Dicembre 2007 N 29. gli Europei. Consumo sostenibile. Si tratta di consumare in modo diverso

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1 Dicembre 2007 N 29 L Ambiente per gli Europei Periodico della direzione generale Ambiente Consumo sostenibile Si tratta di consumare in modo diverso COMMISSIONE EUROPEAN COMMISSION EUROPEA EFE_29_IT.indd C:1 7/02/08 11:59:42

2 COMMISSIONE EUROPEAN COMMISSION EUROPEA Periodico della direzione generale Ambiente editoriale Periodico della direzione generale Ambiente Lo sviluppo sostenibile è stato per molto tempo un obiettivo per i paesi industrializzati, sebbene il primo impegno assunto formalmente nei confronti del consumo e della produzione sostenibili risalga soltanto alla Dichiarazione di Johannesburg delle Nazioni Unite del L iniziativa fu dettata dalla presa di coscienza del fatto che l umanità sta esaurendo le risorse del pianeta molto più in fretta di quanto esse possano essere sostituite, provocando vasti danni ambientali, talvolta irreparabili. Nel 2006 l Unione europea ha inserito il consumo e la produzione sostenibili tra le sette priorità fissate per lo sviluppo sostenibile per il resto del decennio. Lo speciale a pagina quattro e cinque esamina i prossimi passi dell UE, che verranno svelati nei piani d azione della Commissione per il 2008 sul consumo, la produzione e la politica industriale sostenibili. I piani proporranno una produzione più pulita, prodotti più ecologici nonché cambiamenti nelle abitudini di consumo, conformemente alle conclusioni tratte dalla Commissione a seguito della consultazione pubblica tenutasi sul tema l estate scorsa. Il conseguimento di un consumo ed una produzione sostenibili non avrà luogo da un giorno all altro. La politica comunitaria ambisce ad accelerare il processo, incoraggiando un consumo più oculato, un maggior ricorso agli strumenti basati sul mercato ed appalti pubblici più rispettosi dell ambiente. Tutti devono dare il proprio contributo, dal singolo consumatore ai principali produttori e rivenditori. In questo numero, nella sezione dedicata all approfondimento, verrà affrontato un tema spesso controverso e strettamente correlato alla sostenibilità: la caccia. Nel 2004, due ONG leader in Europa, appartenenti a schieramenti opposti, hanno siglato un accordo storico, al fine di collaborare positivamente per garantire la continuazione della caccia all interno di un quadro ben regolamentato, in linea con l Iniziativa per la caccia sostenibile della Commissione. L EUROPA AMBIENTALE ONLINE Desiderate sapere cosa fa l Europa per tutelare l ambiente, cosa si intende per prodotto della politica integrata e come avere i requisiti per ottenere il marchio comunitario di qualità ecologica Ecolabel? Per saperne di più consultate il sito web della DG ambiente: ec.europa.eu/environment/index_it.htm AVVISO LEGALE Né la Commissione europea, né le persone che agiscono in suo nome sono responsabili per l uso che può essere fatto delle informazioni contenute nella presente pubblicazione e per gli eventuali errori che sussistessero nonostante l impegno dedicato alla stesura e alla verifica della pubblicazione. Stampato su carta riciclata che ha ricevuto il marchio comunitario di qualità ecologica Ecolabel per la carta grafica (ec.europa.eu/environment/ecolabel) Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee 2007 ISSN Comunità europee, 2007 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte Stampato in Belgio INFORMAZIONI EDITORIALI L Ambiente per gli Europei è pubblicato dall unità Comunicazione della direzione generale dell Ambiente. È disponibile in inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo, polacco e greco. Abbonamento gratuito. È possibile abbonarsi compilando il modulo all interno della rivista o on-line all indirizzo: ec.europa.eu/environment/mailingregistration/main/mailing_reg.cfm Caporedattore: Nicholas Hanley Coordinatore: Jonathan Murphy Per maggiori informazioni rivolgersi all unità Comunicazione: Fax: +32 (0) Informazioni e documenti: ec.europa.eu/environment/env-informa/ Sito L Ambiente per gli Europei: ec.europa.eu/environment/news/efe/index_it.htm Dicembre 2007 N 29 L Ambiente per gli Europei Consumo sostenibile Si tratta di consumare in modo diverso Copertina: Karl Dolenc/iStockphoto.com SOMMARIO [ n 29 ] 03 Le specie aliene invasive Ospiti sgraditi della natura 04 Consumo sostenibile Si tratta di consumare in modo diverso 06 Cooperazione UE-Cina Una partnership all insegna del verde 07 Carenza idrica Chi risparmia guadagna 08 APPROFONDIMENTO Caccia 10 La direttiva IPPC Intensificare la conformità 11 Biodiversità Sensibilizzare le imprese 12 Politica marittima Inversione di rotta 13 LIFE Quindici anni, e si tirano le somme 14 La Settimana europea della mobilità Restituire le strade ai cittadini 15 Agenda // Nuove pubblicazioni 16 Notizie in breve La qualità dell ambiente in Europa è ben lungi dall essere soddisfacente Esperti del clima vincono il Premio Nobel per la pace Ogni anni cresce il numero di specie a rischio di estinzione 6 ottobre 2007: dal punto di vista ecologico la Terra è in rosso Commissione europea i p EFE_29_IT.indd Sec1:2 7/02/08 11:59:58

3 Le specie aliene invasive 03 Ospiti sgraditi della natura Quando in un ecosistema locale si introducono lora e fauna non indigene, le conseguenze possono essere disastrose. Categorizzati come specie aliene invasive (IAS), questi distruttori possono causare l estinzione di piante e animali indigeni, avere un impatto economico importante nonché veicolare malattie. Non si escludono diicoltà per le economie locali inché si cerca di minimizzare l impatto che le IAS hanno sull agricoltura, sulla pesca e sulle infrastrutture. La Commissione europea sta elaborando una strategia per far fronte a tali specie e ai problemi che ne derivano. Commissione europea > Si ritiene che le IAS siano una minaccia enorme per la biodiversità, alla stregua della perdita degli habitat e del cambiamento climatico. Il problema ha una portata enorme: uno studio rivela che le perdite economico-ambientali annuali dovute alla presenza delle specie invasive nel Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, India e Brasile ammontano a quasi 330 miliardi di dollari. Si ritiene che le specie aliene invasive siano una minaccia enorme per la biodiversità. Biodiversità in pericolo L alto prezzo da pagare è il risultato dei vasti danni arrecati dalle IAS. In termini ambientali, una specie aliena invasiva può nuocere alla biodiversità alterando le catene alimentari locali, il complesso sistema di interazioni tra i diferenti organismi, e privare le specie indigene di cibo e spazio. Le IAS possono inoltre ospitare diversi parassiti e agenti patogeni, immettere tossine negli ecosistemi locali, portare all estinzione piante e animali insediati e, a volte, creare degli ibridi con le specie locali. Nonostante l introduzione in Europa di molte specie non indigene utili, quali patate, granturco e pomodori, sia avvenuta con successo, numerosi altri esempi dimostrano quanto questa prassi possa essere pericolosa. Ben documentato è il caso della Caulerpa taxifolia, l alga invasiva probabilmente rilasciata nell ambiente dal Museo oceanograico di Montecarlo nel 1984: il denso tappeto da essa formato ha causato una notevole perdita di biodiversità in tutto il Mediterraneo. Lo ctenoforo, originario delle coste atlantiche degli Stati Uniti, è arrivato nel Mar Nero all inizio degli anni Ottanta, con un efetto catastroico sull ecosistema e, secondo una relazione dell Agenzia europea dell ambiente, distruggendo in un colpo solo il 90% dell intera biomassa marina negli anni Novanta. Il costo economico Oltre all ambiente, anche le popolazioni e le economie locali possono risentire del problema. Le nuove specie possono infatti nuocere alla salute, immettendo nell ambiente allergeni e malattie. Il costo per prevenire, controllare ed estirpare le IAS più nocive può ammontare a milioni di euro. In Germania, ad esempio, riparare il danno provocato alle rive e agli argini dei iumi dai topi muschiati e da piante DG Ambiente informazioni sulle IAS ec.europa.eu/environment/nature/invasivealien/index_en.htm Centro di scambio d'informazioni (CHM) sulla biodiversità della Comunità europea biodiversity-chm.eea.europa.eu/information/f La Convenzione sulla diversità biologica esotiche quali il poligono e la panace di Mantegazzi costa circa 44 milioni di euro all anno. La costante crescita del commercio internazionale ed europeo indica che il rischio proveniente dalle IAS potrebbe aumentare ulteriormente. È necessario analizzare il problema in un contesto più ampio poiché gli ecosistemi locali devono afrontare anche altre minacce legate al cambiamento climatico, alla distruzione degli habitat, allo sfruttamento eccessivo e all inquinamento. L UE è consapevole della necessità di agire. Le specie aliene sono deinite un settore prioritario nel Sesto programma di azione per l ambiente ( ) e sono menzionate nella recente comunicazione della Commissione Arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 e oltre. La Commissione intende elaborare una strategia europea contro le IAS nei prossimi due anni e sono già in atto discussioni con gli Stati membri sulla migliore procedura da seguire. Le consultazioni riguarderanno ambiti quali la classiicazione delle IAS, la necessità di nuovi strumenti politici e la messa a punto di valutazioni dei rischi per determinare le specie più pericolose. EFE_29_IT.indd Sec1:3 7/02/08 12:00:07

