Il benessere equo e sostenibile delle Province: un ipotesi di lavoro
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1 Il benessere equo e sostenibile delle Province: un ipotesi di lavoro Stefania Taralli Istat, DIQR/DCSR, Sede per le Marche, taralli@istat.it Paola D Andrea Provincia di Pesaro e Urbino, Ufficio statistica, p.dandrea@provincia.ps.it Cinzia Evangelisti Provincia di Pesaro e Urbino, Ufficio statistica, c.evangelisti@provincia.ps.it Patrizia Omiccioli Provincia di Pesaro e Urbino, Ufficio ragioneria, p.omiccioli@provincia.ps.it Giampietro Perri Istat, DIQR/DCSR, Sede per le Marche, giaperri@istat.it Riassunto: La Provincia di Pesaro e Urbino e l Istat stanno conducendo assieme uno studio per la costruzione di un sistema informativo territoriale sul benessere equo e sostenibile destinato a supportare l attività amministrativa e di governance della Provincia e a fornire al territorio le informazioni di base per la partecipazione e l accountability. In questo contributo si presenta l ipotesi di lavoro. Keywords: key indicators, administrative sources, accountability, governance 1. Il contesto Il lavoro che si presenta è il primo step di avanzamento dello studio progettuale Analisi e ricerche per la valutazione del benessere equo e sostenibile delle Province inserito nel Programma Statistico Nazionale , e condotto dall Ufficio di Statistica della Provincia di Pesaro e Urbino con la compartecipazione metodologica e tecnica dell Istat [5]. Lo studio è finalizzato a individuare e costruire gli indicatori statistici che popoleranno un prototipo di sistema informativo territoriale per la misurazione del Benessere Equo e Sostenibile a livello provinciale. Le principali finalità sono da un lato fornire ai decisori politici e agli amministratori locali informazioni utili alla pianificazione, al monitoraggio e alla valutazione degli interventi e delle politiche pubbliche locali, dall altro offrire al territorio e ai suoi portatori di interessi (associazioni, enti, cittadini e imprese) uno strumento di partecipazione consapevole alla definizione dei programmi e dei progetti, un supporto alla governance in grado anche di informare in maniera sistematica e strutturata nel tempo sugli effetti e sui risultati conseguiti dall amministrazione nel corso del suo mandato. La Provincia di Pesaro e Urbino ha intrapreso questo percorso per dare una concreta attuazione al proprio documento di programmazione strategica Provincia 2020 Progetti per una comunità più felice che pone per l Amministrazione provinciale
2 l obiettivo di rendere il territorio di Pesaro e Urbino leader in Italia per i livelli di Benessere Equo e Sostenibile [6]. Tuttavia la natura di studio progettuale, la stretta connessione con le principali linee strategiche della collaborazione scientifica tra Istat e Unione delle Province Italiane [3] e l interesse che l iniziativa ha subito riscosso nella rete delle Province stesse, sollecitano un impostazione non strettamente ancorata alla dimensione locale ed esportabile verso altri Enti provinciali. 2. Il BES delle Province: campo semantico e applicazione La prospettiva di analisi è quella del benessere della comunità locale; il focus è quindi sulla dimensione collettiva, piuttosto che su quella individuale. Il principale e irrinunciabile riferimento per la definizione del BES è costituito dalle 8 dimensioni individuate nel Rapporto Stiglitz e dai 12 domini per la misura del benessere in Italia, individuati dal gruppo di indirizzo Cnel- Istat nel settembre 2011 [8;1]. Le Province svolgono numerose funzioni in molteplici ambiti di intervento e di servizio che sono direttamente o indirettamente in relazione con specifici aspetti del BES. Inoltre lo stesso Piano Strategico della Provincia di Pesaro e Urbino individua numerose linee progettuali e d azione che perseguono l obiettivo dell incremento dei livelli di BES nel territorio. La sintesi cercata tra la definizione teorica del BES e l ambito di applicazione specifico dello Studio consiste in una tassonomia delle relazioni tra dimensioni del BES e funzioni della Provincia che costituirà l architettura di base del Sistema Informativo. Nel