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1 TITOLO Riunione della Commissione IMCO LUOGO E DATA 17 e 18 settembre 2012 Sala: Altiero Spinelli (3G-3) Parlamento Europeo, 1040 Bruxelles ORGANIZZATORE Commissione IMCO RELAZIONE La Commissione parlamentare per il mercato interno e la protezione dei consumatori ha presentato e discusso i seguenti punti: Codice doganale dell Unione (Rifusione) L on. Le Grip, membro del PPE e relatrice del parere, conferma la necessità della rifusione del Codice per approfondire e ammodernare la normativa doganale. L attuale normativa si basa sul Codice del 92, ma nel frattempo sono state fatte varie modifiche. La Commissione Europea ha infine deciso per un ordinamento rifuso, rispondendo a tre obiettivi: 1. il rinvio della data di attuazione del codice doganale, inizialmente prevista per il 24 giugno 2013, necessario perché le modifiche dei sistemi informatici stanno riscontrando ritardi in vari Stati membri; 2. l adeguamento del Codice al trattato di Lisbona, in tema di poteri delegati e competenze di esecuzione (art. 290 e 291); 3. l attuazione di modifiche per la sicurezza e l ammodernamento delle procedure informatiche. Gli emendamenti al testo riguardano: - L obbligo di recepimento della modalità elettronica per tutti gli scambi di dati tra autorità doganali e operatori economici (art.6). Tale principio vuole aumentare l interazione e la sicurezza nello scambio delle merci. Per non aumentare il divario tra gli Stati membri è importante esigere da tutti l ammodernamento informatico, quindi le deroghe vanno accordate solo in casi eccezionali e per un periodo limitato. - La valorizzazione dello status di operatore economico autorizzato (OEA). Spesso l iter per raggiungere tale status è lungo e difficile. Si propongono emendamenti per semplificare la procedura di rilascio dello status da inserire nel testo di base. Inoltre, per semplificare le operazioni dell OEA bisogna alleggerire i controlli successivi allo sdoganamento. Il ruolo dell OEA garantisce la sicurezza economica interna, quindi bisogna puntare sulla sua valorizzazione. Nell incoraggiare la domanda di acquisizione dello status si devono considerare le caratteristiche delle piccole medie imprese. - Il tema dell OEA va trattato anche nel campo delle relazioni internazionali in materia doganale. UE e USA hanno sottoscritto un patto per il riconoscimento degli OEA anche in

2 America, come già altri Stati non membri. È necessario proseguire con il riconoscimento internazionale dell OEA tramite accordi con altri sistemi doganali. - Stante la suddivisione dei poteri delegati e delle competenze di esecuzione della Commissione (art del trattato di Lisbona), si vogliono includere nel testo di base: 1. lo sdoganamento centralizzato; 2. le regole per l acquisizione dello status di Operatore Economico Autorizzato; 3. le regole sull acquisizione d origine e l origine preferenziale delle merci. Sono state proposte modifiche anche per altre parti del trattato, il che richiederà un accordo politico. Tra queste il deposito temporaneo, da non trattare come una procedura, ma come parte a sé stante, in quanto altrimenti le implicazioni annesse appesantirebbero il lavoro di tutti, OEA in primis. L unione doganale è un anello fondamentale del mercato unico, nonché per le esigenze degli operatori economici. È quindi importante che su questo tema si abbia il consenso forte tra Commissione e parlamento. Per questo l approccio bilanciato tra deroghe e ammodernamenti dell On. Le Grip è stato condiviso generalmente da tutti i gruppi politici. Particolari indicazioni dei relatori ombra hanno riguardato l armonizzazione di procedure e tempi di attuazione delle disposizioni per l ammodernamento, la limitazione dei tempi delle deroghe in tema di aggiornamento digitale, l agevolazione degli OEA, rispetto all applicazione della semplificazione (on. Rapti, S&D; on. Bielan, ECR; on. Kalniete, EPP; on. Stihler, S&D). L on. Schwab (EPP) ha invece dissentito con il lavoro dell on. Le Grip, affermando che il testo non è così equilibrato in quanto