Romaine, S. (1988), Pidgin and Creole Languages, London and New York, Longman, p. 24.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Romaine, S. (1988), Pidgin and Creole Languages, London and New York, Longman, p. 24."

Transcript

1 Pidgin e creoli a pidgin represents a languages which has been stripped of everything but the bare essentials necessary for communication. There are few, if any, stylistic options. Romaine, S. (1988), Pidgin and Creole Languages, London and New York, Longman, p. 24.

2 Pidgin: - trae origine in situazioni di contatto, spesso forzato, tra gruppi umani con lingue madri differenti e non reciprocamente intelligibili, in cui, tuttavia, è indispensabile uno strumento condiviso di comunicazione; - è una sorta di lingua occasionale, provvisoria, una lingua di fortuna, che costituisce appunto l unico strumento di comunicazione tra due o più gruppi umani che non dispongono di una lingua comune. - ha un lessico che copre in genere solo poche sfere semantiche, che non contempla parole funzionali, che è ricco di elementi polisemici - la morfologia, tanto flessiva quanto derivazionale, è quasi totalmente assente; - la sintassi è pressoché limitata alla sola coordinazione, che, concretamente, si traduce nella giustapposizione di frasi brevissime. La maggior parte di queste lingue si estingue quando vengono meno le premesse che hanno contribuito a generale, cioè quando il rapporto tra i gruppi umani entrati in contatto cessa.

3 Creolo: - la promozione di un pidgin al rango di lingua nativa di una generazione; in altre parole, una lingua creola è la lingua madre di un bambino esposto, sin dalla nascita, ad un pidgin; - si verifica un arricchimento del lessico (ed una sua differenziazione, con una più precisa definizione delle categorie grammaticali) e un incremento dell indice di complessità della grammatica (che produce una crescita del sistema fonologico, la comparsa di marche flessive e di affissi derivazionali e una maggiore strutturazione della frase, con l immissione nel lessico di parole funzionali). Tok Pisin (lingua pidgin a base inglese con funzione ormai veicolare a Papua Nuova Guinea; in alcune zone già creolizzata): gras bilong hed erba di testa capelli het bilong Alex testa di Alex / la testa di Alex famili bilong mi famiglia di me / la mia famiglia

4 Bipo tru tripela liklik pik i stap. Ol i stap long bus tasol. Ol i no gat haus. Na i gat wanpela weldok tu em i stap long dispela bus. Em i bikpela moa na em i man nogut tru. Em i save kilim planti abus bilong dispela bus na i kaikai. Na em i laik tumas long kaikai dispela tripela liklik pik. Oltaim em i bihaihim lek bilong tripela.

5 Traduzione (abbastanza letterale): Molto tempo fa c'erano tre piccoli porcellini. Essi vivevano in un bosco. Non avevano casa. C'era anche un lupo che viveva in quel bosco. Era grande e cattivo. Era solito uccidere e mangiare molti animali del bosco. E egli voleva mangiare i tre porcellini. Seguiva sempre le loro tracce.

6 West African Pidgin English (WAPE) Wi go fain i haus Noi FUT cercare sua casa Noi cercheremo la sua casa (Turchetta, B. (1996), Lingua e diversità, Milano, Franco Angeli, p. 123)

7 le parole funzionali e le marche flessive vengono create partendo dal materiale lessicale a disposizione, cioè trasformando in funtori grammaticali termini che, in origine, hanno significato pienamente lessicale (grammaticalizzazione).

8 Grammaticalization is usually thought of as that subset of linguistic change whereby a lexical item or construction ic certain uses takes on grammatical characteristics, or through which a grammatical item becomes more grammatical (Hopper, P. / Traugott, E.C. (1993), Grammaticalization, Cambridge, Cambridge University Press, p. 2)

9 Creolo guyanese (a base inglese) wisaid dove (< ing. which side) wamek perché (< ing. what makes) Kamtok (Camerun; a base inglese) wetin cosa (< ing. what thing) Tok Pisin (Papua Nuova Guinea; a base inglese) wanem quale (< ing. what name) husat chi (< ing. who s that) Creolo di Haiti (a base francese) ki koté dove (< fr. qui coté) lakoz ki perché (< fr. la cause que) ki fer perchè (< fr. qui faire)

10 nella fase di creolizzazione non si assiste ad una restaurazione della originaria complessità grammaticale (cioè ad un recupero dell impianto strutturale della lingua lessificatrice o delle lingue di sostrato), ma alla creazione, quasi ex novo, di una nuova complessità. E proprio attraverso questo percorso evolutivo che il creolo si distacca dalle lingue da cui ha tratto origine e, con ciò, legittima il proprio status di lingua autonoma a tutti gli effetti.

11 WAPE (West African Pidgin English) bikman 'persona rispettata' ma lett. 'grande uomo' (> inglese big 'grande'; man 'uomo') smolboi 'apprendista' ma lett. 'piccolo ragazzo' (> inglese small 'piccolo'; boy 'ragazzo') doktakau 'veterinario' ma lett. 'dottore mucca' (> inglese doctor 'dottore'; caw 'mucca') watarut 'acquedotto' ma lett. acqua strada (> inglese water 'acqua'; route 'via, strada')

12 Bipo tru tripela liklik pik i stap. Ol i stap long bus tasol. Ol i no gat haus. Na i gat wanpela weldok tu em i stap long dispela bus. Em i bikpela moa na em i man nogut tru. Em i save kilim planti abus bilong dispela bus na i kaikai. Na em i laik tumas long kaikai dispela tripela liklik pik. Oltaim em i bihaihim lek bilong tripela. Traduzione (abbastanza letterale): Molto tempo fa c'erano tre piccoli porcellini. Essi vivevano in un bosco. Non avevano casa. C'era anche un lupo che viveva in quel bosco. Era grande e cattivo. Era solito uccidere e mangiare molti animali del bosco. E egli voleva mangiare i tre porcellini. Seguiva sempre le loro tracce.

13 La variabilità da un parlante all altro è una delle caratteristiche principali del pidgin: sembra quasi che ogni immigrato abbia dato individualmente forma alla propria lingua di fortuna con una sorta di fai da te linguistico (D. Bickerton) Nel giro di un paio di generazioni, quando vi sono dei bambini che imparano il pidgin come L1 o in condizioni di bilinguismo, questa lingua si ri-complica : vengono reintrodotte le componenti grammaticali che la lingua semplificata aveva eliminato. L aspetto cruciale è questo processo di ri-complicazione segue sempre le stesse fasi, a prescindere dalle lingue coinvolte!

