PUGLIA REGIONE TRAINANTE PER L OLIVICOLTURA NAZIONALE? Il ruolo ricoperto nell ultimo trentennio, nell analisi storica di un osservatore speciale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PUGLIA REGIONE TRAINANTE PER L OLIVICOLTURA NAZIONALE? Il ruolo ricoperto nell ultimo trentennio, nell analisi storica di un osservatore speciale"

Transcript

1 Workshop Innovation Tergeo PUGLIA REGIONE TRAINANTE PER L OLIVICOLTURA NAZIONALE? Il ruolo ricoperto nell ultimo trentennio, nell analisi storica di un osservatore speciale Giuseppe Mauro Ferro Accademico dei Georgofili Enovitis in Campo Torrevento, Corato (Bari) giugno 2016

2 INTRODUZIONE (1) Quando nel 1957, con il Trattato di Roma, fu deciso di istituire la Comunità Economica Europea, furono riconosciuti come prioritari gli obiettivi da realizzare per l agricoltura Fu quindi imposta agli Stati Membri una non sempre facile riconversione delle attività in essere nel settore In alcuni comparti furono ripartite anche quote produttive limitate

3 INTRODUZIONE (2) Gli intenti dichiarati erano quelli di: - distribuire più razionalmente le attività fra i diversi Paesi - incrementare la produttività - assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola - stabilizzare i mercati - garantire la sicurezza degli approvvigionamenti - assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori

4 INTRODUZIONE (3) Con questi fini nacque la PAC, che è stata poi riformata più volte, anche violando le tuttora vigenti regole del Trattato di Roma e di altri successivi Di fatto, l originaria impostazione è stata rovesciata, riducendo le produzioni agricole e rendendo precari i redditi degli agricoltori La Comunità Europea ha inoltre imposto direttive che hanno determinato un progressivo allargamento del tradizionale settore primario, inglobandovi altre attività, quali la pesca La stessa definizione di imprenditore agricolo è stata allargata, includendovi i contoterzisti che non partecipano ai rischi di impresa

5 INTRODUZIONE (4) L antico e generale termine di multifunzionalità è stato attribuito alle aziende agricole che hanno avuto libertà di svolgere anche attività specifiche di altri settori (commercio, artigianato, turismo, servizi, ecc.) Si è così innescata nelle campagne un impropria e progressiva agrarizzazione di qualsiasi attività, perseguendo un indirizzo definito rurale Sono stati a questo scopo distribuiti cospicui finanziamenti, tratti comunque dal capitolo che, nel bilancio europeo, è assegnato all agricoltura (oggi ne assorbirebbe circa il 40%)

6 INTRODUZIONE (5) Questi interventi non solo hanno distratto fondi destinati all agricoltura, ma anche sottratto manodopera (già carente) nel settore primario. Inoltre, hanno contribuito a far crescere le esigenze edilizie, l urbanizzazione e la cementificazione delle campagne, con ulteriori riduzioni delle superfici agrarie coltivabili SAU) Il settore primario invece è stato sempre chiaramente e significativamente limitato all insieme delle attività agro-silvopastorali Anche la più moderna definizione di agricoltura, quale gestione razionale e tutela delle risorse rinnovabili della biosfera, non contempla gli sconfinamenti di recente concessi, mentre la conservazione della biosfera costituisce da sempre un obiettivo che qualifica i veri agricoltori

7 PAC - REG. (CEE) n. 136/66 del 22/09/1966 Attuazione di un Organizzazione Comune dei Mercati nel Settore dei Grassi Con tale regolamento la Comunità Economica Europea riconobbe sostanzialmente che la situazione dei mercati dei grassi di origine vegetale era caratterizzata dall importanza del fabbisogno e dalla scarsità della produzione totale Gli Stati Membri dipendevano largamente dal mercato mondiale per quanto riguardava l approvvigionamento in questo settore Per aumentare la produzione di olio di oliva in Italia e in Francia (Spagna, Grecia e Portogallo non facevano parte della CEE) a prezzi competitivi fu istituito, fra gli altri, un aiuto alla produzione, sotto forma di integrazione di prezzo, affinché gli olivicoltori investissero il sussidio ricevuto non solo per integrare i bilanci, ma anche per ammodernare gli impianti

8 RIFORME DELLA PAC OCM OLIO D OLIVA (1) Per moltissimi anni il settore è stato tutelato a 360 con il riconoscimento dei seguenti aiuti: - ai produttori, un aiuto alla produzione così come dichiarata in domanda, che fosse compatibile con le rese comunitarie in olive ed in olio, senza tener conto della qualità - ai confezionatori (per la stragrande maggioranza commercianti ed industriali del settore), un aiuto al consumo per ogni litro di olio di oliva confezionato ed immesso sul mercato (fino alla campagna 1997/98) - ai produttori, commercianti ed industriali la possibilità di conferire all ammasso AIMA, a prezzi oltremodo interessanti, la produzione che non trovava collocazione sul libero mercato (fino alla campagna 1997/98)

9 RIFORME DELLA PAC OCM OLIO D OLIVA (2) L OCM olio d oliva dal 1966 ha avuto varie riforme, che hanno previsto il passaggio dall integrazione di prezzo all aiuto alla produzione, fino a quella che dal 2006 ha svincolato dalla produzione gli aiuti diretti agli olivicoltori (disaccoppiamento totale) Sempre dal 2006, cospicue risorse sono state trasferite dal primo pilastro (interventi di mercato e pagamenti diretti agli olivicoltori) al secondo pilastro (sviluppo rurale) Il finanziamento della PAC è assicurato da due fondi: - il Feaga (Fondo europeo agricolo di garanzia) - il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale)

10 Fonte: ISTAT PERDITA DI VALORE A SEGUITO DEL DISACCOPPIAMENTO TOTALE Andamento della produzione agricola ai prezzi di base del settore agricolo e olivicolo in Puglia (valori correnti, 2000 = 100) Prodotti olivicoli Produzione agricola totale

11 ELEVATO COSTO DEL LAVORO IN AGRICOLTURA ALIQUOTE CONTRIBUTIVE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA SOCIALE A CARICO DEL DATORE DI LAVORO NEI PRINCIPALI PAESI DELL UE PER I LAVORATORI STAGIONALI Paesi UE Aliquote contributive % GERMANIA 0,02 OLANDA 2,28 BELGIO 8,25 REGNO UNITO 12,00 FRANCIA 13,01 DANIMARCA 15,00 SPAGNA 18,16 PORTOGALLO 21,00 ITALIA 35,30 Fonte: CIA.

12 PIANO OLIVICOLO NAZIONALE - ANNO 1981 (1) Agli inizi degli anni 80, dopo l adesione della Grecia alla Comunità Europea (1/01/1981) ed in previsione dell adesione di Spagna e Portogallo avvenuta il 1 gennaio 1986, il Ministero dell Agricoltura coinvolse la filiera olivicola-olearia nazionale per la definizione di un Piano Olivicolo che avesse come obiettivo fondamentale l ammodernamento del settore, tenuto conto che: - un 30% dell olivicoltura nazionale era già competitiva a livello internazionale - un altro 30% aveva bisogno di interventi sostanziali per essere resa competitiva - la restante percentuale di olivicoltura aveva solo fini paesaggistici e di difesa del territorio dal punto di vista idrogeologico

13 PIANO OLIVICOLO NAZIONALE - ANNO 1981 (2) Il costo presunto dell attuazione del Piano era stato determinato in miliardi delle vecchie lire! Furono stampate varie pubblicazioni, mi ricordo era un opuscolo di color verde intenso con l intestazione Piano Olivicolo Nazionale Naturalmente non se ne fece nulla e più volte negli anni successivi, in particolari momenti di crisi del settore, fu rispolverato ma mai con la consapevolezza di metterlo in pratica

