, tossico/nocivi):! stesura capitolato di appalto per lo smaltimento dei rifiuti con indicazioni di carattere igienico sanitario;! individuazione locali di deposito temporaneo;! certificazione dell'avvenuto trattamento dei rifiuti ospedalieri prima del loro allontanamento;! vigilanza sul rispetto del tempo di deposito temporaneo dei rifiuti;! diffusione della normativa e dei protocolli relativa alla gestione dei rifiuti;! trasmissione dei dati annuali al catasto (modello MUD);! verifica il rispetto delle modalità del rispetto dei rifiuti;! vigilanza sui relativi appalti. Vigilanza su cucina e mensa:! collabora alla progettazione e gestione del programma HACCP (Hazard Analysis CriticaI Control Point) nei servizi di ristorazione ospedaliera;! vigila sui relativi appalti;! funzioni di dietetica. Pulizia, disinfezione, disinfestazione, sterilizzazione. Definizione, diffusione, verifica e revisione di linee guida e protocolli scritti di pulizia ambientale, disinfezione, sterilizzazione, disinfestazione. Denuncia malattia infettiva. Sorveglianza sull'acqua potabile. Indagini epidemiologiche su problematiche specifiche. Effettua di persona sopralluoghi.
5 FUNZIONI E RESPONSABILITA DEL DIRETTORE SANITARIO Si richiamano anzitutto in materia di funzioni e responsabilità del direttore sanitario delle strutture private soggette ad autorizzazione di legge, le norme di comportamento contenute nella circolare n. 99 del 21 luglio 1986 della Federazione Nazionale, secondo cui: - I direttori tecnici o sanitari e, in generale, i medici coordinatori o responsabili delle predette strutture qualunque ne sia la forma di gestione hanno l obbligo di dare comunicazione all Ordine della nomina e dell accettazione dell incarico, al fine di attuare una assidua collaborazione con l Organo professionale nella vigilanza sulle attività mediche svolte nelle medesime. Analoga comunicazione dovrà essere inviata all Ordine per conoscenza in caso di cessazione dall incarico. - Il direttore sanitario è tenuto: - a pretendere il rigoroso rispetto delle sfere di competenza professionale dei singoli operatori che agiscono nel presidio con particolare riguardo agli atti di esclusiva competenza del medico; - in caso di reiterata inosservanza a contestare i fatti per iscritto al rappresentante legale della struttura privata, con espresso invito ad adottare i provvedimenti necessari; - in difetto di tali provvedimenti, a segnalare la situazione all Ordine professionale per gli interventi e le iniziative del caso; - a verificare che la pubblicità sanitaria effettuata dalla struttura privata sia munita della prescritta autorizzazione amministrativa ed in difetto a sollecitarne la regolarizzazione; - ad impedire e all occorrenza denunciare all Ordine professionale qualsiasi scorrettezza che, in relazione alle prescrizioni del Codice di Deontologia Medica abbia a riscontrare nei testi pubblicitari, ancorché muniti di autorizzazione amministrativa e sempre nel rispetto delle relative norme di legge. In particolare si richiamano le gravi sanzioni disciplinari previste dalla legge 175 del 5/2/1992 a carico dei direttori sanitari per la mancata osservanza delle norme previste per la pubblicità sanitaria. Una fondamentale norma di riferimento per le funzioni di direttore sanitario è contenuta nell art. 5 del DPR 27/3/1969 dettata per i responsabili degli ospedali pubblici e che quindi ha solo valore esemplificativo per l individuazione delle attribuzioni e responsabilità.
6 Ciò premesso e nella impossibilità di riferire sull intera casistica delle diverse tipologie di struttura private autorizzate, si elencano di seguito le responsabilità ricorrenti connesse alla direzione sanitaria: - Responsabilità strutturale sotto il profilo igienico sanitario - Responsabilità in materia di rifiuti liquidi, solidi e gassosi - Definizione e verifica di protocolli di sterilizzazione e sanificazione ambientale - Proposte e pareri per l acquisto di apparecchiature e dispositivi medici - Responsabilità osservanza D.Lgs. n. 626/1994 ed 81/ Obbligo di denunce, certificazioni - Formulazione e rispetto della carta dei servizi - Gestione dei conflitti, reclami, vertenze medico-legali - Promozione di iniziative rivolte a migliorare l accessibilità dell utente alla struttura - Responsabilità in materia di privacy ex Codice D.Lgs. n. 196/ Pubblicità sanitaria - Controllo del personale, compreso eventuale espletamento di procedimento disciplinare, controllo sull ammissione di personale volontario, frequentatori ai fini di eventuale riconoscimento di professionalità - Vigilanza in materia di tariffe e prestazioni - Gestione cartelle cliniche (controllo completezza, copie, archiviazione e conservazione) - Controlli in materia di farmaci: vigilanza sulla validità dei farmaci, disciplina degli stupefacenti - Registro operatorio - Controllo sulla attività operatoria consentita - Promozione e vigilanza sulla applicazione dei consensi informati ai trattamenti sanitari - Definizione modalità di gestione in caso di urgenza ed eventi imprevisti (clinici, organizzativi) - Promozione rispetto dei principi etici delle figura professionali garantendo il rispetto del Codice deontologico - Controllo di qualità (D.Lgs 502/92) - Responsabilità nei riguardi dell organizzazione e funzionamento nelle strutture accreditate (anche rispetto all obbligo di ECM) (D.L.gs 229/99)
7 Corso per Direttori Sanitari di strutture private Funzioni, compiti e responsabilità del Direttore Sanitario/Tecnico ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI MODENA 8 MAGGIO 2007 Dr Stefano Reggiani