4 04 Consumo sostenibile Si tratta di consumare in modo diverso 3 Le risorse della Terra sono limitate, eppure si stanno esaurendo ad un ritmo allarmante. Secondo una recente relazione del WWF, se i modelli di produzione e consumo attuali rimangono invariati e se la crescita demograica prosegue indisturbata, fra 50 anni serviranno due pianeti. DG REGIO > Si deve ottenere di più utilizzando meno. Le modalità di estrazione, produzione, distribuzione, utilizzo e smaltimento delle risorse stanno provocando danni signiicativi all ambiente. Il riscaldamento globale causato dall uomo rischia di determinare cambiamenti catastroici ed irreversibili, se non si agisce tempestivamente per limitare l aumento della temperatura a 2 C. Tali side impongono interventi immediati. Si devono trovare modi più eicienti per utilizzare l'energia e le risorse, migliorare i processi produttivi, sviluppare nuove tecnologie e portare avanti l innovazione. Ma soprattutto si devono ideare modelli di consumo e stili di vita nuovi e più sostenibili. La Commissione europea sta afrontando il problema con due proposte, previste per l inizio del 2008, sulla produzione e il consumo sostenibili e sulla politica industriale sostenibile. Esortando ad una produzione più pulita e articoli migliori, queste proposte mirano a modiicare il comportamento dei consumatori, sensibilizzare sulla sostenibilità e fornire ai cittadini informazioni più accurate sui prodotti. L importanza attribuita a tale ambito deriva in gran parte dal Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile, tenutosi a Johannesburg nel In tale occasione i paesi industrializzati si sono impegnati ad adottare un programma decennale sul consumo e la produzione sostenibili (SCP) nonché un piano di attuazione congiunto, promettendo azioni concrete a favore della cooperazione internazionale e delle tre componenti dello sviluppo sostenibile: sviluppo economico e sociale e protezione dell ambiente. Successivamente, nel giugno 2006, il Consiglio europeo ha adottato una nuova strategia per lo sviluppo sostenibile, per un'unione allargata. Tra le sette priorità per il periodo antecedente il 2010 igurano la produzione ed il consumo sostenibili. Un comportamento diverso Per perfezionare le proposte dei piani d azione per il 2008, la scorsa estate la Commissione ha proceduto ad ampie consultazioni con i cittadini, gli Stati membri, il mondo industriale ed accademico, ONG ed associazioni dei consumatori. Si è convenuto sul fatto che il consumo sostenibile sia una sida chiave e sulla necessità di una produzione e di un consumo più eicienti, se si vuole "ottenere di più utilizzando meno" ed innalzare il tenore di vita senza eccessive pressioni sulle risorse del pianeta. Ovviamente tale obiettivo non si può conseguire da un giorno all altro e dipenderà dalla condivisione delle responsabilità. Ognuno infatti ha un ruolo: autorità pubbliche, imprese, associazioni dei consumatori, ONG e cittadini. Molti fattori culturali, economici, sociali e psicologici inluiscono sui comportamenti, spesso paralizzandoci in abitudini di consumo insostenibili. Persino chi aferma di acquistare alimenti biologici per motivi ambientali e di salute può cambiare idea se i prodotti non rientrano nel proprio budget. Un consumo più oculato Come si può dunque consumare in modo più sostenibile? Servono delle iniziative in ambiti quali l informazione e l educazione dei consumatori, la promozione del mercato ecologico e di una più stretta collaborazione con i dettaglianti. I consumatori devono avere più voce in capitolo ed essere meglio informati nella scelta dei prodotti da acquistare. È fondamentale che ricevano indicazioni chiare, aidabili e scientiiche sulla performance ambientale dei beni: l accesso a tali informazioni stimolerà l acquisto, pubblico e privato, di prodotti più ecologici. Inoltre, i consumatori devono essere tutelati dal clamore suscitato dall ecologia e dalla pubblicità ingannevole sull ecocompatibilità. Un opzione potrebbe essere il raforzamento dell applicazione della legislazione sulle pratiche commerciali sleali, facilitando l'accesso ai dati ambientali dei prodotti e l'identiicazione di falsi argomenti ambientali. Anche un riesame globale del sistema europeo di assegnazione di un marchio di qualità ecologica contribuirà allo spostamento della domanda. È necessaria una sensibilizzazione sul logo con il iore verde e blu, conferito ai prodotti e servizi con un minor impatto ambientale. Strumenti basati sul mercato Un altro modo di inluenzare i comportamenti d acquisto consiste nell utilizzo di strumenti che si basano sul mercato per issare prezzi comprensivi dei costi ambientali effettivi e ofrire una visione più chiara degli efetti sull ambiente di un dato prodotto, pilotando così le scelte dei cittadini. Oggi circa il 48% del gettito iscale dei governi dell UE proviene dal lavoro e solo il 6,5% da imposte sull inquinamento e sull utilizzo delle risorse, situazione che sembra favorirne lo sfruttamento intensivo. Per incoraggiare le persone a scegliere prodotti più ecologici, si potrebbe fare maggior uso delle tasse sui consumi ed EFE_29_IT.indd Sec2:4 7/02/08 12:00:08

5 I n primo piano Consumo sostenibile 05 3TRE SETTORI CHIAVE PER I CONSUMI L'industria alimentare e delle bevande, l edilizia abitativa ed il trasporto privato costituiscono complessivamente ben l 80% dell impatto ambientale dei consumi privati dell UE. altri strumenti basati sul mercato, in linea con le raccomandazioni del recente Libro verde sugli strumenti di mercato utilizzati a ini di politica ambientale ed altri ini connessi. Sarà inoltre necessario agire sia a livello di UE che di Stati membri, poiché non esiste un unica politica uguale per tutti in materia di consumo sostenibile. La Commissione sta considerando l introduzione di un mix di strumenti politici e legislativi adeguati agli obiettivi e al livello delle autorità interessate. Appalti verdi Gli enti pubblici sono spesso grandi consumatori di merci e servizi, di qui l'importanza delle loro scelte. Tenendo conto della sostenibilità nell'assegnazione degli appalti ("appalti pubblici verdi" o GPP) non solo integrano le questioni ambientali nelle decisioni sui consumi, ma danno anche il buon esempio. La Commissione si impegna a raforzare i GPP e sta valutando l elaborazione di orientamenti tesi ad accelerare l introduzione di prodotti più ecologici a livello di Unione e di Stati membri. Desidera inoltre che i fabbricanti promuovano il consumo sostenibile, aumentando il numero di prodotti rispettosi dell ambiente. Si deve valutare il coinvolgimento attivo dei grandi rivenditori, la cui posizione strategica permette loro di inluenzare sia i produttori che i consumatori. Un passo avanti, due indietro Le performance ambientali di molti singoli prodotti hanno registrato dei miglioramenti. Tuttavia, le spese delle famiglie sono destinate a raddoppiare in tutti i 27 Stati membri dell UE entro il I consumi domestici Karl Dolenc/iStockphoto.com Politiche europee per il consumo e la produzione sostenibili ec.europa.eu/environment/eussd/escp_en.htm Politica industriale sostenibile ec.europa.eu/enterprise/environment/sip_en.htm Utilizzo sostenibile delle risorse naturali ec.europa.eu/environment/natres/index.htm L industria europea ec.europa.eu/environment/industry/index_en.htm I rifiuti europei ec.europa.eu/environment/waste/index.htm Programma delle Nazioni Unite per l ambiente, consumo sostenibile continueranno dunque a contribuire a problemi ecologici quali i cambiamenti climatici, l inquinamento e la produzione di riiuti, se non si compiono progressi signiicativi in termini di sostenibilità. Ulteriori elementi che determinano i consumi sono l incremento e l invecchiamento demograico nonché famiglie meno numerose, poiché ogni nucleo ha i propri elettrodomestici. All Europa servono più politiche concepite per far rilettere attentamente i cittadini sulle tipologie di prodotti che possono essere condivisi o in comproprietà. Un approccio globale Le politiche per il consumo sostenibile superano di gran lunga gli acquisti e riguardano la produzione industriale, la salute e la sicurezza nonché questioni relative ai consumatori. La Commissione intende pertanto promuovere misure per il consumo sostenibile adeguate agli obiettivi e che giovino al maggior numero possibile di settori. Tra le altre proposte nelle politiche future dei consumi dell'ue possono igurare la promozione di prodotti innovativi e della competitività e la deinizione di parametri di riferimento per normative o articoli speciici. Le politiche europee, esercitando un inluenza globale, possono indirizzare proicuamente le economie emergenti, dove le grandi side per i consumi non sono meno problematiche. EFE_29_IT.indd Sec2:5 7/02/08 12:00:09

