La Gestione dei Rifiuti nella Regione Lombardia

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1 La Gestione dei Rifiuti nella Regione Lombardia Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Lombardia RegioneLombardia

2 La Gestione dei Rifiuti nella Regione Lombardia Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Lombardia RegioneLombardia

3 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Lombardia La presente relazione è stata curata dal Settore Rifiuti e Bonifiche U.O. Rifiuti di ARPA Lombardia in collaborazione con la D.G. Reti Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile U.O. Regolazione del Mercato e Programmazione. Direttore della D.G. Reti Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile: Raffaele Tiscar Direttore del Settore Rifiuti e Bonifiche: Fabrizio Carrera Dirigente responsabile U.O. Rifiuti: Sergio Padovani Realizzazione a cura dell Osservatorio Regionale Rifiuti testi, elaborazione dati e reportistica: Matteo Lombardi, Cristina Pizzitola e Paola Moroni Si ringrazia il collega Giuseppe Paone per i contributi forniti Si ringraziano gli Osservatori provinciali sui rifiuti, i Comuni e gli Impianti per i contributi forniti. Stampato su carta riciclata nel mese di novembre 2008, da Grafica Parole Nuove - Brugherio (MI) 2

4 Indice RIFIUTI URBANI dati La produzione dei rifiuti urbani pag. 8 Andamento regionale pag. 8 Andamento provinciale pag. 10 Andamento comunale pag. 14 Destino dei rifiuti urbani pag. 17 Impianti di trattamento dei rifiuti urbani pag. 19 RIFIUTI URBANI tabelle e grafici Rifiuti urbani tabelle e grafici pag. 28 RIFIUTI URBANI report Report Regionale 2006 pag. 34 Report Regionale 2007 pag. 42 Report Comunale pag. 54 RIFIUTI SPECIALI Produzione pag. 98 Report Regionale 2005 pag. 101 Report Regionale 2006 pag. 102 BIBLIOGRAFIA Riferimenti bibliografici e Indirizzi Osservatori pag

5 RegioneLombardia Come è ormai tradizione anche quest anno pubblichiamo in collaborazione con ARPA questo rapporto che è una fotografia dell esistente in termini di interventi regionali e delle altre pubbliche amministrazioni, coniugato con quelle azioni di attenzione verso l ambiente che sono proprie dei cittadini lombardi. La formula editoriale è stata mantenuta proprio per facilitare ai cittadini stessi la comprensione delle problematiche, delle complessità di gestione da parte degli enti preposti nonché la conoscenza dei risultati raggiunti grazie alla loro collaborazione. Anche per questo il rapporto rappresenta un importante supporto operativo oltre che un documento informativo trasparente per tutti i cittadini, in grado di sensibilizzare e incentivare ognuno di noi a perseguire comportamenti e stili di vita più sostenibili. Dal rapporto emerge, in particolare, il dato positivo dell aumento della raccolta differenziata, che supera nell anno 2007 la quota del 45 %, cioè registra un incremento percentuale del 3,1 % rispetto all anno precedente. Altri dati interessanti sono quelli che riguardano il recupero di materia e di energia dai rifiuti. In Lombardia si estrae ben il 43 % di materia dagli scarti quotidiani domestici e questa viene recuperata nelle riciclerie per produrre nuovi beni, senza quindi intaccare il patrimonio in esaurimento delle materie prime non rinnovabili, anche in un ottica di sostenibilità globale. Il recupero di energia raggiunge e supera nel 2007 il 33 %. I due dati sommati, oltre il 77 %, dimostrano la virtuosità e la capacità del sistema di recupero regionale nel suo complesso. L aspetto collegato su cui si deve soffermare la nostra attenzione è che questo significa che si sta contraendo, ulteriormente rispetto agli anni precedenti e in maniera sensibile, il ricorso allo smaltimento in discarica senza recupero di risorse. Nel 2007, infatti, sono stati avviati direttamente a discarica solo il 4,5 % del totale dei rifiuti urbani lombardi, conformemente all obiettivo regionale di azzerare gli sprechi (discarica zero). L insieme di questi dati significa, in concreto, che continuiamo a essere tra le regioni trainanti del sistema Italia e conferma che la Lombardia è tra le Regioni europee dotate di un modello di gestione dei rifiuti efficiente ed avanzato. In conclusione voglio sottolineare che questo rapporto rappresenta il punto di partenza per una corretta pianificazione, perché dà la disponibilità di dati certi, omogenei e soprattutto validati forniti, come ogni anno, da ARPA Lombardia titolare dell Osservatorio Regionale sui Rifiuti. Massimo Buscemi Assessore alle Reti, Servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia 4