8 RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI -Legge di Riforma Ospedaliera Legge Mariotti(132/1968) e Decreti Delegati 128, 129 e 130 del 27/03/1969 -Decreto Ministero della Sanità 30/06/1975 -Decreto Ministero della Sanità 05/08/1977 in attuazione di quanto previsto dall art. 51 della Legge 132/1968 -D.P.C.M. 27/06/1986 Atto di indirizzo e coordinamento dell attività amministrativa delle Regioni in materia di requisiti delle Case di Cura Private -Decreti Legislativi di riordino del SSN (502/ 92) e di modificazione (517/93). In base all art. 4 di quest ultima cessano di avere efficacia le disposizioni di cui alla Legge 132/68 -D.P.R. 14/01/1997 Approvazione dell atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi minimi per l esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private -Legge 229/99 (Riforma Ter )
9 Compiti del Direttore Sanitario in Strutture Private AREA IGIENE, PREVENZIONE E SICUREZZA AREA EPIDEMIOLOGIA E DELLA VALUTAZIONE AREA CONTROLLO DI GESTIONE/GOVERNO CLINICO AREA QUALITA ED ACCREDITAMENTO AREA DELLE RISORSE AREA RAPPORTI CON L UTENZA
10 AREA IGIENE, PREVENZIONE E SICUREZZA Vigila sulla efficienza delle apparecchiature tecniche, degli impianti di sterilizzazione, disinfezione, condizionamento dell aria, della cucina e lavanderia, per quanto attiene agli aspetti igienico-sanitari. Controlla la regolare tenuta del registro di carico e scarico degli stupefacenti ai sensi di legge. Vigila sulla scorta dei medicinali e prodotti terapeutici, ed è responsabile del servizio farmaceutico c/o del deposito farmaceutico. Vigila sulla attività di pulizia, disinfestazione, disinfezione e sterilizzazione. Vigila sulla emoteca nonché sulla tenuta del registro di carico e scarico di sangue e degli emoderivati. SICUREZZA (DL 626, 242, 81) e RISCHIO BIOLOGICO (misure di eliminazione o contenimento). RIFIUTI (vigila sulla corretta compilazione degli appositi registri). Controllo Infezioni Ospedaliere (Responsabile C.I.O.).
11 AREA EPIDEMIOLOGIA E DELLA VALUTAZIONE Trasmette annualmente all autorità sanitaria competente l elenco del personale addetto ai servizi sanitari in servizio al 1 gennaio e comunica le successive variazioni. Cura la tempestiva trasmissione all ISTAT e alle autorità sanitarie dei dati e delle informazioni richieste. Valuta la congruità dell utilizzo delle tecnologie in dotazione. Propone l acquisizione di ulteriori tecnologie fornendo supporto tecnico alla Direzione Generale nelle procedure di acquisto. Cura e sollecita trasmissione alle autorità competenti delle denunce di malattie infettive riscontrate nella Struttura e di ogni altra denuncia prescritta dalle disposizioni di legge.
12 Sulla base delle previsioni normative le fonti di responsabilità del Direttore Sanitario possono essere delineate ripartendo secondo un triplice ordine di settori i possibili addebiti astrattamente ascrivibili
13 Un primo profilo di responsabilità è ricollegabile all omesso o inadeguato espletamento dei compiti di controllo, vigilanza e sorveglianza previsti dalle diverse norme culpa in vigilando. Ad esempio: vigilanza del comportamento del personale addetto ai servizi sanitari, vigilare sulla pubblicità sanitaria, ecc.
14 Un altro filone di responsabilità è ricollegabile all omesso o inadeguato espletamento di attività specifiche che rientrano nei compiti propri del Direttore Sanitaria culpa in omittendo. Ad esempio: mancata adozione di misure in corso di malattie infettive e/o denuncia alla Autorità Sanitaria competente, ecc.
15 Un terzo filone di responsabilità è ravvisabile con il riferimento all illecito espletamento di condotte che rientrano tra le attribuzioni del Direttore Sanitario culpa in agendo Ad esempio: erroneo rilascio della cartella/scheda clinica e documentazione sanitaria, erronea tenuta del registro stupefacenti, corretto smaltimento dei rifiuti, ecc.
16 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI Con il termine Profilassi delle malattie infettive si intende quell insieme di provvedimenti atti a prevenire l insorgenza della malattia e ad impedirne la progressione per mezzo di interventi sulla popolazione, nell ambiente di vita e di lavoro.
17 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI Esistono tre livelli di Prevenzione : - Prevenzione Primaria - Prevenzione Secondaria - Prevenzione Terziaria
18 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI La Prevenzione Primaria è l insieme delle misure tendenti ad evitare l insorgenza della malattia agendo sulle cause e sui fattori di rischio; consiste nella promozione e nel mantenimento della salute attraverso interventi individuali o collettivi effettuati sulla popolazione sana.
19 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI La Prevenzione Secondaria è un atto clinico-diagnostico che ha lo scopo di identificare precocemente un processo morboso per un immediato intervento terapeutico che ne interrompa o ne rallenti il decorso. Trova possibilità di utilizzo soprattutto per le malattie cronico-degenerative attraverso test di screening.
20 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI La Prevenzione Terziaria è l insieme delle misure da attuare nel periodo post-clinico della malattia al fine di prevenire l insorgenza di complicanze, cronicizzazioni, disabilità, contribuendo ad allungare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita.
21 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI La Profilassi inoltre si distingue in: - Profilassi Indiretta - Profilassi Diretta - Profilassi Specifica
22 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI La Profilassi Indiretta si propone di modificare le condizioni ambientali che favoriscono la diffusione dei microrganismi patogeni; comprende l igiene del suolo e dell abitato, dell alimentazione, dell approvvigionamento idrico, dello smaltimento dei rifiuti.
23 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI La Profilassi Specifica ( i m m u n i t a r i a e chemioprofilassi) mira a fornire all organismo uno stato di protezione più o meno duraturo verso i microrganismi patogeni.
24 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI La Profilassi Diretta è un insieme di provvedimenti che si adottano in presenza di malattie infettive in comunità, al fine di evitarne la propagazione. Agisce direttamente contro l agente patogeno.