14 i] Ordine dei costituenti: i pidgin (in ogni loro fase) ed i creoli tendono ad avere ordine dei costituenti SVO ii] Assenza della copula in frasi come di pikini sik ( il bambino è malato, ma lett. il bambino malato ; creolo giamaicano a base inglese). iii] Articoli: il sistema degli articoli dei pidgin estesi e dei creoli prevede di norma un alternanza tra articolo definito, articolo indefinito e zero, come appare dai dati seguenti, tratti dal creolo guyanese a base inglese: a. Articolo definito (valore definito specifico o aspecifico, in rapporto al c Jan bai di buk John ha comprato il libro b. Articolo indefinito (valore indefinito specifico) Jan bai wan buk John ha comprato un libro (intendendo uno specifico libro in particolare) c. Zero (valore indefinito aspecifico) Jan bai buk John ha comprato (dei) libri

15 iv] Frasi relative: le marche di relativizzazione prevedono l alternanza tra l uso di forme-zero, di pronomi personali con funzione relativa e di pronomi specificamente dedicati alla formazione di relative. Creolo delle Hawaii: Zero: You fain Hawaiians Ø spik English tu trovare hawaiani Ø parlare inglese tu trovi hawaiani che sanno parlare inglese Pronome personale con funzione relativa: Sam dei drink meik chabrol alcuni loro bere fare problemi Quelli che bevono creano problemi Pronome relativo: Evri filipino hu kud aford it bai ogni filippino che potere:pass permettere esso comprare Ogni filippino che se lo è potuto permettere, ne ha comprato uno

16 v] Convergenza del valore esistenziale e del valore possessivo: si tratta di un aspetto di grande interesse, visto che la convergenza del valore esistenziale (es. it. c è) e del valore possessivo (es. it. avere) sulla medesima unità lessicale è assente nelle principali lingue lessificatrici. In questo caso, dunque, siamo verosimilmente di fronte ad un tratto specificamente legato alla genesi delle lingue di contatto. Alcuni esempi: Creolo guyanese (a base inglese) dem get wan uman we get gyal pikini c è una donna che ha una figlia Creolo delle Hawaii (a base inglese) get wan wahini shi get wan data c è una donna che ha una figlia Kreyol (Haiti; a base francese) gê you fâm ki gê you petit-fi c è una donna che ha una figlia Kristang (a base portoghese): a. irmang-machu teng na rua mio fratello è in strada b. yo teng irmang-machu ho un fratello

17 vi] Sistema verbale Anteriorità: bin Irrealtà: go (anche futuro, a volte) Continuità: stay he walk egli cammina NB: senza s he bin walk egli camminò he stay walk egli sta camminando he bin stay walk egli stava camminando

18 Le lingue non differiscono per complessità: c è una tendenza naturale ad una complessità omogenea considerazione che potrebbe supportare l idea di una guida biologicamente determinata: language bioprogram hypotheis (Bickerton Ipotesi del programma biologico del linguaggio) Solo nelle comunità con modelli grammaticali convenzionali questo programma biologico potrebbe essere bloccato o diversamente orientato

19 L'INTERLINGUA Acquisizione di lingue seconde L1 prima lingua, lingua madre, lingua nativa L2 lingua d arrivo; qualunque lingua venga imparata dopo che la L1 si è STABILIZZATA Interlingue (o varietà di apprendimento): produzioni linguistiche di un apprendente, vale a dire di un parlante che sta affrontando lo studio di una lingua straniera. Due possibili concezioni: a) le interlingue sono una varietà parziale e provvisoria della lingua di arrivo: NO!!!!! b) le interlingue sono sistemi linguistici naturali, autonomi e internamente coerenti (anche se in continua evoluzione); sono in buona parte indipendenti da L1 ed L2 (alcune regole coincidono con quelle della L2; altre sono riconducibili alla L1; altre ancora sono indipendenti da entrambe); il percorso acquisizionale è in larga parte comune a tutti gli apprendenti, a prescindere dalla L1 Variabili: i] velocità ii] esito finale

20 L1 prima lingua, lingua madre, lingua nativa interlingua L2 lingua d arrivo; qualunque lingua venga imparata dopo che la L1 si è stabilizzata (quindi non sono comprese le situazioni in cui l apprendimento delle due lingue avviene contestualmente)

21 Interlingue iniziali (prebasiche( prebasiche): tendenzialmente isolanti, a prescindere dalla caratterizzazione morfologica di L1 e L2. Principali caratteristiche formali: i] formule fisse: segmenti di produzione linguistica memorizzati senza la percezione dei confini interni (quindi sono percepiti dall apprendente come monomorfemici): - formule interattive (es. come ti chiami?, per piacere, grazie mille, va bene, tocca a te) - domande (es. che cos è?) - risposte (es. non so) - ordini e richieste (es. dimmi, guarda) - formule presentative (es. ecco qua; questo qui) ii] le parole esibiscono minima o nulla flessione morfologica FORMA BASICA: ad esempio un unica forma per l intero paradigma verbale; es. io mangia, tu mangia ; io vuoi, tu vuoi ) iii] scarsità di parole funzionali - mancanza della copula - mancanza di articoli e preposizioni

22 iv] (poche) parole analizzate: - sollecitare l attenzione (es. guarda, ecco) - regolare l interazione (ciao, aspetta, aiuto) - riferirsi a oggetti/eventi (questo, quello) - descrivere/valutare (bello, brutto, buono) v] dal punto di vista formale: - spesso è impossibile definirne la classe sintattica (es. coinvòlgio (< coinvolgere) nome o verbo?) - esibiscono minima o nulla flessione morfologica - uso di parole funzionali in contesti atipici (es. guarda di finito; questo mio di X ) - negazione espressa con una particella invariabile (es. no io freddo, no mangia) - parole disposte in sequenza in base a principi pragmatici-semanticidiscorsivi (vs. sintattici: accordi a senso)

23 Sequenze di apprendimento Ipotesi: l apprendimento (nei contesti naturali) procede secondo sequenze precise ed indipendenti dai condizionamenti della L1 Es. sistema TAM (tempo aspetto - modo) 1 stadio: nessuna strategia morfologica per esprimere relazioni di tempo; l apprendente usa una forma unica del verbo (forma basica; es. io mangia carne, io no capisci italiano); 2 stadio: compare l opposizione morfologica tra azioni passate/concluse e azioni presenti/continuate; per l espressione delle prime viene utilizzata la marca to del participio passato (es. io mangiato carne, guarda di finito); 3 stadio: compare l opposizione tra eventi passati di natura puntuale ed eventi passati di natura durativa; per indicare questi ultimi viene utilizzato l imperfetto

24 4 stadio: compare la distinzione tra fattualità (cioè che è presentato come vero, come un fatto) e non fattualità (ciò che è presentato come possibile, ipotetico e desiderato); per esprimere questa opposizione vengono utilizzati futuro e condizionale; sono successivamente viene acquisito il congiuntivo; questo livello indica il raggiungimento di un elevata competenza della L2. Sequenza di acquisizione della temporalità: 1) assenza di temporalità > un unica forma per l intero paradigma 2) passato vs. presente > participio passato 3) passato puntuale vs. durativo > imperfetto 4) fattualità vs. non fattualità > futuro-condizionale-congiuntivo

25 Morfema: la più piccola unità linguistica dotata di significato; segno linguistico minimo Segmentazione: procedimento attraverso cui vengono identificati i morfemi, la struttura interna delle parole Es. casa vs. case cas+ +a FEMMINILE SINGOLARE +e FEMMINILE PLURALE

26 cas+ in casina, casetta, casona, casolare, casupola +a/+e in scarpa / scarpe, donna / donne, mucca / mucche

27 house Ø SINGOLARE +s [Iz] PLURALE +Ø / +s ([s], [z], [Iz]): Boy / boys, dog / dogs, river / rivers, street / streets, ecc.