14 PIANO OLIVICOLO NAZIONALE ANNO 2016 (1) Nel corso del 2015 il MIPAAF di concerto con la filiera olivicola olearia italiana ha definito un Piano Olivicolo Nazionale i cui obiettivi strategici sono: - incrementare la produzione nazionale di olive e di olio extravergine, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l introduzione di nuovi sistemi produttivi - sostenere le attività di ricerca per accrescere la competitività

15 PIANO OLIVICOLO NAZIONALE ANNO 2016 (2) - finanziare iniziative per la valorizzazione del prodotto italiano e per la promozione e il miglioramento della qualità - stimolare il recupero delle varietà e delle cultivar nazionali delle olive da mensa e incentivare la meccanizzazione - sostenere l aggregazione e l organizzazione economica nell ambito della filiera

16 PIANO OLIVICOLO NAZIONALE ANNO 2016 (3) In questi giorni il MIPAAF sta per definire il decreto di attuazione del Piano Olivicolo Nazionale, la cui finalità è decidere in che modo utilizzare lo stanziamento complessivo da parte dello Stato di 32 milioni di euro, di cui 18 riferiti al 2016 e 14 da spendere nel 2017 Il suddetto stanziamento sarà suddiviso tra i 5 obiettivi strategici contenuti nel Piano ed in particolare 9,5 milioni di euro alla misura finalizzata ad incrementare la produzione di olio extra vergine di oliva e 11,6 milioni di euro agli interventi per sostenere l aggregazione e l organizzazione economica degli operatori della filiera

17 IL QUADRO STRUTTURALE DELL OLIVICOLTURA PUGLIESE Aziende (n.) Var. % SAU (Ha) Var. % Foggia ,2% ,8% Bari ,4% ,6% Taranto ,7% ,7% Brindisi ,1% ,8% Lecce ,0% ,1% BAT ,2% ,0% PUGLIA ,2% ,4% ITALIA ,8% ,3% Fonte: ISTAT.

18 IL QUADRO STRUTTURALE DELL OLIVICOLTURA PUGLIESE LE ALTRE FASI DELLA FILIERA OPIFICI PUGLIA ITALIA FRANTOI CONFEZIONATORI SANSIFICI RAFFINERIE 3 8 Fonte: Portale SIAN Dati al 28/02/2015.

19 IL QUADRO PRODUTTIVO DELL OLIVICOLTURA La produzione di olio di oliva (tonnellate) Var. % 2011/2010 PUGLIA ,9 ITALIA ,0

20 Andamento della produzione di olive e olio in Puglia Anni Produzione Produzione Produzione Anni totale olive olive da olio Resa olio (tonnellate) (tonnellate) (tonn/ha) (tonnellate) , , , , , , Variaz % 2011/2010 3,5% 8,7% 3,5% 13,9% Variaz % 2011/2006-4,9% -8,8% -5,1% -14,9% Fonte: ISTAT.

21 Produzione di olive e olio per provincia Produzione Produzione Produzione Province totale olive olive da olio Resa olio (tonnellate) (tonnellate) (tonn/ha) (tonnellate) Foggia , Bari , Taranto , Brindisi , Lecce , Barletta-Andria-Trani , Puglia , Fonte: ISTAT.

22 La filiera degli oli extravergini di oliva DOP pugliesi Fonte: ISTAT. Operatori Nr. % su Italia Produttori agricoli ,0 SAU Olivicola ,7 Frantoi ,2 Imbottigliatori 141 9,4

23 OP olivicole nella regione Puglia Organizzazione di Produttori* Soci VPC % VPC/socio OLIVICOLTORI DI PUGLIA SCA Puglia S.c.a.r.l ,00 7, ,7 ORGANIZZAZIONE OLIVICOLA DI PRODUTTORI PUGLIESI S.c.a.r.l ,00 4, ,7 OP.APROLI BARI Soc.Coop.agricola ,00 4,3 503,8 O.P.APOL BARI Soc.Coop.agricola ,00 3,8 227,6 O.P. ASSOPROLI BARI Soc.Coop.agricola ,00 5,5 114,8 O.P.OLEIFICIO COOP.VO GOCCIA DI SOLE MOLFETTA Soc.coop.agr ,00 3, ,3 O.P. OLEOPUGLIA Soc.Coop.agricola ,00 9, ,7 O.P.ACLI TERRA BRINDISI Soc.Coop.agricola ,00 21, ,7 O.P.ACLI TERRA FOGGIA Soc.Coop.agricola ,00 1,6 578,5 O.P.APROL FOGGIA Soc.Coop.agricola ,00 1,7 74,7 O.P.APROL LECCE Soc.Coop.agricola ,00 5,5 85,5 O.P.COSAL Soc.Coop.agricola ,00 1, ,5 O.P. ORO DI PUGLIA Soc.Coop.agricola ,00 2, ,1 O.P.ALPAS Soc.Coop.agricola ,00 6, ,8 O.P.SQUINZANESE Soc.Coop.agricola ,00 1, ,2 O.P.ASS.I.PROL. Soc.Coop.agricola ,00 4,1 780,9 O.P.AJPROL Soc.Coop.agricola ,00 4, ,3 O.P. ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PRODUTTORI OLIO A.P.P.O ,00 5,9 327,5 O.P. SOCIETA AGRICOLA OLIVETI TERRA DI BARI Soc. Agricola ,00 5,5 267,3 Totale ,00 100,0 450,6 *Sono state considerate solo quelle per le quali era disponibile il dato sul VPC e dei soci. Fonte: MIPAAF.

24 TREND DELLE ESPORTAZIONI DI OLIO DI OLIVA* DALLA PUGLIA (migliaia di euro) *L aggregato comprende l olio di oliva vergine ed extravergine e altro olio di oliva. Fonte: INEA.

25 PRINCIPALI MERCATI DI SBOCCO DELL EXPORT DI OLIO DI OLIVA* DALLA PUGLIA Paesi Valore Quota sul totale (migliaia di euro) (%) Giappone % Spagna % Germania % Stati Uniti % Grecia % Francia % Svizzera % Regno Unito % UE % Extra UE % TOTALE MONDO % *L aggregato comprende l olio di oliva vergine ed extravergine e altro olio di oliva. Fonte: INEA.

26 CONCLUSIONI (1) L analisi dei dati ha evidenziato la rilevanza delle dimensioni della filiera olivicola pugliese, soprattutto se confrontata con il dato medio nazionale Tuttavia, vi sono anche rilevanti criticità che contraddistinguono il comparto: - notevole peso delle aziende di limitata dimensione (sia economica che finanziaria) - conseguente elevato grado di frammentarietà della struttura produttiva - presenza prevalente di sistemi produttivi tradizionali, scarsamente efficienti e poco innovativi

27 A ciò si devono aggiungere: CONCLUSIONI (2) - gli elevati costi di gestione degli oliveti (in particolare quelli di raccolta e molitura, ma anche le spese per l energia e i fertilizzanti) - il basso livello di remunerazione per i produttori che fa sì che per molte realtà produttive non valga la pena sostenere tali costi Per questi motivi, le aziende olivicole pugliesi dipendono fortemente dagli aiuti disaccoppiati erogati dalla Politica Agricola Comune Attualmente, gli aiuti erogati da Bruxelles, hanno un incidenza media sui redditi delle aziende pugliesi compresa tra il 30%, nel caso delle grandi aziende, e il 50% per le realtà produttive di piccole dimensioni.

