The World s Dental Hygiene Newspaper Italian Edition. Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Aprile anno XI n. 4

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1 HYGIENE TRIBUNE The World s Dental Hygiene Newspaper Italian Edition Aprile anno VIII n. 1 KaVo PROPHYflex perio tip Rendi il tuo PROPHYlex universale! PERIO TIP il nuovo puntale per KaVo PROPHYlex che consente di effettuare una pulizia subgengivale. PERIO tip viene usato in combinazione con la polvere di glicina Perio Powder. RICHIEDI UNA DIMOSTRAZIONE GRATUITA PRESSO IL TUO STUDIO Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Aprile anno XI n. 4 Indicazioni per il controllo del coating linguale Ruolo delle nicchie ecologiche nell eziologia dell alitosi: la lingua tra le principali cause D. Cardaropoli, M. Ravera, A. Roffredo, L. Tamagnone Il cavo orale, con i suoi tessuti duri e molli, equivale a un ambiente variamente rappresentato. Esso risulta composto da numerosi micro ambienti ognuno dei quali con caratteristiche e habitat differenti. Esiste una stretta relazione tra i fattori isiochimici legati all ambiente, quali le superici colonizzabili, la temperatura, il potenziale redox, il ph, e i fattori legati all ospite, quali il lusso salivare, il luido crevicolare, il livello di igiene orale domiciliare. Attualmente si apprezza l importanza dell assioma secondo il quale i microrganismi inluiscono sull ambiente e l ambiente inluisce sui microrganismi. Le superici colonizzabili da parte del bioilm orale Fig. 1 - Corone protesiche incongrue e superici radicolari esposte. sono numerose, alcune di queste forniscono ai microrganismi facili rifugi favorendo la loro persistenza a bassi livelli, anche dopo la terapia parodontale antinfettiva. > pagina 28 La salute orale dei bambini Rom, un diritto dimenticato Indagine sul campo C. Mazza, D. Coppola, C. Coppola La scelta è Tua L ampia gamma di scovolini TePe ofre una soluzione per ogni esigenza. Gli scovolini TePe sono disponibili con: manico lungo o corto, testina dritta o angolata, setole dalle texture diverse e un eccezionale varietà di misure adatta per ogni spazio interprossimale. TePe, la scelta numero 1 in Europa, dal 1965 sviluppa prodotti per la pulizia interprossimale ed oggi è la scelta quotidiana di professionisti e pazienti in 70 paesi nel mondo. E Tu, quale scovolino TePe scegli? Fig. 1 - Visite di igiene dentale presso la scuola della Pace di Ponticelli (NA). Introduzione In Italia i rom stranieri e stanziali, stimati in circa individui (circa il 2% della popolazione nazionale), si distinguono in: Sinti, zingari nomadi del centro Europa e dell Italia settentrionale; e Rom, abitanti principalmente nel Sud del Paese 1. Gli zingari non sono riconosciuti come minoranza etnico-linguistica e per questo motivo non è mai stato fatto un censimento; i dati che attestano la loro presenza pertanto non sono certi 2. > pagina 33 Prodotti in Svezia, usati in tutto il mondo. infoitalia@tepe.com tel fax AD130092IT

2 26 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 La gomma da masticare contribuisce a mantenere la salute orale Milioni di batteri vi rimarrebbero intrappolati GRONINGEN (Paesi Bassi) Un team internazionale di ricercatori attivo presso l Università di Groningen ha condotto uno studio sui batteri della bocca e il consumo di gomma da masticare, dal quale è emerso che i batteri vengono intrappolati all interno della gomma da masticare e quindi rimossi dalla cavità orale. I batteri sono causa di molte malattie orali, comprese carie e malattie parodontali. Per rimuoverli dalla cavità orale, spazzolino da denti e ilo interdentale sono strumenti essenziali. La gomma da masticare contribuisce al mantenimento della salute orale. Al ine di indagare su questa ipotesi, i ricercatori del dipartimento d Ingegneria biomedica dell University Medical Center Groningen hanno sviluppato nuovi metodi per qualiicare e quantiicare i batteri orali intrappolati nel chewing gum. Sono stati applicati due metodi differenti per determinarne il numero. Il primo è la sonicazione della gomma stampata in dimensioni standard. Il secondo ha utilizzato un analisi basata sulla reazione a catena della polimerasi quantitativa e della composizione microbica. Cinque volontari sono stati arruolati dai ricercatori perché masticassero gomma per circa 10 minuti. In seguito, applicando i due metodi, sono stati determinati sia il numero delle unità che costituiscono una colonia sia il numero totale di batteri rinchiusi all interno della gomma masticata. Gli scienziati hanno potuto visualizzare chiaramente i batteri rimasti intrappolati nella gomma mediante un microscopio elettronico a scansione. In ogni pezzo di gomma sono stati identiicati circa 100 milioni di batteri. Secondo i ricercatori questo numero è paragonabile al numero di batteri rimossi dallo spazzolino o dal ilo interdentale. Si stima che circa il 10% di quelli che colonizzano la saliva può essere rimosso dalla masticazione quotidiana della gomma, la quale, pertanto, nel lungo periodo può contribuire a ridurre la carica batterica nella cavità orale. Secondo i ricercatori la scoperta può favorire l uso della gomma da masticare per rimuove selettivamente batteri specifici riguardanti alcune malattie dalla cavità orale e contribuire a un microbioma orale nel complesso più sano e diversificato. Lo studio intitolato Quantification and qualification of bacteria trapped in chewed gum è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE il 20 gennaio Dental Tribune International Un attenta cura dentale aiuta a mantenere un aspetto giovanile HELBO TERAPIA FOTODINAMICA Efficace contro le infezioni batteriche 10 anni di successi testati scientificamente HELBO Terapia fotodinamica antimicrobica (apdt), favorisce la conservazione di denti ed impianti. HELBO è l unico sistema di questo genere con componenti sterili. Nessun effetto collaterale. Nessun dolore. Nessuna resistenza agli antibiotici. Per maggiori informazioni sulla terapia fotodinamica HELBO potete contattare direttamente il distributore telefonando al n Potete richiedere materiale informativo al sito SCANNERIZZARE QUESTA PAGINA CON LAYAR APP HELBO Sharnbrook (UK), Leida (Olanda) - Un nuovo studio sugli stili di vita e l aspetto esteriore ha messo in collegamento l attenzione personale all igiene orale con la percezione dell età del viso. Le persone con una buona salute orale e una buona prassi igienico-dentale possono apparire nel complesso ino a 10 anni più giovani. Un team di scienziati della Unilever e dell Università di Leida in Olanda ha preso in esame alcuni fattori dello stile di vita, quali fumo, sole e cura orale, collegandoli all età suggerita dal viso. I risultati hanno mostrato che, insieme ad altri fattori, l accurata igiene orale caratterizzata dalle operazioni di routine nell utilizzo del ilo interdentale e nello spazzolamento può avere effetti a lungo termine sul mantenimento di un aspetto giovanile. Per determinare l età facciale comunemente percepita, i ricercatori hanno fotografato circa 800 persone con la bocca chiusa. I loro volti sono stati poi mostrati a 60 osservatori, che hanno stimato l età di ogni individuo entro un range di 5 anni. L età media percepita di ogni persona è stata poi confrontata con gli stili di vita degli intervistati, raccolti tramite questionari. Il gruppo di studio ha incluso i fumatori e non fumatori olandesi e inglesi di età compresa tra i 45 e i 75 anni. Alle olandesi con pochi denti è stata attribuita un età percepita di 10,9 anni superiore rispetto a quella reale. Nel confronto, agli olandesi con protesi che non utilizzavano il ilo interdentale, è stata data un età (di viso) di 9,3 anni superiore all età effettiva. Risultati analoghi sono stati riscontrati nel gruppo britannico: le inglesi con dentiera e che si lavavano i denti solo una volta al giorno, dimostravano un età di 9,1 anni superiore rispetto a quelle con denti naturali e un adeguata igiene orale. «Il numero di denti e la condizione delle gengive circostanti inluiscono direttamente sui tessuti sovrastanti. Ad esempio, le persone che hanno ricevuto una nuova protesi, con la bocca chiusa appaiono più giovani. La dimensione del labbro e l aspetto della piega labio-mentale sono legati al numero di denti o all utilizzo di protesi», ha dichiarato David Gunn, esperto ricercatore della Unilever. Con il titolo Lifestyle and youthful looks (stile di vita e aspetto giovanile), l indagine è stata pubblicata online il 27 gennaio dal British Journal of Dermatology prima della messa in stampa. Dental Tribune International Distributore per l Italia: bredent s.r.l. Via Roma Bolzano T: 0471 / F: 0471 / info@bredent.it

3 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Iniziative in tutto il mondo per la Giornata del sorriso (20 marzo) Speciale 27 A livello internazionale le attività per il 20 marzo, Giornata mondiale della salute orale WOHD, hanno incluso una campagna mediatica su stazioni radio, un check-up dentale gratuito per oltre 500 bambini in Senegal, un concorso di selie in Spagna, controllo gratuito della salute orale e trattamenti al luoro per i bambini di un accampamento in Liberia, un tentativo di battere il record mondiale di volontariato odontoiatrico effettuato in una giornata in Australia. Associazioni odontoiatriche e di studenti oltre ai partner World Oral Health Day (WOHD) hanno accettato la sida per offrire alla comunità dentale e della salute orale, una piattaforma comune per abbattere l incidenza delle malattie orali sulla salute e superare la gamma di attività svolte lo scorso anno. Da segnalare anche un tentativo di record mondiale relativo al maggior numero di persone dedite simultaneamente al lavaggio dei denti. La Giornata del sorriso è stata immaginata in modo da riuscire, più che in passato, a contribuire in modo utile a diffondere in tutto il mondo il messaggio di un Sorriso per la vita. L AIO celebra in Italia, con gazebo in piazza, punti informazione, manifestazioni di promozione, incontri di sensibilizzazione con bambini e con particolari categorie (detenuti e disabili) e con code celebrative sabato 21 e domenica 22. Ventotto città coinvolte all insegna dello slogan Smile for life. Tra gli eventi più signiicativi a Brindisi nel plesso Kennedy mattinata con 700 studenti delle elementari e medie; a Gallipoli (Lecce) con 200 bambini della scuola primaria. Nelle carceri di Vicenza e Treviso incontri con i detenuti, perché l affollamento richiede una cura maggiore, se possibile con ancor più precauzioni che in casa propria. L ANDI ha avviato l iniziativa Sorridi alla vita con i tuoi pazienti. Quale migliore invito per sensibilizzare i pazienti sulla salute orale infatti, se non sorridere davanti all obiettivo di una macchina fotograica o di uno smartphone condividendo poi quell immaigine? Dice il presidente ANDI, Prada: «Un simpatico modo per interagire con i pazienti, soprattutto con i più piccoli. Utilizzando lo smartphone, i selie saranno inseriti in un poster che verrà poi condiviso sulla pagina Facebook dello studio, oppure appendendo le foto nella sala d attesa». In concomitanza con la presentazione nazionale del World Oral Health Day, che si è svolta a Roma il 20 marzo, si è tenuto un incontro con lo stato maggiore del sindacato, le Istituzioni e organismi rappresentativi della professione. Da non dimenticare l azione di supporto svolta da DTI nella Giornata del sorriso. La FDI ha infatti siglato un accordo con il gruppo partner di antica data per sensibilizzare su scala mondiale, attraverso le varie testate DTI on-line e cartacee, l opinione NUOVO! 3VOLTE pubblica sull importanza della salute della bocca. In aggiunta alle campagne di sensibilizzazione uficiali e agli eventi collegati, la ricorrenza è stata sottolineata dalle associazioni odontoiatriche nazionali aderenti alla FDI, da scuole, aziende e altri enti attraverso eventi organizzati in proprio. Tra le varie attività poste in essere, DTI ha contribuito anche quest anno alla campagna tramite pubblicazione di notizie, banner e altri avvisi pubblicitari su varie testate cartacee e sul sito web. CLINICAMENTE TESTATO PIÙ PULITI RIMUOVENDO LA PLACCA* PIÙ PROTETTI EROSIONE DELLO SMALTO E SENSIBILITÀ* *RISPETTO A UN DENTIFRICIO TRADIZIONALE

