Indice. Introduzione. CAPITOLO PRIMO La Direttiva di primo e di secondo livello - Le definizioni -
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1 Indice Introduzione (L. Zitiello) CAPITOLO PRIMO La Direttiva di primo e di secondo livello - Le definizioni - Le esenzioni obbligatorie e facoltative (I. Porchia - P. Spatola) 1. La Direttiva di primo livello (Titolo I - artt. 1-4) 1.1. La procedura Lamfalussy Cenni generali sulla procedura Lamfalussy 1.2. La MIFID come esempio di applicazione della procedura Lamfalussy 2. Il recepimento della MIFID in Italia 3. I principi (consideranda) 3.1. Panoramica dei motivi per la riforma della Direttiva ISD 3.2. I principi quadro della Direttiva I 4. Ambito di applicazione (art. 1) 5. Esenzioni obbligatorie (art. 2) ed esenzioni facoltative (art. 3) 6. Definizioni (art. 4) CAPITOLO SECONDO Gli strumenti finanziari, gli strumenti finanziari derivati ed i valori mobiliari (A. Rancati) 1. La Direttiva n. 1993/22/CEE e la nozione di strumenti finanziari nel TUF 2. La Direttiva n. 2004/39/CE e l evoluzione della nozione di strumenti finanziari 3. Gli indici di finanziarietà dei contratti derivati su merci 4. Requisiti per l ammissione alla negoziazione degli strumenti finanziari derivati 5. La Bozza di Decreto per l attuazione della Direttiva I
2 MIFID CAPITOLO TERZO Il procedimento di autorizzazione (L. Mazzuoccolo - L. Valsecchi) 1. Condizioni per l autorizzazione e l esercizio delle attività applicabili alle imprese di investimento in base alla Direttiva n. 2004/39/CE 1.1. L ambito di applicazione L ambito di applicazione soggettivo L ambito di applicazione oggettivo 1.2. L autorizzazione ed i requisiti per il suo ottenimento 1.3. Procedure per la concessione dell autorizzazione 1.4. Revoca dell autorizzazione 2. L autorizzazione ai servizi di investimento secondo l attuale ordinamento italiano 2.1. Le SIM 2.2. Le banche 2.3. Le SGR 2.4. Gli intermediari ex art. 107 del TUB 3. L evoluzione normativa interna in base alla Direttiva I 3.1. Le autorità di vigilanza 3.2. Il procedimento di autorizzazione CAPITOLO QUARTO Direzione ed azionariato (B. Musco Carbonaro) 1. Persone che dirigono l attività 2. Azionisti e soci con partecipazioni qualificate 3. Dotazione iniziale 4. Adesione ad un sistema di indennizzo 62 CAPITOLO QUINTO Requisiti di organizzazione, gestione del rischio, audit interno, responsabilità dell alta dirigenza e trattamento dei reclami (A. Papaniaros) Requisiti di organizzazione 2. Requisiti generali di organizzazione 2.1. Fattore umano-organizzativo 2.2. Fattore tecnologico-organizzativo 2.3. Controlli 2.4. Principio di proporzionalità 3. Adempimento degli obblighi - Audit interno - Gestione del rischio 3.1. Adempimento degli obblighi 3.2. Audit interno 3.3. Gestione del rischio 4. Trattamento dei reclami 5. Responsabilità dell alta dirigenza
3 Indice CAPITOLO SESTO Le operazioni personali e l esternalizzazione (L. D Ostuni) 1. Le operazioni personali e la disciplina vigente 2. La disciplina delle operazioni personali ai sensi della Direttiva n. 2006/73/CE del 10 agosto 2006: aspetti soggettivi ed oggettivi 3. Disciplina delle operazioni personali: le misure che le imprese sono tenute ad adottare 4. L esternalizzazione 4.1. Ambito di applicazione 4.2. La disciplina dell esternalizzazione 4.3. La disciplina vigente in materia di delega di servizi di investimento e le novità introdotte dalla MIFID 4.4. La disciplina vigente in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali e le novità introdotte dalla MIFID 105 CAPITOLO SETTIMO Il deposito della liquidità e degli strumenti finanziari e l utilizzo degli strumenti finanziari della clientela (F. Mocci) La Direttiva n. 2004/39/CE del 21 aprile Separazione patrimoniale e requisiti organizzativi 1.2. I principi dettati dalla Direttiva I 2. La Direttiva n. 2006/73/CE del 10 agosto La salvaguardia delle attività della clientela 2.2. Il subdeposito degli strumenti finanziari della clientela 2.3. Il deposito della liquidità 2.4. L utilizzo degli strumenti finanziari della clientela da parte delle