The World s Dental Hygiene Newspaper Italian Edition. Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Dicembre anno VIII n. 12.

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1 HYGIene TrIBUne The World s Dental Hygiene Newspaper Italian Edition Dicembre anno V n. 3 Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Dicembre anno VIII n C è il rischio di cancro dell alcool nei collutori in funzione antiplacca? Alla luce dell evidenza attualmente disponibile è sconsigliabile per i professionisti prescrivere collutori a base alcolica per lunghi periodi di tempo» afferma una nota rivista. pagina 21 Sull onda del Congresso Aidi l intervista alla sua presidente Sull onda del XXII Congresso Aidi intitolato L igienista dentale tra scienza e interdisciplinarietà svoltosi il 28/29 settembre all Hotel Melià di Milano, un intervista senza veli alla presidente Maria Licia Boidi. pagina 23 Prevenzione dentale M. Lelli, A. Cavalli, A. Genovesi, O. Marchisio, N. Roveri Quando una pulizia dei denti può veramente d e fi n i r s ie f fi c a c e Dr. Fridus van der Weijden, Dagmar Else Slot, Olanda Introduzione Carie ed erosioni sono patologie comuni diffuse in tutto il mondo. Esse sono dovute all azione erosiva dei cibi, delle bevande acide e della placca, tutti fattori che sono in grado di solubilizzare l idrossiapatite del dente 1. La causa principale di questa dissoluzione parziale della superficie dello smalto è la solubilità di idrossiapatite (HA) a bassi valori di ph 2. A differenza di altri tessuti mineralizzati come le ossa, lo smalto dentale, a causa dell assenza di cellule non è in grado di riparare e remineralizzare abrasioni, erosioni e fratture. > pagina 19 Il controllo della placca è fondamentale nella prevenzione e nella cura della malattia parodontale e della carie. Tuttavia, anche se il flusso salivare ha qualche efficacia limitata nella pulizia dei detriti tra gli spazi interprossimali e solchi occlusali, è meno efficace nella rimozione e/o nel risciacquo della placca, ed è praticamente inesistente nell azione naturale di pulizia dei denti mediante i movimenti fisiologici della lingua e delle guance 1. > pagina 14 Da oggi disponibile in tutte le farmacie Sanità vs Salute Questo il tema della Tavola Rotonda Unid lo scorso 26 ottobre. In una sala con tanti partecipanti la Presidente Unid Marino sottolinea che un titolo Accademico se non è supportato da un riconoscimento dello Stato, quale un Albo professionale, può dar luogo a gravi problemi. In primis l abusivismo. Il Senatore De Lillo, il Presidente Aio, Delogu, Il Segretario sindacale Andi, Libero, la rappresentate del Ministero della Salute, il Presidente Conaps condividono, sottolineando come un Albo o quantomeno un Registro Pubblico, precisa Alberto Libero, sono a tutela dei cittadini-pazienti e non degli interessi di una categoria: da un lato indispensabile per conoscere chi sta praticando la professione e dall altro per effettuare i controlli sugli abusivi. L Unid ha rappresentato al senatore quotidianamente il tema, che a tutt oggi non ha trovato risposte (occasione perduta il decreto Balduzzi). La necessità di professioni sempre più specializzate per coprire le moderne esigenze della Sanità moderna richiedono un inquadramento professionale. Il tema infatti riguarda 22 professioni sanitarie. Dice il rappresentante Conaps: Pensiamo ancora che la professione sanitaria sia il medico, mentre le professioni sanitarie contano oltre addetti. Il focus deve essere su abusivismo e tracciabilità oggi. Ma attendiamo riscontro dal 2006, nulla è cambiato con nuove o vecchie maggioranze. Il Senatore promette che lui e altri colleghi della commissione Sanità (bipartisan) non avrebbero votato la fiducia al decreto Balduzzi (cosa che poi è realmente avvenuta il 31/10/2012). Anche il ministero invita all ottimismo ma per ora dunque nulla di fatto. Dental Tribune Scovolini TePe scelta di misure, setole e forma Gli scovolini TePe sono disponibili in 9 misure e due tipi di setole per offrire una soluzione per ogni tipo di bocca. Cassettina clinica ideale per contenere i vari scovolini TePe. Contattaci per conoscere le nostre offerte! Prodotti in Svezia, usati in tutto il mondo. infoitalia@tepe.com tel fax AD120037IT AD120037IT_ad_hyg_trib_156x185_IT_nr4.indd :32:40

2 14 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Quando una pulizia dei denti può veramente definirsi efficace Dr. Fridus van der Weijden, Dagmar Else Slot, Olanda < < pagina 13 Pertanto, per un controllo efficace, la placca deve essere rimossa di frequente attraverso metodi attivi. Ricerche approfondite dimostrano che una rimozione efficace deriva da elevati standard di igiene orale 2. Esistono inoltre evidenze secondo cui la pulizia dei denti riesce a tenere sotto controllo la placca, purché sia sufficientemente approfondita ed effettuata a intervalli appropriati. I fattori retrostanti che incidono sull efficacia del lavaggio dentale includono la conformazione dello spazzolino, la sua azione, la facilità dell uso e la capacità del paziente di attenersi alle indicazioni. Revisioni sistematiche Un Odontoiatria evidence based, basata cioè su dimostrazioni clinico scientifiche, è un approccio alla salute della bocca che presuppone una razionale integrazione tra dimostrazioni (evidence) clinicamente significative, competenze del professionista, esigenze di cura e preferenze del singolo paziente e le attrezzature a disposizione. Allo stato attuale, si ritiene che un controllo sistematico sia in grado di fornire evidenze, cioè applicabilità, al livello più elevato, quale strumento principale per una Odontoiatria riproducibile e sistematica, essenziale per prendere decisioni che siano basate sulle evidenze. I controlli sistematici differiscono da quelli tradizionali, poiché di solito si limitano a un solo quesito preciso, mirato, che sta alla base della scelta e della valutazione delle indagini ad hoc da compiere. Un controllo fatto in modo sistematico ha il duplice pregio di fornire una panoramica completa e contemporanea, e al tempo stesso, di assicurare l imparzialità dei risultati. Questo tipo di analisi è oggettivo nella valutazione della qualità degli studi e trasparente nel giudizio sulla loro eterogeneità, permettendo ai lettori di valutare la metodologia e la qualità dell analisi stessa. Facendo una meta-analisi di studi clinici sufficientemente simili (aggiungendo quindi alla revisione sistematica anche un analisi statistica dei dati), si può fare una stima complessiva della media dei casi, identificare i limiti dei risultati e amplificarne il peso e la credibilità. Il Cochrane Handbook for Systematic Reviews of Interventions 3 dice che tali controlli sono necessari per fare in modo che le decisioni, da cui dipende la salute di un individuo, si basino su evidenze scientifiche informate, attuali e qualitativamente valide. L American Dental Association ha lanciato il sito Center for Evidence- Based Dentistry, che contiene attualmente oltre analisi sistematiche di rilevanza clinica. La regola PICO(S) Il protocollo relativo a un controllo sistematico prende le mosse da un quesito attentamente formulato secondo le regole PICO(S) (dall inglese Patient Intervention Comparison Outcome, ossia paziente, intervento, confronto, risultato) che definiscono le misure dei risultati e il protocollo studio. Per l interpretazione dei risultati dell analisi è decisivo il modo Foto per gentile concessione di Procter & Gamble. in cui il quesito viene formulato. Dopo la redazione del protocollo di ricerca, si fa uno studio comparato della letteratura per trovare analogie significative cercando di ridurre al minimo il rischio di lasciarsi sfuggire qualche indagine ad hoc. Per le conclusioni da trarre sono importanti i parametri utilizzati nella valutazione dei risultati. Un esempio dei parametri utilizzati: la riduzione della placca e le gengiviti legate all uso di diversi tipi di spazzolino. Lavarsi i denti L uso di dispositivi meccanici per l ordinaria pulizia dei denti risale ai tempi degli antichi Egizi, che costruivano i loro spazzolini masticando un estremità di un ramoscello per sfilacciarlo. Oggi ci sono letteralmente centinaia di spazzolini manuali, tra cui modelli di setole progettati per migliorare la rimozione della placca nelle zone difficili da raggiungere, particolarmente nelle aree prossimali. È molto cresciuta l attenzione su nuovi modelli ergonomici, per esempio, del manico adatto alle dimensioni della mano dell utente. Tuttavia, anche gli adulti, nonostante tutti i loro sforzi, sembra che non riescano a rimuovere la placca come ci si potrebbe aspettare. Valutazione approfondita dell efficacia degli spazzolini manuali Gli studi approfonditi relativi al lavaggio dei denti, utilizzati per valutare le prestazioni degli spazzolini, definiscono quale capacità possiedano questi strumenti nel rimuovere la placca e facilitare il controllo di variabili che possono ingenerare confusione come la capacità del paziente di attenersi alle indicazioni. Un controllo sistematico, compiuto di recente, ha valutato l efficacia del lavaggio di denti manuale rispetto al design dello spazzolino e della durata dello spazzolamento 4. Per questa analisi, la ricerca bibliografica ha raccolto ben titoli e abstract, tra i quali 59 studi approfonditi con 212 esercizi di spazzolamento collaterali agli esperimenti e partecipanti, ha soddisfatto i criteri di ammissibilità per essere inclusi nell analisi. I dati relativi alla presenza di placca prima e dopo lo spazzolamento, reperiti nelle varie ricerche, sono stati usati per calcolare una riduzione media pesata della placca del 42%. Il gran numero di partecipanti e l eterogeneità delle varie ricerche danno un particolare valore ai risultati, dal momento che riflettono ciò che si può facilmente prevedere anche nella routine dell igiene orale. Nelle ricerche con dati valutati secondo l indice di placca Quigley Hein 5, la riduzione media ponderata nel punteggio di placca è stata del 30% (95% CI: 27 a 33%), mentre in quelle che utilizzano l indice di placca Navy è stata osservata una riduzione media ponderata del 53% (95% CI: 50 al 56%). Le analisi dei diversi ciuffi di setole, indicano una variazione nella capacità di rimuovere la placca dal 24 al 61%. Spazzolini realizzati con setole angolate danno origine alla più alta riduzione media ponderata complessiva nel punteggio di placca. L analisi dettagliata dell influenza della durata di spazzolamento, ha rivelato una riduzione media ponderata complessiva nel punteggio di placca del 27% dopo un minuto di spazzolamento, e del 41% dopo due. Pertanto, si è concluso che l efficacia della rimozione di placca corrisponde ad una riduzione media ponderata complessiva variabilità del 42% ed una variabile dal 30 al 53% in base all indice di placca utilizzato. I risultati indicano che la conformazione dei gruppi di setola (flat-trim, multilivello, angolato) e la durata dello spazzolamento sono variabili che incidono molto sull efficacia. Qualunque sia l indice utilizzato, sembra che vi sia spazio per un miglioramento per quanto riguarda l efficacia degli spazzolini manuali. Spazzolini elettrici Il primo spazzolino elettrico di successo (il Broxodent) venne ideato in Svizzera nel 1954 dal dr. Philippe- Guy Woog. La prima generazione aveva una testina come quella dello spazzolino manuale, progettata per avere un azione combinata orizzontale e verticale. A partire dagli anni Ottanta sono stati compiuti enormi progressi e sono stati sviluppati vari spazzolini elettrici per migliorare la rimozione efficace della placca. Gli spazzolini elettrici attualmente disponibili variano nella loro azione: roto-oscillante con testa rotonda e con movimento avanti e indietro, alternanza di giri in senso orario e antiorario. Oppure, spazzolini che con un azione circolare ruotano in una sola direzione, spazzolini che con gruppi di setole rotanti avanti e indietro indipendentemente gli uni dagli altri; e altri ancora che si muovono da lato a lato (inclusi gli spazzolini sonici). Sull efficacia e sicurezza degli spazzolini elettrici si sono condotti, in diverse epoche, vari studi e le evidenze raccolte sono state riassunte in revisioni sistematiche.. Spazzolini elettrici contro spazzolini manuali Una prima valutazione sistematica eseguita in collaborazione con il Cochrane Oral Health Group ha messo a confronto gli spazzolini elettrici con quelli manuali di uso quotidiano, soprattutto in merito alla rimozione della placca e alla salute delle gengive 6. Sono state esplorate cinque banche dati per reperire studi randomizzati e controllati che hanno paragonato spazzolini elettrici e manuali (fino alla metà del 2002), in cui i partecipanti erano persone comuni con generiche abilità manuali, che si sono lavati i denti senza un supervisione per almeno quattro settimane. La ricerca è stata aggiornata da Robinson et al. (2005), ma l aggiornamento più recente è stato pubblicato da Yacoob et al. (2011) 7,8. In totale, sono state incluse nella ricerca 50 trial che hanno coinvolto partecipanti, con nessuna parzialità che condizionasse la pubblicazione indipendente. L uso di spazzolini elettrici oscillantirotanti ha portato ad una maggiore riduzione di placca e di gengivite rispetto a quelli manuali, con differenze medie standard (SMD) nella riduzione dello 0,53 (95% CI:-0,74 a -0,31) e 0,49 (95% CI:-0,73 a -0,26), rispettivamente, a breve termine (da uno a tre mesi). Una riduzione significativamente maggiore di placca e gengivite è stata riscontrata anche nel lungo termine (cioè oltre tre mesi) con circa il 27% in meno di siti sanguinanti al sondaggio. La conclusione di questa ultima ricerca è stata che solo per spazzolini da denti del tipo oscillanti-rotanti c è la concreta dimostrazione della loro superiorità clinica rispetto a quelli manuali, e una maggior capacità di ridurre placca e gengiviti. Risultato che conferma gli esiti e le conclusioni delle ricerche precedenti in cui gli spazzolini elettrici e quelli manuali sono stati messi a confronto. Confronto tra diversi spazzolini elettrici La più recente ricerca Cochrane ha messo a confronto l efficacia di spazzolini elettrici dalle varie prestazioni e il loro effetto sulla salute orale 9. > > pagina 15