4 28 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Ruolo delle nicchie ecologiche nell eziologia dell alitosi: la lingua tra le principali cause Indicazioni per il controllo del coating linguale D. Cardaropoli, M. Ravera, A. Roffredo, L. Tamagnone PROED, Institute for Professional Education in Dentistry, Torino < pagina 25 Tali microrganismi possono riemergere e colonizzare i siti trattati determinando l insuccesso delle terapie. Le superici sono rappresentate sia dalle mucose, come dimostrato dai lavori di Socransky e Haffajee 1, sia dai tessuti duri con aspetto anfrattuoso (restauri debordanti, superici radicolari esposte) (Fig. 1). Il dorso linguale risulta essere un habitat favorevole per i batteri. Fornisce infatti aree con ridotto apporto di ossigeno a causa della presenza delle numerose papille. Le papille sono piccole strutture di varia forma di origine neuroepiteliale. Originano dalla lamina propria della mucosa e sono ricoperte dall epitelio di rivestimento (Figg. 2-4). Là dove l anatomia linguale presenta issurazioni (lingua issurata, lingua a carta geograica) vi sono solchi profondi anche diversi millimetri; si possono instaurare quindi condizioni di anaerobiosi, favorenti lo sviluppo delle specie batteriche patogene (Figg. 5a, 5b). Numerosi studi in letteratura evidenziano la dannosa sinergia tra la malattia parodontale e l alitosi 2-4. Le tasche parodontali non trattate, veri e propri serbatoi batterici, rappresentano insieme alla supericie linguale la principale fonte di gas maleodoranti: i cosiddetti composti volatili solforati, VSC. Per alitosi si intende cattivo odore emesso dal cavo orale indipendentemente dalla sede da cui trae origine. Per oral malodor si intende alitosi di origine esclusivamente orale. L alitosi è un problema piuttosto diffuso, tanto che circa il 50% della popolazione può manifestarla 5. L origine dell alitosi è dato da: 90% dal cavo orale; 9% dalle vie respiratorie (a causa di sinusite, bronchite, polmonite); apparato digerente; apparato urinario; diabete (chetoacidosi diabetica); cirrosi epatica; per l 1% da dieta e assunzione di farmaci 6. Nell ambito delle cause dell alitosi orale il coating linguale è il responsabile al 51%, il restante 49% da gengivite e malattia parodontale. Nei pazienti affetti da parodontite, la presenza di coating linguale è stata riscontrata sei volte maggiore rispetto ai pazienti con salute parodontale 7. La lingua possiede la più alta carica batterica rispetto agli altri tessuti orali. La sede principale del cavo orale dove vengono prodotti i VSC si ritiene che sia il dorso linguale posteriore (Fig. 6). Il coating linguale, che è in continua formazione, è composto da residui alimentari, batteri morti e vivi, cellule epiteliali desquamate 7. Fig. 2 - Particolare del dorso linguale. Fig. 5a - Lingua issurata. Fig. 3 - Papille della lingua, rappresentano la mucosa specializzata. Fig. 4 - Papille iliformi e fungiformi, queste ultime riconoscibili in quanto tondeggianti e più rosse. Analizzando questi dati possiamo facilmente concludere che la maggior parte della risoluzione del problema dell alitosi è di competenza dell odontoiatra e dell igienista dentale. L alitosi intraorale è associata alla degradazione batterica di aminoacidi contenenti zolfo (metionina, cisteina, cistina) in composti volatili solforati, VSC. I principali VSC sono: il metilmercaptano, o MM (CH 3SH), la cui sensazione odorosa è di cavolo marcio, pungente. Esso è correlato ai tessuti parodontali infetti; l idrogeno solforato (H 2S), la cui sensazione odorosa è di uova marce, è correlato alla presenza del coating linguale; il dimetilsolfuro (CH 3SCH 3), la cui sensazione odorosa è dolce, sgradevole, è correlato a patologie gastrointestinali e diabete non compensato 7. La formazione dei VSC è data dall attività dei batteri Gram negativi proteolitici quali principalmente Porphyromonas gingivalis, Treponema Fig. 5b - Particolare delle issurazioni. denticola, Prevotella intermedia e Fusobacterium nucleatum. Anche batteri Gram positivi (Peptostreptococcus) in vitro hanno dimostrato tale capacità. Occorre quindi distinguere tra alitosi di pazienti con storia di malattia parodontale e pazienti senza storia di malattia parodontale 7. Nei pazienti con malattia parodontale il metilmercaptano (MM) è stato riscontrato come il VSC più abbondante. Il MM altera la permeabilità dei tessuti gengivali maggiormente rispetto al H 2S. Il MM agisce inoltre in sinergia con gli LPS batterici e con l interleuchina 1-Beta andando ad aumentare la produzione di prostaglandina E2 e di collagenasi, questi ultimi importanti mediatori del processo iniammatorio e della distruzione tissutale 7-8. Nelle forme di parodontite aggressiva, parodontite necrotizzante e nella gengivite necrotizzante l alitosi risulta ampliicata. Un altro importante fattore precedentemente citato è il lusso salivare. L intensità dei VSC è aumentata nel caso di lusso salivare ridotto, xerostomia9, in quanto vengono a mancare in tutto o in parte l effetto tampone, l azione di autodetersione e l azione degli enzimi salivari che contribuiscono a mantenere l omeostasi del cavo orale. La riduzione del lusso salivare può essere determinata da farmaci come antidepressivi, ansiolitici, diuretici, ACE-inibitori, e da patologie quali la Sindrome di Sjogren 10 nonché da terapie radianti nel distretto capo-collo. Valutazione dell alitosi Per quello che riguarda la valutazione dell alitosi può essere effettuata con misurazione organolettica o con l ausilio di apparecchiature dedicate, OralChroma oppure Halimeter, rilevanti la presenza e il quantitativo in ppb (parts per billion) dei principali VSC. La misurazione organolettica è il metodo più economico, veloce, semplice e attuabile a livello ambulatoriale in quanto consiste nell odorare, da parte dell operatore, l aria espirata dalla bocca e dal naso del paziente e dare a tale espirazione uno score 7 (Tab. 1). > pagina 29 Fig. 6 - Lo spessore del coating linguale è maggiore sul dorso posteriore.

