Una piccola xiloteca

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Una piccola xiloteca"

Transcript

1 ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE Giuseppe Verdi Via S. Venanzio Fortunato, VALDOBBIADENE (TV) tel. n. 0423/ Fax n. 0423/975988Cod. Fisc Una piccola xiloteca Referente: Marzi Maria Consulente esterno: Frare Enrica Alunni: 2^ALS Dal Fabbro Gilberto, Lahmidi Naoual, Men Simone, Paruzzolo Mara, Piloni Alberto, Rizzotto Claudia, Rushiti Aldiana, Rossetto Ariele, Rostirolla Alessandra; 2^BLS Cesa Elena, De Piccoli Luca, Stefani Erica, Vettoretti Francesco, Vettoretti Luca. 1

2 1. SCOPO DELL'ATTIVITÀ. La capacità di riconoscere i diversi tipi di legno, è di estrema importanza in molti ambiti come ad esempio in falegnameria, in edilizia ed anche in campo artistico. Comunemente il riconoscimento dei legnami si basa su alcune caratteristiche macroscopiche e la facilità e la sicurezza dell'identificazione dipendono dall'esperienza dell'operatore; inoltre, in alcuni casi, l'identificazione visiva appare difficile poichè si dispone solo di piccolissimi campioni di materiale, magari trattati o invecchiati che ne impediscono l'identificazione. Un esempio è dato dall'attività di restauro dei mobili, in cui l'esigenza di identificare il campione si scontra con la necessità di operare in modo da preservare il più possibile l'integrità del manufatto. Il riconoscimento microscopico, viene condotto su piccolissimi frammenti di legno e con un minimo di esperienza consente di giungere ad un identificazione sicura del tipo di legno. Per poter identificare un campione è però necessario conoscere la struttura anatomica del legno e saperne riconoscere, identificare e codificare le caratteristiche. Per questa ragione abbiamo deciso di intraprendere l'allestimento di una piccola xiloteca, attraverso cui approfondire lo studio del legno e acquisire sufficienti conoscenze per poter riconoscere le principali specie legnose presenti nel nostro territorio. La xiloteca ci ha inoltre permesso di apprezzare il valore scientifico ed economico dei boschi, ed intuire le proprietà fisiche e meccaniche del legno. L'esperienza proposta. L'esperienza che proponiamo consente di sperimetare in prima persona, come sia possibile procedere all'identificazione del legno usato nella fabbricazione di oggetti di uso comune sia del passato che attuali. 2

3 2. INTRODUZIONE Struttura generale di una pianta. Le specie arboree, possono essere raggruppate in due classi: le gimnosperme, che includono le conifere, e le angiosperme o latifoglie tra cui troviamo gli alberi da fiore e da frutto. Le conifere sono anche dette sempreverdi poiché fatta eccezione per alcune specie, mantengono i loro aghi per tutto l'anno. Le conifere crescono nelle regioni fredde o temperate del nord e forniscono la maggior parte del legname in commercio. Al contrario, le latifoglie perdono (in genere) le foglie durante la stagione fredda e sono divise in due classi in base alla struttura del seme: abbiamo quindi le monocotiledoni in cui i semi presentano una sola foglia embrionale e le dicotiledoni i cui semi presentano due foglie. La maggior parte delle monocotiledoni ha un portamento erbaceo e non producono quindi un fusto legnoso. La materia prima legno ci viene fornita per la quasi totalità dalle piante appartenenti alle Gimnosperme (conifere) ed alle Angiosperme (solo dalla classe delle dicotiledoni poiché le monocotiledoni raggruppano solo poche piante legnose in quanto esse sono in pratica delle gigantesche erbe ). Pur essendoci tra l'abero di conifera e quello di latifoglia molte differenze strutturali, l'albero adulto di ambedue è formato da un fusto, ricoperto da uno stratto protettivo detto corteccia, dai rami e dalle radici La cellula vegetale. Gli alberi come tutti gli esseri viventi sono formati da tante piccole unità elementari chiamate cellule, aventi origine dal tessuto meristematico. La parete cellulare. Le pareti delle cellule delle piante sono costituite prevalentemente da microfibrille di cellulosa variamente orientate, formanti la struttura portante dell'intera parete, da lignina e da emicellulose. 3

4 In ogni parete cellulare possiamo distinguere vari strati chiamati (Figura 1): Figura 1. La parete cellulare a) Lamella mediana; la lamella mediana nasce insieme ad ogni nuova cellula nel momento stesso della divisione cellulare. È costituita essenzialmente di sostanze peptiche, un materiale di consistenza gelatinosa che cementa le cellule fra loro. b) Parete primaria; le prime fasi della sua formazione sono quasi contemporanee alla comparsa della piastra cellulare. Nella fase di maturazione, la parete primaria asseconda il fenomeno di distensione della parete e nel contempo accresce il suo spessore grazie all'apporto di nuovi materiali. Come nel caso del cemento armato la sua struttura presenta elementi portanti, quali le fibrille di cellulosa, inseriti in una matrice comsposta da polisaccaridi idrofili, come le emicellulose e le pectine. c) Parete secondaria; quando presente, è posta all'interno della parete primaria e si forma dopo che l'allungamento della cellulosa è terminato; la parete secondaria è costituita prevalentemente di cellulosa e presenta uno spessore che è molto variabile (dipende del tipo cellulare e della specie). In alcune specie, la parete cellulare può presentare degli ispessimenti elicoidali lungo le pareti dei vasi (carattere utile per l'identificazione, Vedi Figura 2). Figura 2.Fotografia al microscopio e relativo disegno degli ispessimenti spiralati 4

5 d) Parete terziaria; è raramente ben distinguibile dalle altre due pareti Accrescimento primario e secondario. In molte piante (ad esempio quasi tutte le monocotiledoni e certe dicotiledoni erbacee) la crescita di una determinata regione del corpo si arresta una volta che i tessuti primari si sono differenziati. All'estremo opposto ci sono le gimnosperme e le dicotiledoni le quali continuano ad accrescere in spessore sia il fusto che la radice, che hanno ormai completato la crescita in lunghezza. La crescita in spessore, chiamata crescita secondaria, avviene ad opera di due meristemi laterali, il cambio cribro vascolare e il cambio sughero fellodermico. Come cresce un albero. Durante il primo anno di vita, la pianta sviluppa uno strato interno di cellule generative (il cambio cribro vascolare), un involucro di cellule continuo all'interno del quale sono racchiuse le parti viventi dell'albero. Le cellule del cambio portano ad un aumento del diametro del fusto: queste cellule si dividono formando nuove cellule che costituiscono lo xilema verso l'interno (sovrapponendo al legno già esistente un nuovo strato) e il floema verso l'esterno. Il legno (xilema) prodotto in questo modo, è composto da cellulosa, lignina e minerali vari che ne determinano la densità e la durezza. Nei climi temperati, il flusso di linfa ha inizio in primavera e termina in autunno determinando così l'interruzione del ciclo di crescita e la formazione degli anelli di accrescimento. Nelle zone tropicali invece, l'accrescimento tende ad essere continuo portando, in alcuni casi, all'assenza degli anelli di accrescimento. In ciascun anello di accrescimento sono quindi presenti due zone distinte: da una parte vi è la porzione dell'anello più interna, costituita da cellule formatesi in primavera (legno primaticcio) che presenta pareti sottili e lumi ampi e dall'altra, la porzione di anello più esterna, costituita da cellule formatesi in estate (legno tardivo) che presentano pareti spesse e lumi piccoli. 5

6 2.4. La struttura del fusto. Procedendo dall'esterno verso l'interno, si possono distinguere varie zone: la corteccia, il cambio, il legno ed il midollo (Figura 3). Figura 3. Struttura del fusto: fusti di conifera e latifoglia a confronto La corteccia. È costituita da cellule morte e suberificate (corteccia morta o ritidoma), viene generata da uno strato meristematico detto fellogeno che produce verso l'interno uno strato normalmente piuttosto sottile di parenchima secondario detto corteccia viva o felloderma. Nel suo insieme la corteccia, ha la funzione di proteggere il cambio ed il legno sottostante dalle perdite di umidità, dall'ingresso di parassiti e saprofiti, da agenti chimici, meccanici o termici, ecc. In certi casi la corteccia ha un impiego consolidato (sughero, pacciamatura), in altri è in via di sviluppo (estrazione di tannini dalla corteccia di Pino). Il libro o floema. Il floema, è il tessuto di conduzione usato dalla pianta per il trasporto della linfa elaborata dalle zone in cui è prodotta (foglie), alle parti della pianta (radici, frutti, ecc.) che necessitano degli zuccheri in essa contenuti. Le cellule del floema sono vive a maturità anche se mancano di alcuni organuli e membrane quali il nucleo, il vacuolo, l apparato di Golgi, il citoscheletro ed i ribosomi. Le pareti cellulari, che non presentano lignificazione, sono dotate di aree porose che permettono la connessione del citoplasma tra una cellula e l altra (punteggiature). 6

