Newsletter Progetto Challenge
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- Sebastiano Messina
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1 Newsletter Progetto Challenge Maggio 2009 IN QUESTO NUMERO: Progetto Challenge: modello veneto, governance distrettuale La mission: intervista all Assessore Elena Donazzan Orientamenti strategici I distretti prescelti Sinergie anticrisi Formazione: i temi Formazione: i 30 profili formativi Formazione: gli strumenti L Agente di sviluppo di distretto Incontri: presentati i Piani Integrati di Distretto a Treviso Progetto Challenge: modello veneto, governance distrettuale Il Progetto Challenge è un esperienza pilota di policy attiva che promuove l innovazione e le risorse umane del territorio, sviluppando nuove metodologie e strumenti di knowledge management. L obiettivo che si propone è investire sulla competitività di diverse aree distrettuali del Veneto. Promossa dalla Regione del Veneto e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, l iniziativa, che per la prima volta coinvolge trasversalmente undici distretti del Veneto, si pone l obiettivo di promuovere e valorizzare il capitale umano, quale fondamentale patrimonio per la crescita competitiva dei distretti stessi. La mission: intervista all Assessore Elena Donazzan L Assessore Regionale alle Politiche dell Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan, ha seguito con particolare attenzione e coinvolgimento tutte le fasi del Progetto Challenge. Assessore Donazzan, qual è l obiettivo di questo Progetto? L Amministrazione pubblica e le governance locali devono prendere a carico le esigenze delle imprese e i bisogni formativi dei lavoratori per affrontare le sfide del mercato del lavoro, nella consapevolezza che investire nelle risorse umane è il fattore determinante per superare la fase critica della nostra economia e porre delle solide basi per il futuro del Veneto e della sua capacità competitiva. Qual è stato il ruolo della Regione del Veneto? La Regione, grazie al Progetto Challenge, ha contribuito a dare risposte pratiche e a fornire degli strumenti concreti alle imprese e ai lavo-
2 ratori. Per i distretti, Challenge ha costituito inoltre un momento fondamentale di autoanalisi nel conoscere i propri fabbisogni produttivi e di verifica della capacità di essere un corpo intermedio con il territorio. Ai distretti è chiesto costantemente di avere il polso delle proprie imprese, al fine di mantenerne e svilupparne la vita produttiva. Il finanziamento regionale aiuterà le nostre imprese? Con Challenge le imprese distrettuali vengono aiutate ad investire sul loro capitale umano, i 5 milioni di euro in voucher messi a disposizione rappresentano un incentivo alle imprese a investire sulla formazione del proprio capitale umano, a migliorare la propria capacità competitiva per poter uscire presto dalla crisi. Cos è il sistema veneto? La filiera veneta che investe nelle risorse umane è costituita dalla Regione, dai distretti e dalle imprese che devono dialogare tra loro per creare nuove figure professionali specializzate e sviluppare le reti produttive, grazie a quella cultura comune dell imprenditoria e del lavoro, quell atmosfera industriale, che ha caratterizzato il Veneto della modernità. Questo progetto aiuta la pianificazione di azioni condivise definendo una nuova geografia del mercato del lavoro, sostenendo ed orientando anche le future attività di programmazione regionale. Orientamenti strategici La strategia del Progetto Challenge mira a sviluppare le risorse umane nella gestione del cambiamento e nell innovazione del sistema delle competenze di fronte a crisi aziendali su vasta scala. È necessario valutare un processo di riconversione socio economica di intere aree produttive (calzaturiero, legno arredo, agroalimentare) e quindi affrontare i problemi di occupazione e di riqualificazione professionale dei lavoratori e non perdere il potenziale know-how che rappresentano. In tal senso sono stati elaborati i Piani Integrati di Distretto (PID) in grado di capitalizzare le politiche europee, nazionali e regionali, coniugandole nell ambito della Strategia Europea per l Occupazione. I distretti prescelti Gli undici distretti-pilota sui quali si è concentrato il lavoro di ricerca e analisi sono stati individuati nel 2005 sulla base dei processi di trasformazione già in corso, soprattutto in riferimento ai cambiamenti nel mercato del lavoro. In particolare, la specializzazione manifatturiera di molti distretti, soprattutto dei settori tradizionali del made in Italy (quali il tessile-abbigliamento, il calzaturiero e l orafo-argentiero), espone imprese e lavoratori alla concorrenza asimmetrica delle economie low-cost. Gli 11 distretti produttivi veneti individuati dal Progetto sono: Distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Distretto dello Sportsystem di Montebelluna Metadistretto Veneto del Legno-Arredo Distretto Termale Euganeo
