STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA Ver. 7
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- Vittoria Rosi
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1 CONTROLLO DELLE COPIE Il presente documento, se non preceduto dalla pagina di controllo identificata con il numero della copia, il destinatario, la data e la firma autografa del Responsabile della Qualità, è da ritenersi copia informativa non controllata. Allegato 6 bis STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA Ver. 7 STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Pagina: 1/7
2 CONTROLLO DEL DOCUMENTO STATO DELLE REVISIONI Versione n. Data Descrizione delle modifiche apportate nella revisione alla versione precedente 2 09/09/98 Lo standard documentale è stato modificato per meglio recepire il processo descritto nella procedura di Gestione della configurazione (SQ.A.PO.11). 3 20/10/98 Lo standard documentale è stato modificato in quanto la Funzione Qualità ora gestisce anche il modello di tale standard: è stata eliminata l immagine del modello. 4 15/04/1999 Lo standard documentale è stato rinominato per rendere congruente la gestione documentale 5 29/10/99 Lo standard documentale è stato modificato per renderlo congruente con il nuovo modulo unificato di distribuzione del software 6 Rif. Pagina Lotus Notes 7 Rif. Pagina Lotus Notes Il documento è stato modificato per: Il riferimento a procedure obsolete rif. SQ.A.PO.08, SQ.A.PO.15 e SQ.A.PO.22; ottimizzare la struttura dei capitoli contenuti nel documento. Il documento è stato modificato per: inserire il riferimento alla norma UNI EN ISO 9001:2000. Capitoli modificati Intero documento Nessun capitolo 6 Tutti 2.1. STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Pagina: 2/7
3 SOMMARIO 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI DOCUMENTI ESTERNI DOCUMENTI INTERNI DEFINIZIONI DESCRIZIONE DELLO STANDARD...4 STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Pagina: 3/7
4 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Il piano di gestione della configurazione ha l obiettivo di descrivere la configurazione del prodotto al fine di garantire la sua completa manutenzione. Esso indica le attività preposte a garantire l integrità del prodotto software (e delle sue componenti) e della relativa documentazione tecnica, definendo le modalità di controllo della sua configurazione, gli strumenti scelti per gestire gli archivi cartacei e le librerie di sistema utilizzate per la sua gestione. Viene realizzato al fine di gestire le modifiche e versioni sui semilavorati (documenti e prototipi) durante tutto il ciclo di vita con particolare attenzione al prodotto finale (applicazione software) durante la fase di collaudo. Lo scopo del documento è quello di definire le modalità di compilazione del Piano di gestione della configurazione. Responsabile del presente Standard Documentale è la Funzione Qualità. Le proposte di modifica o di miglioramento devono essere inviate a detta Funzione che gestisce operativamente il documento (secondo quanto prescritto dalla Procedura Organizzativa Gestione della documentazione (SQ.A.PO.07). Il corrispondente modello magnetico (.dot) è gestito da detta Funzione che ne garantisce la diffusione e la sicurezza. 2. RIFERIMENTI 2.1 DOCUMENTI ESTERNI NORMA UNI EN ISO 9001:2000 Sistema di Gestione per la Qualità Requisiti DOCUMENTI INTERNI Manuale della Qualità ACI Informatica (SQ.A.QM.01); Procedura organizzativa Gestione della Documentazione (SQ.A.PO.07). Procedura organizzativa Gestione delle modifiche (SQ.A.PO.04); Procedura organizzativa Gestione delle configurazione (SQ.A.PO.11); Procedura organizzativa Rilascio prodotto (SQ.A.PO.13); Procedura organizzativa Gestione anomalie (SQ.A.PO.14); Procedura organizzativa Progettazione e realizzazione soluzioni informatiche (SQ.A.PO.34); Il codice del modello da utilizzare è: #D_PGCON.DOT 2.3 DEFINIZIONI Per i termini, sigle e acronimi contenuti in questo documento si fa riferimento al Glossario dei termini utilizzati nel Sistema Qualità (SQ.A.GL.01). 3. DESCRIZIONE DELLO STANDARD 1. Scopo e campo di applicazione 2. Riferimento 2.1 Documenti esterni 2.2 Documenti interni 2.3 Definizioni 3. Identificazione della configurazione 3.1 Caratteristiche hardware e software 3.2 Sottosistemi e relazioni tra loro esistenti 3.3 Definizione dei componenti e scelta dei Tool di sviluppo utilizzati 3.4 Dipendenza tra le release dei componenti architetturali 4. Controllo della configurazione 5. Controllo delle versioni 5.1 Istruzioni operative per l archiviazione, la duplicazione e la distribuzione 5.2 Lista di distribuzione delle copie del software STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Pagina: 4/7