imprese di investimento 2.5. Le relazioni dei revisori 2.6. Le informazioni alla clientela e i rendiconti periodici 3. L impatto delle Direttive I e II sul nostro ordinamento 3.1. La separazione patrimoniale nel diritto italiano dei mercati finanziari 3.2. Disposizioni generali: il problema dell individuazione dei beni 3.3. Il subdeposito degli strumenti finanziari e della liquidità della clientela nel Regolamento di Banca d Italia del 4 agosto L utilizzo degli strumenti finanziari della clientela e i controlli interni 3.5. Le novità introdotte dalla MIFID e i progetti di attuazione in Italia CAPITOLO OTTAVO Il conflitto di interessi (L. Bonzanini - N. Ravasio) 1. Premessa - Cenni introduttivi - Quadro normativo attuale 2. I conflitti di interesse nella MIFID 3. I conflitti di interesse nel quadro normativo nazionale in corso di evoluzione
4 MIFID 141 CAPITOLO NONO I sistemi multilaterali di negoziazione (C. Asciano - N. Ravasio) Premessa - Quadro normativo attuale 2. I sistemi multilaterali di negoziazione nella Direttiva n. 2004/39/CE del 21 aprile La Bozza di Decreto di recepimento della Direttiva I CAPITOLO DECIMO Gli inducements (L. Mariani) 1. Premessa 2. Gli inducement nella Direttiva I e II 3. Incentivi e molteplicità di soggetti coinvolti 4. Incentivi negli artt. 21 e 26 della Direttiva II 5. Accordi di retrocessioni commissionali (soft e hard commissions) nella prassi operativa 6. Posizione della Consob, di Banca d Italia e dell Isvap 7. Conclusioni CAPITOLO UNDICESIMO Le informazioni fornite ai clienti (L. Frumento) 1. La normativa vigente 1.1. Premessa 1.2. La l. n. 1/1991 e la Direttiva ISD 1.3. L art. 21 del TUF e gli obblighi di trasparenza 1.4. Il Regolamento Intermediari 2. Le novità introdotte dalla Direttiva I 2.1. La ratio della disciplina 2.2. L obbligo di fornire informazioni corrette, chiare e non fuorvianti 2.3. Obblighi generali di informazioni nei confronti dei clienti Le informazioni che devono essere fornite ai clienti I mezzi attraverso i quali devono essere fornite le informazioni 2.4. La Legge Delega e la Bozza di Decreto in recepimento della MIFID 189 CAPITOLO DODICESIMO Le valutazioni di adeguatezza e di appropriatezza (D. Spreafico) La normativa vigente 1.1. La normativa vigente ante MIFID: Direttiva n. 1993/22/CEE e TUF Premessa La Direttiva ISD Il TUF e le norme di comportamento: l art Il Regolamento Consob n /98
5 Indice L adeguatezza nell interpretazione della Consob Ratio della disciplina attuale 2. Le novità introdotte dalla Direttiva 2.1. Premessa. Dalla Direttiva ISD alla Direttiva I 2.2. Presupposti della disciplina 2.3. Adeguatezza (suitability) Ambito di applicazione Dati richiesti e valutazione di adeguatezza Giudizio di non adeguatezza o rifiuto del cliente di fornire le informazioni richieste Il test di adeguatezza 2.4. Appropriatezza (appropriateness) Ambito di applicazione L obbligo di verificare se il prodotto o servizio, proposto o chiesto, sia appropriato La valutazione di appropriatezza Informazioni da chiedere al cliente Giudizio di non appropriatezza o rifiuto del cliente di fornire le informazioni richieste 2.5. Disposizioni comuni per la valutazione dell adeguatezza e dell appropriatezza 2.6. Il giudizio di adeguatezza (suitability) posto a confronto con quello di appropriatezza (appropriateness) 2.7. Esenzione dall obbligo di verificare l appropriatezza: execution only (rinvio) 3. Adeguamento al nuovo regime 3.1. Premessa. La riforma del risparmio e il decreto correttivo 3.2. Lo Schema di Decreto legislativo per il recepimento della Direttiva I 3.3. Confronto con le prescrizioni della normativa vigente 3.4. Spunti operativi Gap analysis su adeguatezza e appropriatezza 3.5. Impatto sugli intermediari: semplificazione o eccessiva personalizzazione? CAPITOLO TREDICESIMO I servizi di execution only (U. Caracino - F. Ferroli) 1. La definizione e l inquadramento generale 2. L ambito oggettivo della disciplina. La nozione di strumento finanziario non complesso 3. L elemento soggettivo della disciplina. Il requisito dell iniziativa del cliente 4. L informativa al cliente sulla non applicazione della know your customer rule 5. Il rispetto della normativa in materia di conflitto di interessi
