Scuola di Fotografia
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- Lucia Romagnoli
- 7 anni fa
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1 Scuola di Fotografia Divieto di riproduzione parziale o totale con qualsiasi mezzo del contenuto di questo documento. Il suo utilizzo è da intendersi a solo scopo personale ed è vietata la sua diffusione. Tutti i diritti riservati. Copyright PhotoStudioArt. In questo periodo mi capita continuamente di leggere discussioni sul fatto che la macchina fotografia x produce files più tridimensionali di quanto non faccia la macchina y... o almeno, che danno un'impressione maggiore di tridimensionalità. Ora, al di là del fatto che al massimo si parla dell'impressione di tridimensionalità data o dalla stampa dei file suddetti, o dalla loro visione a video, o dalla loro proiezione digitale... se non stiamo parlando di ologrammi, quelli veri, allora stiamo anche parlando di immagini bidimensionali. Eppure tutti abbiamo detto almeno una volta che la tal foto è, o sembra, tridimensionale... Ed é di questo che ci occupiamo stavolta: della percezione della tridimensionalità, ovvero la percezione della terza dimensione, della forma in 3d degli oggetti rappresentati in una fotografia, che é per default in DUE sole dimensioni. Osservate questa immagine: Credo che nessuno avrà difficoltà a vedere queste "semi-sfere" come oggetti in tre dimensioni, giusto? Ma sono concave o convesse? Dipende. Dipende da dove immaginiamo che sia collocata la fonte di luce... Se immaginiamo queste semi-sfere illuminate da destra, le vedremo convesse. Se le pensiamo illuminate da sinistra, invece, le percepiremo concave. Ovviamente, la "preferenza naturale" è individuale... anche se sospetto che anche qui il mancinismo abbia una parte, ma non so quanto rilevante, in quanto non sono a conoscenza di esperimenti al riguardo. Guardate ora questa immagine:
2 ...e provate a vedere ENTRAMBE le file come concave o come convesse, allo stesso tempo! La sensazione è, o dovrebbe essere (meglio essere prudenti...), quella di un sinuoso "tubo" illuminato da destra... impressione rafforzata dalle due "semi-sfere" in alto, che sembrano coerenti con tale schema, ed appaiono una concava (quella in basso) e una convessa (quella in alto). Eppure TUTTE queste immagini sono a due dimensioni. In questa immagine, il cervello percepisce la luce come "proveniente dall'alto"... e attribuisce volume di conseguenza, stabilendo anche cosa sia concavo e cosa convesso:
3 Ta-dah! Oh... Uguale! E' ovvio che il chiaro-scuro determina, rappresentandola "direttamente", la direzione percepita della luce. Ma c'é un altro fenomeno che entra in gioco, e che determina la forma e la dimensione, oltre che la "tri-dimensionalità" vera e propria: la sfumatura. Osservate: In questa immagine, in entrambi i campi la direzione della luce è chiaramente determinata. Eppure, solo uno dei due appare tridimensionale... l'altro è solo un gruppo di dischi piatti, mezzi neri e mezzi bianchi. E c'é un altro aspetto intrigante, che ci mostra come la questione sia complessa ed essenzialmente fenomenica.
4 Da sinistra: - come abbiamo già visto in altri esempi, i 4 cerchi opportunamente tagliati e disposti ci portano a percepire un cerchio senza margini, ma chiaramente e cristallinamente percepito; - l'aggiunta di una "sfumatura" trasforma il cerchio in una inequivocabile sfera; - se disegnamo un contorno reale, non è nemmeno lontanamente altrettanto efficace. Ora, cosa succede se, oltre al contorno circolare, aggiungiamo un cambiamento di luminosità? E se mettiamo uno sfondo colorato? Nel primo caso, l'illusione della sfera è perfetta e inevitabile. Nel secondo, invece, anche se il contorno viene ugualmente definito, la percezione della "profondità", della tridimensionalità, scompare, almeno in buona parte. Come mai? Perché il colore dello sfondo non è sufficiente... La sua luminosità corrisponde a quella del cerchio ombreggiato, e questo annulla l'effetto 3D. E' più facile percepire un foglio azzurro sfumato, con un foro circolare, oltre il quale si trova un piano grigio con la stessa sfumatura... eventualmente.