5 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Speciale 29 Valore Categoria Descrizione 0 Assenza alitosi Assenza di odore 1 Alitosi dubbia Odore presente, ma non come alitosi 2 Alitosi lieve L odore supera la soglia di rilevazione dell alitosi 3 Alitosi moderata Alitosi rilevata con certezza 4 Alitosi forte Alitosi forte, ma tollerata dall esaminatore 5 Alitosi grave Alitosi forte non tollerata dall esaminatore che si ritrae istintivamente Tab. 1 Valori per la misurazione organolettica. < pagina 28 Fig. 7a - Raschietto linguale. Fig. 8a - Supericie linguale ricoperta da una spessa patina. Tuttavia questo metodo presenta alcune lacune, risulta infatti dificoltoso standardizzare il giudizio dell operatore in modo ripetibile e sovrapponibile nel tempo. Prima di sottoporsi alle valutazioni organolettiche o ai test strumentali, il paziente non deve: assumere antibiotici nelle 8 settimane prima della valutazione; assumere alcool o fumare nelle 12 ore precedenti; assumere cibi con cipolla e aglio nelle 48 ore precedenti al test; mangiare o bere nelle 8 ore precedenti al test. Si può solamente bere acqua 3 ore prima dell esame. Astenersi da applicare manovre di igiene orale domiciliare la mattina del test, come anche non utilizzare cosmetici in quanto le loro fragranze potrebbero disturbare la percezione degli odori da parte dell operatore. Per la misurazione organolettica viene chiesto al paziente di tenere la bocca chiusa per un minuto e successivamente di espirare l aria dalla bocca attraverso una pipetta, quest ultima consente una maggiore intensità dell aria esalata. L operatore si pone a distanza di 20 cm esaminando con l olfatto l espirazione del paziente e annotando il corrispettivo score percepito 11 (Tab. 1). La misurazione dell alitosi con la gascromatograia risulta essere a oggi lo standard di riferimento in quanto è un metodo oggettivo, preciso, riproducibile e attendibile; tuttavia è una modalità diagnostica costosa e non è utilizzata comunemente nell ambito di uno studio professionale 12. L apparecchiatura per eseguire la gascromatograia è OralChroma che permette la misurazione digitale dei tre principali VSC (metilmercaptano, idrogeno solforato, dimetilsolfuro) da un campione di aria espirata. I risultati vengono forniti visivamente sotto forma di graici attraverso l interfaccia di un computer. Per l esecuzione pratica del test Oral- Chroma si chiede di inserire una siringa monouso da 10 ml (privata dell ago) nel cavo orale senza toccare con la lingua la sua estremità (non deve entrare saliva), si chiede di tenere le labbra serrate per 30 secondi poi l operatore tira lo stantuffo prelevando l aria dal cavo orale stesso. A questo punto, si collega l ago alla siringa e si immette l aria contenuta nell apposito foro presente sul gascromatografo. Dopo 8 minuti di elaborazione dati vengono forniti i Fig. 7b - Proilo del raschietto linguale. Fig. 8b - Utilizzo del raschietto linguale. risultati sotto forma di graici riportanti le concentrazioni dei vari VSC. Altro esame strumentale è il monitoraggio dei solfuri mediante l apparecchio portatile Halimeter, estremamente sensibile all idrogeno solforato ma meno sensibile al metilmercaptano e dimetilsolfuro. Quest ultimo è un VSC da alitosi extraorale 7. Con il test strumentale Halimeter si può analizzare sia l aria espirata dal naso sia quella espirata dalla bocca. La cannuccia monouso viene portata verso la narice del paziente e gli viene chiesto di sofiare lentamente. Viene dunque registrato il valore in ppb. Successivamente si chiede al paziente di chiudere la bocca per un minuto, poi di aprirla sporgendo la lingua. Si colloca la cannuccia sulla porzione medioposteriore della lingua e la si lascia ino a quando la registrazione è ultimata. I valori di riferimento in caso di assenza di alitosi possono variare da 80 a 110 ppb. In caso di alitosi i valori superano i 160 ppb 7. Trattamento professionale Una corretta diagnosi è essenziale per il raggiungimento del successo terapeutico. Qualora il paziente presenti forme più o meno severe di malattia parodontale, oppure di gengivite, il primo approccio è sempre la terapia parodontale modulata in base alla gravità della malattia stessa. Con la terapia parodontale si vanno a rimuovere i fattori eziologici della distruzione tissutale, microrganismi come il Porphyromonas gingivalis che vive in tasche profonde ed è uno dei maggiori produttori di MM. Nell ambito delle procedure terapeutiche vengono rimossi i patogeni parodontali e il tartaro. La presenza di depositi duri risulta essere un fattore favorente per la proliferazione batterica sottogengivale. Per eliminare l alitosi è necessario che la terapia parodontale sia adeguata alla gravità clinica. Una singola sessione di proilassi orale comprendente istruzioni di igiene orale domiciliare, con particolare attenzione alla pulizia della lingua, è suficiente nei pazienti senza malattia parodontale ma insuficiente nei pazienti con malattia parodontale che vanno trattai in base alle loro esigenze cliniche Durante il trattamento parodontale occorre somministrare sciacqui con clorexidina al ine di completare la riduzione della carica microbica. La pulizia del dorso linguale assume importanza fondamentale nel controllo dei VSC. La loro diminuzione raggiunge il 33% con il solo spazzolamento degli elementi dentari e il 42% con la sola detersione della lingua 15,16. È stato dimostrato che la detersione della lingua, eseguita nell ambito dell igiene orale serale, riduce eficacemente l alitosi del mattino 7. Lo strumento che risulta maggiormente adatto alla pulizia del dorso linguale è il raschietto linguale: più eficace dello spazzolino e meno traumatico 7. I ilamenti dello spazzolino tendono a trattenere residui batterici, mentre il raschietto linguale è stato realizzato con un materiale e un disegno dedicato appositamente per la rimozione del coating nel rispetto delle papille linguali (Figg. 7a, 7b). Come precedentemente descritto è soprattutto la porzione posteriore del dorso linguale a essere rivestito da patina, il raschietto può essere delicatamente adagiato sul terzo posteriore e portato verso l apice della lingua alcune volte (Figg. 8a-8c). Nei pazienti affetti da alitosi grave la prescrizione della pulizia linguale è di cinque passaggi due volte al giorno 7 questa procedura andrà a rimuovere il substrato di putrefazione. Unitamente alla rimozione meccanica della patina linguale, l utilizzo di un collutorio contenente clorexidina + cetilpiridino cloruro (CHX 0,05 % + CPC 0,05 %) fornisce buoni risultati nella riduzione dei VSC 7, Il cetilpiridinio cloruro rappresenta un agente eficace per la riduzione Fig. 8c - Il raschietto aderisce correttamente alla supericie linguale. dell alitosi, inibendo la crescita dei microrganismi e sopprimendo l espressione dei geni speciici relativi alla produzione di VSC in patogeni parodontali anaerobi 18,20. La condizione di alitosi nelle sue varie forme (intraorali, extra orali, più o meno severe) può risultare altamente invalidante per la vita di relazione dell individuo che ne è affetto, ino a portare a un vero e proprio isolamento sociale con conseguente ripercussione sulla salute psico-isica del soggetto stesso. L odontoiatra e l igienista dentale sono le igure professionali che possono maggiormente intervenire nel riportare, con le loro terapie, la salute del cavo orale restituendo al paziente una gratiicante vita di relazione. bibliograia 1. Socransky, S.S & Haffajee, A.D. (2005). Periodontal microbial ecology. Periodontology , Cortelli JR, Barbosa MD, Westphal MA. Halitosis: A review of associated factors and therapeutic approach. Brazilian oral research 2008; 22: Soder B, Johansson B, Soder PO. The relation between foetor ex ore, oral hygiene and periodontal disease. Swedish dental Journal. 2000;24: Nakano Y, Yoshimura M, Koga T,. Correlation between oral malodor and periodontal bacteria. Microbes and infection/institute Pasteur 2002;4: Nanchnani S. Oral malodor: Causes, assessment, and treatment. Compend Contin Educ Dent 2011; 32:22-24, Scully C, Porter S, Greenman J. What to do about halitosis. BMJ :00: ;308: Controllo dell alitosi, Edwin G. Winkel. Parodontologia Clinica e Implantologia Orale. Jan Lindhe V ed. 8. Takeuchi H, Machigashira M, Yamashia D, et al. The association of periodontal disease with oral malodour in a Japanese population. Oral disease 2010; 16: Koshimune S, Awano S, Gohara K, Kurihara E, Ansai T. Low salivary low and volatile sulfur compunds in mouth air. Oral Surgey, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology and Endodontology. 2003;96: Kleinberg I, Wolff Ms, Codipilly Dm. Role of saliva in oral dryness, oral feel and oral malodour. International dental journal 202;52: Yaegaki K, Coil JM. Examination, classiication, and treatment of halitosis; clinical perspectives. J can Dent Assoc. May 2000;66: Murata T, Yamaga T, Iida T, Miyazaki H, Yeagaki K. Classiication and examination of halitosis. International dental journal 2002;52: A Guentsch, W Pister, G Cachovan, G Raschke. Oral prophylaxis and its effects on halitosis associated and inlammatory parameters in patients with chronic periodontitis. International Journal Dental Hygine : Klokkevold PR. Oral malodor: A periodontal prospective. Journal of the California dental Association 1997;25: Seemann R, Kison A, Bizhang M, Zimmer S. Effectivness of mechanical tongue cleaning on oral levels of volatile sulfur compounds. J Am Dent Assoc 2001;132: Kuo YW, Yen M, Fetzer S, Lee JD. Toothbrushing versus toothbrushing plus tongue cleaning in reducing halitosis and tongue coating: a systemic review and meta-analysis. Nurs Res : Fedorowicz Z, Aliufairi H, Nasser M. Mouthrinses for the treatment of halitosis. Chocrane Database Syst Rev (;(4): CD Liu J, Ling JQ, Wu CD.Cetylpyridinium chloride suppsses gene expression associated with halitosis. Arch Oral Biol (11): Blom T, Slot DE, Quirynen M, Van der Weijden GA. The effect of mouthrinses on oral malodor: a systematic review. Int J Dent Hyg Aug; 10: Stookey GK, Beiswanger B, Mau M. A 6-month clinical study assessing the safety and eficacy of two cetylpyridinium chloride mouthrinses. Am J Dent Jul;18 Spec No:24A-28A.

6 30 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Il tailor-made del controllo del biofilm batterico nel paziente in trattamento ortodontico: case report Gianna Maria Nardi*, Angela Roppo**, Apollonia Desiate***, Roberto Di Giorgio *Ricercatore Università Sapienza di Roma. **Medico chirurgo, odontoiatra, perfezionata in ortodonzia, socio ordinario SIDO, Bari. ***Professore associato di Malattie Odontostomatologiche, docente di Ortognatodonzia Università degli Studi Aldo Moro di Bari. Professore associato di Scienze tecniche mediche applicate, Facoltà di Medicina e Odontoiatria, titolare dell insegnamento di Odontoiatria restaurativa - Corso di Laurea magistrale in Odontoiatria e Protesi dentaria, Presidente del Corso di Laurea in Igiene dentale B, Polo Molise - Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali Università Sapienza di Roma. La presenza protratta nel tempo di dispositivi ortodontici fissi è un alto rischio per la salute dei tessuti parodontali e dentali in quanto viene a determinarsi una variazione quantitativa e qualitativa della flora batterica 1, con un aumento significativo di lactobacilli (bastoncelli Gram positivi) proporzionale al numero di bande applicate, e degli staffilococchi, e aumenta il livello di streptococco mutans. Anche la composizione merceologica del dispositivo ortodontico modifica la qualità della placca, riducendo così i meccanismi fisiologici di autodetersione. Ad aggravare il rischio dei potenziali fattori locali, la presenza di bracket, legature metalliche, ganci e molle che sono ritentivi di biofilm batterico e impediscono un controllo efficace di placca, nella pratica dell igiene domiciliare. È facile riscontrare nei pazienti in trattamento ortodontico alterazioni infiammatorie dei tessuti gengivali, incremento di volume gengivale e una creazione di un ambiente ideale per crescita e sviluppo dei batteri associati alla malattia parodontale. Risulta quindi opportuno, durante l iter terapeutico, intercettare la tecnologia più efficace per il controllo del biofilm batterico e condividere con il paziente strumenti e tecniche di spazzolamento idonee, come la tecnica di tailoring personalizzata e condivisa 4. soprattutto a livello di 33 e 43, in inclusione ossea totale. Alla paziente, inizialmente è stato applicato superiormente un Quadhelix di tipo fisso, che ha Fig. 2 - Paziente in fase iniziale di trattamento: quadhelix superiore e lip-bumper inferiore. Fig. 5 - Onicofagia. notevolmente ampliato il palato e creato gli spazi necessari alla dentizione definitiva. Fig. 3 - Rilevazione con videocamera della placca attorno al gioiello. > pagina 31 Fig. 6 - Rilevazione con videocamera della supericie occlusale con placca. Fig. 1 - Paziente in trattamento ortodontico: bandaggio arcata inferiore. Fig. 4 Onicofagia. Fig. 7 - Deplaquing con polvere di bicarbonato Combi Mectron. Introduzione Si presenta alla nostra attenzione una paziente in trattamento ortodontico fin dall età di 9 anni, in dentizione mista. All esame obiettivo pretrattamento presentava palato stretto e profondo e mancanza di spazio sia sull arcata superiore che sull arcata inferiore, Fig. 8 - Kit operativo sigillante Control Seal Voco, videocamera intraorale e pasta remineralizzante. Fig. 9 - Applicazione mordenzante. Fig Tipico aspetto gessoso dopo mordenzatura. Fig Applicazione sigillante. Fig Fotopolimerizzazione. Fig Sigillatura con Control Seal (Voco).