6 MIFID Gli obblighi informativi verso il cliente e la best execution rule nell operatività dei servizi di execution only 7. L impatto della nuova regolamentazione comunitaria sulle imprese di investimento che prestano servizi di execution only CAPITOLO QUATTORDICESIMO Il contratto e gli obblighi di comunicazione al cliente (F. Antico) 1. Normativa vigente 1.1. Premessa 1.2. La Direttiva n. 1993/22/CEE 1.3. Il Decreto Eurosim e la regolamentazione attuativa 1.4. Il Regolamento n / Il TUF e la regolamentazione attuativa 1.6. L attestazione registrazione e rendicontazione nell interpretazione della Consob 2. Le Direttive 2.1. Le disposizioni oggetto di commento 2.2. Il contratto 2.3. Comunicazioni ai clienti 2.4. Registrazioni ai clienti 2.5. Conservazioni delle registrazioni 3. Conclusioni sul futuro della MIFID CAPITOLO QUINDICESIMO La best execution (A. Pepe) 1. La normativa di riferimento 2. La disciplina relativa alla migliore esecuzione degli ordini antecedente alle Direttive I e II 3. La nuova disciplina della best execution secondo le Direttive I e II 3.1. Abolizione del principio di concentrazione delle negoziazioni sui mercati regolamentati 3.2. Il principio di best execution: definizione, ambito oggettivo e soggettivo di applicazione 3.3. Adempimenti a carico dell intermediario per assolvere all obbligo di best execution Definizione delle misure organizzative e della strategia di esecuzione Ottenimento del consenso da parte del cliente Controllo e revisione della strategia di esecuzione 4. Prova dell adempimento 5. La catena di esecuzione dell ordine 6. Conclusioni
7 Indice CAPITOLO SEDICESIMO Le regole per la gestione degli ordini (M. Rizzo) 1. Premessa 2. Ambito di applicazione 3. I tratti salienti 4. I singoli criteri per la gestione degli ordini: aggregazione ed assegnazione 5. Una riflessione di sintesi CAPITOLO DICIASSETTESIMO Gli agenti collegati (L. Zitiello) 1. Gli agenti collegati - Breve profilo storico dalla Direttiva ISD ad oggi 2. Gli agenti collegati nella Direttiva MIFID 3. La definizione di agente collegato 4. Le attività tipiche degli agenti collegati 5. Il regime della responsabilità - Il monomandato 6. Il registro degli agenti collegati - L impresa di investimento che opera in libera prestazione di servizi o con stabile organizzazione avvalendosi di agenti collegati CAPITOLO DICIOTTESIMO La classificazione della clientela (F. Civale) 1. Il principio di graduazione della tutela 2. La nuova classificazione della clientela 3. Clienti al dettaglio 4. Clienti professionali 5. Controparti qualificate 6. Le regole di condotta applicabili alle tre distinte categorie di investitori 7. Il regime transitorio 8. Il recepimento del legislatore italiano 317 CAPITOLO DICIANNOVESIMO Gli obblighi di comunicazione all autorità competente (A. Verna) Premessa 2. Obbligo di conservazione dei dati di tutte le operazioni concluse 3. Obbligo di comunicazione delle operazioni concluse 3.1. Soggetti interessati 3.2. Strumenti finanziari ed operazioni interessate 3.3. Contenuto delle comunicazioni 3.4. Tempi di comunicazione 3.5. Canali di comunicazione 3.6. Autorità destinatarie della comunicazione 4. Determinazione del mercato più pertinente in termini di liquidità
8 MIFID CAPITOLO VENTESIMO La trasparenza pre trading (M. Barni - A. Portalupi) 1. Ambito di applicazione market trasparency 2. Il concetto di trasparenza e i driver che la alimentano 3. Trasparenza pre negoziazione per i mercati regolamentati e i sistemi multilaterali di negoziazione 3.1. Obblighi di trasparenza pre negoziazione (art. 17 Regolamento) 3.2. Deroghe basate sul modello di mercato e sul tipo di ordine o di operazione (art. 18 Regolamento) 3.3. Riferimenti ad un operazione concordata (art. 19 Regolamento) 4. Modalità di pubblicazione delle informazioni di pre trade trasparency 4.1. Pubblicazione e accessibilità dei dati relativi alla trasparenza pre negoziazione (art. 29 Regolamento) 