alla sburocratizzazione e i requisiti degli operatori, soprattutto per quelli nazionali. I punti da emendare per lui riguardano lo sgravio effettivo per la procedura di rilascio dello status di OEA e il valore doganale per l Unione, di cui non si trovano i principi nel codice. Tutti i gruppi parlamentari si sono trovati d accordo nel sottoscrivere il trattato di Lisbona sul tema degli atti delegati, con l inclusione al testo di base del codice di atti legislativi più specifici, invocando l equilibrio tra decisioni politiche ed efficacia amministrativa. Tale tema conferma l interesse che la base giuridica debba essere uniforme e non a discrezione di Stati membri. L on. Ruhle (V-ALE) in particolare è preoccupata che la Commissione proponga una pletora di deroghe, mentre scadenziario e mansioni devono rimanere tali e quali. Il rappresentante della Commissione europea, dopo aver espresso generale soddisfazione per la relazione Le Grip, ha tuttavia ribattuto la sua preoccupazione per il fatto che il parlamento voglia far confluire nell atto di base sempre più dettagli. Il prezzo da pagare sarebbe la rigidità della regolamentazione, con conseguenze negative sull adattamento alle condizioni reali. In tema di deroghe bisogna considerare la difformità dell aggiornamento informatico tra Stati membri. Pertanto ne andrebbero definiti i criteri. Per quanto riguarda l OEA, anche qui troppe facilitazioni imporrebbero di introdurre sempre più criteri, a discapito di flessibilità e di una maggiore difficoltà per ottenere lo status. L on. Le Grip pensa comunque di aver creato un buon equilibrio tra atti delegati e atti esecutivi rispetto al testo di base; la ripartizione delle competenze tra parlamento e Commissione è rispettata e l operazione di ricostruzione del codice nel testo di base si può accompagnare ai dettagli presenti negli atti delegati. Calendario dei lavori:

3 - 16 ottobre, scadenza per la presentazione di emendamenti sul draft report del 17 settembre, novembre, discussione sugli emendamenti, - 28 novembre, seconda riunione della commissione parlamentare IMCO per lavorare sugli eventuali emendamenti di compromesso, - 29 novembre, si vota la relazione e il mandato, - primavera 2013, fine dei lavori. Politica di concorrenza 2011 L on. Schwab (EPP) discute la relazione annua sulla politica di concorrenza del 2011, gestita dall on. Presedo (S&D) della commissione ECON. Così com è stato strutturato il nuovo report è di più facile comprensione. I punti salienti sono quelli sollevati anche dalla stampa nelle indagini sui LIBOR e i CDS swaps. La relazione prende in considerazione soprattutto molti temi tra cui quello sulle transazioni via internet, che richiedono standardizzazione per la competitività e tutela contro il rischio della posizione dominante. La commissione ECON ha rafforzato la sua analisi in questioni quali il tema dei diritti dei consumatori, ma ha anche portato nuove questioni alle quali la commissione IMCO risponderà; tra queste la ricapitalizzazione degli istituti bancari europei, che non sembra il caso di inserire in questa relazione. Interessante anche il punto sulle regole per gli aiuti agli Stati europei, che forse contribuiranno anche alla tutela dei diritti dei consumatori, ad esempio sul copyright. La commissione ECON tenta di inserire anche altri settori di analisi, quali lo stimolo per la crescita, tema che soffre di una proliferazione di burocrazia. Più investimenti pubblici non sono il modo per raggiungere quel punto. In altri settori, quali l energia, è auspicata una competizione maggiore. Nel regolamentare la competizione bisogna assicurare che la posizione dominante fuoriesca così che la competizione possa essere un circuito positivo per i consumatori. Secondo l on. Cofferati (S&D) il parere sulla politica di concorrenza 2011 è una buona occasione per rivedere le regole del mercato europeo da un punto di vista generale. Bisogna tutelare i diritti consumatori. La vigilanza per i pagamenti elettronici va mantenuta e rafforzata. L on. Chatzimarkakis (ALDE) ha invece affermato che la relazione