3 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Speciale 15 < < pagina 14 Si sono presi in esame cinque database elettronici con ricerche condotte fino al luglio 2010, dai quali sono stati scelti 17 studi clinici con oltre partecipanti. I criteri di selezione per gli studi sono stati: protocollo randomizzato, confronto almeno di due spazzolini elettrici di azione differente con almeno quattro settimane di spazzolamento non controllato e partecipanti dalle normali capacità manuali. In tali ricerche sono stati presi in considerazione spazzolini ad azione oscillante-rotante e controoscillante, lato a lato, circolare, ultrasonico, multidimensionale e ionico (elettricamente attivo). Basandosi su sette sperimentazioni di una durata fino a tre mesi e con nessuna diversità significativa tra gli studi, gli spazzolini oscillantirotanti hanno dato quale risultato una riduzione di placca a breve termine (da 1 a 3 mesi) statisticamente e significativamente più elevata di quella di spazzolini elettrici da lato a lato. La differenza media standard (SDM) per la riduzione di placca è stato calcolato come 0,24 (95% CI: 0,02 a 0,46). La relativa superiorità dell azione oscillante-rotante su quella esercitata dallo spazzolino lato-lato viene clinicamente equiparata a una riduzione del 7% nel punteggio di placca Quigley Hein modificato da Turesky. Statisticamente non significativa è risultato la differenza media standard (SDM) per la riduzione a breve termine della gengivite di uno 0,35 (95% CI:-0,04 a 0,74). Essendo disponibile solo una sperimentazione di oltre di tre mesi di durata e con solo un numero limitato di partecipanti, C non si può trarre nessuna conclusione definitiva sul lungo termine. La sicurezza dei spazzolini elettrici MY Un esame sistematico è stato recentemente condotto sulla sicurezza CY di spazzolini da denti oscillanti-rotanti CMY a confronto con quelli manuali per K quanto riguarda i tessuti duri e molli 10. Dopo aver cercato in diverse banche dati elettroniche, sono stati selezionati e incluse 35 pubblicazioni originali e raggruppate per protocollo di ricerca (studi controllati e randomizzati, con la sicurezza come esito primario; studi in cui la sicurezza invece era posta come esito secondario; ed infine ricerche in cui è stato utilizzato un marker sostitutivo di sicurezza; e studi basati su ricerche di laboratorio). Gli autori della ricerca concludono dicendo che «la revisione sistematica di un gran numero di ricerche pubblicate nei due decenni precedenti ha sempre dimostrato che gli spazzolini oscillanti-rotanti sono sicuri quanto quelli manuali; inoltre è dimostrato in modo unanime che il loro uso non rappresenta un problema clinicamente rilevante per i tessuti duri o molli». Il risultato è coerente con le osservazioni di Robinson et al. (2005) e Yacoob et al. (2011), che confermano la sicurezza degli spazzolini elettrici oscillanti-rotanti 7,8. Allo stato attuale non esistono altre ricerche in merito alla sicurezza degli altri elettrici. M Y CM Altre considerazioni Un Odontoiatria basata sulle evidenze è fondamentale nel processo decisionale; tuttavia va notato che l esito clinico potrebbe non essere l unico elemento decisivo. Per esempio, mentre uno spazzolino elettrico può offrire un utilizzo agevole e migliorare la motivazione del paziente al lavaggio dei denti, l aumento del loro costo può influenzare le scelte. È il modo in cui l utente si lava di denti che determina l efficacia della rimozione della placca. Il OralB ParthenonPro_LP 210x297.pdf 1 4/25/2012 5:38:11 PM Se questa è la tecnica di spazzolamento che usano oggi i Suoi pazienti, uno spazzolino elettrico Oral-B potrà aiutarli ad ottenere una migliore salute orale domani. Raccomandi uno spazzolino elettrico Oral-B per aiutare i Suoi pazienti ad avere migliori risultati di pulizia in ogni momento. - Rimozione del doppio della placca rispetto a uno spazzolino manuale tradizionale 1 - Il 93% dei pazienti riduce l eccessiva forza di spazzolamento in 30 giorni *2 - Il 92% dei pazienti migliora significativamente in 30 giorni l accuratezza dello spazzolamento - I pazienti sono mediamente fino a 5 volte più propensi a spazzolare i denti per il tempo raccomandato di 2 minuti per 2 volte al giorno *3 S PA Z ZOLINI ELET T RICI Una raccomandazione. Una vita di salute orale. * Risultati ottenuti usando uno spazzolino elettrico Oral-B Triumph con SmartGuide. References: 1. Data on file, P&G. 2. Janusz K et al. J Contemp Dent Pract. 2008;9(7): Walters PA et al. J Contemp Dent Pract. 2007;8(4):1-9. Per avere ulteriori informazioni su come uno spazzolino elettrico Oral-B può migliorare l igiene orale dei suoi pazienti chiami il seguente numero: P&G PGW-4113 P _ITA ruolo del professionista è istruire e motivare un paziente; caratteristiche come il timer e segnali visivi o sonori sullo spazzolino contribuiscono ad aumentare il suo impegno mentre si lava i denti. Il risultato finale consiste in un miglior lavaggio e maggiore capacità del paziente di attenersi alle indicazioni. Conclusioni Basandosi sulle evidenze attualmente disponibili, si è dimostrato che gli spazzolini oscillanti-rotanti portano a una maggior riduzione di placca e gengiviti se messi a confronto con quelli manuali. Inoltre, basandosi su dati a breve termine, escono anche vincenti nel confronto con gli spazzolini elettrici lato-lato, mentre non sono disponibili dei dati riguardanti il confronto con altri elettrici. Ricerche sistematiche provano inoltre che gli spazzolini oscillanti-rotanti sono sicuri. Sintesi dei risultati Attenzione continua per i pazienti, a casa come nel suo studio Negli spazzolini manuali la configurazione delle setole è un parametro importante. Spazzolini elettrici oscillanti-rotanti sono più efficaci di quelli manuali ed inoltre sono state dimostrate la loro sicurezza ed efficacia. La bibliografia è disponibile presso l editore. Fonte: Dental Tribune International