4.2. Accessibilità al pubblico delle informazioni pre negoziazione (art. 30 Regolamento) 4.3. Pubblicazione degli ordini dei clienti con limite di prezzo (art. 31 Regolamento) 4.4. Procedure per rendere pubbliche le informazioni (art. 32 Regolamento) 5. Consolidamento delle informazioni 6. Calcoli e stime per le azioni ammesse alla negoziazione su un mercato regolamentato e pubblicazione dei risultati ottenuti (art. 33 e 34 Regolamento) 7. Conclusioni CAPITOLO VENTUNESIMO La trasparenza post trading (A. Verna) 1. Premessa 2. Informazioni obbligatorie 3. Formato dei dati 4. Tempi di pubblicazione 5. Possibilità di differire la pubblicazione delle informazioni 6. Accessibilità delle informazioni e canali di pubblicazione 7. Dati pubblicati dalle autorità pertinenti 8. Trasparenza post trade per le negoziazioni su strumenti finanziari diversi dalle azioni 361 CAPITOLO VENTIDUESIMO L internalizzazione sistematica e la negoziazione in conto proprio (A. Doro Tempestini) La definizione di negoziazione in conto proprio con l avvento della Direttiva n. 2004/39/CE 2. Il nuovo contesto di mercato in cui agisce il negoziatore in conto proprio 2.1. Le trading venues e l eliminazione dell obbligo di concentrazione
9 Indice La concorrenza dei mercati e la disponibilità delle informazioni 3. Gli obblighi del negoziatore in conto proprio 3.1. La trasparenza delle informazioni 3.2. Aggregazione e assegnazione degli ordini 3.3. La best execution, ovvero l obbligo di eseguire l ordine del cliente alle migliori condizioni possibili 4. L internalizzatore sistematico: negoziatore in conto proprio e sede di esecuzione degli ordini 4.1. Definizione di internalizzatore sistematico (IS) 4.2. Gli obblighi dell internalizzatore sistematico 5. Alcuni aspetti problematici rilevati prima facie in relazione alla normativa sulla negoziazione in conto proprio e sull internalizzazione 383 CAPITOLO VENTITREESIMO L ammissione alla negoziazione degli strumenti finanziari (S. Andrioli) Premessa 2. Le disposizioni di primo e di secondo livello 3. Il Regolamento 3.1. Valori mobiliari 3.2. Quote di un organismo di investimento collettivo 3.3. Strumenti derivati 4. Sospensione e ritiro di strumenti dalla negoziazione 5. La Bozza di Decreto legislativo CAPITOLO VENTIQUATTRESIMO La libera prestazione di servizi e la stabile organizzazione (F. Coco) Osservazioni generali 2. Analisi e commento del contenuto degli artt. 31 e La libera prestazione dei servizi e lo stabilimento di una succursale 2.2. La cd. zona grigia 3. Le procedure di notifica 3.1. La procedura per la libera prestazione di servizi 3.2. La procedura per lo stabilimento di una succursale 4. La competenza dello Stato membro ospitante sulle regole di condotta 4.1. Il luogo della prestazione del servizio di investimento 4.2. Le norme di condotta e i requisiti organizzativi 4.3. Il secondo comma del paragrafo 7 dell art L impatto della Direttiva I 5.1. La Direttiva I e la Direttiva ISD 5.2. L impatto della Direttiva I sul TUF 6. Il regime transitorio
10 MIFID 404 CAPITOLO VENTICINQUESIMO I mercati regolamentati (A. Zunino de Pignier) Premessa 2. Autorizzazione e legge applicabile 3. Obblighi inerenti alla gestione del mercato regolamentato 4. Obblighi riguardanti le persone che esercitano un influenza significativa sulla gestione del mercato regolamentato 5. Requisiti di organizzazione 6. Accesso ai mercati regolamentati 7. Controllo dell ottemperanza alle regole dei mercati regolamentati ed altri obblighi di legge 8. Disposizioni riguardanti gli accordi di controparte centrale e di compensazione e di regolamento 9. Elenco dei mercati regolamentati CAPITOLO VENTISEIESIMO La consulenza in materia di investimenti (L. Zitiello) 1. Excursus storico: dalla l. n. 1/1991 al TUF 2. Il percorso storico della definizione di consulenza finanziaria in Italia 3. La consulenza finanziaria come servizio accessorio e la disciplina applicabile 4. La cd. consulenza strumentale 5. La consulenza nella MIFID 5.1. La consulenza come servizio di investimento 5.2. La consulenza in materia di investimento: ambito