28 in base al loro significato: Classificazione dei morfemi lessicali: hanno un significato lessicale, pieno, che non dipende dal contesto di occorrenza. Es.it. can+e, bambin+o, cant+are ing. boy, house, (to) call grammaticali: svolgono una funzione grammaticale, in parte determinata dal contesto di occorrenza Es.It. can+e, bambin+o, cant+are ing. boy+s, call+ed

29 in base alla loro combinabilità: liberi: possono occorrere da soli in una frase, costituiscono da soli una parola. Es. it. di, a, che, virtù ing. boy, dog, of, red legati: non possono occorrere da soli in una frase; devono unirsi ad un morfema libero o ad un altro morfema legato per poter costituire una parola. Es. it. can+, ragazz+, lod+, +i, +e ing. +s, +dom, +ed

30 Morfemi lessicali Classe aperta Morfemi grammaticali I morfemi grammaticali a loro volta si suddividono in a) morfemi derivazionali (o derivativi): formano parole (creano lessemi) b) morfemi flessivi (o flessionali): trasformano parole (creano forme flesse) Costituiscono una classe chiusa

31 Ordine dei morfemi In italiano e nelle lingue indoeuropee in generale, i morfemi grammaticali si collocano di norma nella parte destra della parola; in sostanza, seguono i morfemi lessicali: Esempio gatto+o, gatt+i mangi+a+bil+e

32 Lingue prevalentemente suffissali: Es. Turco sev- amare sev-in-mek rallegrarsi (riflessivo) sev-iş-mek amarsi a vicenda (reciproco) sev-dir-mek far amare (causativo) sev-dir-t-mek far far amare (causativo del causativo) sev-me-mek non amare (negativo) sev-eme-mek non poter amare (impotenziale) sev-in-dir-mek far rallegrarsi (causativo del riflessivo) sev-il-mek essere amato (passivo) sev-ebil-mek poter amare (potenziale)

33 Lingue prevalentemente prefissali: Es. Shona (lingua bantu centro-orientale) komana ragazzo mu-komana ragazzo va-komana ragazzi ka-komana ragazzino tu-komana ragazzini ru-komana ragazzo alto e magro ci-komana ragazzo grassottello zi-komana ragazzi grassottelli

34 Lingue prevalentemente infissali: Es. Arabo KTB scrivere kataba egli scrisse yaktubu egli scrive, kitāb libro (e kutub libri ) kutayyib librino kātib scrittore kutubī venditore di libri kitābī scritto maktaba biblioteca miktāb macchina da scrivere (nelle ultime due parole compare un prefisso m- che forma, tra gli altri, nomi di luogo e strumento)

35 [SCRIVERE] k i t ā b [nome comune] [inanimato][concreto] [singolare][maschile] libro

36 [SCRIVERE] k u t ayyi b [nome comune] [inanimato][concreto] [singolare][maschile][diminutivo] librino

37 Allomorfia Allomorfia: uno stesso morfema può variare la propria configurazione in base al contesto di occorrenza; le sue diverse realizzazioni sono dette allomorfi. Morfema > allomorfo Fonema > allofono /n / [n] naso ['nazo] [N] incontro [in'kontro] [M] anfora ['amfora]

38 Condizioni per l identificazione di allomorfi: a. devono esprimere lo stesso significato; b. la variazione non è arbitraria, ma deve essere giustificata in base a regole della lingua Esempi: a. in+utile negativo b. il+logico negativo c. ir+razionale negativo d. im+probabile negativo La variazione è giustificata dall azione di processi di assimilazione

39 Turco declinazione del plurale adam uomo allomorfia condizionata fonologicamente ev casa NOM GEN DAT ACC ABL LOC adam-lar adam-lar-in adam-lar-a adam-lar-i adam-lar-dan adam-lar-da ev-ler ev-ler-in ev-ler-e ev-ler-i ev-ler-den ev-ler-de

40 Maltese

41

42

43 berritta cappello > berrittun cappellone pupa bambola > pupazz fantoccio sakran ubriaco > sakranazz ubriacone żiemel cavallo > żimlunazz cavallo molto stanco, affaticato nemla formica > nemlun formicona ġiebja bacino > ġibjun (grande) pozzo

44 cfr. arabo marocchino sbaε leone > sbaεūn leone enorme šǝms sole > šǝmsūn sole molto forte dbaε iena > dǝbεūn persona malvagia żlǝt povertà > żǝltūn poveraccio tlǝq lasciar andare > tǝlqūn scapolone

45 Singolare serp forn banda pjazza koxxa skola tanbur Plurale sriep fran baned pjazez koxox skejjel tnabar

46

47 Niccolò Machiavelli, Dialogo intorno alla nostra lingua (1515): le lingue non possono essere semplici, ma conviene che sieno miste con l altre lingue. Ma quella lingua si chiama d una patria, la quale convertisce i vocaboli ch ella ha accattati all uso suo, ed è sì potente, che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro; perchè quello ch ella reca da altri lo tira a sé in modo che par suo.

48 Formare parole nuove Prefissazione: utile > inutile marito > ex-marito Suffissazione lavorare > lavoratore mangiare > mangiabile veloce > velocizzare gloria > glorioso Composizione: capostazione pellerossa lavapiatti studente lavoratore

Romaine, S. (1988), Pidgin and Creole Languages, London and New York, Longman, p. 24.

Romaine, S. (1988), Pidgin and Creole Languages, London and New York, Longman, p. 24. Pidgin e creoli a pidgin represents a languages which has been stripped of everything but the bare essentials necessary for communication. There are few, if any, stylistic options. Romaine, S. (1988),

Dettagli

Variabili: i] velocità ii] esito finale

Variabili: i] velocità ii] esito finale L'INTERLINGUA Acquisizione di lingue seconde L1 prima lingua, lingua madre, lingua nativa L2 lingua d arrivo; qualunque lingua venga imparata dopo che la L1 si è STABILIZZATA Interlingue (o varietà di

Dettagli

Maltese. Afro-Asiatic, Semitic, Central, South, Arabic

Maltese. Afro-Asiatic, Semitic, Central, South, Arabic Maltese Afro-Asiatic, Semitic, Central, South, Arabic Morfologia introflessiva Arabo KTB scrivere kataba egli scrisse yaktubu egli scrive, kitāb libro (e kutub libri ) kutayyib librino kātib scrittore

Dettagli

het bilong Alex Alex / la testa di Alex famili bilong mi famiglia di me / la mia famiglia

het bilong Alex Alex / la testa di Alex famili bilong mi famiglia di me / la mia famiglia gras bilong erba di het (hed) testa / capelli het bilong Alex testa di Alex / la testa di Alex famili bilong mi famiglia di me / la mia famiglia le parole funzionali e le marche flessive vengono create

Dettagli

Romaine, S. (1988), Pidgin and Creole Languages, London and New York, Longman, p. 24.

Romaine, S. (1988), Pidgin and Creole Languages, London and New York, Longman, p. 24. Pidgin e creoli a pidgin represents a languages which has been stripped of everything but the bare essentials necessary for communication. There are few, if any, stylistic options. Romaine, S. (1988),

Dettagli

Morfemi lessicali. Morfemi grammaticali

Morfemi lessicali. Morfemi grammaticali Morfemi lessicali Classe aperta Morfemi grammaticali I morfemi grammaticali a loro volta si suddividono in a) morfemi derivazionali (o derivativi): formano parole (creano lessemi) b) morfemi flessivi (o

Dettagli

Criteri per la definizione della parola grammaticale

Criteri per la definizione della parola grammaticale Criteri per la definizione della parola grammaticale Una parola grammaticale (morfo-sintattica, non fonologica) è definita in base alla co-occorrenza dei seguenti criteri: a) COESIONE: si definisce parola

Dettagli

Il contatto interlinguistico

Il contatto interlinguistico Il contatto interlinguistico Tre possibili situazioni a) Una regione linguisticamente omogenea (cioè in cui si parla una sola lingua) entra in contatto con una nuova lingua o con più nuove lingue (in epoche

Dettagli

A quale tipo morfologico appartiene l'inglese?