28 CONCLUSIONI (3) La produttività delle aziende pugliesi è spesso condizionata anche dalla rigidità strutturale connessa con la presenza diffusa di piante secolari, le quali, avendo in molti casi un carattere monumentale, non permettono un esercizio efficiente e redditizio delle attività Un ultimo anello debole della filiera attiene alle fasi di distribuzione e commercializzazione, caratterizzate da un basso livello di coordinamento verticale e dalla scarsa efficienza ed efficacia della rete distributiva. Alla luce di tali considerazioni, le possibilità di sviluppo della filiera olivicola della Puglia sembrano dunque essere legate principalmente alla ristrutturazione dell apparato produttivo e alla promozione sui mercati esteri

29 CONCLUSIONI (4) La ristrutturazione degli oliveti obsoleti e l ammodernamento degli impianti e delle tecniche di coltura e di raccolta sono fondamentali per rafforzare la competitività delle aziende olivicole pugliesi, in quanto consentirebbero l abbattimento dei costi di produzione, l aumento dell efficienza e della produttività ed il miglioramento della qualità delle produzioni In quest ambito, anche le buone pratiche agricole e l innovazione tecnologica si renderebbero necessarie per migliorare il livello qualitativo della produzione olearia pugliese

30 CONCLUSIONI (5) Le ridotte dimensioni aziendali non sempre favoriscono questi processi e ridimensionano anche il potenziale di marketing delle imprese della filiera E necessario, pertanto, concentrare maggiormente l offerta e valorizzare il prodotto cercando di fare sistema La polverizzazione produttiva e la scarsa massa critica che caratterizzano il comparto olivicolo pugliese non permettono, infatti, di comunicare e promuovere in maniera efficace la qualità del prodotto all estero e dunque di imporsi sui mercati internazionali

31 CONCLUSIONI (6) SENZA L IMPRENDITORIALITA E L INNOVAZIONE NON POTRA ESSERCI REDDITO E QUINDI FUTURO PER L OLIVICOLTURA PUGLIESE

32 CONCLUSIONI (7) Occorre, comunque, fare sistema e creare stretti collegamenti tra ricerca scientifica, imprese, finanza ed Istituzioni, così da assecondare più efficacemente l innovazione, indispensabile per la valorizzazione e competitività dell olivicoltura pugliese sui mercati internazionali Difendere l olivicoltura vuol dire preservare una ricchezza formidabile che altre regioni cercano di sviluppare, valorizzare e utilizzare per far crescere la propria economia e per il miglioramento della qualità della vita Alla base di tutto occorre instaurare un nuovo stile che dovrebbe alimentare i rapporti sociali ed una nuova organizzazione che dovrebbe facilitare la creatività economica

33 CONCLUSIONI (8) Ciascuno di noi dovrà, comunque, essere consapevole delle proprie responsabilità, a cominciare dalle scelte strategiche che opereremo anche per rispetto delle future generazioni, le quali non mancheranno di giudicare criticamente, con il distacco dell analisi storica, la coerenza delle nostre azioni rispetto agli obiettivi prefissati.. Naturalmente XYLELLA FASTIDIOSA permettendo!!! GRAZIE PER L ATTENZIONE

34 L AGROALIMENTARE PUGLIESE E il settore trainante dell economia regionale e nel 2015 ha registrato un +8,59% della PLV per un valore di oltre 3 mld di euro Dal 2004 al 2014 l export agroalimentare è passato da circa 800 milioni a 1,4 mld di euro (+65%) 16 sono le produzioni DOP e IGP, mentre 183 prodotti agroalimentari e tradizionali (facenti parte di 9 filiere agroalimentari sono tutelate dal marchio collettivo comunitario Prodotti di Qualità Puglia

35 L EXPORT AGROALIMENTARE REGIONE PUGLIA

36 BANCA D ITALIA (1) L ECONOMIA DELLA PUGLIA 2015-FOCUS AGROALIMENTARE Nel rapporto congiunturale di novembre 2015 viene ribadito che il settore agroalimentare costituisce una concreta opportunità di sviluppo economico per la Puglia e di presenza sui mercati esteri Viene osservato come esso costituisca una peculiarità del territorio pugliese, in cui esistono le core competence necessarie per contrastare la tendenza verso l omologazione, garantendo la differenziazione del prodotto Le potenzialità di sviluppo del variegato settore agroalimentare pugliese sono molteplici ed offrono ricadute interessanti sotto il profilo socio-economico visto che spesso le filiere sono radicate ed interamente presenti sul territorio, quindi il valore si crea, permane e si sviluppa sul medesimo contesto socio-geografico

37 BANCA D ITALIA (2) L ECONOMIA DELLA PUGLIA 2015-FOCUS AGROALIMENTARE La relazione prodotto-territorio se opportunamente comunicata (un prodotto per avere valore deve essere conosciuto ed apprezzato), consente di valorizzare e tutelare contestualmente le specificità dei prodotti e dei territori d origine Tra le principali difficoltà del comparto, vi è certamente la ridotta dimensione media delle imprese che, oltre a non consentire l avvio di un circolo virtuoso, (produzione, esportazione, valore, occupazione, indotto, altra produzione), innesca un circolo vizioso poiché proprio la ridotta dimensione non agevola l interscambio verso l estero

38 BANCA D ITALIA (3) L ECONOMIA DELLA PUGLIA 2015-FOCUS AGROALIMENTARE La ridotta dimensione strutturale delle imprese si ripercuote negativamente non solo sul fronte produttivo ma, ovviamente, anche sugli altri importanti - oggi fondamentali - processi di governo delle imprese, primo fra tutti il marketing inteso non solo come attività di promozione ma soprattutto come analisi e comprensione dei mercati Per avere successo sui mercati esteri, occorre farsi conoscere lì dove si può essere apprezzati Bisogna investire in ricerche, azioni di scouting, contatti con buyer, partecipazione a fiere, presenza attiva e visibilità sul Web nelle sue variegate e mutevoli forme Tutto questo è difficile che possa realizzarlo la singola e spesso piccola azienda

39 BANCA D ITALIA (4) L ECONOMIA DELLA PUGLIA 2015-FOCUS AGROALIMENTARE Occorre, quindi, stimolare e sostenere le iniziative di incentivazione di aggregazione delle imprese per realizzare e commercializzare prodotti con medesimi standard qualitativi ed un unico brand da promuovere su Paesi selezionati con precisi criteri di screening

40 BILANCIA AGROALIMENTARE ITALIANA (anno 2015) La bilancia agroalimentare italiana è risultata in deficit per un importo di 6 miliardi di euro Le importazioni sono passate da 41,9 del 2014 a 42,8 mld di euro del 2015 (+2%), mentre la componente agricola è passata da 13,0 a 13,7 mld di euro (+6%) Le esportazioni sono passate da 34,3 a 36,8 mld di euro (+7%), mentre la componente agricola è passata da 5,9 a 6,6 mld di euro (+11%) Il grado di copertura commerciale esportazioni/importazioni) è passato dall'82 all'86%

Puglia olearia, motore d Italia

Puglia olearia, motore d Italia direttore LUIGI CARICATO - redazione@olioofficina.it saperi > economia Puglia olearia, motore d Italia Lo sanno tutti, e nessuno può smentirlo. Anche perché, di fatto, rappresenta la regione di riferimento,

Dettagli

La Politica Agricola Comunitaria (PAC)

La Politica Agricola Comunitaria (PAC) La Politica Agricola Comunitaria (PAC) Le giustificazioni originarie Il ruolo strategico dell agricoltura nello scenario internazionale del secondo dopoguerra Il trasferimento di risorse agricoltura industria

Dettagli

art. 3: Instaurazione di una politica comune in campo agricolo art. 39: finalità e obiettivi della politica agricola comune

art. 3: Instaurazione di una politica comune in campo agricolo art. 39: finalità e obiettivi della politica agricola comune Obiettivi della PAC Trattato di Roma (1957) art. 3: Instaurazione di una politica comune in campo agricolo art. 39: finalità e obiettivi della politica agricola comune Accrescere la produttività agricola