6 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Lombardia Con la pubblicazione del Rapporto sulla gestione rifiuti ARPA Lombardia prosegue nell impegno di fornire al decisore politico gli strumenti di conoscenza necessari per il governo di una realtà ambientale complessa quale è quella lombarda. L Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Lombardia ha, da sempre, dedicato estrema attenzione e notevoli risorse all acquisizione e all analisi degli elementi di conoscenza, che sono i necessari presupposti per una corretta pianificazione degli interventi di governo del territorio e di salvaguardia dell ambiente. Di tutte le matrici ambientali e dei processi indagati e monitorati, quello relativo alla produzione e alle modalità di gestione dei rifiuti è sicuramente uno dei più significativi. Questo non solo per il fatto che le caratteristiche demografiche e produttive della Lombardia determinano la sua posizione di maggior produttore di rifiuti in ambito nazionale, ma anche perché l attenzione prestata negli anni passati all organizzazione dei servizi di gestione dei rifiuti urbani, anche grazie alle elaborazioni di ARPA, ha portato la Lombardia all avanguardia a livello nazionale nel raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e soprattutto degli obiettivi di effettivo recupero in termini di materia e di energia. Elementi di eccellenza confermati anche dai dati del 2007, che hanno evidenziato un ulteriore incremento dell efficacia della raccolta differenziata, che ha oltrepassato il 45 % (+3,1 % rispetto al 2006), accompagnato da una diminuzione della produzione dei rifiuti (il procapite è diminuito da 518 a 512 kg/ab*anno). Un altro aspetto significativo riguarda il recupero di energia, che unitamente a quello di materia, porta il recupero complessivo derivante dai rifiuti urbani al 77,2 %. Le informazioni che ARPA acquisisce ed elabora, incontrano un notevole interesse fra gli enti pubblici, vengono inoltre utilizzate anche in ambiti diversi, sia dal mondo delle imprese, che su di esse fondano parte delle loro scelte di investimento per il miglioramento delle performance ambientali degli insediamenti produttivi, oltre che per la realizzazione di specifici impianti finalizzati alla risoluzione di problematiche ambientali, sia dal mondo scientifico, a fini di studio e ricerca. Perseguendo anche l obiettivo di offrire ulteriori strumenti di conoscenza, nella pubblicazione del Rapporto sulla gestione rifiuti sono riportati inoltre i dati relativi alla produzione dei rifiuti speciali, acquisiti attraverso le elaborazioni dei MUD. Tali dati, unitamente a quelli sui rifiuti urbani, vengono utilizzati nella predisposizione dei Piani di gestione dei rifiuti dalle Amministrazioni provinciali, alle quali ARPA Lombardia fornisce supporto e collaborazione. Ritengo che questa pubblicazione sia uno strumento che, monitorando i risultati ottenuti, alimenti le iniziative, sia regionali che locali, contribuendo a migliorare ulteriormente l efficienza del sistema di gestione dei rifiuti in Lombardia. Carlo Maria Marino Presidente Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Lombardia 5

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8 Rifiuti urbani dati

9 La produzione di rifiuti urbani Andamento regionale Il presente rapporto analizza i dati 2006 e 2007, anni in cui è entrato in vigore il D.Lgs. n.152/06, che definisce nuovi modi di gestione e i nuovi obiettivi, rispetto alla precedente normativa (Decreto Ronchi) su cui si basava il precedente Rapporto Rifiuti Fig. 1: PRODUZIONE TOTALE RIFIUTI URBANI (tonnellate), NOTA: il puntinato azzurro individua il trend dal 1995 al 2007 La produzione totale dei rifiuti urbani passa da tonnellate nel 2006 a tonnellate nel 2007 con un decremento nella produzione dello 0,3%. Si assiste quindi ad una leggera diminuzione dopo una crescita del 3,6% tra il 2005 e Anche la produzione pro-capite annua, che tiene conto della variazione della popolazione e rende confrontabili i valori dei vari ambiti territoriali, è diminuita del 1,2% passando dai 518 kg*abitante nel 2006 ai 512 kg*abitante nel Fig. 2: PRODUZIONE TOTALE, RACCOLTE DIFFERENZIATE (RD) e RIFIUTI INDIFFERENZIATI (Indiff), (fino al 1997 dati Regione Lombardia; dal 1998 dati ARPA Lombardia) PRODUZIONE TOTALE (t) RACCOLTE DIFFERENZIATE (t) Pro-capite annuo (kg/ab) RD (%) ,3% ,9% ,7% ,7% ,8% ,0% 2001* ,1% 2000* ,1% RD (t) Indiff (t) 1999* ,8% 1998* ,2% 1997* ,2% 1996* ,5% 1995* ,7% * i dati di RD fino al 2001 non conteggiavano il recupero degli ingombranti 8

