PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO MATRICE RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA COMUNE DI PORTOSCUSO

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2 PREMESSA Il Comune di Portoscuso possiede un Piano Particolareggiato del Centro Storico approvato con Decreto dell Assessorato agli Enti Locali Finanze e Urbanistica n /4 del 21 Dicembre 1989, che si poneva come obbiettivo prioritario quello di dare 130la possibilità di migliorare l abitabilità delle case, con eventuali ristrutturazioni ed ampliamenti, senza determinare alcuna alterazione dell'ambiente circostante e quindi nel rispetto della tipologia predominante. Il Piano si estendeva su di una superficie di mq individuando 2 Sottozone, A1 e A2, a loro volta suddivise in 30 Isolati su cui si applicavano le NTA. Inoltre all'interno della zona Al venne inclusa una zona classificata dal vigente P.R.G. come zona G - complesso delle Tonnare - la cui disciplina urbanistico - edilizia di riferimento è costituita da un apposito Piano Particolareggiato redatto ai sensi delle disposizioni della Legge 17/08/1942, n e successive modifiche ed integrazioni. Il Piano Paesaggistico Regionale, approvato in data 5 Settembre 2006 con delibera n. 36/7, all art.52, ha individuato i criteri e le modalità per la verifica e l integrazione degli insediamenti storici. Il procedimento comportava l individuazione dettagliata dei tessuti di prima e antica formazione avendo come riferimento quelli rappresentati nella cartografia del Piano Paesaggistico in scala 1:25000, seguendo le indicazioni disposte con la Circolare esplicativa n.550/gab del 23 novembre 2006 e Indirizzi applicativi del Piano Paesaggistico emanati con DGR n. 163/3 del 24 Aprile 2007 e i successivi obbiettivi sottoscritti nel protocollo di intesa tra il MIBAC e la Regione Sardegna in data 19 Febbraio Il Comune di Portoscuso ha concordato, in sede di copianificazione con l Ufficio del Piano Regionale, la nuova perimetrazione del centro di antica e prima formazione e successivamente approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 17 del 30 Luglio Con Determinazione n. 1474/DG del 18 Dicembre 2007, la Regione ha preso atto della nuova delimitazione che sostituisce quella rappresentata nelle tavole del P.P.R., così come rappresentato nella Tavola allegata. 1

3 A seguito della Delibera Regionale, le aree ricomprese all interno del centro di prima e antica formazione sono soggette alle disposizioni previste nell articolo 52, comma 1 lettere a e b della NTA. Il Comune ha stabilito di elaborare un nuovo Piano Particolareggiato del centro di prima e antica formazione in conformità alle definizioni, prescrizioni e indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale, perseguendo come obbiettivo prioritario quello di favorire e incentivare il recupero del patrimonio edilizio storico contrastando l abbandono del nucleo più antico dell abitato. Preliminarmente è stata verificata la perimetrazione del centro matrice al fine di individuare eventuali incongruenze e discrepanze rispetto al reale stato dei luoghi anche sulla base delle prime indicazioni da parte dell Amministrazione. Le analisi hanno portato alla scelta di effettuare le seguenti tipologie di modifiche: - correzioni geometriche e allineamenti sulle proprietà catastali e contorni delle Unità edilizie, e nello specifico: o unità edilizie ubicate nell Isolato Largo Matteotti via Fois via Risorgimento via Baracca; o unità edilizie ubicate nell Isolato via Torre via Cavour via La Caletta; - correzione degli assi viari,, e nello specifico: o Piazza Eleonora D Arborea via G. Garibaldi; o Via Oberdan via Cesare Battisti; o Largo Matteotti; o Piazza Martiri della Libertà via Giulio Cesare via Amerigo Vespucci Lungomare Colombo; - correzioni delle aree di margine, prevedendo inserimenti e sottrazioni: o aree limitrofe alla Torre; o aree limitrofe alla Tonnara; 2