Dettagli

ALBERTO MASSA SALUZZO

ALBERTO MASSA SALUZZO ALBERTO MASSA SALUZZO POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA (PAC) ex art.3 Trattato di Roma - 58 Incremento della produttività agricola Tenore di vita equo Stabilizzazione dei mercati Progresso tecnico Sviluppo

Dettagli

Il modello agricolo europeo per una agricoltura sostenibile

Il modello agricolo europeo per una agricoltura sostenibile Il modello agricolo europeo per una agricoltura sostenibile Andrea Arzeni Associazione Alessandro Bartola Sommario La politica ambientale comunitaria La politica agricola comune Il modello agricolo europeo

Dettagli

II Pilastro PAC Politiche di Sviluppo Rurale. Parte Generale. Simone Severini

II Pilastro PAC Politiche di Sviluppo Rurale. Parte Generale. Simone Severini II Pilastro PAC Politiche di Sviluppo Rurale Parte Generale Simone Severini Tre diversi modelli di Sviluppo Rurale: modello settoriale: sviluppo rurale imperniato sul settore agricolo modello redistributivo:

Dettagli

Argomenti di discussione

Argomenti di discussione La coltura del mandorlo nel mondo: chi sono i maggiori produttori Il mandorlo pugliese nelle statistiche Gli aspetti economici legati alla sua coltivazione, nella RICA La swot e le prospettive del comparto

Dettagli

L.R. 23 Gennaio 2006, n. 1 Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità (1)

L.R. 23 Gennaio 2006, n. 1 Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità (1) L.R. 23 Gennaio 2006, n. 1 Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità (1) SOMMARIO Art. 1 - Oggetto e finalità Art. 2 - Definizioni Art. 3 - Requisiti per l individuazione

Dettagli

Le sfide dell olivicoltura toscana

Le sfide dell olivicoltura toscana Le sfide dell olivicoltura toscana Giovanni Belletti Dipartimento di Scienze Economiche UNIFI I R P E T Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Perché l olivo in Toscana Diffusione capillare

Dettagli

PILASTRI DELLA POLITICA

PILASTRI DELLA POLITICA PILASTRI DELLA POLITICA DI SOSTEGNO EUROPEA STRATEGIA DI LISBONA 13.12.2007 firma del Trattato di Lisbona 1.12.2009 entrata in vigore del Trattato che modifica il Trattato sull UE e del Trattato che istituisce

Dettagli

AGRICOLTURA: ENERGIA DEL FUTURO

AGRICOLTURA: ENERGIA DEL FUTURO Potenza Park Hotel 17 novembre 2006 FILIERE AGROENERGETICHE CORTE E PROTAGONISMO DEGLI AGRICOLTORI Gerardo DELFINO CRITICITA A LIVELLO MONDIALE 1. La materia prima che viene utilizzata per la produzione

Dettagli

Stima dei costi di produzione delle olive da olio (Indagine ISMEA 2011-2012)

Stima dei costi di produzione delle olive da olio (Indagine ISMEA 2011-2012) I.S.I.S.S. FIANI-LECCISOTTI A.S. 2015/2016 Documento elaborato dalla classe 3^A AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING Tutor di progetto prof. Nicola Napolitano Stima dei costi di produzione delle olive da

Dettagli

STRATEGIA EUROPA 2020

STRATEGIA EUROPA 2020 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Strategia EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. REGOLAMENTO (UE) n. 1303/2013 Stabilisce le norme comuni applicabili al Fondo europeo

Dettagli

LE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI NELLA FILIERA CORILICOLA Stefano Franzero, Direttore UNAPROA

LE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI NELLA FILIERA CORILICOLA Stefano Franzero, Direttore UNAPROA LE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI NELLA FILIERA CORILICOLA Stefano Franzero, Direttore UNAPROA 1. Scenario di riferimento nazionale Nel nostro Paese la superficie coltivata a nocciolo è di 67.308 ettari

Dettagli

Politica Agraria: Introduzione e motivazioni. Simone Severini

Politica Agraria: Introduzione e motivazioni. Simone Severini Politica Agraria: Introduzione e motivazioni Simone Severini Definizione di Politica Agraria Interventi: di politica economica: normativi/legislativi: sostegno econ.co regolamentazione del settore agricolo

Dettagli

SEMINARIO Quale futuro per l olivicoltura salentina. Venerdì 18 marzo ore 9.00 Hotel Hilton Garden Inn Lecce, Via Cosimo De Giorgi 62

SEMINARIO Quale futuro per l olivicoltura salentina. Venerdì 18 marzo ore 9.00 Hotel Hilton Garden Inn Lecce, Via Cosimo De Giorgi 62 Consorzio Nazionale degli Olivicoltori s.c.a.r.l. CAMPAGNA FINANZIATA CON IL CONTRIBUTO DELL'UNIONE EUROPEA E DELL'ITALIA REGOLAMENTI COMUNITARI 611-615/2014 SEMINARIO Quale futuro per l olivicoltura salentina

Dettagli

La filiera dell olio di oliva in Italia

La filiera dell olio di oliva in Italia La filiera dell olio di oliva in Italia Roberto D Auria Analista di Mercato ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare Jesi, 26 marzo 2004 I principali mercati al consumo Il mercato più

Dettagli

Laboratorio Agricoltura e Industria agro-alimentare. Francesco Pennacchi. Perugia, 8 aprile 2011

Laboratorio Agricoltura e Industria agro-alimentare. Francesco Pennacchi. Perugia, 8 aprile 2011 Laboratorio Agricoltura e Industria agro-alimentare Francesco Pennacchi Perugia, 8 aprile 2011 La multifunzionalità è la nuova strategia dell agro-alimentare Gli obiettivi: - garantire alimenti di qualità,

Dettagli

study tour in Apulia 24 th 29 th OCTOBER 2016

study tour in Apulia 24 th 29 th OCTOBER 2016 Project FAO Tunisia/Maroc study tour in Apulia 24 th 29 th OCTOBER 2016 Dott. VITO PELLEGRINO Dott. GIACOMO CARRERAS CIHEAM MAI Bari Valenzano - italy ASSOPROLI BARI s.c.a. ASSOPROLI BARI Soc. Cooperativa

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 1 Regolamento FEASR (2) Gli Assi della Programmazione 2007-2013 sono sostituiti da PRIORITA e FOCUS AREA L impianto 2007-2013 risultava troppo rigido perché spesso

Dettagli

La PAC post 2013: aspetti finanziari e interessi dell Italia. Alberto Manelli istituto nazionale di economia agraria

La PAC post 2013: aspetti finanziari e interessi dell Italia. Alberto Manelli istituto nazionale di economia agraria La PAC post 2013: aspetti finanziari e interessi dell Italia Alberto Manelli istituto nazionale di economia agraria Le prospettive finanziarie dell UE e le implicazioni per l agricoltura italiana della

Dettagli

Regolamento (CE) 867/08 Triennio

Regolamento (CE) 867/08 Triennio Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato Ufficio POCOI IV Regolamento (CE) 867/08 Triennio 202-20 Programmi di

Dettagli

I punti chiave della riforma

I punti chiave della riforma Il 26 giugno 2003, il Consiglio dei Ministri europei dell Agricoltura ha approvato la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) nota come Riforma Fischler, dal nome del commissario europeo per l agricoltura

Dettagli

Opportunità di finanziamento dell Unione Europea

Opportunità di finanziamento dell Unione Europea Opportunità di finanziamento dell Unione Europea Convegno Nazionale La Blue Economy - opportunità e prospettive per l Italia 3 aprile 2014 Senato della Repubblica Fondi Strutturali e di investimento Fondo