4 16 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Nuovo spazzolino interdentale con disegno anatomico Per la detersione degli spazi interprossimali Marisa Roncati, prof. a c. Corso di Laurea in Igiene Dentale dell Università Politecnica delle Marche (Ancona), Docente Titolare del modulo didattico Follow up ed igiene professionale post protesica al master universitario di Protesi ed Implantoprotesi con tecnologie avanzate, Università di Bologna. La rimozione della placca dagli spazi interprossimali è essenziale al fine di ottenere e mantenere condizioni soddisfacenti di salute gengivale 1. Sia le patologie parodontali che quelle cariose si sviluppano prevalentemente a livello interprossimale e, soprattutto, nei denti posteriori 2, per cui è opportuno che la rimozione della placca batterica, in queste aree critiche, sia particolarmente rigorosa 3. Lo spazzolino tradizionale è inefficace in queste zone, pertanto bisogna utilizzare degli strumenti specifici: filo e nastro interdentali, spazzolini interprossimali (scovolini), spazzolini elettrici. La scelta dello strumento più idoneo viene effettuata sulla base di specifici fattori anatomici e individuali 2, quali presenza/assenza della papilla interdentale, dimensione dello spazio interdentale, abilità manuale e grado di motivazione 3. L utilizzo di presidi per il controllo della placca a livello interprossimale sembra però essere poco diffuso nella popolazione, quindi non è di fatto parte integrante della routine di igiene orale quotidiana. Secondo uno studio di Bader 4, infatti, solamente dal 2 al 10% dei pazienti usa il filo regolarmente. Sulla base di una pliridecennale esperienza clinica verrebbe da chiedersi se questo corrisponda a una valutazione oggettiva, oppure se tale percentuale risulti significativamente sovrastimata, e soprattutto, quanti tra coloro che dichiarano di utilizzare il filo interdentale, lo usino poi in modo propriamente corretto, cioè con una tecnica efficace e non traumatica. L eventuale presenza di un manufatto protesico, per quanto congruo, rende più complessa l igiene domiciliare in sede interdentale, che rimane essenziale per il mantenimento della salute dei tessuti. > > pagina 17 Fig. 2 - Lo status radiografico, eseguito in occasione della prima visita, rivela una compromissione parodontale di grado severo in siti localizzati. Fig. 1 - La paziente, in corso di trattamento ortodontico, è stata refertata per consulenza parodontale. Non si riscontrano segni evidenti di infiammazione placca indotta (vedi Fig. 3), e l igiene domiciliare sembra congrua [caso presentato il 13 ottobre 2012, in occasione del recente congresso Sido, svoltosi a Firenze, NdA]. Fig. 4 - Immagine clinica del caso eseguita a 3 anni di distanza dalla Fig. 1, dopo che la paziente è stata sottoposta a un complesso trattamento parodontale non chirurgico e chirurgico, implantare e protesico. Fig. 3 - Sondaggio parodontale nella norma. Fig. 5 - Esame radiografico endorale completo, eseguito a 3 anni di distanza dallo status riprodotto nella Fig. 1, dopo la finalizzazione del caso.

5 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Speciale 17 Rivista Dental Tribune _Layout 1 27/11/ Pagina 1 Figg. 6a, b - Utilizzo clinico di nuovo spazzolino interdentale (a), che presenta setole con design innovativo, brevettato (b), per meglio adattarsi all anatomia dei denti nelle zone interprossimali. Gli elementi posteriori presentano una significativa concavità, particolarmente accentuata sull aspetto mesiale del primo premolare mascellare, in cui solo lo spazzolino interdentale, e non certo il filo, è in grado di collocarsi, per eseguire una detersione efficace. Questo specifico modello di spazzolino interdentale riproduce la morfologia di alcune superfici radicolari. Importante ricordare che, anche tale tipo di scovolino, va sempre inserito con direzione apico-coronale, sia per l arcata mascellare, come si vede nell immagine clinica, che per quella mandibolare. < < pagina 16 Le zone interprossimali protesizzate, infatti, dovrebbero sempre presentare una dimensione cervicale, mesiodistale di circa 2 mm, per consentire l agibilità e l utilizzo di uno spazzolino interdentale, strumento d elezione per la loro detersione. In particolare, le superfici approssimali dei denti diatorici presentano una significativa concavità, particolarmente accentuata sull aspetto mesiale del primo premolare mascellare (Figg. 6, 7), in cui solo lo spazzolino interdentale, e non certo il filo, è in grado di adattarsi 5,6. Gli spazzolini interprossimali sono particolarmente indicati anche nel settore anteriore (Figg. 8, 9), quando lo spazio interdentale appare diastemato, in assenza di papilla, in presenza di embrasure ampie e/o in associazione a recessioni 7. Tali strumenti sono di facile impiego, previo rispetto di alcune semplici norme, che vengono illustrate nelle didascalie delle figure. Si consiglia di selezionare solo quegli strumenti che sono strettamente necessari e non sovraccaricare il paziente con una serie di metodiche, impegnative e difficoltose, che vengono, quasi sempre, abbandonate, dopo un breve periodo di sperimentazione 8. Al fine di ottenere una buona compliance, è opportuno fornire una spiegazione semplice e sempre personalizzata circa i presidi da utilizzare. La difficoltà principale è, tuttavia, quella di motivare il paziente al loro uso costante e migliorarne la manualità, al fine di ottenere una detersione efficace. È stato dimostrato che, se allo spazzolamento si associa l igiene degli spazi interdentali, si consegue una migliore rimozione di placca, con conseguente riduzione del sanguinamento al sondaggio ( Bop Bleeding on probing) del 67%, rispetto al 37% con il solo spazzolamento 3. Vi è dunque la necessità di nuove tecniche e/o dispositivi che rendano più facile la detersione delle aree interdentali 10, visto che il loro utilizzo, corretto e costante, consente di acquisire un controllo di placca più soddisfacente. Nel formulare raccomandazioni personalizzate, gli operatori devono considerare con attenzione l evidenza scientifica esistente in relazione all efficacia dei diversi ausili per la pulizia interdentale 2. Anche se sulla base di un ridotto numero di dati pubblicati in letteratura, si è ottenuto un miglioramento della performance igienica domiciliare grazie all introduzione di strumenti di igiene che presentano un disegno innovativo 7,11. Nel LAVORO, nel TEMPO LIBERO, per SENTIRSI SICURI, la linea di igiene orale moderna e innovativa! DENTIFRICIO MULTIFUNZIONE Bassa abrasività (25 RDA) Protegge i denti naturali ed il lavoro del tuo dentista, non irrita le gengive Spazzolino interdentale con design innovativo Garze monouso imbevute di Clorexidina 0,12% per l igiene orale fuori di casa Compili il coupon e lo spedisca a: Micerium S.p.A. Via Marconi, Avegno (GE) o per fax al numero: Dr...Tel.... Via...Cap...Città Data e Firma... Autorizzo l uso dei miei dati per le spedizioni dipubblicazioni tecniche e mailing ai sensi del D. Lgs.196/03 sul trattamento dei dati personali. Per ulteriori informazioni Tel ordini@enacare.it SMALL MEDIUM LARGE ø da 1,2 a 4 mm Lunghezza 10 mm ø da 1,6 a 5 mm Lunghezza 14 mm oral care ø da 2,2 a 6 mm Lunghezza 16 mm > > pagina 18

6 18 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 < < pagina 17 Dal momento che in molti pazienti la rimozione meccanica della placca non è sufficientemente efficace e dovrebbe essere migliorata 12, proporre l utilizzo di spazzolini interdentali anatomicamente modificati, associati ad istruzioni dettagliate sul loro impiego, può risultare decisamente proficuo. Infatti, sulla base di studi a breve durata, anche un singolo episodio di istruzione sulle metodiche di igiene orale, che descriva in dettaglio l uso degli strumenti consigliati, determina un effetto positivo, significativo, seppur modesto, nel controllo della gengivite 12. Fig. 7 - Lo spazzolino interdentale, tenuto obliquo, dopo essere stato correttamente introdotto nello spazio interprossimale, viene utilizzato con un movimento di andirivieni, in direzione vestibolo-palatale e palato-vestibolare. Nella foto si apprezza come le setole, in virtù della forma a doppia curva, riescano ad abbracciare, in modo migliore, le aree in prossimità delle linee d angolo palato-mesiale e vestibolo-mesiale. Fig. 8 - La dimensione differenziata delle setole agevola l inserzione dello spazzolino, anche nelle zone dove lo spazio interdentale, sia particolarmente ristretto, come illustrato nella foto, per la presenza di uno splint di ritenzione, post trattamento ortodontico. I filamenti più lunghi si flettono, ripiegandosi sulle setole vicine (di lunghezza più ridotta), che non creano resistenza e/o attrito, facilitando una rimozione ottimale di placca e residui di cibo. Fig. 9 - Lo scovolino entra facilmente nello spazio interdentale, se introdotto con una lieve inclinazione dal basso verso l alto per l arcata inferiore (dall alto verso il basso, invece, per quella superiore, vedi Figg. 6a, 7). Si raccomanda di eseguire un movimento delicato, mantenendo sempre lo strumento obliquo, ripetuto almeno tre-quattro volte, per rimuovere efficacemente biofilm e residui alimentari. Fig Lo spazzolino interdentale presenta un anima in acciaio inox, rivestita di teflon, che rende tale strumento idoneo per la detersione degli spazi interprossimali, anche in presenza di impianti dentali. Tueor Servizi srl ordini & Corso Sebastopoli, Torino &info Tel.: Fax: dvd per la sala d aspetto ::.. SE DICO IMPIANTO, A COSA PENSI...? M. RONCATI P. MARZOLA È un film ironico e accattivante recitato da attori e supportato da animazioni e disegni, per informare sui vantaggi della terapia implantare e dissipare certi diffusi timori e luoghi comuni. DURATA: 20 MIN. CIRCA CAPITOLI 1. L implantologia è Che rischi ci sono? 3. Chi fuma può fare l impianto? 4. Con gli impianti c è rigetto? 5. In caso di osteoporosi? 6. Quanto tempo dura un impianto? 7. È un intervento doloroso? 8. Il carico immediato 9. Costi e modalità di intervento 10. Tecnica implantare computerizzata 75,00 euro + IVA Fig Il manico in plastica ergonomico facilita una presa salda dello strumento. bibliografia 1. The American Academy of Periodontology (AAP), Comprehensive Periodontal Therapy: A Statement by the American Academy of Periodontology, J Periodontol., July Davies RM., How effective are interdental cleaning aids in improving dental health?, Dent Update Jun;37(5): Chieffi S, Francetti L, Oreglia F and Rotundo R. Progetto terapia. Sidp 2003: Bader HI. Floss or die: implications for dental professionals. Dent Today Jul;17(7): Bucci Sabbattini, V., Nucera, A. e Roncati M.,P.B., Parodontologia, Masson ed., Roncati M. e Marzola P. Parodontologia Non Chirurgica il KIT MINIMALISTA Cd rom Mini Atlanti Promoden, ACME ed Sicilia A, Arregui I, Gallego M, Cabezas B, Cuesta S., Home oral hygiene revisited. Options and evidence, Oral Health Prev Dent. 2003;1 Suppl 1: Woodall I, Gurenlian J and O Hehir T, Young NS. Comprehensive Dental Hygiene Care. Periodontal debridement. Part 1. RDH Sep;13(9):26, 28, Woodall I, Young NS and O Hehir T. Comprehensive Dental Hygiene Care. Periodontal debridement. Part 2. RDH Oct;13(10):26, Warren PR, Chater BV., An overview of established interdental cleaning methods, J Clin Dent. 1996;7(3 Spec No): Chongcharoen N, Lulic M, Lang NP., Effectiveness of different interdental brushes on cleaning the interproximal surfaces of teeth and implants: a randomized controlled, doubleblind cross-over study. Clin Oral Implants Res May;23(5): van der Weijden GA, Hioe KP., A systematic review of the effectiveness of self-performed mechanical plaque removal in adults with gingivitis using a manual toothbrush, J Clin Periodontol. 2005;32 Suppl 6:

