SEMEIOTICA E METODOLOGIA MEDICA. Indice

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SEMEIOTICA E METODOLOGIA MEDICA. Indice"

Transcript

1 SEMEIOTICA E METODOLOGIA MEDICA Indice Introduzione pag. 2 L'anamnesi 4 SEGNI E SINTOMI Dolore 6 Anoressia, nausea, vomito, rigurgito 14 aritmie 16 Coma 22 Disfagia 25 Dispnea 26 Febbre e distermie 27 Dita a bacchetta di tamburo 31 Edema 32 Shock 34 Sincope 35 SEMEIOTICA DEGLI APPARATI Semeiotica dell'apparato respiratorio e del mediastino 37 Semeiotica dell'apparato cardiaco 47 Semeiotica dei vasi arteriosi 59 Semeiotica dei vasi venosi 62 Semeiotica dell'apparato digerente 63 Semeiotica del sistema nervoso 67

2 INTRODUZIONE AL CORSO DI SEMEIOTICA E METODOLOGIA MEDICA La semeiotica medica studia i segni ed i sintomi che permettono di iniziare l iter che conduce alla formulazione della diagnosi clinica di malattia. Essa fornisce anche la metodologia per assemblare insieme segni e sintomi e formulare un ventaglio di possibilità (diagnosi di malattia più probabile e diagnosi differenziale fra le malattie che, come quasi sempre avviene, condividono sintomi e segni comuni). Il metodo per giungere alla diagnosi è, quindi, quello di approcciare il paziente, dapprima ascoltandolo per raccogliere ed organizzare i sintomi (anamnesi), poi visitandolo per raccogliere i segni (esame obiettivo) e formulare, in base alla propria conoscenza delle malattie, (studiate nelle patologie sistematiche) un elenco di possibilità diagnostiche che condividano i sintomi ed i segni riscontrati (diagnosi differenziale). Questo procedimento, però, nel nostro corso, non può che essere rudimentale perché, nell attuale ordinamento didattico, l insegnamento della semeiotica fa parte delle materie pre-cliniche, e, come tale, si rivolge a studenti che non conoscono ancora la nosografia delle malattie. Per questo motivo il corso, oltre che a definire correttamente i segni ed i sintomi più importanti, non può che dare i rudimenti metodologici che verranno poi ripresi ed affinati nello studio delle patologie sistematiche, per essere poi definitivamente messi in pratica nei corsi di medicina interna e di chirurgia generale. Il corso ha il compito di preparare l allievo al linguaggio ed al ragionamento usato dal medico. Per la prima volta egli sente parlare in linguaggio clinico che è tipico del modo di pensare del clinico, abituato di frequente a rimanere nell incertezza diagnostica. Ad esempio si sentirà definire una malattia a patogenesi essenziale o idiopatica termini utilizzati per indicare che la patogenesi è sconosciuta, mentre al contrario una malattia è secondaria a quando la patogenesi dipende da processi noti. Lo studente che ha assimilato bene i concetti che fanno parte del corpo dottrinale, sarà in seguito facilitato a recepire con una certa facilità lo studio delle patologie sistematiche, perché ha imparato a conoscere il linguaggio ed il ragionamento adoperato dalla clinica. Durante l assimilazione dei concetti deve essere sempre chiaro nella mente dello studente che essi serviranno quando, affrontando lo studio delle malattie (patologie sistematiche), sapranno ritrovarli e avranno modo di inserirli in un contesto più organico. Il corso è stato preparato con meticolosità, non solo nella selezione degli argomenti ritenuti fondamentali, ma anche nel modo con cui essi sono stati esposti, privilegiando la semplicità e la chiarezza. Gli argomenti sono stati rivisti dai colleghi che insegnano le varie discipline della patologia sistematica, per ottenere una cerniera con gli insegnamenti successivi. Una viva raccomandazione è quella di utilizzare l internato obbligatorio per mettere subito in pratica i concetti appresi nel corso, in particolare durante la raccolta e la stesura dell anamnesi e l esecuzione dell esame obiettivo, vera e propria palestra 1

3 per lo studente, che gli permetterà di familiarizzare sia con le difficoltà di estrarre dal racconto del paziente gli elementi utili e tradurli in terminologia clinica, sia con le difficoltà nel rilievo dei segni. Si ricordi che la raccolta corretta dell anamnesi e l esecuzione di un accurato esame obiettivo costituiscono i passi fondamentali necessari per formulare in seguito la diagnosi e la diagnosi differenziale delle malattie che condividono i segni ed i sintomi. La raccolta dell anamnesi, non solo dal paziente, ma anche dai suoi familiari, prevede capacità che si possono acquisire solo con l esperienza. Il linguaggio del paziente è semplice, spesso lacunoso, che può sviare dai processi morbosi più importanti di cui è affetto. I sintomi dovranno essere accuratamente rilevati e tradotti in linguaggio clinico. Il successivo studio delle patologie sistematiche sarà meglio compreso dopo aver imparato a visitare correttamente il paziente. 2

4 L ANAMNESI L anamnesi rappresenta quasi sempre il primo passo che apre l incontro fra medico e paziente. I vecchi clinici riferivano cha la diagnosi accurata deriva da un anamnesi meticolosa oppure che la diagnosi si basa soprattutto sull anamnesi. Nonostante il vertiginoso progresso tecnologico, è difficile oggi contestare la validità di queste asserzioni per cui l anamnesi rimane tuttora un caposaldo della visita al paziente. Gran parte della cultura medica oggi disponibile è basata sui preziosi patrimoni rappresentati dalle cartelle cliniche ospedaliere. La raccolta di una corretta anamnesi rimane, quindi, un documento di enorme importanza per lo studio dell insorgenza della varie forme morbose. L anamnesi vede la sua più completa espressione istituzionale nella cartella clinica dei degenti nelle divisioni ospedaliere, ma dovrebbe essere altrettanto adeguatamente raccolta da qualunque medico al di fuori del contesto ospedaliero. L estensore di ogni anamnesi deve essere conscio del fatto che, oltre a compilare un documento che servirà per la cura del paziente, sta trasmettendo ai posteri un documento che può contenere notizie di grande importanza. L esperienza ha consigliato di ordinarla in settori, per renderne più semplice la consultazione. I settori hanno fondamentalmente un ordine cronologico e vengono divisi come segue: 1) anamnesi familiare 2) anamnesi personale fisiologica 3) anamnesi personale patologica remota 4) anamnesi personale patologica prossima Anamnesi familiare. In essa vengono riportati gli eventi patologici più importanti di cui hanno sofferto i componenti del nucleo familiare: il padre, la madre, fratelli e sorelle. In caso di patologie con particolare familiarità patologica, l esplorazione si estende anche ai collaterali. Vengono indagate in particolare la presenza di particolari patologie ereditarie frequenti, quali neoplasie, ipertensione arteriosa, diabete mellito, cardio-vasculopatie ecc. e, in caso di decesso, le cause attribuite alla morte. (esempio: padre iperteso, deceduto a 62 anni per ictus cerebrale. Madre vivente ed apparentemente sana. Due fratelli ed una sorella in apparente buona salute). Anamnesi personale fisiologica. Contiene lo sviluppo delle tappe dell accrescimento. Va particolarmente estesa nei pazienti giovani, in cui è più probabile che la patologia in atto possa essere ricollegata ad eventi durante l accrescimento, mentre riveste scarso significato nelle persone anziane. Si inizia dal parto, specificando il mese di vita intrauterina (se disponibile) in cui è avvenuto il parto, ed il tipo (es.: nato a termine da parto eutocico (parto fisiologico), oppure parto distocico (non regolare, con applicazione di forcipe), oppure da parto per taglio cesareo. Si prosegue con lo sviluppo nei primi anni mediante la registrazione di eventuali ritardi nella deambulazione, dentizione, fonazione (spesso abbreviati in D.D.F.). In caso di normalità si riporta DDF in epoca fisiologica. Si prosegue poi 3

5 con la scolarità, per evidenziare eventuali ritardi di sviluppo psichico. Molto importanti sono le abitudini di vita, riferite in particolare: - al fumo, di cui è bene riportare gli anni e il numero di sigarette, - all alcool di cui è bene specificare tipo di bevande alcoliche (vino, birra, liquori) e quantità. - all attività fisica (vita sedentaria, attività fisica modesta o discreta) Nel sesso femminile vengono registrati inoltre: - l epoca di comparsa del ciclo mestruale, il ritmo, la quantità e la durata del flusso, - il numero delle gravidanze con l esito (eventuale presenza di aborti), - l epoca della menopausa. Anamnesi personale patologica remota. Contiene tutti i processi morbosi sofferti dal paziente prima dell episodio morboso che conduce il paziente a rivolgersi al medico. Devono essere descritti in modo sintetico se trattasi di episodi cui segue una guarigione (esempio: tra le comuni malattie esantematiche ricorda il morbillo a 8 anni e la varicella a 13 anni. E stato appendicectomizzato a 23 anni). Se, viceversa, si tratta di malattie di una certa importanza o malattie croniche, quindi inguaribili, è bene essere più circostanziati entrando nei particolari. Se il paziente è stato sottoposto ad esami, è necessario farsi consegnare in visione la relativa documentazione, che dovrà essere restituita. Se inoltre sono stati effettuati precedenti ricoveri ed il paziente è stato così diligente da conservare fotocopie di cartelle cliniche o semplici referti di dimissione contenenti la/le diagnosi e gli esami eseguiti, si ha a disposizione una documentazione di grande importanza per ricostruire gli eventi morbosi nei dettagli e riportarli in anamnesi. In caso di mancanza di documentazione di ricoveri, è sempre bene riportare l indisponibilità della documentazione affinché rimanga traccia dello sforzo eseguito dall estensore dell anamnesi per la ricostruzione della storia clinica. Anamnesi personale patologica prossima. Contiene la storia che il paziente racconta e che lo porta a rivolgersi al medico. Essa deve essere dettagliata perché permette di conoscere bene l insorgenza (o il riacutizzarsi) dell evento morboso. La presenza e la tipologia di segni, come ad esempio la febbre, deve essere riportata con accuratezza, cercando di descrivere bene la tipologia e la cronologia sull insorgenza di altri sintomi e segni. Deve essere riportata con correttezza di dettagli l eventuale terapia che il paziente assumeva (in caso di presenza di patologia cronica) o che ha assunto nei giorni immediatamente precedenti l inizio (o il riacutizzarsi) della malattia. Questo aspetto è di particolare importanza in quanto sono numerosi gli effetti collaterali dei farmaci. Devono pertanto essere riportati i nomi dei medicinali e la corretta posologia (per es. Enapren compresse da 20 mg, 1 cp al mattino). E da tener presente inoltre che la cartella clinica è un documento che ha valore legale, e, come tale, deve essere compilato con grande accortezza, a cominciare dall anamnesi. E per questo motivo che vengono spesso utilizzate frasi del tipo il paziente riferisce che, la moglie ha riferito che, il fratello Giovanni riferisce che, trattandosi di notizie che possono anche non essere necessariamente corrette e che potrebbero essere sottoposte a successiva verifica. 4