A quale tipo morfologico appartiene l'inglese? Es. round aggettivo in a round table un tavolo rotondo (o una tavola rotonda ) nome in rounds of paper tondini di carta avverbio in the earth goes round la terra gira in tondo preposizione in to travel

Dettagli

Ordine dei morfemi. Esempio gatto+o, gatt+i mangi+a+bil+e

Ordine dei morfemi. Esempio gatto+o, gatt+i mangi+a+bil+e Ordine dei morfemi In italiano e nelle lingue indoeuropee in generale, i morfemi grammaticali si collocano di norma nella parte destra della parola; in sostanza, seguono i morfemi lessicali: Esempio gatto+o,

Dettagli

Ordine dei morfemi. Esempio gatto+o, gatt+i mangi+a+bil+e

Ordine dei morfemi. Esempio gatto+o, gatt+i mangi+a+bil+e Ordine dei morfemi In italiano e nelle lingue indoeuropee in generale, i morfemi grammaticali si collocano di norma nella parte destra della parola; in sostanza, seguono i morfemi lessicali: Esempio gatto+o,

Dettagli

Lingue polisintetiche / incorporanti Yupik siberiano (eskimo-aleut)

Lingue polisintetiche / incorporanti Yupik siberiano (eskimo-aleut) Lingue polisintetiche / incorporanti Yupik siberiano (eskimo-aleut) angya-ghlla-ng-yug-tuq barca-accrescitivo-comprare-desiderativo-3aps.sing egli vuole comprare una grande barca chukchee / chukci (chukotko-kamchatkan)

Dettagli

Segmentazione: procedimento attraverso cui vengono identificati i morfemi, la struttura interna delle parole Es. casa vs. case.

Segmentazione: procedimento attraverso cui vengono identificati i morfemi, la struttura interna delle parole Es. casa vs. case. Morfema: la più piccola unità linguistica dotata di significato; segno linguistico minimo Segmentazione: procedimento attraverso cui vengono identificati i morfemi, la struttura interna delle parole Es.

Dettagli

La morfologia. (Giannini, S. (1994), Morfologia, in Beccaria, G.L. (a cura di), Dizionario di linguistica, Torino, Einaudi)

La morfologia. (Giannini, S. (1994), Morfologia, in Beccaria, G.L. (a cura di), Dizionario di linguistica, Torino, Einaudi) La morfologia Studio del valore grammaticale dei morfemi e, nelle lingue flessive, delle relative regole flessionali, in rapporto alla composizione delle parti del discorso (De Mauro, T. (1999), GRADIT,

Dettagli

Le lingue dei segni: luoghi comuni

Le lingue dei segni: luoghi comuni Le lingue dei segni: luoghi comuni La modalità visivo-gestuale non può sostituire in modo completo quella acustico-vocale (le lingue parlate e quelle segnate sviluppano le stesse aree cerebrali) La lingua

Dettagli

Weinreich (1953 [1974: 92-95])

Weinreich (1953 [1974: 92-95]) Weinreich (1953 [1974: 92-95]) i] trasferimento di morfemi; ii] iii] iv] trasferimento di relazioni grammaticali; mutamento di funzione di morfemi o categorie indipendenti ; abbandono di categorie obbligatorie;

Dettagli

Sistema vocalico del latino: ă vs. ā, ŏ vs. ō, ĕ vs. ē, ĭ vs. ī, ŭ vs. ū (es. mălum il male vs. mālum mela o pŏpulus popolo vs.

Sistema vocalico del latino: ă vs. ā, ŏ vs. ō, ĕ vs. ē, ĭ vs. ī, ŭ vs. ū (es. mălum il male vs. mālum mela o pŏpulus popolo vs. Sistema vocalico del latino: ă vs. ā, ŏ vs. ō, ĕ vs. ē, ĭ vs. ī, ŭ vs. ū (es. mălum il male vs. mālum mela o pŏpulus popolo vs. pōpulus pioppo ) Passaggio dal latino alle lingue romanze: distinzioni di

Dettagli

Quante parole? Gli amici dei miei amici sono miei amici. Gli amici del mio amico sono miei amici

Quante parole? Gli amici dei miei amici sono miei amici. Gli amici del mio amico sono miei amici Quante parole? Gli amici dei miei amici sono miei amici Gli amici del mio amico sono miei amici Lessema vs. forma flessa LESSEMA: unità di livello astratto; elemento dotato di significato lessicale, che

Dettagli

AppuntiBicoccaAppuntiBicoccaAppu ntibicoccaappuntibicoccaappuntibic occaappuntibicoccaappuntibicoccaa ppuntibicoccaappuntibicoccaappunt

AppuntiBicoccaAppuntiBicoccaAppu ntibicoccaappuntibicoccaappuntibic occaappuntibicoccaappuntibicoccaa ppuntibicoccaappuntibicoccaappunt AppuntiBicoccaAppuntiBicoccaAppu ntibicoccaappuntibicoccaappuntibic occaappuntibicoccaappuntibicoccaa ppuntibicoccaappuntibicoccaappunt Struttura delle parole ibicoccaappuntibicoccaappuntibicoc Riassunto

Dettagli

Apprendere una seconda lingua

Apprendere una seconda lingua Apprendere una seconda lingua I bisogni linguistici degli alunni immigrati Acquisire l'italiano Mantenere la lingua materna Mantenere la lingua materna Facilita l'acquisizione della seconda lingua Facilita

Dettagli

La tipologia e gli universali

La tipologia e gli universali La tipologia e gli universali La tipologia studia la variazione interlinguistica; la ricerca sugli universali si occupa di ciò che è comune a tutte le lingue, cioè delle proprietà rispetto alle quali non

Dettagli

Quante parole? Gli amici dei miei amici sono miei amici. Gli amici del mio amico sono miei amici

Quante parole? Gli amici dei miei amici sono miei amici. Gli amici del mio amico sono miei amici Quante parole? Gli amici dei miei amici sono miei amici Gli amici del mio amico sono miei amici Lessema vs. forma flessa LESSEMA: unità di livello astratto; elemento dotato di significato lessicale, che

Dettagli

IL PREDICATO NOMINALE. Daniela Notarbartolo

IL PREDICATO NOMINALE. Daniela Notarbartolo IL PREDICATO NOMINALE Daniela Notarbartolo Definizione? Le definizioni dovrebbero essere univoche e permettere di distinguere i fenomeni in modo certo. Invece tutte le definizioni di predicato nominale

Dettagli

I composti: problemi definitori e di classificazione

I composti: problemi definitori e di classificazione I composti: problemi definitori e di classificazione A compound is a word which consists of two or more words (Fabb 1998: 66) Una definizione di questo tipo, pur largamente accettata, appare tuttavia troppo

Dettagli

Il codice linguistico

Il codice linguistico Laboratorio Linguistico Il Testo narrativo Il codice linguistico www.nicolanapolitano.altervista.org App Generation Writers I. C. San Francesco Nicola Napolitano Anguillara Sabazia - RM Le funzioni e la

Dettagli

Corso di cinese Lezione 3

Corso di cinese Lezione 3 Corso di cinese Lezione 3 davidone@writeme.com November 20, 2002 1 I numeri líng zero yī uno èr sān sì wǔ liù qī bā jiǔ shí due tre quattro cinque sei sette otto nove dieci Il numero due si pronuncia èr

Dettagli

Linguistica Generale prof. dr. Giorgio Francesco Arcodia MOCK TEST - SOLUZIONI IN FONDO

Linguistica Generale prof. dr. Giorgio Francesco Arcodia MOCK TEST - SOLUZIONI IN FONDO Linguistica Generale prof. dr. Giorgio Francesco Arcodia MOCK TEST - SOLUZIONI IN FONDO 1) Definire ed illustrare con esempi la nozione di ricorsività : 2) Identificare e descrivere i morfemi contenuti

Dettagli

L'ASSEGNAZIONE DEL GENERE IN ITALIANO

L'ASSEGNAZIONE DEL GENERE IN ITALIANO L'ASSEGNAZIONE DEL GENERE IN ITALIANO a) criteri semantici: solo per i nomi che designano esseri animati (umani e animali) in cui la distinzione tra l esemplare di sesso maschile e quello di sesso femminile

Dettagli

Linguistica Generale. Docente: Paola Monachesi. Contents First Last Prev Next

Linguistica Generale. Docente: Paola Monachesi. Contents First Last Prev Next Linguistica Generale Docente: Paola Monachesi Contents 1 La linguistica e i suoi settori............................... 3 2 La grammatica come mezzo per rappresentare la competenza linguistica...............................................

