Il bambino con autismo in psicomotricità in acqua
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- Domenica Massari
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1 Valentina Delehaye Genova Il bambino con autismo in psicomotricità in acqua
2 Autismo Sindrome comportamentale causata da un disturbo dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita caratterizzata da: Compromissione dell'interazione sociale Compromissione della comunicazione Comportamenti ripetitivi e stereotipati con attività ed interessi ristretti Disabilità permanente che accompagna il soggetto tutta la vita
3 Altre caratteristiche 1 Alterazioni comportamentali eclatanti (iperattività, aggressività, oppositività) Crisi di angoscia apparentemente immotivate o legate cambiamenti di ambiente o imprevisti Anomalie sensoriali (ipo/ipersensibilità) Incapacità di prevedere le conseguenze delle proprie azioni, difficoltà a mettersi nei panni degli altri
4 Altre caratteristiche 2 Mancata attribuzione di pensieri e desideri negli altri Difficoltà immaginative Difficoltà nel gioco funzionale, simbolico, di finzione e immaginativo Buone abilità visuospaziali e mnemoniche
5 Intervento riabilitativo Le linee guida per l'autismo della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (SINPIA) suggeriscono un intervento precoce, intensivo e strutturato E' importante il coinvolgimento costante dei genitori
6 Tra gli interventi riabilitativi suggeriti dalle linee guida per l'autismo troviamo gli approcci comportamentali e gli approcci evolutivi, tra i quali la Terapia della Neuropsicomotricità
7 La terapia della Neuropsicomotricità, attraverso il gioco e la mediazione corporea, facilita nel bambino la percezione e la conoscenza di sè, degli oggetti e dell'altro
8 La terapia della Neuropsicomotricità per i bambini autistici si propone i seguenti obbiettivi: Favorire la comparsa dei segnalatori sociali (contatto oculare, sorriso ) Aumentare i tempi di attenzione Facilitare un uso più appropriato degli oggetti Stimolare la comunicazione Arricchire il vocabolario Scoraggiare determinati comportamenti (iperattività, condotte autolesive...)
9 Il bambino impara a conoscere il mondo con tutto il suo essere, e la sua personalità si forma attraverso il suo corpo e il corpo degli altri. Pierre Vayer
10 L'invio alla Psicomotricità in acqua Organizzazione nel Centro Maisoli NPI - Terapista - Genitore
11 Restituzione alla famiglia con progetto sul bambino dopo il periodo di osservazione
12 Cosa osservare? Comportamento spogliatoio / bordo vasca Comunicazione e gioco Il soggetto in relazione a: Acqua - Operatore - Materiale - Compagni Modalità di ingresso in acqua Equilibrio e galleggiamento Propulsione Respirazione Rilassamento Modalità di uscita dall'acqua e tuffi Delehaye - Psicomotricità II 1
13 Progetto Orari frequenza Tipo di intervento Dati rilevati dall'osservazione diretta (individuare i punti di forza) Obbiettivi Modalità e strategie
14 RETE - EQUIPE Bambino Famiglia Scuola Tecnici
15 Perche' l'acqua? Delehaye - Psicomotricità I 1
16 Pratiche idroterapiche nella storia
17 Lo sviluppo del bambino comincia in acqua
18 L'acqua favorisce una maggiore percezione del proprio corpo
19 In acqua i movimenti sono facilitati
20 L'acqua aiuta ad avere maggiore consapevoleza durante la respirazione
21 Con la giusta temperatura lavorare in acqua favorisce il rilassamento e lenisce i dolori
22 L'immersione in acqua favorisce una migliore circolazione sanguigna
23 L'immersione in acqua favorisce una maggior concentrazione e attenzione
24 In acqua e' favorita la comunicazione (dialogo tonico, intersoggettività, attenzione congiunta)
25 L'acqua offre stimoli cognitivi Concetti spaziali Concetti temporali Contrasti Schema corporeo
26 Organizzare lo SPAZIO e il materiale per il GIOCO
27 La strutturazione del TEMPO costruire routines
28 Attività iniziale
29 Contatto Ambientamento Relazione Scoperta
30 L'ingresso in Acqua fuori - dentro
31 L'immersione: perdita dei riferimenti terrestri
32 La relazione, la comunicazione e la competenza dell'operatore sono fondamentali per far sì che l'esperienza venga memorizzata come emozionante e positiva
33 Attività centrale
34 Sicurezza psicologica Guardare negli occhi e mantenere il contatto oculare Incoraggiare Anticipare, spiegare Dare sostegno fisico deciso e stabile Mantenere il contatto verbale
35 Il corpo dell'operatore è il primo giocattolo in acqua del bambino
36 Comunicazione e relazione
37 Sviluppare la comunicazione e la relazione Contatto visivo Intersoggettività Imitazione Gioco di scambio Giochi a turno attraverso...
38 Giochi di equilibrio Passare dallo stretto contatto in braccio a sperimentazioni più attive
39 Giochi di respirazione Giochi di espirazione esplosiva, prolungata, orale, nasale, contemporanea, apnea, con la bocca o con oggetti
40 Giochi di propulsione Le parti del corpo diventano motori
41 Verso l'autonomia Il contatto corporeo progressivamente diminuisce...
42 Si conquista l'autonomia quando si trova armonia tra equilibrio, respirazione e propulsione Autonomia
43 Attività finale
44 Salti e tuffi
45 Partecipazione dei genitori 1 Una occasione da sfruttare per: Costruire fiducia Facilitare la comunicazione Attenzione condivisa Emozione condivisa
46 Partecipazione dei genitori 2
47 Strategie 1 Partire dagli interessi del bambino Fare da modello Sperimentazione passiva, poi attiva Ripetere l'azione e variare Interrompere il gioco e aspettare una reazione del bambino Alternare le nuove proposte con attività già note
48 Strategie 2 Associare il suono all'azione Proporre uno stimolo per volta Saper aspettare e non anticipare Gratificare e cercare il piacere e il divertimento Fare sperimentare il successo Dare un significato alle azioni anche spontanee del bambino commentandole con singole parole
49 Dimissioni e prospettive Promuovere la generalizzazione
50 L'acqua offre la possibilita' a tutte le persone di rilassarsi, di galleggiare, di spostarsi Il percorso per arrivare a cio' e' diverso per ognuno di noi Ciascuno puo' sentirsi BENE, SICURO ed AUTONOMO in questo elemento
51 Conclusioni La psicomotricità in acqua nel bambino autistico quando inserita in un programma di intervento multidisciplinare risponde pienamente al suo bisogno di: migliorare l'interazione sociale, arricchire la comunicazione, favorire un ampliamento degli interessi ed una maggiore flessibilità degli schemi di azione
52 Grazie
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