7 Gli elementi del floema sono associati ad una o più cellule compagne, che hanno il ruolo di controllori del flusso, poiché le cellule sono prive di nucleo. Il cambio. È costituito da uno strato di cellule che, durante la stagione vegetativa, si suddividono tangenzialmente e radialmente generando verso l'interno lo xilema (avente funzione di sostegno meccanico e di conduzione della linfa grezza) e verso l'esterno il floema (avente funzione fisiologica di trasporto della linfa elaborata). Il legno o xilema. Lo xilema, detto anche legno, è il tessuto adibito alla conduzione dell acqua e dei minerali dalle radici alle foglie. Le cellule necessitano di un continuo apporto idrico per poter svolgere la fotosintesi e le altre attività metaboliche indispensabili per la sopravvivenza della pianta. È costituito da cellule allungate specializzate, che corrono parallelamente a quelle del floema. L'abbandono dell'ambiente acquatico e la conquista delle terre emerse ha comportato per le piante un duplice problema: la necessità di un apparato di sostegno e un sistema per trasportare le sostanze nutritive a tutte le parti dell'individuo. La comparsa di un sistema di vasi conduttori (trachee e tracheidi del legno e tubi cribrosi del libro) capaci di trasportare la linfa e dotati di pareti rigide e lignificate (nel caso delle trachee del legno) ha risolto efficacemente questi problemi, permettendo alle piante superiori di diffondersi in tutti gli ambienti subaerei e di raggiungere altezze considerevoli. Le cellule xilematiche, morte a maturazione, sono cave e con parete cellulare lignificata che permette il passaggio della soluzione da una cellula all altra attraverso delle piccole perforazioni dette punteggiature. Nello xilema sono presenti anche cellule parenchimatiche con funzione di accumulo e fibre sclerenchimatiche di sostegno. Lo xilema poi si può suddividere in legno primiccio e legno tardivo. Il legno primiccio è il legno che si forma in primavera ed è composto da cellule che formano vasi larghi a parete sottile, cosicché il legno di primavera è lasso e molle. Il legno che si forma in autunno al contrario è serrato e duro perché i vasi sono rigidi e tra questi sono presenti molte fibre. Il contrasto tra legno primiccio e legno tardivo permette di determinare con una buona approssimazione l età dell albero. 7

8 Il midollo. È costituito da tessuto parenchimatico primario, situato in corrispondenza dell'asse lungo il quale si è successivamente trovato l'apice vegetativo del fusto o dei rami Le cellule del legno. Le cellule che si ritrovano all interno del tronco di un albero hanno forma e dimensioni diverse a seconda della funzione svolta: conduzione dei liquidi, sostegno e accumulo di sostanze nutritive (Figura 4). Figura 4. Le cellule del legno. 1) Tracheide assiale, 2) Tracheide del raggio, 3) Fibre 4) Fibrotracheidi, 5) Fibra, 6) Parenchima assiale, 7) Cellule dei vasi, 8) Tracheide. La maggior parte delle cellule che compongono lo xilema sono caratterizzate da una spessa parete lignificata e sono disposte una sopra l'altra, in lunghe file longitudinali. Giunte a maturità, muoiono svuotandosi del citoplasma e del nucleo, mentre le pareti trasversali che dividono una cellula dalla successiva si riassorbono (in parte o del tutto, a 8

9 seconda del tipo di cellula): si formano pertanto lunghi "tubi" nei quali viene condotta l'acqua. Questi tubi, detti anche vasi, hanno forma cilindrica, lume cellulare ampio e parete sottile; la dimensione e la forma variano a seconda della specie legnosa e del periodo vegetativo in cui si sono formati, per cui, generalmente sono di maggiori dimensioni quelli formatisi alla ripresa vegetativa, mentre successivamente il diametro del lume cellulare decresce fino all interruzione del periodo vegetativo. Le tracheidi. Sono presenti solo nelle conifere dove le funzioni di sostegno e trasporto vengono svolte contemporaneamente dalle stesse cellule, le tracheidi appunto. Queste cellule sono caratterizzate da pareti più o meno spesse e sezione trasversale di forma subpoligonale. L ampiezza del lume cellulare varia a seconda del periodo vegetativo di formazione; in una sezione trasversale di legno di conifera, il diverso spessore delle pareti che comporta anche una diversa colorazione del legno, dà luogo ad anelli concentrici alternativamente chiari e scuri (anelli annuali di accrescimento). Le pareti delle tracheidi sono dotate di punteggiature attraverso le quali si ha lo scambio dei liquidi tra cellule diverse, essendo esse prive di apertura apicali (al contrario dei vasi). In alcune conifere esistono anche delle tracheidi poste radialmente, formanti file poste all estremità dei raggi. Le fibre. Le fibre sono cellule allungate con pareti spesse e lignificate con lume cellulare ridotto: esse svolgono nella pianta la funzione di sostegno. Dallo spessore delle pareti delle fibre deriva essenzialmente la densità del legno e di conseguenza, alcune sue importanti caratteristiche fisico meccaniche. Le cellule parenchimatiche. Le cellule parenchimatiche sono cellule contenenti sostanze nutritive, principalmente amido, impiegate dalla pianta soprattutto all inizio della ripresa vegetativa. Esse si dispongono nel fusto in direzione assiale e radiale. Le cellule parenchimatiche radiali danno luogo ai cosiddetti raggi parenchimatici o midollari, che possono essere omocellulari (composti da cellule aventi la stessa forma), eterocellulari oppure monoseriati (composti da una sola fila di cellule) o pluriseriati (più file di cellule). Le cellule parenchimatiche assiali risultano molto importanti in fase di riconoscimento delle specie, tanto nel legno di latifoglia quanto in quello di conifera (carattere abbastanza raro) per la 9

10 disposizione che tali cellule vengono ad avere nel piano trasversale. Cellule secretrici. Molti legni di gimnosperme contengono una sostanza scura chiamata resina formata chimicamente da molte sostanze la cui composizione varia notevolmente da specie a specie. Questa resina è prodotta da cellule a parete molto sottile e con un nucleo grosso; queste cellule sono chiamate cellule epiteliali poiché circondano le pareti di spazi intercellulari detti canali resiniferi (Figura 5). Figura 5. Canale resinifero. 1) canale resinifero, 2) cellula epiteliale, 3 ) raggio midollare (monoseriato). Le tille. Le tille (Figura 6) sono dovute ad estroflessioni della parete di cellule parenchimatiche che penetrano attraverso le punteggiature nel lume dei vasi occludendoli. Figura 6. Tilla. 1) vaso, 2) tilla, 3 ) raggio midollare (pluriseriato), 4) limite dell'anello di accrescimento Il legno di conifera e di latifoglia. Le latifoglie. Il legno delle latifoglie (Figura 7) è detto eteroxilo per la maggior varietà di cellule presenti rispetto al legno delle conifere: abbiamo così una maggiore specializzazione, cellule per la conduzione dei liquidi (vasi), cellule svolgenti funzioni meccaniche di sostegno (fibre) oltre alle cellule parenchimatiche e secretrici presenti anche nel legno di conifere. I vasi (o trachee) hanno forma cilindrica con un grosso lume cellulare e pareti sottili; sono disposte una sopra all'altra e, a differenza delle tracheidi del legno omoxilo, hanno le pareti terminali che possono o scomparire totalmente (perforazione semplice) o 10

11 presentare delle aperture di varia forma e disposizione (perforazione multipla). Figura 7. Schema del legno di una latifoglia. Le trachee possono avere dimensioni diverse e distribuirsi in vari modi, più o meno caratteristici, all'interno di ogni anello di accrescimento: possono così, talvolta, dare luogo a cerchi porosi visibili ad occhio nudo, che costituiscono un importante elemento diagnostico per il riconoscimento delle specie. Le fibre hanno pareti spesse e lignificate senza punteggiatura, con lume cellulare ridotto e costituiscono la maggior parte del tessuto legnoso. Essendo abbastanza omogenee per dimensioni e spessore delle pareti, sono di scarsa utilità ai fini diagnostici, ma assumono primaria importanza determinando le caratteristiche fisiche e meccaniche del legno. 11

12 Le cellule parenchimatiche sono presenti nelle latifoglie in maggior numero che nelle conifere e sono disposte sia radialmente (formando raggi uniseriati o pluriseriati) che assialmente. Una stessa pianta può presentare contemporaneamente sia raggi uniseriati che pluriseriati; quelli pluriseriati sono formati da più file di cellule (al massimo 30 per le specie della zona temperata) e se in numero maggiore od uguale ad otto, i raggi risultano visibili ad occhio nudo. Altre volte i raggi uniseriati tendono a raggrupparsi formando così raggi visibili ad occhio nudo (detti "raggi aggregati"). In alcune latifoglie i raggi midollari sono percorsi da canali gommiferi. Le conifere. Il legno delle gimnosperme (Figura 8) è detto omoxilo per la omogeneità degli elementi che lo costituiscono, che sono: per la quasi totalità tracheidi (90%), raggi midollari, canali resiniferi e parenchima del legno (1%). Figura 8. Schema del legno di una conifera. 12