7 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Speciale 19 Prevenzione dentale Valutazione in vivo dell effetto protettivo, riparatorio e remineralizzante dell idrossiapatite biomimetica in paste dentifrice esenti da fluoro M. Lelli*, A. Cavalli*, A. Genovesi**, O. Marchisio**, N. Roveri* *Dipartimento di Chimica, G. Ciamician, Alma Mater Studiorum, Università degli Studi di Bologna **Università degli Studi di Pisa Istituto Stomatologico Tirreno Fig. 1 - Immagine TEM di microcristalli nanostrutturati di idrossiapatite carbonato e zinco sostituiti (CHA). < < pagina 13 Pertanto, a tutt oggi, lo smalto danneggiato può essere riparato solo attraverso l utilizzo di materiali sintetici. L approccio più noto risulta essere l utilizzo di composti contenenti il fluoro. Questo rappresenta il modo storicamente utilizzato per ridurre la solubilità, quindi la dissoluzione dello smalto in ambiente acido. Infatti gli ioni fluoruro sono in grado di convertire la superficie di apatite naturale in idrossiapatite parzialmente fluoro-sostituita. Ciò comporta la formazione di una nuova fase inorganica, la fluoroidrossiapatite che presenta una minor solubilità rispetto all idrossiapatite naturale propria dello smalto dentale 3, quindi una minor solubilità a bassi valori di ph. L idrossiapatite (Ca 10(PO 4) 6(OH) 2) rappresenta la fase inorganica dei tessuti calcificati del corpo umano. I cristalli nanostrutturati di idrossiapatite, grazie alle loro proprietà osteo-induttive e biocompatibilità, sono stati ampiamente studiati come riempitivo osseo, come rivestimento di protesi metalliche e come trasportatori di farmaci 4,5. La bioreattività della CHA può essere variata in funzione delle proprietà chimico-fisiche che possono essere controllate e modulate nel processo di sintesi. L innovativo processo di sintesi dell idrossiapatite biomimetica carbonato e zinco sostituta, messo a punto presso i laboratori LEBSC dell Università di Bologna, è stato brevettato per il suo utilizzo in prodotti oral care. Lo scopo del presente studio è perciò quello di evidenziare, con esperimenti in vivo, l effetto di protezione, riparazione e remineralizzazione, da parte dei microcristalli nanostrutturati di CHA, dello smalto dentale. Materiali e metodi I microcristalli nanostrutturati di idrossiapatite carbonato e zinco sostituita (CHA) sono stati sintetizzati secondo il processo brevettato da COSWELL. Questi microcristalli con marchio MICROREPAIR costituiscono il principio attivo della pasta dentifricia BioRepair (COSWELL), che è stata utilizzata per realizzare i test in vivo. Per la realizzazione dei test sono stati selezionati due gruppi di individui composti da 5 pazienti ciascuno. > > pagina x297_BiorepairPlus_T.indd 1 23/11/12 18:16

8 20 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Figg. 2a, b, c - Immagine SEM con evidente formazione di un consistente deposito inorganico sullo smalto del dente che è stato estratto dopo trattamento in vivo con il dentifricio contenente idrossiapatite biomimetica (a). Analisi elementare effettuata con la sonda EDX che mette in evidenza lo stesso rapporto calcio/fosforo 1,7 determinato sia nel punto bianco (b) sia nel punto nero (c). < < pagina 19 Al primo gruppo di pazienti è stato chiesto di lavarsi i denti per 3 volte al giorno, utilizzando la pasta dentifricia BioRepair. Al secondo gruppo è stato chiesto di lavarsi i denti con la stessa cadenza, ma utilizzando un dentifricio contenente fluoro. Il trattamento con i dentifrici sopra citati è durato per 15 giorni, al termine dei quali, per motivi clinici, a ciascun paziente, è stato estratto un dente, il quale è stato conservato in ambiente sterile sino all inizio della fase di caratterizzazione chimico-fisica. tano un rapporto molare calcio/ fosforo uguale a circa 1,7 e presentano, all interno della struttura cristallina dell idrossiapatite, una sostituzione parziale (5 ± 1%) dagli ioni fosfato con ioni carbonato e degli ioni calcio con ioni zinco (1,0 ± 0,1%). In Figura 1 è riportata un immagine TEM di questi nanocristalli di CHA in cui è possibile osservare come la lunghezza dei singoli nanocristalli sia compresa tra 100 e 150 nm, e come questi formino degli aggregati nanostrutturati di dimensioni micro- Risultati I cristalli biomimetici di CHA sono stati ottenuti attraverso la sintesi precedentemente riportata e brevettata8. Questi cristalli presenmetriche. L immagine SEM riportata in Figura 2a mette in evidenza la formazione di un consistente deposito inorganico sullo smalto del dente che è stato trattato con il dentifricio con idrossiapatite biomimetica. L analisi elementare effettuata con la sonda EDX ha messo in evidenza che il rapporto calcio/fosforo determinato rispettivamente nel punto bianco (Fig. 2b) e nero (Fig. 2c) della superficie dello smalto, la cui immagine è riportata in Figura 2a, risulta sempre uguale a 1,7. Il rapporto calcio/fosforo 1,7 coincide esattamente con quello della fase apatitica contenuta nel dentifricio BioRepair, dimostrando che questa fase apatitica è presente anche nelle aree in cui il deposito appare meno spesso. Infatti è noto che il rapporto calcio/fosforo dello smalto naturale dei denti è 1,9. In Figura 3a è riportata l immagine SEM della superficie di un dente sottoposto prima dell estrazione a trattamento con il dentifricio al fluoro e si può notare come a parità di ingrandimenti non sia possibile individuare alcuna deposizione superficiale e i solchi e striature rimangano esposti e ben evidenti. L analisi elementare effettuata con la sonda EDX ha messo in evidenza sulla superficie dello smalto, dopo il trattamento con dentifricio al fluoro prima dell estrazione (Fig. 3b), un rapporto calcio/fosforo di 1,9, coincidente con il rapporto calcio/fosforo tipico dello smalto naturale. Discussione Le indagini effettuate evidenziano la formazione di uno strato persistente di CHA sulla superficie dello smalto la cui morfologia è stata rilevata attraverso l analisi SEM. La superficie dello smalto trattato con dentifricio al fluoro (Fig. 3a) non evidenzia nessun tipo di deposizione, remineralizzazione o riparazione delle striature ed erosioni presenti sulla superficie dello smalto. Al contrario dopo il trattamento dei denti con dentifricio contenente CHA le strutture interprismatiche e prismatiche dello smalto sembrano essere completamente Fig. 3 - Immagine SEM della superficie di un dente estratto dopo trattamento in vivo con il dentifricio al fluoro (a). Analisi elementare effettuata con la sonda EDX (b) che mette in evidenza il rapporto calcio/ fosforo 1,9 determinato nel punto bianco. nascoste da uno strato apatitico di diverso spessore, ma presente su tutta la superficie dello smalto (Fig. 2a). Infatti l analisi elementare EDX (Figg. 2b, c) mette in evidenza come su i denti che sono stati 1. Eccles JD. Dental erosion of non industrial origin. A clinical survey and classification. J Prosthet Dent 1979; 42: West NX, Maxwell A, Hughes J A, Parker D M, Newcombe R G, Addy M. A method to measure clinical erosion: the effect of orange juice consumption on erosion of enamel. J Dent 1998; 26: Featherstone J D B, Glena R, Shariati M, Shields C P. Dependence of in vitro Demineralization of Apatite and Remineralization of Dental Enamel on Fluoride Concentration. J Dent Res 1990; 69: 620. trattati con BioRepair, dentifricio contenente microaggregati apatitici biomimetici, sia presente un sottile coating di idrossiapatite, su tutta la superficie dello smalto, sebbene di diverso spessore a causa dell usura. Ciò è dimostrato dall aver determinato con l indagine EDX su tutta la superficie dello smalto un valore del rapporto calcio/fosforo uguale a 1,7, diverso da quello naturale di 1,9, ma che risulta essere identico al rapporto calcio/fosforo dell idrossiapatite sintetica contenuta in BioRepair. Al contrario l utilizzo del dentifricio al fluoro non mette in evidenza alcuna deposizione superficiale sullo smalto dentale, lasciando completamente esposte striature e solchi superficiali. L assenza di un qualsiasi deposito protettivo, riparativo o remineralizzante sullo smalto dentale dopo trattamento con dentifricio al fluoro è evidenziato dall aver determinato su tutto lo smalto lo stesso rapporto calcio/fosforo 1,9 tipico dello smalto dentale. La formazione di uno strato apatitico biomimetico sullo smalto prodotto dall uso del dentifricio BioRepair permette di ottenere una completa protezione superficiale dello smalto, specialmente nelle aree fratturate e corrose che sono a maggior rischio di infezione da parte della placca batterica. Il coating apatitico, insolubile nell ambiente fisiologico della bocca, viene solubilizzato dalla placca batterica, acida e, solubilizzandosi, cede in loco ioni calcio, fosforo e zinco. Gli ioni zinco, per la loro nota azione antibatterica e immunologica, contrasteranno la formazione del biofilm. Conclusioni Nel presente studio in vivo abbiamo caratterizzato dal punto di vista chimico, fisico e morfologico le modificazioni superficiali dello smalto dentale prodotte dall uso quotidiano, per la durata di un mese, di dentifrici aventi come principio attivo fluoro o carbonato-zinco idrossiapatite. I risultati evidenziano come i cristalli biomimetici di CHA producono una deposizione persistente di carbonato zinco idrossiapatite sulla superficie dello smalto. Questo rivestimento superficiale è molto meno cristallino dell idrossiapatite naturale dello smalto e ha una cristallinità paragonabile a quella dell idrossiapatite ossea, ma consiste in una deposizione di nuovo minerale apatitico biomimetico che produce un riempimento progressivo delle cavità e abrasioni presenti sulla superficie dello smalto. Al contrario, la modificazione della superficie dello smalto osservata sui denti trattati quotidianamente in vivo con dentifricio al fluoro, consiste esclusivamente in un aumento di cristallinità dell idrossiapatite superficiale dello smalto senza alcuna deposizione minerale, anche nelle aree demineralizzate e nelle abrasioni che continuano ad essere completamente esposte. Il coating superficiale apatitico biomimetico prodotto dall uso del dentifricio BioRepair sullo smalto dentale è insolubile nell ambiente fisiologico della bocca, ma viene solubilizzato dalla placca batterica a causa della sua acidità. Il coating apatitico durante la sua solubilizzazione cede nell intorno ioni calcio, fosforo e zinco, questi ultimi per la loro nota azione antibatterica e immunologica contrasteranno la formazione del biofilm, proteggendo il dente specialmente nelle aree fratturate, corrose e demineralizzate in cui maggiore è il rischio di formazione della carie. bibliografia 4. N. Roveri, E. Foresti, M. Lelli, I.G. Lesci. Recent advancements in preventing teeth health hazard: the daily use of hydroxyapatite instead of fluoride. Recent Pat Biomed Eng. 2009;2(3): Roveri, N., Battistella, E., Bianchi, I. Foltran, E. Foresti, M. Iafisco, M. Lelli, A. Naldoni, B. Palazzo, L. Rimondini. Surface enamel remineralization: biomimetic apatite nanocrystals and fluoride ions different effects. Journal of Nanomaterials 2009 (1): 1-9.