5 1. Scopo e campo di applicazione In questo capitolo deve essere specificato il nome del Cliente, il nome ufficiale del progetto ed il Codice Progetto. In questo contesto devono essere riportate brevemente la descrizione del prodotto che sarà soggetto a configurazione e le informazioni necessarie, finalizzate al supporto delle variazioni che potranno essere effettuate sul prodotto o sul sistema rilasciato (ad esempio se rispetto alla definizione del prodotto i sottosistemi previsti subiscono un versionamento non omogeneo). 2. Riferimenti 2.1 Documenti esterni In questo capitolo occorre elencare i documenti esterni ai quali la procedura fa riferimento, che possono essere: Norme emesse da enti riconosciuti; Documenti vigenti; Documenti dello stato Per quanto riguarda i riferimenti alle norme occorre indicare: NORMATIVA seguito dal codice della norma, poi il titolo esatto della norma racchiuso tra doppi apici in carattere corsivo a corpo 8. Gli eventuali paragrafi di riferimento interni alla norma possono essere specificati di seguito seguendo lo stesso procedimento. 2.2 Documenti interni In questo capitolo occorre elencare i documenti interni ai quali la procedura fa riferimento, che possono essere: Documenti del Sistema Qualità; Documenti aziendali; Documenti progettuali; Documenti di fornitori; Metodologie; Ecc. 2.3 Definizioni In questo capitolo devono essere inseriti i termini, le definizioni, non facenti parte del Glossario definito nel Sistema Qualità. Tali termini possono comprendere vocaboli specialistici utilizzati all interno del documento e che possono non essere correttamente compresi o interpretati da un lettore non coinvolto nel progetto. Devono essere inoltre esplicitate tutte le sigle e le abbreviazioni utilizzate. Nel caso in cui non si verificasse la necessità sopra definita si potrà rimandare al documento: Glossario dei termini utilizzati dal sistema qualità di ACI Informatica (SQ.A.GL.01). 3. Identificazione della configurazione 3.1 Caratteristiche hardware e software: In questo capitolo descrivere le caratteristiche hardware e software di base e di ambiente che costituiscono la piattaforma di sviluppo, di collaudo e target dell utente 3.2 Sottosistemi e relazioni tra loro esistenti: In questo capitolo descrivere i sottosistemi e le relazioni fra loro esistenti (come ad esempio dipendenze di modifica fra i sottosistemi installati in ambiente server ed in ambiente client, ecc.) 3.3 Definizione dei componenti e scelta dei Tool di sviluppo utilizzati In questo capitolo descrivere i prodotti e i documenti che comporranno la Baseline del prodotto (software e documentazione di progetto). Inoltre indicare i tool di sviluppo utilizzati per la realizzazione del prodotto stesso. 3.4 Dipendenza tra le release dei componenti architetturali In questo capitolo occorre indicare le eventuali dipendenze tra le release delle diverse componenti architetturali (compilatore, sistema operativo, DBMS...) STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Pagina: 5/7
6 4. Controllo della configurazione In questo capitolo si deve indicare quanto segue: Se le componenti da configurare seguono il processo descritto nella procedura di Gestione della Configurazione (SQ.A.PO.11); Se il progetto utilizza strumenti propri per la gestione della configurazione che garantiscano la congruenza logica con la procedura sopra menzionata. Le responsabilità nella gestione della configurazione Copiare interamente il testo qui appresso riportato nel Piano di Gestione Configurazione se il controllo della configurazione avviene secondo gli standard aziendali altrimenti esplicitare, tutte le volte che è ravvisata la necessità di richiedere una modifica ad un prodotto software, le modalità di comunicazione