Dettagli

Rete Rurale Nazionale RRN - Task Force Rete Leader INEA, Via Barberini Roma tel

Rete Rurale Nazionale RRN - Task Force Rete Leader INEA, Via Barberini Roma tel Regione LIGURIA Aree Eligibili Aree selezionate Nessun GAL beneficiario nel Leader I Obiettivi Asse IV L Asse IV del PSR della Liguria, attraverso l attivazione dei Piani di Sviluppo Locale elaborati e

Dettagli

Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio

Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio I recenti dati di contabilità nazionale confermano un passaggio difficile per l economia

Dettagli

LA COOPERAZIONE TRA AGRICOLTURA E INDUSTRIA NEL SETTORE DEL RISO. Opportunità & prospettive

LA COOPERAZIONE TRA AGRICOLTURA E INDUSTRIA NEL SETTORE DEL RISO. Opportunità & prospettive LA COOPERAZIONE TRA AGRICOLTURA E INDUSTRIA NEL SETTORE DEL RISO Opportunità & prospettive RISICOLTURA COMPARTO SOLIDO PER IL PAESE ELEMENTO CENTRALE Economico Occupazione Culturale GARANZIA PER LA TUTELA

Dettagli

CREDITO AGRICOLO Fondo a favore delle PMI

CREDITO AGRICOLO Fondo a favore delle PMI CREDITO Fondo a favore delle PMI IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Il comparto agricolo regionale Superficie agricola totale (SAT): 1.470.698 ettari; Superficie agricola utilizzata (SAU): 1.153.690 ettari; Il

Dettagli

AZIONE Sintesi Piano di Sviluppo Locale Gal GardaValsabbia

AZIONE Sintesi Piano di Sviluppo Locale Gal GardaValsabbia AZIONE 2020 Sintesi Piano di Sviluppo Locale 2014 2020 Gal GardaValsabbia Il Programma di Sviluppo Rurale 2014 2020 di Regione Lombardia è il principale strumento di programmazione e finanziamento degli

Dettagli

Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano

Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano Prima parte La situazione dell agricoltura e dell alimentazione Terra = 510

Dettagli

Politiche di Mercato (UE) Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM)

Politiche di Mercato (UE) Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM) Politiche di Mercato (UE) Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM) POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA PRIMA FASE: 1957-1968 1957 - TRATTATO DI ROMA Obiettivi della PAC: Aumento della produttività dell agricoltura

Dettagli

CEREALI NELLA RETE Sostegno e incentivi allo sviluppo di progetti nelle filiere agroalimentari: il ruolo dei PSR

CEREALI NELLA RETE Sostegno e incentivi allo sviluppo di progetti nelle filiere agroalimentari: il ruolo dei PSR CEREALI NELLA RETE Sostegno e incentivi allo sviluppo di progetti nelle filiere agroalimentari: il ruolo dei PSR Chiarini Roberta Govi Daniele Direzione Generale Agricoltura, Economia ittica, Attività

Dettagli

Programmi di attività

Programmi di attività FRUTTA SECCA Programmi di attività Mandorlo Carrubo Pistacchio Nocciolo MANDORLO Programma di attività Il Piano regionale del settore mandorlicolo si realizza attraverso programmi di attività e prende

Dettagli

Produzione e commercializzazione olio d oliva. Attività dal 1 luglio 2011 al 30 giugno Campagna oleicola

Produzione e commercializzazione olio d oliva. Attività dal 1 luglio 2011 al 30 giugno Campagna oleicola Attività dal 1 luglio 2011 al 30 giugno 2012 Campagna oleicola 2011-2012 1 Operatori attivi 8.374 2 Classificazione operatori attivi 3.400 3.299 1.675 3 Gli stabilimenti per tipologia Regione Numero stabilimenti

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro dello Sviluppo Economico. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Il Ministro dello Sviluppo Economico e Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 9 febbraio 2001, n. 187 recante Regolamento per la revisione

Dettagli

Sistema di Qualità Nazionale e marchi collettivi: per quali prodotti e a quali condizioni?

Sistema di Qualità Nazionale e marchi collettivi: per quali prodotti e a quali condizioni? Sistema di Qualità Nazionale e marchi collettivi: per quali prodotti e a quali condizioni? Prof. Gabriele Canali Dipartimento di Economia Agro-alimentare e SMEA, Alta scuola in economia agroalimentare,

Dettagli

Ercole Olivario. Il Premio è promosso da:

Ercole Olivario. Il Premio è promosso da: Cartella Stampa XXV Edizione Perugia 1 Aprile 2017 Ercole Olivario Nato nel 1993, l Ercole Olivario è il premio più prestigioso nel settore dell olio extravergine di qualità italiano. Fin dalla sua nascita,

Dettagli

Cereali biologici di qualità

Cereali biologici di qualità Cereali biologici di qualità Scelta varietale ed interventi agronomici per il miglioramento quanti-qualitativo e la valorizzazione della produzione cerealicola biologica marchigiana e dei prodotti derivati.

Dettagli

BIOREPORT L agricoltura biologica in Italia. Il comitato di coordinamento di BIOREPORT Carla Abitabile Francesca Marras Laura Viganò

BIOREPORT L agricoltura biologica in Italia. Il comitato di coordinamento di BIOREPORT Carla Abitabile Francesca Marras Laura Viganò BIOREPORT 2014-2015 L agricoltura biologica in Italia Il comitato di coordinamento di BIOREPORT Carla Abitabile Francesca Marras Laura Viganò 1 BIOREPORT Che cosa è Obiettivo Destinato a Strumento di approfondimento

Dettagli

SCENARI 2015 PER IL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO. Liberalizzazione dei mercati e crescita economica: prospettive per il settore agroalimentare

SCENARI 2015 PER IL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO. Liberalizzazione dei mercati e crescita economica: prospettive per il settore agroalimentare SCENARI 2015 PER IL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO Liberalizzazione dei mercati e crescita economica: prospettive per il settore agroalimentare Federalimentare Ismea Centro Studi Confindustria Settembre

Dettagli

Il comparto italiano. rilevanza socioeconomica, relazioni di filiera e leadership internazionale

Il comparto italiano. rilevanza socioeconomica, relazioni di filiera e leadership internazionale Il comparto italiano delle paste alimentari: rilevanza socioeconomica, relazioni di filiera e leadership internazionale DENIS PANTINI PAOLO BONO Area Agricoltura e Industria Alimentare Bologna, 24 aprile

Dettagli

La nuova PAC

La nuova PAC QUANDO L'UOMO È DIVENTATO LIBERO? Neolitico Homo Sapiens All'incirca 11.400 anni fa Scoperta dell'agricoltura Un po' di Storia... 18 aprile 1951: Comunità Europea del Carbone e dell'acciaio 25 marzo 1957:

Dettagli

L OLIVICOLTURA LIGURE IN CIFRE:

L OLIVICOLTURA LIGURE IN CIFRE: L OLIVICOLTURA LIGURE IN CIFRE: l olivicoltura ligure ha una grande tradizione, anche a livello industriale, soprattutto nella zona di Imperia. La lunga fase di declino iniziata dopo la seconda guerra

Dettagli

Comparto Olivicolo-Oleario: Salute e Sicurezza dei Lavoratori

Comparto Olivicolo-Oleario: Salute e Sicurezza dei Lavoratori REGIONE PUGLIA Assessorato all Agricoltura Associazione Produttori Olivicoli Bari Azienda USL BA/5 Laboratorio di Formazione per le Imprese e i Lavoratori U. E. Finanziato con il contributo della Comunità

Dettagli

NOCCIOLO: COLTURA PER L AMBIENTE Analisi opportunità e criticità IL SETTORE CORILICOLO ITALIANO. Cherasco, 14 giugno 2014