9 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 La presenza di alcool nei collutori antiplacca: sicurezza confermata Giuseppe Pizzo, ricercatore confermato e professore aggregato - Sezione di Scienze stomatologiche G. Messina, Università degli Studi di Palermo Speciale 21 Giuseppe Pizzo epidemiologici, concentrando la propria attenzione sui lavori in vitro e su quelli che indagano il ruolo dell acetaldeide come carcinogeno orale ad attività locale), La Vecchia mette in evidenza i bias di molti studi epidemiologici pubblicati, compreso quello di Guha et al. (2007), che non avevano indagato il tipo di collutorio usato dai soggetti studiati né il contenuto alcolico, così come il periodo di tempo durante il quale i soggetti avevano utilizzato il collutorio. > pagina 22 Un recente articolo di revisione della letteratura, pubblicato sulla rivista Australian Dental Journal (2008; 53: ), ha riacceso i riflettori della stampa medica nazionale e internazionale su un tema ampiamente dibattuto negli ultimi decenni: il rapporto tra presenza di alcol nei collutori antiplacca e rischio di carcinoma orale. La review, pubblicata da Michael J. McCullough e Camile S. Farah, conclude che «alla luce dell evidenza attualmente disponibile è sconsigliabile per i professionisti prescrivere collutori a base alcolica per lunghi periodi di tempo». A sostegno di tale conclusione, gli Autori australiani riportano i risultati di alcuni studi in vitro, alla luce dei quali propongono un modello di carcinogenesi orale che vede come primum movens l acetaldeide (metabolita dell etanolo), la cui produzione è sostenuta in loco dal metabolismo batterico, in presenza appunto di etanolo; secondo tale modello, peraltro, l alcol presente nei collutori aumenterebbe il rischio di carcinoma orale inducendo, a sua volta, un aumento della permeabilità della mucosa orale agli agenti carcinogenetici. Inoltre, fra gli studi epidemiologici pubblicati sul rapporto tra alcol presente nei collutori e carcinoma orale, Mc- Cullough e Farah focalizzano la loro attenzione su quello di Guha et al., pubblicato nel 2007 da American Journal of Epidemiology (166: ), che sosterrebbe l associazione tra presenza di alcol nei collutori e aumento del rischio di insorgenza del carcinoma. Alla pubblicazione degli Autori australiani, che non è strutturata come una meta-analisi o una revisione sistematica, ma piuttosto come una revisione critica della letteratura, fa da contraltare la review di Carlo La Vecchia, pubblicata nel 2009 da Oral Oncology (45: ). La Vecchia ribadisce quanto comunemente accettato dalla comunità scientifica internazionale, e cioè che, sulla base delle evidenze epidemiologiche disponibili, non è possibile correlare la presenza di alcol nei collutori antiplacca con un aumentato rischio di insorgenza del carcinoma orale. Inoltre, citando in modo completo ed esaustivo la letteratura degli ultimi trent anni sull argomento (al contrario di McCullough e Farah, che citano soltanto alcuni lavori DALLA RICERCA LISTERINE NASCE ZERO Elevata efficacia senza alcol per un gusto più delicato Dalla ricerca Listerine nascono Zero e Total Care Zero, gli innovativi collutori senz alcol, che uniscono all efficacia battericida degli oli essenziali Listerine, la sensazione di un gusto più delicato e di un alito fresco a lungo. La nuova tecnologia Zero permette di eliminare fino al 99% dei batteri del cavo orale (in test di laboratorio) ed il 49% in più rispetto ad un collutorio senz alcol contenente cetil-piridinio allo 0,05%. 1 Inoltre, aiuta a ridurre L EFFICACIA DEI 4 OLI ESSENZIALI LISTERINE 220 ppm DI FLUORURO DI SODIO 1. Data on file 2011, McNEIL-PPC, Inc. la placca e a limitare la proliferazione dei batteri causa di disturbi gengivali. Grazie all elevata concentrazione di fluoruro di sodio (220ppm - 0,05%), le nuove formulazioni rinforzano lo smalto 1 e aiutano a ridurre il rischio di carie. Il nuovo Listerine Total Care Zero, grazie allo zinco cloruro aiuta a rallentare la formazione del tartaro e contribuisce a mantenere il bianco naturale dei denti.