13 I raggi midollari sono composti da cellule parenchimatiche assiali, dalle tracheidi o da ambedue i tipi di cellule e per definizione hanno un andamento radiale. I canali resiniferi, circondati da cellule parenchimatiche (che si dividono in cellule di rivestimento, di secrezione, cellule morte o parenchima aerifero) e tracheidi che sono posti sia assialmente che in direzione radiale all'interno dei raggi parenchimatici; fanno eccezione l'abete bianco, il Cipresso, il Tasso ed i Cedri che però possono presentarli come conseguenza di ferite o di traumi; tuttavia questi canali resiniferi traumatici sono facilmente riconoscibili per la loro disposizione accentrata in una certa zona. Il parenchima del legno è costituito da sole cellule parenchimatiche assiali. Le tracheidi sono lunghe cellule a forma di fuso che, poste le une sopra le altre, svolgono funzioni sia di sostegno che di conduzione a testimonianza della mancata specializzazione che contraddistingue il legno delle latifoglie; nonostante questo, il legno delle conifere è un sistema molto efficace, infatti basta pensare alle dimensioni raggiunte dalle gigantesche sequoie del Nord America. Proprio per questa duplice funzione vengono denominate fibro tracheidi. Esse hanno sezione trasversale a forma sub poligonale e pareti più o meno spesse, caratterizzate dalle punteggiature; queste ultime possiedono configurazioni diverse a seconda che si osservino tracheidi disposte assialmente o tracheidi disposte in senso radiale. Le cellule parenchimatiche sono disposte per la maggior parte radialmente formando raggi uniseriati, cioè formati da una sola fila di cellule (raramente possiamo trovare qualche raggio formato da due file di cellule). Le cellule parenchimatiche disposte assialmente si distinguono bene dalle tracheidi: in sezione longitudinale perché presentano sia i setti finali delle cellule disposti orizzontalmente, sia le punteggiature semplici; mentre in sezione trasversale per il colore scuro dato dalle sostanze che riempiono il loro lume cellulare. 13

14 3. MATERIALI e METODI Raccolta dei campioni. In fase di progettazione si è deciso di allestire una xiloteca che risultasse rappresentativa delle piante legnose presenti sul nostro territorio; a tal fine, i campioni sono stati raccolti in boschi e giardini principalmente nel nostro comune (Valdobbiadene), e solo in pochi casi in un comune vicino (Miane). In fase di raccolta si è deciso inoltre di non raccogliere campioni di piante presenti esclusivamente nei giardini e quindi introdotte artificialmente, mentre sono state collezionate ugualmente alcune piante che pur non essendo originarie del luogo, sono ormai diffuse o utilizzate quali fonte di legname (Cedro, Pawulonia). Per qunato riguarda i campioni si è cercato di raccogliere porzioni di fusto o rami, possibilmente freschi, di diametro compreso tra 4 e 5 cm, che non presentassero segni di malattia, deformazioni o l'emergenza di rami in modo da evitare la presenza di legno con caratteristiche particolari (legno di reazione) e non utilizzabili nell'identificazione. In alcuni casi non è stato possibile raccogliere un tronchetto, ma è stato possibile raccogliere solo materiale sufficiente per l'allestimento di un vetrino. 14

15 3.2. Elenco delle specie legnose esaminate. n Genere Specie Nome comune 1 Acer campestre Acero campestre 2 Acer pseudoplatanus Acero montano 3 Ailanthus altissima Ailanto 4 Betula spp. Betulla 5 Buxus sempervirens Bosso 6 Carpinus betulus Carpino bianco 7 Castanea sativa Castagno 8 Cedrus spp. Cedro 9 Celtis australis Bagolaro 10 Chimonanthus praecox Calicantus 11 Cornus mas Corniolo 12 Cornus sanguinea Sanguinella 13 Corylus avellana Nocciolo 14 Crataegus oxyacantha Biancospino 15 Diospyros kaki Caco 16 Diospyros virginiana Caco selvatico 17 Eriobotrya japonica Nespolo 18 Fagus sylvatica Faggio 19 Ficus carica Fico 20 Fraxinus spp. Frassino 21 Hedera helix Edera 22 Ilex aquifolium Agrifoglio 23 Juglans regia Noce 24 Juniperus communis Ginepro 25 Laburnum anagyroides Maggiociondolo 26 Larix decidua Larice 27 Laurus nobilis Alloro 28 Lavandula officinalis Lavanda 29 Ligustrum vulgare Ligustro 15

16 n Genere Specie Nome comune 30 Malus spp. Melo 31 Morus alba Gelso 32 Olea europea Olivo 33 Ostrya carpinifolia Carpino nero 34 Paulownia imperialis Paulonia 35 Picea abies Abete rosso 36 Pinus nigra Pino nero 37 Platanus occidentalis Platano 38 Populus spp. Pioppo 39 Prunus avium Ciliegio 40 Prunus domestica Susino 41 Prunus lauroceraso Lauro 42 Prunus persica Pesco 43 Punica granatum Melograno 44 Puyrus spp. Pero 45 Quercus ilex Leccio 46 Quercus petraea Rovere 47 Rhamnus frangula Cornostrela 48 Robinia pseudoacacia Robinia 49 Rosa spp. Rosa 50 Rosmarinus officinalis Rosmarino 51 Salix spp. Salice 52 Sambucus nigra Sambuco 53 Syringa vulgare Lillà 54 Sorbus aucuparia Sorbo dell'uccellatore 55 Taxus baccata Tasso 56 Tilia spp. Tiglio 57 Ulmus spp. Olmo 58 Viburnum lantana Lantana 59 Vitis vinifera Vite 16

17 3.3. Preparazione dei campioni. Campioni macroscopici. Dai campioni raccolti sul campo abbiamo ottenuto mediante taglio dei piccoli tronchetti di 10 cm circa, che sono stati correttamente numerati e posti a seccare in luogo asciutto e al riparo dalla luce. Tra tutti i tronchetti ottenuti ne è stato scelto uno per l'esposizione e uno da destinare all'analisi microscopica. Una volta seccato, la superficie di taglio del campione da esporre è stata lisciata utilizzando della carta vetrata. Campioni microscopici. I tronchetti destinati all'analisi microscopica sono stati spaccati a metà e posti a bollire per circa 12 ore o fino al temine del galleggiamento. Questa operazione permette di eliminare l'aria contenuta nei vasi e di ammorbire il tessuto al fine di facilitarne il taglio. A partire dai tronchetti sono state effettuate le sezioni (trasversale e radiale o tangenziale) utilizzando un bisturi; le sezioni sono state controllate velocemente al microscopio per verificarne la bontà quindi avviate alla colorazione. Colorazione con fucsina basica. Sbiancamento. Si ottiene immergendo le sezioni in una soluzione di candeggina, per 5 10 minuti o finchè abbiano assunto una colorazione bianca. Risciacquo. Le sezioni vengono risciacquate in acqua distillata per 3 4 volte in modo da eliminare i residui di candeggina. Colorazione. Le sezioni vengono poste a colorare in una soluzione di fuscina per 2 3 minuti. Decolorazione e disidratazione. Le sezioni vengono passate in alcool a 70% 80% 90% e infine in isopropanolo. Montaggio. Le sezioni vengono poste su una goccia di balsamo del Canadà e incluse tra il vetrino portaoggetto e il vetrino copri oggetto Schede guida per l'analisi dei campioni. Ciascun vetrino è stato osservato al microscopio in modo da rilevare le caratteristiche microscopiche del legno in esame. Per facilitare il lavoro, è stata predisposta una scheda in cui vengono sono elencate tutte le caratteristiche osservabili e su cui vengono segnate 17

18 con una crocetta quelle presenti nel campione (Scheda 1). Ad ogni campione è stata inoltre assegnata una scheda in cui vengono riportati alcuni dati relativi all'albero, alla sua diffusione e al suo utilizzo (Scheda 2) 3.5. L'identificazione dei campioni. L'identificazione delle specie legnose è avvenuta principalmente sul campo, attraverso il risonoscimento diretto dell'albero. In fase di analisi dei campioni, le identificazioni sono state confermate utilizzando delle chiavi dicotomiche per l'identificazione microscopica del legno presenti in letteratura o in rete. I campioni di cui non è stato possibile reperire dati in letteratura sono stati schedati in base a quanto osservato da noi L'esperimento proposto per la mostra. Considerata la difficoltà e il tempo necessario per poter studiare e imparare a risonoscere i caratteri identificativi di ciascu legno, si è deciso di proporre un percorso semplificato che consenta di apprezzare e utilizzare il lavoro da noi svolto. Nel caso specifico si propone di identificare la specie legnosa utilizzata per costruire alcuni oggetti presenti nelle nostre case, attraverso l'osservazione guidata al microscopio del preparato corrispondente all'oggetto e una chiave dicotomica semplificata da noi elaborata. 18