4 - inserimento di nuove porzioni di tessuti urbani, edilizi e parcellizzazione catastale, sostanzialmente leggibili e conservati, e nello specifico: o solato Largo Matteotti - via Baracca via Angioy; - eliminazione dell area oggi costituita da un vuoto urbano per il quale l Amministrazione procede a Concorso di Idee ai sensi dell Art. 53, comma 2d del PPR, nello specifico: o Isolato Piazza Martiri via Giulio Cesare. Le analisi e le scelte sono state rappresentate in cinque allegati grafici e una relazione tecnica che è stata presentata alla Regione, Assessorato EE.LL. Finanze e Urbanistica, in data 9 Marzo Ulteriori incontri con l Amministrazione e tecnici regionali hanno portato a una rivisitazione del perimetro del Centro Matrice con variazioni essenzialmente geometriche: - Allineamento con i limiti di mappale del Nuovo Catasto (area limitrofa alla Torre e lungo mare fronte della Tonnara); - Allineamento con porzioni del catasto storico (Piazza Martiri della Libertà e via Amerigo Vespucci); - Inserimento di porzioni di isolato documentate nel Catasto Storico (nuove unità edilizie prospicienti la via Angioy). Lo studio dell abitato storico di Portoscuso è proseguito, così come prescritto dalle Norme Tecniche del Piano, per livelli successivi e sovrapposizione delle letture della cartografia storica disponibile. In particolare sono stati studiati e valutati i tessuti urbani e i tessuti edilizi unitamente alla analisi di dettaglio di tutte le unità edilizie (Unità Minime di Intervento nelle Normativa del Piano Particolareggiato). Lo studio dei tessuti urbani e della viabilità storica leggibile nella cartografia ha consentito di individuare 3

5 l originario contorno degli isolati e, qualora questo fosse rimasto pressoché inalterato, la traccia degli assi storici e di impianto. Prima della individuazione definitiva dei profili regolatori, le schede delle unità edilizie, gli abachi e le Norme Tecniche di Attuazione, così come rappresentati negli elaborati del presente piano, l Amministrazione ha comunicato formalmente ulteriori indirizzi progettuali ai quali attenersi nella formazione del Piano. Alcuni dei quali prevedevano un aggiustamento del perimetro del centro matrice e la formazione di nuovi slarghi con demolizione di fabbricati esistenti da acquisire al patrimonio pubblico. Il PIANO. Il Piano Particolareggiato è stato redatto in coerenza con gli strumenti di pianificazione sovraordinati e la normativa vigente: - Legge 1150 del 17 Agosto 1972 e ss.mm. Legge Urbanistica Nazionale; - Legge 45 del 22 Dicembre 1989 Legge Urbanistica Regionale; - DA n. 2266/U del 22 Dicembre 1983 ( Decreto Floris ) Disciplina dei limiti e dei rapporti relativi alla formazione di nuovi strumenti urbanistici ed alla revisione di quelli esistenti nei comuni della Sardegna; - Legge Regionale n. 29 del 13 Ottobre 1998 Tutela e valorizzazione dei centri storici della Sardegna; - Piano Paesaggistico Regionale approvato con deliberazione 36/7 del 5 settembre Il centro matrice può costituire per una comunità locale non soltanto la testimonianza della storia dei luoghi dell abitare, ma anche un occasione di sviluppo sociale ed economico. E necessario coniugare conservazione e sviluppo attraverso un piano che individui proposte di riuso e valuti la congruità delle trasformazioni riconosciute ammissibili, attraverso un sistema di regole basato sulla conoscenza del contesto. 4

6 Il piano non riconosce solamente i caratteri tipo morfologici dell abitato storico, ma individua le invarianti che hanno determinato il suo sviluppo e che rappresentano la sua identità. In particolare il Piano ha i seguenti obiettivi principali: Riconoscere all interno del nucleo storico dell abitato di Portoscuso la trama originaria dei tessuti urbani; Individuare l assetto viario storico; Individuare gli spazi pubblici storici; Individuare porzioni di tessuto urbano in cui sia possibile ricavare nuovi spazi e slarghi pubblici; Riconoscere le diverse tipologie di tessuto edilizio; Individuare e catalogare tutte le tipologie edilizie storiche, storicizzate e di sostituzione; Elencare e codificare tutti gli interventi edilizi atti alla conservazione e salvaguardia delle tipologie edilizie storiche; Elencare e codificare tutti gli interventi edilizi atti alla riproposizione tipologica nelle unità alterate e ammalorate; Favorire lo svilupparsi di attività artigianali e commerciali; Fornire ai proprietari, progettisti e tecnici dell Amministrazione un insieme di regole utili per la lettura dell esistente e la presentazione dei progetti edilizi nel rispetto dei caratteri costruttivi e tipologici specifici degli organismi edilizi dell abitato di Portoscuso; Favorire e incentivare il recupero del patrimonio edilizio storico contrastando l abbandono del nucleo più antico dell abitato. La redazione del Piano è avvenuta attraverso due fasi: - le analisi; - il progetto; 5