costruire la tassonomia, l ambito di applicazione, costituito dalle funzioni e dagli obiettivi di programmazione strategica della Provincia di Pesaro e Urbino, è stato delimitato e specificato attraverso una puntuale analisi dei provvedimenti normativi di diverso livello (nazionale e regionale) e dei documenti di bilancio e di programmazione dell Ente: funzioni e progetti sono stati quindi classificati con riferimento al dominio del BES di prevalente riferimento. Inoltre, per tenere in considerazione le specificità dello Studio e i possibili punti di contatto con le altre realtà provinciali si è introdotta una ulteriore distinzione tra funzioni proprie della Provincia, attribuite direttamente dalla normativa nazionale, funzioni trasferite dal livello regionale (in cui titolarità e gestione sono entrambe della Provincia) e funzioni delegate dal livello regionale (a gestione provinciale ma di titolarità della Regione). Soltanto con riferimento alla struttura e al funzionamento corrente dell Ente sono state individuate 53 funzioni (9 proprie, 30 trasferite, 14 delegate), variamente riferibili alle dimensioni del BES, cui si aggiungono i progetti e le azioni strategiche intrapresi nell ambito del mandato amministrativo corrente. La griglia delle relazioni tra domini del BES e funzioni/progetti della provincia è lo schema entro il quale individuare e collocare gli indicatori più rilevanti per lo specifico focus dello studio. A titolo esemplificativo si riporta di seguito una tavola che sintetizza la prima ipotesi di indicatori del dominio insicurezza economica e fisica/sicurezza.
3 Tavola 1: Tassonomia del BES della Provincia di Pesaro e Urbino: dominio sicurezza Dimensione Dominio Funzioni/servizi della provincia Proprie Delegate/trasferite Piano Strategico Concetti/indicatori Insicurezza (di tipo economico e fisico) Sicurezza a) prevenzione delle calamita' d) viabilità e trasporti Risorse idriche e difesa del suolo; sismica Protezione civile:dati di rischio, interventi di prevenzione, di emergenza di soccorso, piani provinciali di emergenza Trasporti:autorizzazione e vigilanza autoscuole, officine di revisione, albo autotrasportatori Trasporti eccezionali Viabilità: progettazione, gestione e manutenzione SICUREZZA E FUTURO COSTRUIRE BENE MANUTENZIONE INNOVAZIONE (4.7) I. di criminalità e delittuosità I. di vittimizzazione (in particolare infantile, degli anziani,femminile e familiare) I. di sicurezza fisica delle persone (Generale: mortalità e morbilità da traumatismo) Percezione della sicurezza/paura di essere vittima di reati ecc I. di sicurezza fisica delle persone (Es: esposizione della popolazione al rischio idrogeologico) I. di sicurezza stradale (mortalità e lesività generici e specifici) i) edilizia scolastica Polizia amministrativa Edilizia scolastica I. di sicurezza sul lavoro: incidentalità e incidentalità grave sul lavoro I. di sicurezza economica del territorio (sofferenze bancarie, protesti, fallimenti, ecc) I. di sicurezza a scuola 3. La costruzione degli indicatori Una prima ricognizione della letteratura e delle principali esperienze internazionali ha consentito già di individuare per ciascuno dei domini/dimensioni del BES gli indicatori essenziali, e di selezionarli anche sulla base di una valutazione della loro pertinenza e rilevanza allo specifico contesto territoriale di analisi. Naturalmente la progettazione
4 concettuale sarà ulteriormente sviluppata nel corso dello Studio anche attraverso la rassegna completa delle esperienze più rilevanti in ambito nazionale o internazionale. Parallelamente, lungo la seconda direttrice di analisi, si stanno individuando gli indicatori specifici, che derivano da (o si riferiscono a) le funzioni/azioni enucleate nella tassonomia. Framework generale e specifica declinazione provinciale del BES saranno quindi mantenuti coerenti nel procedere delle attività. La previsione di variabili di classificazione territoriale e/o per soggetti sociali introdurrà un primo elemento informativo sulla dimensione dell equità. Si approccerà anche un analisi della sostenibilità/vulnerabilità attraverso il ricorso a dati/indicatori di stock in serie