6 5 IL DOLORE DOLORE SOMATICO E VISCERALE Presentano caratteristiche diverse che possono aiutare nel loro riconoscimento. Dolore somatico: proviene da strutture innervate da nervi somatici (cute, muscoli, articolazioni ecc.) e dai nervi frenici. Dolore viscerale: proviene da strutture innervate da fibre viscerali, sia di tipo simpatico che parasimpatico. I due tipi di dolore non sono nettamente differenziabili, ma la conoscenza delle diversità fra i due tipi, evidenziate nella tabella, può aiutare ad orientarsi nel loro riconoscimento. Caratteristiche dolore somatico dolore viscerale Sede superficiale profonda Localizzazione ben localizzabile mal localizzabile Dimensione bidimensionale tridimensionale Qualità trafittivo, puntorio sordo, ottuso, compressivo Postura varia con la posizione desiderio di piegarsi in due Distribuzione corrisponde alla sede dell impulso algogeno si proietta anteriormente sulla linea mediana Riflessi rigidità muscolare riflessa estensione del riflesso viscerale a visceri contigui La proiezione del dolore in periferia segue la legge metamerica: il nervo viscerale ed il nervo somatico che condividono lo stesso metamero di ingresso, condividono grossolanamente lo stesso territorio doloroso (pag. 82). Come già detto, nonostante le differenze fra i due tipi di dolore, non è sempre agevole distinguere un dolore somatico da un dolore viscerale per il modo con cui la sensazione algogena viene elaborata dalla corteccia cerebrale e proiettata in periferia. Tale modalità non permette una distinzione netta fra le aree interessate. Se ad esempio vi è una lesione del nervo somatico che interessa la porzione cutanea dell area precordiale, dove è presente il dolore, può non essere sempre netta la sensazione della superficialità del dolore, e la sua bidimensionalità, per cui dovrà sempre essere sospettata la sua possibile origine viscerale (cuore, aorta ecc.). Questo è il motivo per cui, di fronte a un dolore precordiale, nel quale non è possibile riconoscere una origine somatica certa (per es. la presenza di vescicole di herpes zooster), è sempre bene eseguire un ECG per escludere una cardiopatia ischemica, soprattutto se il soggetto non è più giovane. Vi è un altra peculiarità da sottolineare: vi sono alcuni casi in cui un metamero veda l ingresso di un nervo viscerale proveniente da un organo piuttosto lontano dall area superficiale innervata dal corrispondente nervo somatico. Questa caratteristica permetterà di comprendere alcune condizioni nelle quali vi è una dissociazione fra territorio di competenza somatica e viscerale. Ad esempio il dolore cardiaco è veicolato dai nervi cardiaci, alcuni dei quali afferiscono a metameri

7 toracici, ma altri a metameri cervicali (fig. pag. 65). Si comprende così come un dolore evocato da un infarto cardiaco possa essere percepito anche (o addirittura esclusivamente) a livello mandibolare per cui il soggetto è portato a pensare ad un problema odontoiatrico(fig. pag. 67). Un altro esempio è rappresentato dal dolore frenico: i nervi frenici, che innervano le due cupole diaframmatiche, entrano nei metameri cervicali C3-C (pag. 61) per cui una lesione di una delle 2 cupole diaframmatiche da una sintomatologia dolorosa che viene proiettata in alto (regione acromiale e margine anteriore del trapezio), luogo lontano dalla sede anatomica del diaframma. CEFALEE Si dividono in 2 grandi gruppi: da causa non nota (cefalee primitive o essenziali o idiopatiche) da causa nota (cefalee secondarie) La diagnosi di cefalea primitiva è sempre una diagnosi di esclusione da una forma secondaria. Cefalee primitive. La cefalea primitiva è molto frequente e colpisce circa il 15% della popolazione generale. Si riconoscono 3 forme 1. Emicrania (frequenza elevata) 2. Cefalea a grappolo (Cluster headache) (la meno frequente delle 3) 3. Cefalea muscolo-tensiva (frequenza elevata) Emicrania: dolore prevalentemente diurno, accessionale, ricorrente, pulsante, della durata da alcune ore a 1-2 giorni, localizzato in un terzo dei casi ad una metà del cranio (emi-crania), più frequente nel sesso femminile, dovuta a vasodilatazione delle arterie (cefalea vasomotoria) (fig. pag.42). Spesso è preceduta, o anche accompagnata, da un aura, cioè da disturbi sensoriali il più delle volte di tipo visivo (scotomi scintillanti, fosfeni, riduzione fugace del campo visivo, emianopsie), acustico (acufeni), olfattivo (disosmie, iperosmie). Si divide in: emicrania classica se preceduta da aura emicrania comune se l aura è assente emicrania sine emicrania se vi è solo l aura, non seguita da emicrania Cefalea a grappolo (Cluster headache): il termine grappolo definisce uno spazio di tempo in cui si raggruppano i singoli attacchi, i quali sono caratterizzati da dolori, più frequenti nel sesso maschile, prevalentemente notturni, non pulsanti, di breve durata (30-90 m ), ad insorgenza e scomparsa generalmente improvvise, di intensità elevata, in zona retro-oculare o periorbitaria, raramente al collo o al braccio, monolaterali e sempre dallo stesso lato. La durata del grappolo oscilla da 3-6 giorni a settimane, e gli attacchi si verificano spesso alla stessa ora. A differenza dell emicrania, coesistono spesso fenomeni vegetativi locali come arrossamento congiuntivale, lacrimazione, congestione nasale, seguita da rinorrea, fotofobia. Patogenesi: probabile vasodilatazione arteriosa. 6

8 Cefalea muscolo-tensiva è sostenuta da tensione dei muscoli del collo e della testa, episodica o cronica, non pulsante, generalmente di intensità lieve o media (spesso non impedisce le normali attività). Cefalee secondarie Da lesioni intracraniche Da processi occupanti spazio (tumori cerebrali, ematomi sottodurali) (possibili segni focali e/o da ipertensione endocranica) Da alterazioni meningee (emorragie subaracnoidee, meningiti) (presenza di rigidità nucale) Da lesioni extracraniche dell occhio (glaucoma, uveite, cheratite) dei seni paranasali (sinusite frontale, mascellare, etmoidale (fig. pag. 49) dell orecchio (otiti medie, mastoiditi) dei denti (fig. pag. 50) Di tipo nevralgico Il dolore è fra i più acuti, fugacissimo (pochi secondi), violento, fulminante Il più tipico e frequente è la nevralgia del trigemino, che interessa quasi sempre solo la branca mascellare o la mandibolare, mentre risparmia la branca oftalmica Da patologie di interesse internistico Da stati infettivi (batterici o virali) Da farmaci (nitrati) Da arterite temporale di Horton Da alterazioni del rachide cervicale. DOLORE TORACICO Dolore somatico: pleura parietale e mediastinica (T1-T12), pleura diaframmatica periferica (nervi spinali T8-T12) e cupola diaframmatica (n. frenici C3-C5); il dolore è superficiale, ben localizzato ed influenzato dai movimenti respiratori e dai colpi di tosse. Cause di dolore toracico somatico: nevralgie intercostali, herpes zooster, fratture, pleurodinie virali, spondiloartrosi, mediastiniti Dolore viscerale: cuore, pericardio, grossi vasi, esofago; il dolore è retrosternale, profondo, mal localizzabile. Cause di dolore toracico viscerale: Infarto miocardico, angina pectoris, pericardite, lesioni aortiche (es. aneurisma), embolia polmonare (distensione arteria polmonare), lesini dell esofago. Strutture indolori: la parte periferica dell albero bronchiale (polmone), pleura viscerale (che ricopre il polmone) Dolore diaframmatico con componente frenica (somatico): per processi morbosi provenienti dalla periferia del diaframma (T8-T12) (fig. pag. 60) o dalla cupola diaframmatica (C3-C5) (fig. pag. 61); - versante toracico, (pleuriti, pericarditi) 7