Dettagli

Elementi di Psicologia dello Sviluppo (II modulo) Mirco Fasolo

Elementi di Psicologia dello Sviluppo (II modulo) Mirco Fasolo Elementi di Psicologia dello Sviluppo (II modulo) Mirco Fasolo mirco.fasolo@unimib.it Bibliografia Testi obbligatori - D amico, Devescovi (2003). Comunicazione e linguaggio nei bambini. Carocci: Roma.

Dettagli

GdS Istituzioni di Linguistica MORFOLOGIA

GdS Istituzioni di Linguistica MORFOLOGIA GdS Istituzioni di Linguistica MORFOLOGIA COSA STUDIA LA MORFOLOGIA? L'oggetto di studio della morfologia è la parola, poi ulteriormente scomposta in unità più piccole ma sempre dotate di significato.

Dettagli

GLI UNIVERSALI LINGUISTICI

GLI UNIVERSALI LINGUISTICI GLI UNIVERSALI LINGUISTICI Universali assoluti: sanciscono la presenza (o l assenza) di una particolare proprietà in ogni lingua storico-naturale, senza fare riferimento ad alcun altro parametro e senza

Dettagli

Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ -PRONOMI RELATIVI-

Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ -PRONOMI RELATIVI- RICHIAMI DI GRAMMATICA: Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ -PRONOMI RELATIVI- I pronomi relativi sono utilizzati per mettere in relazione tra loro due frasi, e possono riferirsi sia a cose

Dettagli

LESSON NUMBER 24: QUESTIONS LEZIONE NUMERO 24: DOMANDE

LESSON NUMBER 24: QUESTIONS LEZIONE NUMERO 24: DOMANDE Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ LESSON NUMBER 24: QUESTIONS LEZIONE NUMERO 24: DOMANDE In inglese i pronomi/aggettivi e gli avverbi interrogativi iniziano quasi sempre per WH. Una domanda

Dettagli

La morfologia. (Giannini, S. (1994), Morfologia, in Beccaria, G.L. (a cura di), Dizionario di linguistica, Torino, Einaudi)

La morfologia. (Giannini, S. (1994), Morfologia, in Beccaria, G.L. (a cura di), Dizionario di linguistica, Torino, Einaudi) La morfologia Studio del valore grammaticale dei morfemi e, nelle lingue flessive, delle relative regole flessionali, in rapporto alla composizione delle parti del discorso (De Mauro, T. (1999), GRADIT,

Dettagli

PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO. Prof. Emanuele Banfi / Prof. Ignazio Mauro Mirto. Modulo 1 Elementi di Fonetica e Fonologia

PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO. Prof. Emanuele Banfi / Prof. Ignazio Mauro Mirto. Modulo 1 Elementi di Fonetica e Fonologia PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO Docenti Prof. Emanuele Banfi / Prof. Ignazio Mauro Mirto Insegnamento LINGUISTICA GENERALE Modulo 1 Elementi di Fonetica e Fonologia 1.1. Alfabeti e corrispondenza biunivoca;

Dettagli

3. Una serata speciale 26

3. Una serata speciale 26 3. Una serata speciale 26 1 Guarda i nomi scritti nella tabella Guarda i nomi scritti nella tabella: tutti hanno davanti (sono preceduti da) l articolo indeterminativo. L articolo indeterminativo maschile

Dettagli

INDICE. Introduzione 9. Funzioni comunicative 52 Come comunicare la frequenza delle azioni Posso Voglio Devo

INDICE. Introduzione 9. Funzioni comunicative 52 Come comunicare la frequenza delle azioni Posso Voglio Devo INDICE Introduzione 9 1 Essere e Avere 11 Funzioni comunicative 12 Presentarsi 2 I nomi 17 3 Gli articoli determinativi 23 4 Gli articoli indeterminativi 27 5 Gli aggettivi 31 Aggettivi della I classe:

Dettagli

ALLEGATO AL CURRICOLO DI ISTITUTO ITALIANO L2. Dalle linee guida CILS Livello A1

ALLEGATO AL CURRICOLO DI ISTITUTO ITALIANO L2. Dalle linee guida CILS Livello A1 ALLEGATO AL CURRICOLO DI ISTITUTO ITALIANO L2 Dalle linee guida CILS Livello A1 È il livello di avvio del processo di apprendimento dell italiano. Verifica la capacità di comprendere brevi testi e utilizzare

Dettagli

La struttura del segno linguistico

La struttura del segno linguistico Laboratorio di Scrittura creativa Il Testo narrativo La struttura del segno linguistico App Generation Writers I. C. San Francesco Nicola Napolitano Anguillara Sabazia - RM La struttura del significante

Dettagli

Connettivi del linguaggio e della logica

Connettivi del linguaggio e della logica Connettivi del linguaggio e della logica Fino a che punto il significato di,, e corrisponde al significato delle espressioni del linguaggio naturale e o, se... allora... e non? e e Congiunzioni e connettivi

Dettagli

1. Tipologia morfologica. Tipologia delle lingue sulla base della struttura delle parole

1. Tipologia morfologica. Tipologia delle lingue sulla base della struttura delle parole Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A. 2010 / 2011 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia / Dr.ssa Francesca Strik Lievers (giorgio.arcodia@unimib.it / francesca.striklievers@gmail.com)

Dettagli

DIREZIONE DIDATTICA CARPI 4. RESPONSABILE PROGETTO INSEGNANTE : Spagnol Paola

DIREZIONE DIDATTICA CARPI 4. RESPONSABILE PROGETTO INSEGNANTE : Spagnol Paola DIREZIONE DIDATTICA CARPI 4 RESPONSABILE PROGETTO INSEGNANTE : Spagnol Paola Introduzione Nell anno scolastico 09/10, durante le ore di utilizzo assegnate per attività di Italiano come L2 presso la scuola

Dettagli

Linguistica Generale

Linguistica Generale Linguistica Generale Docente: Paola Monachesi Aprile-Maggio 2003 Contents 1 La linguistica e i suoi settori 2 2 La grammatica come mezzo per rappresentare la competenza linguistica 2 3 Le componenti della

Dettagli

MORFOLOGIA ITALIANA seconda edizione riveduta ed aggiornata I N D I C E

MORFOLOGIA ITALIANA seconda edizione riveduta ed aggiornata I N D I C E I N D I C E Introduzione... 1. Il verbo... 1.1. Classificazione... 1.1.1. Il significato e la funzione dei verbi... 1.1.2. Il genere dei verbi: verbi transitivi e verbi intransitivi... 1.1.3. La forma

Dettagli

La nascita delle forme verbali perifrastiche nelle lingue romanze

La nascita delle forme verbali perifrastiche nelle lingue romanze La nascita delle forme verbali perifrastiche nelle lingue romanze Premesse generali: Tempo: collocazione temporale del discorso (in genere rispetto al momento dell'enunciazione) Es. presente passato futuro

Dettagli

Pronomi. Giulia Sarullo

Pronomi. Giulia Sarullo Pronomi I pronomi personali persone soggetto toniche complemento 1 a singolare io me mi 2 a singolare tu te ti atone 3 a singolare m egli, esso, lui lui, sé lo, gli, ne, si 3 a singolare f ella, essa,

Dettagli

DALLE PAROLE PIENE, VUOTE ALL ANALISI GRAMMATICALE

DALLE PAROLE PIENE, VUOTE ALL ANALISI GRAMMATICALE DALLE PAROLE PIENE, VUOTE ALL ANALISI GRAMMATICALE Facilitare il percorso di apprendimento della funzione dei vari elementi della frase comporta l uso di strategie procedurali e di supporti grafici. Questo

Dettagli

Istituto Comprensivo

Istituto Comprensivo CURRICOLO DELLA SECONDA LINGUA COMUNITARIA CLASSE I - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO RICEZIONE ORALE (ASCOLTO) Comprendere frasi semplici, brevi registrazioni trattanti argomenti con significati molto

Dettagli

1) Sebbene tu non sia molto studioso, hai una spiccata intelligenza.