NOCCIOLO: COLTURA PER L AMBIENTE Analisi opportunità e criticità IL SETTORE CORILICOLO ITALIANO. Cherasco, 14 giugno 2014 NOCCIOLO: COLTURA PER L AMBIENTE Analisi opportunità e criticità IL SETTORE CORILICOLO ITALIANO Cherasco, 14 giugno 2014 Dati censimento agricoltura 2010 numero di aziende (n.) superficie (ettari) dimensione

Dettagli

Il Piano di Sviluppo Rurale : strumenti e misure per il recupero di aree abbandonate

Il Piano di Sviluppo Rurale : strumenti e misure per il recupero di aree abbandonate Il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020: strumenti e misure per il recupero di aree abbandonate Fabrizio Dagostin Dirigente Servizio Agricoltura Provincia Autonoma di Trento 1 Il Piano di Sviluppo Rurale

Dettagli

Tracciabilità dell olio di oliva è tutela della produzione di qualità

Tracciabilità dell olio di oliva è tutela della produzione di qualità Il commercio internazionale dell olio di oliva Cooperazione inteteritoriale nel settore olivicolo Tracciabilità dell olio di oliva è tutela della produzione di qualità ITALIA CROCEVIA DELL OLIO DI OLIVA

Dettagli

CONTRATTI DI RETE NEL SETTORE AGROINDUSTRIALE

CONTRATTI DI RETE NEL SETTORE AGROINDUSTRIALE CONTRATTI DI RETE NEL SETTORE AGROINDUSTRIALE (dati aggiornati al 3 novembre 2012) I contratti di rete che interessano il settore agro-alimentare, delle macchine agricole e del packaging alimentare sono

Dettagli

Focus su alcuni aspetti di rilievo

Focus su alcuni aspetti di rilievo Focus su alcuni aspetti di rilievo L olivicoltura nella provincia di Lecce Lecce, 8 aprile 2013 Provincia di Lecce Grazia Brunetta Provincia di Lecce Ufficio di Statistica PRODOTTI TIPICI DELLA PROVINCIA

Dettagli

Cia e Coldiretti Puglia pressing con Cno e Unaprol per legge anticontraffazione Lunedì 15 Ottobre :24

Cia e Coldiretti Puglia pressing con Cno e Unaprol per legge anticontraffazione Lunedì 15 Ottobre :24 Bari - Cno ed Unaprol, le due organizzazioni nazionali dei produttori di olio di oliva, stanno conducendo con determinazione una battaglia a favore della trasparenza, della qualità e della tutela del reddito

Dettagli

IL RUOLO DELL ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE PERA: ATTIVITA, PROSPETTIVE, STRATEGIE E PROGETTI FUTURI GIANNI AMIDEI PRESIDENTE OI PERA

IL RUOLO DELL ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE PERA: ATTIVITA, PROSPETTIVE, STRATEGIE E PROGETTI FUTURI GIANNI AMIDEI PRESIDENTE OI PERA IL RUOLO DELL ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE PERA: ATTIVITA, PROSPETTIVE, STRATEGIE E PROGETTI FUTURI dell OrganiZZAZIONE Il comparto della pera negli ultimi anni ha messo in luce alcune criticità,

Dettagli

I PROGETTI DI CSO PER LA PROMOZIONE DELLA FRUTTA

I PROGETTI DI CSO PER LA PROMOZIONE DELLA FRUTTA - «Il sistema agroalimentare è uno degli elementi portanti dell'economia italiana» L'intero comparto agroalimentare italiano, compresa la ristorazione, vale 249 miliardi di euro pari al 15,9% del PIL fonte:

Dettagli

Agricoltura Part-time nello sviluppo delle aree rurali

Agricoltura Part-time nello sviluppo delle aree rurali Agricoltura Part-time nello sviluppo delle aree rurali Workshop della Rete rurale nazionale Luogo e data Camillo Zaccarini Bonelli Indice Quadro di contesto Part-time: Consistenza e distribuzione territoriale

Dettagli

Direzione Servizi per lo sviluppo rurale. I numeri della filiera del pomodoro da industria

Direzione Servizi per lo sviluppo rurale. I numeri della filiera del pomodoro da industria Direzione Servizi per lo sviluppo rurale I numeri della filiera del pomodoro da industria Roma, giugno 2017 I numeri della filiera del pomodoro da industria La produzione Nel 2016, i volumi mondiali di

Dettagli

Il distretti agricoli

Il distretti agricoli Il distretti agricoli Paolo Lassini 28 novembre 2012 Pavia Sistema rurale milanese SAU 2010 Autosufficienza alimentare : Lavoratori aziendali : 1 lavoratore ogni 13 ha 64.757 ha 41,00 % 65 gg/anno 0,5

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 8

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 8 90 25.2.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 8 REGIONE TOSCANA Direzione Generale Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze Area di Coordinamento Sviluppo Rurale

Dettagli

ASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria

ASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria Rete Rurale Nazionale 2007-2013 Principi e strumenti della Politica di Sviluppo Rurale Hotel Diana, Roma, 8 settembre 2009 ASSE II Obiettivi, articolazione e criticità Parte I - Agricoltura Antonella Trisorio

Dettagli

Quali strumenti e progetti per promuovere il consumo delle pere in Italia e nel Mondo IL REG.CE 1144 /2014 E REGOLAMENTI DELEGATI

Quali strumenti e progetti per promuovere il consumo delle pere in Italia e nel Mondo IL REG.CE 1144 /2014 E REGOLAMENTI DELEGATI Quali strumenti e progetti per promuovere il consumo delle pere in Italia e nel Mondo IL REG.CE 1144 /2014 E REGOLAMENTI DELEGATI Il punto di forza della produzione ortofrutticola europea La diversità

Dettagli

Riserva Naturale Regionale Orientata Dune di Campomarino. Aspetti normativi

Riserva Naturale Regionale Orientata Dune di Campomarino. Aspetti normativi Riserva Naturale Regionale Orientata Dune di Campomarino Aspetti normativi Il quadro normativo Le Aree Protette Beni paesaggistici Politiche e strumenti di sostegno dell UE Le Direttive CEE Il quadro normativo

Dettagli

GAL GIAROLO LEADER. Animazione degli attori locali per la programmazione PSR 2007/13 MISURA 431 2b

GAL GIAROLO LEADER. Animazione degli attori locali per la programmazione PSR 2007/13 MISURA 431 2b GAL GIAROLO LEADER Animazione degli attori locali per la programmazione 2014-2020 PSR 2007/13 MISURA 431 2b L attività svolta dal GAL Giarolo nel periodo di programmazione 2007/2013 Piano Finanziario Rispetto

Dettagli

il panorama delle opportunità Lella Bassignana

il panorama delle opportunità Lella Bassignana Giovani imprenditori in Agricoltura: il panorama delle opportunità Lella Bassignana Vicepresidente O.I.G.A. Enti che gestiscono gli strumenti a favore dei giovani agricoltori Ministero politiche agricole

Dettagli

L OCM dei prodotti vitivinicoli

L OCM dei prodotti vitivinicoli PAUE 05/06 / 1 L OCM dei prodotti vitivinicoli [Basata su una presentazione di Maria Rosaria Pupo D Andrea, (INEA)] PAUE 05/06 / 2 La vitivinicoltura L UE occupa una posizione dominante nel mercato vitivinicolo

Dettagli

Maurizio Martina Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Maurizio Martina Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali PIANO DI AZIONI PER LA PESCA IL PIANO PER LA PESCA La tutela delle nostre risorse marine passa anche attraverso una politica strategica per la pesca e l acquacoltura. Parliamo di un settore che impiega

Dettagli

Nuove prospettive per un nuovo scenario Linee strategiche

Nuove prospettive per un nuovo scenario Linee strategiche Nuove prospettive per un nuovo scenario Linee strategiche 2013-2015 Consiglio Direttivo Salerno, 21.6.13 Indice Mission Progetti, attività e settori Servizi Linee strategiche 2013-2015 Conclusioni MISSION

Dettagli

La Produzione Ortofrutticola in Italia

La Produzione Ortofrutticola in Italia 22 Aprile 2015 PERPIGNAN - Francia La Produzione Ortofrutticola in Italia Luciano Trentini - Vice President Areflh Assemblée des Régions Européennes Fruitières, Légumières et Horticole I NUMERI DELL ORTOFRUTTA

Dettagli

Il percorso del Piano

Il percorso del Piano Il percorso del Piano Roma 10 luglio 2014 Giuseppe Blasi I punti di partenza La PAC 2014-2020 individua nell innovazione il fattore indispensabile per preparare l agricoltura alle sfide del futuro. La

Dettagli

Agricoltura e credito: il punto di vista delle imprese

Agricoltura e credito: il punto di vista delle imprese Credito al Credito Sessione A5 26 novembre 2010 Credito all agricoltura Agricoltura e credito: il punto di vista delle imprese ABI Roma Palazzo Altieri Fabio Tracagni Aziende agricole n aziende agr. SAU

Dettagli

Bio e Territorio: una Strategia vincente.