10 Fig. 3: PRO-CAPITE PRODUZIONE TOTALE, RIFIUTI INDIFFERENZIATI e RACCOLTE DIFFERENZIATE, (kg/anno). *I dati precedenti al 2002 non conteggiano gli ingombranti a recupero. Rifiuti urbani * 1996* 1997* 1998* 1999* 2000* 2001* RD Indiff. Prod. tot. La raccolta differenziata rimane un punto di eccellenza per la Lombardia e continua a migliorare. La media regionale già alta nel 2005 con una quota di 42,7% ha raggiunto il 43,9% nel 2006 e il 45,3% nel Altre positive considerazioni si possono fare in merito ad altri due obiettivi prioritari che la Regione Lombardia ha esplicitato nell art. 23 della legge regionale n. 26 del 2003: il recupero di materia ed il recupero di energia (vedi box OBIET- TIVI DI RICICLO E RECUPERO ). L efficacia del sistema integrato della gestione dei rifiuti urbani in Lombardia è rappresentato dall indice di recupero complessivo di materia e di energia, che per la nostra Regione continua a rimanere ad elevati valori passando dal 73,7% nel 2005 al 76,0% nel 2006 e al 77,2% nel Il punto di forza del sistema lombardo è costituito principalmente dalla rete impiantistica che garantisce la valorizzazione del rifiuto in tutte le sue forme. E rilevante sottolineare che l ambito territoriale ottimale (ATO) per l incenerimento dei rifiuti con recupero energetico coincide con il territorio regionale. In quest ottica, l analisi dei risultati ottenuti dalle province, riportati nella tabella sottostante, va letta mettendo in relazione questi diversi elementi. Fig. 4: INDICE DI RECUPERO COMPLESSIVO DI MATERIA ED ENERGIA, materia energia totale energia totale materia diretto +2do dest diretto +2do dest diretto +2do dest diretto +2do dest BG 51,1% 28,0% 35,9% 79,1% 87,1% 52,8% 27,2% 35,4% 80,0% 88,2% BS 33,3% 53,9% 53,9% 87,1% 87,1% 35,0% 55,8% 55,8% 90,8% 90,9% CO 41,1% 26,9% 27,0% 67,0% 68,1% 43,8% 29,0% 29,2% 72,8% 73,0% CR 54,0% 25,0% 25,0% 79,0% 79,0% 54,0% 26,0% 26,2% 80,0% 80,2% LC 52,5% 35,5% 35,5% 88,0% 88,0% 52,9% 36,0% 36,0% 88,9% 88,9% LO 47,9% 0,5%* 15,7% 48,4% 63,6% 48,0% - 21,2% 48,0% 69,2% MN 40,9% - 10,0% 40,9% 50,9% 42,9% - 10,6% 42,9% 53,5% MI 42,7% 37,1% 41,7% 79,7% 84,4% 43,4% 35,9% 38,4% 79,3% 81,8% PV 24,1% 39,9% 49,3% 64,0% 73,5% 25,1% 40,1% 52,1% 65,2% 77,2% SO 38,4% 26,6%* 26,6% 65,0% 65,0% 40,8% 36,7%* 36,7% 77,5% 77,5% VA 52,1% 17,8% 18,3% 69,9% 70,4% 53,8% 17,3% 18,2% 71,1% 71,9% RL 42,4% 33,6% 37,6% 76,0% 79,9% 43,6% 33,6% 37,6% 77,2% 80,7% *Le percentuali di recupero energetico relative alle province prive di termovalorizzatori sono dovute interamente a conferimenti extra-provinciali. 9

11 Andamento provinciale Nel 2007 quasi tutte le province lombarde, con la sola eccezione di Varese, hanno registrato una diminuzione della produzione totale e pro-capite, trend in controtendenza rispetto al Ciò è stato possibile grazie al continuo e costante impegno degli enti locali e dimostra la necessità di continuare a persistere nell avvio di azioni sempre più efficaci finalizzate alla riduzione e prevenzione dei rifiuti. Le azioni di prevenzione messe in campo dalle diverse amministrazioni si sono tradotte nell introduzione di strumenti che vanno dalla creazione di progetti ad hoc, all istituzione di sportelli informativi per i comuni, cittadini e imprese, a campagne di sensibilizzazione e di coinvolgimento diretto della popolazione. Risulta essere preziosa inoltre l azione di supporto ai comuni svolta dagli Osservatori Provinciali. A sostegno delle politiche locali le Province introducono sempre più spesso incentivi fiscali basati su criteri che premiano il raggiungimento degli obiettivi nazionali e regionali in materia di gestione rifiuti, incentivando la riduzione della produzione e la raccolta differenziata, e disincentivando le gestioni meno virtuose. Le diminuzioni maggiori nella produzione totale si registrano a Lecco (-2,0%), Bergamo (-1,3%) e a Sondrio (-1.2%). Varese e Lodi invece registrano un aumento rispettivamente di 1,1% e di 1,2%. Per quanto riguarda la produzione pro-capite ben otto province mantengono un valore inferiore alla media regionale di 1,40 kg/ab*giorno: Sondrio e Bergamo si confermano quelle con la minor produzione di rifiuti con un pro-capite rispettivamente di 1,25 e 1,22 kg/ab*giorno. Milano e provincia, che da sole rappresentano il 40,3% della produzione totale della Lombardia, dimostrano una stabilizzazione del pro-capite al di sotto della media regionale. Tutte le province hanno avuto una considerevole riduzione dei rifiuti indifferenziati registrando sensibili decrementi: Bergamo (-8,1%), Como (-6,9%), Mantova (-5,9%) e Brescia (-4,1%) (Fig. 5). Nel 2007 la raccolta differenziata in Lombardia ha raggiunto il 45,3% anche se rimangono delle differenze a livello provinciale (Fig. 6): ben cinque province superano il 50% di RD: Cremona (56,5%), Lecco (56,0%), Varese (55,6%), Bergamo (52,8%) e Lodi (51,3%), che da sole rappresentano il 30% della popolazione e il 42% dei comuni. Como, Milano, Mantova e Sondrio, hanno oltrepassato la soglia del 40% (rispettivamente con 46,1%, 45,5%, 45,0% e 41,8%) superando così l obiettivo del 40% fissato dalla legge 296/2006 (finanziaria 2007) per il Brescia rispetto al 2006 è riuscita a superare, anche se di poco, l obiettivo del 35% fissato dalla l.r. 26/2003 passando dal 34,2% al 35,9% a differenza di Pavia che ne rimane al di sotto con solo il 26,3%. I margini di miglioramento si possono ritrovare nelle significative quantità di rifiuti secchi riciclabili (come carta, plastica e vetro) ancora presenti all interno dei rifiuti indifferenziati la cui intercettazione andrebbe a tutto vantaggio della raccolta differenziata. Inoltre il rifiuto organico risulta essere una presenza importante tanto da giustificare interventi mirati. E cresciuto il numero di comuni che hanno introdotto la raccolta differenziata dell organico e alcune amministrazioni hanno introdotto la pratica del compostaggio domestico, particolarmente adatto a quelle province a vocazione rurale. Nel 2007 il numero di comuni che hanno effettuato la raccolta dell organico è di 862, pari al 55,8% dei comuni, coinvolgendo abitanti e permettendo la raccolta di tonnellate. Anche il compostaggio domestico è in continua crescita: da 721 comuni nel 2006 con quasi utenze si passa a 782 comuni con quasi utenze nel Le province con il numero maggiore di comuni che effettuano compostaggio domestico sono: Bergamo (128), Milano (110) e Cremona (108); Lodi e Sondrio sono quelle con il numero minore, rispettivamente con 13 e 27. Infine, bisogna segnalare che contestualmente all aumento della RD è diminuita la produzione di rifiuti Indifferenziati passando da tonnellate nel 2006 alle tonnellate del 2007 con una diminuzione pari al -2,7%. 10