7 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Speciale 31 Fig Rilevazione del bioilm con rilevatore plaque test Ivoclar Vivadent. Fig Applicazione vernice al luoro. Fig Applicazione gel. Figg. 17, 18a, 18b - Spazzolamento. Fig Spazzolamento lingua. < pagina 30 Figg. 20, 21a-21c - Spazzolamento con scovolino dell apparecchio e controllo chimico dello spazio. Successivamente, è stato applicato un Lip-bumper inferiore, che ha permesso di recuperare nell arcata inferiore lo spazio necessario all eruzione dei canini definitivi, essendo caduti precocemente quelli decidui (Fig. 2). In seguito, la paziente è stata sottoposta a bandaggio inferiore per l iniziale livellamento dell arcata inferiore e il successivo raddrizzamento della corona del 42, distalizzato coronalmente, e altresì per aumentare in arcata lo spazio per il 43, che a breve sarà sottoposto a intervento chirurgico di disinclusione ossea. Si valuterà successivamente se sarà necessario anche il bandaggio superiore (Fig. 1). Il management del controllo di igiene orale nelle varie fasi di una terapia ortodontica così complessa, e il variare di differenti tipologie di dispositivi ortodontici, richiedono un attenta compliance della terapia preventiva domiciliare e un attenta scelta dei presidi idonei. Materiali e metodi La paziente si presentava con un gioiello apposto sulla corona del 1.2 (Fig. 2) e, con l aiuto di una videocamera intraorale (Sopro Care Action), motiviamo la paziente a togliere lo stesso, data la pericolosità per la salute dello smalto, svelata dalla rilevazione delle immagini che mostravano la ritenzione della placca attorno al gioiello (Fig. 3). Intercettiamo un abitudine viziata (onicofagia) e la documentiamo fotograficamente (Figg. 4, 5). Mostriamo alla paziente le immagini della videocamera che rilevano una ritenzione di placca sulle superfici occlusali (Fig. 6) e, dopo una decontaminazione con airpolishing e polvere di bicarbonato (Fig. 7), sigilliamo il dente con Control Seal (VOCO), altamente stratificato, che offre la possibilità di controllo attraverso la luce della lampada (Figg. 8-13). La luce della lampada intercetta un processo carioso e, dopo l esatta diagnosi dell odontoiatra, viene eseguito il restauro conservativo. Al controllo successivo, si controlla con un rilevatore alla luorescina (Plaque test Ivoclar) la topograia del bioilm batterico presente (Fig. 14), utile per un rinforzo motivazionale a migliorare l igiene domiciliare della paziente, e si decontamina il cavo orale con un deplaquing con air polishing e polvere di glicina Combi (Mectron). Si passa alla remineralizzazione dei tessuti a rischio di demineralizzazione, evidenziati dalla videocamera intraorale con la vernice al luoro Fluor Protector (Ivoclar Vivadent) (Fig. 15) e si appone il gel (Fig. 16). Igiene domiciliare Come suggerito dalla tecnica di tailoring personalizzata e condivisa, abbiamo valutato il biotipo gengivale, l allineamento dentale, la presenza/assenza di diastemi, l occlusione, la manualità, la tipologia caratteriale, al fine di scegliere gli strumenti più giusti per il mantenimento domiciliare. Alla paziente è stato consigliato uno spazzolino ortodontico GUM Ortho (Sunstar) (Fig. 17) con setole disposte a V per facilitare la pulizia intorno all apparecchio, con testina compatta e setole morbide (Figg. 18a, 18b). Motiviamo la paziente allo spazzolamento delicato della lingua (Fig. 19), da fare una volta al giorno, preferibilmente alla sera. Per impedire la proliferazione batterica nelle zone interdentali, come obbligato dalla tecnica di spazzolamento tailoring, scegliamo l esatta misura degli scovolini, personalizzata alla misura dell ampiezza dello spazio interdentale. Usiamo gli scovolini GUM Trav-ler (Sunstar) (Fig. 20) per il controllo meccanico della placca, imbevendo lo scovolino con il dentifricio GUM Ortho, per il controllo chimico. > pagina 32

8 32 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 < pagina 31 Fig Applicazione cera ortodontica GUM Ortho. Fig Diario ortodontico. Il dentifricio contiene agenti remineralizzanti quali luoro e isomalto, azione antibatterica del CPC, e agenti anti irritanti di origine naturale, quali bisabololo, estratto di ginger, aloe vera e vitamina E (Figg. 21a-21c). Consigliamo di rafforzare il controllo chimico della placca con l uso quotidiano del collutorio GUM Ortho Collutorio, che ha gli stessi componenti del dentifricio. Per prevenire il disagio di lesioni alle mucose orali, provocate dal fastidioso ingombro metallico degli apparecchi, mostriamo alla paziente la corretta applicazione della cera ortodontica (Fig. 22), cera GUM Ortho, che aderendo al metallo degli apparecchi ortodontici preserva i tessuti. Consegniamo alla paziente il diario ortodontico (Fig. 23), chiedendo di annotare eventuali problematiche durante la terapia domiciliare, di segnalare in rosso le aree di maggior accumulo di placca e di leggere le note della pagina dedicata al pronto soccorso della terapia ortodontica. Chiediamo, inoltre, alla paziente di riportare il diario ortodontico al prossimo controllo di igiene professionale che prenotiamo dopo un mese, esortandola a controllare l eficacia dello spazzolamento, e le ricordiamo che a ine cura, se manterrà un buon controllo di placca, appena possibile, verrà sottoposta a un trattamento cosmetico di sbiancamento per illuminare il sorriso, che non le farà rimpiangere il gioiello tolto. Conclusioni La terapia delle anomalie di sviluppo e di posizionamento di denti, ossa e muscolatura facciale che ha come obiettivo un allineamento corretto, una corretta funzione masticatoria e un miglioramento estetico del volto è senza dubbio un percorso dificile sia per il paziente sia per i professionisti. Alla base del successo, oltre alla professionalità dell ortodontista, ci deve essere un impegno del paziente a eseguire le terapie domiciliari di prevenzione, che odontoiatri e igienisti dentali devono personalizzare sulla base delle esigenze anatomiche, stutturali ed emotive del paziente, aggiornando i protocolli operativi con tecniche e tecnologie innovative dedicate e comprovate da evidenze scientiiche. L articolo è stato pubblicato la prima volta su Ortho Tribune Italian Edition, febbraio bibliograia 1. Stromengher L.et al. Composizione della placca batterica sottogengivale nei soggetti sottoposti a terapia ortodontica. Mondo ortodontico. 2. Nardi G.M., Sabatini S., Politangeli R., Galluccio G., Eficacia motivazionale del Diario Ortodontico nella gestione dell igiene del paziente con ortodonzia issa e mobile, Doctor Os 10/ Nardi G.M., Scarano Catanzaro F., Il management della prevenzione nel paziente in terapia ortodontica. Dental Academy 09/ G.M. Nardi, F. Scarano Catanzaro, Il protocollo tailoring di sbiancamento. Per un feedback endo valutativo di un odontoiatra testimonial delle sue terapie cosmetiche. Case report, Cosmetic Dentistry n. 4 dicembre 2014.

