Gabriella Manfredi. ISMEA marzo 2006

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1 DINAMICA DELLA DOMANDA GLOBALE DEI FORMAGGI E QUOTA DI MERCATO DELL OFFERTA REGIONALE Gabriella Manfredi ISMEA marzo 2006

2 IL MERCATO MONDIALE DEI FORMAGGI La localizzazione della produzione, la domanda, i flussi di scambio

3 LA PRODUZIONE DI FORMAGGI NEL MONDO (mil t) Svizzera Iran Cina Mondo: UE 25: Altri 25% Germania 23% Nuova Zelanda (Mil t) Argentina Canada Australia Russia Egitto USA 24% 47% UE Polonia 7% Olanda 8% Italia 16% Francia 21% -Produzione consumo sono concentrati nella UE e negli USA (+ alto consumo procapite) - L Oceania sta comunque aumentando la sua produzione - Asia, America Latina e Africa sono players meno importanti (< 20% di produzione e consumo)

4 I PRINCIPALI ATTORI DEGLI SCAMBI (mil t) ESPORTATORI IMPORTATORI Morocco Svizzera Uruguay Korea Argentina Australia Sw itzerland Messico Belarus Austria (Mil t) USA Ucraina 28% (Mil t) Arabia Saudita UE 25 * Australia Russia Nuova Zelanda 15% USA UE 25* Giappone

5 I FLUSSI COMMERCIALI TRA AREE IL MERCATO DEI CASEARI (GRADO DI AUTOAPPROVVIGIONAMENTO) (106%) (95%) (69%) (109%) (96%) (326%)

6 POSIZIONAMENTO COMPETITIVO DEI PRINCIPALI ATTORI MONDIALI 50 var % export 04/00 Argentina 1% Nuova Zelanda 7% Danimarca 6% USA 2% 40 Germania 17% Italia 30 5% Paesi Bassi 12% 0 Australia 6% Francia 14% -10 Differenziale p UE 25

7 GLI SCENARI DI RIFERIMENTO A LIVELLO MONDIALE: PROIEZIONI OCSE ( ) I consumi mondili di formaggio 000 di t Totale +19% OCSE +16% Non OCSE +30%

8 GLI SCENARI DI RIFERIMENTO A LIVELLO MONDIALE Le proiezioni dell OCSE I consumi di formaggio sono previsti in sensibile crescita anche nell area OCSE (+14,7%, ovvero +10,3% pro-capite) mentre nell area non OCSE si prevede una crescita sostenuta dei consumi di tutti i derivati del latte, con particolare riferimento all Asia, America Latina e Medio Oriente e, tra i prodotti, il formaggio (+22%, ovvero +11% pro-capite) I mutamenti strutturali osservati nel commercio internazionale dei prodotti lattiero caseari negli ultimi anni, in favore dei prodotti lattiero caseari a maggiore valore aggiunto come formaggi dovrebbe consolidarsi Nel complesso, la domanda mondiale di formaggi è prevista in crescita del 17% (circa 1,8% all anno) USA e UE insieme cumuleranno il 90% della crescita della domanda

9 GLI SCENARI DI RIFERIMENTO A LIVELLO MONDIALE Le proiezioni OCSE/UE/FAPRI L Oceania è attesa diventare la più grande area di esportazione di formaggi L UE ridurrà significativamente la quota del mercato mondiale per il calo del surplus esportabile dovuta a : Aumento domanda interna Capacità produttiva vincolata dalle quote latte Russia e Giappone i più grandi importatori, grande crescita della domanda di importazione anche dal Messico

10 IL MERCATO UE DEI FORMAGGI Le principali tendenze in atto e le previsioni di medio lungo periodo

11 LA PRODUZIONE DI FORMAGGI NELLA UE (Var % Gen-ott 05/gen-ott 04) 10% 8,8% 8% 6% 4% 2% 3,9% 1,0% 2,7% 4,4% 2,5% 3,0% 1,4% 2,5% 1,6% 0% -2% -1,2% -4% Germania Francia Italia Paesi Bassi -2,4% Polonia Regno Unito Danimarca Austria Spagna Ue 15 Ue 10 EU-25

12 IL MERCATO UE DEI FORMAGGI Dinamica recente dei consumi (000 t e Var% 05/04) ,7% UE 15 e % +0,7% NMS Ue 25 Ue NMS

13 GLI SCENARI DI RIFERIMENTO A LIVELLO COMUNITARIO (Proiezioni della Commissione fino al 2014) La Commissione prevede che nel periodo considerato (fino al 2014) la produzione di latte nell UE-25 cresca in coerenza con le quote assegnate giungendo ad una produzione complessiva di 145 mio di t nel Dal 2005 al 2014, la Commissione prevede una crescita della produzione di formaggi del 6,5% nella UE-15 e del 17% nella UE-10 per una media UE-25 del 7,8%. In termini assoluti, la produzione comunitaria di formaggi aumenterebbe di t. Questa produzione dovrebbe raccogliere almeno 4,5 mio di t di latte sfuso, una quota ben superiore all incremento di 2,7 mio di t previsto per la produzione di latte. In definitiva, l espansione della produzione di formaggi renderà disponibile una quantità inferiore di materia prima per produzioni indifferenziate come burro e LSP.