storica. Insita nella logica stessa del sistema informativo è la priorità accordata alle fonti statistiche e amministrative disponibili con caratteristiche di continuità e di elevato dettaglio territoriale. Il primo modulo per l implementazione degli indicatori prevede quindi la valutazione delle fonti statistiche e amministrative disponibili, e in particolare degli archivi della Provincia potenzialmente sfruttabili a scopo statistico. Una prima ricognizione di questi giacimenti, condotta in continuità con l esperienza del censimento degli archivi [7] ha portato a individuare 27 archivi della Provincia di Pesaro e Urbino potenzialmente sfruttabili a questo scopo. Il primo report informativo, contenente gli indicatori che potranno essere prodotti con i dati di fonte secondaria più immediatamente accessibili, dovrebbe essere rilasciato entro il primo semestre del Per la copertura dei gap informativi che si evidenzieranno in questa fase, l orientamento prioritario è verso strategie di valorizzazione dei giacimenti disponibili, con interventi di revisione dei flussi informativi interni, integrazione territoriale dei dati e sfruttamento degli archivi anche con indagini di ritorno sulle unità osservate. In merito alle possibili sintesi degli indicatori, invece, si è al momento orientati verso la selezione di una batteria di indicatori chiave, che appare l approccio più appropriato, considerando il focus valutativo della ricerca, e il più opportuno, dal momento che lo Studio è condotto da una sola Provincia. 4. Conclusioni La scelta di individuare indicatori specifici del BES in relazione alle funzioni della Provincia anziché limitarsi a replicare a livello territoriale fine gli indicatori già definiti in letteratura e validi per altri contesti è una sfida posta dal le specifiche esigenze informative da cui lo Studio trae origine e certamente richiede un forte investimento sia per la definizione del modello di analisi che soprattutto per la sua estensione ad altre Province. In questo momento la notevole variabilità delle funzioni trasferite o delegate a ciascuna delle oltre 100 Province italiane richiede di valutare caso per caso le possibili estensioni dei risultati del progetto. Tuttavia, lo scenario istituzionale di riferimento è in rapida evoluzione. Ciò rappresenta al tempo stesso la maggiore criticità e il principale fattore di successo dello Studio, che si è avviato nella primavera del 2011, quando si riteneva imminente il completamento dell attuazione del federalismo fiscale [4], e che sta entrando nella prima fase di realizzazione mentre si profila concretamente il ridisegno del livello di governo provinciale [2]. Gli intrecci e gli sviluppi che si delineeranno nel prossimo
5 futuro potranno aggiungere nuovi elementi all ipotesi di lavoro presentata, anche rafforzando la validità del Benessere Equo e Sostenibile come tema di governance e di partecipazione a livello territoriale. Riferimenti [1] Comitato di Coordinamento Cnel-Istat. (2011) Proposta di domini per la misura del Benessere Equo e Sostenibile [2] Disegno di legge costituzionale Soppressione di Enti intermedi, approvato dal Consiglio dei Ministri l 8 settembre 2011; Decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 Disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il consolidamento dei conti pubblici, art. 23. [3] Istat-UPI, Protocollo di intesa del 7 ottobre 2010 [4] Legge 5 maggio 2009, n. 42 Delega al governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell art. 119 della Costituzione, G.U. n. 103 del 6 maggio 2009 [5] Provincia di Pesaro e Urbino, Analisi e ricerche per la valutazione del Benessere Equo e Sostenibile delle Province, Studio progettuale - Programma statistico nazionale Aggiornamento [6] Provincia di Pesaro e Urbino (2011) Provincia Progetti per una comunità più felice. Piano strategico [7] Provincia di Rovigo, Censimento degli Archivi Amministrativi delle Province, Rilevazione - Programma statistico nazionale Aggiornamento [8]. Stiglitz J., Sen A., Fitoussi J.P., (2009) Report by the Commission on Measurement of Economic and Social Progress
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