6 06 Cooperazione UE-Cina > Nel 2008 la Cina emetterà la maggiore quantità di gas serra a livello mondiale, soprattutto a causa della frenetica costruzione di centrali a carbone. Il paese si trova di fronte a numerose side legate all inquinamento atmosferico e idrico e alla perdita della biodiversità. Le autorità cinesi sono ormai sempre più consapevoli di tali problemi, che hanno riconosciuto a malincuore a fronte della relazione dell OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) del 2006 sulla performance ambientale della Cina. Inoltre, l opinione pubblica e i mezzi di informazione del paese stanno dibattendo sul danno ambientale provocato da progetti di infrastrutture gigantesche, come la diga delle Tre Gole, il più grande bacino idroelettrico del mondo. Il dialogo bilaterale Sforzandosi di trovare soluzioni pratiche a questi problemi, la Cina si è avvicinata all UE nel 2003 con l idea di intavolare un dialogo bilaterale in materia di ambiente e con l intento di andare oltre le relazioni e i progetti internazionali esistenti ed attingere direttamente all esperienza dell Europa nelle decisioni politiche in materia ambientale. La Cina sta rapidamente traendo insegnamenti dai numerosi successi della politica ambientale dell UE. Si raccolgono ora i primi frutti di tale dialogo. La Cina sta infatti sviluppando soluzioni per la gestione delle acque e varie norme ambientali basate sulle prassi adottate nell Unione. Guardando oltre i propri confini, UE Una partnership all insegna del verde La spettacolare crescita dell economica cinese avviene a prezzo di gravi problemi ambientali. Grazie al dialogo bilaterale di alto livello intrapreso con l Unione europea nel 2003, la Cina sta rapidamente traendo insegnamenti dai numerosi successi della politica ambientale dell UE. Insieme hanno realizzato una partnership chiave sul cambiamento climatico e un piano per presentare un programma di governance ambientale entro il e Cina hanno organizzato una conferenza a Pechino nel settembre scorso, incentrata sulla responsabilità UE-Cina di frenare il disboscamento illegale negli altri paesi. Nel giugno 2007 la Cina ha varato il primo programma sul cambiamento climatico e a breve inizierà la relativa campagna di sensibilizzazione. Anche il vertice UE-Cina alla fine di novembre 2007 è stato occasione di discussioni sul cambiamento climatico. Entrambi i programmi prendono spunto dal dialogo UE-Cina e dagli orientamenti dei singoli Stati membri, molti dei quali hanno progetti propri di cooperazione con il paese, dagli autobus a biogas all energia eolica. Nel dialogo la Commissione intende condividere le migliori pratiche relative alla politica ambientale di tutta l Unione e integrare le attività degli Stati membri. Prende le mosse dalla politica dell UE anche un programma quadriennale UE-Cina sulla governance ambientale, in fase di elaborazione, che dovrebbe aumentare, ad esempio, la capacità dei tribunali di affrontare la criminalità ambientale. Promuoverà inoltre il ruolo delle ONG ambientaliste e dei mezzi di informazione in Cina, che attualmente hanno poca influenza sulle decisioni chiave prese a livello locale. Per quanto riguarda la cooperazione con la Cina in materia di ambiente, le quattro aree prioritarie per la Commissione sono l inquinamento delle acque, la qualità dell aria, la biodiversità e il cambiamento climatico. Rapporti UE-Cina ec.europa.eu/external_relations/china/intro/index.htm Delegazione della Commissione europea in Cina Ora le questioni relative all energia e all ambiente sono considerate aree strategiche di primaria importanza nei rapporti UE-Cina e rappresentano complessivamente un terzo del nuovo programma nazionale della Cina concordato nel Motivazioni anche imprenditoriali Sebbene le preoccupazioni ambientali siano all origine di molti dei recenti sforzi cinesi per fronteggiare l inquinamento e problemi simili, il paese ha valide ragioni imprenditoriali per emulare la politica dell UE. La Cina rispetta il divieto dell Unione sulle sostanze pericolose contenute nei prodotti elettronici, agevolando l esportazione di merci cinesi nei paesi comunitari. L Europa auspica, inoltre, che la Cina applichi gli aspetti chiave del nuovo regolamento sulle sostanze chimiche (REACH) al proprio sistema. Non sono certo poche le sfide da affrontare. Il dialogo sino-europeo favorisce la comunicazione e sta costruendo una fiducia e una conoscenza reciproche, aspetto essenziale in aree chiave quale il cambiamento climatico, ma non avrà grande valore se in Cina la politica di dialogo rimarrà confinata al livello nazionale e non verrà tradotta in azioni concrete a livello regionale e locale, dove le tematiche ambientali figurano troppo spesso all ultimo posto. EFE_29_IT.indd Sec3:6 7/02/08 12:00:26

7 Chi risparmia guadagna Carenza idrica Paesaggi inariditi, fiumi prosciugati ed incendi boschivi sono tutti segni visibili di un drammatico aumento della siccità e della scarsità idrica in tutta Europa che, oltre ad avere un impatto negativo sull ambiente e sulla vita quotidiana dei cittadini, possono provocare gravi danni a settori dell economia quali l agricoltura e il turismo. Le nuove ricerche indicano che l Europa potrebbe conseguire un risparmio idrico del 40% unicamente grazie a provvedimenti tecnici, il che sottolinea il potenziale di azione politica a livello dell'ue. 07 Vera Bogaerts/ istockphoto.com L Europa potrebbe conseguire un risparmio idrico del 40% unicamente grazie a provvedimenti tecnici. DATI SULL ACQUA Estrazione totale nell UE: 247 miliardi di metri cubi all anno Ripartizione dell estrazione: produzione di energia 44%, agricoltura 24%, approvvigionamento idrico pubblico 17%, industria 15% Ripartizione dei consumi: agricoltura 69%, approvvigionamento idrico pubblico 13%, industria 10%, produzione di energia 8% Costo totale della siccità nell UE, dal 1976 al 2006: 100 miliardi Secondo una recente comunicazione della Commissione, il numero di aree e persone colpite dalla siccità nell Unione è aumentato di quasi il 20% tra il 1976 e il Il problema è sempre più grave: nel 2003, ad esempio, la siccità difusa ha colpito oltre 100 milioni di persone ed un terzo del territorio dell UE. Gli esperti prevedono che tali eventi diverranno più frequenti, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici, e che saranno intensiicati dagli efetti dell accelerazione dello sviluppo economico nell Europa centrorientale. La Comunicazione in tema di carenza idrica e siccità mira ad afrontare tali problemi creando un economia basata sull eicienza ed il risparmio idrico che richiederà l adozione, da parte degli Stati membri e delle regioni, di quella che si deinisce una gerarchizzazione dell'acqua : prima di prevedere l utilizzo di nuove risorse idriche per soddisfare le esigenze, si deve iniziare dal risparmio idrico, dall aumento dell eicienza e dall introduzione di politiche eicaci di tarifazione dell acqua. Risparmi tecnici Sono possibili risparmi enormi e, secondo uno studio antecedente la comunicazione, persino senza dover modiicare la produzione idrica. Nello studio sono stati esaminati i quattro settori di utilizzo principali: approvvigionamento idrico pubblico, agricoltura, industria e turismo. Il primo potrebbe produrre la metà del risparmio idrico (circa 150 litri pro capite al giorno nell UE) semplicemente riducendo le perdite nelle reti di fornitura, promuovendo l impiego di dispositivi per il risparmio idrico ed elettrodomestici più eicienti. Altrettanto incoraggiante è il potenziale di risparmio negli altri tre settori. Un minor consumo di acqua gioverebbe molto agli Europei, grazie a bollette più basse e volumi ridotti di acque relue e relativi trattamenti, ma anche all ambiente, dato che i bacini luviali sentirebbero meno il peso delle estrazioni. Tra gli altri vantaggi si registrerebbe una riduzione dei consumi energetici, delle bollette della luce e delle emissioni di CO 2, in linea con gli obiettivi politici e per i cambiamenti climatici dell UE. Altro tema trattato nella comunicazione è l esigenza che gli Stati membri attuino appieno la direttiva quadro Acqua, che dà ampio spazio all'adozione di misure idonee per afrontare la carenza idrica e la siccità. Anche una pianiicazione territoriale più sostenibile igura tra le priorità. Comunicazione in tema di carenza idrica e siccità ec.europa.eu/environment/water/quantity/scarcity_en.htm Norme per l utilizzo idrico Direttiva quadro Acqua ec.europa.eu/environment/water/water-framework/info/intro_en.htm Un altra raccomandazione concerne l'elaborazione di norme per i dispositivi idrici nelle abitazioni e negli impianti di irrigazione agricoli, che si potrebbero basare sugli standard esistenti di classificazione del consumo energetico degli elettrodomestici. Inoltre, la comunicazione invita ad un uso più oculato dei fondi nazionali e dell'ue per migliorare la gestione della domanda idrica ed auspica la creazione di un osservatorio europeo sulla siccità e di appositi sistemi di allarme rapido entro il Nel settembre del 2008 la Commissione presenterà al Parlamento e al Consiglio una relazione sul seguito dato alla raccomandazione, che verrà illustrata anche alle parti interessate a Saragozza, in Spagna, nel corso dell esposizione internazionale sull acqua e lo sviluppo sostenibile che si terrà il prossimo anno. La relazione esporrà un piano d azione sull acqua ed un calendario per l attuazione delle misure presentate nella comunicazione. EFE_29_IT.indd Sec3:7 7/02/08 12:00:27