5 Nel pannello di sinistra, "a", l'occhio è perfettamente in grado di vedere forme concave e convesse, ed anche di raggrupparle insieme. Questo non è altrettanto possibile nel pannello "b"... Ma questi "pannelli" sono "illuminati dall'alto"... cosa succede se ci troviamo di fronte ad una configurazione "illuminata di lato"? Ecco qui. Guardatela per un po'. Poi ruotatela di 90, da una parte e dall'altra, e osservate cosa succede.
6 Prendete il tempo che vi serve, e notate se le varie forme concave e convesse si "raggruppano" in modo diverso. Se tutto va bene, ruotando la figura di 90 dovreste vedere che si forma un "triangolo". Non perfetto, ok, ma pur sempre una "formazione triangolare"... Ora, una cosa interessante è che la percezione delle simmetrie avviene solo dopo che il cervello ha elaborato la forma tramite l'ombreggiatura... Guardate qui: A occhio, il pannello di sinistra viene percepito come "simmetricamente ordinato attorno all'asse orizzontale". Ma questo solo perché consideriamo le forme tridimensionali... Infatti, se consideriamo soltanto le figure bi-dimensionali, e quindi il chiaro-scuro anziché il concavo-convesso, è quella di destra ad essere simmetrica rispetto allo stesso asse... solo che é persino difficile vederlo! Per finire, un altro aspetto della questione (non è mai così semplice...). Ricordate il principio della "figura/sfondo"? Beh, si può applicare anche qui, e cambia radicalmente la percezione delle figure.
7 Guardate questa immagine: Cosa succede se, nella figura "a", noi poniamo la nostra attenzione al pattern di chiaro-scuro? Che possiamo interpretare la figura come "un piano grigio con 16 fori rotondi, in 4 file di 4, attraverso cui si vedono della bande sfumate". E diventa più difficile percepire le sfere... anzi, le due configurazioni percettive non si possono percepire insieme. E nella figura "b"? Qui è un po' più complicato. Ci vorrebbe un visore stereoscopico... ma se siete capaci di vedere gli stereogrammi, ovvero di incrociare gli occhi (o guardare "oltre") fino a fondere insieme le due immagini nel pannello "b", le sfere che appaiono ad un primo sguardo scompaiono e rimane una finestra circolare in un foglio grigio, sospeso sopra un piano ombreggiato... Interessante, no? Pensateci, quando disporrete le luci per il vostro prossimo ritratto, still life, o qualsiasi altra foto in "luce controllata"... e anche quando cercherete la lue "giusta" per un paesaggio, o qualsiasi altra foto! Ludofox: Vorrei aggiungere un altro elemento che credo sia fortemente correlato a ciò che è stato scritto in questi ultimi interventi. La figura seguente è una piccola porzione della figura "C" (la terza dall'alto) del tuo primo intervento. Si osservano due semi-sfere con sfumatura sull'asse verticale. Come detto poco fa, possiamo scegliere se vedere quella in alto concava e di conseguenza vedremo quella in basso convessa... e viceversa.
8 Ma se le osserviamo all'interno della figura intera allora i dubbi svaniscono come per incanto: quella sopra è convessa, quella sotto è concava. Sembrerebbe una situazione che contraddice il mio precedente intervento. Non è così. In effetti, è il salsicciotto che fornisce l'informazione determinante per eliminare l'ambiguità. E' il salsicciotto che è senza alcun dubbio convesso e ci indica che la luce proviene
9 inequivocabilmente da destra. L'elemento che determina questa certezza é il comportamento di luce ed ombra nelle parti indicate. Le due semi-sfere, essendo parte integrante del salsicciotto, vengono inevitabilmente lette allo stesso modo...
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