Il Modello 231 Prevenzione dei reati ambientali Il Modello 231 applicato ai Laboratori. R. Raffaelli Bologna 5 giugno 2014

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1 Il Modello 231 Prevenzione dei reati ambientali Il Modello 231 applicato ai Laboratori R. Raffaelli Bologna 5 giugno 2014

2 Approfondimento D.L.vo 231/01 e s.m.i. Responsabilità amministrativa delle Società e degli Enti Legge , n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella Pubblica Amministrazione) Correlata (ed in applicazione) al D.L.vo , n. 150 e s.m.i. (Attuazione della L n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni) nonché al D.L.vo , n. 165 e s.m.i. (Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche)

3 ATTIVITÀ DI CONTRASTO DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITÀ EFFICACIA DELLE MISURE (e rispetto REGOLE SULLA TRASPARENZA)

4 D.L.vo 231/01 e s.m.i. Prima: Societas delinquere non potest (ex Art. 27 Costituzione) Ora: Societas delinquere potest La responsabilità dell ente si somma a quella delle persone fisiche

5 D.L.vo 231/01 e s.m.i. introduce nel nostro ordinamento la responsabilità diretta delle imprese e delle organizzazioni, che si affianca a quella individuale; va sempre considerato il collegamento ai reati; disciplina la responsabilità amministrativa in sede penale degli Enti per reati commessi nel proprio interesse o a proprio vantaggio;

6 D.L.vo 231/01 e s.m.i. INTERESSATI: Società di capitali e di persone Associazioni anche prive di personalità giuridica Enti pubblici economici (enti a soggettività pubblica ma privi di poteri pubblici) nonché le agenzie pubbliche (AUSL) le aziende pubbliche per la gestione di servizi pubblici (aziende speciali) enti pubblici autarchici (INPS, INAIL, ISTAT...) Se il reato é commesso all estero, purché in Italia vi sia la sede principale dell ente e lo Stato estero in cui é commesso il fatto non proceda. La normativa si applica anche alle sedi secondarie italiane di società straniere.

7 D.L.vo 231/01 e s.m.i. NON INTERESSATI: Stato Enti Pubblici territoriali Enti Pubblici non economici Enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale: per esempio i sindacati e i partiti politici per espressa previsione normativa

8 Artt. 5-8 D.L.vo 231/01 e s.m.i. reato commesso da figure apicali (o soggette al controllo) nell interesse o vantaggio dell ente l ente non risponde se: ma va provata: interesse esclusivo o di terzi da parte della figura l adozione ante di modelli di organizzazione e di gestione finalizzati la vigilanza e l aggiornamento tramite organismo dell ente ma autonomo reato commesso in maniera fraudolenta e violando modello (poi ne parliamo Artt. 6 7) l ente risponde anche se l autore del reato non identificato / né imputabile / il reato si estingue per cause diverse dall amnistia

9 Artt D.L.vo 231/01 e s.m.i. SANZIONI Amministrative (Art. 9) Pecuniaria (per ogni tipo di reato Δ da 1 a quote) Interdittiva * Confisca Pubblicazione sentenza * in alternativa: azzeramento dei vertici aziendali con nomina di un commissario giudiziale

10 D.L.vo 231/01 e s.m.i. SANZIONI interdittive (Art. 13) (da 3 mesi a 2 anni) esercizio attività autorizzazioni, licenze, concessioni contrarre con la PA agevolazioni / finanziamenti / contributi / sussidi pubblicizzazioni beni / servizi quando: profitto di rilevante entità, reiterazione

11 D.L.vo 231/01 e s.m.i. Riprendiamo i reati (Artt ) Responsabilità amministrativa dell ente parliamo di famiglie di reati Art. 24 Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente Pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica. quali 316bis c.p. (malversazione a danno dello Stato) 316ter c.p. (indebita percezione di erogazioni ) 640, c.2 (ingiusto profitto, con aggravante se P.A.) 640 bis (truffa aggravata su P.A. ) 640 ter (truffa informatica su P.A. )

12 D.L.vo 231/01 e s.m.i. Art. 24 bis Delitti informatici e trattamento illecito dei dati (tutta l attività deve essere tracciabile Responsabile IT).. Art. 25 Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione (rilevante Art. 318 c.p. CORRUZIONE reclusione per pubblico ufficiale corrotto da 6 mesi a 3 anni) ma si applicano anche al corruttore

13 D.L.vo 231/01 e s.m.i. Art. 25 septies Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime connesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza del lavoro articolo aggiunto dal D.L.vo n. 81/2008 e s.m.i. Art. 25 undecies Reati Ambientali (parliamo di specie protette ed habitat in siti protetti) (parliamo di violazioni ex D.L.vo 152/2006 e s.m.i.) articolo aggiunto dal D.L.vo n. 121/2011

14 Tutto il complesso di Normativa di cui stiamo parlando è la conseguenza della in particolare Trattato dell Unione Europea: Convenzione sulla tutela degli interessi finanziari; Convenzione relativa alla lotta anticorruzione

15 D.L.vo 231/01 e s.m.i. Artt. 6-7 È un obbligo : NO Il modello è volontario Va fatta un analisi costi / benefici anche in funzione del ruolo (es.: proprietario, amministratore, sindaco, presidente, etc.)

16 D.L.vo 231/01 e s.m.i. stimando la frequenza e la magnitudo ( P = R x M ) e decidere SI NO Codice Etico Manuale (Modello) semplice con parte Generale e parte Specifica

17 D.L.vo 231/01 e s.m.i. individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l attuazione delle decisioni dell ente in relazione ai reati da prevenire; individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; prevedere obblighi di informazione nei confronti dell organismo deputato a vigilare sul funzionamento e sull osservanza del Modello; introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello.