8 08 APPROFONDIMENTO APPRO- FONDI- MENTO IL PUNTO DI VISTA DELLE ONG A FAVORE DELLA CACCIA Sette milioni di cacciatori in Europa formano una comunità ben organizzata, salvaguardando e attuando una gestione sostenibile di vaste zone rurali. Interagendo con la natura e la fauna selvatica, essi sono ben consapevoli che la tutela della biodiversità è essenziale. I concetti di caccia e conservazione non sono fra loro contraddittori. La caccia incentiva a mantenere e migliorare molti habitat importanti: le siepi e i bordi di campi coltivati sono gestiti a vantaggio della piccola selvaggina; gli stagni dell entroterra, le zone prative umide e le paludi costiere salmastre degli uccelli acquatici; le superfici boschive e le zone montane dei cervi. Questo rappresenta inoltre un aspetto importante per le economie rurali: la caccia ricreativa offre posti di lavoro a tempo pieno e un fatturato di oltre 4 miliardi di euro soprattutto per le comunità rurali. La FACE si è dunque impegnata ad attuare l iniziativa per la caccia sostenibile (ICS) della Commissione europea, che dovrebbe essere estesa non soltanto agli uccelli, ma anche ai mammiferi selvatici considerati selvaggina e forse anche alle specie ittiche di interesse per i pescatori sportivi (per es. il salmone dell Atlantico, la trota selvatica). L ICS ed il conseguente accordo siglato nel 2004 tra BirdLife International e la FACE hanno offerto una piattaforma per un dialogo costruttivo tra le due organizzazioni che presentano posizioni simili su molte tematiche, quali il conseguimento dell obiettivo di frenare il declino della biodiversità entro il 2010, la progressiva abolizione delle munizioni al piombo per la caccia nelle zone umide e la riforma della politica agricola comune (PAC), tutti punti contenuti nell accordo. La FACE è un organizzazione internazionale non governativa, senza fini di lucro, con sede a Bruxelles. Rappresenta associazioni venatorie nazionali di tutti gli Stati membri dell UE e di altri paesi del Consiglio d Europa. Promuove la caccia ben regolamentata secondo i principi dell uso razionale e sostenibile delle risorse naturali, al fine di gestire e proteggere gli animali selvatici, salvaguardare, creare e ricostruire gli habitat nonché come strumento per lo sviluppo rurale. Caccia Obiettivo sostenibilità La gestione della caccia è un tema che è stato spesso oggetto di animati dibattiti, carichi di emotività, tra due opposti estremismi, sostenitori di un totale divieto o di una completa libertà. In questi ultimi anni, tuttavia, si è assistito ad un dialogo positivo e sempre più costruttivo tra le associazioni venatorie europee e le organizzazioni ambientaliste nel quadro dell Iniziativa per la caccia sostenibile (ICS) della Commissione europea. Nonostante i progressi, permangono ancora problemi in talune zone dell UE che devono ancora soddisfare i requisiti del diritto ambientale comunitario. Dr Yves Lecocq Segretario generale FACE Nell ottobre 2004, ponendo fine a un decennio di scontri, due organizzazioni non governative (ONG) con sede a Bruxelles hanno firmato un accordo di collaborazione a favore della caccia sostenibile e della conservazione degli uccelli selvatici applicando le direttive sulla natura dell UE: la FACE (Federazione delle associazioni di caccia e conservazione della fauna selvatica dell UE), che rappresenta 36 associazioni venatorie nazionali in Europa, e BirdLife International, un partenariato globale di ONG per la conservazione degli uccelli, che conta più di 2,5 milioni di soci. La caccia sostenibile L accordo, parte integrante dell iniziativa per la caccia sostenibile della Commissione varata nel 2001, ha confermato la legittimità della caccia agli uccelli selvatici ai sensi della direttiva concernente la conservazione degli uccelli selvatici dell UE (direttiva Uccelli) del Questo atto legislativo, insieme alla successiva direttiva Habitat, costituisce il fondamento della politica europea sulla tutela della biodiversità. Oggi si ha la riprova che tali direttive, unitamente ai progetti del programma LIFE, hanno raggiunto con successo gli obiettivi di conservazione della natura. Arrestare la perdita della biodiversità nell UE entro il 2010 è un impegno di lunga data convenuto dai capi di Stato europei al vertice di Göteborg nel 2001 e oggetto di un importante comunicazione della Commissione nel Consapevole del fatto che la tutela della biodiversità e la protezione della natura non saranno mai efficaci senza l appoggio delle varie parti interessate, la Commissione sta collaborando con i cacciatori per renderli fautori di NATURA 2000 e della politica europea di tutela della natura. Inoltre, preservare lo stato di conservazione di tutte le specie aviarie in Europa è nell interesse tanto delle ONG per la protezione degli uccelli quanto dei cacciatori. La caccia illegale La Commissione ha rilevato con disappunto che recentemente la caccia illegale in Europa ha subito un impennata sotto diverse forme. In particolare, si continuano ad usare alcune pratiche antiche, come la cattura con reti dalla trama molto fine appese tra gli alberi o con bacchette cosparse di colla in cui gli uccelli rimangono intrappolati, in zone isolate e pertanto difficili da sorvegliare. Un ulteriore sfida è l istituzione della stagione venatoria autunno/ inverno per gli uccelli migratori. La Commissione autorizza la caccia a tali uccelli in autunno, ma non in primavera, quando ritornano nelle zone di nidificazione. Sebbene gli Stati membri EFE_29_IT.indd Sec9:8 7/02/08 12:00:37