19 4. CONCLUSIONI e PROSPETTIVE FUTURE Grazie a questo lavoro abbiamo scoperto quanti e quali alberi sono presenti nel nostro territorio e le caratteristiche microscopiche che presentano. Abbiamo inoltre imparato come le caratteristiche tecniche e di utilizzo dei legnami siano spiegabili in base alla loro particolare struttura microscopica e perchè quindi per costruire alcuni oggetti vengano scelti alcuni tipi di legno rispetto ad altri. Il lavoro di laboratorio ci ha inoltre permesso di acquisire una buona manualità nell'utilizzo del microscopio ottico e nelle tecniche di preparazione colorazione e montaggio di vetrini. Nonostante il buon numero di campioni raccolti ed analizzati non può comunque considerarsi completo in quanto mancano ancora all'appello alcune specie legnose; in futuro sarà quindi possibile ampliare ulteriormente la xiloteca con altri campioni, locali ma anche stranieri, e magari predisporre delle chiavi ultili anche per il riconoscimento di quelle piante legnose minori, ad oggi non considerate. 19

20 5. BIBLIOGRAFIA Testi. Nardi Berti R., La struttura anatomica del legno, ed il riconoscimento dei legnami italiani di più corrente impiego, II Ed. CNR IVALSA Speranza A., Calzoni G.L., Struttura delle piante in immagini, guida all'anatomia microscopica delle piante vascolari, Zanichelli Walker A., Atlante del Legno, guida ai legnami del mondo, Hoepli Raven P.H., Evert R.F., Eichhorn S.E., Biologia delle piante, Zanichelli, AA.VV., Alberi, come riconoscere gli alberi, Arnoldo Mondadori editore, Sitografia. Schoch W., Heller I., Schweingruber F.H., Kienast F., Wood anatomy of central European Species. Online version

21 Pianificazione del lavoro Raccolta dei campioni e classificazione Preparazione dei campioni macroscopici 21

22 Preparazione dell'espositore Preparazione dei vetrini la Xiloteca microscopica 22

23 Analisi dei campioni al microscopio Un esempio di un campione.. 23

Il legno. Il legno è stato usato dall'uomo sin da epoca preistorica tuttora è impiegato nell'industria, nell'edilizia, nell'arte

Il legno. Il legno è stato usato dall'uomo sin da epoca preistorica tuttora è impiegato nell'industria, nell'edilizia, nell'arte Il legno Il legno è stato usato dall'uomo sin da epoca preistorica tuttora è impiegato nell'industria, nell'edilizia, nell'arte Le zone di un tronco scorza o ritidoma floema secondario legno cambio vascolare

Dettagli

Tessuti vascolari per il trasporto delle soluzioni circolanti all'interno dell'organismo. Xilema

Tessuti vascolari per il trasporto delle soluzioni circolanti all'interno dell'organismo. Xilema Tecnologia del legno Gli elementi xilematici di conduzione Tessuti vascolari per il trasporto delle soluzioni circolanti all'interno dell'organismo Floematico Il floema o libro è adibito alla conduzione

Dettagli

La struttura del legno delle angiosperme. Caratteri macroscopici e microscopici. I piani di osservazione del legno

La struttura del legno delle angiosperme. Caratteri macroscopici e microscopici. I piani di osservazione del legno I piani di osservazione del legno La struttura del legno delle angiosperme Caratteri macroscopici e microscopici Il concetto è chiaro ma il disegno non è coretto; Perché?? 1 I piani di osservazione del

Dettagli

STRUTTURA SECONDARIA

STRUTTURA SECONDARIA STRUTTURA SECONDARIA Apice vegetativo, sede dei meristemi primari Sviluppo del fusto di una Dicotiledone Struttura primaria Formazione del cambio cribro-legnoso Accrescimento secondario Struttura secondaria

Dettagli

INGEGNERIA NATURALISTICA E MANUTENZIONE DEL TERRITORIO. Corso di aggiornamento professionale. Proprietà materiali (Fondamenti di tecnologia del legno)

INGEGNERIA NATURALISTICA E MANUTENZIONE DEL TERRITORIO. Corso di aggiornamento professionale. Proprietà materiali (Fondamenti di tecnologia del legno) INGEGNERIA NATURALISTICA E MANUTENZIONE DEL TERRITORIO Proprietà materiali (Fondamenti di tecnologia del legno) Marco Togni Firenze, 2011 Il legno 1 Materia prima Stabilimento di produzione: Parti dell

Dettagli

struttura degli alberi (la struttura secondaria) Nelle piante pluriennali la crescita in altezza è accompagnata dalla crescita in spessore

struttura degli alberi (la struttura secondaria) Nelle piante pluriennali la crescita in altezza è accompagnata dalla crescita in spessore struttura degli alberi (la struttura secondaria) Nelle piante pluriennali la crescita in altezza è accompagnata dalla crescita in spessore Hanno crescita secondaria molte Angiosperme tutte le Gimnosperme

Dettagli

Appunti sulle piante. - Per la struttura primaria: xml=microscopica.fusto.

Appunti sulle piante. - Per la struttura primaria:  xml=microscopica.fusto. Appunti sulle piante Prerequisiti - Per la struttura primaria: http://www.atlantebotanica.unito.it/page.asp? xml=microscopica.fusto.primariafusto - Per la struttura secondaria: http://www.atlantebotanica.unito.it/page.asp?

Dettagli

GRUPPO A Specie a lento accrescimento e di rilevante interesse ecologico e storico testimoniale.

GRUPPO A Specie a lento accrescimento e di rilevante interesse ecologico e storico testimoniale. ALLEGATO 1. Specie vegetali Classificazione delle specie vegetali in relazione sia alle caratteristiche della specie botanica sia in relazione al contesto territoriale bolognese. Classificazione in base

Dettagli

1) epidermide 2) porzione xilematica del fascio collaterale chiuso 3) cilindro corticale 4) parenchima di riserva 5) fasci collaterali chiusi 6)

1) epidermide 2) porzione xilematica del fascio collaterale chiuso 3) cilindro corticale 4) parenchima di riserva 5) fasci collaterali chiusi 6) 1) epidermide 2) porzione xilematica del fascio collaterale chiuso 3) cilindro corticale 4) parenchima di riserva 5) fasci collaterali chiusi 6) porzione floematica del fascio collaterale chiuso Nelle

Dettagli

Tessuti vegetali. Insiemi di cellule, associate tra loro sin dalla nascita, costituenti unità strutturali e funzionali

Tessuti vegetali. Insiemi di cellule, associate tra loro sin dalla nascita, costituenti unità strutturali e funzionali I Tessuti Vegetali Tessuti vegetali Insiemi di cellule, associate tra loro sin dalla nascita, costituenti unità strutturali e funzionali Tessuti vegetali EMBRIONALI - Meristemi apicali (primari) - Meristemi

Dettagli

IL LEGNO. Cellula vegetale

IL LEGNO. Cellula vegetale IL LEGNO Il legno si ricava dal tronco di piante perenni appartenenti sia alla classe delle gimnosperme (semi a diretto contatto con l esterno) che delle angiosperme (semi contenuti all interno di un frutto

Dettagli

Botanica generale Il Legno. Prof. Marco Marchesini

Botanica generale Il Legno. Prof. Marco Marchesini Botanica generale Il Legno Prof. Marco Marchesini I REGNI CLASSIFICAZIONE DEGLI ESSERI VIVENTI LE PIANTE Cellula vegetale Struttura della parete cellulare S3: parete secondaria (strato più sottile) con

Dettagli

FUSTO STRUTTURA PRIMARIA ACCRESCIMENTO SECONDARIO IN SPESSORE

FUSTO STRUTTURA PRIMARIA ACCRESCIMENTO SECONDARIO IN SPESSORE ANATOMIA VEGETALE FUSTO STRUTTURA PRIMARIA ACCRESCIMENTO SECONDARIO IN SPESSORE 1) organo di sostegno 2) collegamento tra foglie e radici (trasporto) 3) accumulo di sostanze di riserva 4) a volte funzione

Dettagli

ANATOMIA VEGETALE. Morfologia microscopica

ANATOMIA VEGETALE. Morfologia microscopica ANATOMIA VEGETALE Morfologia microscopica ANATOMIA DEL FUSTO ZONA EMBRIONALE ZONA DI DISTENSIONE E DIFFERENZIAMENTO ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA E presente tutte le piante. E la struttura definitiva in tutte

Dettagli

OASI WWF BOSCO VILLORESI CENSIMENTO FLORISTICO ARBOREO-ARBUSTIVO. Dott. Nat. Giuseppe Stablum

OASI WWF BOSCO VILLORESI CENSIMENTO FLORISTICO ARBOREO-ARBUSTIVO. Dott. Nat. Giuseppe Stablum OASI WWF BOSCO VILLORESI CENSIMENTO FLORISTICO ARBOREO-ARBUSTIVO Dott. Nat. Giuseppe Stablum MARZO 2012/ FEBBRAIO 2013 Si illustra di seguito il censimento delle specie arboree ed arbustive della seconda

Dettagli

I TESSUTI DELLE PIANTE

I TESSUTI DELLE PIANTE I TESSUTI DELLE PIANTE COS È UN TESSUTO? Gruppo di cellule, organizzate in una unità funzionale e strutturale LE CELLULE COSTITUENTI UN TESSUTO SONO TUTTE UGUALI? Tessuti semplici Un solo tipo cellulare

Dettagli

CONTENITORE FITOCELLA (C1 - C2)

CONTENITORE FITOCELLA (C1 - C2) MONIT. 2018/2 REGIONE CAMPANIA U.O.D. - SERVIZIO TERRITORIALE PROVINCIALE DI: SALERNO VIVAIO ISCA CERASO (SA) Specie disponibili per la consegna nel periodo 1 novembre 2018-31 marzo 2019- distribuzione

Dettagli

Tessuti Fondamentali: Cellule parenchimatiche: possiedono pareti sottili formate da una parete primaria e da una lamella mediana condivisa.