9 - versante addominale (per interessamento dei legamenti epatici e della capsula glissoniana del fegato da parte di periepatiti, ascessi subfrenici, neoplasie del fondo gastrico, ernia dello jatus) - Il dolore proveniente dalla parte periferica del diaframma si localizza alla parte inferiore del torace mentre quello proveniente dalla cupola viene riferito al collo e alla spalla (fig. pag 80) perché il nervo frenico, dopo il percorso toracico, affiora a livello del collo, nella fascia sovraclavicolare, davanti allo scaleno. - Il dolore si accentua con il respiro, con la tosse ed è accompagnato spesso da singhiozzo. Dolore pleurico (somatico) per lesioni pleuriche primitive o secondarie a lesioni polmonari (polmoniti, infarto, tumori, pneumotorace ecc) Precordialgie: dolore localizzato sulla parte anteriore del torace sulla linea mediana, al di dietro dello sterno (fig. pag. 68). Precordialgie di origine cardiaca: angina pectoris, infarto miocardico, pericardite acuta Precordialgie di origine non cardiaca: aorta (aneurisma), polmoni (tumori, pleurite, mediastinite), arteria polmonare (embolia polmonare), esofago (spasmo, diverticolo, tumore, ulcera), sistema osteo-neuro-muscolare del rachide (sindromi da compressione delle radici spinali da osteofitosi, mialgie ecc) Dolore cardiaco: Le fibre nervose cardiache trasmettono gli stimoli algogeni ai gangli toracici T1-T4 e cervicali C3-C8 (fig. pag. 65). Per tale motivo il dolore cardiaco può essere riferito, oltre che sulla zona precordiale (fig. pag. 68), più frequentemente retrosternale, anche al lato ulnare del braccio e avambraccio, quasi sempre sinistro (C8-T1) (fig. pag. 66), ed alla mandibola (C3) per le connessione con il trigemino, oltre alla regione posteriore del torace (fig. pag. 67). Da sottolineare la possibilità che il dolore può anche non essere recepito (infarti muti, in particolare nel diabetico). DOLORE ADDOMINALE Dolore somatico: peritoneo parietale, parte periferica del diaframma, mesentere, mesocolon, piccolo omento (fig. pag. 72) (nervi spinali T5-L1) e nervi frenici per la parte superiore del diaframma (fig. pag. 80). Dolore viscerale: stomaco, intestino, fegato, vie biliari, rene, ureteri, utero, vescica. Vie simpatiche. Dai plessi viscerali di Auerbach e Meissner (fig. pag.79) si dipartono le fibre viscerali che convogliano gli impulsi verso i plessi celiaci, ipogastrici e pelvici (pag. 74)e da questi, nei gangli celiaco, mesenterico superiore ed inferiore (fig. pag. 76). Da questi si dipartono i nervi splancnici grande, medio e piccolo) che conducono gli impulsi nei gangli toracici paravertebrali e quindi nel midollo. Vie vagali. Dallo stomaco le fibre decorrono verso l alto nei 2 nervi vaghi anteriore e posteriore che poi divengono destro e sinistro nei gangli giugulare e nodoso (fig pag 77). Lo somaco possiede anche l innervazione simpatica. Strutture indolori: peritoneo viscerale, grande omento, milza Considerazioni con rilevanti riflessi clinici: 8

10 - Proiezione mediana o laterale del dolore viscerale. Gli organi addominali (stomaco duodeno, tenue, colon, appendice, colecisti e vie biliari, pancreas) hanno una innervazione bilaterale. Rene ed ureteri viceversa sono innervati separatamente. Per tali motivi il dolore viscerale dei primi si proietta sulla linea mediana, mentre per il dolore del rene ed ureteri viene rispettata la monolateralità. Quando il dolore viscerale è puro e l innervazione dell organo è bilaterale è possibile schematizzare grossolanamente tre zone mediane (fig. pag. 84) nelle quali ipotizzare l organo di provenienza: per la zona A: stomaco, duodeno, colecisti, pancreas; per la zona B: pancreas, tenue, valvola ileo-cecale, appendice; per la zona C: colon ascendente, trasverso e discendente, sigma, retto, vescica, utero, ovaio. Ciò indica che per uno stesso dolore esistono necessariamente numerose ipotesi patogenetiche, che danno ragione del vecchio aforisma l addome è la tomba del medico. - Sommazione del dolore viscerale e somatico. Se l organo addominale coinvolge nel processo patologico anche il peritoneo, (mesentere, mesocolon, piccolo omento) che ha una innervazione somatica, (fig. pag. 60) il dolore acquista anche le caratteristiche del dolore somatico: Esso diviene più localizzabile, trafittivo, puntorio, compare la contrattura muscolare riflessa (riflesso viscero-motore di difesa addominale), che prende il nome di peritonismo. Quando il fenomeno si estende a tutto l addome con compromissione del peritoneo parietale, si configura il cosiddetto addome a tavola. - Proiezione del dolore somatico in sede diversa. Il caso più frequente è rappresentato dalla posizione della parte distale dell appendice in zone distanti dalla sede di origine: la necrosi dell apice di un appendice posizionata in alto, che contrae rapporti di contiguità con il fegato o con lo stomaco, e che coinvolge anche il peritoneo, evoca dolori in sede epatica, lontani dalla origine anatomica dell organo. - Dolore modesto in situazioni cliniche rilevanti. La mancata innervazione del grande omento può creare una dissociazione fra intensità del dolore e importanza del quadro patologico. Un appendice coperta dal grande omento può giungere alla perforazione nonostante una scarsa sintomatologia dolorosa. - Dolore addominale in affezioni toraciche: numerose affezioni della pleura e del miocardio possono dare dolori a prevalente proiezione addominale Dolore diaframmatico con componente frenica. (vedi stesso argomento del dolore toracico) Dolore esofageo. si avverte spesso sotto forma di bruciore (pirosi) per il frequente rigurgito acido gastrico attraverso il cardias e si localizza nella parte mediana corrispondente grossolanamente a T4-T5 per lesioni del 3 superiore, T6 per il 3 medio e T7-T8 per il 3 inferiore (figg. pag. 82 e 88). I processi morbosi più frequenti sono lo spasmo esofageo, lo spasmo cardiale, l ernia dello jatus, l esofagite e i tumori. Si accompagna di frequente a deglutizione dolorosa (odinofagia) Dolore gastrico: è variabile a seconda del processo morboso (spasmo, ulcera, tumore, gastrite erosiva, stenosi del piloro). Le fibre entrano nei metameri da T6 a T10 (fig. pag. 82). 9

11 - Il dolore da spasmo è a crisi (da contrattura muscolare liscia) e la durata è molto variabile. - Il dolore da ulcera è più frequente al cambio delle stagioni (primavera ed autunno), della durata di giorni, prevalentemente diurno, e in rapporto ai pasti (compare dopo 2-4 ore dal pasto e recede con l assunzione di cibo per cui è stato definito come dolore da fame ). In caso di perforazione insorgono i sintomi del peritonismo. Dolore pancreatico: I processi morbosi più frequenti sono le pancreatiti acute in tutte le varietà, che danno un dolore particolarmente intenso, continuo, insopportabile (dramma pancreatico), spesso accompagnato a shock. Le fibre entrano nei metameri da T5 a T11. Il dolore è localizzato in regione epigastrica e periombelicale ed è tipicamente irradiato a sbarra posteriormente (fig. pag. 98). Può esservi compartecipazione diaframmatica. Dolore epatico: E spesso di tipo gravativo (senso di peso), diffuso a tutta l area epatica sia anteriormente che posteriormente e può comparire anche dopo una corsa, soprattutto in soggetti non allenati. E un dolore somatico che fa capo: - al nervo frenico destro per la porzione centrale della capsula di Glisson, con la tipica irradiazione (dolore frenico) - ai nervi intercostali T6-T9 per la porzione periferica (fig. pag. 82). I processi morbosi più frequenti sono: - fegato da stasi nello scompenso cardiaco destro - epatite acuta nella sua fase iniziale - periepatite Dolore della colecisti e delle vie biliari: E a tipo di colica con intervalli in cui è presente un senso di tensione. Mentre l innervazione viscerale (n. splancnico) è bilaterale, quella somatica, che interessa il peritoneo che ricopre le vie biliari, ed i legamenti epato-duodenali, è solo destra. Ciò fa comprendere come la localizzazione del dolore a destra è chiara solo quando il processo morboso si propaga alla componente somatica del dolore (sierosa peritoneale) I processi morbosi più frequenti sono: - spasmi o distensione acuta da ostruzione del deflusso - colecistite acuta da litiasi - calcolosi ostruente i dotti /cistico, coledoco) Dolenzie possono essere provocate anche a seguito di processi patologici non gravi: una colelitiasi, (asintomatica per tutta la vita nella metà dei casi), un polipo o la semplice bile spessa, possono produrre irritazione della mucosa ed essere responsabili di spasmi riflessi. Un particolare segno, caratteristico di processi acuti è il segno di Murphy: nel corso di un atto respiratorio profondo l evocazione di dolore produce un blocco dell escursione respiratoria. Dolore splenico: deriva dalla partecipazione al processo morboso del peritoneo parietale o del peduncolo vascolare della milza, in quanto sia l organo splenico, sia il peritoneo viscerale che lo avvolge, sia il grande omento non sono dotati di recettori algogeni. 10

