I GIOVANI TOSCANI ALLA RICERCA DI UN FUTURO

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1 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana I GIOVANI TOSCANI ALLA RICERCA DI UN FUTURO Francesca Giovani Lunedì 14 maggio 2007 Facoltà di Scienze Politiche Firenze

2 Perché è importante studiare i giovani L indagine che presentiamo si inserisce all interno di un più ampio percorso di ricerca dell Irpet denominato Toscana Per chi desidera capire come sarà la Toscana tra 20 anni le giovani generazioni risultano uno spaccato di grande interesse perché rappresentano l anticipazione delle tendenze evolutive della realtà in cui vivono e perché a loro (gli adulti di domani) è affidato il rinnovamento della società. La presentazione è divisa in due parti: 1) Come vivono i giovani in Toscana (autoctoni e stranieri) 2) Come i giovani vedono il futuro della società

3 Indagine diretta Metodologia di indagine: rilevazione CATI Numerosità campionaria: circa INTERVISTE Metodo campionamento: rilevazione in aree tipologiche della Toscana Distretto industriale: Prato Aree urbane: Firenze e Scandicci Area turistico-industriale: Piombino Area turistica: Lido di Camaiore Per ciascuna area sono stati intervistati 800 giovani sulla base di un campione stratificato per fasce di età (18-19/20-24/25-30) e genere

4 Condizione professionale o non professionale degli intervistati FEMMINE MASCHI Studenti 38% Casalinga 4% Occupati 48% Studenti 32% Altro 1% Disoccupati 10% Disoccupati 6% Occupati 61% Firenze: quota in assoluto più bassa di casalinghe e elevati tassi di partecipazione scolastica in particolare universitaria Prato: livello più elevato di occupazione e quota più bassa di popolazione studentesca Camaiore: tasso di occupazione più basso tra le aree e la quota più elevata di casalinghe Piombino: tasso di disoccupazione più elevato soprattutto per la componente femminile Scandicci: tasso di disoccupazione più basso sia per la componente maschile che per quella femminile Fonte: IRPET

5 È sempre più difficile diventare grandi? I nostri giovani sono pochi (per la bassa natalità) Finiscono tardi gli studi Entrano tardi nel mercato del lavoro Formano tardi una famiglia Fanno tardi le scelte riproduttive

6 Con chi vivono gli intervistati? FEMMINE MASCHI Da solo 3% Con amici/ conoscenti 2% Con coniuge/ convivente 18% Con amici/ Con coniuge/ conoscenti Da solo convivente 4% 2% 9% 77% Con i genitori 85% Con i genitori Fonte: Indagine IRPET

7 Il contesto di riferimento: la lunga permanenza nel nucleo familiare di origine Oltre il 60% dei giovani maschi italiani under 35 vive con i genitori a fronte di quote sensibilmente ridotte rilevate sia nei paesi Centro settentrionali (10% degli svedesi, 19% dei tedeschi e degli inglesi), sia in paesi più simili al modello italiano come la Spagna (39%) La quota di donne che si trova nella stessa situazione è inferiore solo perché si sposano circa tre anni prima rispetto agli uomini La tendenza alla permanenza nel nucleo familiare di origine si è accentuata nell ultimo decennio. Ma mentre prima dominava la PERMANENZA PER SCELTA ed il fenomeno era particolarmente accentuato nelle classi sociali più agiate Adesso è in crescita la PERMANENZA LEGATA ALLE DIFFICOLTÀ. E quindi nelle aree deboli (nel Sud dell Italia e nelle aree costiere e meridionali della Toscana) che la famiglia come rete di protezione sociale è sempre più importante

8 Giovani per famiglia di appartenenza in Toscana anni anni In coppia con figli In nucleo come figli Fonte: ISTAT

9 Perché vivono con la famiglia di origine? PER NECESSITÀ 57% Perchè lavoro ma non ce la faccio a comprare casa 24% Perchè lavoro ma non ce la faccio a pagare affitto 3% Altro 5% Con i miei sto bene 38% PER SCELTA 43% Sono costretto perché non lavoro 25% E' comodo avere chi ti accudisce 5% Fonte: Indagine IRPET