9 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Speciale 33 La salute orale dei bambini Rom, un diritto dimenticato: indagine sul campo Clelia Mazza*, Diana Coppola**, Carlo Coppola** *Igienista dentale, Direttore didattico del Corso di Laurea in Igiene dentale, Seconda Università degli Studi di Napoli **Igienista dentale, libero professionista < pagina 25 Le loro condizioni di vita sono estremamente precarie. Sia i campi regolari sia quelli irregolari hanno condizioni igieniche molto critiche. L acqua potabile, bene primario per la vita e la salute, manca in molti campi. Questa etnia presenta una condizione igienico-sanitaria signiicativamente peggiore se confrontata con la maggior parte degli altri gruppi di popolazione, e anche per questo motivo è discriminata in tutta Europa. Il pregiudizio delle comunità ospitanti, insieme alla chiusura socio-relazionale che caratterizza queste popolazioni, rendono spesso dificile per loro l accesso e l uso dei servizi sanitari, evidenziando da parte delle istituzioni una scarsa considerazione delle necessità speciiche di questi utenti. Non a caso, gli studi disponibili suggeriscono che i rom utilizzino eccessivamente i servizi di emergenza e non quelli di prevenzione 3. Questa condizione di vita comporta, inevitabilmente, dificoltà oggettive nell effettuare studi epidemiologici di questi gruppi. Ma l eficacia di una politica sanitaria è strettamente legata alla capacità di rilevare i bisogni sanitari della popolazione di riferimento 4. In particolare, per quanto riguarda lo studio che abbiamo condotto, e che qui esponiamo, l alto rischio di malattie del cavo orale si lega a quei determinanti socio-culturali quali cattive condizioni di vita, basso livello di istruzione, tradizioni e credenze errate, oltre a una mancanza di cultura a sostegno della salute orale. È innegabile l esistenza di un diffuso pregiudizio sui bambini rom, oggetto dello studio. È opinione comune che gli zingari si trovino in condizione di estrema povertà, irredimibile precarietà nel degrado più assoluto per una loro libera scelta, cocciuta e incomprensibile ai più. Per essere integrati questi bambini hanno bisogno d insegnamenti e supporto, anche in campo dentale, nella convinzione che le patologie del cavo orale possano inluire negativamente sulla vita di questi bambini, tanto da poter comportare in futuro rilevanti conseguenze psicoisiche e inanche economiche per ognuno di loro 5. Il fattore protettivo, se presente, potenzia la salute, motivo per il quale bisogna in dalla tenera età promuovere i determinanti di salute attraverso un adeguato processo educativo che tenda a responsabilizzare e prevenire l insorgenza della patologia 6. Compito della ricerca è stato principalmente quello di monitorare le condizioni generali di salute dei bambini stanziati nelle comunità rom della provincia di Napoli, stante il fatto che la scarsità di dati epidemiologici disponibili sul territorio nazionale misuri un drammatico ritardo rispetto agli obiettivi più generali di accesso alla salute deiniti dall OMS per il Sul piano operativo, la ricerca ha perseguito il raggiungimento sul campo dei seguenti obiettivi: valutare lo stato di salute orale del target obiettivo come premessa per monitorare il suo stato di salute generale, motivando i piccoli pazienti alla cura di se stessi per migliorare i rapporti relazionali e sociali; educare alla salute con metodi non convenzionali, portando nei campi in cui risiedono l educazione sanitaria, afinché anche i bambini che non frequentano la scuola, e ai quali è negata ogni possibilità di miglioramento, possano avere l opportunità di curare se stessi. Materiali e metodi Il lavoro di ricerca è stato condotto nel 2014, da marzo a settembre, su 120 bambini, di cui 55 femmine e 65 maschi, di età compresa tra i 3 e i 16 anni, che vivono nei campi rom della periferia di Napoli. Il team di lavoro è stato composto da un igienista dentale e due studenti del corso di laurea di igiene dentale della Seconda Università degli Studi di Napoli. I bambini sono stati visitati dopo aver acquisito il consenso dei genitori. Lo studio è stato articolato in più incontri, concordati con il responsabile della comunità di Sant Egidio per i rom di Napoli, che ha accompagnato e presentato l équipe alle comunità rom di tutti i campi visitati. È stato necessario effettuare le visite prevalentemente nelle ore del tardo pomeriggio, perché molti bambini, durante il giorno, sono impegnati fuori dal campo con i loro genitori. Inizialmente gli incontri sono stati effettuati presso la struttura della Scuola della Pace, sita nel quartiere Ponticelli di Napoli, dove due operatori della comunità di Sant Egidio hanno condotto i bambini, prelevandoli dal campo limitrofo (Figg. 1 e 2). Dopo i primi incontri, durante i quali anche gli adulti hanno avuto la possibilità di conoscere il team dello studio, si è deciso di recarsi direttamente nei campi. I dati relativi allo stato di salute orale sono stati rilevati con strumenti sterili imbustati quali: sonde parodontali, conformi alle indicazioni OMS, con estremità sferica di 0,5 mm, specchietti piani, pinzette odontoiatriche. Per le visite è stata utilizzata una luce artiiciale a caschetto per avere maggiore visibilità nelle ore serali. Inoltre sono stati adoperati: asciugamani di carta; un contenitore; garze; dispositivi di protezione individuali quali mascherine; occhiali; cufietta; guanti monouso. Lo strumentario, dopo l uso, è stato immerso in un contenitore con soluzione decontaminante contenente acido peracetico, per poi essere lavato, asciugato e quindi sterilizzato in altra sede. La maggior parte delle visite è stata effettuata su una sedia, posizionata all aperto 7 (Fig. 3). I dati raccolti sono stati registrati su una cartella appositamente realizzata, sulla base di modelli di schede rilevate in letteratura e adattate alle speciiche esigenze dello studio in oggetto, utilizzando una parte dedicata ai dati anagraici, un questionario a risposta certa e il rilevamento dei dati clinici 8. La durata media di ciascuna visita è stata di circa 10 minuti, tenendo conto delle situazioni individuali 7. Per valutare la prevalenza della patologia cariosa, è stato usato l indice DMFT, che indica nel target obiettivo la media dei denti cariati (Decayed), mancanti (Missing) e otturati (Filling) relativi alla dentatura permanente e a quella decidua, nel qual caso l indice è indicato con le lettere minuscole dmft. Con tale indice si è standardizzato a livello mondiale la modalità di rilevamento della carie dentale, rendendo possibile il confronto dei dati ottenuti da studi fatti in diversi Paesi 7. Per la valutazione delle patologie parodontali è stato utilizzato l indice CPI (Comunity Periodontal Index), che è quello prescelto dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per gli studi epidemiologici 9, in cui sono stati utilizzati i valori 0, 1, 2 in considerazione dell età campione. L indagine è stata articolata sostanzialmente in 3 fasi. Prima fase: rilievo dei dati anagraici, breve questionario sulle abitudini di igiene orale e sulle abitudini alimentari; a tal proposito si sottolinea come, a causa delle dificoltà linguistiche incontrate in alcuni casi, si sia rivelato indispensabile l aiuto di alcuni bambini nati in Italia e scolarizzati che hanno facilitato la comunicazione. Seconda fase: visita e rilievo degli indici di riferimento DMFT/dmft e CPI. Terza fase: istruzione e motivazione all igiene orale, in cui è stata spiegata ai bambini e ai genitori l importanza delle corrette abitudini di igiene orale domiciliare per prevenire la carie, l iniammazione gengivale e il dolore. A ogni bambino è stato dato un kit di igiene orale domiciliare acquistato dal gruppo di ricerca, con il quale si è potuto veriicare l apprendimento individuale delle tecniche spiegate (Fig. 4). Risultati Dopo la raccolta dei dati, si è passati allo studio analitico mediante l utilizzo di un foglio di lavoro di calcolo, avvalendosi del software Microsoft Excel. Successivamente è stata effettuata un analisi dettagliata delle variabili, attraverso la realizzazione di prospetti graici che hanno avuto lo scopo di restituire un osservazione complessiva dell indagine che ha poi determinato gli esiti riportati di seguito. Distribuzione del campione: il campione esaminato è costituito da 120 bambini di cui 55 femmine e 65 maschi. L età compresa tra i 3 e i 16 anni è cosi rappresentata: 3-5 anni = 20 soggetti; 6-8 anni = 40 soggetti; 9-11 anni = 34 soggetti; anni = 22 soggetti; anni = 2 soggetti; non sa = 2 soggetti (si veda Graico 1). L età media risulta essere pertanto di 8,5 anni. Alla domanda «Vai a scuola/ asilo?» hanno risposto affermativamente 59 bambini, pari al 49,17% del totale. Di questi, 19 sono femmine e 40 maschi; mentre 61 bambini, pari al 50,83%, hanno risposto negativamente. Tra questi, 17 bambini hanno lasciato la scuola (7 femmine e 10 maschi) e 44 non l hanno mai frequentata (15 maschi e 29 femmine) (Graico 2). Da questi dati si comprende che una parte del campione di riferimento non ha possibilità di ricevere neanche le nozioni di base di igiene personale e di educazione sanitaria, come lavare le mani, i capelli, mangiare alimenti sani. Fig. 2 - La prima visita di un piccolo paziente. Fig. 3 - Visita di igiene dentale all aperto. > pagina 34

10 34 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Fig. 4 - Veriica dell istruzione all igiene orale. < pagina 33 Nel nostro Paese, normalmente, una corretta educazione all igiene rappresenta uno dei traguardi di sviluppo delle competenze dei bambini e dei ragazzi scolarizzati, in quanto il bambino al termine della scuola dell infanzia «deve essere in grado di adottare pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione» 10. Alla domanda: «Hai lo spazzolino?» 38 bambini hanno risposto affermativamente e 82 negativamente (Graico 3). Dei 38 che hanno dichiarato di possedere uno spazzolino, 28 affermano di averne appreso l uso in famiglia, mentre i restanti 10 affermano di aver imparato da soli (Graico 4). Alla domanda «Ti lavi i denti?» hanno risposto negativamente 48 bambini; 53 bambini hanno dichiarato di lavarli solo qualche volta e solo i restanti 19 affermano di lavare i denti ogni giorno. Tra questi ultimi, 13 li lavano una volta al giorno, 3 li lavano due volte al giorno e altri 3 li lavano tre volte al giorno (Graico 5). Alla domanda «Hai mai avuto male ai denti?» 17 bambini hanno risposto negativamente, mentre ben 103 hanno dato una risposta affermativa. Di quelli che hanno risposto positivamente, 50 ricordano sporadici episodi dolorosi e 53 hanno affermato di soffrire spesso di dolori dentari (Graico 6). Alla domanda «Mangi le caramelle?» la totalità del campione ha risposto affermativamente. Infatti, 36 bambini affermano di mangiare da 1 a 5 caramelle al giorno; 12 bambini da 5 a 10 caramelle al giorno; e 72 bambini oltre le 10 caramelle al giorno. Questo dato si incrocia con l analisi del DMFT/dmft rilevato, il cui valore per la totalità del campione esaminato è risultato pari a 902, relativo a 852 denti cariati, 50 denti mancanti e solo 2 elementi dentari otturati. Il valore medio del DMFT/dmft è risultato essere di 7,51 (Tab. 1). Prendendo in considerazione le due età campione consigliate dall OMS i 6 e i 12 anni si evidenzia la media di 7,45 a 6 anni e 7,47 a 12 anni. Questi dati si discostano fortemente dagli ultimi dati disponibili in Italia. Infatti i dati epidemiologici nazionali evidenziano, al momento attuale, un basso indice DMFT/dmft, passato da un valore di 6,9 nei tredicenni negli anni Settanta, a un valore nei dodicenni di 1,44 con una percentuale di caries free del 55,1% o di 1,09 con il 56,9% di soggetti sani sempre nei dodicenni 11. Il campione esaminato presenta una distribuzione della carie pari al 96% di soggetti interessati dalla patologia e solo il 4% di essi risultano sani (Graico 7). Questo studio conferma, dunque, che la salute orale è correlata alle disparità sociali 11. La prevalenza di carie nelle popolazioni del mondo occidentale evidenzia una distribuzione asimmetrica: la prevalenza e la gravità della patologia cariosa sono signiicativamente più alte nei bambini appartenenti alle classi socio-economiche più basse, sia nella dentatura decidua, sia in quella permanente 11. Questi stessi bambini lamentano anche una maggiore dificoltà d accesso alle cure odontoiatriche 11. Infatti, alla domanda: «Sei mai stato visitato da un dentista o da un igienista?» rispondono negativamente 93 bambini, contro i 27 che rispondono positivamente (Graico 8). L analisi dell indice parodontale evidenzia che solo il 6% dei bambini risulta sano, mentre il 25% presenta sanguinamento al sondaggio e nel 69% dei casi è stata rilevata presenza di tartaro (Tab. 2). Dall analisi delle cartelle cliniche, si è evidenziato un alto numero di bambini affetti da iniammazione dell arco tonsillo-faringeo, infatti dei 120 bambini visitati, 72 presentavano ipertroia tonsillare. All esame obiettivo sono state segnalate in altre note clinico anamnestiche ascessi parodontali in 41 bambini. Conclusioni L assenza quasi totale di igiene orale, insieme alle cattive abitudini alimentari, sono fattori determinanti nell eziologia della carie e della malattia Graico 1 - Distribuzione del campione. Graico 3 - Possesso dello spazzolino. Graico 5 - Uso dello spazzolino. Età Tab. 1 - Indice di esperienza di carie. DMFT/dmft D/d M/m F/f TOTALE MEDIA 3-5 anni , anni , anni , anni , anni non sa TOTALE ,51 parodontale. Rispetto allo sviluppo di queste patologie, le condizioni socioeconomiche e ambientali giocano un ruolo importante, perché condizionano anche le abitudini correlate alla salute orale, quali l igiene orale personale e l igiene alimentare. Negli ultimi decenni i Paesi industrializzati hanno registrato una riduzione della prevalenza della patologia, anche se indagini epidemiologiche a carattere nazionale hanno evidenziato che il problema carie è ancora pressante nei bambini. In Italia, la quasi totale assenza sul territorio di servizi odontoiatrici di comunità rende dificile l attuazione di programmi di prevenzione puntuali ed eficaci. Il compito socio-assistenziale dell igienista dentale negli interventi di comunità prevede che la partecipazione individuale degli operatori migliori le condizioni di salute della popolazione e quindi sostenga il rispetto della dignità dei più deboli e l affermazione del diritto alla salute attraverso la prevenzione. I presupposti necessari per conseguire la prevenzione sono l informazione e l educazione. Molti bambini oggetto dello studio non frequentano la scuola, e vivono isolati nei campi, dove l igiene personale molto spesso è ostacolata, non solo dalla mancanza di una cultura a sostegno, ma anche dalla carenza parziale o totale di un bene primario quale l acqua. Nel corso della rilevazione dei dati, i bambini hanno partecipato con vivo interesse, sia perché raramente hanno riscontrato attenzione nei loro confronti, sia perché la quasi totalità ha dichiarato di avere sofferto a causa Graico 2 - Distribuzione della scolarizzazione del campione. Graico 4 - Educazione all uso dello spazzolino. Graico 6 - Episodi antalgici. CPI Codice unità % 0 7 6% % % Tab. 2 - Indice Parodontale Di Comunità. del mal di denti. Una tale sofferenza, che certamente è isica, ha anche ripercussioni psicologiche; questi piccoli pazienti devono infatti affrontare grandi problematiche di integrazione e la compromissione estetica del loro sorriso non aiuta certamente la loro inclusione nella società, considerando che il sorriso è un potente strumento di comunicazione non verbale che sorregge enormemente i processi di socializzazione e integrazione. Dall esperienza fatta nei campi, peraltro, è stato riscontrato un particolare e inaspettato interesse per l operato svolto da parte degli adulti, che non solo hanno accompagnato i bambini, ma essi stessi hanno ascoltato, mostrando attenzione e prendendo parte alle veriiche dell istruzione all igiene orale. Questo atteggiamento sembra contrapporsi al luogo comune circa la scarsa igiene dei rom, che di fatto limita l osservazione a una supericiale quanto rozza percezione visiva. > pagina 35

