Insegnanti in piazza: «Il Consiglio blocchi la legge»

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1 - martedì 7 giugno l'adige - Pagina: PROVINCIA Ieri manifestazione e corteo.via alla maratona in aula, la maggioranza: «Andiamo avanti» Buona scuola, il no dei prof Insegnanti in piazza: «Il Consiglio blocchi la legge» Ultimo giorno in classe, con feste a Levico, Tassullo e al parco Santa Chiara a Trento «L a buona scuola non va approvata». Prima una partecipata assemblea al cinema Roma, poi il corteo con comizio finale sotto le finestre del palazzo della Provincia: ieri molti insegnanti trentini hanno urlato la loro contrarietà al disegno di legge che proprio oggi approda in Consiglio provinciale. Le opposizioni hanno presentato emendamenti ma la volontà della maggioranza è di arrivare all approvazione: «Il testo è già stato migliorato in commissione, vedremo se saranno possibili altre modifiche», spiega il presidente Rossi. A. CONTE ALLE PAGINE WHATSAPP Segnalateci notizie in WhatsApp al numero

2 - martedì 7 giugno l'adige - Pagina: 14 - ISTRUZIONE Dure critiche al disegno di legge. La Uil: «Piuttosto che così com è, è meglio che non passi» IN PIAZZA «No a questa legge» Centinaia di insegnanti contro la giunta I sindacati: questa Buona scuola non va ANGELO CONTE «Piuttosto che la legge così com è che toglie autonomia alla scuola e la trasforma in scuola dell Autonomia, ossia della giunta provinciale, è meglio che non passi». Pietro Di Fiore, della Uil scuola, ieri con Cinzia Mazzacca della Cgil e Stefania Galli della Cisl, ha guidato la protesta di circa 600 insegnanti sotto il palazzo della Provincia in piazza Dante. Protesta contro il disegno di legge sulla Buona scuola in salsa trentina che mira a far passare una serie di emendamenti proposti dagli stessi sindacati e che mirano ad abolire la gestione per ambiti delle cattedre di ruolo per evitare che un insegnante possa essere spostato da un punto all altro, ad esempio, di Comunità di valle ampie decine di chilometri. E, soprattutto, a togliere la chiamata diretta ai dirigenti scolastici che, secondo i sindacati confederali della scuola, non serve a premiare i migliori sul piano didattico, «ma chi è più in linea con la visione del dirigente scolastico». La protesta ieri per la scuola trentina è stata doppia. La mattina assemblea sindacale e successivo corteo dal cinema Roma in via Santa Croce, fino a piazza Fiera, via Belenzani per arrivare a piazza Dante, sotto le finestre del governatore Ugo Rossi, cui sono stati indirizzati alcuni cori per invitarlo a uscire e a confrontarsi con gli insegnanti. Il pomeriggio bis degli insegnanti della scuola professionale. Per sottolineare la critica a una legge che considerano sbagliata, gli insegnanti hanno recitato a voce alta e in coro davanti alla Provincia la «Lettera del Vassallo», in cui si recita un giuramento medievale che lega il vassallo appunto al suo signore per tutta la vita e senza possibilità di contestarne l autorità. «Questa legge - chiosa Di Fiore - non è per l autonomia della scuola, ma per l autonosua, nel senso che va ad attribuire tutte le potestà decisionali sulla scuola e i dirigenti scolastici diventano dei meri esecutori». Un esempio? «Se la giunta decide il sistema Clil per il trilinguismo tutti devono partire e eseguirlo» aggiunge Di Fiore. «La chiamata diretta dei docenti non va bene e non è il modo per premiare il merito. Noi sosteniamo che le graduatorie siano il sistema più trasparente. E poi cosa