non analizza la reazione del mercato interno rispetto alla crisi finanziaria. Il divario economico tra gli Stati membri sta aumentando progressivamente e la relazione non sembra trattare con serietà tali temi. Stando a quanto afferma il parlamentare i fondi devoluti nell area PIGS hanno aggravato la situazione. Il mercato interno dovrebbe garantire che la bilancia dei pagamenti tra i paesi EU sia equilibrata. Tutto dovrebbe essere più trasparente, anche nel caso delle insolvenze. Inoltre bisogna definire il potere di sanzione della Commissione europea. Al momento essa si limita infatti a fotografare la situazione, senza agire. Il fatto che Spagna e Grecia abbiano livelli di disoccupazione tra i peggiori al mondo dopo 20 anni di mercato interno dovrebbe far pensare. Gli strumenti messi in campo non stanno funzionando. Tutta l agenda cozza con questi risultati negativi. La relazione giustamente pone il problema del cattivo funzionamento delle agenzie di rating, deleterio per il mercato interno. La Commissione dovrebbe lavorare quindi a favore della creazione di un agenzia europea. L on. Bielan (ECR) ha affermato che per avere lo sviluppo del mercato interno bisogna poter

4 attuare una policy completa. Questo aiuta inoltre una corretta concorrenza. La mancanza di trasparenza ha portato alla crisi, soprattutto con i derivati. La regolamentazione non deve creare oneri eccessivi. L on. de Jong (GUE/NGL) ha posto il problema della trasparenza fra tre tipi di divisioni nel sistema della concorrenza, ovvero all interno del governo, tra aziende e consumatori e poi all interno delle aziende. Non c è menzione di questo nel report. I suoi dubbi hanno riguardato il ruolo dell UE rispetto ai fallimenti dei grandi gruppi d impresa. Per prevenire bisogna definire le regole di concorrenza rispetto a questi settori. Il mercato deve evitare che i grandi determinino i prezzi. Il rappresentante della Commissione europea ha confermato che la politica della concorrenza è fondamentale per la ripresa. La relazione non tratta tuttavia tutti i temi che la Commissione ha affrontato durante lo scorso anno. I temi principali riguardano i servizi finanziari, il cibo e il settore dell aero-trasporto di beni. Secondo l on. Schwab (EPP), il diritto alla competitività ha valenza, però bisogna puntare i riflettori sul mercato interno, che compete tale commissione parlamentare. Pertanto la legge sulla competizione deve garantire che il mercato interno funzioni, senza scavalcamenti di competenze d ambito. Attuazione della direttiva 2008/48/CE sul credito al consumo L On. Collin-Langen, membro del PPE, ha presentato il parere sulla direttiva sul credito al consumo (DCC). I principali obiettivi sono la protezione dei consumatori e il rafforzamento del mercato interno attraverso il credito al consumo. Si punta all aumento dell armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri sui patti per i prestiti riguardo il credito al consumo per un valore tra 200 e 75;000. Bisogna ridurre le differenze tra legislazioni nazionali. Fornire informazioni trasparenti sulle condizioni di prestito permetterebbe di facilitare i crediti trans-nazionali. La relazione identifica il deficit di implementazione nella DCC rispetto all insignificante sviluppo del credito al consumo transfrontaliero. I relatori hanno rimarcato che tale direttiva venga applicata prima di dibatterne qualunque revisione. I 29 emendamenti proposti hanno riguardato soprattutto l implementazione dell informazione al consumatore, gli accertamenti sulla valutazione della solvibilità dei debiti e il corretto recepimento della normativa europea. Appalti pubblici L on. Tarabella (S&D), rapporteur della relazione, ha raggruppato in dieci cluster i 2500 emendamenti che ha ricevuto. In questa sessione sono stati presentati i primi cinque, ovvero: 1. la scelta delle procedure d appalto; 2. la strategia d uso delle gare d appalto pubbliche; 3. la riduzione della documentazione; 4. le compravendite tramite internet; 5. l accesso delle PMI agli appalti pubblici. L appalto pubblico è uno strumento prioritario per raggiungere l armonizzazione del mercato interno (consiste nel 18% del PIL europeo). Tuttavia bisogna tenere in considerazione come sempre l applicabilità e l efficacia delle normative, per garantire i diritti dei cittadini all interno del modello europeo e le norme sociali e ambientali. All applicabilità della norma deve seguire l applicazione vera e propria. Per questo conta anche molto il raggiungimento del principio