11 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Speciale 35 Graico 7 - Distribuzione della carie sul campione esaminato. Graico 8 - Precedenti esperienze di controlli orali. fatto che molti utilizzano o il dito o lo spazzolino di altre persone. Questo dato è signiicativo del fatto che l interesse per la cura della propria persona è per questi bambini un esigenza. Dai risultati complessivi di questa indagine epidemiologica risulta dunque evidente l assoluta e urgente necessità di attuare un programma di prevenzione completo a favore delle comunità rom, che anche attraverso l educazione sanitaria, competenza prevalente dell igienista dentale, possa e debba fare leva sulla necessità d inclusione di questi bambini nella collettività. < pagina 34 Si è costatata una differenza fra le famiglie che vivono nei campi attrezzati e le famiglie rom che vivono in campi abusivi: i primi sono apparentemente più curati, mentre i secondi appaiono più sporchi e trasandati. Anche nei campi attrezzati l acqua non arriva ino alle casette o alle roulotte, ma generalmente si è notata la presenza di una piccola fontanella che arriva a servire molte persone. Le poche casette che hanno l acqua spesso mancano di servizi igienici. Gli stessi campi regolari appaiono luoghi malsani perché il più delle volte insistono in aree totalmente non asfaltate. Di contro, nei campi abusivi per raggiungere l acqua può essere necessario camminare qualche chilometro, che in più deve essere bollita per diventare potabile. Rispetto all attuale condizione sociale ed economica del popolo rom, era certamente ipotizzabile trovare uno scarso livello di salute orale, ma dall indagine sul campo è risultato che i bambini oggetto dello studio presentano un igiene orale praticamente nulla: 82 bambini hanno dichiarato di non avere uno spazzolino personale, e pur tuttavia in 72 dichiarano di lavare, anche solo sporadicamente, i denti. Questi elementi all apparenza contrastanti sono spiegabili con il bibliograia IREF Istituto di Ricerche Educative e Formative. Rom, Sinti, Camminanti e comunità locali. Studio sulle condizioni di vita e sull inserimento nella rete dei servizi socioassistenziali nel mezzogiorno. Report inale, Roma RomAntica cultura invisibilità ed esclusione del popolo rom, a cura di Valentina Montecchiari, Martina Guerrini, Valeria Venturini in collaborazione con Centro Mondialità e Sviluppo Reciproco, Livorno Ministero della Salute. Schema di piano sanitario nazionale Widsrom E., Van Den Hauvel JJ. More attention to public health in the European union implication for dentistry? International Dental journal, Montagna M.T., Castiglia P., Liguori G., Quarto M. Igiene in odontoiatria. Monduzzi Editore, Bologna World Health Organization Oral Health Surveys basic Methods Fifth Edition, Levrini L., Carloni L., Rossini M., Mutti M., Angeli A. Prevenzione & Assistenza dentale. Indagine clinico-epidemiologica odontoiatrica nella provincia di Varese, Caruso F., Capaldo G., Mazza C. Parodontologia per igienisti dentali. Edizione Martina, Bologna Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione, settembre Società Italiana di Odontoiatria Infantile- Federazione Italiana Medici Pediatri. Linee guida per la prevenzione della carie in età pediatrica, febbraio 2013.

12 36 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 La parodontite, flagello che affligge 750 milioni di pazienti protagonista assoluto del congresso SIdP La prima e, naturalmente, assai importante ottica in cui il XVII Congresso della SIdP svoltosi al Palacongressi di Rimini dal 5 al 7 marzo può essere visto è la qualiicazione derivata dall avere la presenza di tanti rappresentanti illustri della parodontologia italiana e internazionale. All inaugurazione il 6 mattina, sul palco dei relatori, a dare il benvenuto agli illustri colleghi provenienti da ogni dove, c era schierato tutto il gruppo direzionale della SIdP, afiancando Maurizio Tonetti, presidente che con voce emozionata, ma anche permeata da una punta di ierezza, ha ricordato quello che è anche il suo primo titolo di merito della disciplina, la basilarità. Quella che, secondo alcuni osservatori, renderebbe i parodontologi tra i più medici tra tutti i dentisti. Filippo Graziani, segretario della SIdP, chiarisce meglio questa caratteristica, «dovendo il parodontologo dare la massima attenzione alle informazioni provenienti dallo stato sistemico del paziente e aiutarlo a correggere le sue malsane abitudini di vita». Anche Niklaus Lang, il più illustre dei rappresentanti stranieri, quasi un simbolo dell eccellenza parodontologica, rispondendo all indirizzo di saluto e introducendo la sua relazione, ha sottolineato tale importanza, richiamando, e non per un dovere di facciata, i livelli che la disciplina ha raggiunto nel nostro Paese. Occorre, del resto, una qualità di prestazioni per far fronte all epidemia, un termine quasi provocatorio, che fa tuttavia rilettere, attribuito alle affezioni parodontali. Quello stesso che compariva nel titolo del Congresso: Parodontite: consapevolezza, innovazione e metodo per la cura di un epidemia. Lo ha ribadito Tonetti, citando in un intervista i numeri che la deiniscono: sesta malattia nel mondo, 750 milioni di malati, una percentuale elevata (40%) affetta nel ricco Occidente. Il Congresso ha rappresentato quindi un occasione per mettere a punto strategie terapeutiche, soluzioni innovative e il varo uficiale di un portale di informazione ( che dovrebbe diventare un punto di riferimento per i pazienti, per conoscere meglio la loro affezione e a meglio misurarsi con essa. Per Roberto Abundo, relatore nel Technology Innovation Forum di venerdì, «l evento è andato ben oltre il consueto carattere di incontro annuale, venendo a rivestire un ruolo assolutamente peculiare nel panorama degli eventi scientiici in campo odontoiatrico. Per la prima volta dopo tanti anni osserva si è riportato al centro del nostro universo il dente e non l impianto. Si è discusso delle più avanzate conoscenze relative alla malattia parodontale nei suoi aspetti epidemiologici, microbiologici, immunologici e inanche psicologici. Delle modalità di controllo dell infezione mediante presidi innovativi (laser e terapia fotodinamica) e farmacologici (antibiotici e probiotici). Non sono poi mancate aggiunge il relatore considerazioni chirurgiche e riabilitative relative ai casi parodontali complessi, il tutto accompagnato da sessioni dedicate alla ricerca e all innovazione tecnologica. Un plauso, dunque, al presidente Tonetti per aver saputo realizzare tutto questo». Anch egli relatore apprezzato, Mario Roccuzzo: «A differenza di altri congressi con presentazioni mirabolanti e tecniche arzigogolate ha detto in questo abbiamo soprattutto avuto modo di rilettere sulle conseguenze della malattia e sui modi di trattarla. Ho sentito qualche voce critica affermare che si è trattato di un congresso soprattutto teorico, cosa che per me invece risulta essere un valore. E le differenze riscontrate tra varie metodiche e scuole di pensiero è un chiaro indice che c è ancora molto da fare e da dire su questa malattia». Considerazioni di sintesi panoramiche vengono da Filippo Graziani che, nella sua veste di segretario SIdP, è stato direttamente implicato nell organizzazione del Congresso e può trarne una sintesi con maggior cognizione di causa. Sottolineata la buona riuscita derivante dall elevata e qualiicata partecipazione, Graziani si compiace per la dinamica di un congresso che per la prima volta è riuscito a porre decisamente la malattia in primo piano: «Una malattia che nella sua forma più grave aggredisce milioni di persone nel mondo, collocandosi tra le prime se si considerano le forme più leggere di parodontologia». Per Graziani «è stato un congresso chiarificatore, risolutivo dello stato dell arte e della parodontite sottolinea con forza. Una puntualizzazione che non può non investire anche il ruolo professionale del parodontologo». Anche il vice presidente Mario Aimetti insiste sulla malattia: «Il Congresso SIdP di quest anno dice ha il merito di aver trattato temi inerenti la cura della parodontite considerate le sue caratteristiche, di patologia infettiva e iniammatoria cronica con forti correlazioni con la salute sistemica, sono convinto della sua rilevanza clinica ed etica. Certo che le ricadute di upgrading professionale non potranno non farsi sentire presso la comunità scientiica odontoiatrica». Dental Tribune Italia Nel Forum SIdP non più i relatori al centro bensì i (giovani) partecipanti Uno sguardo d insieme sul vasto salone del Palacongressi di Rimini, suggestivamente denominato Sala del Tempio dà subito un idea di come si svolge lo Young Dentists Forum che caratterizza la giornata precongressuale della SIdP. Se è vero che ogni società scientiica dedica un attenzione particolare alla nuove leve professionali, basta uno sguardo d insieme sul Salone per offrire la conferma immediata, concreta, di come si eserciti concretamente questa attenzione. Nel tempio sono infatti raccolte decine e decine di giovani professionisti dal viso attento, seduti attorno a diversi tavoli, tra i quali si aggirano dei coordinatori (tutor). Perché questa è la formula del Forum: si parte dalla valutazione di un problema clinico preso in esame da piccoli gruppi di partecipanti (ognuno assistito da un tutor) per discuterne collettivamente la soluzione sotto la guida generale di due coordinatori, giovani anch essi, ma già ben instradati nella pratica clinica e didattica. Spiegano, infatti, Diego Capri di Bologna e Luigi Minenna di Ferrara, i due supervisor: «È un semplice capovolgimento della dinamica tradizionale: non si tratta di mettere i relatori al centro, bensì partecipanti. Avviata l anno scorso spiegano Capri e Minenna, la formula aveva già avuto un certo successo. Di qui la decisione di rinnovarla anche quest anno, e siamo già in grado di dire che anche stavolta ha funzionato». Ha funzionato perché? Per il numero dei partecipanti o per l attenzione prestata? «Per entrambi i motivi è la risposta unanime e convinta. Riteniamo infatti che grazie a questo sistema la soglia dell attenzione venga mantenuta più elevata. E che anche il livello di apprendimento sia più intenso che nella tradizionale conferenza frontale. Anche in questa formula si hanno momenti di apprendimento diretto, ma un coinvolgimento c è sempre, perché i partecipanti non rimangono mai soggetti passivi, ma vengono stimolati a lavorare in gruppo». Una formula, per la cronaca, già collaudata tra l altro su Facebook. Ma di questo parleremo in un prossimo servizio. Dental Tribune Italia