10 22 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 < pagina 21 La review di La Vecchia conclude sottolineando come la mancanza di associazione evidenziata dalla letteratura è compatibile con le attuali conoscenze sulla correlazione dosedipendente tra consumo di alcol e neoplasie maligne delle alte vie digestive: il rischio diventa significativo, infatti, soltanto per alti dosaggi (ingestione di 150 grammi di alcol al giorno, che è contenuto in 1,5 litri di vino). L assenza di associazione tra uso di collutorio contenente alcol e carcinoma orale è stata ulteriormente evidenziata da una recente meta-analisi di 18 studi epidemiologici già pubblicati. I risultati della meta-analisi, pubblicata nel giugno 2012 su Annals of Agricultural and Environmental Medicine (19: ), non hanno evidenziato un associazione statisticamente significativa tra uso regolare di collutori e neoplasie maligne del cavo orale, neanche nel caso in cui il collutorio utilizzato contenesse alcol. Alla luce della mancanza di evidenze statistico-epidemiologiche, il modello carcinogenetico proposto da Mc- Cullogh e Farah, pur elegante nella sua proposizione e accattivante per la rilevanza sulla salute orale, resta soltanto un modello, peraltro oggi scarsamente plausibile alla luce dei risultati ottenuti da Francis Koschier et al. (Food Chem Toxicol 2011; 49: , 2011). Questi autori, infatti, utilizzando una mucosa orale bio-ingegnerizzata, hanno dimostrato che né l etanolo (al 21,6% e al 26,9%) né un collutorio contenente oli essenziali ed etanolo inducono effetti citotossici, in condizioni sperimentali sovrapponibili all uso quotidiano di un collutorio (due esposizioni successive ognuna della durata di 30 secondi, intervallate da un periodo di 10 ore). Nelle stesse condizioni, inoltre, l esposizione all etanolo o al collutorio contenente etanolo non determina un aumento della permeabilità della mucosa né la produzione, da parte di quest ultima, di acetaldeide. Diversi autori hanno posto rilievi critici sulle conclusioni della review di McCullough e Farah, suscitando un intenso dibattito documentato da numerose Letter to Editor pubblicate sulle pagine dell Australian Dental Journal. Wendell Evans (Aust Dent J 2009; 54: ) afferma che i dati riportati McCullough e Farah sono assolutamente insufficienti per affermare che l alcol contenuto nei collutori antiplacca rappresenti un reale pericolo per la salute orale. Laurence J. Walsh (Aust Dent J 2009; 54:77-78) ha invece richiamato l attenzione sull alcol ingerito come vero responsabile dell aumentato rischio di carcinoma orale. Sebastian Ciancio (Aust Dent J 2009; 54: ), inoltre, ha sottolineato che l utilizzo di collutori antiplacca contenenti alcol in percentuale non superiore al 26% non è paragonabile al consumo di 15 g di alcol al giorno. Nella sua Letter to Editor, Ciancio puntualizza che l aumento della permeabilità della mucosa orale indotto dall alcol è evidenziato in modelli sperimentali dopo un esposizione di 60 minuti, e a proposito cita i risultati di uno studio nel quale l esposizione all alcol della mucosa dell hamster per 30 giorni non induceva lesioni tissutali. Riguardo al ruolo carcinogenetico dell acetaldeide, Ciancio sottolinea come l acetaldeide che si può produrre in sede locale a partire dal metabolismo batterico dell etanolo (elemento fondante del modello carcinogenetico di McCullough e Farah) non può esplicare attività carcinogenentica, poiché l elevata clearance salivare non consente una sua lunga permanenza nel cavo orale, specie dopo uno sciacquo di secondi con un collutorio che non contiene più del 26% di alcol. Nella Letter di Ciancio, infine, sono citati gli statement della Food and Drug Administration (FDA) del 1993 e del 2003, nonché del British Dental Health Foundation (2009) che affermano che non esistono evidenze scientifiche per sostenere l ipotesi che l alcol contenuto nei collutori aumenti il rischio di insorgenza del carcinoma orale. In virtù di tali argomentazioni, nonché delle evidenze statisticoepidemiologiche disponibili, non è ipotizzabile alcuna correlazione tra presenza di alcol nei collutori antiplacca e aumento del rischio di insorgenza di carcinoma orale. Tale affermazione è ulteriormente supportata da recenti dati sperimentali che non hanno evidenziato un aumento della permeabilità della mucosa orale indotto dall etanolo o da collutori che lo contenessero Inoltre, l ipotesi che l acetaldeide prodotta dai batteri orali della placca possa esplicare attività carcinogenetica appare debole in virtù dell elevata clearance del cavo orale, nonché della bassa concentrazione di alcol presente nei collutori. In conclusione, il dibattito su presenza di alcol nei collutori antiplacca e rischio di carcinoma orale, che ha registrato nel tempo vivaci polemiche e forti prese di posizione, spesso alimentate da ragioni commerciali piuttosto che scientifiche, ancora una volta ha confermato la sicurezza dei collutori antiplacca, il cui contenuto in alcol non rappresenta un significativo rischio per la salute orale. XI Congresso nazionale Unione Nazionale Igienisti Dentali Igiene orale: conoscenze attuali, protocolli operativi ed evoluzioni future Roma ottobre 2012, Hotel Holiday Inn Eur Parco dei Medici - La norma sugli ordini e albi per le professioni sanitarie sarà presentata nell ambito del DDL Fazio in discussione al Senato, questo emerge dal Congresso Unid. Nell ambito dei lavori scientifici dell interessante Congresso nazionale Unid, si è tenuta la tavola rotonda con i rappresentanti delle professioni sanitarie, del coordinamento nazionale delle professioni sanitarie, delle associazioni degli odontoiatri e sindacali: erano presenti il Segretario sindacale nazionale Andi Alberto Libero e il Presidente nazionale Aio Pierluigi Delogu, e si è discusso sulla tematica dell istituzione degli albi ed ordini professionali per le professioni sanitarie regolamentate, ma prive ancora della tutela ordinistica. La tavola rotonda è stata moderata dal Fernando Capuano, Presidente nazionale della Confederazione Antel-Assiatel-Aitic, e dalla Presidente Unid, Laura Antonia Marino. Il Presidente Conaps, Antonio Bortone, ha sottolineato che la scarsa volontà politica di completare l iter normativo delle PP.SS., che dalla Legge n. 43 del 2006 attendono l applicazione della stessa con l istituzione degli albi e ordini delle PP.SS., produce un senso frustrazione dei professionisti della sanità che non hanno una tutela ordinistica e organi di autogoverno. Il Senatore Stefano De Lillo, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato da anni è impegnato per la valorizzazione delle professioni sanitarie e per lo sviluppo di nuove competenze delle stesse per migliorare il sistema salute del paese ha dichiarato che uno spiraglio si sta aprendo al Senato con l esame del DDL Fazio atto S. n che potrebbe contenere la norma per l istituzione degli albi e ordini delle professioni sanitarie che ne sono prive. Il Senatore ha ringraziato la Presidente Laura Marino per l invito ed ha assunto l impegno personale di concludere positivamente questa annosa vicenda. Il Presidente nazionale dell Antel, Fernando Capuano, ha ricordato che la collaborazione e le sinergie tra le professioni sanitarie negli ultimi tempi hanno prodotto un ciclo virtuoso di iniziative e di confronto con le istituzioni e i cittadini, destinatari e beneficiari del nostro lavoro. La presenza della rappresentante del Ministero della Salute, Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie-vigilanza sugli Ordini e Collegi delle professioni sanitarie, Maria Teresa Camera, ha garantito osservanza normativa e partecipazione a tutto l evento. Il programma, promosso dalla Presidenza durante l intero Congresso nazionale Unid, ha così realizzato un progetto che ha dedicato ampi spazi ai contenuti clinici e scientifici, avvalorati dalla presenza di professori ordinari, che hanno moderato lo svolgimento del Congresso e hanno permesso la condivisione di argomenti di taglio più politico e istituzionale a una nutrita platea sempre presente ed attenta. Promuovere sinergie tra professioni sanitarie, Confederazione Antel-Assiatel-Aitic e Unid si è rivelato una mossa vincente rispetto alla coesione e al perseguimento di obiettivi condivisi. La giornata conclusiva, infine, ha visto l intervento di Sergio Bovenga, Presidente Co.Ge.A.P.S., che si è reso disponibile a fornire chiarimenti in merito alla procedura ECM e alle incombenze degli igienisti dentali e di tutte le professioni sanitarie in materia di formazione. Grande contributo al Congresso anche da parte degli sponsor, che hanno creduto in questo progetto sostenendone la realizzazione. Un passaggio culturale e intellettuale indispensabile per la professione. L Unione annota e sottoscrive il grande successo partecipativo rafforzando con un nuovo stile e profilo di Unid. Laura Antonia Marino, Presidente nazionale Unid, Dott.ssa in Igiene dentale

11 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Scienza e ruolo, i due momenti forti di un Congresso partecipato Intervista a Maria Licia Boldi, presidente Aidi Speciale 23 Se si chiede a Maria Licia Boldi, presidente Aidi, quale sia stata la specificità del XXII Congresso intitolato L igienista dentale tra scienza e interdisciplinarietà (28-29 settembre, Hotel Melià di Milano), l accento viene subito posto sull abbinamento tra i corsi monografici e le classiche relazioni ex cathedra, da cui scaturisce, quale conseguenza virtuosa, un elevata qualità di formazione. Un conto osserva infatti la Bol- di è seguire una relazione, un conto è partecipare al corso con un numero chiuso, un approfondimento del tema e il rapporto diretto, vis-à-vis, tra partecipante e relatore. Formula peraltro adottata già l anno scorso, e che certamente verrà perseguita in futuro, essendone stata collaudata l efficacia. Entrando più nel dettaglio del congresso, nella parte plenaria dice abbiamo lanciato degli argomenti, dando una specie di antipasto tematico tanto per ingolosire, per poi andare a individuare gli aspetti più vissuti, legati alla professione quotidiana: delucidazioni sulla pratica e sulle leggi, sulla patologia orale che non sempre viene approfondita. Noi non pretendiamo, si badi bene, di fare diagnosi, ma possiamo certamente accorgerci se qualcosa non va. Da questo nostro ruolo sentinel la, importantissimo, scaturisce la nostra dignità professionale: basti pensare al problema del cancro orale e alla sua individuazione precoce. L accenno al ruolo dell igienista richiama fatalmente anche quello del suo rapporto con l odontoiatra. Purtroppo non sempre il nostro è un ruolo riconosciuto. Ma siamo sinceri, questo si verifica soprattutto in periferia, dove più frequenti sono chiusure e arroccamenti, per il timore di veder defraudati spazi professionali. Mentre è così importante lavorare insieme. C è da dire, tuttavia, e con tutta chiarezza, che in sede centrale l atteggiamento è completamente diverso: apertura, comprensione, considerazione. L accenno al rapporto odontoiatra/igienista richiama, a latere, il problema degli studi di Igienistica dentale autonomi, per ora relativamente rari: Sono scettica sulla loro apertura, ma lo sono anche sugli studi che non hanno un igienista o ce l hanno solo come specchietto per le allodole. Perché un giorno c è e negli altri ci sono i suoi sostituti. Problema dell abusivismo, quindi, che nel dentale, come è noto, non investe solamente (e pesantemente) la figura centrale del team ma, in misura altrettanto consistente, anche l igienista. Molto esplicito appare quindi l interrogativo che campeggia sul volantino distribuito al Congresso: Sai chi ti mette le mani in bocca?. Diffuso dal 6 al 13 ottobre durante la Giornata internazionale dell Igiene dentale, in programma in ventidue città e in date diverse, non consiste solamente sottolinea in una materiale operazione di volantinaggio, ma viene valorizzata da chiarimenti e spiegazioni on the spot. Una campagna d informazione ravvicinata di cui, a ben vedere, è espressione anche l istituzione di un numero verde dedicato. Al di là dei contenuti scientifici, eppur pregevoli e accattivanti, illustrati a Milano, il tema dominante del Congresso si può dire sia stato quello che permea un po tutte le attività collegiali degli igienisti, al di là delle posizioni delle varie sigle: ossia il loro ruolo, nella prospettiva attuale e in quella futura. È riemerso chiaramente venerdì 28, in apertura di Congresso, dalla Question time sulle problematiche relative agli sviluppi della professione. Sul vasto tema la Boldi torna volentieri, proiettandolo in prospettiva: Oggi l atteggiamento ancillare verso l odontoiatra è ancora diffuso riflette. Conto molto tuttavia sugli studenti, igienisti di domani, per liberarsi dai residui ancillari e divenire veri professionisti. Essere professionista sottolinea è innanzitutto una forma mentis per conquistare la quale non basta nemmeno l apertura di uno studio in proprio. Un segnale di maturazione di una coscienza professionale autonoma c è: Ho notato che per molti studenti il divenire igienista dentale costituisce una prima scelta, non solo un ripiego nell attesa di superare l esame di accesso ad Odontoiatria. E questo è gratificante. m.boc I risultati dell indagine Aidi Pratiche di igiene orale quotidiana: incidenza delle caratteristiche organolettiche dei collutori a base di oli essenziali nella scelta del paziente Milano, 28 settembre 2012 In occasione del XXII Congresso nazionale Aidi sono stati presentati i risultati dell indagine Pratiche di igiene orale quotidiana: incidenza delle caratteristiche organolettiche dei collutori a base di oli essenziali nella scelta del paziente. L obiettivo dell indagine è stato valutare se le caratteristiche organolettiche di un collutorio possono oppure no motivare al suo stesso utilizzo, e di conseguenza all inserimento tra gli strumenti di uso quotidiano. L indagine si è svolta tra novembre 2011 e maggio 2012, è stata condotta da 98 soci Aidi che hanno coinvolto 410 pazienti: - in leggera maggioranza donne (il 55,4%); - età media 38,6 anni; - reclutati in tutta Italia, con una prevalenza per Lombardia, Piemonte e Puglia. Due i criteri di reclutamento dei pazienti: - pazienti con una ottima igiene orale (con indice di placca minore o uguale a 20) e con una buona igiene orale (con un indice di placca tra 20 e 50); - che non avessero introdotto il collutorio nelle loro manovre di igiene orale quotidiana. L indagine è stata strutturata in due fasi: una prima visita e una visita di follow-up.durante la prima visita è stato rilevato il livello di igiene orale: il 61% aveva una buona igiene orale e il 39% un ottima igiene orale, con un indice di placca medio di 24,30. Alla domanda: in una scala da 1 a 10, quanto incidono gli aspetti organolettici nella scelta dei prodotti di igiene orale? Il 90% delle persone coinvolte ha dichiarato che sono importanti. È stato quindi consigliato l uso per 3 mesi di un collutorio a base di oli essenziali, di cui è comprovata l efficacia scientifica nella riduzione della placca, con una formulazione che non contempla la presenza di alcol, quindi un presidio dal gusto più delicato. Alla visita di follow-up il 63,9% dei pazienti ha fatto rilevare un ottima igiene orale, con un indice di placca di 19. Il 43,2% dei pazienti ha avuto un ulteriore miglioramento della propria igiene orale e il 26,3% (sul campione totale) ha in aggiunta migliorato la propria igiene orale. L 89% delle persone coinvolte ha inserito il collutorio come presidio nella propria igiene orale quotidiana e, di questi, l 84% è stato influenzato dal gusto, dal sapore e dalla sensazione di freschezza. «I pazienti sono stati complessivamente soddisfatti e molti hanno variato le proprie abitudini di igiene orale quotidiana» ha dichiarato la dr.ssa Marialice Boldi, Presidente Aidi. «Abbiamo inoltre rilevato un ottima compliance in pazienti che hanno dichiarato di aver seguito le indicazioni con continuità. Possiamo quindi dire» aggiunge Marialice Boldi «che il prodotto è stato gradito e lo scopo dell indagine è stato raggiunto. Infatti circa il 90% delle persone coinvolte hanno dichiarato che il gusto è un criterio importante nella scelta di un presidio di igiene orale quotidiana. Come Presidente Aidi voglio inoltre sottolineare come i pazienti ormai riconoscono importanza alla funzione dell igienista dentale e seguono con fiducia il suo consiglio. Purtroppo dobbiamo rilevare che il collutorio, in alcuni casi, continua a non essere percepito come un presidio di igiene orale continuativo, ma legato a necessità contingenti (alitosi, problemi gengivali ecc.) e utilizzato dopo consiglio del professionista, che come detto è comunque tenuto in grande considerazione».