5 della semplificazione. L efficienza delle procedure (cluster 1) non dipende esclusivamente da un sistema di aggiudicazione più semplice, esse richiedono trasparenza. Lo strumento del dialogo competitivo ad esempio non ha funzionato. Questo risultato ha indotto la Commissione a proporre il partenariato per l innovazione. Tuttavia la di là della denominazione innovativa bisogna poter proporre qualcosa di chiaro e concreto. Resta che se il fine è l innovazione e lo sviluppo, la procedura deve essere più trasparente, e deve basarsi sulla sana concorrenza tra imprese. L uso degli appalti pubblici (cluster 2) va rafforzato aumentando la trasparenza. Il tema dell offerta vantaggiosa è stato interessato da molti emendamenti. Per quanto riguarda i subappalti, spesso i problemi derivano dalla mancanza di controllo della catena, che provoca una scarsa qualità nei lavori. Sono da definire quindi le corresponsabilità di controllo. È comunque importante che ci sia una regolamentazione chiara per il subappalto. Per quanto riguarda il 3 e 4 cluster (riduzione della burocrazia e e-procurement), si devono evitare frammentazioni e rinvio delle decisioni. Le amministrazioni devono avere le informazioni necessarie per adoperarsi al recepimento. Inoltre l e-procurement funziona solo se la piattaforma è interoperabile. Per favorire l accesso delle PMI agli appalti pubblici (cluster 5) viene proposta la suddivisione dell appalto in lotti. Tuttavia non si può imporre all ente aggiudicatrice tale suddivisione. Gli ulteriori cinque cluster non sono trattati in questa sede, ma riguardano: 6) l aggregazione della domanda, 7) le altre procedure di appalti pubblici, le varianti, i termini della pubblicazione, 8) le procedure sane, 9) una governance migliore attraverso la rendicontazione, le statistiche, ecc, 10) le definizioni: soglie, massimali, nomenclatura, ecc verranno discussi dalla commissione IMCO il 5 novembre. Preoccupazioni principali da parte dei gruppi politici riguardano la mole degli emendamenti (on. Weiler, S&D), soprattutto perché all interno degli stessi partiti ci sono ancora divergenze (on. Engel, EPP; on. Ruhle, EFA), da colmare con un lavoro più sinergico (on. Harbour, ECR). Bisogna inoltre ridimensionare gli stessi obiettivi della relazione perché possano essere messi in pratica (on. Engel, EPP). Si auspica pertanto che si vada al più presto alla fase degli emendamenti di compromesso (on. Schaldemose, S&D). Tutti i gruppi parlamentari spingono per la certezza del diritto e per questo malvedono misure complesse a livello procedurale (on. De Jong, GUE-NGL), ad esempio nei subappalti (on. Ruhle, EFA) o per la facilitazione dell accesso alle PMI con la suddivisione in lotti (on. Engel, EPP) se non a livello nazionale (on. Chatzimarkakis, ALDE). La stessa creazione di nuovi concetti quali la sostenibilità sociale come criterio di aggiudicazione degli appalti sembra non favorire la certezza del diritto alle aziende, in quanto ancora non è contenuta nel testo la definizione di tale concetto (on. Engel, EPP; on. Ruhle, EFA). Tuttavia molti nutrono interesse all etica e al sociale in merito ai criteri di selezione delle gare. Si deve trovare quindi un alternativa all offerta più vantaggiosa come criterio (on. Ruhle, EFA; on. Salvini, EFD). Inoltre, un eccessiva regolamentazione delle competenze delle autorità aggiudicatrici irrigidirebbe il loro compito, a discapito della concorrenzialità dei bandi (on. Harbour, ECR), come in tema di subappalti bisogna evitare nuovi gravami, che imporrebbero la gestione da parte degli amministratori di ulteriore modulistica (on. Ruhle, EFA; on. Salvini, EFD).