all interno di ACI Informatica e fra ACI Informatica ed il cliente ed eventuali subfornitori, e le informazioni cardini per garantire l efficienza, ovvero i tempi, e l efficacia di implementazione della modifica. Per il controllo della configurazione sono evidenziati i seguenti ambienti con le relative modalità di trasferimento delle componenti da un ambiente all altro. Per ogni configurazione esiste un giornale che identifica la configurazione stessa e gli elementi che la compongono. Ambiente di sviluppo L ambiente di sviluppo è l ambiente in cui il gruppo di progetto predispone il software, i dati e la documentazione necessarie per il corretto funzionamento del sistema. Tale ambiente può essere diviso logicamente in due sottoambienti: Sviluppo dove il gruppo di progetto realizza i componenti. In tale sottoambiente sono garantite l identificazione e la rintracciabilità dei componenti stessi. System Test dove il gruppo di progetto effettua il System test dei componenti realizzati. Nel caso si verificassero anomalie i componenti difettosi verranno riportati nell ambiente di sviluppo per essere modificati. La tracciabilità di questo processo è garantita dai Fogli Anomalie dove sono annotati i componenti da modificare e la causale dell intervento. Anche in questo sottoambiente sono garantite l identificazione e la rintracciabilità dei componenti. Ambiente di collaudo L ambiente di collaudo è l ambiente in cui il Controllo Qualità effettua le prove previste dal Piano della Qualità, i dati e la documentazione. Al termine dello sviluppo di una fase progettuale il Responsabile di Progetto consegna al responsabile del Controllo Qualità tutte le componenti della Baseline e il Piano dei Test, con indicate tutte le operazioni da effettuare per la installazione ex novo del sistema. Il Controllo Qualità provvede supportato dalla funzione Architetture e Supporto Progetti alla predisposizione dell ambiente, installa il sistema software e provvede all effettuazione delle prove. In caso di esito negativo il Controllo Qualità compila i Fogli Anomalia dove sono identificati i componenti da modificare e la causale dell intervento e le attività riprendono nell ambiente di sviluppo a cura del Responsabile di progetto. In caso di esito positivo la configurazione viene consolidata e risiederà, dipendentemente dalle tecnologie utilizzate e dalle risorse disponibili, su supporti e librerie identificati nel giornale di configurazione. Ambiente di esercizio L ambiente di esercizio è l ambiente di utilizzo effettivo del sistema realizzato. STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Pagina: 6/7
7 Ambiente di Manutenzione L ambiente di manutenzione contiene l intera configurazione installata in ambiente di esercizio. In tale ambiente è possibile apportare modifiche dovute a malfunzioni (Correttive) ed elaborare patch pronte per essere distribuite in caso di necessità. Di queste operazioni si tiene traccia con la compilazione di fogli anomalie che contengono le informazioni già descritte nelle procedure di Assistenza (utenti ed help desk) (SQ.A.PO.26) e Gestione Anomalie (SQ.A.PO.14). 5. Controllo delle versioni Indicare in questo capitolo le modalità d identificazione di una versione di prodotto nel caso in cui le regole di classificazione siano diverse da quelle descritte nella procedura Gestione della Configurazione (SQ.A.PO.11). In particolar modo descrivere: 1. Il numero di livelli previsto per una versione; 2. le motivazioni di incremento per ciascun livello; 3. le modalità di dismissione della versione per ciascun livello; 4. le modalità di costituzione del prodotto da installare. 5.1 Istruzioni operative per l archiviazione, la duplicazione e la distribuzione Indicare in questo capitolo le istruzioni operative, le modalità che serviranno per l archiviazione, la duplicazione e la distribuzione del prodotto rilasciato. 5.2 Distribuzione delle copie del software I dati relativi a ciascuna distribuzione software devono essere riportati nell apposito modulo Richiesta di distribuzione software in periferia con α ω Stampato il 27/06/06 STANDARD DOCUMENTALE PIANO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Pagina: 7/7
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