9 APPROFONDIMENTO 09 fissino il calendario venatorio, in alcuni paesi la caccia in primavera continua ad avvenire illegalmente. La prospettiva urbana Un numero crescente di cittadini europei residenti in città, sempre più distaccati dalle tradizioni rurali, tende ad avere un idea negativa della caccia ed una asettica della natura. La Commissione, tuttavia, ritiene che nelle zone rurali sia necessario un corretto equilibrio tra natura e società e che la caccia sostenibile possa contribuire considerevolmente alla conservazione delle specie. La caccia sostenibile può contribuire considerevolmente alla conservazione delle specie. Specie emblematiche quali l orso bruno, il lupo e la lince stanno ritornando in zone dell Europa dove erano scomparse da secoli. La Commissione se ne compiace, ma ritiene che il successo della politica di conservazione dipenderà dal sostegno che riceverà dalla popolazione rurale. I cacciatori molto probabilmente si comporterebbero in modo responsabile se percepissero che le politiche dell UE sono in linea con le loro tradizioni. Data la crescita del numero di grandi popolazioni di carnivori in tutta l Unione, la sensibilizzazione dell opinione pubblica sarà sempre più importante. La Commissione sta pertanto organizzando dei seminari informativi in tutta l UE e prevede che le associazioni venatorie diventeranno alleati chiave per migliorare la gestione demografica transfrontaliera di questi animali. Recentemente la Commissione ha avviato un contratto per valutare l iniziativa per la caccia sostenibile ed esaminarne la validità. Se le conclusioni saranno positive, l iniziativa potrà essere estesa, oltre che agli uccelli, alla pesca sportiva e alla caccia ai mammiferi. La caccia nell UE (27 Stati membri) 7,6 milioni di cacciatori, 24 milioni di pescatori sportivi Tra i e i posti di lavoro Oltre 3,9 milioni di chilometri quadrati (Fonte: Caccia sostenibile, Michl Ebner, 2007) Tutela della natura e caccia sostenibile nell UE ec.europa.eu/environment/nature/conservation/wildbirds/hunting/index_en.htm Accordo BirdLife International / FACE, ottobre 2004 ec.europa.eu/environment/nature/conservation/wildbirds/hunting/charter_en.htm FACE Europe BirdLife International europe.birdlife.org Dr Clairie Papazoglou Direttore della Divisione europea di BirdLife International Divisione europea IL PUNTO DI VISTA DELLE ONG AMBIENTALISTE Il partenariato europeo di Birdlife International, che riunisce organizzazioni ambientaliste che collaborano per la biodiversità ed i cittadini, riconosce la caccia come uno degli usi possibili della biodiversità, a condizione che questa sia adeguatamente regolamentata, praticata in modo sostenibile e monitorata con attenzione. La direttiva Uccelli dell UE ofre un contesto molto favorevole e largamente accettato per la regolamentazione delle attività venatorie. Tutte le parti interessate dovrebbero adeguarsi alle disposizioni e allo spirito della direttiva per preservare la biodiversità. Tuttavia, per frenare il declino della biodiversità entro il 2010, in alcuni casi potrebbero essere necessarie misure aggiuntive, al ine di riportare le specie cacciabili ad uno stato di conservazione favorevole. Per questo motivo sono essenziali lo sviluppo e l attuazione dei piani di gestione delle specie in tutta Europa. Tali piani dovrebbero afrontare le cause del declino, le misure per contrastarle nonché, in base a tali cause ed alle specie, raccomandare o meno divieti di caccia aggiuntivi. Dopo molti anni di scontro, nel 2004 BirdLife International, su invito della Commissione europea, ha irmato un accordo di 10 punti con la FACE sulla caccia ai sensi della direttiva Uccelli, dimostrando così la propria convinzione dell importanza della comunicazione e del dialogo costante tra le due organizzazioni. Un importante risultato di tale dialogo è stato un chiaro impegno da parte della comunità venatoria a favore della legislazione europea sulla conservazione della natura e della rete Natura Tuttavia, come dimostrano le varie dispute in atto, ad esempio quelle sulla caccia in primavera o sul problema della caccia illegale alle specie protette, è ancora lungo il cammino verso la completa conformità e l impegno a favore della direttiva Uccelli da parte di tutte le associazioni venatorie degli Stati membri. BirdLife ritiene che i cacciatori abbiano un particolare dovere nel contribuire attivamente alla conservazione degli animali selvatici, attraverso il comportamento responsabile e l impegno attivo, per mantenere in buono stato e ripristinare gli habitat e le specie, ovvero appoggiando la rete Natura 2000 e contribuendo a trasformare la politica agricola comune in una politica sostenibile, favorevole alla biodiversità e alla pianiicazione territoriale. Invitiamo tutti i cacciatori ad usare le loro conoscenze e il loro entusiasmo a favore della natura per contribuire a fermare il declino della biodiversità. EFE_29_IT.indd Sec9:9 7/02/08 12:00:39

10 10 La direttiva IPPC Intensiicare la conformità Dopo undici anni dall entrata in vigore della direttiva IPPC, la Commissione europea sta elaborando delle proposte di miglioramento di tale legislazione fondamentale per ridurre al minimo l inquinamento industriale. La direttiva ha introdotto autorizzazioni integrate per gli impianti industriali, attualmente circa in tutta l UE, nonché la nozione di migliori tecniche disponibili. La Commissione sta ora afrontando le lacune nell attuazione della direttiva da parte degli Stati membri. La Commissione proporrà un raforzamento della direttiva avente come fulcro le BAT. approfondito esame, durato due anni. I revisori sono giunti alla conclusione che molti Stati membri non stanno attuando la direttiva correttamente, data l eccessiva lessibilità concessa alle autorità che issano le condizioni delle autorizzazioni. Inoltre, hanno rilevato che, in caso di attuazione scorretta delle BAT, gli Stati membri non raggiungeranno gli obiettivi previsti da altre politiche e normative UE, come la strategia tematica sull inquinamento atmosferico. DG REGIO > I processi industriali di produzione determinano gran parte dell inquinamento in Europa, tra cui gas serra, sostanze acidiicanti, acque relue e riiuti. Fino al 1996 l Unione europea ha afrontato la questione con norme concernenti settori speciici, come l inquinamento atmosferico e idrico. Grazie alla direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento (IPPC), gli Stati membri devono considerare tutti gli aspetti dell impatto ambientale di un impianto, dalle emissioni alle materie prime, dall inquinamento acustico all eicienza energetica, nel quadro di un unico regime sanzionatorio. L approccio basato su autorizzazioni integrate, che interessa circa 30 settori industriali e già in vigore in diversi paesi europei, è stato esteso dalla direttiva a tutta l UE, garantendo complessivamente il massimo livello di tutela ambientale. Le migliori tecniche disponibili Le migliori tecniche disponibili (BAT) rappresentano una delle maggiori conquiste della direttiva. Le autorità preposte rilasceranno l'autorizzazione solo se un impianto soddisfa certi requisiti identiicati nelle BAT, riducendo al minimo l'inquinamento o prevenendolo del tutto. Ogni settore siderurgico, della rainazione, dell incenerimento, ecc. deve rispettare livelli di emissioni e obblighi ben precisi, previsti da una particolare BAT. Per assistere le autorità e le aziende nella determinazione delle migliori tecniche disponibili, la Commissione europea organizza uno scambio di informazioni tra esperti degli Stati membri dell'ue, dell industria e delle organizzazioni ambientaliste. Adotta e pubblica documenti di riferimento sulle migliori tecniche disponibili (BREF), elaborati dall Uicio europeo IPPC di Siviglia, in Spagna. La fama dell utilità e del successo delle autorizzazioni integrate si sta difondendo oltre i conini dell'ue. La Cina conoscerà meglio le autorizzazioni europee relative all'inquinamento industriale ad un importante seminario, previsto per marzo Anche la Russia e l India hanno dimostrato interesse per l iniziativa. Modiicata due volte dall entrata in vigore, la direttiva IPPC (e la relativa legislazione sulle emissioni industriali) è stata di recente oggetto di un La direttiva IPPC ec.europa.eu/environment/ippc/index.htm Scadenza per la conformità Un ulteriore problema è l attuazione tardiva della direttiva da parte della maggioranza degli Stati membri. La scadenza per la conformità integrale di tutti gli impianti era stata issata per il 30 ottobre 2007 e, nonostante i progressi dello scorso anno, pochi paesi sono riusciti a rispettarla. I revisori hanno criticato anche la qualità di talune autorizzazioni rilasciate, non a norma. Nel dicembre 2007 la Commissione proporrà un raforzamento della direttiva avente come fulcro le BAT. Auspica inoltre una minor lessibilità nel rilascio delle autorizzazioni, una maggiore trasparenza nel processo di determinazione dei valori per le emissioni ed un miglior monitoraggio dell'attuazione della direttiva. L elenco delle misure auspicabili per la Commissione comprende un esame delle autorizzazioni durante la revisione di ogni documento di riferimento sulle BAT nonché ispezioni annuali delle strutture. Inoltre, la Commissione intende riunire tutte le norme sulle emissioni industriali dell'ue, tra cui l'ippc ed altre sei direttive, in un unica direttiva sulle emissioni industriali che potrebbe entrare in vigore entro il EFE_29_IT.indd Sec4:10 7/02/08 12:00:40