6 Resta la particolare attenzione verso attori quali le PMI (on. de Jong GUE-NGL), e le amministrazioni locali (on. Mayer, EPP), che per veder realmente rappresentati i loro interessi potrebbero essere coinvolti nella sperimentazione di nuove procedure. La trasparenza è un tema che ritorna riguardo ai subappalti, in quanto per verificarne l efficienza tutti i rapporti di responsabilità devono essere disponibili per l analisi (on. Engel, EPP). La difficoltà di recepimento della direttiva potrebbe cadere soprattutto rispetto al punto dei ritardati pagamenti (on. Salvini, EFD). Nonostante per questo e per ulteriori motivi si auspichi una proroga (on. Gebhardt, S&D), il relatore on. Tarabella (S&D) è stato lapidario: per quanto riguarda i ritardi di pagamento chi non rispetta regole è escluso dal gioco. La scadenza per la votazione della commissione IMCO è stata prolungata al 29 Novembre e al 18 Dicembre. Modifica della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento relativo alla cooperazione amministrativa tramite il sistema d'informazione del mercato interno L on. Vergnaud, membro del S&D, ha esordito ribadendo la sinergia tra parlamento e Commissione rispetto a tale direttiva, riguardante l agevolazione della mobilità delle figure professionali attraverso la semplificazione delle procedure. Oltre ad aumentare la fiducia nel rapporto tra clienti e fornitori, tale settore può contribuire alla crescita e dare fiducia ai giovani per il loro futuro di mobilità. La direttiva riguarda centinaia di professioni in numerosi stati, quindi sarà necessario approvare compromessi e concessioni. Inoltre l on. Corazza Built (EPP) ha ribadito che la direttiva non vada verso la disciplina del mercato del lavoro ma resti nel campo dei riconoscimenti delle qualifiche. I punti salienti riguardano ad esempio l emendamento rispetto al tema dell accesso parziale, da non impedire ma da modificare per alcune professioni, soprattutto nel settore medico. La proposta del tesserino professionale trova tutti favorevoli. È ritenuto uno strumento importante per agevolare procedure e se sviluppato potrebbe diventare un vero strumento di cittadinanza europea. Resterebbe comunque volontario ed andrebbe ad implementare le attuali procedure. Ulteriore punto su cui ci si trova d accordo è il mantenimento del principio del consenso tacito. Per quanto riguarda i periodi di tirocinio, la proposta riguarda l esclusione del riferimento alle remunerazioni. Spesso infatti i tirocini non sono necessariamente remunerati, quindi per evitare che la base giuridica sia incerta è necessaria una specificazione. Le verifiche linguistiche sono un altro punto il cui sviluppo condurrebbe ad una maggior fiducia tra clienti e pazienti soprattutto nel settore sanitario. I test dovrebbero avvenire sotto il controllo delle autorità competenti, senza interferenze rispetto alle competenze nazionali (on. Bielan, ECR). Sul tema dell allineamento delle formazioni, professioni quali l infermiere, vista la loro recente evoluzione, dovrebbero subire aumenti nel periodo formativo. Questo contemplando un periodo di almeno sei anni dall approvazione della misura. Così facendo uscirebbero anche da uno status sociale che il sistema politico non ha mai valorizzato (on. Weiler, S&D) oltre che non sempre riconosciuto tra diverse nazioni (on. Handzlik, EPP). Ulteriore nota è quella fatta sulla professione notarile. Visti i diversi sistemi legislativi vigenti

7 negli stati membri, si chiede di cancellare dalla direttiva il loro status, per approfondire il loro caso separatamente e garantirne la certezza giuridica. Gli esponenti dei gruppi parlamentari sono stati generalmente soddisfatti dell ottima base di partenza, sottolineando però l eventualità negativa di eludere il principio della semplificazione rispetto al riconoscimento dei titoli o ad ulteriori controlli da parte degli stati membri (on. Le Grip, PPE). L on. Harbour (ECR) ha infine aggiunto che nelle professioni quali quella medica le stesse competenze linguistiche dovrebbero essere garantite dalle autorità competenti. Particolare approvazione è stata mostrata per l inclusione dei liberi professionisti nel sistema di assistenza sanitaria da parte della Commissione. LINKS Ordine del giorno: %2f%2fEP%2f%2fNONSGML%2bCOMPARL%2bIMCO-OJ %2b02%2bDOC%2bPDF%2bV0%2f%2fIT Eseguito da: Francesco Peretti UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B Bruxelles Tel Fax bruxelles2@bruxelles.ven.camcom.it

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