12 Fig. 5: RIFIUTI URBANI NON DIFFERENZIATI (frazione residuale), (kg/abitante*giorno) Rifiuti urbani 1,1 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese REGIONE Fig. 6: RACCOLTA DIFFERENZIATA (%) - percentuali provinciali e regionale, obiettivo obiettivo obiettivo 2007 obiettivo 2006 (lr 26/03) Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese REGIONE Le linee tratteggiate rappresentano gli obiettivi di percentuale di raccolta differenziata fissati dalla legge 296/2006 (finanziaria 2007), mentre la linea continua in blu indica quello stabilito dalla l.r. 26/

13 OBIETTIVI DI RICICLO E RECUPERO Con l entrata in vigore del D.Lgs. n.152/06 si definiscono nuovi modi di gestione e nuovi obiettivi, rispetto alla precedente normativa. In particolare, l art. 205 stabiliva le misure per incrementare la raccolta differenziata, per cui in ogni ambito territoriale ottimale doveva essere assicurata una certa percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani (35% entro il 2006, 45% entro 2008, il 65% entro 2012). La legge 296/2006 ha poi fissato gli attuali obiettivi: a) almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007 b) almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009 c) almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011 Anche la legge regionale n. 26/2003 (art. 23) fissa gli obiettivi di riciclo e recupero complessivo, tra materia ed energia, sul totale dei rifiuti prodotti (rifiuti urbani e speciali) e introduce degli indicatori che intendono andare oltre a quello tradizionale della raccolta differenziata e che si propongono di computare e valutare l effettivo destino a recupero di materia ed energia delle frazioni raccolte. Con la L.R. 12/2007, che modifica la L.R. 26/2003, si definisce che l ARPA deve fornire annualmente la graduatoria dei comuni sulla base della percentuale di raccolta differenziata effettuata e finalizzata all effettivo riciclo e recupero ai sensi dell art.23. Attualmente coi dati disponibili l Osservatorio Regionale ha elaborato i suddetti indicatori relativamente ai rifiuti urbani. Questi indicatori individuati all interno dei report come avvio a recupero di materia e incenerimento con recupero energetico, vanno intesi come flussi di rifiuti avviati ad impianti che effettuano un recupero di materia o di energia senza subire un preventivo trattamento in impianti di trasferenza. Obiettivi legge regionale n. 26/2003, art. 23, comma 1: Le province perseguono, all interno del proprio territorio,i seguenti obiettivi: a) Raggiungimento del valore del 35% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, finalizzandola all effettivo riciclo e recupero di materia, così come previsto dall articolo 24, comma 1, lettera c), del d.lgs. 22/97; b) entro il 2005: 1) riciclaggio e recupero complessivo, tra materia ed energia, pari ad almeno il 40% in peso dei rifiuti prodotti; il 30% in peso dei rifiuti prodotti deve essere finalizzato al riciclo e recupero di materia; 2) riduzione delle quantità` di rifiuti urbani, calcolate sul pro-capite, avviate a smaltimento in discarica, pari ad almeno il 20% rispetto a quelle avviate nel 2000; 3) recupero dei residui prodotti dall incenerimento o dall utilizzo dei rifiuti come mezzo di produzione di energia per una percentuale pari ad almeno il 40%; c) entro il 2010: 1) riciclaggio e recupero complessivo, tra materia ed energia, pari ad almeno il 60% in peso dei rifiuti prodotti; il 40% in peso dei rifiuti prodotti deve essere finalizzato al riciclo e recupero di materia; 2) ecupero dei residui prodotti dall incenerimento o dall utilizzo dei rifiuti come mezzo di produzione di energia per una percentuale pari ad almeno il 60%. L elaborazione dei dati di gestione dei rifiuti urbani effettuata da ARPA Lombardia ha sempre tenuto distinto il calcolo della percentuale di raccolta differenziata rispetto al calcolo dell avvio a recupero di materia. CALCOLO % RACCOLTA DIFFERENZIATA La percentuale di RD è un dato che consente di valutare l organizzazione del sistema di raccolta, e i quantitativi comunque intercettati, anche con finalità di smaltimento in sicurezza dei rifiuti urbani pericolosi (RUP) RD ing rec RU TOT RD+ ingrec % RD= 100 RU TOT è la sommatoria di tutte le frazioni raccolte separatamente (ad esclusione di quelle non ritenute idonee come inerti e fanghi di depurazione, ecc.); è il quantitativo di ingombranti avviati a recupero che vengono computati nel modo seguente: a) nel caso di dati verificati direttamente con gli impianti autorizzati al ritiro degli ingombranti è stato considerato il quantitativo recuperato dichiarato dall impianto stesso; b) nel caso di dati non verificati, si è fatta una stima che considera un recupero pari al 25% del quantitativo di ingombranti trattato. è il totale di rifiuti urbani, incluso lo spazzamento strade ed esclusi inerti e cimiteriali. 12