12 Il peritoneo parietale contiguo alla milza viene innervato da radici T9-T11 (fig. pag. 82), per cui il dolore è localizzato nell ipocondrio sinistro e, in caso di compartecipazione della cupola diaframmatica sinistra, anche di tipo frenico. I processi morbosi più frequenti sono: - infarto splenico - perisplenite - rottura della milza - congestione splenica Dolore renale: è un tipico dolore viscerale, senza componente somatica, molto intenso, di tipo continuo, localizzato nella regione lombare, non irradiato. I metameri di ingresso corrispondono a T10-T12. I processi morbosi più frequenti sono: - ascesso renale e/o perirenale - infarto renale - rottura del rene - litiasi renale (è descritto nel dolore pielo-ureterale) Dolore pielo-ureterale: sempre monolaterale, molto intenso, a tipo colica, con periodi anche molto lunghi, tali da simulare un dolore continuo. E irradiato al fianco corrispondente e poi anteriormente ed in basso fino al testicolo (pelvi renale, calici ed ureteri condividono l innervazione metamerica con il testicolo, avendo quest ultimo subito durante lo sviluppo la migrazione verso il basso). I metameri di ingresso sono da T10 a L1. (fig. pag. 82 e pag. 114). I processi morbosi più frequenti sono: - litiasi pielo-ureterale - pieliti Concomitano spesso febbre di tipo settico, nausea, vomito, ematuria. SINDROMI DOLOROSE RADICOLARI Sono caratterizzate da dolore che si proietta prevalentemente agli arti superiori ed inferiori, sulla superficie innervata dal nervo corrispondente al metamero sede del processo morboso. Vengono trattate le proiezioni dolorose delle più tipiche sindromi dolorose radicolari, che, a causa della peculiare proiezione del dolore, offrono al medico la possibilità di un facile orientamento sul metamero interessato, sul quale focalizzare le indagini. La particolare mobilità del tratto cervicale e lombare del rachide spiegano perché la maggioranza delle sindromi dolorose radicolari si presentano in queste sedi del rachide. Il processo morboso che coinvolge la radice del nervo (da cui i termini di sindromi radicolari o radicolalgie) comprimendo il punto di emergenza dal rachide può essere di vari tipi, fra cui i più comuni sono - processi osteofitici (di apposizione ossea) - la protrusione del nucleo polposo del disco intervertebrale (ernia del disco) 11

13 - lo scivolamento di una vertebra su quella sottostante con riduzione del foro intervertebrale (fig. pag. 116). Oltre al dolore, che è di tipo somatico, ben localizzabile e piuttosto intenso, la sindrome nervosa compressiva produce: intorpidimento, formicolio, ipotonia dei muscoli corrispondenti e diminuzione o abolizione dei riflessi dei muscoli corrispondenti. Sindrome della sesta radice cervicale (fig. pag. 117) Sindrome della settima radice cervicale (fig. pag. 118) Sindrome della ottava radice cervicale (fig. pag. 119) Sindrome dello scaleno anteriore (ottava cervicale - prima toracica (fig. pag. 120) Sindrome della quarta radice lombare (fig. pag. 121) Sindrome della quinta radice lombare (fig. pag. 122) Sindrome della prima radice sacrale (fig. pag. 123) Sindrome della seconda radice sacrale (fig. pag. 124) 12

14 ANORESSIA NAUSEA VOMITO RIGURGITO ANORESSIA NAUSEA VOMITO Anoressia: mancanza di desiderio di assumere cibo Nausea: sensazione di disgusto per i cibi Vomito: emissione forzata di cibo dalla bocca, accompagnato a contrazioni addominali e diaframmatiche, spesso preceduto da nausea. Nel conato di vomito manca l emissione di cibo, per mancato rilasciamento del cardias. Sintomatologia frequentissima, ascrivibile alle più varie cause, che impegna il medico nella ricerca di associazioni con altri sintomi e segni per formulare una diagnosi corretta. Cause: viscerali tossiche centrali otovestibolari Cause viscerali: - tutte le flogosi acute dell apparato digerente, fegato, pancreas e peritoneo. - ostruzione intestinale - scompenso cardiaco con fegato da stasi - gravidanza Cause tossiche: - malattie febbrili - insufficienza epatica, renale, surrenalica, chetoacidosi diabetica Cause centrali: - aumento della pressione intracranica - eventi emotivi acuti (paura, dolore ecc) In caso di aumento della pressione intracranica (emorragie cerebrali, tumori, contusioni ecc.) il vomito può non essere preceduto da nausea ed è improvviso, a getto. Cause otovestibolari Mal di mare, mal d auto (cinetopatie) Tipi di vomito: acquoso o mucoso (succo gastrico), alimentare, biliare, emorragico (= ematemesi), fecaloide (da occlusione intestinale) RIGURGITO: emissione di materiale alimentare non digerito, prodotto da una violenta contrazione antiperistaltica della parete gastrica, senza le tipiche contrazioni addominali e diaframmatiche che accompagnano il vomito. Se il materiale è acido viene detto rigurgito acido. Cause di rigurgito sono: ernia dello jatus esofageo stenosi cicatriziali dell esofago diverticoli esofagei 13

15 A volte il reflusso gastro-esofageo (da disfunzione dello sfintere esofageo inferiore, che produce frequentemente una esofagite da reflusso, responsabile di un dolore urente epigastrico e/o retrosternale, detto pirosi), può dare rigurgito. 14

16 ARITMIE Rappresentano un disordine del normale ritmo cardiaco e possono essere diagnosticate con la palpazione dei polsi, con l ascoltazione del cuore o con le due metodiche utilizzate contemporaneamente. Solo raramente vi può essere la cosiddetta dissociazione polso-cuore, condizione in cui all ascoltazione di un battito non segue la percezione dell onda sfigmica al polso a causa dell inefficienza contrattile del ventricolo sinistro. Le più importanti aritmie sono le seguenti: aritmia sinusale fasica; extrasistoli (o battiti ectopici prematuri) atriali, nodali e ventricolari; tachicardie parossistiche sopraventricolari o ventricolari; fibrillazione e flutter atriali e ventricolari; blocchi atrio-ventricolari. Non sono invece da considerarsi a rigore disturbi del ritmo le alterazioni della frequenza del ritmo cardiaco (tachicardie e bradicardie sinusali). Tachicardia sinusale: aumento della frequenza del pace-maker del nodo senoatriale al di sopra dei 100 battiti/min. (fig. pag. 173). Le cause più frequenti sono: lo sforzo fisico, la febbre, l ipertiroidismo, l ansia, lo scompenso cardiaco. Bradicardia sinusale: (fig. pag. 173) diminuzione della frequenza al di sotto dei 60 battiti/min. Le cause più frequenti sono l allenamento o le manovre di stimolazione vagale (massaggio del seno carotideo, compressione dei bulbi oculari, manovra di valsalva o torchio addominale eseguibile mediante espirazione forzata a glottide chiusa). Aritmia sinusale fasica: è fisiologica ed è caratterizzata dall influenza del tono simpatico e vagale che è ritmato dalle fasi del respiro; si ha un aumento della frequenza cardiaca durante l ispirazione per la prevalenza del simpatico ed una sua diminuzione durante la espirazione, per la prevalenza del vago (fig. pag. 173). E particolarmente accentuata nella giovane età e si attenua con il progredire degli anni. Viene abolita in caso di alterazioni del sistema nervoso vegetativo, come avviene, ad esempio, nei soggetti diabetici da molti anni e con scarso controllo metabolico (neuropatie vegetativa) Extrasistoli o battiti ectopici prematuri atriali e nodali. Quando sono isolati sono facilmente rilevabili al polso perché risulta netta la sensazione di rottura del ritmo. La diagnosi corretta è possibile all ECG dove si rileva una normalità del QRS ed una onda P diversa da quella sinusale (fig. pag. 173). La pausa che segue non è compensatoria perché il pace-maker sinusale viene scaricato dal battito ectopico ed il ritmo riprende normalmente. (fig. sottostante). 15

17 La sintomatologia è assente o si può avvertire il salto di un battito. Dal punto di vista clinico, queste forme sono spesso benigne e non espressione di processi patologici. Extrasistoli o battiti ectopici prematuri ventricolari. Come per gli atriali e nodali, è molto facile il loro riconoscimento al polso. L ECG mostra: un tipico allargamento del QRS, una scomparsa dell onda P (perché l attivazione inizia dal ventricolo e la sua eventuale presenza segue il QRS (fig. pag. 174)) e la pausa è compensatoria, perché il pace-maker sinusale non viene influenzato. In questo caso la pausa è più lunga del caso precedente perché, nonostante il pace-maker atriale dia l impulso elettrico, questo non è seguito dalla contrazione meccanica, perché trova il miocardio sia atriale che ventricolare in periodo refrattario (fig. sottostante). Di frequente riscontro nei cardiopatici cronici è il bigeminismo extrasistolico caratterizzato da un alternarsi di un battito normale ed uno prematuro. (fig. pag. 174). Al contrario delle forme atriali e nodali, essi sono spesso espressioni di processi patologici di diversa entità. Una particolarità clinicamente molto importante è rappresentata dal fenomeno R su T. Esso è in relazione al momento di insorgenza dell impulso ectopico nei confronti della fase di ripolarizzazione cardiaca (Fig. sottostante). 16

18 Questa presenta dei momenti refrattari e dei momenti di grande vulnerabilità. La caduta dell impulso nella fase di vulnerabilità può innescare una fibrillazione ventricolare, che può anche esitare in morte improvvisa. (fig 5 a pag 165). Tachicardia parossistica sopraventricolare. E molto comune e fastidiosa, ma non è quasi mai espressione di cardiopatie importanti. Insorge e recede improvvisamente e questo elemento permette una diagnosi di sospetto. La sintomatologia è caratterizzata da una sensazione di tachicardia, senso di stanchezza e, raramente, senso di mancamento. Spesso, per la sua brevità, non permette altro che una diagnosi di sospetto perché spesso sfugge alla rilevazione ECGrafica, (fig. pag. 174) non sempre disponibile all atto dell insorgenza. La diagnosi è spesso possibile mediante monitoraggio dinamico Holter, che a volte può rilevare sequenze talmente brevi (successione di poche sistoli di tachicardia parossistica) da non essere neanche sintomatiche. La frequenza cardiaca è variabile e se inferiore a 130/min deve essere posta la diagnosi differenziale nei confronti di una tachicardia sinusale. Ciò è possibile mediante le manovre vagali (vedi bradicardia sinusale), in quanto la risposta alle manovre segue la legge del tutto o nulla, mentre la tachicardia sinusale presenta una risposta graduale. La terapia delle forme che non recedono alle manovre vagali è farmacologica o chirurgica (ablazione trans-catetere con energia a radiofrequenza). Tachicardia parossistica ventricolare. Al contrario della precedente, è espressioni di grave sofferenza cardiaca e può essere seguite da flutter e fibrillazione ventricolare e dare, quindi, morte improvvisa. Un paziente in tachicardia ventricolare è considerato in grave pericolo, le contrazioni ventricolari hanno una frequenza compresa fra 100 e 180 battiti/min e presentano all ECG una morfologia diversa dal normale QRS (fig. pag 174). 17