25 PROFILASSI E PREVENZIONE DEFINIZIONI La Profilassi Diretta delle malattie infettive comprende i seguenti momenti fondamentali: - denuncia - accertamento diagnostico - isolamento - disinfezione, disinfestazione, sterilizzazione
26 LETTERATURA
27 Hughes C, Smith M, Tunney M. Infection control strategies for preventing the transmission of meticillin-resistant Staphylococcus aureus (MRSA) in nursing homes for older people. Cochrane Database of Systematic Reviews 2008 MRSA is a bacterium that can cause infection in patients, particularly those who are in hospital. MRSA is now becoming a problem for older people (residents) who live in nursing homes. Nursing homes are ideal places for MRSA to spread: the residents live close to each other, many have a number of medical conditions and may receive several prescriptions for antibiotics, and some may have pressure sores and medical devices such as catheters. All of these factors increase the risk of residents getting MRSA, and so increase their risk of dying. Many different ways of preventing the spread of MRSA have been studied, particularly in hospitals; however, we found no studies that looked at ways of preventing the spread of MRSA in nursing homes for older people. Although there is some evidence for techniques that work well to prevent the spread of MRSA in hospital, it is not clear if these approaches will work in nursing homes for older people. Research is needed to establish what will work in nursing homes. This is a Cochrane review abstract and plain language summary, prepared and maintained by The Cochrane Collaboration, currently published in The Cochrane Database of Systematic Reviews 2011 Issue 10, Copyright 2011 The Cochrane Collaboration. Published by John Wiley and Sons, Ltd.. The full text of the review is available in The Cochrane Library (ISSN X). 1.This version first published online: January
28 SHEA/APIC Guideline: Infection prevention and control in the long-term care facility Philip W. Smith, MD, a Gail Bennett, RN, MSN, CIC, b Suzanne Bradley, MD, c Paul Drinka, MD, d Ebbing Lautenbach, MD, e James Marx, RN, MS, CIC, f Lona Mody, MD, g Lindsay Nicolle, MD, h and Kurt Stevenson, MD i July 2008 Long-term care facilities (LTCFs) may be defined as institutions that provide health care to people who are unable to manage independently in the community. 1 This care may be chronic care management or short-term rehabilitative services. The term nursing home is defined as a facility licensed with an organized professional staff and inpatient beds that provides continuous nursing and other services to patients who are not in the acute phase of an illness. There is considerable overlap between the 2 terms. More than 1.5 million residents reside in United States (US) nursing homes. In recent years, the acuity Professor of Infectious Diseases, Colleges of Medicine and Public Health, University of Nebraska Medical Center, Omaha, Nebraska a ; President, ICP Associates, Inc, Rome, Georgia b ; Professor of Internal Medicine, Divisions of Infectious Diseases and Geriatric Medicine VA Ann Arbor Healthcare System, and the University of Michigan Medical School, Ann Arbor, Michigan c ; Clinical Professor, Internal Medicine/Geriatrics, University of Wisconsin-Madison, and Medical College of Wisconsin Milwaukee, Wisconsin d ; Associate Professor of Medicine and Epidemiology, Associate Hospital Epidemiologist, Hospital of the University of Pennsylvania, and Senior Scholar, Center for Clinical Epidemiology and Biostatistics, University of Pennsylvania School of Medicine, Philadelphia, Pennsylvania e ; Infection Preventionist, Broad Street Solutions, San Diego, California f ; Assistant Professor, Divisions of Geriatric Medicine, University of Michigan Medical School, and Geriatric Research and Education Center, Veteran Affairs Ann Arbor Healthcare System, Ann Arbor, Michigan g ; Professor, Internal Medicine and Medical Microbiology, University of Manitoba, Winnipeg, Manitoba, Canada h ; and Associate Professor of Medicine, Division of Infectious Diseases, Department of Internal Medicine, The Ohio State University College of Medicine, Columbus, Ohio. i Address correspondence to Philip W. Smith, MD, Section of Infectious Disease, University of Nebraska Medical Center, Nebraska Medical Center, Omaha, NE pwsmith@unmc.edu. Am J Infect Control 2008;36: /$34.00 Copyright ª 2008 by the Association for Professionals in Infection Control and Epidemiology, Inc, and Society for Healthcare Epidemiology. doi: /j.ajic of illness of nursing home residents has increased. LTCF residents have a risk of developing health careassociated infection (HAI) that approaches that seen in acute care hospital patients. A great deal of information has been published concerning infections in the LTCF, and infection control programs are nearly universal in that setting. This position paper reviews the literature on infections and infection control programs in the LTCF. Recommendations are developed for long-term care (LTC) infection control programs based on interpretation of currently available evidence. The recommendations cover the structure and function of the infection control program, including surveillance, isolation precautions, outbreak control, resident care, and employee health. Infection control resources are also presented. Hospital infection control programs are well established in the US. Virtually every hospital has an infection control professional (ICP), and many larger hospitals have a consulting hospital epidemiologist. The Study on the Efficacy of Nosocomial Infection Control (SENIC) documented the effectiveness of a hospital infection control program that applies standard surveillance and control measures. 