14 NOTA: Il quantitativo Ingombranti a recupero è il risultato della valutazione che prevede una cospicua presenza di impurità e scarti all interno della frazione ingombranti. Il materiale raccolto, a differenza delle tradizionali raccolte differenziate che hanno raggiunto spesso un ottima qualità, soffre ancora di una modalità di raccolta (soprattutto a cassone) che non assicura la qualità del materiale stesso. E stato applicato perciò un coefficiente correttivo al quantitativo di ingombranti con destino a impianti di recupero, basato sulla conoscenza dell efficienza del processo di trattamento dichiarata dall impianto stesso che li ritira. Per quegli impianti di cui non si ha il dato si è stimato un recupero pari al 25% del ritirato, percentuale che però, come si è verificato, tende a sovrastimare l effettivo recupero. CALCOLO % RECUPERO DI MATERIA L avvio a recupero, come ripreso anche dalla l.r. 26/2003, evidenzia i quantitativi di materiali effettivamente avviati nel circuito del recupero, al netto degli scarti e dei rifiuti avviati appunto a smaltimenti in sicurezza. Dal 2006 sono stati inclusi anche i quantitativi provenienti dal recupero dei rifiuti di spazzamento strade, così come dichiarati dagli impianti che effettuano lo specifico trattamento di lavaggio delle terre di spazzamento. Di seguito si illustrano le stime utilizzate per il calcolo dell effettivo materiale presente nelle frazioni da raccolta differenziata e lo scarto relativo. Le percentuali di scarto applicate derivano dai risultati di analisi merceologiche effettuate sul territorio lombardo e da dati di letteratura. Tutte le frazioni non presenti in tabella sono ricomprese nella voce Altre e sono considerate con un 2% di scarti (esempio: materassi in lana, cuoio, pelli e pellicce, cavi elettrici, ecc ). Rifiuti urbani Presenza di scarti all interno delle frazioni oggetto di raccolta differenziata art Vetro Plastica Legno Verde Organico Metallo Al Beni durevoli Stracci Oli vegetali Oli minerali Materiale 95% 96% 88% 95% 100% 100% 98% 90% 90% 90% 98% 98% 98% Scarto 5% 4% 12% 5% 2% 10% 10% 10% 2% 2% 2% Altre Raccolta multimateriale: presenza dei diversi materiali e scarto Carta Vetro Plastica Metallo Alluminio Stracci Scarto Raccolta multimateriale 55% 20% 3,5% 1% 2,5% 18% Raccolta multimateriale pesante 70% 5% 2,5% 0,1% 22,4% CALCOLO % RECUPERO DI ENERGIA % Rec. En. = Qinc 100 Qinc RU TOT RU TOT è il quantitativo dei rifiuti indifferenziati destinati ad impianti di incenerimento dotati di recupero di energia; è il totale di rifiuti urbani, incluso lo spazzamento strade ed esclusi inerti e cimiteriali Si evidenzia che ai quantitativi direttamente conferiti a recupero energetico sono stati aggiunti quelli provenienti dalle stazioni di trasferenza. CALCOLO % SMALTIMENTO DISCARICA Qdisc % Smaltdisc.. = 100 Qdisc RU TOT è il quantitativo dei rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica; RU TOT è il totale di rifiuti urbani, incluso lo spazzamento strade ed esclusi inerti e cimiteriali Si evidenzia che ai quantitativi direttamente conferiti a recupero energetico sono stati aggiunti quelli provenienti dalle stazioni di trasferenza. 13