19 Flutter atriale. E caratterizzato da una frequenza elevata di contrazioni atriali (frequenza fra 200 e 370/min). Non tutti gli impulsi elettrici atriali sono condotti ai ventricoli: la conduzione può essere fissa o variabile (2:1, 3:1, 4:1 a seconda che vi sia rispettivamente una contrazione ventricolare ogni 2,3 o 4 contrazioni atriali). Se è fissa (ad esempio sempre 2:1 o sempre 3:1), allora al polso o all ascoltazione cardiaca non si noterà alcuna aritmia. Se, al contrario, la conduzione è continuamente variabile, si percepirà un aritmia. All ECG l attività atriale si evidenzia con i caratteristici denti di sega (fig. pag. 173). Le manovre vagali possono agire sulla conduzione atrio-ventricolare e trasformare una conduzione 2:1 in una 3:1 o più. La terapia del flutter atriale è di tipo farmacologico o elettrico (cardioversione o ablazione transcatetere). Fibrillazione atriale. E un aritmia molto frequente (0,4% della popolazione generale, il 3% della popolazione con età>60 anni) ed è caratterizzata da una rapidissima successione di contrazioni atriali (onde fig. pag. 173), superiore a quella del flutter atriale. In pratica l atrio, sottoposto ad un fine tremolio, non svolge più alcuna funzione emodinamica e diviene ricettacolo di coaguli (che possono essere diagnosticati con l ecografia trans-esofagea). I problemi clinici che insorgono nei pazienti che sviluppano una fibrillazione atriale cronica sono principalmente correlati all aumento degli eventi trombo-embolici nei distretti arteriosi, in particolare cerebrali, con esito in trombosi cerebrale (ictus cerebri). I riflessi emodinamici della fibrillazione atriale sulla funzione sistolica del ventricolo sinistro sono modesti o inesistenti. Per i suddetti motivi alla diagnosi sospetta di fibrillazione atriale, confermata con ECG segue ogni tentativo di ripristinare il ritmo sinusale, che sono tanto più efficaci, quanto più precoce è la diagnosi. Questo è il motivo per cui oggi si tende a fare ogni possibile tentativo per porre una diagnosi precoce. La sintomatologia è muta. La diagnosi è quasi sempre fatta in occasione di una visita medica a seguito della rilevazione di un aritmia, al polso o all ascoltazione cardiaca. L aritmia è completa, tanto che è stato anticamente coniato il termine di anarchia cordis. Tale aritmia è dovuta al passaggio di solo alcuni dei numerosissimi impulsi atriali, ed in modo totalmente imprevedibile e caotico. Dal momento che non vi è nessun altra aritmia così caratteristica, la diagnosi è agevole, purchè si esegua con accuratezza l esame del polso e l ascoltazione cardiaca. La terapia si avvale di cardioversione farmacologica e di terapia anti-coagulante. Flutter ventricolare e fibrillazione ventricolare. Sono aritmie molto gravi che spesso esitano nel decesso. Mentre nel flutter l attività ventricolare è regolare sia come frequenza che come morfologia delle onde (fig. pag. 175), la fibrillazione ventricolare è caratterizzata da una attività ventricolare caotica con onde assolutamente irregolari (fig. pag. 175). Inoltre, dal punto di vista emodinamico, la fibrillazione ventricolare è assolutamente inefficace (come avviene per l atrio durante la fibrillazione atriale), per cui ha lo stesso effetto dell arresto cardiaco. La presenza di fibrillazione ventricolare è possibile solo se, durante il suo innesco, si sta 18

20 eseguendo un tracciato ECGrafico. Infatti, dal punto di vista clinico, non è possibile distinguere un arresto cardiaco da una fibrillazione ventricolare, essendo entrambe caratterizzate da assenza di polso e di toni cardiaci all ascoltazione. Blocchi Atrio-ventricolari (BAV). La diagnosi è possibile solo ECGraficamente, anche se, in alcuni di essi, può essere fortemente sospettata per le aritmie che inducono. Blocco AV di I grado. La diagnosi è possibile solo mediante ECG che mette in evidenza il ritardo della conduzione dall atrio al ventricolo. Il tratto PQ (o PR se non esiste la Q), che esprime detto tempo di conduzione, è aumentato e supera i 20 centesimi di secondo. Nel tracciato a velocità standard ogni quadratino è pari a 4 centesimi di secondo, per cui la diagnosi viene posta quando tra l inizio della P e quello del QRS vi è una distanza superiore a 5 quadratini (fig. pag. 176). Blocco AV di II grado. Si distinguono due tipi: 1) Nel tipo I di Mobitz con periodismo di Luciani-Wenckebach, si assiste ad un progressivo allungamento del PQ (o PR) finché una P non è più seguita dal QRS, dopo di che il ciclo riprende (fig. pag. 176). L osservazione del polso o l ascoltazione del cuore mette in evidenza che, dopo un certo numero di sistoli ritmiche, vi è il salto di una sistole. 2) Nel tipo II di Mobitz si assiste, rimanendo il PQ normale, ad un blocco della conduzione atrio-ventricolare che, se avviene ogni 2 sistoli regolari, sarà 2:1, se ogni 3, 3:1 e così via (fig. pag. 176). Anche in questo caso l osservazione del polso o l ascoltazione del cuore mette in evidenza che, dopo un certo numero di sistoli ritmiche, vi è il salto di una sistole. Blocco AV di III grado o blocco completo. Il sospetto diagnostico deriva dalla rilevazione di una bradicardia, dovuta al ritmo idioventricolare, emergente dal ventricolo che si sostituisce al pace-maker sinusale, essendo completamente bloccata la via di conduzione atrio-ventricolare. La localizzazione ventricolare del nuovo pace-maker può essere alta (hissiana) o bassa. Nel primo caso la bradicardia sarà modesta (di circa 50/min), ed il soggetto sarà asintomatico mentre nel secondo caso sarà più marcata (di circa 30/min) e possono insorgere sensazioni di mancamento, fino alla sincope. L ECG metterà in evidenza la completa dissociazione fra le onde P e i complessi QRS. Le prime avranno una frequenza normale, mentre i secondi mostreranno una bradicardia. Si documenterà la perdita completa dei rapporti temporali fra onde P e QRS (fig. pag. 176) L insorgenza di un blocco di III grado può avvenire in modo asintomatico se il nuovo pace-maker ventricolare è rapido nella sua funzione vicariante; se al contrario vi è un minimo ritardo si può avere da una sensazione di mancamento fino alla sincope, o, in casi rari, la morte improvvisa. Questi episodi prendono il nome di Sindrome di Morgagni-Adams-Stokes o più semplicemente sindrome di MAS. La perdita di coscienza avviene dopo 7-17 secondi dall inizio 19

segni e sintomi la base del ragionamento clinico il dolore sintomo cardine della semeiotica addominale e digestiva

segni e sintomi la base del ragionamento clinico il dolore sintomo cardine della semeiotica addominale e digestiva segni e sintomi la base del ragionamento clinico 1 il dolore sintomo cardine della semeiotica addominale e digestiva 2 Dolore Addominale Dolore misto a carattere prevalentemente nocicettivo 3 Dolore Addominale

Dettagli

Corso di elettrocardiografia essenziale

Corso di elettrocardiografia essenziale Lezione 2 Attività elettrica sopraventricolare Corso di elettrocardiografia essenziale L onda P normale Alterazioni della morfologia Alterazioni della frequenza ; aritmie sopraventricolari La conduzione

Dettagli

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova CROCE ROSSA ITALIANA Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova 1 SALUTE-MALATTIA Definizione dell OMS: La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente

Dettagli

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Corso Base Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Cardiopatia ischemica Definisce un quadro di malattie a diversa eziologia che interessano l integrita del cuore nelle quali il fattore

Dettagli

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA COSA SONO, COME SI RICONOSCONO, COME SI OPERA Patologia Ischemica (Infarto) Cuore (infarto) Cervello (Ictus) Scompenso Cardiaco Difficoltà Respiratorie Shock Che cosa sono,

Dettagli

Minzione (Svuotamento della vescica)

Minzione (Svuotamento della vescica) Minzione (Svuotamento della vescica) Il processo avviene in due fasi: 1. Riempimento graduale della vescica, accompagnato da un aumento della tensione di parete, fino ad un valore critico per l attivazione

Dettagli

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA Corso per soccorritori volontari L APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA DEFINIZIONE: INSIEME DI ORGANI CHE CONCORRONO ALLA MEDESIMA

Dettagli

LA PRESSIONE ARTERIOSA

LA PRESSIONE ARTERIOSA LA PRESSIONE ARTERIOSA La pressione arteriosa è quella forza con cui il sangue viene spinto attraverso i vasi. Dipende dalla quantità di sangue che il cuore spinge quando pompa e dalle resistenze che il

Dettagli

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: che cosa e? Il tuo medico ti ha detto che sei ammalato di scompenso cardiaco.... Ma che

Dettagli

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI Stefano Miglior Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico Concetti fondamentali E una malattia estremamente particolare caratterizzata da una progressione lenta ma continua verso la perdita della funzione