1) Sebbene tu non sia molto studioso, hai una spiccata intelligenza. ESERCIZIO N. 3: SVOLGIMENTO DELL ANALISI GRAMMATICALE 1) Sebbene tu non sia molto studioso, hai una spiccata intelligenza. Sebbene: congiunzione concessiva. Tu: pronome personale soggetto di seconda persona

Dettagli

Sergio Paiardi Corso neoassunti 2016 INCLUSIONE SOCIALE E DINAMICHE INTERCULTURALI

Sergio Paiardi Corso neoassunti 2016 INCLUSIONE SOCIALE E DINAMICHE INTERCULTURALI Sergio Paiardi Corso neoassunti 2016 INCLUSIONE SOCIALE E DINAMICHE INTERCULTURALI Uno spunto per iniziare: le pietre nel barattolo. Una storia tradizionale racconta di un giovane che si recò un giorno

Dettagli

DOCENTE : TIZIANA COMINOTTO ANNO SCOLASTICO 2012/ 2013

DOCENTE : TIZIANA COMINOTTO ANNO SCOLASTICO 2012/ 2013 ISIS VINCENZO MANZINI PIANO DI LAVORO ANNUALE CLASSE : 1 A LL DISCIPLINA : LATINO DOCENTE : TIZIANA COMINOTTO ANNO SCOLASTICO 2012/ 2013 Situazione della classe. La classe 1^ALL è formata da 22 allievi,

Dettagli

ANALISI DELLE PAROLE COMPLESSE Q U E S T I O N I D I M E T O D O P A R T E 1. Francesca Forza - Linguistica Generale 2

ANALISI DELLE PAROLE COMPLESSE Q U E S T I O N I D I M E T O D O P A R T E 1. Francesca Forza - Linguistica Generale 2 ANALISI DELLE PAROLE COMPLESSE 1 Q U E S T I O N I D I M E T O D O P A R T E 1 Perché? Parole complesse: struttura interna. rappresentare tale struttura in modi espliciti e non ambigui. La struttura che

Dettagli

Premessa 11 [PARTE PRIMA I LE STRUTTURE DELL'ITALIANO D'OGGI

Premessa 11 [PARTE PRIMA I LE STRUTTURE DELL'ITALIANO D'OGGI Premessa 11 [PARTE PRIMA I LE STRUTTURE DELL'ITALIANO D'OGGI 1.1. Fonetica e fonologia 17 1.1.1. fonetica e fonologia, foni e fonemi 17 1.1.2. La produzione dei suoni 18 1.1.3. Le vocali 20 1.1.4. Le consonanti

Dettagli

Area linguistica (o Sprachbund):

Area linguistica (o Sprachbund): Area linguistica (o Sprachbund): regione geografica in cui alcuni tratti linguistici si sono propagati a seguito di una profonda contaminazione interlinguistica, cioè a seguito del contatto tra le lingue

Dettagli

Analisi grammaticale

Analisi grammaticale Analisi grammaticale Grammatica II C - Settembre 2006 1 nome articolo aggettivo pronome verbo Le nove parti del discorso VARIABILI INVARIABILI queste parti si flettono (declinazione) secondo il e il si

Dettagli

Che cos è il pronome. Rispetto al SIGNIFICATO i pronomi si distinguono in:

Che cos è il pronome. Rispetto al SIGNIFICATO i pronomi si distinguono in: IL PRONOME Che cos è il pronome Il pronome è la parte variabile del discorso che SOSTITUISCE: un nome È l autobus CHE (l autobus) prendo ogni mattina. un aggettivo Dicono che sei gentile, ma a me non LO

Dettagli

POTENZIAMENTO GRAMMATICA E LESSICO. Dott.ssa Renata Salvadorini IRCCS Stella Maris Calambrone - Pisa Con la partecipazione di:

POTENZIAMENTO GRAMMATICA E LESSICO. Dott.ssa Renata Salvadorini IRCCS Stella Maris Calambrone - Pisa Con la partecipazione di: POTENZIAMENTO GRAMMATICA E LESSICO Dott.ssa Renata Salvadorini IRCCS Stella Maris Calambrone - Pisa Con la partecipazione di: LESSICO Il lessico o vocabolario è il complesso delle parole che appartengono

Dettagli

Gian Luigi Beccaria, 1988

Gian Luigi Beccaria, 1988 Dalla nascita alla morte, ogni giorno, viviamo in un oceano di parole. Inconsapevoli, respiriamo la lingua come l aria e la produciamo come un atto fisiologico naturale. Eppure la parola è uno dei più

Dettagli

I verbi inglesi: forma negativa, interrogativa e interrogativo-negativa.

I verbi inglesi: forma negativa, interrogativa e interrogativo-negativa. I verbi inglesi: forma negativa, interrogativa e interrogativo-negativa. Queste note intendono offrire al principiante una pratica chiave per il trattamento delle forme interrogative, negative e interrogative-negative

Dettagli

Struttura sintagmatica. Strutture. Alberi, o indicatori sintagmatici. Categorie grammaticali

Struttura sintagmatica. Strutture. Alberi, o indicatori sintagmatici. Categorie grammaticali Struttura sintagmatica Strutture Le parole si organizzano in sintagmi (gruppi, costituenti) gerarchizzati gli uni rispetto agli altri (1) [la signora ] [ legge [il giornale ]] (2) la signora legge il giornale

Dettagli

Comunicazione Vs. Linguaggio

Comunicazione Vs. Linguaggio Comunicazione Vs. Linguaggio Comunicazione: rete di scambi di informazioni e di relazioni sociali sirealizzaall internodiungruppo(naturasociale) ne costituisce la base dell interazione e delle relazioni

Dettagli

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CURRICOLO DI FRANCESE SPAGNOLO CLASSE PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZA Comprendere il significato globale di un breve e semplice messaggio orale e riconoscere in esso informazioni utili. NUCLEI TEMATICI ASCOLTO

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIPARTIMENTO DI LETTERE LICEO LINGUISTICO PRIMO ANNO A.S. 2015/2016 MATERIA: LATINO

PROGRAMMAZIONE DIPARTIMENTO DI LETTERE LICEO LINGUISTICO PRIMO ANNO A.S. 2015/2016 MATERIA: LATINO PROGRAMMAZIONE DIPARTIMENTO DI LETTERE LICEO LINGUISTICO PRIMO ANNO A.S. 2015/2016 MATERIA: LATINO Obiettivi Contenuti Tempi Metodo d insegnamento Strumenti di verifica Strumenti per il recupero Finalità

Dettagli

1 Modulo operativo: Le abilità linguistiche: ascoltare. 2 Modulo operativo: Le abilità linguistiche: parlare

1 Modulo operativo: Le abilità linguistiche: ascoltare. 2 Modulo operativo: Le abilità linguistiche: parlare 1 Modulo operativo: Le abilità linguistiche: ascoltare 2 Modulo operativo: Le abilità linguistiche: parlare 3 Modulo operativo: Le abilità linguistiche: leggere 4 Modulo operativo: Le abilità linguistiche:

Dettagli

Comunicare e parlare

Comunicare e parlare Comunicare e parlare Fasi dello sviluppo lessicale Fase I Fase II 12-16 mesi circa 17-24 mesi circa L ampiezza del vocabolario si attesta in media sulle 50 parole Maggiore rapidità nell acquisire nuove

Dettagli

PROGRAMMAZIONE LINGUA ITALIANA. Classe quarta

PROGRAMMAZIONE LINGUA ITALIANA. Classe quarta PROGRAMMAZIONE LINGUA ITALIANA Classe quarta ASCOLTARE E PARLARE 1. Strategie essenziali dell'ascolto. 2. Processi di controllo da mettere in atto durante l'ascolto. 3. Interazioni fra testo e contesto.