7 a ciascuna delle due è corrisposta una serie di valutazioni le cui risultanze sono state rappresentate negli elaborati grafici. LE ANALISI La analisi hanno avuto l obbiettivo di costruire un immagine dell esistente dalla quale partire per individuare le scelte di piano. Il primo passo compiuto nella redazione del Piano è stato l individuazione delle Unità Edilizie. All interno del Centro di Prima e Antica Formazione (Centro Matrice) sono stati fatti coincidere i comparti con il perimetro esterno degli isolati. I singoli isolati sono stati suddivisi in Unità Edilizie (U.E.) secondo valutazioni riguardanti il prospetto sulla pubblica via, quindi la compiutezza e l omogeneità architettonica e, successivamente, ne è stato definito il contorno sulla base della reale consistenza catastale, anche attraverso l analisi diacronica delle cartografie storiche. Ogni Unità Edilizia è stata letta e valutata sotto diversi aspetti, quali: - dati dimensionali stimati; - destinazioni d uso; - stato di manutenzione; - riferimenti tipologici; - elementi costruttivi, architettonici e di finitura; - classe di trasformabilità. L insieme dei dati raccolti ha consentito di definire tipologie di intervento comuni alle Unità Edilizie e altre specifiche in funzione delle caratteristiche della singola Unità Edilizia. Tutte le valutazioni hanno come riferimento prevalente gli allineamenti delle coperture sul filo strada, pertanto le analisi sono state riferite principalmente ai prospetti delle U.E. sulla pubblica via. Le unità esistenti sono state valutate utilizzando i dati dimensionali disponibili. 6

8 Gli studi tipologici non hanno consentito di individuare planivolumetricamente un tipo ricorrente che meritasse la sua catalogazione e riproposizione nella normativa, poiché la saturazione dei lotti e l incremento dell altezza è avvenuta secondo schemi sempre diversi e casuali con l utilizzazione di tecnologie costruttive e materiali non rappresentativi di un preciso periodo storico. La sovrapposizione delle cartografie storiche conferma la casualità dell ampliamento planimetrico. Le volumetrie attualmente leggibili sono esito di sopraelevazioni su filo strada, sopraelevazioni su volumi retrostanti e edificazione più recente sulle porzioni interne dei lotti. A seguito di queste considerazioni, nella normativa, prevale sempre la salvaguardia e lo studio dei profili su strada. Le nuove proposte progettuali e la scatola volumetrica in progetto avranno come riferimento principale il profilo regolatore. Il rapporto pieni vuoti dovrà essere valutato caso per caso dall Ufficio nell esame delle istanze che verranno presentate. E volutamente affidata al progettista del nuovo intervento, la proposizione di un corretto rapporto pieno vuoto nel rispetto dei dati dimensionali rilevati e del profilo regolatore. Lo studio degli spazi pubblici e di alcune opere di arredo urbano (pavimentazioni, piazze, tracciati) è stato solo accennato e stimati alcuni costi, poiché è intenzione dell Amministrazione procedere a completamento di alcuni tratti di pavimentazione secondo tecnologie e modalità già utilizzate di recente. Si rimanda ai piani di dettaglio per quanto riguarda l arredo urbano, le pavimentazioni e l illuminazione, piani che l Amministrazione intende portare avanti. Il percorso seguito viene esposto attraverso la descrizione, grafica e testuale, di tutte le tavole che fanno parte del piano. 7

9 IL RILIEVO AEROFOTOGRAMMETRICO La tavola del rilievo fotogrammetrico è stata realizzata sulla base dei dati forniti dall Amministrazione e consente di avere un immagine immediata del rapporto tra pieni e vuoti, l articolazione viaria del centro urbano e il forte rapporto con il mare. 8