Dettagli

ANAMNESI PATOLOGICA. Anamnesi patologica prossima Si propone di chiarire i motivi che hanno portato il paziente alla osservazione del medico

ANAMNESI PATOLOGICA. Anamnesi patologica prossima Si propone di chiarire i motivi che hanno portato il paziente alla osservazione del medico ANAMNESI PATOLOGICA Anamnesi patologica prossima Si propone di chiarire i motivi che hanno portato il paziente alla osservazione del medico Anamnesi patologica remota Anamnesi patologica remota Si propone

Dettagli

Quando i sintomi vengono interpretati

Quando i sintomi vengono interpretati Quando i sintomi vengono interpretati Ricordo quando il mio Professore di Semeiotica Medica parlandoci delle cause che determinano la fibrillazione atriale disse: rammentate che la fibrillazione atriale

Dettagli

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità

Dettagli

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro. Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche

Dettagli

PRINCIPI DI NEUROLOGIA

PRINCIPI DI NEUROLOGIA Indice 1 2 INTRODUZIONE........................... 1 1.1 Sviluppo della tecnica del massaggio connettivale................ 1 1.2 Diagnostica dell area del riflesso............ 4 Cambiamenti di tipo nervoso

Dettagli

DIAGNOSI DIFFERENZIALE IN DCM. Dott.Pasquale Cozzolino Laser in DisordiniCranioMandibolari

DIAGNOSI DIFFERENZIALE IN DCM. Dott.Pasquale Cozzolino Laser in DisordiniCranioMandibolari DIAGNOSI DIFFERENZIALE IN DCM Dott.Pasquale Cozzolino Laser in DisordiniCranioMandibolari NELL AMBITO DELLE SINDROMI DA DOLORE OROFACCIALE LA NEVRALGIA DEL DEL NERVO TRIGEMINO E UNA SINDROME NEUROOGICA

Dettagli

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA UNIVERSITA di FOGGIA C.D.L. in Dietistica AA. 2006-2007 IPERTENSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE L ipertensione è la più comune malattia cardiovascolare. Corso di Medicina Interna Docente: PROF. Gaetano Serviddio

Dettagli

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» Neuropatia diabetica «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» www.associazionedeldiabete.ch Per donazioni: PC 80-9730-7 Associazione Svizzera per il Diabete Association Suisse du Diabète Schweizerische

Dettagli

1fase: riempimento graduale della vescica, con aumento della tensione di parete, fino all'attivazione del riflesso della minzione

1fase: riempimento graduale della vescica, con aumento della tensione di parete, fino all'attivazione del riflesso della minzione La Minzione 1fase: riempimento graduale della vescica, con aumento della tensione di parete, fino all'attivazione del riflesso della minzione 2 fase: attivazione del riflesso della minzione che permette

Dettagli

Università degli Studi di Catania ULCERA PERFORATA

Università degli Studi di Catania ULCERA PERFORATA Università degli Studi di Catania ULCERA PERFORATA U.O. Clinicizzata di Chirurgia Generale Ospedale R. Guzzardi di Vittoria Direttore: Prof. V. Minutolo La perforazione avviene in genere per l erosione

Dettagli

Il B.L.S. (Basic Life Support)

Il B.L.S. (Basic Life Support) Il B.L.S. (Basic Life Support) Cos è: Sequenza di verifiche ed azioni da effettuare sulla Vittima quando A NON E COSCIENTE B NON RESPIRA C NON HA CIRCOLO Scopo: Prevenire o Limitare i danni dovuti alla

Dettagli

Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire.

Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire. Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire. Il cuore : è un muscolo grande all'incirca come il pugno della propria mano. pesa circa 500

Dettagli

BRADICARDIE PAULETTO MONICA. Elettrofisiologia ospedale Mauriziano Torino

BRADICARDIE PAULETTO MONICA. Elettrofisiologia ospedale Mauriziano Torino BRADICARDIE PAULETTO MONICA Elettrofisiologia ospedale Mauriziano Torino BRADICARDIE FREQUENZA < 60 bmin CAUSE A B DISTURBO della FORMAZIONE dell IMPULSO Bradicardia sinusale Arresto sinusale DISTURBO

Dettagli

Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia. Anatomia (2) Anatomia (1) Anatomia (3) Anatomia (4) O 2 CO 2

Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia. Anatomia (2) Anatomia (1) Anatomia (3) Anatomia (4) O 2 CO 2 P.A. Lombardia Soccorso Corso di Formazione Base per Volontari-Soccorritori A cosa serve? Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia F. Sangalli APPARATO RESPIRATORIO: Insieme di organi che

Dettagli

Lettura e interpretazione dell elettrocardiogramma: nozioni fondamentali. Elementi morfologici essenziali dell elettrocardiogramma

Lettura e interpretazione dell elettrocardiogramma: nozioni fondamentali. Elementi morfologici essenziali dell elettrocardiogramma infermieri impaginato 2 7-09-2009 15:11 Pagina 21 Sezione 2 Lettura e interpretazione dell elettrocardiogramma: nozioni fondamentali Ida Ginosa Elementi morfologici essenziali dell elettrocardiogramma

Dettagli

I TRAUMI MUSCOLARI LE CONTUSIONI Contusioni più o meno gravi, almeno una volta nella vita, le abbiamo subite più o meno tutti. Esse, in parole povere, rappresentano il risultato di un evento traumatico

Dettagli

La sindrome pseudo radicolare: quando muscoli, legamenti, articolazioni imitano il dolore radicolare di Dr. Giovanni Migliaccio

La sindrome pseudo radicolare: quando muscoli, legamenti, articolazioni imitano il dolore radicolare di Dr. Giovanni Migliaccio La sindrome pseudo radicolare: quando muscoli, legamenti, articolazioni imitano il dolore radicolare di Dr. Giovanni Migliaccio La sindrome radicolare pura si esprime con un dolore irradiato nel territorio

Dettagli

Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. A cura del Gruppo Formazione

Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. A cura del Gruppo Formazione 3 2 1 disostruiamoci A cura del Gruppo Formazione Prima di tutto valutare la sicurezza della scena dove dobbiamo intervenire PREMESSA Il paziente pediatrico può essere suddiviso in medicina d urgenza schematicamente

Dettagli

GIORNATA CONTRO LA FIBRILLAZIONE ATRIALE. 3 ottobre 2015 Verona / Palermo

GIORNATA CONTRO LA FIBRILLAZIONE ATRIALE. 3 ottobre 2015 Verona / Palermo CONTRO LA 3 ottobre 2015 Verona / Palermo 2015 POSTER - LOCANDINA 32015 OTTOBRE VERONA - P.zza Cittadella PALERMO - P.zza Bologni 10:00-18.00 32015 OTTOBRE VERONA - P.zza Cittadella PALERMO - P.zza Bologni

Dettagli

Lo stato di Coma,Ictus cerebrale: fattori di rischio e posizione d'attesa. Epilessia, soccorso e classificazione

Lo stato di Coma,Ictus cerebrale: fattori di rischio e posizione d'attesa. Epilessia, soccorso e classificazione Lo stato di Coma,Ictus cerebrale: fattori di rischio e posizione d'attesa. Epilessia, Asma, intossicazioni, primo soccorso e classificazione COMA sindrome clinica caratterizzata da una mancata risposta

Dettagli

VALVOLE unidirezionalita del flusso TONI CARDIACI:

VALVOLE unidirezionalita del flusso TONI CARDIACI: IL CICLO CARDIACO LO SCHEMA ILLUSTRA L ANDAMENTO TEMPORALE DI PRESSIONE, FLUSSO E VOLUME VENTRICOLARE, I PRINCIPALI PARAMETRI EMODINAMICI, DURANTE IL CICLO CARDIACO. TRA LA CHIUSURA DELLA VALVOLA MITRALE

Dettagli

Lesioni del midollo spinale e vescica

Lesioni del midollo spinale e vescica encathopedia Lesioni del midollo spinale e vescica I cambiamenti della funzione vescicale Conoscere la lesione Il CIC può aiutarti Le lesioni al midollo spinale (LM) Una lesione al midollo spinale identifica

Dettagli

della Valvola Mitrale

della Valvola Mitrale Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM

Dettagli

angina esofagea. DOLORE TORACICO DI ORIGINE ESOFAGEA

angina esofagea. DOLORE TORACICO DI ORIGINE ESOFAGEA Angina esofagea Angina esofagea Angina pectoris DOLORE TORACICO DI ORIGINE ESOFAGEA Nella diagnosi differenziale del dolore di origine coronarica il ruolo principale spetta al dolore toracico di origine

Dettagli

La minaccia nascosta. Smascherare i pericoli del diabete e del colesterolo alto

La minaccia nascosta. Smascherare i pericoli del diabete e del colesterolo alto La minaccia nascosta Farmacia Ferrari Dott.ssa Teresa Via A. Manzoni 215/A - 80123 - NAPOLI tel. 081.5755329 - fax 081.19722793 Cod. Fiscale FRRTRS35L67F839O Partita IVA 00686520636 http://www.farmaciaferrari.altervista.org

Dettagli

L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo.