Tessuti Fondamentali: Cellule parenchimatiche: possiedono pareti sottili formate da una parete primaria e da una lamella mediana condivisa. Tessuti Fondamentali: Cellule parenchimatiche: possiedono pareti sottili formate da una parete primaria e da una lamella mediana condivisa. Hanno una forma poligonale, grandi vacuoli centrali, cloroplasti

Dettagli

ALLEGATO 1. Specie vegetali

ALLEGATO 1. Specie vegetali ALLEGATO 1. Specie vegetali Classificazione delle specie vegetali in relazione sia alle caratteristiche della specie botanica sia in relazione al contesto territoriale bolognese. Classificazione in base

Dettagli

Tessuto (sistema) conduttore L evoluzione delle piante sulla terraferma è legata allo sviluppo di un efficiente sistema di conduzione interna dei

Tessuto (sistema) conduttore L evoluzione delle piante sulla terraferma è legata allo sviluppo di un efficiente sistema di conduzione interna dei Tessuto (sistema) conduttore L evoluzione delle piante sulla terraferma è legata allo sviluppo di un efficiente sistema di conduzione interna dei liquidi. In una pianta terrestre i flussi principali sono:

Dettagli

Le cormofite (tracheofite) sono organizzate in tre organi. foglie. Ciascun organo è formato da più tessuti. fusto. radice

Le cormofite (tracheofite) sono organizzate in tre organi. foglie. Ciascun organo è formato da più tessuti. fusto. radice Le cormofite (tracheofite) sono organizzate in tre organi foglie fusto Ciascun organo è formato da più tessuti radice tessuto Insieme di cellule aggregate tra loro fin dalla nascita (origine congenita)

Dettagli

1. Sezione longitudinale: A fascetto di fibre sclerenchimatiche, B fibre isolate 2. Sezione trasversale: gruppetto di fibre

1. Sezione longitudinale: A fascetto di fibre sclerenchimatiche, B fibre isolate 2. Sezione trasversale: gruppetto di fibre 1. Sezione longitudinale: A fascetto di fibre sclerenchimatiche, B fibre isolate 2. Sezione trasversale: gruppetto di fibre Fibra sclerenchimatica del legno di Quercus crenata fibre del floema primario

Dettagli

La diversificazione delle piante testimonia la loro complessa storia evolutiva

La diversificazione delle piante testimonia la loro complessa storia evolutiva La diversificazione delle piante testimonia la loro complessa storia evolutiva Le piante si sono evolute da un gruppo di alghe verdi, una linea ha dato origine alle briofite, l altra ha dato origine alle

Dettagli

SPECIFICHE FOTOGRAFIE

SPECIFICHE FOTOGRAFIE autunno - primavera SPECIFICHE Le piante illustrate nel presente catalogo sono in ordine alfabetico per nome latino. La seguente tabella può facilitare la ricerca di specie desiderate. Nome italiano Nome

Dettagli

Cellule e tessuti vegetali

Cellule e tessuti vegetali Cellule e tessuti vegetali 1 - Organizzazione delle piante superiori. 2 - Plastidi: biogenesi, struttura e funzione. 3 - Vacuoli. 4 - Parete cellulare: lamella mediana, parete primaria, parete secondaria

Dettagli

COMUNE DI SAN MARTINO DALL ARGINE INDICAZIONI TECNICHE PER INTERVENTI DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE PAESAGGISTICA ED AMBIENTALE Vengono definiti i criteri generali per la realizzazione delle piantumazioni

Dettagli

VIVAIO. Specie arboree V 001 1,00 5,00 10,00. Piccolo * Medio * Grande * Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE 1,00 5,00 10,00

VIVAIO. Specie arboree V 001 1,00 5,00 10,00. Piccolo * Medio * Grande * Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE 1,00 5,00 10,00 VIVAIO Specie arboree V 001 Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE * * * V 002 Fam. Aceracee Acero Italiano ACER OPALUS V 003 V 004 V 005 V 006 Fam. Aceracee Acero Minore ACERO MONSPESSULANUM Fam.

Dettagli

03/02/2016. Il Legno. Struttura Anatomica. Classificazione del Legname. Altre caratteristiche macroscopiche. Composizione Chimica

03/02/2016. Il Legno. Struttura Anatomica. Classificazione del Legname. Altre caratteristiche macroscopiche. Composizione Chimica Il Legno Il legno è un MATERIALE BIOLOGICO, prodotto da organismi viventi. La STRUTTURA MICROSCOPICA è costituita da elementi cellulari sottili ed allungati, variamenti disposti a seconda della specie,

Dettagli

TESSUTI VEGETALI. - Tessuti meristematici. - Tessuti adulti

TESSUTI VEGETALI. - Tessuti meristematici. - Tessuti adulti TESSUTI VEGETALI Un tessuto è definibile come un insieme di cellule, non necessariamente identiche da un punto di vista strutturale, che svolgono la stessa funzione e che sono associate fra loro in modo

Dettagli

IL GERMOGLIO. parte epigea della pianta

IL GERMOGLIO. parte epigea della pianta IL GERMOGLIO parte epigea della pianta Funzioni foglie fotosintesi scambio di gas e traspirazione Funzioni fusto sostegno conduzione Germoglio: organizzazione strutturale più complessa della radice. E

Dettagli

COMUNE DI LORO CIUFFENNA REGOLAMENTO URBANISTICO

COMUNE DI LORO CIUFFENNA REGOLAMENTO URBANISTICO REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNE DI LORO CIUFFENNA PROVINCIA DI AREZZO Oggetto: ELABORATO di PROGETTO Abaco delle essenze per le opere a verde UFFICIO TECNICO COMUNALE PROGETTISTA INCARICATO RESPONSABILE

Dettagli

OMOXILO se compopsto da elementi istologici omogenei, le fibrotracheidi,

OMOXILO se compopsto da elementi istologici omogenei, le fibrotracheidi, L attività DIPLEURICA del CAMBIO Da origine a strati concentrici di XILEMA mentre il FLOEMA si disgrega. Lo XILEMA= Legno acquista il classico aspetto a strati (CERCHIE ANNUALI) Il legno (XILEMA) può essere:

Dettagli

RADICE. È la. prima struttura che emerge da un seme in germinazione. Le due funzioni principali sono l ancoraggio.

RADICE. È la. prima struttura che emerge da un seme in germinazione. Le due funzioni principali sono l ancoraggio. RADICE da: Biologia delle piante (P.H. Raven et alii) È la prima struttura che emerge da un seme in germinazione. Le due funzioni principali sono l ancoraggio e l assorbimentol assorbimento. Funzioni associate

Dettagli

Esercitazione - Struttura anatomica della FOGLIA

Esercitazione - Struttura anatomica della FOGLIA Esercitazione - Struttura anatomica della FOGLIA La foglia ha una struttura organizzata in una porzione tegumentale, una fondamentale e una di conduzione. Essa è un organo laterale del fusto di origine

Dettagli

Pagina n 1/3 COMUNE DI REDONDESCO POL RIS - Studio Associato Via Pietro Verri, Mantova (MN) - Tel INDICAZIONI TECNICHE PER INT

Pagina n 1/3 COMUNE DI REDONDESCO POL RIS - Studio Associato Via Pietro Verri, Mantova (MN) - Tel INDICAZIONI TECNICHE PER INT Pagina n 1/3 COMUNE DI REDONDESCO POL RIS - Studio Associato Via Pietro Verri, 33-46100 - Mantova (MN) - Tel. 0376.248808 INDICAZIONI TECNICHE PER INTERVENTI DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE PAESAGGISTICA

Dettagli

tessuti meristematici tessuti definitivi o adulti.

tessuti meristematici tessuti definitivi o adulti. Un tessuto è definibile come un insieme di cellule che svolgono la stessa funzione e che sono associate fra loro in modo congenito. Una prima classificazione : tessuti meristematici tessuti definitivi

Dettagli

Tessuti parenchimatici

Tessuti parenchimatici Tessuti parenchimatici Tessuti primari che derivano dal meristema fondamentale Costituiscono la massa principale del corpo della pianta Si trovano al di sotto dei tessuti tegumentali esterni e circondano

Dettagli

Tessuti gruppi di cellule strutturalmente e/o funzionalmente distinte.