10 LA PIANIFICAZIONE VIGENTE E BENI VINCOLATI La tavola della Pianificazione vigente descrive lo stato dell arte della disciplina pianificatoria nel Comune di Portoscuso con particolare attenzione al centro urbano, rappresentando le zone omogenee, il perimetro di tutti piani attuattivi e gli unici due beni vincolati, la Tonnara di Su Pranu e la Torre. 9

11 CENTRO MATRICE La tavola Centro Matrice rappresenta la nuova perimetrazione individuata a seguito delle correzioni delle incongruenze e discrepanze rispetto al reale stato dei luoghi, presenti nella tavola approvata con Determinazione n. 1474/DG del 18 Dicembre 2007 della Direzione Generale dell Assessorato EE.LL. e Urbanistica, e sulla base delle indicazioni da parte dell Amministrazione Comunale. 10

12 ANALISI DIACRONICA Attraverso la tavola dell analisi diacronica si è rappresentata l evoluzione nel tempo del cento urbano di Portoscuso attraverso la lettura del catasto del 1938, il catasto del 1960, il catasto attuale e la tavola aerofotogrammetrica. In questo modo sono state individuate tre fasi storiche di riferimento rappresentate sulla tavola con dei differenti cromatismi: espansione al 1938; espansione dal 1938 al 1960; espansione dal 1960 al

13 E evidente come il paese si sia sviluppato intorno alla polarità forti della chiesa, del porto, che alla fine del XVI, costituiva un importante scalo per lo sbarco delle mercanzie destinate ai mercati di Iglesias e l'imbarco di merci, sopratutto derrate alimentari, destinate sia al commercio con altre regioni del Regno e sia all'approvvigionamento delle navi, e della tonnara che, insieme alla pesca del corallo sempre ne XVI secolo, rappresentava un industria che rivestiva notevole importanza economica. 12

14 VIABILITA STORICA E SPAZI PUBBLICI L analisi sviluppata nella tavola della viabilità storica e degli spazi pubblici, rappresenta un altra lettura dell evoluzione del centro urbano attraverso il mutamento del sistema viario e del suo rapporto con lo sviluppo dell edificato, con particolare attenzione agli slarghi e gli spazi pubblici. Gli assi di impianto hanno dato origine ai percorsi matrice dove è nato il primo nucleo dell abitato, mentre gli assi di impianto dell abitato hanno determinato la trama degli isolati. 13

15 Anche in questo caso si è fatto riferimento alla cartografia storica costituita dalla catasto De Candia del 1800, il catasto storico del 1938 e il catasto del E importante rilevare come il La Marmora, nel suo libro Itinerario dell isola di Sardegna, descrivendo il Sulcis-Iglesiente affermi: La strada diretta da Portoscuso al capoluogo della provincia, lungo la quale passa (o per lo meno passava) il corriere della posta per Carloforte, conduce prima a Gonnesa in due ore e mezza di tragitto a cavallo. 14

16 COPERTURE La tavola delle copertura rappresenta le lettura puntuale di tutti le tipologie di tetto presenti nel centro matrice di Portoscuso, dedotte dalla lettura della foto aerea zenitale e dal aerofotogrammetrico fornito dall Amministrazione Comunale. 15

17 MAPPALI E UNITA EDILIZIE La tavola Mappali e Unità Edilizie effettua una lettura del centro matrice in funzione delle proprietà incrociando i dati desunti dal catastale attuale, fornito dall Amministrazione Comunale, con i perimetri delle singole unità edilizie letti sulla cartografia e dai rilievi in situ. Le singole Unità sono perimetrate in verde, i singoli mappali attraverso delle linee tratteggiate campite di rosso e le pertinenze collegate al relativo mappale con una linea celeste. 16

18 TESSUTI URBANI E EDILIZI Lo studio dei tessuti urbani ed edilizi è stato effettuato attraverso il confronto e la sovrapposizione delle varie cartografie che rappresentano lo sviluppo diacronico del centro urbano, e nello specifico: il catasto del 1938, il catasto del 1960, il catasto attuale e la tavola aerofotogrammetrica. L analisi ha condotto all individuazione di quattro tipologie di tessuti urbani ed edilizi: - Permanenza del tessuto urbano storico e dell'edificato storico in cui è ancora leggibile la parcellizzazione catastale storica e l organismo edilizio; 17