3 Metadistretto Calzaturiero Veneto Distretto della Ceramica Artistica e Terracotta Distretto del Mobile d arte di Bassano Distretto Orafo-Argentiero di Vicenza Distretto Calzaturiero veronese Distretto Veneto Sistema Moda Metadistretto Alimentare Veneto In fase d analisi si è potuto verificare che il tratto comune dei distretti indagati è la persistenza di condizioni di skill shortage: le imprese distrettuali mostrano di aver la capacità di affrontare le situazioni legate al cambiamento di scenari con innovazioni diffuse di natura tecnologica, organizzativa e di mercato, ma sono soprattutto frenate nelle loro strategie di sviluppo dalla difficoltà di reperire occupazione qualificata disponibile sul mercato locale del lavoro. Sinergie anticrisi L aspetto inedito e di profonda innovazione introdotto dal Progetto Challenge riguarda l interscambio tra distretti diversi, non solo lungo la stessa filiera produttiva o territoriale, ma promuovendo la collaborazione e diffusione di conoscenze applicative e sperimentali fluide, formando una sorta di frontiera veneta dell innovazione, sticky knowledge, partendo dal concetto di cluster produttivo, che supera l idea del distretto come semplice concentrazione territoriale. I distretti produttivi veneti sono, infatti, ricchi di competenze che possono integrarsi tra loro e contribuire alla reciproca crescita professionale e al contemporaneo sviluppo delle imprese e dell intero sistema economico. Formazione: i temi In questo quadro, la formazione del capitale umano svolge una funzione centrale. L attenzione viene posta su attività di ricerca e sviluppo, sul marketing e sulla comunicazione, ovvero sulle attività volte ad alimentare la competitività e il posizionamento nel mercato dei prodotti, senza comunque tralasciare l area della logistica e dell integrazione tecnologica. Esistono, infatti, interessanti spazi per introdurre più tecnologia anche nei settori tradizionali, come sta avvenendo con lo sviluppo dei tessuti tecnici nell abbigliamento, nella calzatura e nello sport-system, oppure con la domotica nell arredo-casa e con i nuovi materiali bio-energetici nei laterizi. Formazione: i 30 profili formativi Dopo aver identificato i fabbisogni formativi dei diversi ambiti economici, al fine di condurre un processo che partisse dal basso e vedesse la partecipazione attiva dei sistemi distrettuali, sono stati realizzati 10 focus group, gruppi di discussione moderati che hanno coinvolto diversi opinion leader, titolari di imprese e lavoratori, parti sociali e operatori della formazione. Da questi si sono via via delineate le linee guida per lo sviluppo dei profili di competenze relativi ai diversi ambiti distrettuali. I 30 profili di competenze (tre per ogni ambito distrettuale preso in esame), elaborati dalla Fondazione CUOA di Vicenza (Centro Universitario di Organizzazione Aziendale), sono il frutto di un impor-
4 tante percorso di auto-diagnosi, avvenuta combinando conoscenze tecniche e specializzate con capacità trasversali inerenti all organizzazione e all efficacia del lavoro. Questi sono i nuovi profili individuati: 1. Metadistretto calzaturiero veneto (responsabile industrializzazione, responsabile commerciale/marketing, responsabile logistica) 2. Distretto ceramica artistica e terracotta (responsabile commerciale, designer, esperto nell innovazione dei materiali e processi) 3. Distretto produttivo del mobile d arte di Bassano (esperto dell innovazione di prodotto e processo, responsabile logistica, progettista CAD CAM) 4. Distretto del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene (responsabile marketing, tecnico dei materiali, della logistica e della normativa, esperto nella promozione del prodotto e del territorio) 5. Distretto orafo argentiero di Vicenza (tecnico organizzazione di processo, tecnico esperto di marketing, top buyer) 6. Distretto dello sport-system di Montebelluna (esperto di marketing internazionale, responsabile logistica, responsabile R&D e innovazione) 7. Distretto veneto del sistema moda (creativo, tecnico specializzato nel prodotto e processo, responsabile marketing) 8. Metadistretto veneto della filiera del legno arredo (tecnico del prodotto e processo, responsabile logistica, responsabile internazionalizzazione) 9. Distretto calzaturiero veronese (product manager, responsabile industrializzazione, direttore di produzione) 10. Metadistretto alimentare veneto (esperto marketing, esperto R&S e innovazione, esperto logistica). Formazione: gli strumenti Per i lavoratori gli strumenti fondamentali della fase attuativa del Progetto Challenge sono il libretto formativo, che rende trasparente e spendibile la formazione del lavoratore, e l erogazione di voucher formativi finanziati dalla Regione del Veneto per un ammontare di 5 milioni di euro, che consentono ai singoli di personalizzare i propri percorsi di apprendimento in modo flessibile e realmente in grado di rispondere alle esigenze di rinnovamento e di sviluppo delle aziende. Per orientarli nella scelta formativa saranno attivati degli sportelli territoriali operativi nei diversi distretti e il nuovo portale dedicato all iniziativa L Agente di sviluppo di distretto Viene introdotta una nuova figura professionale, l Agente di sviluppo di distretto, che andrà ad affiancare il Dirigente di distretto nello sviluppo della competitività della struttura e della rete produttiva. L Agente di sviluppo dovrà infatti acquisire un know-how specifico mirato ad accrescere il potenziale del distretto. Il suo percorso formativo prevede l acquisizione di conoscenze ed abilità operative, quali l analisi dei contesti locali, l animazione territoriale, lo sviluppo competitivo, il marketing strategico, i processi di innovazione e trasferimento tecnologico, i
5 mercati internazionali e la finanza agevolata. Alla fase di studio seguirà quella di stage in azienda. Un ruolo questo che potrà essere ricoperto non solo da giovani laureati ma anche da coloro che già operano nelle imprese e nei distretti veneti. Incontri: presentati i Piani Integrati di Distretto a Treviso Si è tenuto lunedì 20 aprile a Treviso, nella sede della Camera di Commercio, il primo di una serie di incontri rivolti alle aziende dei distretti produttivi del Veneto per presentare obiettivi e opportunità del Progetto Challenge. Durante l incontro sono stati presentati i dati e le linee progettuali contenute nei Piani Integrati di Distretto (PID), da parte di Renato Chahinian, consulente del gruppo di ricerca, ed è stata fatta una panoramica sugli strumenti, le politiche e i finanziamenti a disposizione del mondo produttivo veneto in materia di formazione delle risorse umane, innovazione e sviluppo competitivo. A raccontare i vari aspetti del progetto, i 4 dirigenti regionali direttamente coinvolti: Italo Candoni (Direzione Regionale Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione) intervenuto nella fase di studio ed elaborazione dei PID, quindi la fase più teorica, che ha però portato a concrete linee di sviluppo progettuale; Marco Caccin (Direzione Regionale Istruzione) che si è occupato in modo particolare dei progetti relativi allo sviluppo del Polo Nautico e dell Accademia del Mare; Santo Romano (Dirigente Regionale Formazione) a cui fanno capo invece i corsi di formazione attuati attraverso il sistema voucher che veicolano i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo; Pierangelo Turri (Direzione Regionale Lavoro) a cui fanno invece capo i 30 profili formativi individuati, 3 per ogni distretto, che si sono già tradotti in corsi di formazione attuati con il sistema voucher e finanziati dalla regione per 5 milioni di euro. I coinvolgimenti dei distretti sono poi stati raccontati dai distretti stessi, attraverso le testimonianze di Aldo Durante (Sportsystem), Flavio Tomaello (Legno Arredo), Giancarlo Vettorello (Prosecco). A rappresentare l impegno della Regione del Veneto nel Progetto erano presenti il Segretario Regionale alle Attività Produttive, Istruzione e Formazione Sergio Trevisanato e l Assessore alle Politiche dell Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell Innovazione Vendemiano Sartor, che ha colto l occasione per presentare una panoramica delle ultime iniziative del Veneto in tema di politiche del lavoro.
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