Dettagli

Il morfema è la più piccola unità linguistica dotata di significato. Ess.: il, di, bell-a, can-e, frustr-a-t-i

Il morfema è la più piccola unità linguistica dotata di significato. Ess.: il, di, bell-a, can-e, frustr-a-t-i Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A. 2010 / 2011 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia (giorgio.arcodia@unimib.it) 1. Il morfema Il morfema è la più piccola unità linguistica

Dettagli

Categorie grammaticali = tratti morfosintattici + tratti morfosemantici + tratti morfologici

Categorie grammaticali = tratti morfosintattici + tratti morfosemantici + tratti morfologici 1) Il verbo Le categorie morfologiche del verbo (categorie grammaticali, paradigmi, coniugazioni, classi regolari, sottoregolari, irregolari, allomorfie ecc.) Il verbo = la parte del discorso (estremamente)

Dettagli

Didattica delle lingue moderne LM

Didattica delle lingue moderne LM Didattica delle lingue moderne LM 2014/15 Elena Nuzzo calame, to bade ghe? calame, na badi ro calame, na badi ro calame, to badu gu? to badu gu? to bade ghe???? Come imparo la L2? ricevo input (ascoltando,

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE ANNO SCOLASTICO 2013/2014

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE ANNO SCOLASTICO 2013/2014 ANNO SCOLASTICO 2013/2014 Classe: 1LC (IV Ginnasio) Disciplina: GRECO Docente: TONELLI NADIA Indirizzo: CLASSICO 1 2 Elenco moduli Argomenti Strumenti / Testi Letture Fonetica L alfabeto greco; Campanini

Dettagli

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO IL LINGUAGGIO

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO IL LINGUAGGIO Referente Dott.ssa Renza Rosiglioni Corso Re Umberto I, n.5 Ivrea (To) renzarosiglioni@libero.it Cellulare 347 9662237 a cura di RENZA ROSIGLIONI & LARA MASOERO COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO IL LINGUAGGIO

Dettagli

Aspetti semantici e sintattici del verbo. Alcune proprietà semantiche e sintattiche dei verbi sono codificate nel nostro lessico mentale.

Aspetti semantici e sintattici del verbo. Alcune proprietà semantiche e sintattiche dei verbi sono codificate nel nostro lessico mentale. Aspetti semantici e sintattici del verbo Alcune proprietà semantiche e sintattiche dei verbi sono codificate nel nostro lessico mentale. Aspetti teorici La struttura argomentale La struttura tematica La

Dettagli

Morfologia I a.a. 2007/8

Morfologia I a.a. 2007/8 Corso di laurea specialistica in Linguistica Morfologia I a.a. 2007/8 Prof. Nicola Grandi nicola.grandi@unimib.it www.grandionline.net/nicola/morfologia Programma 1) La morfologia e le sue unità: parole

Dettagli

Osservare la competenza linguistica Dal concetto di interlingua all analisi degli errori Trento, 20 e 21 marzo 2009

Osservare la competenza linguistica Dal concetto di interlingua all analisi degli errori Trento, 20 e 21 marzo 2009 Osservare la competenza linguistica Dal concetto di interlingua all analisi degli errori Trento, 20 e 21 marzo 2009 Elena Nuzzo Università di Modena e Reggio Emilia Centro d Italiano per Stranieri - Università

Dettagli

Morfologia della LIS

Morfologia della LIS Morfologia della LIS La LIS possiede meccanismi morfologici attraverso i quali le parole possono essere modificate DERIVAZIONE: aggiungendo un suffisso ad un segno si modifica il suo significato. In LIS

Dettagli

-FUTURO SEMPLICE- (SIMPLE FUTURE)

-FUTURO SEMPLICE- (SIMPLE FUTURE) Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ -FUTURO SEMPLICE- (SIMPLE FUTURE) In italiano, salvo qualche eccezione, una azione futura viene espressa in un unico modo: utilizzando il futuro semplice

Dettagli

A R R I V O I N I T A L I A

A R R I V O I N I T A L I A CORSO DI LINGUA ITALIANA PER STUDENTI STRANIERI DI LIVELLO A1-A2 3 MariaTeresa Frattegiani Rosella Baldelli SOMMAR I O PREMESSA 07 INTRODUZIONE 08 L ALFABETO ITALIANO 08-09 LE SILLABE 10-11 I NUMERI 11

Dettagli

VERBO IN BASE ALLA CONIUGAZIONE IN BASE AL GENERE IN BASE FORMA. FINITO (sono 4) IN BASE AL MODO (sono 7) INDEFINITO (sono 3) RISPETTO ALLA PERSONA

VERBO IN BASE ALLA CONIUGAZIONE IN BASE AL GENERE IN BASE FORMA. FINITO (sono 4) IN BASE AL MODO (sono 7) INDEFINITO (sono 3) RISPETTO ALLA PERSONA Il VERBO è quella parte variabile del discorso che indica un azione, un attività o uno stato. Il verbo è la parte più importante, infatti senza il verbo non sarebbe possibile esprimere un pensiero e quindi

Dettagli

Istituzioni di linguistica. a.a Federica Da Milano

Istituzioni di linguistica. a.a Federica Da Milano Istituzioni di linguistica a.a.2015-2016 Federica Da Milano La flessione Le parole che troviamo in un enunciato sono forme flesse di parola, cioè forme che esprimono, oltre ad un significato lessicale,

Dettagli

LE ESPRESSIONI. Espressioni

LE ESPRESSIONI. Espressioni VI LE ESPRESSIONI Le difficoltà di alcuni bambini nel leggere derivano dalla scarsa confidenza col fare ipotesi su quanto è implicito in ciò che leggono. Insegnare ai bambini a contare sulla propria conoscenza

Dettagli

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE a. s. 2007/2008 Sezione A Classe V GINNASIO DISCIPLINA GRECO Docente prof.ssa Caterina Menegolli Profilo iniziale della classe La classe è composta di 15 alunni ( 4 maschi,

Dettagli

ISTITUTO LAURA BASSI - Bologna LICEO LINGUISTICO. Riconoscere la situazione di comunicazione ( chi, dove e quando) Comprendere il messaggio globale

ISTITUTO LAURA BASSI - Bologna LICEO LINGUISTICO. Riconoscere la situazione di comunicazione ( chi, dove e quando) Comprendere il messaggio globale Classe 1^ - FRANCESE (seconda lingua) OBIETTIVI Comprensione orale ISTITUTO LAURA BASSI - Bologna LICEO LINGUISTICO Riconoscere la situazione di comunicazione ( chi, dove e quando) Comprendere il messaggio

Dettagli

Le parti del discorso

Le parti del discorso Le parti del discorso Quando si comunica non si utilizza solo un vocabolo, una parola. Noi formuliamo delle frasi unite insieme, che formano un messaggio più lungo e articolato: un discorso. Le parti del

Dettagli

VIII. Indice. Unità 2 La semantica 20

VIII. Indice. Unità 2 La semantica 20 Presentazione Metodo e menti Struttura dell 0pera Percorso A Il lessico: parole, suoni, segni e significati Unità 1 Il lessico 2 2 1. Che cos è il lessico 3 2. La forma delle parole: il significante 3

Dettagli

INDICE GENERALE Capitolo 1 - preliminari... 3 Capitolo 2 - Morfologia: preliminari... 12

INDICE GENERALE Capitolo 1 - preliminari... 3 Capitolo 2 - Morfologia: preliminari... 12 INDICE GENERALE Capitolo 1 - Preliminari... 3 1. L alfabeto latino...3 2. La pronunzia del latino...4 3. Vocali e semivocali...5 4. Dittonghi...6 5. La dieresi...7 6. L apofonia...7 7. Consonanti...7 8.