13 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Speciale 37 Nuovo Philips Sonicare AirFloss Ultra migliora la salute parodontale in appena quattro settimane A Colonia, Germania, l industria olandese Philips ha presentato le sue ultime novità nel settore dell Oral Healthcare ai media, nel corso della colazione Philips, all apertura del Dental Show (IDS). Una delle principali novità è il nuovo dispositivo di pulizia interdentale, Philips Sonicare AirFloss Ultra. I risultati dello studio dimostrano che questo dispositivo è in grado di migliorare la salute parodontale in appena quattro settimane. Sinead Kwant, Category Leader per Philips Oral Healthcare, ha dichiarato: «Siamo molto entusiasti di presentare le ultime soluzioni della gamma Philips Healthcare orale a IDS, in particolare ora che i consumatori mostrano un crescente interesse per il ruolo che l igiene e la salute orale hanno sul benessere e la salute generale delle persone». Philips ha introdotto una vasta gamma di prodotti e soluzioni innovative a IDS di quest anno, come nuovi spazzolini elettrici, dispositivi per la pulizia interdentale, applicazioni che controllano e incoraggiano la routine di igiene orale, così come un innovativo prodotto per lo sbiancamento professionale. L attenzione dell azienda è mirata a soluzioni che favoriscano il miglioramento della salute olistica. Molti tra i nuovi prodotti provengono dalla linea di prodotti Philips Sonicare; per esempio, il nuovo Sonicare for Kids Connected, uno spazzolino da denti elettrico con app Bluetooth, che arriverà nel 2016, mentre a breve sarà disponibile un app motivazionale dedicata ai bambini che usano il Sonicare for Kids, speciicamente progettate per incoraggiare i bambini a sviluppare abitudini di igiene orale sane. Al centro dell attenzione è stata la Philips Sonicare AirFloss Ultra, un prodotto innovativo progettato per fornire una pulizia semplice ed eficace interdentale. Il dispositivo è dotato della tecnologia Philips Sonicare, che è stato combinato con una nuova funzione Triple Burst, che permette ai tre potenti getti di liquido (collutorio o acqua) e aria di rimuovere la placca e batteri indesiderati con più eficienza ed eficacia, rispetto ai modelli precedenti. «Sulla base dei feedback dei dentisti, ci siamo concentrati sul miglioramento del modello esistente con nuove speciiche, progettate per migliorare la rimozione della placca interdentale ed effettuare la pulizia interdentale più facilmente», ha detto Kwant. «Negli studi di laboratorio, la tecnologia migliorata Microburst rimuoveva ino al 99,9% della placca dalle zone trattate, anche se i risultati variano da paziente a paziente». Un recente studio clinico del Philips Sonicare AirFloss Ultra riferisce che ino al 97% di utenti aveva migliorato la salute parodontale in appena quattro settimane. Anche se il Sonicare Air- Floss Ultra Philips non è stato progettato per sostituire il ilo interdentale Philips Sonicare DiamondClean con tecnologia sonica brevettata Prova Sonicare e senti la differenza. Con movimenti al minuto crea un azione fluido dinamica che, in modo delicato ed efficace, spinge i fluidi tra gli spazi interdentali e sul bordo gengivale lasciando in bocca una sensazione di pulito mai provata prima. La sua azione pulente migliora la salute delle gengive già in due settimane 1. Inoltre, rende i denti più bianchi in tre settimane 2. Rimuove la placca quattro volte in più rispetto ad uno spazzolino manuale 1. Per maggiori informazioni: sonicareitalia@philips.com 1.. Milleman J, Putt M, DeLaurenti M, Souza S, Jenkins W. Comparison of gingivitis reduction and plaque removal by Sonicare DiamondClean and a manual toothbrush. Data on file, Colgan P, DeLaurenti M, Johnson M, Jenkins W, Strate J. Evaluation of stain removal by Philips Sonicare DiamondClean power toothbrush and manual toothbrushes. Data on file, DiamondClean Philips Sonicare per coloro che già lo usano costantemente, è stato dimostrato clinicamente di essere eficace come il ilo interdentale per migliorare la salute parodontale (quando usato in combinazione con un risciacquo antimicrobico in pazienti con lieve a moderata gengivite). Dental Tribune

14 38 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 BIO WHITE Bio White si fa in tre per risultati senza equivoci: potenza, garanzie e sicurezza dentale indolore Il crescente interesse per la cura personale, volto ad annullare gli effetti dello stress nel tempo, e la necessità di relazionarsi in ambiti sempre più socializzanti, che prevedono un attenzione particolare all immagine, hanno generato un mercato molto attivo che coinvolge anche i professionisti della salute dentale. Nel tempo infatti, i denti vengono a contatto con molte sostanze che li possono macchiare in profondità caffè, tè, tisane, abitudine al fumo, uso di farmaci e tutto ciò ha generato, da un lato, una crescente domanda di prodotti sbiancanti e, dall altro, come spesso accade in questi casi, tante errate convinzioni. La fretta, le spiegazioni troppo spesso ambigue e il bisogno impellente da parte delle aziende di vendere a qualsiasi costo pur di fronteggiare una situazione economica non facile, accompagnata però da un insperata domanda altrettanto evidente da parte degli utenti, sono stati elementi coautori di tali equivoci; troppo spesso si sono così diffuse informazioni tecniche labili, se non assenti e talvolta ingannevoli. Bio White System, interamente progettato e realizzato in Italia da BWI Medical Srl, è un sistema ampliamente sperimentato da varie università italiane fra cui quella di Chieti e di Padova e adottato dalle più autorevoli cliniche universitarie, sia nazionali che estere, per lo sbiancamento dei denti, fra cui di recente anche l Università di Napoli Federico II. Tutti i prodotti di BWI Medical sono conformi alle direttive CEE e hanno autorizzazione all apposizione del marchio CE. Bio White System, in una unica seduta da 30 minuti, consente di effettuare lo sbiancamento senza ulteriori trattamenti domiciliari o ambulatoriali, si distingue per tre semplici, ma essenziali ragioni. 1. Potenza. Il sistema Bio White unisce all eficacia e sicurezza del perossido di idrogeno la più potente lampada a luce fredda (verde) al momento esistente sul mercato: la luce emessa fotoattiva il perossido di idrogeno al 35% contenuto nei prodotti del Bio White Kit, rendendo in tal modo disponibili le molecole di ossigeno mentre queste sono ancora all interno dei tubuli dentinali, senza danneggiare lo smalto. Nello speciico la lampada a led Bio White Accelerator, pur emettendo luce fredda, è in grado di offrire al contempo una potenza di ben mw/cm 2. Ciò signiica che tale lampada è 3 volte più potente di una lampada al plasma (che invece lavora in media a mw/ cm 2 ) ed è 53 volte più potente di una lampada al quarzo (che lavora a 680 mw/cm 2 ). Inoltre, grazie alle recenti modiiche di ultima generazione i 12 led, da 3000 kw l uno, raggiungono un intensità luminosa di ben 2400 Lux. 2. Garanzie. La lampada Bio White Accelerator ha una garanzia di 5 anni (o ore di lavoro) il ché signiica completa assistenza per ogni tipo di problema. Sostituiamo le parti interessate o l intera lampada in base al problema con le spese di spedizione a carico nostro; garanzia di un anno sul risultato ottenuto con il Bio White Kit abbinato alla lampada, in base alla scala Vita. In caso di contestazione documentata viene consegnato gratuitamente un nuovo kit. 3. Sicurezza dentale indolore. Oltre a non ottenere un bianco fosforescente, bensì naturale, grazie alla luce fredda della lampada, al gel per la protezione gengivale e alla composizione dei materiali, il nostro trattamento può essere effettuato da chiunque in assoluta sicurezza. Lo speciale uscito sulla rivista Quintessenza Internazionale (anno 21, n. 5 settembre-ottobre) realizzata in ambito universitario (Università degli Studi di Padova, Facoltà di Medicina e Chirurgia, corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria) mette a confronto i vari tipi di sbiancamento e, nello speciico, cita come migliori i test effettuati con Bio White, sia con la microscopia elettronica a scansione (SEM), che valuta le eventuali alterazioni morfologiche supericiali dello smalto, sia con lo spettrofotometro che valuta il cambiamento di colore dei denti. La ricerca conclude che alla SEM 4000x dei denti trattati con il Sistema Bio White vi è un «miglioramento generalizzato della supericie che appare più omogenea e meno porosa» e con lo spettrofotometro dopo un trattamento a una paziente con discromie da luorosi (Caso clinico Bio White. Spettrofotometria prima e dopo il primo ciclo di trattamento: analisi colorimetrica del 2.1 e del 1.3) «il DE corrisponde all effettivo cambiamento di colore Bio White the power of your smile Per informazioni tecniche e commerciali scrivete a info@biowhite.it oppure per prenotare una dimostrazione nel vostro studio, chiamate il numero verde gratuito percepibile» e ancora vi è «signiicativo cambiamento di colore apprezzabile tramite il confronto fra la dentatura prima e dopo», il tutto corredato di foto. Per concludere poi affermando che «Tra i prodotti sperimentati clinicamente, i risultati più appariscenti si sono ottenuti con Bio White». Questo a conferma che gli accorgimenti adottati da Bio White per poter effettuare un trattamento soddisfacente ma non invasivo stanno dando i giusti riscontri. BWI Medical crede fermamente nella forza del Sistema Bio White data, oltre che dalle caratteristiche tecniche di alta qualità sopraesposte, dalla sua semplicità di utilizzo; non richiede grandi risorse di tempo, di spazio ed economiche. Il prezzo competitivo e la durata del risultato permettono a un gran HOME CORSI ONLINE Igiene dentale numero di pazienti di affrontare il trattamento, e agli odontoiatri di entrare in questo mercato redditizio con un investimento minimo, facilmente ammortizzabile in poche sedute. L azienda, inoltre, offre ai suoi rivenditori e concessionari italiani ed esteri un reale supporto marketing, con materiale promozionale, brochure e dati clinici alla mano oltre a un sito web accessibile in ben 10 lingue, che siete invitati a visitare all indirizzo dove potrete anche scaricare il pdf relativo alla ricerca precedentemente citata. Tutto ciò è possibile poiché BWI Medical crede nella comunicazione a tutto tondo e dunque investe costantemente in tale direzione, certa che la sua clientela le saprà rendere degno riconoscimento del lavoro svolto. WEBINAR REGISTRATO Profilassi nel paziente sano, con gengivite o risanato: Full mouth air polishing therapy Dott.ssa Magda Mensi EVENTS SPONSORIZZATO DA Carie, malattia parodontale, infiammazioni dei tessuti molli possono essere efficacemente prevenute attraverso una corretta e costante rimozione di placca, biofilm, pigmentazioni e tartaro. La fidelizzazione del paziente, l istruzione e la motivazione all igiene orale domiciliare insieme all impostazione di una terapia di supporto professionale a scadenze personalizzate permettettono di mantenere la salute della bocca evitando interventi odontoiatrici più impegnativi. La profilassi, però, deve anche prevenire eventuali danni iatrogeni indotti dall utilizzo inappropriato di strumenti manuali e meccanici secondo i tradizionali protocolli.