11 Sensibilizzare l Biodiversità 11 Secondo i partecipanti alla cruciale con fe re nza dell ll U UE tenu nuta tasi a Lisbo bona nel nov ovem bre scorso, le imprese e la biodiversità posso sono e dev on o pr ospe pera re ins ieme. L Lev even ento ha ev idenziato il crescente impegno da parte del set etto to re pri riva to nel ella la con onse serv rvaz ione e nel la ges tion e sostenibile delle risorse biologiche e ha portat ato al la cre reaz azio ione di un i nizi ziat iva euro rope pea per l im impr endi toria e la biodiversità. Le imprese e la biodiversità possono e devono prosperare insieme. Svoltasi sotto la presidenza portoghese del Consiglio dell UE e promossa dalla Commissione europea, la conferenza ad alto livello sull imprenditoria e la biodiversità ha riunito dirigenti di imprese, politici, rappresentanti dei governi, esperti di biodiversità e ONG, con l obiettivo di analizzare come l imprenditoria europea possa migliorare la competitività unendosi alla lotta per arrestare la perdita della biodiversità nell Unione entro il I partecipanti hanno discusso per due giorni il vantaggio competitivo che si può ottenere preservando la biodiversità. I gruppi di lavoro hanno preso in esame i modelli di responsabilità associati alla biodiversità, le valutazioni della biodiversità connesse all imprenditoria, i mercati di merci e servizi ed i partenariati con le imprese a sostegno della biodiversità. Un agenda densa Sono stati afrontati l impatto delle imprese sulla biodiversità, i modi per ridurlo e le possibili opportunità. I partecipanti hanno inoltre esaminato il recente studio condotto sugli indicatori della biodiversità: le imprese mostrano un interesse crescente relativamente al proprio impatto su quest ultima e ai vantaggi derivanti da un azione volontaria. Si è convenuto ampiamente sulla necessità di apprezzare la biodiversità, di per sé ricca, di comprendere che ad essa ci si aida per i numerosi servizi che ofre e di riconoscere che un ambiente sano può sostenere un attività economica di grande rilievo. Nel 2001 ECOTEC, società di consulenza ambientale, ha stimato che l occupazione diretta in attività legate all ambiente nell Unione ofre oltre quattro milioni di posti di lavoro. Uno studio condotto dallo stesso ente nel 2001 ha rilevato che circa posti di lavoro nell UE riguardano la conservazione della natura. La conferenza ha inoltre ricordato che prestazioni ambientali eicaci spesso si traducono in proitti maggiori. Secondo una relazione dell OCSE del Ettore Marzocchi/ istockphoto.com Conferenza ad alto livello sull imprenditoria e la biodiversità Biodiversità nell UE ec.europa.eu/environment/nature_biodiversity/index_en.htm 2005, i vantaggi possono variare tra il 3 e il 34% e sono stati presentati vari studi di casi per illustrare il fenomeno. Sono stati altresì analizzati esempi di nuovi e proicui partenariati tra imprese e organizzazioni per la conservazione della natura. Il lancio dell agenda 2010 dell Unione Mogens Peter Carl, Direttore generale della DG Ambiente della Commissione, ha partecipato all apertura della conferenza, descrivendo uno strumento di progresso per le imprese che vogliono impegnarsi ad arrestare la perdita della biodiversità, una tabella di marcia operativa che ha portato alle conclusioni della conferenza per cui si richiede un iniziativa europea per l imprenditoria e la biodiversità. La conferenza organizzata dalla Presidenza ha segnato una svolta fondamentale nella collaborazione in atto tra la Commissione, gli Stati membri, l imprenditoria e le altri parti interessate negli ultimi sei mesi e ha permesso di evidenziare come il settore privato, su base volontaria, potrebbe introdurre a breve considerazioni in materia di biodiversità nella governance imprenditoriale. Il nesso tra l industria e la biodiversità è stato il punto su cui si sono concentrate maggiormente molte organizzazioni, tra cui l IUCN, l Unione internazionale per la conservazione della natura, che ha contribuito all organizzazione dell evento. Alla conferenza del marzo 2006 sulla Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite a sostegno della diversità della vita sulla Terra è stata adottata una decisione atta a sollecitare l impegno delle imprese a livello globale. L UE si è attivata da tempo anche in questo settore. Nel 2006 la Commissione ha elaborato una comunicazione e un piano d azione sulla biodiversità contenente azioni per sviluppare partenariati tra imprenditoria, settore inanziario e conservazione della biodiversità. La biodiversità è stato il tema principale della Settimana verde del EFE_29_IT.indd Sec5:11 7/02/08 12:00:40

12 12 Politica marittima Inversione di rotta Con un litorale di chilometri ed un territorio marittimo di circa tre milioni di chilometri quadrati, l Unione europea deve afrontare una miriade di side nei mari che la circondano. La nuova politica marittima integrata, che interessa ogni ambito dal trasporto marittimo alla ricerca scientiica, è tesa ad armonizzare l approccio dell Europa verso i suoi mari: i responsabili della politica marittima non si concentreranno più su singoli settori quali l energia, la pesca o il turismo. > I mari d Europa sono una risorsa naturale fondamentale su cui si basano circa cinque milioni di posti di lavoro. Nell ottobre del 2007 la Commissione europea ha adottato una nuova politica marittima destinata, secondo quanto afermato dal Presidente José Manuel Barroso, a generare crescita, occupazione e sostenibilità. La politica è lungimirante, riunisce ed incrementa le diverse iniziative marittime dell Unione in ambito ambientale, tra cui la direttiva sulla strategia per l ambiente marino (la cui adozione è imminente), che intende ofrire un elevato livello di protezione dei mari. La La Commissione europea ha adottato una nuova politica marittima destinata a generare crescita, occupazione e sostenibilità. produzione e distribuzione di gas e petrolio. Oltre a promuovere l economia marittima, la politica comprende anche una signiicativa componente ambientale, più ambiziosa della direttiva sulla strategia per l ambiente marino che perfeziona. Sottolinea infatti la necessità di intervenire secondo scadenze ben precise e si concentra sull integrazione di altre politiche, ove possibile. Ad esempio, i dati sulla pesca raccolti dagli Stati membri devono essere riutilizzati anche per proteggere la biodiversità marina ed afrontare il problema dell inquinamento. settori. La Commissione europea mira ad aumentare la performance globale di questi settori industriali concentrandosi su ricerca e sviluppo. L'idea sottesa è che, data la tendenza delle industrie competitive a produrre campioni ambientali, il nuovo sostegno potrebbe dare i suoi frutti in ambiti problematici come la riduzione delle emissioni inquinanti delle navi, il trattamento delle acque di zavorra (fonte di molte specie invasive) e lo sviluppo di alternative agli odierni prodotti tossici per la pulizia degli scai. Politica marittima integrata per l UE ec.europa.eu/maritimeafairs/index_en.html nuova politica espone la legislazione della Commissione su numerosi ambiti marittimi, mantenendo come punto focale la protezione dell ambiente dei mari e degli oceani che circondano la Comunità. Copertura integrale Una consultazione pubblica di vasta portata ha garantito che le questioni marittime venissero afrontate secondo un ampia prospettiva. Dieci commissari hanno partecipato all elaborazione di questa politica, i cui risultati comprendono diversi ambiti, tra cui lo sviluppo socio-economico. Inoltre, un piano di azione adottato insieme alla politica prevede iniziative destinate ai porti d Europa, posti di lavoro in impianti onshore e ofshore, tecnologia ed infrastrutture per l energia, in particolare per la Commissione europea La protezione dell ambiente deve essere massimizzata, creando una rete europea di osservazione e di informazioni marine, che si concentrerà sulla ricerca e sulla mappatura di mari e oceani, facilitando l attuazione della direttiva sull ambiente marino, al ine di conseguire un buon stato ecologico per le acque di tutti i mari dell UE entro il L integrazione è fondamentale L Europa è leader per quanto riguarda la tecnologia marina e la costruzione navale, ma deve afrontare la crescente concorrenza di altri paesi in tali I politici ritengono che l ambiente marino trarrà beneici enormi da un impostazione più integrata rispetto al settore navale, dalla progettazione alla demolizione delle navi, che si potrebbe forgiare sull approccio basato sul ciclo di vita attualmente utilizzato nel settore automobilistico. Altre nuove iniziative generate dalla politica per la gestione delle zone costiere integrate si concentreranno sull attenuazione e sull adattamento ai problemi ambientali provocati o acuiti dai cambiamenti climatici, quali l innalzamento del livello dei mari e l acidiicazione degli oceani. EFE_29_IT.indd Sec6:12 7/02/08 12:00:48