15 Andamento comunale Sono su i comuni con una produzione pro-capite inferiore alla media regionale; mentre sono 797 (pari a circa il 49% della popolazione) i comuni con una raccolta differenziata superiore alla media regionale. Sono diversi comunque i casi di riorganizzazione della gestione dei rifiuti, con passaggio dalle raccolte stradali a quelle domiciliari, con incrementi considerevoli dei quantitativi raccolti, della qualità dei materiali stessi e anche con benefici economici dovuti sia all organizzazione che alla vendita dei materiali derivanti dal recupero dei rifiuti. Considerazioni più approfondite andrebbero fatte sul dato di produzione pro-capite per quei comuni che presentano valori anomali rispetto alla media regionale. Sono infatti da tenere presenti quei quantitativi di rifiuto non propriamente derivanti da un conferimento di rifiuto domestico ma assimilati agli urbani attraverso i regolamenti comunali. Questa tendenza può incidere notevolmente sul quantitativo di rifiuto urbano raccolto all interno del comune, soprattutto per alcune frazioni, come ad esempio il verde da sfalci e potature, che possono incrementare notevolmente il procapite di rifiuto prodotto e la percentuale di raccolta differenziata per il comune stesso, pur non essendo rappresentativi di una produzione domestica. Anche i comuni turistici necessitano di un analisi più attenta. La Lombardia è interessata ampiamente dal fenomeno turistico in quasi tutte le sue tipologie (montano estivo e/o invernale, lacuale, collinare, culturale e d affari). La situazione relativa alla grande produzione di rifiuti può essere messa facilmente in relazione al flusso turistico, in particolare nell area metropolitana milanese, con un turismo prevalentemente d affari, nel Basso e Alto Garda, che costituiscono la prima area di destinazione ricreativa, e nell Alta Valtellina, area montana per eccellenza. Il dato relativo alla produzione pro-capite riferito alla sola popolazione residente, come calcolato usualmente nel rapporto rifiuti, restituisce dei valori influenzati dall incremento di produzione dovuta a presenze turistiche. L ufficio statistico regionale fornisce annualmente i dati delle presenze turistiche nei comuni della Lombardia, espresso in numero totale di pernottamenti nelle strutture ricettive. Dividendo questo dato per 365 si ottiene il numero degli abitanti equivalenti per ogni comune (cioè abitanti virtuali ), da sommare a quelli residenti. I dati di produzione pro-capite, calcolati tenendo conto anche degli abitanti equivalenti, confermano che i valori comunali sono molto variabili rispetto alla media regionale del 1,40 kg/ab*giorno: si registrano le più alte produzioni pro-capite a Limone del Garda (BS) con 6,62 kg/ab*giorno, a Orio al Serio (che però risente della presenza dell aeroporto) con 4,63 kg/ab*giorno e a Madesimo (SO) con 4,23 kg/ab*giorno, mentre il comune con il pro-capite più basso è Peia (BG) con solo 0,46 kg/ab*giorno. Fig. 7: RACCOLTA DIFFERENZIATA, classi di comuni, <15% 15%-25% 25%-35% 35%-50% >50% Dall esame dei dati comunali relativi alle classi di percentuale di raccolta differenziata risulta evidente come progressivamente siano in diminuzione i comuni con basse percentuali e in crescita quelli con percentuali superiori al 50%, mentre si è quasi stabilizzato il numero di comuni nella classe compresa fra il 25 e 35% e tra il 35 e il 50%, percentuali superiori sono raggiunte in genere a seguito dell introduzione della raccolta dell organico o con la modifica dei sistemi di raccolta, con passaggio al sistema porta a porta (o domiciliare ) (Fig. 7). 14

16 In effetti, come evidenziato anche dalle tabelle e dai grafici seguenti, si può notare come siano sempre in aumento il numero dei comuni che effettuano la raccolta dell organico (o separazione secco-umido ): si è passati da 823 comuni nel 2006 a 862 nel L aumento dei cittadini coinvolti è però meno sensibile infatti si passa da abitanti nel 2006 a nel Questa differenza è dovuta al fatto che nel conteggio degli abitanti coinvolti sono stati esclusi quei comuni dove la raccolta dell organico è effettuata solo sulle grandi utenze o come esperienza pilota in zone limitate del territorio. Anche la stessa modalità di raccolta di tale frazione ha visto un incremento del numero di comuni che utilizzano la raccolta domiciliare. Rifiuti urbani Fig. 8: DIFFUSIONE DELLA RACCOLTA DELLA FRAZIONE ORGANICA, N comuni utenze coinvolte Qtà totale (t) N comuni utenze coinvolte Qtà totale (t) BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO PAVIA SONDRIO VARESE REGIONE Fig. 9: DIFFUSIONE DEL COMPOSTAGGIO DOMESTICO, N comuni %comuni abitanti coinvolti % Abitanti Qtà totale (t) N comuni %comuni abitanti coinvolti % Abitanti Qtà totale (t) BERGAMO ,6% ,0% , ,51% ,32% BRESCIA 38 18,4% ,3% , ,87% ,85% COMO 42 25,9% ,5% 9.965, ,57% ,60% CREMONA ,6% ,9% , ,57% ,47% LECCO 82 91,1% ,1% , ,11% ,42% LODI 54 88,5% ,1% , ,16% ,58% MANTOVA 16 22,9% ,2% 7.459, ,14% ,66% MILANO ,9% ,4% , ,88% ,43% PAVIA 26 13,7% ,2% 1.980, ,79% ,75% SONDRIO 18 23,1% ,8% 1.341, ,36% ,91% VARESE ,3% ,3% , ,16% ,29% REGIONE % % ,8% ,5% * sono conteggiati tutti i comuni dove viene effettuata la raccolta differenziata dell organico e il compostaggio domestico, mentre per gli abitanti coinvolti sono stati conteggiati solo quelli in cui viene effettuata in modo diffuso sul territorio la raccolta domiciliare dell organico ed il compostaggio, escludendo quei comuni (e relativi abitanti) dove tale raccolta è effettuata solo sulle grandi utenze o in zone limitate del territorio comunale. I dati relativi alle quantità sono invece comprensivi di tutti i valori. 15