19 - Permanenza del tessuto urbano storico e Alterazione del tessuto edilizio storico, in cui è ancora leggibile la parcellizzazione catastale storica ma non l organismo edilizio ; - Permanenza del tessuto urbano storico e Permanenza di tracce dell'edificato storico, in cui è ancora leggibile la parcellizzazione catastale storica ma permangono solamente delle tracce dell organismo edilizio; - Aree vuote storicamente edificate e Scomparsa dell'edificato storico; - Alterazione del tessuto urbano storico e Alterazione del tessuto edilizio storico, in cui non è più leggibile ne la parcellizzazione catastale storica ne l organismo edilizio; - Edifici specialistici, che rappresentano delle singolarità per utilizzo e tipologia che devono essere mantenute inalterate nel tempo. 18

20 NUOVE CONCESSIONI EDILIZIE Nella tavola sono rappresentate le concessioni edilizie, fornite dall Amministrazione, rilasciate nel periodo di vigenza del precedente Piano Particolareggiato entrato in vigore nel Questa analisi può dare una rappresentazione dell evoluzione a cui è andato incontro il centro storico negli ultimi 20 anni. 19

21 TIPOLOGIA EDILIZIE La tavola rappresenta le tipologie edilizie individuate attraverso la lettura dell esistente e la loro individuazione in planimetria. Le tipologie sono state individuate attraverso la definizione di elementi varianti ed invarianti. Gli elementi invarianti che determinano il passaggio da una "famiglia" tipologica all'altra (A, B, C...) sono il numero di piani ed il numero di bucature per piano. 20

22 Gli elementi varianti all'interno delle "famiglie", che non comportano una differenziazione tipologica, sono il tipo di copertura ed il suo orientamento rispetto al fronte strada nei soli casi rappresentati schematicamente (es. C2, D2,...). La tipologia delle bucature al piano terra, costituisce caratterizzazione tipologica solo nel caso in cui sia rappresentativa della presenza di due destinazioni o due nuclei abitativi all'interno della stessa Unità Edilizia (es. D2 - D7). Attraverso la composizione dei precedenti elementi, si è arrivati alla definizione degli schemi tipologici rappresentati. 21

23 PROFILI ESISTENTI L intero centro matrice è stato rappresentato graficamente attraverso i prospetti lungo le pubbliche vie e le corrispondenti strisciate fotografiche. Lungo ogni fronte sono state individuate le singole Unità Edilizie alle quali è stato associato il numero civico, la tipologia, l indice fondiario esistente e il provvedimento autorizzativo qualora essa sia stata oggetto di intervento nel periodo di vigenza del precedente piano. 22

24 VOLUMI ESISTENTI La tavola dei volumi esistenti rappresenta la consistenza volumetrica, l altezza e la superficie coperta di ogni singola Unità Edilizia. 23

25 STATO DI CONSERVAZIONE Le Unità Edilizie che compongono il centro matrice sono state classificate in funzione dello stato di conservazione determinato attraverso un analisi del corpo di fabbrica, delle foto aeree e delle strisciate fotografiche utilizzate per la rappresentazione dei prospetti esistenti. Le analisi hanno valutato lo stato di conservazione dei diversi elementi che compongono il corpo di fabbrica: - Elementi costruttivi; 24

26 - Finiture e decorazioni; - Elementi architettonici; - Balconi; - Infissi. L esito delle analisi è stato sintetizzato individuando sei gradi di conservazione, rappresentati graficamente con colorazioni diverse delle campiture delle singole Unità Edilizie, con una gradualità decrescente: - pari al nuovo ; - buono; - sufficiente; - mediocre; - precario/fatiscente; - tracce leggibili. 25

27 CLASSI DI TRASFORMABILITA L individuazione delle classi di trasformabilità è avvenuta attraverso la lettura di tutti i caratteri dell Unità Edilizia: caratteri architettonici e compositivi; caratteri costruttivi e strutturali; caratteri tipologici; caratteri morfologici; 26