13 Commissione europeaquindici anni, e si tirano le somme LIFE Dal lancio nel 1992, il programma LIFE ha cofinanziato oltre progetti in tutta Europa, sviluppando tecnologie per l ambiente, aiutando gli habitat naturali e le specie in via di estinzione e migliorando la capacità di tutelare l ambiente nei paesi non membri dell UE che si affacciano sul Mediterraneo e sul Baltico. Con stanziamenti per circa 1,4 miliardi per la protezione dell ambiente, il programma si avvia ora alla quarta fase, nota come LIFE+. 13 Il programma LIFE A rendere così unico il programma LIFE è il fatto che non riguarda tanto la legislazione o norme europee, ma piuttosto progetti nelle aree urbane o rurali, che dimostrano come l'ue possa avere un ruolo pratico nel miglioramento dell'ambiente locale in un'area ben precisa, con conseguenti vantaggi per l intera economia. I progetti sono caratterizzati da obiettivi chiari e tempistiche rigorose per gli interventi e generalmente hanno una durata compresa tra due e sei anni. I singoli progetti vengono seguiti da vicino dalla Commissione e sono regolarmente oggetto di visite da parte di esperti esterni. Vengono stilate relazioni annuali, vagliate accuratamente dalla Commissione. Questo scrupoloso monitoraggio assicura il raggiungimento del maggior numero possibile di risultati, pur mantenendo la lessibilità che permette ai progetti di adattarsi agli imprevisti ed alle situazioni che mutano durante il loro corso. Poiché spesso si tratta di progetti pilota e dimostrazioni, si attribuisce notevole importanza alle lezioni che si possono imparare dagli altri, il che implica dare un signiicativo impulso alla comunicazione per generare un efetto moltiplicatore. Il progetto Natura Trockenrasen Saar, attuato nell omonima regione tedesca, ha interessato habitat che ospitano specie rare e in via di estinzione di orchidee, uccelli e farfalle. Il progetto ha avuto esito positivo nel ripristino e conservazione di oltre 100 ettari di praterie aride su suolo calcareo, portando ad un sostanziale aumento delle popolazioni e delle specie di orchidee nei siti. In Italia, il progetto PVTrain è stato ideato per minimizzare l impatto delle attività economiche. Dal 2003 viaggiano sui binari italiani dieci treni a trazione diesel, carrozze, vagoni e locomotive compresi, muniti di pannelli solari, installati sul tetto. I pannelli generano circa 1,4 kw di potenza di picco per carrozza e forniscono l energia per i sistemi di sicurezza, illuminazione e condizionamento dell aria, il che sottolinea il potenziale di questi veicoli nella riduzione delle emissioni di gas serra. Al progetto è stato conferito il riconoscimento LIFE Best of the Best. Anche la Valutazione ambientale strategica ed il piano regolatore in Libano hanno fatto parte di un progetto LIFE per paesi terzi che ha promosso con successo l integrazione di considerazioni ambientali nella deinizione delle politiche libanesi. I Sostiene la legislazione e le politiche ambientali comunitarie Ha finanziato oltre progetti in tutta l UE Investimenti totali della Commissione nei progetti LIFE: 1,4 miliardi; budget totale per i progetti LIFE: 2,9 miliardi Budget LIFE+: oltre 2,14 miliardi, di cui quasi l 80% è destinato ai progetti partner hanno elaborato un quadro per la Valutazione ambientale strategica, che è stato testato in diverse aree urbane oggetto di rinnovamento, contribuendo ad arrestare il degrado ambientale nel paese. I vantaggi della collaborazione Osservando gli ultimi 15 anni, i responsabili dei progetti spesso citano l importanza della collaborazione. I progetti LIFE Natura, ad esempio, spesso implicano partnership tra piccoli gruppi locali di soggetti interessati, ONG e autorità a diversi livelli, che cooperano strettamente e condividono le idee, concentrando gli sforzi e mobilitando fondi provenienti da diverse fonti per raggiungere gli obiettivi issati. Solitamente tale collaborazione orientata ai risultati su tematiche relative ad ambiente e conservazione continua anche al termine del progetto. LIFE+ Il nuovo programma, per il periodo , porterà avanti il buon lavoro svolto dalle precedenti versioni di LIFE. Si è appena concluso il primo invito a presentare proposte per i progetti. La sezione Natura e Biodiversità, che costituisce oltre metà del programma totale, verrà ampliata per includere specie, habitat ed aree non necessariamente oggetto delle Direttive Habitat e Uccelli. Signiicativo è anche il nuovo ramo, Informazione e Comunicazione, che intende promuovere la sensibilizzazione sui temi ambientali. Successi recenti Il programma afronta una vasta gamma di questioni ambientali, come testimoniano i seguenti tre progetti, ultimati di recente. Sito web LIFE ec.europa.eu/life Brochure LIFE ec.europa.eu/environment/life/publications/lifepublications/index.htm Banca dati LIFE ec.europa.eu/environment/life/project/projects/index.cfm EFE_29_IT.indd Sec7:13 7/02/08 12:00:53

14 14 La Settimana europea della mobilità Restituire le strade ai cittadini A settembre, milioni di Europei hanno lasciato l auto a casa per sostenere un iniziativa che ha collocato il trasporto sostenibile al primo posto nell ordine del giorno. Organizzata dal 2002, la Settimana europea della mobilità ha l obiettivo di esaminare le alternative all utilizzo dell auto nelle aree urbane d Europa. Nel 2007 hanno aderito all iniziativa oltre città di 35 paesi, alcuni al di fuori dell'ue. > Nel 2007 hanno aderito alla Settimana europea della mobilità oltre città di 35 paesi. "Streets for people", strade a misura di cittadino: questo lo slogan della Settimana europea della mobilità di quest anno, volta ad incoraggiare le autorità locali a dare maggior spazio ai mezzi di trasporto meno inquinanti. I veicoli a motore producono oltre il 10% delle emissioni di gas serra dell UE nonché sostanze inquinanti nocive per la salute umana. La Settimana ha sottolineato l importanza di incoraggiare i cittadini a spostarsi a piedi e ad utilizzare la bicicletta, i mezzi di trasporto pubblico e soluzioni quali la condivisione dell'auto. L obiettivo a lungo termine è trasformare le aree urbane in luoghi più attraenti dove vivere e lavorare. La maggioranza delle città partecipanti ha organizzato una giornata senza auto per promuovere le campagne della Settimana, lanciando molti progetti ed iniziative per la mobilità. Portata globale Dall esordio nel 2002, la Settimana ha registrato una crescita costante. Tra le innovazioni di quest anno igurano l iniziativa per recarsi al lavoro in canoa in Scozia, l eco-calcolatrice per confrontare i costi ambientali dei diversi mezzi di trasporto in Francia, un programma di sensibilizzazione sui carburanti alternativi per le auto, come il gas naturale compresso, nei Paesi Bassi. Il successo della Settimana ha indotto anche paesi al di fuori dell Europa ad esaminare le proprie strategie e priorità in materia di trasporto. In Cina oltre 100 città hanno preso parte alla prima settimana nazionale sul trasporto pubblico, comprendente attività come la giornata senza auto. Hanno partecipato anche le autorità locali di Argentina, Brasile, Canada, Croazia, Ecuador e Tailandia, utilizzando materiale promozionale della Settimana (logo, cartelloni e volantini), adattato per essere impiegato in loco. Altro aspetto della Settimana è il premio conferito all'autorità locale che promuove maggiormente le buone pratiche di trasporto sostenibile. Il Commissione europea vincitore del 2007 verrà annunciato verso la ine di gennaio e nel febbraio del 2008 si terrà una cerimonia di premiazione. Per selezionare il vincitore si applicano diversi criteri e ci si concentra in particolare sulla qualità delle attività e sul grado di coinvolgimento dei cittadini. Dal 2004 ci si aspetta dalle città aderenti l'attuazione di almeno una delle nuove misure permanenti per il trasporto, ad esempio l'apertura di una nuova linea tranviaria, per incoraggiare le persone a mettere da parte l'auto e utilizzare tipi di trasporto più ecologici. Le misure permanenti attuate in Europa nel 2007, almeno in qualche centinaia di città, comprendono il miglioramento delle reti ciclabili, la creazione o l'ampliamento delle aree pedonali e l'istituzione di programmi di riduzione della velocità nei pressi delle scuole. Libro verde Le settimane della mobilità vengono inanziate e coordinate a livello locale, mentre la Commissione si occupa del coordinamento a livello europeo. L edizione di quest anno si è svolta dopo la presentazione di un Libro Sito web della Settimana europea della mobilità Il Libro verde della Commissione sulla mobilità urbana ec.europa.eu/transport/clean/green_paper_urban_transport/ index_en.htm La Settimana europea della mobilità aiuta le autorità locali: promuove le politiche, le iniziative e le migliori pratiche per la mobilità urbana sostenibile sensibilizza in merito alle sfide poste dalla mobilità urbana e dalle questioni ambientali rafforza l impegno locale verso politiche per il trasporto urbano sostenibile verifica, con un periodo di prova, le nuove misure per il trasporto urbano verde, intitolato Verso una nuova cultura della mobilità urbana, che intende stimolare il dibattito su varie questioni: come migliorare il trasporto pubblico, l utilizzo di tecnologie più pulite e eicienti in termini di energia, la promozione degli spostamenti a piedi e in bicicletta, il pedaggio urbano e l utilizzo di zone ad accesso limitato. Il periodo di consultazione terminerà il 15 marzo EFE_29_IT.indd Sec8:14 7/02/08 12:00:57