17 Fig. 10: MODALITA DI RACCOLTA DELLA FRAZIONE ORGANICA NEI COMUNI, anno porta a porta contenitori stradali area attrezzata misto Fig. 11: RACCOLTA RIFIUTI URBANI NON DIFFERENZIATI (frazione residuale): modalità di raccolta nei comuni, % 80% 60% 40% 20% 0% LOMBARDIA Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese domiciliare stradale mista Fig. 12: RACCOLTE DIFFERENZIATE: modalità di raccolta, % 80% 60% 40% 20% 0% LOMBARDIA Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese domiciliare stradale a rea attrezzata mista ecomobile 16

18 Destino dei rifiuti urbani Analizzando il destino dei rifiuti prodotti dai comuni della Lombardia (vedi Fig. 13) si confermano le linee programmatiche d indirizzo della regione. Come già evidenziato il 45,3% dei rifiuti prodotti viene raccolto in modo differenziato e solo il 4,5%, pari a tonnellate, finisce direttamente in discarica. Rifiuti urbani Il conferimento a termovalorizzazione cresce ancora: nel 2007 sono state conferite negli impianti di termovalorizzazione tonnellate di rifiuti urbani pari a circa il 33,6% della produzione totale con una considerevole produzione di energia elettrica e calore. Il rimanente viene avviato a impianti indicati genericamente con il termine pre-trattamento, che ricomprende essenzialmente la selezione meccanica dei rifiuti non differenziati (frazione residuale), stazioni di travaso/trasferenza, piattaforme comunali e altri impianti di stoccaggio e/o trattamento. Da questi impianti vengono prodotti essenzialmente due flussi di rifiuti, secco (a volte CDR) e umido (biostabilizzato) che a loro volta hanno come destino finale la termovalorizzazione o la discarica. Per quanto riguarda i destini dei rifiuti in uscita dalle stazioni di trasferenza e dagli impianti di selezione meccanica dei rifiuti non differenziati (frazione residuale), risulta che delle circa tonnellate trattate, il 42% viene avviato a termovalorizzazione (pari a t), il 46% viene smaltito in discarica (pari a t) e il rimanente 12% (pari a tonnellate) viene riutilizzato come terreno di ricoprimento giornaliero nelle discariche, compostaggio, recuperi ambientali, ecc.. Fig. 13: DESTINI DEI RIFIUTI URBANI IN LOMBARDIA, ,6% 4,5% 3,5% 16,6% 5,3% 7,8% 45,3% Raccolta differenziata Termovalorizzazione Discarica Termov. da pretratt. Discarica da pretratt. Altri destini 17

19 In Fig. 14 si rappresenta il destino dei rifiuti indifferenziati nel corso degli ultimi dieci anni di gestione dei rifiuti urbani. In linea con le direttive europee e con la normativa sia nazionale che regionale, si è assistito alla nascita di un impiantistica adeguata che ha permesso di passare da uno smaltimento quasi esclusivamente rappresentato dalla discarica a un destino di trattamento e recupero energetico per la frazione non differenziata. Oggi solo il 7% dei rifiuti indifferenziati è conferito a discarica (pari al 4,5% del totale dei rifiuti prodotti). Fig. 14: FLUSSO DEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI (RU non differenziati, ingombranti a smaltimento e spazzamento strade) (tonnellate), % % 31% % 14% % 1995* 1996* 1997* Termovalorizzazione Pre-trattamento Discarica *i dati sono desunti dalle relazioni a cura della Regione Lombardia Nella seguente tabella sono indicati i quantitativi del rifiuto urbano non differenziato (frazione residuale) suddivisi per forma di trattamento con il dettaglio sulla tipologia di frazione residuale (con organico o secca). Per frazione secca s intende quella proveniente da quei comuni che hanno attivato la raccolta differenziata dell umido domestico in maniera diffusa su tutto il territorio (così come per i dati relativi alla diffusione della raccolta della frazione organica e del compostaggio domestico- Fig. 8). Viceversa per con organico s intende la frazione residuale che contiene anche l umido. Fig. 15: FORME DI SMALTIMENTO DEL RU NON DIFFERENZIATO (frazione residuale) (tonnellate), discarica pre-trattamento termovalorizzazione TOTALE con organico % % % % secco % % % % totale con organico % % % % secco % % % % totale Rispetto al 2006 continua la diminuzione dei quantitativi dei rifiuti urbani non differenziati (frazione residuale) inviati in discarica passando da tonnellate nel 2006 alle tonnellate nel Inoltre è notevolmente diminuita la percentuale di rifiuto con organico smaltito in discarica passando dal 14% al 9% in accordo con le direttive comunitarie relative alla diminuzione dei RUB (Rifiuti Urbani Biodegradabili) (Fig. 15). I quantitativi destinati al pre-trattamento sono in aumento anche se le percentuali della frazione residuale con organico e secco rimangono pressoché invariate mentre si ha una leggera diminuzione dei quantitativi inviati alla termovalorizzazione. 18