28 caratteri dimensionali; epoca di costruzione; stato di conservazione generale; stato di conservazione dei singoli elementi. Le classi sono state attribuite a seguito della valutazione del corpo principale che rappresenta l Unità Edilizia e evidenziate graficamente con colorazioni diverse delle campiture delle stesse Unità. L analisi ha portato all individuazione di quattro classi di trasformabilità - Prima classe conservazione integrale. Si tratta di Unità Edilizie per le quali è stata riscontrata la permanenza di caratteri tipologici e costruttivi originari tali da richiedere la salvaguardia del corpo di fabbrica; - Seconda classe bassa trasformabilità. Si tratta di Unità Edilizie in cui i caratteri tipologici e costruttivi originari stanno progressivamente scomparendo a causa di una scarsa o assente manutenzione, nelle quali è però ancora leggibile chiaramente la consistenza del corpo di fabbrica originario, il disegno architettonico della facciata e la tipologia codificata negli abachi di piano. - Terza classe - media trasformabilità. Si tratta di Unità Edilizie demolite o ricostruite totalmente o parzialmente, con caratteri costruttivi e strutturali diversi da quelli originari nelle quali è ancora leggibile la consistenza del corpo di fabbrica. In queste unità gli elementi di finitura sono stati completamente sostituiti o ricostruiti con caratteri e materiali diversi da quelli originari. - Quarta classe alta trasformabilità Si tratta di Unità Edilizie completamente ricostruite senza riferimento ad una tipologia codificata, o che hanno perso, non hanno o per le quali non sono più leggibili i caratteri tipologici e costruttivi originari. 27

29 IL PROGETTO Il progetto del piano si pone l obbiettivo di tutelare e valorizzare il centro matrice di Portoscuso attraverso una politica di recupero che incentivi il suo ripopolamento sia da un punto di vista abitativo che delle attività economiche. Il patrimonio edilizio esistente dovrà essere reso rispondente agli attuali standard abitativi, anche in termini di condizioni igieniche, conservando e salvaguardando le tipologie edilizie storiche. Gli elaborati progettuali forniranno ai proprietari, progettisti e tecnici dell Amministrazione un insieme di regole utili per la lettura dell esistente e la presentazione dei progetti edilizi nel rispetto dei caratteri costruttivi e tipologici specifici degli organismi edilizi dell abitato di Portoscuso. 28

30 LE SCHEDE DELLE UNITA EDILIZIE Tutte le Unità edilizie sono state classificate attraverso una scheda in cui sono stati rappresentati i dati e le caratteristiche che la identificano e le prescrizioni specifiche per la proposizione degli interventi. La scheda è strutturata su diversi campi suddivisi per righe e colonne in cui sono rappresentati i seguenti elementi: - Dati identificativi e dimensionali rappresentati in forma testuale, grafica e fotografica; - Analisi tipologica in cui, attraverso la lettura del prospetto, si individua la tipologia di riferimento dell Unità Edilizia analizzata; 29

31 - Analisi descrittiva di dettaglio in cui si valutano tutti gli elementi costruttivi e architettonici che compongono le Unità Edilizia; - Grado di trasformabilità e interventi ammissibili in cui l unità viene rappresentata fotograficamente, viene individuato il grado di trasformabilità, gli interventi ammissibili e le prescrizioni di piano. ABACHI Gli abachi tipologici costituiscono il riferimento progettuale e la memoria storica di tutti gli elementi architettonici e compositivi dell abitato storico di Portoscuso. Essi integrano e completano le Norme tecniche di Attuazione e devono essere utilizzati 30

32 quale riferimento nelle proposte progettuali riguardanti ogni intervento su edifici all interno del centro matrice. PROFILI REGOLATORI. I profili regolatori sono stati elaborati sulla base dei rilievi del vigente Piano Particolareggiato, forniti dall Ammnistrazione Comunale, integrati con i prospetti digitalizzati degli interventi realizzati nel periodo di vigenza dello stesso. L andamento del profilo regolatore di ogni isolato deve essere inteso come sviluppo qualitativo delle linee che raccordano tra loro coperture piane e a falde lungo la loro intersezione con il filo della facciata, volendo così rappresentare l esatta percezione dei fili esterni dei fabbricati dalla pubblica via. Tali profili costituiscono il riferimento qualitativo per la progettazione degli interventi da realizzarsi nel Centro Matrice. I profili inoltre contengono i seguenti elementi di analisi e progetto: - tipologia edilizia rilevata; - indice fondiario esistente per Unità; - analisi dei tessuti edilizi; - stato di conservazione; 31