2 The major elements leading to a HAI are the infectious agent, a susceptible host, and a means of transmission. These elements are present in LTCFs as well as in hospitals. It is not surprising, therefore, that almost as many HAIs occur annually in LTCFs as in hospitals in the US. 3 The last 2 decades have seen increased recognition of the problem of infections in LTCFs, with subsequent widespread development of LTCF infection control programs and definition of the role of the ICP in LTCFs. An increasingly robust literature is devoted to LTC infection control issues such as the descriptive epidemiology of LTCF infections, the microbiology of LTCF infections, outbreaks, control measures, and isolation. Nevertheless, there is as yet no SENIC-equivalent study 504
29 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PADOVA Università degli Studi di Padova Sede Consorziata: SER Sistema Epidemiologico Regione Veneto Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN TERRIRORIO, AMBIENTE, RISORSE E SALUTE INDIRIZZO IN MEDICINA AMBIENTALE: NUTRIZIONE E INQUINAMENTO CICLO XX INFEZIONI CORRELATE ALLA PRATICA ASSISTENZIALE IN STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI IN VENETO: PREVALENZA, COLONIZZAZIONE DA MRSA E PROPOSTA DI UN PROGRAMMA DI CONTROLLO CHE INCLUDE UN SISTEMA DI ALLERTA PRECOCE PER EPIDEMIE Direttore della Scuola : Ch.mo Prof. Vasco Boatto Supervisore :Ch.mo Prof. Bruno Onofrio Saia Dottorando: Dr. Jas Mantero
30 Prevalence of Long-Term Care Acquired Infections in Nursing and Residential Homes in the Emilia-Romagna Region M.L. Moro, M. Mongardi, M. Marchi, F. Taroni Abstract Background: Hardly any data on the occurrence of infection in Italian nursing homes have been published; yet Italy has the second oldest population in the world. The objective of the study was to assess the frequency of infections in a sample of Italian nursing homes. Materials and Methods: A 1-day prevalence survey was conducted in three local health authorities (LHAs) of the Emilia-Romagna region in Italy, aimed at describing the prevalence of patients with long-term care facilityassociated infections and their associated factors among residents of nursing and residential facilities. All nursing homes (NHs) and a stratified random sample of residential homes (RHs) in the three LHAs were included in the study, for a total of 1,926 elderly people in 49 facilities. The following data were recorded: infections, medical condition, activities of daily living (ADL), use of antibiotics. The main outcome of the study was infection prevalence. Results: The prevalence of patients with long-term care facility-associated infection was 8.4/100 residents overall (CI 95% ), 14.6/100 in NHs and 7.5/100 in RHs (CI 95% ). The prevalence of infection significantly varied with LHA and facility. It was associated with level of dependency and exposure to invasive procedures, such as urinary catheterization and parenteral procedures. Six percent of residents received a systemic antimicrobial on the day of the study, and in 22% of cases there was no evidence of suspected or diagnosed infections. Conclusion: The prevalence study identified a high prevalence of infected patients in nursing homes in Italy, consistent with observation in other geographic areas. Infection 2007; 35: DOI /s at a higher rate than those in other European Community countries [2]. The proportion of persons aged 65 years or more was 11% in 1970, 19% in 2001, and it is expected to rise to 24% in 2020 [3]. Emilia-Romagna, which is located in the north, is one of the Italian regions with the oldest population: the proportion of the population of those aged 75 years and above was 11% in 2001 and it is expected to increase to 14% in 2020 [3]. As a consequence, new health and social services for the elderly have been developed, including nursing homes (NHs), residential homes (RHs), and home care. Nursing homes generally provide more intensive health care than residential homes. In 2002, there were approximately four nursing or residential beds per 100 persons aged above 75 years in the Emilia-Romagna region. This prompted the development of new policies to improve the quality of care in these facilities. Prevention and management of infections and pressure ulcers were selected by the regional health authority as critical components of efforts to improve the quality of care in long-term care facilities (LTCFs), because of the high prevalence of infections in elderly nursing home residents and the morbidity and costs associated with them, as shown by several studies in the US [4 10]. This study describes the prevalence of infections and their associated factors in a representative sample of nursing homes in three local health authorities (LHAs) in the Emilia-Romagna region. Methods Setting Italy has a national health service (NHS) funded through general taxation, free at the point of consumption, similar to the British NHS. Health-care services are administered through LHAs, Introduction In 2000, Italy as the country with the oldest population in the world was second only to Japan [1]. The elderly population in Italy has increased over the last three decades, and will continue to increase over the next 20 years, M.L. Moro (corresponding author), M. Mongardi, M. Marchi, F. Taroni Agenzia Sanitaria Regione Emilia Romagna, Area di Programma Rischio Infettivo, Viale Aldo Moro 21, Bologna, Italy; Phone: (+39/051) , Fax: -7053, mlmoro@regione.emilia-romagna.it F. Taroni Università di Bologna, Bologna, Italy Received: July 26, 2006 Æ Revision accepted March 27, 2007 Published online: July 23,