accade a quelli che non sarebbero considerati i migliori? Vengono mandati in scuole di periferia? Il sistema della chiamata diretta, poi, è per noi una lesione della libertà di insegnamento e un modo per modificare a piacimento dei dirigenti scolastici i consigli di istituto che diventano più malleabili». «Per come è strutturata la legge spiega Stefania Galli - a noi non va bene. È stata emendata, ma non risponde ancora a quello che Ieri assemblea al cinema Roma e poi corteo per le vie della città con comizio finale sotto le finestre del palazzo della Provincia abbiamo richiesto». I nodi da sciogliere per la Cisl rimangono quelli dell ambito e della chiamata diretta da parte dei dirigenti. Sulla questione dell ambito, in particolare, Galli chiarisce che «per come è strutturata orograficamente la nostra provincia, c è il rischio che un insegnante sia di ruolo su scuole che distano tra di loro decine di chilometri». Il timore, infatti, è che venga preso come riferimento quello della Comunità di valle per definire l ambito cui assegnare gli insegnanti. Oggi invece vale il singolo istituto scolastico e non l ambito. Per questo la Cisl chiede, assieme agli altri due sindacati confederali, di togliere la novità dalla legge. Galli con Di Fiore Pietro Di Fiore della Uil Stefania Galli della Cisl respinge la motivazione della giunta per far passare la legge, ovvero che non approvandola salterebbero 100 assunzioni a settembre. «I ricatti dice Di Fiore - vanno denunciati e mai subiti». «I 100 posti ci interessano, ma l aut aut non va bene» sottolinea Galli. Sulla questione ambiti e sulla legge in genere, Cinzia Mazzacca, della Cgil rivendica «di aver sempre cercato un approccio positivo e propositivo dicendo come secondo noi andrebbero modificate le previsioni». Per quanto riguarda «gli ambiti territoriali abbiamo proposto 20 km di distanza come misura massima». Per quanto riguarda il tema della valutazione la Cgil scuola spiega come «per noi è una competenza contrattuale e vorremmo che si entrasse nel merito con il contratto. La legge trentina è, però, figlia di una legge nazionale che si occupa di valutazione in norma e questo è il peccato originale». Per arrivare però a un intesa sulla valutazione, però, «occorre prima rinnovare il contratto fermo da otto anni, parlare di merito su un contratto fermo non si può fare». Ma non basta, aggiunge Mazzacca, «ci vuole la condivisione dei criteri di valutazione». IL CALENDARIO INSEGNANTI IN BALLO Tanti sono gli insegnanti in Trentino nelle scuole di ogni ordine interessati dalla legge STUDENTI INTERESSATI Gli studenti coinvolti dalle novità della Buona scuola Dalle 10 in aula Alle 13 il vertice Da questo pomeriggio parte la battaglia sul disegno di legge della Buona scuola. In Consiglio provinciale l ordine del giorno, a partire dalle 10, prevede infatti le interrogazioni a risposta immediata e, successivamente, la designazione, su indicazione delle minoranze consiliari, di un componente del consiglio di amministrazione di Informatica Trentina. Solo successivamente, probabilmente a partire dalla sessione pomeridiana, dalle 15 in poi, si inizierà a discutere del terzo punto all ordine del giorno, ossia la «Buona scuola» (il disegno di legge 126, «Modificazioni della legge provinciale sulla scuola 2006») proposto dal presidente della Provincia Ugo Rossi. Alle 13 è previsto un incontro tra i sindacati della scuola e i capogruppo per presentare le richieste di modifica che stanno a cuore a Cgil, Cisl e Uil.