Tessuti gruppi di cellule strutturalmente e/o funzionalmente distinte. Tessuti Tessuti gruppi di cellule strutturalmente e/o funzionalmente distinte. Tessuti embrionali o meristemi Tessuti adulti (o definitivi) Meristemi primari Tessuti definitivi primari Meristemi secondari

Dettagli

TESSUTO FONDAMENTALE

TESSUTO FONDAMENTALE TESSUTO FONDAMENTALE Deriva dal meristema fondamentale e dai meristemi laterali E formato da cellule generalmente vive a maturità, dotate della sola parete primaria Comprende: -Il tessuto fondamentale

Dettagli

TESSUTI DI CONDUZIONE

TESSUTI DI CONDUZIONE TESSUTI DI CONDUZIONE I tessuti di conduzione costituiscono i sistemi di trasporto a lunga distanza Il trasporto di acqua e sali minerali (linfa grezza) avviene nello XILEMA o LEGNO Il trasporto delle

Dettagli

COLLENCHIMA SCLERENCHIMA

COLLENCHIMA SCLERENCHIMA TESSUTI MECCANICI I TESSUTI MECCANICI COMPRENDONO COLLENCHIMA SCLERENCHIMA Tessuti meccanici COLLENCHIMA cellule vive piuttosto elastiche Cellule provviste della sola parete primaria pectocellulosica.

Dettagli

REGOLAMENTO SULLA TUTELA DEL PATRIMONIO ARBOREO. (Approvato con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 41 del 24/7/1997. In vigore 4/8/1997)

REGOLAMENTO SULLA TUTELA DEL PATRIMONIO ARBOREO. (Approvato con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 41 del 24/7/1997. In vigore 4/8/1997) REGOLAMENTO SULLA TUTELA DEL PATRIMONIO ARBOREO (Approvato con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 41 del 24/7/1997. In vigore 4/8/1997) ART. 1 (Ambito d applicazione) Il presente regolamento si

Dettagli

C O M U N E D I L O R O C I U F F E N N A

C O M U N E D I L O R O C I U F F E N N A PROGETTO C O M U N E D I L O R O C I U F F E N N A P R O V I N C I A D I A R E Z Z O APPENDICE B4 R E G O L A M E N T O U R B A N I S T I C O PROGETTISTA CONSULENZA GEOLOGICA RESPONSABILE DI PROGETTO UFFICIO

Dettagli

CENSIMENTO ALBERI MONUMENTALI

CENSIMENTO ALBERI MONUMENTALI CENSIMENTO ALBERI MONUMENTALI - P. Indipendenza, 14-28822 Il censimento - gli attori Amministrazione Provinciale Area Ambiente - Ufficio Protezione Ambiente Amministrazioni Comunali Tecnici Incaricati

Dettagli

Difesa Ambientale. Endoterapia ARBOPROF. Dr. G. Longhin 03/09/18

Difesa Ambientale. Endoterapia ARBOPROF. Dr. G. Longhin 03/09/18 Difesa Ambientale Endoterapia ARBOPROF Dr. G. Longhin 1 ENDOTERAPIA: COS E E l unico metodo che consente la difesa del verde urbano in ogni situazione contro ogni attacco 2 Endoterapia Unico intervento

Dettagli

1. Corteccia esterna 2. Libro 3. Cambio 4. Legno fisiologicamente attivo 5. Legno non fisiologicamente attivo

1. Corteccia esterna 2. Libro 3. Cambio 4. Legno fisiologicamente attivo 5. Legno non fisiologicamente attivo Dal punto di vista istologico: i rami, le branche ed il fusto sono caratterizzati da una struttura secondaria e si accrescono solo in senso radiale, in seguito all attività del cambio interposto tra il

Dettagli

LE PARTI DELLA PIANTA

LE PARTI DELLA PIANTA LE PARTI DELLA PIANTA Esistono vari tipi di vegetali, ma quasi tutti sono formati da tre parti fondamentali: FOGLIE Le radici FUSTO Il fusto Le foglie RADICI Le radici hanno tre compiti principali: 1.

Dettagli

IL P.L.I.S. DEL BASSO CORSO DEL FIUME BREMBO UN OCCASIONE COLTA DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

IL P.L.I.S. DEL BASSO CORSO DEL FIUME BREMBO UN OCCASIONE COLTA DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO IL P.L.I.S. DEL BASSO CORSO DEL FIUME BREMBO UN OCCASIONE COLTA DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO IL P.L.I.S. DEL BASSO CORSO DEL FIUME BREMBO BONATE SOTTO Sup. territ. 594 ha Sup. a parco 116 ha MADONE

Dettagli

Sistema Museale di Ateno Università degli Studi di Bari Museo Orto Botanico. AREE DISCIPL. 3c La misura del tempo

Sistema Museale di Ateno Università degli Studi di Bari Museo Orto Botanico. AREE DISCIPL. 3c La misura del tempo Sistema Museale di Ateno Università degli Studi di Bari Museo Orto Botanico AREE DISCIPL. 3c La misura del tempo Laboratorio: DENDROCRONOLOGIA: LA STORIA IN UN TRONCO Premessa Durante il percorso gli studenti

Dettagli

Gli alberi in inverno Scopriamo le cortecce

Gli alberi in inverno Scopriamo le cortecce TUTTE LE IMMAGINI: RITA GANZ / WWF SVIZZERA Suggerimenti per attività all aperto Gli alberi in inverno Scopriamo le cortecce Con la neve, quando il cielo è grigio o di un celeste intenso, poco importa:

Dettagli

Evoluzione del cormo: radice fusto foglia. tessuti primari: Da un embrione pluricellulare per accrescimento primario e secondario

Evoluzione del cormo: radice fusto foglia. tessuti primari: Da un embrione pluricellulare per accrescimento primario e secondario Evoluzione del cormo: radice fusto foglia Da un embrione pluricellulare per accrescimento primario e secondario tessuti primari: tegumentali vascolari fondamentali Le cellule giovani derivano dall attività

Dettagli

Una siepe per Zelata

Una siepe per Zelata Una siepe per Zelata Ogni anno nel mese di novembre Legambiente, in collaborazione con il ministero dell Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, promuove la Festa dell albero : una giornata

Dettagli

Il legno legno scorza cilindro centrale corteccia epidermide libro legno cambio

Il legno legno scorza cilindro centrale corteccia epidermide libro legno cambio Il legno Comunemente si indica come legno la parte del fusto degli alberi che si trova sotto la cosiddetta scorza (comunemente detta corteccia). Nel 1 anno di vita del fusto si distingue una zona a funzione

Dettagli

Obbligo per il comune di porre a dimora un albero per ogni neonato residente

Obbligo per il comune di porre a dimora un albero per ogni neonato residente BOLLETTINO UFFICIALE REGIONALE 27 7 1994 N. 17 LEGGE REGIONALE N. 33 DEL 05 07 1994 LIGURIA Obbligo per il comune di porre a dimora un albero per ogni neonato residente ARTICOLO 1 (Finalita') 1. La presente

Dettagli

Il regno delle piante. Enrico Degiuli Classe Prima

Il regno delle piante. Enrico Degiuli Classe Prima Il regno delle piante Enrico Degiuli Classe Prima Caratteristiche del regno delle piante Il regno delle piante è formato dagli organismi: Autotrofi Pluricellulari Con differenziazione cellulare (le cellule

Dettagli

Citta' di Roncade-arrivo -Prot n del Cat.6 Cl.1 Fasc.

Citta' di Roncade-arrivo -Prot n del Cat.6 Cl.1 Fasc. PIANO URBANISTICO ATTUATIVO EX OFFICINE MENON COMUNE DI RONCADE (TV) P.I.4 VARIANTE - SCHEDA DI ACCORDO 04 PRONTUARIO PER LA MITIGAZIONE AMBIENTALE 1. Premessa Il presente prontuario correda la documentazione

Dettagli

Briofite: muschi ed epatiche

Briofite: muschi ed epatiche Briofite Le briofite rappresentano l'anello di congiunzione fra piante acquatiche e terrestri, la loro vita si svolge in parte in ambiente acquatico e in parte in ambiente terrestre. Sono piante molto

Dettagli

COS'È PIÙ ALBERI = ARIA PIÙ PULITA. Questo progetto nasce dalla volontà del tuo Comune di regalarti alberi da piantare nella tua proprietà.

COS'È PIÙ ALBERI = ARIA PIÙ PULITA. Questo progetto nasce dalla volontà del tuo Comune di regalarti alberi da piantare nella tua proprietà. COS'È Questo progetto nasce dalla volontà del tuo Comune di regalarti alberi da piantare nella tua proprietà. Vogliamo che il nostro territorio sia immerso nella natura per migliorare la qualità diretti

Dettagli

TIMBRO A DATA DEL PROTOCOLLO DI PRESENTAZIONE Mod. 10

TIMBRO A DATA DEL PROTOCOLLO DI PRESENTAZIONE Mod. 10 TIMBRO A DATA DEL PROTOCOLLO DI PRESENTAZIONE Mod. 10 Alla COMUNITA MONTANA VALNERINA Sede Legale:Via Manzoni,8-06046 NORCIA Sede Operativa:Via delle Portelle,4-05100 TERNI OGGETTO:COMUNICAZIONE DI INTERVENTO

Dettagli

Sezione trasversale di un giovane rizoma di Nephrolepis (protostele).