12 24 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Gli adulti si lavano i denti nel modo sbagliato Igiene interdentale? Metti i tuoi pazienti a loro agio. NUOVO WITTEN/HERDECKE Un recente studio di AXA in collaborazione con l Università di Witten/Herdecke indica che i tedeschi hanno uno scarso know-how per quanto riguarda il lavarsi i denti. Anche se la maggior parte dei tedeschi si pulisce i denti almeno due volte al giorno, una GUM TRAV-LER Design innovativo per una pulizia interdentale più semplice ed efficace PERCHÉ IL MIGLIORE NELLA CATEGORIA? MINORE RISCHIO DI TRAUMA grazie al filo ricoperto e alla punta del manico arrotondata PROTEZIONE ANTIBATTERICA delle setole MIGLIORE COMFORT E CONTROLLO EFFICACIA TESTATA: rimuove il 25% in più di placca grazie all innovativo design triangolare del filamento disponibile in 8 MISURE PER TUTTI I TIPI DI SPAZI INTERDENTALI gran parte li pulisce semplicemente nel modo sbagliato. Le conseguenze di questo comportamento, a volte, possono portare con sé un costoso trattamento dal dentista. Un mondo sottosopra: i bambini puliscono i denti MIGLIORE MANEGGEVOLEZZA, SICUREZZA AVANZATA provali, nel pratico dispenser per lo studio dentistico correttamente, gli adulti in modo sbagliato Il 57% degli intervistati lava i denti con un movimento circolare, e secondo il dott. Stefan Zimmer, titolare della cattedra per la Conservazione dei denti all Università di Witten/Herdecke e Presidente dell organizzazione tooth-friendly, si tratta di una tecnica sbagliata: Un movimento circolare dello spazzolino può ferire le gengive e spingere placca e batteri sotto il bordo gengivale, dove si possono creare infiammazioni. Inoltre, si tratta di un metodo che non permette di pulire così a fondo. La tecnica corretta consiste in movimenti consiste nello spazzolare con decisione con un movimento di va e vieni, che proteggono le gengive e rimuovono in modo ottimale la placca batterica. Meno di un terzo degli intervistati pulisce quindi i denti correttamente (32%). Ma per quale motivo così tante persone puliscono i denti in modo sbagliato? La maggior parte spazzola i denti ancora come gli è stato insegnato nell infanzia, da genitori o alla scuola materna, afferma il dott. Zimmer, in realtà per i bambini fino a dieci anni circa i movimenti circolari sono ancora la tecnica giusta, poiché si tratta di un movimento abbastanza semplice. Per gli adulti però non è così. Il dentista può consigliare di volta in volta la tecnica migliore. Poca concentrazione, poco tempo, pochi soldi Anche chi adotta la tecnica corretta per spazzolare i denti dovrebbe prestare attenzione durante il momento dedicato alla pulizia. Mentre la maggior parte degli intervistati con più di 50 anni (78%) durante lo spazzolamento si concentra solo su questa attività, sono soprattutto gli adulti tra i 14 e 29 anni a distrarsi più spesso mentre svolgono questa semplice operazione, camminano per casa (31%), oppure pensano alla giornata di lavoro (25%). Si aggiunge anche il fare le smorfie, per gli uomini intervistati (4%), e il fare una leggera ginnastica, per le donne (4%). La durata dello spazzolamento, nella media nazionale, è troppo bassa. Solo il 40% degli intervistati impiega tre minuti o più per lavarsi i denti. Solamente poco più della metà degli intervistati (59%) utilizza per la cura dentale anche altri strumenti, come il filo interdentale o spazzolini interdentali. E solo una minoranza (11%) utilizza il filo interdentale per pulire gli spazi tra i dentali almeno una volta al giorno. > pagina 25

13 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Speciale 25 < < pagina 24 Solo dopo i nove anni i bambini dovrebbero pulirsi i denti da soli Anche nel campo dell igiene orale dei bambini ci sono margini di miglioramento. Secondo uno studio, un bambino tra i sei e gli otto anni è già responsabile per la propria salute dentale. Tuttavia, consiglia il dott. Stefan Zimmer: «i genitori dovrebbero dare una seconda pulita ai denti del bambino fino al raggiungimento dei nove anni di età, anche quando il piccolo preferirebbe lavarseli da solo. Soprattutto la pulizia approfondita sul bordo della gengiva, o la pulizia degli spazi infradentali, a questa età non è ancora un gesto semplice». Il comportamento dei bambini nel lavarsi i denti dipende dall attenzione dei genitori. Già sin da piccoli, secondo uno studio, i bambini sono in grado di pulirsi i denti in autonomia: bimbi fra i tre e i cinque anni sanno lavarsi i denti da soli. Ogni bambino da allora è responsabile della propria cura dentale (11%) tre quarti si lavano i denti con l aiuto, pre o post lavaggio, di un genitore. Tra i più piccoli (3/5 anni) prevale l uso del normale spazzolino dentale (65%), solo un 15% utilizza uno spazzolino elettrico. L utilizzo dello spazzolino elettrico risulta raddoppiato nella fascia d età dai 6 agli 8 anni (36%). I genitori dovrebbero portare i propri figli il più presto possibile dal dentista. Poiché il controllo e la profilassi regolare riducono la carie. Eventuali danni possono essere riconosciuti precocemente ed essere corretti, sostiene il dott. Zimmer. Tuttavia, nonostante 15:34 la Pagina cura attenta 1 alcuni denti *wp_cosmetic Dentistry_pag possono avere carie o essere mal posizionati e di conseguenza diviene necessario l intervento del Dentista o dell Ortodontista. Secondo il dott. Zimmer attualmente il numero di cure ortodontiche su bambini è in aumento. Dettagli studio Studio commissionato da AXA e dall Università Witten/Herdecke alla società di ricerche di mercato Forsa tra marzo e aprile del 2012; condotto in Germania attraverso un sondaggio online su un campione rappresentativo di persone tra 14 e 69 anni. Fonte: Universität Wittem/Herdecke I risultati migliori si ottengono con una pulizia dentale professionale. Questa però, per molti tedeschi (44%) risulta una scelta semplicemente troppa costosa. Il dott. Zimmer sostiene che trascurare la salute dei denti per motivi economici sia una scelta discutibile: «In gioco non è solo la salute dentale. Si trascurano anche otturazioni, corone e protesi, così come interventi completi, come i trattamenti della radice che sono di solito più costosi della stessa prevenzione». WP900 COMPLETE CARE Spazzolino Sonico + Filo Interdentale ad Acqua in un solo dispositivo!