3 - martedì 7 giugno l'adige - Pagina: 14 -

4 - martedì 7 giugno T R E N T I N O - Pagina: 20 - «Buona Scuola, no ai ricatti di Rossi» Manifestazione dei sindacati che non accettano lo «scambio» con le assunzioni. Oggi la legge in aula di Gilda Fusco TRENTO I docentiche ieri hanno protestato davanti allaprovincia (Panato) PietroDi Fiore (Uil) Se tredicimila emendamenti erano già un brutto scoglio da superare per l approvazione della Buona Scuola a marchio trentino, non scherzano nemmeno le manifestazioni e gli scioperi che da tempo i sindacati scolastici continuano a indire. Ieri Uil Scuola, Cisl Scuola e Flc Cgil erano infatti in assemblea sindacale davanti al palazzo della Provincia in piazza Dante, a ribadire il loro secco no alla legge che da oggi verrà discussa in Consiglio. Inoltre, è previsto per oggi alle un presidio sindacale, oltre ad un incontro con i consiglieri provinciali e il presidente Bruno Dorigatti. Se il presidente della provincia Ugo Rossi ha mostrato segni di apertura anticipo delle assunzioni dei docenti vincitori del concorso a settembre di questo stesso anno e nuove assunzioni nel personale Ata i sindacati non mollano invece nemmeno di un millimetro: «La legge sulla scuola è una cosa diversa dalle assunzioni, per le quali siamo invece molto contenti» ha spiegato Stefania Galli (Cisl Scuola). In effetti, porre la questione nei termini di uno scambio (nuove assunzioni in cambio dell approvazione della legge) potrebbe sembrare una sorta di ricatto cui è bene che né i sindacati né la Provincia si prestino. «La legge sulla scuola, così com è, non va bene e va cambiata. Tra l altro è inefficace rispetto agli obiettivi che si pone» ha ribadito Pietro Di Fiore (Uil- Scuola). «Ad esempio doveva aumentare l autonomia delle singole scuole ha spiegato e invece deciderà tutto la Giunta di piazza Dante: come dovranno essere stilati i curricula degli insegnanti, quali metodologie sperimentare, quali aggiornamenti devono seguire i docenti per ricevere stipendi più alti. Il risultato è che i dirigenti scolastici e i loro istituti saranno in mano alla Provincia». Problema, quest ultimo, che lo stesso Pd trentino ha sottolineato nel documento Una nuova scuola per il Trentino, consultabile online. «Anche nel caso del merito, che questa legge dovrebbe valorizzare ha insistito Di Fiore continuano ad esserci molte lacune: ad esempio, non si affronta da nessuna parte il problema di chi fa un mestiere (quello dell insegnante) per cui non è adatto». E ancora: «Quando tutti i dirigenti avranno scelto gli insegnanti migliori si chiede Stefania Galli dove andranno a finire i peggiori?». Il timore, insomma, è quellonoto: che si finisca per incoraggiare un sistema che vede primeggiare le scuole centrali a discapito di ipotetiche scuolette, perifericheedi serieb.

5 - martedì 7 giugno CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 1-3 La protesta Una manifestazione partecipata come da tempo non si vedeva. Consiglio, oggi inizia la discussione Scuola, mille docenti arrabbiati Corteo lungo le vie cittadine: «Cambiate la legge». La maggioranza tira dritto Un migliaio di insegnanti hanno sfilato per le vie di Trento protestando contro la legge provinciale che recepisce la riforma della «Buona scuola». Ma il centrosinistra autonomista tira dritto sul disegno di legge. «I capisaldi non si toccano» dice Lucia Maestri. L alleanza sfida in Aula le minoranze pronte all ostruzionismo. alle pagine 2 e 3