L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Cos è un aneurisma L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Il tratto di arteria che dal cuore attraversa il torace è chiamata aorta toracica e mentre quella

Dettagli

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione

Dettagli

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Accettazione della malattia diabetica e la famiglia Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Malattia cronica Condizione patologica che dura tutta la vita Medico deviazione da una norma biologica. Oggettività

Dettagli

Le lesioni muscolari

Le lesioni muscolari Le lesioni muscolari Cenni di anatomia e fisiologia Una classificazione è utile solo se fornisce informazioni sulla natura della lesione, sul suo trattamento e sulla sua prognosi M. E. Muller TIPI DI MUSCOLI

Dettagli

Disabilità reumatologiche SCLERODERMIA SCLEROSI SISTEMICA

Disabilità reumatologiche SCLERODERMIA SCLEROSI SISTEMICA SCLERODERMIA SCLEROSI SISTEMICA SCLERODERMIA SCLERODERMIA - Polmoni - Apparato digerente - Cuore - Reni SCLERODERMIA - incidenza SCLERODERMIA - cause AUTOIMMUNITA SCONOSCIUTE MULTIFATTORIALI PREDISPOSIZIONE

Dettagli

La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica.

La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica. MEDICINA DELLO SPORT LEZIONE 4 CARDIOPATIA ISCHEMICA E DILATATIVA La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica. ISCHEMIA È un processo generale che può interessare qualsiasi

Dettagli

INFARTO DEL MIOCARDIO

INFARTO DEL MIOCARDIO I corti, lezioni in 5 minuti! INFARTO DEL MIOCARDIO Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA

Dettagli

Da: Schmidt et al.. Fisiologia Umana

Da: Schmidt et al.. Fisiologia Umana Da: Schmidt et al.. Fisiologia Umana 1 ASSE ELETTRICO CARDIACO Nella diagnostica è importante valutare l orientamento del vettore elettrico ventricolare (asse elettrico cardiaco), che dà un indicazione

Dettagli

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK FISIOPATOLOGIA dello SHOCK SHOCK O COLLASSO CARDIOCIRCOLATORIO insufficienza acuta del circolo periferico, causata da uno squilibrio tra massa liquida circolante e capacità del letto vascolare Si verificano:

Dettagli

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA Le risposte fisiologiche dell immersione L acqua È importante che chi si occupa dell attività in acqua sappia che cosa essa provoca nell organismo EFFETTI DELL IMMERSIONE

Dettagli

vasodilatazione e/o bradicardia > riduzione della PA > ipoafflusso cerebrale - CARDIOINIBITORIE - VASODEPRESSIVE - MISTE

vasodilatazione e/o bradicardia > riduzione della PA > ipoafflusso cerebrale - CARDIOINIBITORIE - VASODEPRESSIVE - MISTE Gruppo eterogeneo di condizioni, nelle quali i riflessi cardiovascolari, utilizzati normalmente nel controllo della circolazione diventano momentaneamente inappropriati, in risposta ad una causa scatenante

Dettagli

ARITMIE IPOCINETICHE

ARITMIE IPOCINETICHE KROTON 2010 ARITMIE IPOCINETICHE D.Monizzi Cardiologia Territoriale ASP KR 18/09/2010 Cenni sull Attività Elettrica del Cuore Aritmie Ipocinetiche D.Monizzi 2010 Il Cuore atrio sx atrio dx valvola mitrale

Dettagli

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Diabete Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Epidemiologia Popolazione mondiale affetta intorno al 5%

Dettagli

Situazione clinica nella quale un rapido cambiamento delle. condizioni di un organo addominale, generalmente correlato ad

Situazione clinica nella quale un rapido cambiamento delle. condizioni di un organo addominale, generalmente correlato ad ADDOME ACUTO Situazione clinica nella quale un rapido cambiamento delle condizioni di un organo addominale, generalmente correlato ad una infiammazione o ad una infezione, richiede una immediata e, soprattutto,

Dettagli

ULCERA PEPTICA ULCERA PEPTICA

ULCERA PEPTICA ULCERA PEPTICA Dr. Alessandro Bernardini Circa il 10% della popolazione nei paesi sviluppati è probabile vada incontro nella sua vita a ulcera peptica: una percentuale di ulcere persistenti dell 1%. La dispepsia è un

Dettagli

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m.

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m. CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m. CARATTERISTICHE FISICHE DELL AMBIENTE DI MONTAGNA riduzione

Dettagli

http://perception02.cineca.it/q4/perception.dll

http://perception02.cineca.it/q4/perception.dll link simulazione http://perception02.cineca.it/q4/perception.dll username: studente bisazza password: bisazza La nocicezione, risultato di una somma algebrica L intensità dell informazione nocicettiva

Dettagli

Dr. Mentasti Riccardo

Dr. Mentasti Riccardo APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO Anatomia, fisiologia e principali patologie Dr. Mentasti Riccardo Apparato cardiocircolatorio Apparato costituito da cuore e vasi della circolazione sistemica e polmonare avente

Dettagli

Diabete e sintomi vescicali

Diabete e sintomi vescicali encathopedia Diabete e sintomi vescicali Fattori da considerare Come riconoscere i segnali di allarme Il CIC può aiutarti Il Diabete (diabete mellito, DM) Al diabete mellito, spesso definito semplicemente

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera MALORI IMPROVVISI PERDITE DI SENSI MALORI DOVUTI A DISTURBI DEL S.N. MALORI PER CAUSE AMBIENTALI 1. Perdite di coscienza transitorie Lipotimia (debolezza con o senza perdita coscienza) Sincope (improvvisa

Dettagli

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata Cari pazienti! Vi sentite spesso fiacchi, stanchi, esauriti o giù di morale? Soffrite facilmente il freddo?

Dettagli

L APPARATO CIRCOLATORIO

L APPARATO CIRCOLATORIO L APPARATO CIRCOLATORIO Tutte le cellule del nostro corpo hanno bisogno di sostanze nutritive e di ossigeno per svolgere le loro funzioni vitali. Così, esiste il sangue, un tessuto fluido che porta in

Dettagli

L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO

L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO L' APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO è un sistema complesso costituito dal cuore e da una serie di condotti, i vasi sanguigni dentro i quali scorre il sangue. Il modo più semplice

Dettagli

Quanto dura l effetto. Limite di età A partire dai 12 anni A partire dai 18 anni. Dove agisce. Modalità d assunzione

Quanto dura l effetto. Limite di età A partire dai 12 anni A partire dai 18 anni. Dove agisce. Modalità d assunzione Bruciore di stomaco? La conoscete? È quella sensazione bruciante dietro lo sterno, ad es. dopo aver mangiato determinati cibi o in situazioni di stress. Oppure quel liquido dal sapore acido o salato, nella

Dettagli

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono

Dettagli

COS E IL DIABETE. Il diabete questo mondo sconosciuto:

COS E IL DIABETE. Il diabete questo mondo sconosciuto: ASSOCIAZIONE DIABETICI DEL MEDIOBRENTA AULSS n.15 C.A.D. - Cittadella 35013 (Zona Pontarolo) Tel.049/9424646 Cod. Fisc. 90003450286 Associazione di Volontariato Sanitario 2 COS E IL DIABETE Il diabete

Dettagli

Interpretazione ECG nelle S.C.A.

Interpretazione ECG nelle S.C.A. SEZIONE PUGLIA IL DOLORE TORACICO E LE SINDROMI CORONARICHE ACUTE IN MEDICINA D URGENZA Settembre- ottobre 2010 Interpretazione ECG nelle S.C.A. Paola Caporaletti Domande chiave 1. E presente attività

Dettagli

CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE

CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE Sig/Sig.ra data di nascita Motivo della terapia anticoagulante: PERCHÈ IL MEDICO LE HA PRESCRITTO GLI ANTICOAGULANTI ORALI (Coumadin o Sintrom).

Dettagli

BLS. Rianimazione cardiopolmonare di base B L S. corso esecutori per personale laico. (linee-guida scientifiche ERC-ILCOR 2005)

BLS. Rianimazione cardiopolmonare di base B L S. corso esecutori per personale laico. (linee-guida scientifiche ERC-ILCOR 2005) Croce Rossa Italiana BLS Rianimazione cardiopolmonare di base corso esecutori per personale laico (linee-guida scientifiche ERC-ILCOR 2005) Obiettivi del corso Conoscenze teoriche Le cause di arresto cardiaco

Dettagli

Herpes zoster. (fuoco di Sant Antonio)

Herpes zoster. (fuoco di Sant Antonio) (fuoco di Sant Antonio) Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è (Cosa è L è un infezione causata dal virus Varicella Zoster (che per semplicità chiameremo VZV) che è caratterizzata dalla

Dettagli

ALLEGATO 1 - II parte

ALLEGATO 1 - II parte CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE - ICD-9-CM MALATTIE E CONDIZIONI CHE DANNO DIRITTO ALL'ESENZIONE DALLA PARTECIPAZIONE AL Codice Definizione di malattia Codice esenzione 394 MALATTIE DELLA

Dettagli

QUESTO E IL NOSTRO CUORE

QUESTO E IL NOSTRO CUORE QUESTO E IL NOSTRO CUORE Classe V Scuola Primaria Fase di engage Per comprendere meglio alcuni significati che collegano la pratica motoria alla salute del nostro cuore, in questa fase la classe viene

Dettagli

CLASSIFICAZIONE del DIABETE

CLASSIFICAZIONE del DIABETE Il DIABETE Malattia cronica Elevati livelli di glucosio nel sangue(iperglicemia) Alterata quantità o funzione dell insulina, che si accumula nel circolo sanguigno TASSI di GLICEMIA Fino a 110 mg/dl normalità

Dettagli

I SOFFI CARDIACI approfondimenti

I SOFFI CARDIACI approfondimenti Semeiotica e Metodologia Clinica 5 I SOFFI CARDIACI approfondimenti A cura di FV Costa & C.Ferri Soffi cardiaci 1. DEFINIZIONE: Rumori cardiaci generati da moti vorticosi del flusso ematico, di durata

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

I PRINCIPALI SINTOMI RIFERITI ALLE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO

I PRINCIPALI SINTOMI RIFERITI ALLE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO I PRINCIPALI SINTOMI RIFERITI ALLE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO Descrizione, definizione e richiami anatomici e fisiopatologici www.fisiokinesiterapia.biz Emoftoe o emottisi Si tratta dell emissione