15 agenda FEBBRAIO//APRILE//MAGGIO//GIUGNO FEBBRAIO 2008 Decima sessione straordinaria del consiglio di amministrazione del Programma delle Nazioni Unite per l ambiente, Montecarlo, Principato di Monaco. Il consiglio si concentrerà sul tema Globalizzazione e ambiente: finanziare la transizione ad una economia a basse emissioni di carbonio sostenibile. L incontro segue la nona sessione del Forum globale della società civile che si terrà il 19 febbraio FEBBRAIO 2008 Conferenza di Berlino 2008 sulla dimensione umana dei cambiamenti ambientali globali, Berlino, Germania. La conferenza affronterà il tema Politiche a lungo termine: gestire i cambiamenti socioecologici. web.fu-berlin.de/fu/akumwelt/bc2008/ 7-11 APRILE 2008 Quarta Conferenza mondiale sugli oceani, le coste e le isole, Hanoi, Vietnam. I partecipanti valuteranno i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi fissati al Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile del 2002, concentrandosi su diversi elementi associati al cambiamento climatico, tra cui la lotta per ridurre la perdita della biodiversità marina entro il globalconferences/2008/index.html MAGGIO 2008 Quarta riunione delle parti del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza, Bonn, Germania. Durante l incontro verrà illustrato il ruolo del Protocollo nell armonizzazione delle norme internazionali sulla manipolazione, il trasporto, l imballaggio e l identificazione degli organismi geneticamente modificati (OGM) MAGGIO 2008 Quarta riunione delle parti della Convenzione sulla valutazione dell impatto ambientale in un contesto transfrontaliero (Espoo), Bucarest, Romania MAGGIO 2008 Nona sessione della Conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica, Bonn, Germania. I partecipanti valuteranno i progressi compiuti nel conseguimento dell obiettivo di ridurre la perdita di biodiversità globale entro il GIUGNO 2008 Terza riunione delle parti della Convenzione di Århus, Riga, Lettonia. Si prevede che alla riunione verrà valutata l adozione di un piano strategico a lungo termine per la Convenzione. PER INFORMAZIONI SULLE RECENTI PROPOSTE LEGISLATIVE CONSULTARE IL SITO: eur-lex.europa.eu/it/ index.htm NUOVE PUBBLICAZIONI DELLA DIREZIONE GENERALE DELL AMBIENTE Ozone layer protection (Protezione dello strato di ozono) Numero di catalogo: KH EN-C Opuscolo disponibile in inglese, seguiranno altre lingue L opuscolo, di quattro pagine, spiega cos è lo strato di ozono ed il suo ruolo nella difesa della vita sulla Terra dai dannosi raggi ultravioletti del Sole. Illustra, in modo sintetico, le principali sostanze che lo riducono, il successo del protocollo di Montreal del 1987 nel limitare tali sostanze ed il ruolo guida dell'ue nella protezione dell'ozono. Civil protection: Together we are stronger (Protezione civile: l unione fa la forza) Numero di catalogo: KH EN-C Opuscolo disponibile in inglese, seguiranno altre lingue Un introduzione sul Centro di informazione e monitoraggio (MIC) della Commissione europea che facilita l immediata assistenza, materiale o da parte di esperti, a seguito delle catastrofi. Delinea le capacità dell UE in ambito di protezione civile, riportando studi di casi in cui il MIC ha prestato soccorso all interno e all esterno dell Unione. Salvo ove diversamente indicato, tutte le pubblicazioni sono disponibili gratuitamente presso la Libreria dell'ue collegandosi al sito bookshop.europa.eu o presso il Centro informazioni (BU-9 0/11), DG Ambiente, Commissione europea, B-1049 Bruxelles, Belgio. Fax +32(02) Best LIFE-Environment Projects (I migliori progetti LIFE-Ambiente ) ISBN: Numero di catalogo: KH-AJ EN-C Opuscolo disponibile solo in inglese Mette in evidenza ventidue dei progetti LIFE-Ambiente di maggior rilievo portati a termine nel Selezionati per il contributo che danno al miglioramento ambientale e socio-economico, i progetti affrontano il riassetto e l utilizzo del territorio, la carenza idrica, l impatto delle attività economiche, la gestione dei rifiuti e la politica integrata sui prodotti. EU action against climate change (L azione dell UE per contrastare il cambiamento climatico) ISBN: Numero di catalogo: KH EN-C Opuscolo disponibile solo in inglese Sottotitolata EU emissions trading: an open system promoting global innovation (Lo scambio di quote di emissioni dell UE: un sistema aperto che promuove l innovazione a livello mondiale), l opera si concentra sulla pietra angolare della strategia dell Unione per ridurre le emissioni di gas serra in modo efficiente in termini di costi. Spiega il funzionamento del sistema, i vantaggi per i partner che non fanno parte dell UE e le possibilità di convergenza con analoghi sistemi di quote di altri paesi. EFE_29_IT.indd Sec8:15 7/02/08 12:00:58

16 notizie in breve Commissione europea The Nobel Foundation Emmanuel Trepant ESA KH-AD IT-C LA QUALITÀ DELL AMBIENTE IN EUROPA È BEN LUNGI DALL ESSERE SODDISFACENTE La quarta relazione di valutazione dell Agenzia europea dell ambiente evidenzia notevoli punti deboli nelle politiche ambientali paneuropee: è ancora lunga la strada del miglioramento dell'ambiente in Europa. La relazione dell AEA interessa 53 paesi ed oltre 870 milioni di cittadini nell'europa orientale, sudorientale, centrale e occidentale, Caucaso e Asia centrale. Si sottolinea come l inquinamento atmosferico sia tra i principali problemi che gli Europei devono affrontare, riducendo di quasi un anno l'aspettativa media di vita in Europa centrale e occidentale. Inoltre, più di 100 milioni di persone nell area paneuropea non hanno ancora accesso all acqua potabile e ai servizi igienici. Si deve agire con urgenza per far fronte agli efetti inevitabili dei cambiamenti climatici e per arrestare il processo di impoverimento della biodiversità. Sono stati compiuti dei progressi, in particolare nella creazione di reti ecologiche, ma c'è ancora molto da fare, specialmente in termini di attuazione delle politiche ambientali e miglioramento del lusso di informazioni. Quarta relazione di valutazione dell Agenzia europea dell ambiente fourth-assessment ESPERTI DEL CLIMA VINCONO IL PREMIO NOBEL PER LA PACE Il Premio Nobel per la pace 2007 è stato conferito congiuntamente al Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite e ad Al Gore, impegnato nelle stessa campagna, per lo sforzo nella raccolta e divulgazione delle conoscenze sui cambiamenti climatici provocati dall uomo. Il Comitato Nobel ha sottolineato le prove scientiiche dei cambiamenti climatici e, in particolare, il loro efetto sull accesso alle risorse naturali e idriche, fenomeno che minaccia la sicurezza e la stabilità politica di molte regioni. Gettando le fondamenta delle misure necessarie per afrontare i cambiamenti climatici, l organismo dell ONU e l ex Vicepresidente degli Stati Uniti danno un contributo fondamentale alla riduzione del rischio di cruenti conlitti dovuti alla competizione per le risorse. Premio Nobel per la pace OGNI ANNI CRESCE IL NUMERO DI SPECIE A RISCHIO DI ESTINZIONE Nel 2007 si è allungata ancora la Lista rossa delle specie minacciate dell'iucn, ino ad includere ora più di una su tre delle specie di lora e fauna esaminate dall Unione. L Unione internazionale per la conservazione della natura e delle sue risorse (IUCN) nel 2007 ha analizzato oltre specie: sono state classiicate come minacciate di estinzione , di cui gravemente in pericolo. Il numero di specie minacciate ha registrato un aumento di quasi 200 rispetto al 2006, anno in cui ne sono state esaminate circa Molte specie sono già estinte, mentre altre lo sono in natura e vivono solo negli zoo, come il cavallo selvatico britannico o lo squalo dalla coda rossa tailandese. Oltre a molte tartarughe, pesci quali la cernia gigante e alberi come l ebano, nella categoria delle specie gravemente in pericolo del 2007 igurano il rinoceronte nero, il gorilla occidentale e l orango di Sumatra, delini, avvoltoi e, per la prima volta, il corallo. Ora anche l orso polare è classiicato come vulnerabile. Secondo l IUCN, la maggior parte degli uccelli, mammiferi ed anibi minacciati si trova nelle zone tropicali, in alcuni dei paesi più poveri del mondo, ed il 99% delle specie in pericolo rischia l estinzione a causa di attività dell uomo quali l industria forestale e l agricoltura, che distruggono habitat ed introducono specie invasive, lo sfruttamento commerciale, legale o meno, e le attività che provocano il riscaldamento globale. Lista rossa dell IUCN 6 OTTOBRE 2007: DAL PUNTO DI VISTA ECOLOGICO LA TERRA È IN ROSSO Secondo un gruppo di studio sull impronta ecologica, il 6 ottobre è stato la Giornata del debito ecologico, il giorno in cui l umanità ha esaurito tutte le risorse che il pianeta è stato in grado di produrre nel Il rimanente consumo annuo è stato sottratto alle riserve virtuali delle generazioni future. Secondo quanto calcolato dal Global Footprint Network, ora servono alla Terra quasi un anno e tre mesi per rigenerare le risorse utilizzate e per assorbire i riiuti prodotti in un solo anno. Abbattendo gli alberi a ritmi superiori a quelli della ricrescita possibile, catturando più pesci di quelli che consente il tasso di ripopolazione e creando montagne di riiuti, l'uomo supera la capacità del pianeta di fornire cibo, energia e molti altri servizi ecologici essenziali per la vita. Inoltre, lo studio ha evidenziato che il consumo delle risorse della Terra avviene a ritmi ogni anno crescenti. L umanità vive al di sopra dei propri mezzi dal 1987, quando la prima Giornata del debito ecologico è coincisa con il 19 dicembre, data che da allora è stata anticipata ogni anno. Global Footprint Network EFE_29_IT.indd Sec8:16 7/02/08 12:01:10

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