6 - martedì 7 giugno CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 3 Richieste Le rivendicazioni degli insegnanti riguardano innanzitutto la modifica del disegno di legge, per ridurre il potere dei dirigenti Per quanto riguarda il contratto i sindacati chiedono un aumento che gratifichi i docenti Infine insistono sulla necessità di rivedere il sistema di reclutamento dei precari Un migliaio di insegnanti in piazza «Buona scuola, cambiate la legge» Sindacati mobilitati anche sul contratto. Da oggi presidio in Consiglio Centro storico Il corteo dei sindacati che ieri ha sfilato per le vie di Trento contro la legge che recepisce la riforma della Buona scuola. Oltre ottocento insegnanti sono scesi in piazza dopo essersi riuniti al cinema Roma. Oggi una rappresentanz a dei docenti sarà in Consiglio provinciale per incontrare i capigruppo e il presidente dell Aula, Bruno Dorigatti (Foto Rensi) Davanti alla Provincia La protesta I rappresentanti dei sindacati davanti alla sede della Provincia, in piazza Dante. Lo stato di mobilitazione proseguirà anche nei prossimi giorni (foto Rensi) 8 Gli anni passati dalla scadenza del contratto, i docenti chiedono ora a gran voce il rinnovo TRENTO L unione fa la scuola. E di sicuro ieri gli insegnanti hanno fornito una decisa prova di unione e di compattezza per protestare contro la legge provinciale che recepisce la riforma nazionale. Un migliaio di docenti si sono ritrovati al cinema Roma per un assemblea e poi si sono diretti in corteo in piazza Dante sotto le finestre della Provincia. Le motivazioni della contestazione sono ben note: modifica del disegno di legge, rinnovo del contratto, stabilizzazione dei precari. Sul primo punto Flc-Cgil, Cisl scuola e Uil scuola chiedono profonde modifiche per attenuare il potere dei dirigenti scolastici nella chiamata diretta dei docenti nonché per ridefinire gli ambiti territoriali. In merito al contratto scaduto da otto anni i sindacati rifiutano «l elemosina» ed esigono che la Provincia integri la somma messa a disposizione «per un contratto che gratifichi i docenti». Scettici sulla possibilità che già a settembre possano essere immessi in ruolo i primi cento vincitori del concorso, Cinzia Mazzacca, Stefania Galli e Pietro Di Fiore insistono inoltre sulla necessità di rivedere l attuale sistema di reclutamento. Più in generale Cgil, Cisl e Uil accusano la Provincia di non aver esercitato le competenze garantite dall autonomia, come invece ha fatto Bolzano. «Se non sapete usare l autonomia è stato sostenuto restituitela». I sindacati paventano infine il pericolo di una privatizzazione della scuola pubblica che potrebbe portare a una competizione fra scuole che le farebbe assomigliare più a un azienda privata che a un servizio pubblico. La vera notizia della giornata di ieri è però nella consistente partecipazione. Cinema Roma gremito e persone all esterno perché non hanno trovato posto. Un corteo che non si vedeva da tempo tanto da occupare l intera via Belenzani. Piazza Dante affollata come non mai (compresi i segretari generali Lorenzo Pomini, Cisl, e Walter Alotti, Uil). In totale un migliaio di 800 insegnanti per dire no alla legge provinciale: «Se vogliono cambiare la scuola così, lo faranno contro di noi» hanno esclamato i manifestanti. La protesta proseguirà anche oggi e nei prossimi giorni, in concomitanza con la discussione in aula del disegno di legge. Oggi alle 13 Mazzacca, Galli e Di Fiore incontreranno il presidente del Consiglio Dorigatti e i capigruppo. «Per metterli davanti alle loro responsabilità, perché sappiano esattamente cosa stanno per discutere e approvare» spiegano i tre segretari sindacali. Da domani e per l intera discussione è inoltre previsto un costante presidio. «Così conosceremo i nomi e i cognomi di chi ha approvato la legge e ce Il vertice I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil incontreranno oggi i capigruppo e il presidente Dorigatti ne ricorderemo nel 2018 quando ci saranno le elezioni». Lettere informative saranno infine spedite a tutti i consiglieri provinciali. Non sono mancati alcuni indicativi riferimenti storici. In piazza Dante è stato letto il medievale «Giuramento del vassallo»: con i dirigenti scolastici nella posizione dei vassalli, costretti all obbedienza nei confronti del potere, e con i docenti nel ruolo di valvassori, sottoposti a tutti.. Paolo Bari RIPRODUZIONE RISERVATA

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