Dettagli

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Stenosi polmonare www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Arteria polmonare L arteria polmonare è il vaso sanguigno che porta il sangue dal ventricolo destro ai polmoni dove

Dettagli

BLS ADULTO 09/03/2011

BLS ADULTO 09/03/2011 Capitolo 3 Il Trattamento Primario RegioneLombardia 2006 Obiettivi Sapere come trattare le situazioni pericolose per la vita Trattamento primario CRI BUCCINASCO 1 Cuore - Polmone - Cervello Perdita di

Dettagli

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti

Dettagli

! " # $ # % &' (' ) * $

!  # $ # % &' (' ) * $ ! " # $ # % &' (' ) * $ + + , -*$. %/) -*$ %/!!) -*$0 %!1) -*$/%1) -*$2 %!!!!!) + 3 + 45 Nervo trigemino -,*$. -,*$!11 2 6 / 7 8 7 N. trigemino VII, IX, X C2-C3 !. 5. 2 9! "#$""%&!$&"'()*+ * "#$""",$&"'-)*+

Dettagli

ORTESI MODULARE PER UN RECUPERO GRADUALE DELL ATTIVITA QUOTIDIANA E SPORTIVA. Ing. Chiara Firenze

ORTESI MODULARE PER UN RECUPERO GRADUALE DELL ATTIVITA QUOTIDIANA E SPORTIVA. Ing. Chiara Firenze ORTESI MODULARE PER UN RECUPERO GRADUALE DELL ATTIVITA QUOTIDIANA E SPORTIVA Ing. Chiara Firenze Nei paesi occidentali, quasi tutte le persone hanno sofferto, o soffriranno almeno una volta, di disturbi

Dettagli

DIPARTIMENTO CHIRURGICO SPECIALISTICO Unità Operativa di Oculistica Direttore: prof. Paolo Perri IL GLAUCOMA OPUSCOLO INFORMATIVO PER I PAZIENTI

DIPARTIMENTO CHIRURGICO SPECIALISTICO Unità Operativa di Oculistica Direttore: prof. Paolo Perri IL GLAUCOMA OPUSCOLO INFORMATIVO PER I PAZIENTI DIPARTIMENTO CHIRURGICO SPECIALISTICO Unità Operativa di Oculistica Direttore: prof. Paolo Perri IL GLAUCOMA OPUSCOLO INFORMATIVO PER I PAZIENTI Gentile Signora/e, questo opuscolo ha lo scopo di informarla

Dettagli

IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità Sezione Italiana IL GLAUCOMA

IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità Sezione Italiana IL GLAUCOMA IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità Sezione Italiana IL GLAUCOMA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE DI SANITA' PUBBLICA SULLE MALATTIE CHE CAUSANO CECITA' O IPOVISIONE NELL'AMBITO DI PROGRAMMI

Dettagli

La spasticità: nuove possibilità di trattamento

La spasticità: nuove possibilità di trattamento La spasticità: nuove possibilità di trattamento La spasticità: Cos è? Si definisce spasticità un alterazione dei movimenti data da un aumento del tono muscolare involontario, con contratture muscolari

Dettagli

BLS-D Basic Life Support- Defibrillation

BLS-D Basic Life Support- Defibrillation BLS-D Basic Life Support- Defibrillation Rianimazione Cardiopolmonare e Defibrillazione Precoce per Comunità M. & G. for and La morte cardiaca improvvisa Ogni anno colpisce una persona su 1.000 Molte di

Dettagli

FONETICA: LA PRODUZIONE DEI SUONI

FONETICA: LA PRODUZIONE DEI SUONI FONETICA: LA PRODUZIONE DEI SUONI FONETICA E FONOLOGIA La fonetica e la fonologia sono due discipline linguistiche che in qualche modo toccano lo stesso campo ma con strumenti e principi molto diversi.

Dettagli

Approccio intermedio fra i precedenti

Approccio intermedio fra i precedenti Modelli usati per simulare il sistema respiratorio Ingegneria Biomedica Anno Accademico 2008-0909 Tommaso Sbrana Un modello è una rappresentazione di un oggetto o di un fenomeno che ne riproduce alcune

Dettagli

REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005

REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 REFLUSSO GASTROESOFAGEO Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 MRGE: sintomi extraesofagei MRGE: molto diffusa e frequente nella pratica clinica. Manifestazioni

Dettagli

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA VALUTAZIONE PARAMETRI VITALI INSUFFICIENZA CARDIACA - RESPIRATORIA OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore

Dettagli

La TC. e il mezzo di. contrasto

La TC. e il mezzo di. contrasto Istituto Scientifico di Pavia Sede di Via Salvatore Maugeri 10 La TC e il mezzo di contrasto INFORMATIVA PER PAZIENTI IS PV AL6-0 03/10/2011 INDICE Che cosa è la TAC o meglio la TC? 4 Tutti possono essere

Dettagli

GESTIONE TELESOCCORSO Linea Vita

GESTIONE TELESOCCORSO Linea Vita GESTIONE TELESOCCORSO Linea Vita SCHEDA SANITARIA La presente scheda deve essere compilata a discrezione del medico curante che dovrà indicare le patologie che ritiene opportuno segnalare nel caso di attivazione

Dettagli

L Ascoltazione del Cuore Toni cardiaci fisiologici e patologici. www.fisiokinesiterapia.biz

L Ascoltazione del Cuore Toni cardiaci fisiologici e patologici. www.fisiokinesiterapia.biz L Ascoltazione del Cuore Toni cardiaci fisiologici e patologici www.fisiokinesiterapia.biz FOCOLAI DI AUSCULTAZIONE ANATOMICI E ELETTIVI M- F. MITRALE > itto T- F.TRICUSPIDE > IV spazio intercostale (S.I.),

Dettagli

La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida

La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida Azienda Ospedaliera di Verona Pronto Soccorso Policlinico G.B. Rossi Primario: Dott. C. Pistorelli La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida Dott. Adriano Valerio Centro Nazionale

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA ELETTROCARDIOGRAMMA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA ELETTROCARDIOGRAMMA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA ELETTROCARDIOGRAMMA Le 12 derivazioni dell ECG di superficie completo. Caratteristiche di un vettore: Grandezza Direzione Polarità

Dettagli

DISTURBI METABOLICI. Modulo 1 Lezione C Croce Rossa Italiana Emilia Romagna

DISTURBI METABOLICI. Modulo 1 Lezione C Croce Rossa Italiana Emilia Romagna DISTURBI METABOLICI Modulo 1 Lezione C Croce Rossa Italiana Emilia Romagna IL PANCREAS Funzione esocrina: supporto alla digestione Funzione endocrina: produzione di due ormoni: insulina e glucagone I due

Dettagli

La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia infiammatorio-degenerativa del Sistema Nervoso Centrale a decorso cronico che colpisce il giovane adulto.

La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia infiammatorio-degenerativa del Sistema Nervoso Centrale a decorso cronico che colpisce il giovane adulto. Sclerosi multipla FONTE : http://www.medicitalia.it/salute/sclerosi-multipla La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia infiammatorio-degenerativa del Sistema Nervoso Centrale a decorso cronico che colpisce

Dettagli

Esercitazione di gruppo

Esercitazione di gruppo 12 Maggio 2008 FMEA FMECA: dalla teoria alla pratica Esercitazione di gruppo PROCESSO: accettazione della gravida fisiologica a termine (38-40 settimana). ATTIVITA INIZIO: arrivo della donna in Pronto

Dettagli

La Vescica Immagazzina l Urina e si Svuota Periodicamente

La Vescica Immagazzina l Urina e si Svuota Periodicamente Minzione La Vescica Immagazzina l Urina e si Svuota Periodicamente Muscolo liscio (innervati da muscoli simpatici (ipogastrici) e parasimpatici (pelvici) Detrusore : spinge verso il basso; Sfintere interno:

Dettagli

4 novembre 2004 - a cura di Antonio d'amore, Psicologo e Psicoterapeuta

4 novembre 2004 - a cura di Antonio d'amore, Psicologo e Psicoterapeuta 4 novembre 2004 a cura di Antonio d'amore, Psicologo e Psicoterapeuta E' stato stimato che in Italia il 2% circa della popolazione è affetta da anoressia e bulimia. A questa percentuale, comunque, va aggiunto

Dettagli

I DISTURBI DELLA TI ROIDE

I DISTURBI DELLA TI ROIDE OSPEDALE San Martino UNITA OPERATIVA DI MEDICINA INTERNA Direttore dott. Efisio Chessa I DISTURBI DELLA TI ROIDE Informazioni e consigli per i pazienti e i familiari dei pazienti Che cosè La tiroide è

Dettagli

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È La fibrillazione atriale è l aritmia più comune nella popolazione. Durante la il ritmo del cuore non è più controllato dalla normale centralina (il nodo del seno), ma da

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487 MORTALITÀ Tra i residenti della ULSS n. 1 nel corso del triennio 2010-2012 si sono verificati 4487 decessi (1974 nei maschi e 2513 nelle femmine, media per anno 1496), in leggero aumento rispetto al dato

Dettagli

NELLE PATOLOGIE GASTROINTESTINALI PIROSI E MALATTIA DA REFLUSSO. Antonio Verginelli

NELLE PATOLOGIE GASTROINTESTINALI PIROSI E MALATTIA DA REFLUSSO. Antonio Verginelli NELLE PATOLOGIE GASTROINTESTINALI PIROSI E MALATTIA DA REFLUSSO Antonio Verginelli pirosi definizione sensazione di bruciore percepito nell area retrosternale indica una disfunzione dell apparato digerente

Dettagli