oggettivo - profili di criticità 5.3. Le ulteriori caratteristiche della consulenza: le esenzioni 5.4. La disciplina comunitaria della consulenza in materia di investimenti: lacune e critiche 6. Il regime di adeguatezza patrimoniale ed il regime di vigilanza 7. Il conflitto di interessi nel servizio di consulenza 8. Le norme di comportamento: informativa ed adeguatezza 9. La Legge Delega 10. La Bozza di Decreto Il servizio di consulenza in materia di investimenti come servizio di investimento I soggetti abilitati Il rapporto con il cliente e la forma del contratto 467 CAPITOLO VENTISETTESIMO I servizi accessori - La ricerca in materia di investimenti (G. L. Greco) La disciplina vigente 2. I servizi accessori nelle Direttive I e II: definizione
11 Indice La locazione di cassette di sicurezza e la custodia ed amministrazione di strumenti finanziari 2.2. La consulenza in materia di investimenti e la ricerca in materia di investimenti e analisi finanziaria 2.3. I servizi connessi con l assunzione a fermo 2.4. I servizi collegati a strumenti derivati 3. Iservizi accessori nelle Direttive I e II: la riserva 4. I servizi accessori nelle Direttive I e II: l accessorietà 5. I servizi accessori nelle Direttive I e II: le regole di comportamento 5.1. I conflitti di interesse 5.2. La disciplina degli incentivi 5.3. Le informazioni tra impresa e cliente 5.4. Le informazioni sulla tipologia di clientela 5.5. Gli obblighi informativi pre-contrattuali 5.6. L accordo con il cliente 6. Le regole specifiche di comportamento nella prestazione del servizio di consulenza agli investimenti 7. Le regole specifiche di comportamento nella prestazione del servizio di ricerca in materia di investimenti 8. Le regole di comportamento nella prestazione dei servizi accessori da parte di soggetti non abilitati 9. Conclusioni sulle regole di comportamento nella prestazione dei servizi accessori 10. I servizi accessori nelle Direttive I e II: clienti professionali 11. I servizi accessori nelle Direttive I e II: conclusioni CAPITOLO VENTOTTESIMO Le disposizioni finali (R. Mariani) 503 CAPITOLO VENTINOVESIMO L attuazione e la diretta applicabilità della Direttiva I (F. Malerba) Tempi di attuazione 2. Disposizioni transitorie 3. Diretta applicabilità della Direttiva I Abbreviazioni Appendice normativa Direttiva n. 1993/22/CEE del 10 maggio 1993, relativa ai servizi di investimento nel settore dei valori mobiliari
12 MIFID Direttiva n. 2004/39/CE del 21 aprile 2004 relativa ai mercati degli strumenti finanziari Direttiva n. 2006/31/CE del 5 aprile 2006 che modifica la Direttiva n. 2004/39/CE del 21 aprile 2004 relativa ai mercati degli strumenti finanziari per quanto riguarda talune scadenze Direttiva n. 2006/73/CE della Commissione del 10 agosto 2006 recante modalità di esecuzione della Direttiva n. 2004/39/CE del Parlamento e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti di organizzazione e le condizioni di esercizio dell attività delle imprese di investimento e le funzioni di taluni termini ai fini della direttiva Direttiva n. 1993/6/CEE del 15 marzo 1993 relativa all adeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi Direttiva n. 2006/49/CE del 14 giugno 2006 relativa all adeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi Regolamento (CE) n della Commissione del 10 agosto 2006 recante modalità di esecuzione della Direttiva n. 2004/39/CE del Parlamento e del Consiglio per quanto riguarda gli obblighi in materia di registrazione per le imprese di investimento, la comunicazione delle operazioni, la trasparenza del mercato, l ammissione degli strumenti finanziari alla negoziazione e le definizioni di taluni termini ai fini della direttiva Art. 9 bis della l. 18 aprile 2005, n. 62, così come introdotto dalla l. 6 febbraio 2007, n. 13 Relazione allo schema di decreto legislativo in attuazione della delega di cui all 9 bis della l. 18 aprile 2005, n. 62 Schema di decreto legislativo in attuazione della delega di cui all 9 bis della l. 18 aprile 2005, n. 62 Ringraziamenti
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