10 La lenta transizione alla vita adulta non è dovuta solo a cause strutturali Che la transizione alla vita adulta sia un fenomeno complesso, che implica un incastro tra cause strutturali ma anche motivi di ordine culturale è reso evidente dal fatto che anche tra i giovani che hanno completato gli studi e trovato un lavoro la maggior parte continua a convivere con il nucleo familiare di origine: 74% dei lavoratori stabili 84% dei lavoratori instabili

11 Si fa sempre più esteso il gap tra desideri e realtà Quali sono gli elementi di novità? L 85% degli intervistati dichiara la propria propensione ad uscire dal proprio nucleo familiare, una volta raggiunta l indipendenza economica, a prescindere dalla creazione di una nuova famiglia. Quali obiettivi e desideri hanno in termini di figli? Solo l 8% desidera il figlio unico. La stragrande maggioranza (69%) risponde più di uno, ma nella realtà sappiamo che il numero medio per nucleo familiare è poco più di uno. Questo genera problemi di sostenibilità del sistema e produce insoddisfazione nelle coppie che hanno meno figli di quanti ne avrebbero desiderati

12 Alla vita adulta si arriva grazie al lavoro ma. Quali sono le problematiche del nostro mercato del lavoro? Bassi tassi di occupazione Elevata disoccupazione Mismatch tra domanda e offerta di lavoro Flessibilità Quali i lavori desiderati? Quali le prospettive lavorative future?

13 Bassa occupazione giovanile (2005) OCCUPAZIONE GIOVANILE IN EUROPA (15-24) Paesi Bassi Danimarca Regno Unito Norvegia Germania Finlandia EU15 Spagna EU25 Francia ITALIA Grecia OCCUPAZIONE GIOVANILE IN ITALIA (15-24) Nord Est Nord Ovest TOSCANA ITALIA Centro Sud Fonte: EUROSTAT, ISTAT

14 Alta disoccupazione giovanile (2005) DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN EUROPA (15-24) 0 Paesi Bassi Danimarca Norvegia Regno Unito Germania EU15 EU25 Spagna Finlandia Francia ITALIA Grecia DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN ITALIA (15-24) Fonte: EUROSTAT, ISTAT Nord Est Nord Ovest TOSCANA Centro ITALIA Sud

15 Mismatch tra domanda e offerta di lavoro Il fabbisogno da parte delle imprese di laureati in Toscana è particolarmente basso: 7% contro il 9% dell Italia, il 14% di Lazio, e Lombardia, il 10% di Piemonte ed Emilia Romagna I laureati in ingresso nel mercato del lavoro (25-29 anni) hanno tassi di disoccupazione particolarmente elevati: 18% contro l 8% della Lombardia; l 11% dell Emilia Romagna; il 13% del Veneto)

16 Un ulteriore criticità: la flessibilità del lavoro Uno degli obiettivi dell introduzione massiccia di forme flessibili nel mercato del lavoro è quello di mobilitare le energie giovanili Ma le forme lavorative flessibili non hanno portato ad una più precoce entrata nel mercato del lavoro, abbassando il divario con altri paesi La precarietà prolungata (che coinvolge il 30% degli intervistati), i bassi guadagni, l incertezza sul livello di reddito e sulla continuità del lavoro, l assenza di un sostegno apprezzabile dal sistema di welfare, sono fattori di forte ritardo nelle scelte di autonomia dei giovani

17 La flessibilità dopo quanto si trasforma in un rapporto di lavoro stabile? DOPO 4 ANNI INOCCUPATI 35 Non forze di lavoro 24% In cerca di lavoro 11% Flessibile 24% Indeterminato 36% Autonomo 5% STABILIZZATI 41 INOCCUPATI 32 Non forze di lavoro 18% In cerca di lavoro 14% Flessibile 20% Autonomo 7% Indeterminato 41% STABILIZZATI 48 DOPO 6 ANNI Fonte: IRPET, Indagine sulla flessibilità

18 Quale tipo di lavoro vorrebbero fare gli studenti FEMMINE MASCHI Indifferente 34% Un lavoro dipendente 23% Indifferente 31% Un lavoro dipendente 19% Non so 7% Un lavoro autonomo 36% Non so 6% Un lavoro autonomo 44% Fonte: IRPET

19 Se potesse scegliere una fra le seguenti professioni, quale sceglierebbe? Artigiano 1% Imprenditore 4% Altro/non so 24% Libera professione 39% Nello spettacolo/sport 8% Nella politica 2% Nel campo della comunicazione 7% Insegnante 8% Impiegato 7% Fonte: IRPET