31 Risultati dello studio Healthcare Associated Infections in European Long Term Care Facilities Seminario Infezioni e antibiotico resistenza nelle strutture residenziali per anziani Enrico Ricchizzi 25/05/2011
32 Cosa è stato fatto durante lo studio HALT " 1 singola giornata tra maggio e settembre 2010 " Popolazione eleggibile: tutti i residenti presenti nella struttura alle 8 del mattino, a tempo pieno, da almeno 24 ore " Questionario di struttura " Dati aggregati sui fattori di rischio e carico assistenziale della popolazione residente nel giorno dello studio " Dati sull'assistenza medica, controllo delle infezioni e politica antibiotica " Questionario residente " Uso di antibiotici sistemici e/o segni/sintomi di infezione Partecipazione su base volontaria
33 Caratteristiche delle strutture partecipanti Strutture partecipanti 92 Proprietà 55 pubbliche 37 private
34 Caratteristiche delle strutture partecipanti Strutture partecipanti 92 Proprietà 55 pubbliche 37 private MEDIANA Min MAX Numero di letti Infermiere h24 95%
35 ASSISTENZA MEDICA
36 Assistenza medica L assistenza medica è: % n Solo MMG di ciascun residente 20.6% 19 Solo personale medico impiegato dalla struttura 35.8% 33 Ambedue: MMG e medico impiegato dalla struttura 43.6% 40 Le attività di assistenza medica nella struttura sono coordinate da un medico coordinatore (MC)? No 18,5% 17 Si 77,2% 71 MMG che visitano la struttura 1,1% 1 Medico impiegato dalla struttura 60,9% 56 Medico esterno 15,2% 14 Non risponde 4,3% 4
37 Assistenza medica - Quali compiti sono svolti dal medico coordinatore? Organizzazione continuità assistenziale Supervisione della documentazione Definizione di strategie assistenziali Definizione politica antibiotica Assistenza medica ai residenti Formazione medici Coordinamento programmi di vaccinazione Audit attività mediche Programma prevenzione delle infezioni Formazione infermieri Armonizzare pratiche/politiche assistenziali
38 CONTROLLO DELLE INFEZIONI
39 Controllo delle infezioni Quale figura è responsabile del controllo delle infezioni nella struttura: Infermiere 13,0% 12 Medico 4,3% 4 Infermiere + Medico 82,6% 76 Nella struttura esiste un programma di sorveglianza delle infezioni correlate all'assistenza? SI 23,9% 22 NO 73,9% 68 n.d. 2,2% 2
40 Controllo delle infezioni Offerta della vaccinazione contro l'influenza a tutti i residenti Organizzazione e feedback di audit su politiche di infezione e procedure assistenziali Definizione di protocolli assistenziali Personale responsabile segnalazione e controllo epidemie Supervisione della disinfezione/sterilizzazione delle attrezzature sanitarie Diffusione dati di sorveglianza allo staff infermieristico medico della NH Formazione sulla prevenzione delle infezioni del personale infermieristico Formazione sulla prevenzione delle infezioni dei MMG e di altro personale medico Organizzazione, controllo e feedback sull'igiene delle mani nella struttura Registrazione dei residenti colonizzati/infettati con mm.i antibiotico resistenti Misure di isolamento e precauzioni per i residenti colonizzati con mm.i antibiotico resistenti
41 Controllo delle infezioni Nella struttura sono disponibili protocolli scritti per: Gestione del catetere vescicale? 90,2% 83 Igiene delle mani? 87,0% 80 Gestione dell'alimentazione enterale? 85,9% 79 Gestione del catetere vascolare? 76,1% 70 La gestione dei portatori di MRSA? 34,8% 32
42 POLITICA ANTIBIOTICA
43 Politica antibiotica Nella struttura esiste un programma di sorveglianza e feedback del consumo di antibiotici? SI NO Se esistono linee guida terapeutiche nella struttura, si riferiscono a: Infezioni delle vie respiratorie? 24 Infezioni delle vie urinarie? 32 Infezioni della ferita e della cute? 33 Nella struttura esiste un programma per la sorveglianza dei microrganismi resistenti? (report annuale per MRSA, Clostridium difficile, etc...) SI NO 23 69
44 Comitato antibiotici Campioni microbiologici per orientare la terapia antibiotica Prontuario terapeutico struttura con lista di antibiotici Formazione annuale sull'appropriata prescrizione di antibiotici Autorizzazione uso di antibiotici soggetti a restrizione Linee guida scritte uso appropriato antibiotici Consulenza farmacista antibiotici non inclusi nel prontuario Feedback ai MMG sull'uso di antibiotici Profili antibiotico resistenza locali Dati annuali sul consumo antibiotico per classe di antibiotici
45 POPOLAZIONE RESIDENTE
46 Caratteristiche della popolazione residente Letti totali 9600 Residenti totali 9391 Residenti eleggibili 9285
47 Caratteristiche della popolazione residente