14 GLI SCENARI DI RIFERIMENTO A LIVELLO COMUNITARIO (Proiezioni della Commissione fino al 2014) La dinamica dei consumi di formaggi è positiva per l UE 25 ma con tassi di crescita diversi per i vecchi 15 e i nuovi 10 paesi membri: 17,3 kg procapite nel ,4 kg nel 2012 (+6,7%) totale UE 25 UE 15: un aumento del 3,3% al NMS: si prospetta un aumento del 33 % nell intero periodo Tale crescita dei consumi dovrebbe quindi assorbire l incremento produttivo previsto limitando di fatto le esportazioni extra UE che rimarrebbero stazionarie sulle t Circa metà dell export UE potrebbe essere esportato senza restituzioni grazie alla migliore competitività dei formaggi UE indotta dalla diminuzione del prezzo per la nuova PAC e dall espansione della domanda globale di formaggi ad alto valore aggiunto e di marca.

15 IL MERCATO ITALIANO DEI FORMAGGI Le principali dinamiche e la posizione competitiva dei formaggi italiani

16 LA SITUAZIONE PRODUTTIVA IN ITALIA La dinamica produttiva delle principali Dop Var% Parmigiano reggiano (n forme) ,66 Grana Padano (n forme) ,38 Provolone Valpadana (t) ,38 Gorgonzola (n forme) ,80 Asiago pressato (n forme) ,89 Asiago d'allevo (n forme) ,26 Quartirolo (t) ,98 Taleggio (t) ,63 Fonte: Consorz i di tutela

17 IL MERCATO AL CONSUMO Gli acquisti domestici dei principali formaggi DOP (var % 05/04) Formaggi Formaggi Dop Grana Padano Parmiggiano Reggiano Gorgonzola Asiago Fontina Taleggio Quartirolo Montasio Mozzarella bufala Pecorini Quantità Valore Prezzo medio Fonte: Ismea AcNielsen

18 IL MERCATO AL CONSUMO Performance dei principali formaggi Dop Var % spesa 05/04 Quartirolo 8% Pecorini 0-10 Montas io -5 11% 38% Parmigiano 60% Fontina 30% Grana 66% Taleggio 16% As iago 38% Bufala 48% Gorgonzola 49% Var % Quantità 05/04 Fonte: Ismea AcNielsen

19 GLI SCAMBI CON L ESTERO La performance commerciale sui mercati esteri

20 GLI SCAMBI CON L ESTERO Esportazioni italiane di formaggi Formaggi e latticini (000 t) % di cui grana/parm igiano +129%

21 BILANCIA COMMERCIALE DEI FORMAGGI (DATI 2005 PROVVISORI) 000 t var % mln Var% /kg Var% Saldo -155,8 1,9-44,7-7,1 - - Importazioni 366,7 3, ,1 3,0-2,3 Esportazioni 210,9 4, ,5 5,0-3,1 di cui freschi e latticini 76,8 4,9 281,5 7,5 3,7 2,5 a pasta dura 70,9 7,4 468,6-0,6 6,6-7,4 a pasta semidura 10,4-2,3 54,0-7,7 5,2-5,5 a pasta molle 1,7 5,9 8,8 4,0 5,1-1,9 Giappone 3% Austria 3% Belgio 4% Paesi bassi Spagna 5% Svizzera 7% Regno unito 11% Altri paesi 14% Germania Danimarca 2% 18% Canada' Grecia Svezia Francia Australia 17% Irlanda Finlandia Russia Stati uniti america 16% Principali mercati di sbocco

22 EXPORT ITALIANO DI FORMAGGI Performance competitiva sui principali mercati di sbocco 50 Russia 0% var % export 04/03 Francia 18% Hong Kong 4% Germania 7% Regno Unito 6% Giappone 2% USA 15% Canada % 4% -20 Differenziale prezzo medio export Italia

23 DINAMICA COMMERCIALE DEI FORMAGGI GRANA (DATI 2005 PROVVISORI) Quantità Valore Prezzo medio Paesi Var.% 05/04 Quota% Var.% 05/04 Quota% /Kg Var.% Totale 8,6 100,0-0,7 100,0 7,7-8,5 Ue 11,4 55,7 2,0 58,7 8,1-8,4 Extra Ue 5,1 44,3-4,4 41,3 7,1-9,1 Usa 14,5 18,9 1,2 18,8 7,6-11,6 Germania 19,1 19,1 2,2 18,4 7,4-14,2 Francia 15,3 10,3 6,6 10,5 7,8-7,6 Regno unito 6,3 7,8 3,6 10,2 10,1-2,4 Svizzera -7,2 10,7-15,1 8,8 6,3-8,6 Spagna 4,0 4,0 2,4 4,1 7,7-1,5 Canada 12,1 4,0 0,9 4,0 7,5-9,9 Belgio -13,7 2,8-18,9 3,1 8,5-6,1 Giappone -9,8 3,2-17,7 3,0 7,2-8,8 Grecia 11,9 2,7-2,9 2,8 8,0-13,1 Austria -0,7 2,7-0,5 2,7 7,6 0,1 Australia -1,3 2,3-6,5 2,0 6,7-5,2 Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat

24 DINAMICA DELLA COMPETITIVITA DELL EXPORT DI FORMAGGI GRANA Var % export 05/ USA 18,9 Canada 4,0 Germ ania 19,1 Spagna 4,0 Francia 10,3 Grecia 2,7 Regno Unito 7,8 0 2,7 Aus tralia ,3-5 Svizzera 10, Giappone 3,2 Belgio 2,8-20 Differenziale prezzo interno

25 INDAGINE ISMEA SUL POSIZIONAMENTO ALL ESTERO DEI PRODOTTI DEL MADE IN ITALY Principali risultati: Alto posizionamento di prezzo e di qualità dei formaggi italiani su tutti i mercati Posizione di leadership sui mercati ad eccezione della Russia e Germania (3 posto) Quota italiana in crescita (ad eccezione della Germania) Punti di forza: gusto, qualità, notorietà e immagine, tradizione, varietà Punti di debolezza: prezzo, scarso marketing, poca diffusione, scarsa varietà (Usa) Scarsa conoscenza dei marchi Dop/Igp

26 INDAGINE ISMEA SUL POSIZIONAMENTO ALL ESTERO DEI PRODOTTI DEL MADE IN ITALY GERMANIA Punti di forza Vicinanza geografica, mancanza di barriere doganali, utilizzo di una moneta comune Forte presenza di comunità di origine italiana Conoscenza e apprezzamento del prodotto italiano Punti di debolezza Discount canale prevalente Forte sensibilità del consumatore al prezzo Produzioni tedesche di formaggi di tipo italiano in fortissima crescita Attuale mancata tutela sul mercato tedesco

27 INDAGINE ISMEA SUL POSIZIONAMENTO ALL ESTERO DEI PRODOTTI DEL MADE IN ITALY REGNO UNITO Punti di forza Vicinanza geografica Elevata sensibilità verso la qualità del prodotto Spazio crescente per le specialità Punti di debolezza Attenzione a caratteristiche qualitative e igieniche del prodotto da parte della grande distribuzione Richiesta certificazione BRC Grande spazio alle marche commerciali, difficile entrata sul mercato con marchio proprio

28 INDAGINE ISMEA SUL POSIZIONAMENTO ALL ESTERO DEI PRODOTTI DEL MADE IN ITALY STATI UNITI Punti di forza Ampio bacino consumatori, oltre alle comunita di origine italiana Nei consumatori origine italiana discreta attenzione alla qualità e alla marca italiana Crescente apprezzamento dei prodotti del Made in Italy Punti di debolezza Eliminazione restituzioni all'expport, limitazione all'import di formaggi Cambio /$ sfavorevole Forte presenza di prodotti locali falsi italiani Mancato riconosimento delle DOP Mercato molto frammentato

29 INDAGINE ISMEA SUL POSIZIONAMENTO ALL ESTERO DEI PRODOTTI DEL MADE IN ITALY RUSSIA Punti di forza Punti di debolezza Rilevanti crescite dei consumi Scarsa disponibilità economica del consumatore Forte presenza di produttori del Nord Europa Scarsa conoscenza del prodotto italiano

30 ALCUNE CONSIDERAZIONI Favorire l internazionalizzazione delle produzioni italiane sembra una priorità irrinunciabile soprattutto se si considerano i due processi in atto di liberalizzazione e di phasing out (uscita dalla Pac) Perché la globalizzazione sia un opportunità e non una prospettiva schiacciante per le imprese italiane occorre migliorare il paradigma competitivo Vista la difficoltà ad agire sui costi allora si lavora su altre variabili: prezzi, ricavi, qualità, bandendo cioè le commodity e puntando (come già avviene) sul brandizzato Accanto ai marchi (DOP e IGP) serve però migliorare la capacità organizzativa

31 ALCUNE CONSIDERAZIONI Il processo di internazionalizzazione può essere attivato agendo sia su elementi interni alle imprese che su elementi esterni Questi ultimi sono in una direzione favorevole ad eccezione degli accordi commerciali in fase di definizione Allora agire su elementi interni quali: sostegno alle imprese (fondi nazionali o regionali) investimenti pubblicitari (distinguere l offerta) logistica (necessità di una rete commerciale dedicata) alleanze con imprese estere (reti commerciali o produttive) attivazione investimenti all estero (delocalizzazione)

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Importazioni italiane di LATTE IN CISTERNA Fonte: elaborazioni Assolatte su dati ISTAT (* per il 2005 dati provvisori) 700 2. Importazioni italiane di LATTE IN CISTERNA Fonte: elaborazioni Assolatte su dati ISTAT (* per il 25 dati provvisori) 7 1.75 6 1.5 1.25 1. 75 5 31 369 447 517 66 528 583 585 612 69 566 472 487 538 5

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