Dettagli

Funzioni fondamentali della frase (soggetto, oggetto diretto, ecc.) Ruoli tematici: agente, paziente, beneficiario, strumento, ecc.

Funzioni fondamentali della frase (soggetto, oggetto diretto, ecc.) Ruoli tematici: agente, paziente, beneficiario, strumento, ecc. Both English and Dyirbal have different syntactic means of encoding the same semantic roles (p. 114) Funzioni fondamentali della frase (soggetto, oggetto diretto, ecc.) Ruoli tematici: agente, paziente,

Dettagli

BUON GIORNO RAGAZZI! Oggi è il 13 ottobre, 2015

BUON GIORNO RAGAZZI! Oggi è il 13 ottobre, 2015 BUON GIORNO RAGAZZI! Oggi è il 13 ottobre, 2015 OBIETTIVO: Distinguish the different forms of Italian nouns and determine the correct form of nouns utilizing the appropriate grammar rules. 1A.1 Nouns and

Dettagli

Tecnologie dell Istruzione. Come insegniamo?

Tecnologie dell Istruzione. Come insegniamo? Tecnologie dell Istruzione Come insegniamo? 1 A CHI CI RIVOLGIAMO? Burns, pag. 113: nessun altra generazione ha avuto prima una tale esposizione all inglese (media, personal network, traveling) La scuola

Dettagli

BFLR A Alfonso D'Agostino LO SPAGNOLO ANTICO SINTESI STORICO-DESCRITTIVA. edizioni U.niuz'iiitaxU di J-ttizit economia J->iiitto

BFLR A Alfonso D'Agostino LO SPAGNOLO ANTICO SINTESI STORICO-DESCRITTIVA. edizioni U.niuz'iiitaxU di J-ttizit economia J->iiitto BFLR A 351667 Alfonso D'Agostino LO SPAGNOLO ANTICO SINTESI STORICO-DESCRITTIVA edizioni U.niuz'iiitaxU di J-ttizit economia J->iiitto INDICE ABBREVIATURE 1. Principali abbreviature usate, p. 11 n INTRODUZIONE

Dettagli

Inglese CONOSCENZE FUNZIONI LINGUISTICHE

Inglese CONOSCENZE FUNZIONI LINGUISTICHE Classe 5^ Scuola Primaria COMPETENZA DI RIFERIMENTO Comprendere frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia,

Dettagli

Fondamenti di Linguistica Semantica e Lessico Lezione 4: Polisemia, Lessico e Dizionari

Fondamenti di Linguistica Semantica e Lessico Lezione 4: Polisemia, Lessico e Dizionari Fondamenti di Linguistica Semantica e Lessico Lezione 4: Polisemia, Lessico e Dizionari Malvina Nissim malvina.nissim@unibo.it 3 Dicembre 2008 Metonimie o Lessicalizzazioni? Hoover Kleenex China Scottex

Dettagli

Prerequisiti linguistici e scrittura

Prerequisiti linguistici e scrittura Prerequisiti linguistici e scrittura Paola Viterbori Polo Bozzo Università di Genova Scrittura come attività complessa Codifica (Alfabetizzazione o Literacy) Attività linguistica di trasformazione del

Dettagli

PROGRAMMA. Istituto: LICEO ADOLFO VENTURI. Prof.: Francesco Gallo. Materia d insegnamento: Italiano. Classe: 1 a D BIENNO COMUNE

PROGRAMMA. Istituto: LICEO ADOLFO VENTURI. Prof.: Francesco Gallo. Materia d insegnamento: Italiano. Classe: 1 a D BIENNO COMUNE PROGRAMMA Anno Scolastico 2015/2016 Istituto: LICEO ADOLFO VENTURI Prof.: Francesco Gallo Materia d insegnamento: Italiano Classe: 1 a D BIENNO COMUNE Data di presentazione: 4/06/2016 CONTENUTO Modulo

Dettagli

U Corso di italiano, Lezione Ventuno

U Corso di italiano, Lezione Ventuno 1 U Corso di italiano, Lezione Ventuno U Oggi, facciamo un esercizio M Today we do an exercise U Oggi, facciamo un esercizio D Noi diciamo una frase in inglese e tu cerca di pensare a come dirla in italiano:

Dettagli

Sistema vocalico del latino: ă vs. ā, ŏ vs. ō, ĕ vs. ē, ĭ vs. ī, ŭ vs. ū (es. mălum il male vs. mālum mela o pŏpulus popolo vs.

Sistema vocalico del latino: ă vs. ā, ŏ vs. ō, ĕ vs. ē, ĭ vs. ī, ŭ vs. ū (es. mălum il male vs. mālum mela o pŏpulus popolo vs. Sistema vocalico del latino: ă vs. ā, ŏ vs. ō, ĕ vs. ē, ĭ vs. ī, ŭ vs. ū (es. mălum il male vs. mālum mela o pŏpulus popolo vs. pōpulus pioppo ) Passaggio dal latino alle lingue romanze: distinzioni di

Dettagli

1.2. Inserisci nel testo le parole che hai trovato con il cruciverba. Le parole sono elencate qui sotto in ordine alfabetico.

1.2. Inserisci nel testo le parole che hai trovato con il cruciverba. Le parole sono elencate qui sotto in ordine alfabetico. da Caro Michele 1 Attività introduttiva 1.1 Completa il cruciverba. ORIZZONTALI 1 20.000 in lettere. 5 Participio passato del verbo incominciare. 7 Mattina, pomeriggio e 8 Articolo femminile. 9 6 in lettere.

Dettagli

Strumenti per comunicare 1. La competenza linguistica. La Morfologia, dal greco morphé, forma e logos studio. L articolo

Strumenti per comunicare 1. La competenza linguistica. La Morfologia, dal greco morphé, forma e logos studio. L articolo Strumenti per comunicare 1. La competenza linguistica La Morfologia, dal greco morphé, forma e logos studio L articolo L articolo - Definizione L articolo è una parte variabile del discorso che: generalmente

Dettagli

Corso di cinese Lezione 3

Corso di cinese Lezione 3 Corso di cinese Lezione 3 davidone@writeme.com November 20, 2002 1 I numeri O líng zero yī uno due èr sān tre sì quattro Ê wǔ cinque liù sei Ô qī sette bā otto Ê jiǔ nove shí dieci Il numero due si pronuncia

Dettagli

Communication is key Nome Cognome

Communication is key Nome Cognome Communication is key Nome Cognome Benvenuto! Imparare una nuova lingua ti permetterà di comunicare con moltissime persone! Conoscerai una nuova cultura e avrai l occasione di divertirti Non ti proponiamo

Dettagli