48 Caratteristiche della popolazione residente Carico assistenziale % maschi % di oltre 85 anni % disorientati % immobilizzati % incontinenti min Max min Max 3-83 min Max min Max min Max 0-100
49 Caratteristiche della popolazione residente Letti totali 9600 Residenti totali 9391 Residenti eleggibili 9285 Residenti con segni/sintomi di infezione e/o terapia antibiotica 607
50 INFEZIONI
51 Prevalenza residenti con infezione 6% (min 0 MAX 30)
52 Prevalenza residenti con infezione 6% (min 0 MAX 30) TOTALI confermata Residenti con infezione Infezioni riportate
53 Infezioni Totali Respiratorie 202 Urinarie 167 Cute 101 Orecchio, occhio, bocca 41 Gastrointestinali 20 Altre infezioni 15 Sepsi 8 Episodio febbrile non spiegabile 8
54 Infezioni Totali Confermate Respiratorie Urinarie Cute Orecchio, occhio, bocca Gastrointestinali Altre infezioni 15 // Sepsi 8 7 Episodio febbrile non spiegabile 8 8
55 Infezioni Respiratorie 202 Polmonite altre infezioni delle basse vie respiratorie 170 Comuni sindromi da raffreddamento/faringite 26 Sindromi influenzali 6 Infezioni confermate Respiratorie 118 Polmonite altre infezioni delle basse vie respiratorie 102 Altre infezioni delle basse vie respiratorie 63 Polmonite 39 Comuni sindromi da raffreddamento/faringite 16 Sindromi influenzali 0
56 Infezioni totali confermate Urinarie associate a catetere urinario non associate 76 13
57 Infezioni TOT confermate Della Cute Cellulite/infezione del tessuto molle/della ferita* Micosi della cute 12 2 Da Herpes simplex o Herpes zoster 1 1 *trattate con antibiotico ad uso locale 22 Cellulite/infezione del tessuto molle/della ferita 88 associate a ferita 38 associate a lesione da pressione 30 lesione da pressione + ferita 15 nessuna lesione 5 intervento chirurgico 30 giorni prima 9
58 Infezioni SEPSI 8 Associate a catetere vascolare 5 Occhio, orecchio, bocca, sinusite 41 Occhio - congiuntivite* 28 orecchio 7 bocca 6 sinusite 0 *trattate con antibiotico ad uso locale 20
59 Altre Infezioni Febbre 4 Genitali 3 Mastiti 1 non specificato 7
60 USO di ANTIBIOTICI
61 Prevalenza pazienti in terapia antibiotica 5% (min 0 MAX 30)
62 Prevalenza pazienti in terapia antibiotica 5% (min 0 MAX 30) TOTALI Residenti TOTALI in terapia antibiotica 439 Molecole TOTALI prescritte 488
63 Caratteristiche delle prescrizioni antibiotiche Chi ha prescritto MMG 53.0% Specialista 38,6% Altro 8,4% Dove prescritto NH 92,5% Ospedale 6,7% Altro 0,9% Via di somministrazione Orale 52.9% IM o EV 46,7% Inalazione 0,4% Indicazione Terapia 94,3% Profilassi 5,7%
64 Indicazioni terapeutiche di trattamento Urinarie Cute Respiratorie Gastrointestinali Occhio, orecchio, naso, bocca Sepsi Episodio Febbrile Altro
65 Molecole antibiotiche numero Fluorochinoloni 119 Pennicilline + inibitore Beta lattamasi 109 Cefalosporine 3za generazione 105 Macrolidi 36 Aminoglicosidi 27 Carbapenemi 23 Sulfonamidi e Trimetoprim 15 Pennicilline ampio spettro 8 Glicopeptidi 7 Nitrofuraina 7 Cefalosporine 4 generazione 6 Der. Triazolici 5 Amfotericina 4 Idrazide 4 Nitroimidazolo 3 Inib B lattamasi 2 Cefalosporine 1 generazione 2 Altri antibatterici 2 Antibiotici intestinali 1 Altri chinoloni 1 Polimixine 1 Idrazide 1
66 Molecole antibiotiche 68%
67 Molecole antibiotiche 5%
68 Molecole antibiotiche Fluorochinoloni 119 Levofloxacina 65 Ciprofloxacina 42 Penicilline + inibitore Beta lattamasi 109 Amoxicillina + acido clavulanico 70 Piperallicina + tazobactam 29 Cefalosporine 3za generazione 105 Ceftriazone 76 Ceftazidima 17 Macrolidi 36 Claritromicina 26 Azitromicina 7
69 Indicazioni terapeutiche Urinarie Cute Respiratorie Fluorochinoloni 40,30% 22,10% 17,20% Cefalosporine 3za generazione 10,10% 13,20% 33,80% Penicilline + inibitore 14,70% 17,60% 23,00% Altri 34,9% 26,5% 11,3% Gastrointestinale Occhio Orecchio naso bocca Sepsi Ep. Febbrile altro 0,0% 0,0% 29,4% 8,3% 18,8% 22,2% 22,2% 100,0% 11,8% 16,7% 18,8% 11,1% 0,0% 0,0% 52,9% 16,7% 50,0% 33,3% 11,1% 0,0% 0,0% 50,0% 12,5% 16,7%
70 Isolamenti microbiologici Totale ISOLAMENTI 141 MDR 34 isolati di cui MDR Escherichia coli 50 28,00% Proteus mirabilis 17 58,80% Pseudomonas aeruginosa 17 11,80% Klebsiella pneumoniae 11 18,20% Stahylococcus aureus 11 36,40% Acinetobacter baumannii 5 40,00% Altri microrganismi 30 0,0% E. coli res. Cefalosporine di 3za generazione P. mirabilis res. Cefalosporine di 3za generazione K. pneumoniae res. Cefalosporine di 3za generazione A. baumannii res. carbapenemi P. aeruginosa res. Carbapenemi S. aureus res. meticillina
71 Isolamenti microbiologici - Infezioni Urinari e Cute Respiratorie Gastrointestinali ORL SEPSI altro E. coli MDR A. Baumannii 2 1 MDR 1 1 K. pneumoniae 8 1 MDR 2 P. Mirabilis MDR P. aeruginosa MDR 1 1 S. aureus MRSA 2 2 Altro
72 Infezioni urinarie Infezioni urinarie trattate totali colture positive di cui 38 associate a catetere urinario Di queste 14 da organismi MDR Microrganismo isolamenti positivi MDR E. coli 19 7 P. mirabilis 7 2 P. aeruginosa 3 1 A. baumannii 3 1 Altro 6 0
73 Infezioni urinarie E.coli
74 Infezioni urinarie E.coli
75 Concludendo "Prevalenza di infezione 6% "Uso di antibiotici 5% "Scarsa diffusione della formazione e audit sul controllo delle infezioni e politica antibiotica
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85 PROBLEMATICHE EMERGENTI Clostridium Difficile Legionella Klebsiella pneumoniae ed altri germi Carbapenemase produttori M.R.S.A.