20 In futuro sarà possibile per lei trovare il lavoro desiderato? STUDENTI DISOCCUPATI Facile 16% Non so Molto Non so 7% difficile Facile 3% Molto 25% 11% difficile 36% Difficile 52% Difficile 50% Fonte: IRPET

21 LAVORATORI Lavoratori che ritengono difficile in futuro trovare un lavoro migliore Nello stesso settore 71% In altro settore Nella stessa regione 69% 81% Su tutti gli items le donne sono risultate meno fiduciose Fuori regione 79% 60% 65% 70% 75% 80% 85% Fonte: IRPET

22 Per concludere. I giovani toscani vivono in una realtà socio-economica in cui non ci sono certezze che il titolo di studio garantisca percorsi lavorativi stabili e carriere attinenti al titolo di studio. Gran parte dell apparato produttivo continua ad offrire ai giovani degli impieghi largamente al di sotto del loro livello di istruzione Tutte condizioni che certo non favoriscono un clima di fiducia per il proprio futuro e che paiono particolarmente accentuate nella nostra regione

23 I giovani di origine straniera: un approfondimento qualitativo Come vivono in Toscana i giovani di origine straniera? Come si immaginano il loro futuro? Quali sono le loro aspettative? Quali i loro percorsi di integrazione? Per tentare di rispondere a queste domande sono stati organizzati 11 focus group nei territori di Firenze e Prato con circa 100 ragazzi di origine straniera frequentanti le scuole superiori (istituti tecnici, professionali e licei).

24 Le scelte scolastiche e l ascesa sociale Il dato di fondo che accomuna le scelte scolastiche dei giovani intervistati riguarda il riconoscimento dell istruzione, come mezzo per costruire migliori occasioni di inserimento lavorativo. Su cosa fare concluso l iter scolastico non hanno le idee chiare, come gran parte dei loro coetanei, l unico dato certo è cosa non vorrebbero fare che corrisponde generalmente ai mestieri dei loro padri e delle loro madri.

25 I percorsi di integrazione In generale risultano culturalmente integrati e, a parte qualche caso, sembrano avere assimilato gusti, aspirazioni e modelli di consumo dei loro coetanei autoctoni. Nella stragrande maggioranza dei casi non si sentono discriminati perché le origini familiari sono di un altro paese: No, non è un difetto essere di un altro paese anzi, magari è anche meglio perché le culture devono essere conosciute, è una ricchezza in più che hai, poi le lingue, non è che ti senti discriminato perché sei di un altro paese, ma ti senti di tutte e due. Anche i compagni non mi dicono italiano o ecuadoregno, mi considerano uno di loro.

26 Lavoro = integrazione Quanto alle problematiche attinenti la ricerca del lavoro non sembrano percepire di avere difficoltà aggiuntive rispetto a quelle degli autoctoni. Secondo me le difficoltà sono per tutti, non ci sono per noi e basta ma sono altamente consci che la vera integrazione si verifica quando c è il lavoro: integrazione per me vuol dire arrivare qui in Italia che è il paese nuovo, gente nuova, riuscire a comunicare prima di tutto a livello linguistico, riuscire a comunicare con le persone, farsi gli amici e soprattutto trovare il lavoro. Avere il lavoro significa avere un futuro in un paese che non è il tuo, allora uno può guardare indietro guardare come stava prima e come sta adesso e dire: Ok, sono integrato.

27 Le problematiche per il futuro: le seconde generazioni Il sistema di aspettative delle seconde generazioni: a) rifiuto delle occupazioni dequalificate che hanno consentito l inserimento economico dei genitori (primo-migranti) e dell integrazione subalterna b) oggettiva debolezza dei percorsi scolastici/formativi c) esiguità di capitale sociale Le caratteristiche del mercato del lavoro : a) tessuto economico di piccola impresa, pervaso di economia informale b) elevati tassi di disoccupazione giovanile c) importanza del capitale sociale in quanto le relazioni interpersonali risultano ancora fondamentali per l accesso al lavoro

28 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana I GIOVANI TOSCANI ALLA RICERCA DI UN FUTURO Francesca Giovani Lunedì 14 maggio 2007 Facoltà di Scienze Politiche Firenze

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