Bio e Territorio: una Strategia vincente. Bio e Territorio: una Strategia vincente. Alessandro Triantafyllidis Presidente Biodistretto Val di Vara Feltre - 5 Novembre 2016 LIGURIA: La l.r. 66/2009 Disciplina degli interventi per lo sviluppo, la

Dettagli

Analisi delle principali filiere produttive dell agricoltura biologica pugliese

Analisi delle principali filiere produttive dell agricoltura biologica pugliese Analisi delle principali filiere produttive dell agricoltura biologica pugliese Roberta Callieris IAM Bari Convegno Percorsi di valorizzazione dei prodotti tradizionali tipici pugliesi Bio & Tipico Puglia

Dettagli

Le Organizzazioni Interprofessionali nella riforma della PAC. Cesena - 23 settembre 2014

Le Organizzazioni Interprofessionali nella riforma della PAC. Cesena - 23 settembre 2014 Le Organizzazioni Interprofessionali nella riforma della PAC Cesena - 23 settembre 2014 Reg.(UE) n. 1308/2013 sull organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli - Le OI sono previste per tutti

Dettagli

I FINANZIAMENTI PER LA TRACCIABILITA DI FILIERA E PER LA QUALITA

I FINANZIAMENTI PER LA TRACCIABILITA DI FILIERA E PER LA QUALITA I FINANZIAMENTI PER LA TRACCIABILITA DI FILIERA E PER LA QUALITA Gianni Chiri Responsabile Progetto Agricoltura di Qualità Direzione Imprese Sanpaolo IMI FOGGIA 5 Luglio 2005 LE BANCHE DEL GRUPPO Sanpaolo

Dettagli

SINTESI SETTORE MAIS

SINTESI SETTORE MAIS Risultati dei progetti di ricerca nell ambito del settore cerealicolo: Progetto Rete Qualità Cereali plus - RQC+ SINTESI SETTORE MAIS A cura di : Carlotta Balconi, Sabrina Locatelli - CREA- MAC Unità di

Dettagli

Programma Italia - Francia Alcotra Imperia, 28 Aprile 2009

Programma Italia - Francia Alcotra Imperia, 28 Aprile 2009 Programma Italia - Francia Alcotra 2007-2013 Imperia, 28 Aprile 2009 Imperia, 28 Aprile 2009 Programma Alcotra ALCOTRA - Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera 4 Periodo di Programmazione lungo la frontiera

Dettagli

STRATEGIE DEL SISTEMA TRENTINO VERSO I MERCATI LONTANI: FOCUS BRASILE

STRATEGIE DEL SISTEMA TRENTINO VERSO I MERCATI LONTANI: FOCUS BRASILE STRATEGIE DEL SISTEMA TRENTINO VERSO I MERCATI LONTANI: FOCUS BRASILE 9 Dicembre 2013 Raffaele Farella, I.D. per la Promozione e l Internazionalizzazione 1. CRESCERE ALL ESTERO: IL NUOVO RUOLO DEI MERCATI

Dettagli

La bilancia commerciale dell agroalimentare italiano nel Elementi di analisi congiunturale e di medio periodo

La bilancia commerciale dell agroalimentare italiano nel Elementi di analisi congiunturale e di medio periodo La bilancia commerciale dell agroalimentare italiano nel 2016 Elementi di analisi congiunturale e di medio periodo Roma, marzo 2017 1 La bilancia commerciale dell agroalimentare italiano nel 2016 Nel 2016

Dettagli

STUDIO DI SETTORE SD11U ATTIVITÀ FABBRICAZIONE DI OLIO DI OLIVA GREZZO ATTIVITÀ FABBRICAZIONE DI OLI DA SEMI OLEOSI

STUDIO DI SETTORE SD11U ATTIVITÀ FABBRICAZIONE DI OLIO DI OLIVA GREZZO ATTIVITÀ FABBRICAZIONE DI OLI DA SEMI OLEOSI STUDIO DI SETTORE SD11U ATTIVITÀ 15.41.1 - FABBRICAZIONE DI OLIO DI OLIVA GREZZO ATTIVITÀ 15.41.2 - FABBRICAZIONE DI OLI DA SEMI OLEOSI GREZZI ATTIVITÀ 15.42.1 - FABBRICAZIONE DI OLIO DI OLIVA RAFFINATO

Dettagli

LA FILIERA AGRO-ENERGETICA DA COLTURE DEDICATE: ANALISI TERMO-ECONOMICA DI SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA. Mirko Morini, Ph.D.

LA FILIERA AGRO-ENERGETICA DA COLTURE DEDICATE: ANALISI TERMO-ECONOMICA DI SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA. Mirko Morini, Ph.D. Biomasse: prospettive di uso energetico in Emilia-Romagna e sistemi di calcolo e monitoraggio su GIS 25 Novembre 2010, Bologna LA FILIERA AGRO-ENERGETICA DA COLTURE DEDICATE: ANALISI TERMO-ECONOMICA DI

Dettagli

Fare impresa nel turismo. a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it

Fare impresa nel turismo. a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it Fare impresa nel turismo a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it Il tavolo ha l obiettivo di identificare le strategie e gli strumenti per accrescere la competitività, qualità e produttività del

Dettagli

PATTO TERRITORIALE PER L AGRICOLTURA ED IL TURISMO RURALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI

PATTO TERRITORIALE PER L AGRICOLTURA ED IL TURISMO RURALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI PATTO TERRITORIALE PER L AGRICOLTURA ED IL TURISMO RURALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI CHI CON CHI FA CHE COSA COME DOCUMENTAZIONE Denominazione soggetto CHI PATTO TERRITORIALE PER L AGRICOLTURA ED IL TURISMO

Dettagli

I TURISMI IL MANAGEMENT DELLA FILIERA

I TURISMI IL MANAGEMENT DELLA FILIERA I TURISMI IL MANAGEMENT DELLA FILIERA con il Patrocinio di 1 IL SIGNIFICATO DE I TURISMI LA MISSION "I TURISMI" è un'iniziativa interregionale per la promozione di un nuovo modello di management della

Dettagli

TAVOLO AGROALIMENTARE DEL LAZIO

TAVOLO AGROALIMENTARE DEL LAZIO ASSESSORATO ALL AGRICOLTURA, CACCIA E PESCA TAVOLO AGROALIMENTARE DEL LAZIO orientamento, modernizzazione ed innovazione del sistema agroalimentare marzo 2016 Inquadramento dell azione Il complesso delle

Dettagli

La competitività della filiera agroalimentare italiana tra creazione di valore aggiunto e scenari evolutivi