Sezione trasversale di un giovane rizoma di Nephrolepis (protostele). Esercitazione - Struttura anatomica del FUSTO La struttura anatomica del fusto è organizzata in una zona tegumentale, una zona corticale e una zona del cilindro centrale. L origine di queste tre porzioni,

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO Settore Politiche Sociali e Salute LA VITA ANNO SCOLASTICO ISTRUTTORE EDUCATIVO: BREMBILLA LAURA

PROVINCIA DI BERGAMO Settore Politiche Sociali e Salute LA VITA ANNO SCOLASTICO ISTRUTTORE EDUCATIVO: BREMBILLA LAURA PROVINCIA DI BERGAMO Settore Politiche Sociali e Salute LA VITA ANNO SCOLASTICO 2009-2010 ISTRUTTORE EDUCATIVO: BREMBILLA LAURA 1 INDICE IL REGNO VEGETALE pag. 3 RADICI, FUSTO, FOGLIE parte generale pag.

Dettagli

INTEGRAZIONI ART. 19 E 19.2 N.T.A.-ZONE TERRITORIALI OMOGENEE E ELABORATO N 5 DELL ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE

INTEGRAZIONI ART. 19 E 19.2 N.T.A.-ZONE TERRITORIALI OMOGENEE E ELABORATO N 5 DELL ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE APPENDICE 3 INTEGRAZIONI ART. 19 E 19.2 N.T.A.-ZONE TERRITORIALI OMOGENEE E ELABORATO N 5 DELL ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE 103 INDICAZIONI RIGUARDANTI I MODI E LE SPECIE DA UTILIZZARE NEGLI INTERVENTI

Dettagli

ancoraggio assorbimento organo di riserva conduzione ormoni (citochinine e gibberelline)

ancoraggio assorbimento organo di riserva conduzione ormoni (citochinine e gibberelline) Radici ancoraggio assorbimento organo di riserva conduzione ormoni (citochinine e gibberelline) RADICE EMBRIONALE radichetta La prima struttura a formarsi nell embrione è la radice primaria o radichetta,

Dettagli

SCHEDA DI OFFERTA PREZZI UNITARI

SCHEDA DI OFFERTA PREZZI UNITARI Fornitura franco cantiere di alberi delle seguenti specie: Quercus robur in zolla-rete coltivata in vaso air pot con almeno 6 trapianti, circonferenza fusto 60-70 cm altezza complessiva 700-900 cm larghezza

Dettagli

APPENDICE AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE (Delibera n 228 del 09/09/1993)

APPENDICE AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE (Delibera n 228 del 09/09/1993) APPENDICE AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE (Delibera n 228 del 09/09/1993) REGOLAMENTO PER L ABBATTIMENTO DI ALBERATURE CHE ECCEDA LA SFERA DELLA CONDUZIONE AGRARIA ART. 1 CAMPO DI APPLICAZIONE Per essenze

Dettagli

ALLEGATO 1 - ELENCO SPECIE E CLONI

ALLEGATO 1 - ELENCO SPECIE E CLONI ALLEGATO 1 - ELENCO SPECIE E CLONI TABELLA 1 - CLONI DI PIOPPO per Tip. 1 - Pioppicoltura e per impianti policiclici con pioppo della Tip. 2 - ADL CLONI DI PIOPPO A MAGGIOR SOSTENIBILITA' AMBIENTALE (MSA)

Dettagli

NATURSIMUL MACERATI GLICERINATI

NATURSIMUL MACERATI GLICERINATI Macerati glicerinati Natursimul www.natursimul.it ABIES PECTINATA gemme (Abete bianco gemme) - MG - 1DH Vol. Alc. 30 % (idrato anidro 15 ml) Ingredienti: acqua, alcol etilico*, stabilizzante: glicerina

Dettagli

Definizione e origine

Definizione e origine Legno Materiali Definizione e origine Il legno è un materiale di origine naturale. Legna o legname Definizione e origine Radici, fusto e rami Definizione e origine LATIFOGLIE CONIFERE Quercia Pioppo Noce

Dettagli

Bando di concorso per l erogazione di contributi per promuovere la piantumazione di alberi e/o arbusti per siepi autoctoni in aree private.

Bando di concorso per l erogazione di contributi per promuovere la piantumazione di alberi e/o arbusti per siepi autoctoni in aree private. Settore Ambiente Prot. n. ALLEGATO 1) Bando di concorso per l erogazione di contributi per promuovere la piantumazione di alberi e/o arbusti per siepi autoctoni in aree private. 1. Oggetto Il presente

Dettagli

Cenni di anatomia del legno. Cenni di anatomia del legno. Dr. Alessandro Trevisani Sezione Tecnologia del legno.

Cenni di anatomia del legno. Cenni di anatomia del legno. Dr. Alessandro Trevisani Sezione Tecnologia del legno. Cenni di anatomia del legno Cenni di anatomia del legno Dr. Alessandro Trevisani Sezione Tecnologia del legno 2 Cenni di anatomia del legno Il legno Si chiama legno l insieme dei tessuti dello xylema che

Dettagli

Arch. Nicola BIANCO QRPH ILOH B BSGUBFRUWH DOEHUDB 1

Arch. Nicola BIANCO QRPH ILOH B BSGUBFRUWH DOEHUDB 1 Arch. Nicola BIANCO QRPHILOHBBSGUBFRUWHDOEHUDB 1 &2081(',529,*23529,1&,$',529,*2 3,$12',5(&83(52 ',,1,=,$7,9$35,9$7$ 352178$5,23(5/$48$/,7$ $5&+,7(7721,&$(', 0,7,*$=,21($0%,(17$/( Il Piano di Recupero

Dettagli

Germinazione di un seme: la radichetta è la prima parte dell embrione ad emergere dal seme

Germinazione di un seme: la radichetta è la prima parte dell embrione ad emergere dal seme Germinazione di un seme: la radichetta è la prima parte dell embrione ad emergere dal seme Schema apice/base e radiale nelle Angiosperme Fittone - Fascicolata ANGIOSPERME Principali differenze tra Monocotiledoni

Dettagli

tessuti meristematici tessuti definitivi o adulti.

tessuti meristematici tessuti definitivi o adulti. Un tessuto è definibile come un insieme di cellule che svolgono la stessa funzione e che sono associate fra loro in modo congenito. Una prima classificazione : tessuti meristematici tessuti definitivi

Dettagli

PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE

PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE PROVINCIA DI COMO Regione Lombardia PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE l.r. 5.12.2008, n. 31/2008 - art. 47, comma 2 NORME FORESTALI PARTICOLARI PER IL TERRITORIO DI COMPETENZA DELLA PROVINCIA DI COMO RICHIESTE

Dettagli

Bando di concorso per l erogazione di contributi per promuovere la piantumazione di alberi e/o arbusti per siepi autoctoni in aree private.

Bando di concorso per l erogazione di contributi per promuovere la piantumazione di alberi e/o arbusti per siepi autoctoni in aree private. Settore Ambiente Prot. n. ALLEGATO 1) Bando di concorso per l erogazione di contributi per promuovere la piantumazione di alberi e/o arbusti per siepi autoctoni in aree private. 1. Oggetto Il presente

Dettagli

COMUNE DI CHIGNOLO D'ISOLA INVENTARIO AREE VERDI

COMUNE DI CHIGNOLO D'ISOLA INVENTARIO AREE VERDI Area n 1 Nome area: Pista ciclabile sp.160 COMUNE DI CHIGNOLO D'ISOLA Acer campestre Acero campestre 4 0-6 mt. Pittosporum tobira Pittosporo 95 0.00-1.30 mt. Cotoneaster franchetti Cotognastro 95 0.00-1.30

Dettagli

Sezione longitudinale di un germoglio osservata al SEM

Sezione longitudinale di un germoglio osservata al SEM IL GERMOGLIO Il germoglio è la parte aerea della pianta ed è costituito dal fusto, dalle foglie e dalle gemme laterali, organizzati in unità dette fitomeri Sezione longitudinale di un germoglio osservata

Dettagli

ASSOCIAZIONI RADICALI

ASSOCIAZIONI RADICALI ASSOCIAZIONI RADICALI Queste associazioni forniscono in genere un considerevole beneficio alle piante, che in casi estremi, come nelle Orchidaceae ed in alcune Ericaceae, divengono dipendenti dalla simbiosi

Dettagli

TESSUTI TEGUMENTALI. Possono essere - esterni - interni

TESSUTI TEGUMENTALI. Possono essere - esterni - interni TESSUTI TEGUMENTALI isolamento e protezione dall ambiente esterno impedire una perdita incontrollata di acqua per evaporazione, evitandone il disseccamento e la morte dei tessuti interni. Vengono distinti

Dettagli

Z A N A T A G R O U P s t u d i o a s s o c i a t o COMPLESSO ALBERGHIERO VILLA BOCCHI PRONTUARIO DI MITIGAZIONE AMBIENTALE

Z A N A T A G R O U P s t u d i o a s s o c i a t o COMPLESSO ALBERGHIERO VILLA BOCCHI PRONTUARIO DI MITIGAZIONE AMBIENTALE GIEMME STILE SPA All.08 COMPLESSO ALBERGHIERO VILLA BOCCHI PRONTUARIO DI MITIGAZIONE AMBIENTALE OPERE DI COMPENSAZIONE E/O MITIGAZIONE AMBIENTALE Spazi a verde Gli interventi nelle aree preposte a verde

Dettagli

OGGETTO: DENUNCIA DI TAGLIO VEGETAZIONE Al SENSI DELLE LEGGI REGIONALI N 3 / N 9/1977.