33 - grado di trasformabilità; - interventi ammissibili e interventi specialistici; - tipologia di riferimento; - numeri civici; - numero della Unità Edilizia; - provvedimento autorizzativo precedentemente rilasciato nel periodo di vigenza del vecchio piano. PIANO FINANZIARIO Gli interventi che dovrà realizzare il Comune, individuati dal Piano Particolareggiato, riguardano alcune opere pubbliche relative alla viabilità finalizzate alla posa in opera di nuove pavimentazioni stradali in pietra del tipo tradizionale secondo gli intenti rappresentati nella Tavola 11 di Piano Viabilità e Spazi Pubblici ; - Sottoservizi e nuove pavimentazioni stradali I costi stimati per l attivazione del Laboratorio per il Recupero del Centro Storico, con durata pari a dodici mesi, sono così riassunti: - Consulenza per il Coordinamento e Attivazione Collaboratore tecnico Strumentazione tecnica

34 PIANIFICAZIONE PARTECIPATA Ai sensi dell art.53 comma 2 delle N.T.A. della Legge 8/2004 (Aree caratterizzate da insediamenti storici. Indirizzi) l Amministrazione Comunale, di concerto con l Amministrazione Regionale, si impegna ad attuare e incentivare politiche di qualità riguardanti la programmazione e la gestione degli interventi all interno del Centro matrice e negli ambiti ad esso strettamente connessi. Pertanto il primario obbiettivo del controllo della qualità progettuale dei nuovi interventi e la corretta applicazione della presente norma per quanto riguarda il recupero dell esistente, sarà così perseguito: ricorso alla forma del Concorso di Idee o di Progettazione per la riqualificazione e la rifunzionalizzazione degli spazi e degli edifici pubblici prossimi al Centro Matrice; istituzione, ai sensi della L.R. 29/98, dei Laboratorio per il Recupero del Centro Storico. Struttura di supporto alla valutazione delle istanze progettuali formulate dai privati, in affiancamento all operato dell Ufficio Tecnico; ricorso a idonee forme di pubblicità che prevedano anche incontri pubblici e confronto tra tutti gli attori del processo di riqualificazione del Centro Storico e parti limitrofe, al fine di favorire la più ampia condivisione e consapevolezza del valore storico culturale del bene. LABORATORIO PER IL RECUPERO DEL CENTRO STORICO Legge Regionale 45/1989 Art.7, Direttiva per i centri storici 1. Al fine di tutelare i valori della identità regionale depositati nell'insediamento storico, la Giunta regionale, su proposta dell'assessore competente, entro un anno 33

35 dall'entrata in vigore della presente legge, con apposita direttiva istituisce e coordina presso gli enti locali "laboratori per il recupero" anche attraverso il ricorso a professionisti e tecnici esterni all'amministrazione. 2. Il laboratorio per il recupero dei centri antichi e dell'insediamento minore ha compiti di: a) catalogazione della predisposizione di tecniche di recupero relativamente alla struttura fisica degli abitati; b) formulazione di modelli, progetti di settore e procedure d'intervento rapportate alle tipologie edilizie, ai materiali ed agli elementi arredo urbano; c) indagine tipologica e funzionale dei manufatti in relazione alle trasformazioni storicamente intervenute ed alle modificazioni possibili; d) predisposizione di tipologie di intervento standard e di contratti - tipo. Legge Regionale 29/1998 Art.19, Laboratori per il recupero dei centri storici 1. I comuni inclusi nel Repertorio regionale dei centri storici possono istituire il laboratorio per il recupero del centro storico, le cui funzioni sono stabilite dalle norme di attuazione degli strumenti attuativi della pianificazione comunale. Il Comune, in ottemperanza alle disposizioni normative citate, ha facoltà di Istituire il Laboratorio per il Recupero del Centro Storico, con riferimento agli interventi all interno del Centro Matrice, con decorrenza successiva alla data di vigenza del Piano Particolareggiato. Il Laboratorio avrà, nella sua fase di avvio, durata di dodici mesi, e obiettivo primario la verifica e gestione delle procedure di applicazione del nuovo strumento urbanistico particolareggiato. L attività del Laboratorio potrà essere prolungata per periodi non inferiori ai sei mesi, secondo le valutazioni programmatiche dell Amministrazione. 34

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