La competitività della filiera agroalimentare italiana tra creazione di valore aggiunto e scenari evolutivi DENIS PANTINI Responsabile Area Agricoltura e Industria Alimentare La competitività della filiera agroalimentare italiana tra creazione di valore aggiunto e scenari evolutivi Parma, 9 maggio 2012 I temi

Dettagli

Il settore agro-alimentare in Italia e in Toscana. Direzione Studi e Ricerche

Il settore agro-alimentare in Italia e in Toscana. Direzione Studi e Ricerche Il settore agro-alimentare in e in Direzione Studi e Ricerche Firenze, 31 Maggio 2016 Agenda 1 Importanza e specificità dell agroalimentare italiano 2 L olivicoltura e la viticoltura in e in 3 Le sfide

Dettagli

CCIAA Reggio Calabria. 3 novembre 2015

CCIAA Reggio Calabria. 3 novembre 2015 Reg. Ce 1198/2006 Asse Prioritario 3 - Misure di interesse comune Misura 3.1 Azioni Collettive Azioni volte alla realizzazione di progetti di interesse comune nel settore della pesca e acquacoltura CCIAA

Dettagli

LE OP NEL LAZIO. La svolta della Legge di Orientamento (Dlgs. 228/2001)

LE OP NEL LAZIO. La svolta della Legge di Orientamento (Dlgs. 228/2001) Contenuti dell art. 26 LE OP NEL LAZIO La svolta della Legge di Orientamento (Dlgs. 228/2001) 1. Istituisce la figura delle Organizzazioni di Produttori 2. Individua le seguenti finalità: Programmazione

Dettagli

PSR E APPROCCIO LEADER informazioni preliminari per la progettazione del PSL del GAL DELTA 2000

PSR E APPROCCIO LEADER informazioni preliminari per la progettazione del PSL del GAL DELTA 2000 L Europa investe nelle zone rurali PSR 2014-2020 E APPROCCIO LEADER informazioni preliminari per la progettazione del PSL del GAL DELTA 2000 Angela Nazzaruolo Coordinatore GAL Luglio 2014 I PROGETTI LEADER

Dettagli

FONDI EUROPEI IN POLONIA,

FONDI EUROPEI IN POLONIA, FONDI EUROPEI IN POLONIA, 2007-2013 ICE: attività del Desk Fondi UE Milano, 1 luglio 2008 1 Polonia: indicatori macro PIL pro capite 2007 Zloty ( ) 30.602 (8.090) livello PIL 2007 mld Zloty (mld ) 1.167

Dettagli

La filiera del vino in provincia di Pavia e le sue prospettive

La filiera del vino in provincia di Pavia e le sue prospettive La filiera del vino in provincia di Pavia e le sue prospettive Maria Sassi Dipartimento di Ricerche Aziendali Facoltà di Economia - Università di Pavia Struttura della presentazione Rilevanza del sistema

Dettagli

L esperienza della programmazione LEADER in Toscana. GAL Start

L esperienza della programmazione LEADER in Toscana. GAL Start L applicazione della MISURA 124 a livello locale L esperienza della programmazione LEADER in Toscana Leonardo Romagnoli Tommaso Neri GAL Start Firenze, 13 settembre 2013 Le Strategie Integrate di Sviluppo

Dettagli

PRODOTTI DOP, IGP, STG: IL LORO SVILUPPO E LA LORO AFFERMAZIONE NELLA STORIA DI TRE REGOLAMENTI COMUNITARI

PRODOTTI DOP, IGP, STG: IL LORO SVILUPPO E LA LORO AFFERMAZIONE NELLA STORIA DI TRE REGOLAMENTI COMUNITARI PRODOTTI DOP, IGP, STG: IL LORO SVILUPPO E LA LORO AFFERMAZIONE NELLA STORIA DI TRE REGOLAMENTI COMUNITARI Responsabile Area Agricoltura e Industria Alimentare Nomisma spa I temi di approfondimento Il

Dettagli

LA SOSTENIBILITA DELLA FILIERA AGROALIMENTARE TRA SCENARI EVOLUTIVI E NUOVA PAC

LA SOSTENIBILITA DELLA FILIERA AGROALIMENTARE TRA SCENARI EVOLUTIVI E NUOVA PAC LA SOSTENIBILITA DELLA FILIERA AGROALIMENTARE TRA SCENARI EVOLUTIVI E NUOVA PAC DENIS PANTINI Direttore Area Agricoltura e Industria Alimentare Bologna, 14 Novembre 2013 I TEMI DI APPROFONDIMENTO I temi

Dettagli

Obiettivi ed effetti delle politiche agricole

Obiettivi ed effetti delle politiche agricole Obiettivi ed effetti delle politiche agricole gli obiettivi della Politiche Agricole dell Unione Europea gli obiettivi delle politiche agricole nei paesi sviluppati ed in quelli in via di sviluppo gli

Dettagli

QUALITA EUROPEA OLIO D OLIVA. Programma di promozione dell olio extravergine d oliva nel mercato interno BELGIO, OLANDA, DANIMARCA E ITALIA 2011-2014

QUALITA EUROPEA OLIO D OLIVA. Programma di promozione dell olio extravergine d oliva nel mercato interno BELGIO, OLANDA, DANIMARCA E ITALIA 2011-2014 OLIO D OLIVA QUALITA EUROPEA Programma di promozione dell olio extravergine d oliva nel mercato interno BELGIO, OLANDA, DANIMARCA E ITALIA 2011-2014 Olio D Oliva Qualità Europea OLIO D OLIVA La campagna

Dettagli

I trattamenti post raccolta: stato dell arte

I trattamenti post raccolta: stato dell arte INTERPERA 2014 SANTAREM, 12 giugno 2014 I trattamenti post raccolta: stato dell arte SIMONA RUBBI CSO / Centro Servizi Ortofrutticoli IL CSO CSO è una azienda di servizi che supporta i propri associati

Dettagli

I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento.

I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 L Unione Europea nel 2008 ha fissato, con il pacchetto 20-20-20, degli obiettivi

Dettagli

ALCUNE DEFINIZIONI CERVIM

ALCUNE DEFINIZIONI CERVIM ALCUNE DEFINIZIONI CERVIM, Centro di Ricerche per la Viticoltura di Montagna, un organismo internazionale istituito con una legge della Regione Valle d Aosta nell anno 1987, sotto gli auspici dell OIV,

Dettagli

La filiera del tabacco in Italia: ruolo socioeconomico della coltivazione del Burley e del Kentucky in Campania

La filiera del tabacco in Italia: ruolo socioeconomico della coltivazione del Burley e del Kentucky in Campania La filiera del tabacco in Italia: ruolo socioeconomico della coltivazione del Burley e del Kentucky in Campania Università di Napoli Federico II 26 febbraio 2008 DENIS PANTINI Coordinatore di Area Agricoltura

Dettagli

Attività di promozione economica agro alimentare

Attività di promozione economica agro alimentare Allegato alla Delib.G.R. n. 40/8 del 22.7.2008 Attività di promozione economica agro alimentare Premessa Il presente regime di aiuto riguarda la promozione e la pubblicità di prodotti agricoli e agro alimentari

Dettagli

VISION 2020 Piano Strategico di Area Vasta del Nord Barese Ofantino

VISION 2020 Piano Strategico di Area Vasta del Nord Barese Ofantino VISION 2020 Piano Strategico di Area Vasta del Nord Barese Ofantino AZIONI PARTENARIALI: SCHEDA PER LE PROPOSTE DI INTERVENTO Parte I - Proposta Titolo dell intervento Valorizzazione e promozione delle

Dettagli

Il biologico in Molise

Il biologico in Molise Quaderno della Il biologico in Molise 7 Chi promuove il progetto Filiera Corta Bio nella regione Terra Sana Molise associa gli Agricoltori e gli Operatori che producono, preparano, trasformano e commerciano

Dettagli