86 Quali strategie per la Prevenzione delle Infezioni correlate alle pratiche assistenziali? Indicazioni, Protocolli, Linee guida 19 Marzo 2009 Somaglia - 19 Marzo 2009 Leonardo Marchi Direttore Sanitario Casa di Cura S. Camillo - Cremona
87 Epidemiologia - RSA " USA: letti in RSA più numerosi che in ospedali per acuti " Degenti in RSA superiore ai degenti in ospedali per acuti " Infezioni in RSA equivalenti come numero a quelle degli ospedali per acuti " Prevalgono: Infezioni delle vie urinarie Infezioni respiratorie Gastroenteriti Congiuntiviti Ulcere da decubito infette Somaglia - 19 Marzo
88 MRSA nelle nursing home La prima epidemia di MRSA in una nursing home fu segnalata nel 1970, ma ancora oggi sono pochi i lavori scientifici svolti in queste strutture. E ormai accertato che, al costante incremento di colonizzazioni e di infezioni nelle strutture per acuti, c è un conseguente incremento nelle U.O. o strutture di lungo-degenza. Somaglia - 19 Marzo
89 MRSA nelle nursing home Il rischio per l acquisizione delle colonizzazioni è dato da: "Precedenti ricoveri "Scarsa autosufficienza del soggetto "Ulcere da decubito o altre lesioni cutanee croniche "Uso di dispositivi invasivi che interrompono le barriere cutanee e mucose (PEG, SNG, CVC, ecc) "Soprattutto, la terapia antibiotica Somaglia - 19 Marzo
90 Nuove resistenze: VRSA Brief Report: Vancomycin-Resistant Staphylococcus aureus --- New York, 2004 April 23, 2004 / 53(15); Somaglia - 19 Marzo
91 Uso degli antibiotici e pressione selettiva sullo Staph. aureus Stafilococco aureo MRSA VISA VRSA Somaglia - 19 Marzo
92 Vancomycin-Intermediate/Resistant Staphylococcus (VISA/VRSA) in Healthcare Settings On this Page General Information about VISA/VRSA (#a1) What is Staphylococcus aureus? (#a2) How do VISA and VRSA get their names? (#a3) What should a patient do if they suspect they have a Staph, MRSA, VISA, or VRSA infection? (#a4) Are VISA and VRSA infections treatable? (#a5) How can the spread of VISA and VRSA be prevented? (#a6) What should a person do if a family member or close friend has VISA or VRSA? (#a7) What is CDC doing to address VISA and VRSA? (#a8) Recommendations and Guidelines (#a9) General Information about VISA/VRSA ( For more images of this bacterium, search the Public Health Image Library ( Vancomycin [van k m sin]-intermediate Staphylococcus aureus [staff u lu kaw kus aw ree us] (also called VISA) and Vancomycin-resistant Staphylococcus aureus (also called VRSA) are specific types of antimicrobial-resistant bacteria. However, as of October 2010, all VISA and VRSA isolates have been susceptible Somaglia to other - Food 19 Marzo and 2009 Drug Administration (FDA)-approved 92 drugs. Persons who develop this type of staph infection may have underlying health conditions
93 Enterococco vancomicino resistente (VRE) I principali serbatoi sono i pazienti colonizzati. gli enterococchi che più spesso sono causa di infezione abbiamo: "E. faecium: molto resistente agli antibiotici "E. faecalis L incidenza maggiore di I.O. ci sono negli ospedali per acuti ed interessa soggetti critici (Terapia Intensiva, oncoematologici, immunodepressi) Somaglia - 19 Marzo
94 Enterococco vancomicino resistente (VRE) I VRE sono meno virulenti dell MRSA, ma possono causare infezioni delle vie urinarie e, raramente, endocarditi e batteriemie. Fattori predisponenti: "Chirurgia intra-addominale "Procedure endoscopiche (colonscopie, ecc) "Cateterismo urinario a permanenza "C.V.C. "Prolungata degenza "T. antibiotica ripetuta (Vancomicina) R.S.A. Somaglia - 19 Marzo
95 VRE nelle R.S.A. Un fattore di rischio è rappresentato da un precedente ricovero in ospedale per acuti (reservoir). Essi restano portatori per mesi e, solo in concomitanza di una grave malattia, di un immunodeficienza o di una terapia antibiotica multipla o ripetuta, si manifesta l infezione. Somaglia - 19 Marzo
96 VRE nelle lungodegenze Non è ancora noto il modo di trasmissione nelle lungodegenze, ma si ritiene che essa possa avvenire da persona a persona con contatto diretto o indiretto, tramite la contaminazione di presidi o superfici ambientali o attraverso le mani dell operatore (Martinez, 2003). Somaglia - 19 Marzo
97 Enterobatteri Produttori di β-lattamasi a spettro esteso (EBSL) "GRAM resistenti a tutte le penicilline, alle cefalosporine di 3^ - 4^ generazione e all aztreonam "E. coli, Proteus spp, Klebsiella spp. diffondono rapidamente e possono essere responsabili di epidemie "Colonizzano frequentemente i paz portatori di catetere vescicale a permanenza Somaglia - 19 Marzo
98 Patogeni emergenti Emergenza di nuovi patogeni in comunità Cambiamenti epidemiologici in comunità Virus: Ebola HCV HIV/AIDS M. di Creutzfeldt-Jacob Tubercolosi (Reg. Lombardia-DGR VII/19767 del )* Emergenza di nuovi patogeni che trovano in ospedale condizioni favorevoli alla sopravvivenza Cambiamenti nell assistenza in ospedale Pressione antibiotica Legionella pneumophila (Reg. Lombardia - L.R. n 38/08, art. 2; DDG 1751 del )* Clostridium difficile Candida spp; Aspergillus spp; Stafilococchi coagulasi negativi; MRSA - VRE Somaglia - 19 Marzo
99 Principali serbatoi delle infezioni Personale ospedaliero Pazienti colonizzati o infetti Acqua, apparecchi contenenti liquidi Apparecchi per respirazione assistita Liquidi intravenosi Superfici ambientali in prossimità di paz. infetti Disinfettanti contaminati Narici, feci, urine, ecc. Piscine per fisioterapia, acqua per la dialisi, pompe x palloni intra-aortici Umidificatori, nebulizzatori, circuiti respiratori, ecc. Fluidi x nutrizione parenterale o infusione e.v. Letti, comodini, ecc. (solo x pochi microrganismi) Soprattutto composti dell ammonio quaternario (C 12) Somaglia - 19 Marzo