OGGETTO: DENUNCIA DI TAGLIO VEGETAZIONE Al SENSI DELLE LEGGI REGIONALI N 3 / N 9/1977. < OGGETTO: DENUNCIA DI TAGLIO VEGETAZIONE Al SENSI DELLE LEGGI REGIONALI N 3 /1976 - N 9/1977. Il Sottoscritto Residente a Via N Tel Nella qualità di. (Proprietario, Affittuario o altri) DENUNCIA di voler

Dettagli

CITTA DI GRANAROLO DELL EMILIA

CITTA DI GRANAROLO DELL EMILIA TT 180 SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (SCIA) INTERVENTI SU ALBERATURE PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE Il/La sottoscritto/a nato/a a prov il residente in c.a.p. Via/P.zza n. Codice Fiscale:

Dettagli

Tessuti adulti. 1.Tessuti tegumentali o di rivestimento 2.Tessuti parenchimatici 3.Tessuti meccanici 4.Tessuti conduttori 5.

Tessuti adulti. 1.Tessuti tegumentali o di rivestimento 2.Tessuti parenchimatici 3.Tessuti meccanici 4.Tessuti conduttori 5. Tessuti adulti Derivano da tessuti meristematici attraverso: - crescita per divisione - crescita per distensione - differenziamento 1.Tessuti tegumentali o di rivestimento 2.Tessuti parenchimatici 3.Tessuti

Dettagli

I tessuti vegetali I tessuti sono un insieme di cellule strutturalmente e funzionalmente simili, interconnesse da plasmodesmi.

I tessuti vegetali I tessuti sono un insieme di cellule strutturalmente e funzionalmente simili, interconnesse da plasmodesmi. I tessuti vegetali I tessuti sono un insieme di cellule strutturalmente e funzionalmente simili, interconnesse da plasmodesmi. I tessuti vegetali sono formati da cellule che derivano dalla divisione di

Dettagli

Chiave analitica per il riconoscimento degli alberi più comuni

Chiave analitica per il riconoscimento degli alberi più comuni degli alberi più comuni Una chiave analitica consiste di una sequenza di domande che prevedono solitamente due possibili risposte, relative alla presenza o all assenza di un certo carattere. Ogni risposta

Dettagli

La struttura del legno è composta da : 50% di carbonio. 42% di ossigeno. 6% di idrogeno. 2% di minerali,azoto,pigmenti

La struttura del legno è composta da : 50% di carbonio. 42% di ossigeno. 6% di idrogeno. 2% di minerali,azoto,pigmenti Caratteristiche del legno: La sua duttilità lo ha reso il materiale preferito dai tempi più remoti. L uomo, a qualsiasi popolazione appartenesse, lo utilizzò per realizzare non solo mobili, ma abitazioni,

Dettagli

Il vacuolo. Come organulo osmoregolatore, funzionale al. mantenimento del turgore cellulare

Il vacuolo. Come organulo osmoregolatore, funzionale al. mantenimento del turgore cellulare Il vacuolo Come organulo osmoregolatore, funzionale al mantenimento del turgore cellulare Movimento dell acqua e dei soluti acqua + soluti POTENZIALE CHIMICO POTENZIALE DI ENERGIA POTENZIALIE IDRICO acqua

Dettagli

Parco Gallazzi-Vismara

Parco Gallazzi-Vismara Parco Gallazzi-Vismara Grazie a un lascito testamentario dell ex sindaco, già podestà e commissario prefettizio Eliseo Vismara, alla fine degli anni Cinquanta nasceva su una porzione di terreno agricolo

Dettagli

Tallofite: vegetali il cui corpo non è differenziato in tessuti (alghe, piante terrestri più primitive)

Tallofite: vegetali il cui corpo non è differenziato in tessuti (alghe, piante terrestri più primitive) Tallofite: vegetali il cui corpo non è differenziato in tessuti (alghe, piante terrestri più primitive) Cormofite: vegetali il cui corpo è differenziato in tessuti. Il corpo vegetativo è organizzato in

Dettagli

Caratteri delle foglie

Caratteri delle foglie La foglia Caratteri delle foglie Forme di foglia semplice Tipi di margine fogliare Foglia composta Alla base del picciolo possono formarsi espansioni squamiformi, dette STIPOLE, con funzione fotosintetica

Dettagli

Gemmoderivati IT-NA000-10

Gemmoderivati IT-NA000-10 Esempio Biotest 18/02/2014 Gemmoderivati Sistema aziendale conforme IT-NA000-10 UNI EN ISO 9001:2008 Azienda iscritta presso l Anagrafe nazionale delle ricerche del Ministero dell Università e ricerca.

Dettagli

L INIZIO DEL PERCORSO

L INIZIO DEL PERCORSO L INIZIO DEL PERCORSO Il nostro percorso alla scoperta dei nomi e delle caratteristiche degli alberi che compongono il nostro giardino ha inizio con una lezione di botanica tenuta da Pietro, studente universitario.

Dettagli

Seme germinabile, mondato da impurità ed idoneo alla semina

Seme germinabile, mondato da impurità ed idoneo alla semina PULITURA DELLE SEMENTI Seme germinabile, mondato da impurità ed idoneo alla semina ESTRAZIONE DELLE SEMENTI DAI FRUTTI Frutti carnosi delle angiosperme Pseudofrutti carnosi delle gimnosperme Frutti secchi,

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE COMUNE DI PONTELONGO PROVINCIA DI PADOVA REGIONE VENETO PIANO DI LOTTIZZAZIONE C2/1 San Lorenzo NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ALLEGATO: C Art. 1 - Premessa 1. Ai fini della loro trasformazione urbanistico-edilizia,

Dettagli

LATIFOGLIE. Specie in latino. Specie in italiano Età Altezze Circonferenza. Provenienza. Prezzo in Fr. Tipo. Pagina 1 di 5

LATIFOGLIE. Specie in latino. Specie in italiano Età Altezze Circonferenza. Provenienza. Prezzo in Fr. Tipo. Pagina 1 di 5 Latifoglie 100 Acer campestre Acero campestre Losone, P, 270 Corteglia, S, 400 Mezzana, P, 300 1/10-230 13/15 1/2 30/60 - - 1/2 80/120 - - 1/3 140/170 - - 1/4-250/300 6/10 1 55.00 Zolla 100.04 Acer negundo

Dettagli

Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici. IL TARLO ASIATICO DEL FUSTO Anoplophora glabripennis

Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici. IL TARLO ASIATICO DEL FUSTO Anoplophora glabripennis Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici IL TARLO ASIATICO DEL FUSTO Anoplophora glabripennis Cuneo, 3 ottobre 2018 Primi ritrovamenti in Piemonte 2018-30 luglio 2018 a Vaie (TO) in un viale

Dettagli

6. CARATTERISTICHE MORFO-ANATOMICHE DEL LEGNO DI SALICE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SALICE BIANCO

6. CARATTERISTICHE MORFO-ANATOMICHE DEL LEGNO DI SALICE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SALICE BIANCO 6. CARATTERISTICHE MORFO-ANATOMICHE DEL LEGNO DI SALICE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SALICE BIANCO TIZIANA URSO (*) Le specie arboree del genere Salix L. sono caratterizzate da un legno di colore chiaro

Dettagli

RIQUALIFICAZIONE NEL TERRITORIO ANCHE IN VISTA DI EXPO Silvano Menguzzo Veronica Cappa

RIQUALIFICAZIONE NEL TERRITORIO ANCHE IN VISTA DI EXPO Silvano Menguzzo Veronica Cappa RIQUALIFICAZIONE NEL TERRITORIO ANCHE IN VISTA DI EXPO 2015 Silvano Menguzzo Veronica Cappa PIANO DI LOTTA CONTRO ANOPLOPHORA SPP. 2008/2013 Risorse economiche a disposizione per la riqualificazione: 1.905.000

Dettagli

Alberi della Basilicata

Alberi della Basilicata Antonio Bellotti Donatello Mininni Consulenza di: Antonella Logiurato Alberi della Basilicata Le principali specie sul territorio lucano Consiglio Regionale della Basilicata Si ringrazia per le fotografie

Dettagli