18 Lo stesso tipo di percorso (tecnico giuridico) è stato attivato dalle Pubbliche Amministrazioni che hanno affrontato (e predisposto) in maniera efficace: il PIANO TRIENNALE di PREVENZIONE della CORRUZIONE e il PROGRAMMA TRIENNALE per la TRASPARENZA e l INTEGRITÀ che prevedono anche una matrice di responsabilità esplicita, con un Responsabile identificato

19 D.L.vo 231/01 e s.m.i. Nel caso del modello 231 il fulcro è l Organismo di Vigilanza OdV) e l ipotesi di esclusione di responsabilità è basata appunto sul modello esimente realmente applicato (Artt. 6 7)

20 D.L.vo 231/01 e s.m.i. in piccole realtà può essere monosoggettivo e costituito dall organo dirigente da escludere, in altri casi, CdA / AD / Collegio Sindacale ammissibile Struttura Internal Auditing Compiti: VIGILANZA E CONTROLLO AGGIORNAMENTO DEL MODELLO FORMAZIONE

21 Gruppo di Lavoro di cui ArpaER fa parte, finalizzato alla predisposizione di una LINEA GUIDA PER LE ANALISI AMBIENTALI. È da due anni che è in progress (presentata ufficialmente ultima revisione al REMTECH Ferrara maggio 2013) Prevista versione definitiva entro il 2014 La qualità del dato analitico in campo ambientale

22 LINEA GUIDA PER LE ANALISI AMBIENTALI Aspetti cui occorre dare rilievo: l attuale draft riordina e puntualizza una serie di elementi che non attengono solo l analisi in campo ambientale gli elementi di estremo interesse ed innovativi attengono una parte dedicata a : - Luogo di lavoro e Condizioni Ambientali - Appendice A Il D.L.vo 231/01 ed i Laboratori, strettamente collegata Appendice B Registrazioni viene affermato il valore del campionamento, come parte integrante del progetto d analisi, come contributo significativo all incertezza del dato

23 LINEA GUIDA PER LE ANALISI AMBIENTALI Purtroppo, non solo in campo ambientale, i modelli organizzativi sia istituzionali, sia di vigilanza, sia di supporto all impresa, contemplano spesso due momenti separati (campionamento e analisi) che, a volte, non si vedono fra loro. Trattasi di aspetto non indifferente per le implicazioni nel modello 231/01

24 Estratto Appendice A

25 Estratto Appendice A

26 Estratto Appendice A

27 Estratto Appendice A

28 Aspetti D.L.vo 231/01 e s.m.i. Accreditamento ISO dà attestato di competenza e garanzia al cliente Accreditamento non dà garanzia di esecuzione corretta e coerenza procedurale. Di tale garanzia va data evidenza oggettiva tramite le registrazioni e tramite il controllo periodico delle stesse, relativo a tutto il processo svolto (campionamento analisi esito) Il Sistema di Gestione Qualità (e l Accreditamento), come il SGS/SGA se del caso, costituiscono un primo necessario passo di evidenza oggettiva per la garanzia di veridicità, anche ai fini del D.L.vo 231/01

29 Aspetti D.L.vo 231/01 e s.m.i. Va sottoposto a valutazione di rischio (Risk Analysis) ogni processo. Sicuramente i percorsi analitici in campo ambientale e su matrici vulnerabili come gli alimenti, sono ad importante rilievo di rischio. A maggior ragione se si opera in campo sanitario. Tale valutazione di rischio va considerata a partire dal committente (cliente) fino al fornitore, senza escludere il personale dipendente ed i collaboratori / colleghi come elementi della filiera etica che va garantita nonché le Istituzioni di riferimento

30 Aspetti D.L.vo 231/01 e s.m.i. Da decidere; Codice etico di comportamento Matrice di responsabilità Modello (semplice) che contempli casistiche a maggior rischio e protocolli di comportamento nei confronti del cliente/stakeholder/p.a. Livello di condivisione/formazione Tracciabilità/Archiviazione/Registrazione Dati Organismo di Vigilanza (mono?) Controllo /Monitoraggio ed Azioni a seguire in caso di evidenze

31 Aspetti D.L.vo 231/01 e s.m.i. Il Profilo decisionale è influenzato dal collocamento organizzativo del Laboratorio (libero professionale, interno di controllo, con anche valenza esterna ed attività per terzi, pubblico a presidio di controllo istituzionale e verifica di norma a valenza esterna o come parte nella predisposizione di una valutazione di conformità, con attività per privati) Quindi va fatta una media pesata fra attività tecnica e profilo giuridico adottando una configurazione di analisi di rischio predittiva non giustificativa

32 Motivi tecnici / economici spingono ad imboccare il percorso delle semplificazioni amministrative / economiche e dei controlli sulle imprese (rif.to Art. 14 L. n. 35/2012). Le semplificazioni sono legate alle certificazioni / registrazioni / accreditamenti (rif.to POSITION PAPER ACCREDIA in corso di approvazione: Semplificazione amministrativa e valutazioni della conformità accreditamento ). sotto

33 In questo contesto prossimo non credo che il sistema di competenze da noi rappresentato (sia pubblico sia privato) possa esimersi dall esprimere con professionalità ed etica modelli e sistemi di gestione ad elevato contenuto a giustificata aderenza ai processi a coerente valutazione del rispetto della Norma

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