15 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Speciale 39 TePe celebra 50 anni in ottima salute, grazie allo scovolino e a una lungimirante politica aziendale sempre la ilosoia produttiva TePe dando vita nei decenni a vari prodotti di successo, ino a meritarle la certiicazione ISO 9001 e secondo gli standard internazionali di qualità e ambiente. Alle spalle del successo vi è il richiamo costante alla preziosa eredità delle proprie origini artigianali: «Prima del marketing viene la produzione», è il principio che la TePe ha fatto proprio; ma vale anche l altro, distintivo di una precisa vision aziendale: «Prima della produzione viene l uomo», intendendosi con tale termine non solo il cliente consumatore, ma il dipendente. Perché gli oltre 250 uomini e donne che lavorano per la TePe sono tutti, dovunque, assunti, essendo il principio di idelizzazione aziendale tenuto in gran conto. Un principio che verrà ribadito a giugno di quest anno, quando, da varie parti d Europa i dipendenti converranno a Malmö per una grande festa aziendale in occasione del cinquantenario. Ma se la convention dei dipendenti è un fatto squisitamente interno, in occasione del suo primo mezzo secolo di vita l Azienda ha annunciato per l autunno una novità produttiva che dovrebbe ravvivarne l immagine e confermare la sua propensione innovativa. Le tappe dello sviluppo TePe sono infatti sempre segnate dalla nascita di un prodotto destinato a consolidare una fama crescente. Nel 73 esce il primo spazzolino, espressione di un design essenziale secondo il principio what you see is what you get, ma la svolta epocale avviene nel 93, quando nasce lo scovolino TePe semplice ed eficace, in tre misure iniziali, progressivamente seguite da misure e forme differenti. Alla base del suo sviluppo ci fu la stretta collaborazione fra la TePe e la professione. In dettaglio, fra il iglio del fondatore Bertil Eklund e Rolf Attström, professore di parodontologia a Malmö alla Facoltà di Odontoiatria. Il risultato fu uno scovolino con un impugnatura ergonomica, ottima funzionalità e altissima qualità, caratteristiche tipiche dei prodotti TePe. All inizio degli anni 90, TePe fu sicuramente la prima sul mercato nazionale a offrire uno scovolino con un manico piatto, e tra i primi in Europa a fornirlo con un impugnatura piatta ed ergonomica. Allo scovolino arriderà un successo tale da diventare, da allora, elemento identiicativo dell azienda: oggi, infatti, se lo scovolino è TePe, TePe è lo scovolino. «La nostra posizione di rilievo sul mercato nazionale si rilette sul fatturato delle farmacie svedesi, dove l 83% delle vendite di scovolini proviene da TePe sottolinea Angelica Nilsson, svedese trapiantata in Italia, fondatrice e anima della iliale italiana. Si può dire che generazioni di svedesi sono cresciute con il nostro spazzolino sul mobiletto del bagno. Ancora oggi è la scelta quotidiana preferita, perché più del 28% di tutti gli spazzolini venduti in Svezia è di marca TePe. Anche in Europa siamo il numero 1. Un altra tappa importante ricorda ancora la Nilsson si veriica nel 2009, allorché viene lanciato l innovativo Implant Care, per rispondere all esigenza di uno spazzolino che potesse accedere facilmente alle superici dell impianto dall interno, con un design realizzato per facilitare la pulizia nelle aree più strette». Entrata in TePe nel 2010 per creare una rete di vendita in Italia, promossa di recente Country Manager, la Nilsson coordina una force de frappe di una decina di collaboratori (per la cronaca tutte donne «non per scelta, ma per caso», sottolinea), animati da uno spirito di appartenenza «al punto che non riusciamo più a distinguere, talvolta, dove inisce il rapporto professionale e dove inizia quello privato». Provenendo da tutt altro settore ricorda che «l unica forma di igiene orale, per me, erano lo spazzolino e il ilo interdentale» (come del resto avviene ancor oggi per la maggior parte dell utenza, ndr). Entrando in azienda, anche per lei lo scovolino costituì una scoperta: «Mi aprì gli occhi sull importanza della salute orale e sul modo più eficace per mantenerla. A mio giudizio lo scovolino può ancora contare su un brillante futuro. Anche perché se non c è salute orale richiamando lo slogan dell OMS non c è nemmeno quella generale». Dental Tribune Italia Cinquant anni fa, a Malmö, nella Svezia meridionale, viveva Henning Eklund, un intagliatore di legno, che soffriva di parodontite. Per curarla si rivolse alla Facoltà di Odontoiatria della locale Università, dove venne preso in cura da due professori di parodontologia e cariologia. Non solo: come capita spesso tra curante e paziente, tra i due odontoiatri ed Eklund si stabilì un dialogo che nel giro di qualche decennio avrebbe portato alla nascita di un grande complesso industriale, TePe, conosciuto in tutto il mondo. Come in una favola di una volta, che dura tutt ora. Uno strumento che si sarebbe tentato di tradurre subito e banalmente come stuzzicadenti, ma che invece e più propriamente è uno stimolatore gengivale, visto che rispetto al diffuso aggeggio di legno aveva una forma triangolare, quindi un eficacia che altri non possedevano. Un uovo di Colombo. Fu quello stimolatore la prima pietra di un colosso del dentale che oggi conta 250 dipendenti, un portfolio di prodotti per l igiene orale distribuiti in oltre 70 Paesi attraverso quattro iliali e un fatturato che l anno scorso ha doppiato i 500 milioni di corone svedesi. Fosse solo per lo stimolatore di legno e sua triangolarità probabilmente oggi non saremmo qui a ricordare i cinquant anni della realtà TePe, ossia di un azienda che ha la sede centrale e produttiva situata sotto lo stesso tetto a Malmö, in Svezia, dove progettisti e ingegneri lavorano a stretto contatto con un team odontoiatrico interno per assicurare che i suoi prodotti soddisino adeguatamente la domanda di consumatori e professionisti. Questa stretta collaborazione industria/professione ispira da

16 40 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 ULTRADENT Opalescence Go, lo sbiancamento cosmetico domiciliare rapido e super confortevole Opalescence Go è un trattamento sbiancante domiciliare a base di perossido di idrogeno al 6%, con mascherine precaricate e pronto all uso. Non necessita di impronte o modelli in gesso ed è efficace in soli minuti per la singola applicazione. Come richiesto dalla direttiva europea sui trattamenti sbiancanti cosmetici, dopo la prima utilizzazione, presso lo studio dentistico, il paziente prosegue il trattamento a domicilio. Mediamente il trattamento richiede 10 applicazioni. Se invece viene usato come trattamento di richiamo o di mantenimento dopo uno sbiancamento alla poltrona, bastano 4 applicazioni. Le nuove ed esclusive mascherine precaricate UltraFit si adattano a ogni arcata con un estensione da molare a molare e contengono la giusta quantità di gel sbiancante, consentendo di evitare la fuoriuscita del gel e rendendole estremamente confortevoli per il paziente. Il gel sbiancante Opalescence contiene PF (nitrato di potassio e fluoro). È stato dimostrato che il nitrato di potassio riduce la sensibilità, mentre il fluoro rafforza lo smalto e previene le carie. Insieme migliorano sensibilmente la salute orale generale. Opalescence Go, il trattamento sbiancante veloce, semplice ed efficace. PER INFO IN ITALIA: INFO@TUEORSERVIZI.IT Ultradent Italia Srl Numero verde info@ultradent.it

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