100 Legge regionale n 38/08 Somaglia - 19 Marzo
101 I n d a g i n e sull utilizzo di antibiotici in una struttura residenziale per Leonardo Marchi et al Maggio Congresso Nazionale SIMPIOS anziani e disabili Somaglia - 19 Marzo
102 Utilizzo degli antibiotici in RSA. Attività del C.I.O. in Fondazione Sospiro "Osservazione: luglio-dicembre 2005 "710 pazienti: 278 anziani (39,2%), 432 disabili (60,8%) "209 schede (169 d. anziani, 40 d. disabili): A. Uso di ATB dip. anziani: 61% B. Uso di ATB dip. disabili: 9% Somaglia - 19 Marzo
103 Dipartimento anziani (278 pazienti) Infezioni % I.V.U. 41,6% APP. RESPIRATORIO 33% I. CUTANEE 4,8% I. DI FERITE 4,3% ALTRE INFEZIONI 16,3% Somaglia - 19 Marzo
104 Dipartimento anziani (278 pazienti) I.V.U. % Infezioni asintomatiche 14% I.V.U. (18 su 30) 60% I.V.U. trattate (23 su 89) senza avere urinocoltura 25,8% Somaglia - 19 Marzo
105 Dipartimento anziani (278 pazienti) Terapia ATB Piperacillina + tazobactam 21% Ceftriaxone 18% Ciprofloxacina 13% Amoxicillina + Ac. clavulanico 11% Imipemen 5% Somaglia - 19 Marzo
106 Errori terapeutici Imipemen "Utilizzato in 12 casi (5%) I. 10 riferiti a I.V.U. + urinocoltura II. 2 riferiti a I.V.U. asintomatiche e senza urinocoltura Somaglia - 19 Marzo
107 Cosa fare per arginare le infezioni? " Approccio sistemico (reti intra aziendali, reti internazionali, percorsi per pazienti); " Gruppo operativo dedicato; " Referente infermieristico e medico; " Sorveglianza delle infezioni; " Monitoraggio del sistema d uso degli antibiotici; " Tutela della salute delle persone; " Indirizzi e le procedure specifiche sulle principali problematiche. Somaglia - 19 Marzo
108 Da dove si deve partire? Somaglia - 19 Marzo
109 Colonization of dental plaques. A r e s e r v o i r o f r e s p i r a t o r y pathogens for hospital-acquired pneumonia in institutionalized elders. Ali A. El-Solh, C. Pietrantoni and Coll. Chest 2004; 126 n 5; Somaglia - 19 Marzo
110 La cattiva igiene dentale è stata collegata alla colonizzazione, da parte di germi patogeni, dell apparato respiratorio in ospiti ricoverati in reparti di lungo - degenza (RSA). Lo scopo di questo studio è quello di evidenziare l esistenza di una correlazione tra la colonizzazione, da parte di germi patogeni, della placca dentale e l insorgenza d infezioni delle basse vie respiratorie. Somaglia - 19 Marzo
111 Di 49 ospiti di una RSA, ricoverati in reparti di terapia intensiva per gravi patologie (E.P.A - 7 pz; incidenti cerebro vascolari - 9 pz; shock settico - 12 pz; BPCO - 7 pz), è stata valutato lo stato dei denti e le relative indagini colturali. Su 14 ospiti che avevano sviluppato una polmonite è stato eseguito anche il Lavaggio Bronco - Alveolare (BAL). I germi patogeni isolati dalla placca dentale e dal BAL sono stati confrontati tra di loro. Somaglia - 19 Marzo
112 "38 ospiti (57%) avevano la placca dentale colonizzata con germi patogeni e tra di loro spiccavano: I. Staph. aureus (45%) II. Bacilli Gran Negativi (42%) III.Ps. aeruginosa (13%) Somaglia - 19 Marzo
113 "Gli accertamenti eziologici sono stati fatti su 10 ospiti con polmonite acquisita in ospedale (HAP) "Su 13 isolati con BAL, 9 patogeni respiratori corrispondevano geneticamente con quelli recuperati dalla placca dentale di 8 ospiti Somaglia - 19 Marzo
114 Colonization of dental plaques Questo studio suggerisce che i patogeni che colonizzano la placca dentale possono essere un importante serbatoio per polmoniti acquisita in ospedale (HAP). I prossimi studi dovranno definire se l igiene orale quotidiana, negli anziani istituzionalizzati, potrà ridurre il rischio di polmoniti in questa popolazione fragile. Somaglia - 19 Marzo
115 Anziani e igiene orale La scarsa igiene orale, la ridotta attività della vita quotidiana e la secchezza della mucosa orale (xerostomia) correlata all uso di più farmaci nella terapia quotidiana dell anziano lungodegente, possono alterare il delicato equilibrio tra la struttura dei denti e i fluidi orali. Queste condizioni favoriscono la proliferazione di germi patogeni. Somaglia - 19 Marzo
116 La placca dentale, quindi, può fungere da importante serbatoio di germi aerobi patogeni che sono l origine di polmoniti acquisite in ospedale (HAP hospital-acquired pneumonia) Somaglia - 19 Marzo
117 HAP hospital-acquired pneumonia E la principale causa di morte tra le infezioni nosocomiali, con una percentuale di decessi pari a circa il 16%. Somaglia - 19 Marzo
118 L ambiente Somaglia - 19 Marzo
119 Lo sporco presente sulle superfici è costituito da sostanze organiche ed inorganiche e, spesso, è ricco di microrganismi che contribuiscono alla formazioni di un biofilm che favorisce la moltiplicazione dei germi. L abbattimento di questa carica si ottiene con semplici operazioni di pulizia, eliminando da prima lo sporco e poi sanificando gli ambienti di vita. Somaglia - 19 Marzo
120 Riduzione di altre fonti d infezione Somaglia - 19 Marzo 2009
121 Fisioterapisti, infermieri e medici sono a rischio di contrarre batteri resistenti. Sui guanti e sugli indumenti di lavoro di ospedali e case di cura italiani è stato isolato l M.R.S.A. Anche le mani e i telefoni cellulari si possono trasformare in ricettacolo di batteri multiresistenti. Somaglia - 19 Marzo
122 "Le figure professionali a rischio per contaminazione delle mani: 1) Fisioterapisti (100%) 2) Infermieri (60%) 3) Medici (50%) 4) O.T.A. (20%) Somaglia - 19 Marzo
123 " I CELLULARI del personale sanitario risultano contaminati nel 95% dei casi da batteri e solo nel 50% da 2 o 3 specie batteriche: i. 1 su 4 (25%) è contaminato da Staf. aureo (nel 52% si tratta di M.R.S.A.) ii. Nel 17% troviamo GRAM- di cui il 31% resistente alle cefalosporine Somaglia - 19 Marzo
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