14 26 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Gli italiani e l igiene orale Attenti, diligenti e meglio dei francesi Un indagine svela le abitudini circa l igiene orale degli europei, tra cui spiccano per merito italiani e spagnoli. Maglia nera invece ai francesi poco inclini alla cura e pulizia dei denti Il sorriso è importante. E passa attraverso una corretta igiene orale. Per questo è nata la campagna Smiling Europe Campaign 2012, promossa dalla GlaxoSmithKline Consumer Healthcare, azienda titolare di diversi marchi del settore igiene orale come, per esempio,aquafresh. La campagna ha come obiettivo sensibilizzare i consumatori sul tema dell importanza di una corretta igiene orale e, per contro, dei costi e problemi che possono insorgere in seguito a una cattiva igiene orale. Parte dell iniziativa è l indagine sulle abitudini degli europei in tema di salute dentale, realizzata da Ipsos su un campione di persone, con l intento di comprendere meglio le differenze e i punti di contatto tra i vari popoli europei. Dalla ricerca è emerso che più della metà degli europei (52%) considerano il sorriso uno degli elementi più importanti del proprio aspetto fisico, in particolare gli italiani e gli spagnoli. Inoltre, in relazione al tema della salute dentale, l 81% della popolazione europea ritiene di fondamentale importanza mantenere tutti i propri denti naturali e far sì che questi siano privi di carie e placca. L abitudine più diffusa tra gli europei è quella di lavarsi i denti in media due volte al giorno (58% della popolazione) in particolare mattina e sera. Gli intervistati riconoscono a questa attività un effetto benefico nella prevenzione di carie, placca, infezioni gengivali e alito cattivo. Gli italiani, insieme agli spagnoli, si contraddistinguono per la loro abitudine virtuosa di lavarsi i denti tre volte al giorno, anche al pomeriggio: abitudine diffusa rispettivamente tra il 44% e il 35% della popolazione. Sono i francesi, invece, le pecore nere europee: ben un quarto di essi, infatti, dichiara di lavarsi i denti solo una volta al giorno. L attenzione degli italiani è alta anche per quanto riguarda il cambio dello spazzolino, che viene fatto una volta ogni tre mesi dal 74% degli intervistati. La media europea è invece del 65%, con una punta del 77% dei tedeschi. È interessante tuttavia osservare che in media gli italiani e gli spagnoli dedicano meno tempo allo spazzolamento dei denti rispetto ad altri popoli: in questo caso il 62% dei tedeschi riserva a questa attività più di due minuti, mentre il 63% degli italiani e il 59% degli spagnoli, mediamente, meno di due. Anche le altre attività legate all igiene orale sono ritenute benefiche dagli europei. Nella fattispecie, gli intervistati ritengono che l utilizzo del filo interdentale aiuti a prevenire le infezioni gengivali (57%), mentre il 75% della popolazione europea è convinta che l utilizzo del collutorio sia un ottimo aiuto per combattere l alito cattivo. Entrambi questi prodotti vengono largamente utilizzati dalla popolazione europea nella loro igiene dentale quotidiana: per esempio, il collutorio viene usato sia al mattino (69%) che alla sera (61%) dal 79% della popolazione. Il 64% degli europei utilizza regolarmente il filo interdentale (principalmente nelle ore serali), percentuale che tuttavia scende tra gli italiani (38%) e in particolar modo tra i già menzionati francesi (11%). Le visite dal dentista risultano infine un tema spinoso per tutti gli europei, che scelgono di prendere un appuntamento una o massimo due volte l anno (rispettivamente il 32% e il 29%). Nella maggior parte dei casi si tratta di sottoporsi a un regolare checkup (58%) o per una pulizia dei denti. Molti sono coloro che non si recano dal dentista annualmente sia per un problema di costi dei trattamenti (40%) sia perché, non avendo problemi dentali, non lo ritengono necessario (30%). Esiste poi un 21% per il quale il principale motivo per non farsi visitare è costituito dalla paura, e un 15% che è rimasto traumatizzato da un esperienza pregressa. Quando si tratta di bambini l attenzione alla salute dentale aumenta: il 73% dei genitori, infatti, porta dal dentista i propri figli per un check-up regolare anche quando non presentano problemi di salute e ben il 77% è convinto che i più piccoli dovrebbero utilizzare dentifrici appositi per la loro igiene orale. Insomma, nonostante la crisi, gli italiani vorrebbero ancora poter sorridere. E non solo per fare buon viso a cattivo gioco. Fonte: La Stampa HELBO TERAPIA HELBO Efficace contro le infezioni batteriche I batteri patogeni possono causare numerose malattie: Parodontite Perimplantite Infezione dei tessuti molli ed ossei Endodontite Carie La terapia HELBO è un ottimo trattamento integrativo per curare i Vostri pazienti in tempi brevi da infiammazioni / infezioni o per prevenire disturbi nella fase di guarigione. È interessato? Richieda la documentazione sulla terapia fotodinamica Helbo, contattandoci allo od inviando un a: segreteria@bredent.it In odontoiatria i batteri patogeni sono la principale causa d insuccesso! Il biofilm è il loro terreno ideale di coltura. La pulizia meccanica e l uso di soluzioni per il risciacquo non sono sufficienti ad eliminare i batteri nel biofilm. Ed anche la somministrazione di forti antibiotici, non garantisce risultati duraturi. Bredent Terapia fotodinamica Sistema Helbo Le infezioni batteriche del cavo orale rappresentano una delle maggiori sfide per l Odontoiatria. In particolare le malattie parodontali sono in forte ascesa e recenti pubblicazioni affermano che queste colpiscono oltre il 60% della popolazione. Contro malattie come la parodontite, la perimplantite, l endodontite, la carie, la pulpite e le complicanze da guarigione (per esempio a seguito di interventi chirurgici), oltre ai metodi tradizionali di trattamento, è possibile affidarsi alla terapia fotodinamica antimicrobica. Questa terapia combatte i batteri patogeni, accelera il processo di guarigione delle malattie e lenisce il dolore. La terapia fotodinamica trova inoltre applicazione nell implantologia post-estrattiva e nella chirurgia ricostruttiva per la decontaminazione dei siti riceventi. La terapia fotodinamica antimicrobica è facilmente attuabile in studio con il sistema Helbo di Bredent Medical. Molti studi e più di 50 pubblicazioni scientifiche confermano l efficacia di questa terapia, che si basa sulla colorazione della membrana batterica per mezzo di molecole coloranti fotosensibili con il fotosensibilizzatore HelboBlue. Le molecole si diffondono nel biofilm e vengono successivamente attivate dalla luce del laser. Trasferiscono la loro energia all ossigeno presente a livello locale, producendo in tal modo ossigeno singoletto altamente aggressivo, che in un minuto distrugge il 99% dei batteri presenti nel biofilm. Bredent Srl Tel.: Distributore per I Italia: Via Roma Bolzano Tel / Fax 0471 / info@bredent.it

15 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Speciale 27 IVOClAr VIVAdent OptraGate Extra Soft Facilita l accesso al campo operatorio OptraGate è uno strumento in grado di assicurare l accesso al campo operatorio in modo ottimale per il medico e decisamente confortevole per il paziente: è pertanto apprezzato in tutti i trattamenti odontoiatrici. La sua peculiarità è la forma tridimensionale anatomica, che consente una retrazione circolare e uniforme di labbra e guance. Il risultato è un migliore ed ampio accesso al campo operatorio. Per assecondare il desiderio dei pazienti di un posizionamento ancora più confortevole, cioè in grado di esercitare una ridotta pressione sui tessuti, l affermato apribocca OptraGate è oggi presente in versione ExtraSoft. Oltre all ottimizzazione delle caratteristiche del materiale, è stato modificato l anello interno a contatto con i frenuli superiori ed inferiori. Grazie a questo adattamento, l uso di OptraGate Extra Soft in trattamenti prolungati risulta decisamente più comodo per il paziente. Rispetto agli apribocca convenzionali, rigidi e duri, OptraGate Extra Soft, grazie alla sua flessibilità tridimensionale, si adatta in modo ottimale alle esigenze individuali. OptraGate Extra Soft è un prodotto monouso, che soddisfa tutti i requisiti igienici del moderno studio odontoiatrico. Oltre alla funzione principale di retrarre labbra e guance, OptraGate Extra Soft supporta l apertura della bocca del paziente anche in trattamenti prolungati. Grazie alla sua struttura le labbra e gli angoli della bocca sono protetti da eventuali contaminazioni da prodotto che potrebbero portare ad irritazioni. OptraGate Extra Soft è pertanto molto apprezzato sia da adulti che da bambini. Le tre versioni Junior, Small e Regular consentono all odontoiatra la scelta della dimensione idonea, che è presupposto per un posizionamento funzionale e stabile importante quanto la corretta applicazione. brackets, proteggendo contemporaneamente le labbra da pinze e legature durante il trattamento ortodontico. Questo strumento innovativo, semplifica la gestione delle attività per tutto il team odontoiatrico nei casi in cui i tempi di lavoro siano prolungati, come la preparazione di monconi in protesi fissa, oppure la presa di impronte di precisione. Il compito dell assistente odontoiatrica risulta conseguentemente più performante e versatile. Conclusioni OptraGate Extra Soft è uno strumento universale e leggero, che in quanto monouso, soddisfa i massimi requisiti igienici del moderno studio odontoiatrico. Scopri una nuova dimensione con OptraGate l apribocca innovativo. Campi di indicazione Il campo di indicazione di OptraGate Extra Soft è molto ampio ed inizia già dall anamnesi clinica. Nella profilassi il suo utilizzo permette un elevata efficienza ed autonomia dell assistente dentale. In parodontologia la conformazione elastica e flessibile di Optra- Gate Extra Soft è di grande ausilio all operatore. I pazienti sopportano più gradevolmente i trattamenti fastidiosi, come curettage oppure levigature radicolari, poiché l anello elastico di OptraGate supporta ulteriormente l apertura della bocca. Inoltre l utilizzo di OptraGate Extra Soft agevola le procedure inerenti ai trattamenti in Odontoiatria restaurativa sia diretta, in composito, sia indiretta, in ceramica. Infine OptraGate, consente la rapida cementazione adesiva vestibolare di Ivoclar Vivadent Srl Via Isonzo, Casalecchio di Reno (BO) Tel.: Fax: clinical@ivoclarvivadent.it scade il 28 febbraio 2013 Registrati all indirizzo: Ivoclar Vivadent srl Via Isonzo, Casalecchio di Reno (BO) Tel Fax clinical@ivoclarvivadent.it e riceverai una confezione omaggio di OptraGate (1 Small, 1 Regular e 1 Junior)

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