20 Impianti di trattamento dei rifiuti urbani I dati relativi ai quantitativi trattati dagli impianti sono stati acquisiti attraverso l applicativo internet che ha permesso di entrare in possesso dei dati sui rifiuti ritirati e prodotti, sulle operazioni svolte, sui prodotti in uscita dall impianto, sul recupero di materia ed energia, con il dettaglio, proprio grazie alla modalità on-line, dell allegato dell ultima dichiarazione MUD, che permette di non soffrire dei ritardi dovuti alla procedura di consegna, informatizzazione e trasmissione dei MUD. Rifiuti urbani Negli anni si è verificato un notevole incremento del sistema impiantistico volto al recupero di materia ed energia. Questa tendenza risponde ai criteri enunciati già nel d.lgs. 22/97 e di seguito rafforzati dalla normativa sulle discariche (d.lgs. 36/2003) e a livello regionale ripresi come obiettivi prioritari enunciati nella legge regionale n. 26/2003. Sono stati affrontati grossi investimenti in questo senso. Sono 13 i termovalorizzatori della Lombardia (due di questi BAS POWER e ECONERGIA sottopongono a termovalorizzazione esclusivamente CDR da rifiuto urbano), 9 gli impianti di trattamento meccanico e oltre 70 gli impianti di compostaggio che hanno ritirato rifiuti urbani nel Nelle pagine seguenti vengono riportati gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti urbani della Lombardia attivi nel 2007 con i relativi quantitativi come dichiarati dagli impianti stessi nell applicativo web e nella dichiarazione MUD FIG. 16: UBICAZIONE IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI URBANI, 2007 Compostaggio Discariche Termovalorizzatori Trattamento meccanico 19

21 Fig. 17: DISCARICHE PER RIFIUTI URBANI IN LOMBARDIA, Totale RU smaltiti Rifiuti smaltiti (D1) (tonnellate) Prov.za urbana CER Prov.za speciale CER Fanghi Altro Capacità residua (mc) Produzione biogas Nmc/a 1 BERGAMO PULITA Cavernago BG Recupero energetico MW/a 2 ASM BRESCIA Montichiari BS LINEA AMBIENTE Rovato BS N.d. 4 OMNIA (COMUNE DI MOZZATE) Mozzate CO A.E.M. GESTIONI Malagnino CR TEA - TERRITORIO ENERGIA AMBIENTE TECNOAMBIENTE VALTELLINA 8 ECONORD TOTALE 2007 Mariana Mantovana MN Teglio SO Gorla Maggiore Regione Lombardia VA BERGAMO PULITA Cavernago BG ASM BRESCIA Montichiari BS COGEME GESTIONI OMNIA (COMUNE DI MOZZATE) Rovato BS nd Mozzate CO non realizzato 5 A.E.M. GESTIONI Malagnino CR TEA - TERRITORIO ENERGIA AMBIENTE TECNOAMBIENTE VALTELLINA 8 ECONORD TOTALE 2006 Mariana Mantovana MN Teglio SO Gorla Maggiore Regione Lombardia VA

22 Fig. 18: IMPIANTI DI TERMOVALORIZZAZIONE IN LOMBARDIA, Rifiuti trattati (D10 e R1) (tonnellate) Energia prodotta (MWh) Totale CER 20* CDR Altro elettrica termica 1 BAS POWER Bergamo BG REA DALMINE Dalmine BG ASM BRESCIA Brescia BS ACSM Como CO A.E.M. GESTIONI Cremona CR SILEA Valmadrera LC AMSA - AZIENDA MILANESE SERVIZI AMBIENTALI Milano MI BRIANZA ENERGIA AMBIENTE - B.E.A. Desio MI CORE - CONSORZIO RECUPERI ENERGETICI Sesto San Giovanni MI PRIMA Trezzo Sull'Adda MI ECOENERGIA Corteolona PV LOMELLINA ENERGIA Parona PV ACCAM Busto Arsizio VA TOTALE 2007 Regione Lombardia BAS POWER Bergamo BG REA DALMINE Dalmine BG ASM BRESCIA Brescia BS ACSM Como CO A.E.M. GESTIONI Cremona CR SILEA Valmadrera LC AMSA - AZIENDA MILANESE SERVIZI AMBIENTALI Milano MI BRIANZA ENERGIA AMBIENTE - B.E.A. Desio MI CORE - CONSORZIO RECUPERI ENERGETICI Sesto San Giovanni MI PRIMA Trezzo Sull'Adda MI ECOENERGIA Corteolona PV LOMELLINA ENERGIA Parona PV ACCAM Busto Arsizio VA TOTALE 2006 Regione Lombardia

23 Fig. 19: IMPIANTI DI TRATTAMENTO MECCANICO IN LOMBARDIA, Rifiuti trattati (D8 e R3) (tonnellate) Rifiuti trattati (D8 e R3) (tonnellate) totale altro totale altro 1 ASM BRESCIA Bergamo BG BELLISOLINA Montanaso Lombardo LO S.I.E.M. Pieve di Coriano MN S.I.E.M. Ceresara MN AMSA - AZIENDA MILANESE SERVIZI AMBIENTALI Milano MI FERTILVITA Lacchiarella MI MEDIGLIA SERVIZI ECOLOGICI - ME.S.ECO. Mediglia MI FERTILVITA Giussago PV FERTILVITA Corteolona PV TOTALE Regione Lombardia Fig. 20: IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO IN LOMBARDIA, AGROMECCANICA COLOMBO MARIO Rifiuti trattati (R3) (tonnellate) Rifiuti trattati (R3) (tonnellate) Totale Compost prodotto Stato operativo Treviolo BG o BERCO Calcinate BG Totale Compost prodotto Stato operativo o o o 3 COMUNE DI OSIO SOPRA Osio Sopra BG o o 4 GTM Ghisalba BG sospeso sospeso 5 MONTELLO S.P.A. Montello BG o n.p. n.p. o 6 SPURGHI F.LLI TERZI Grassobbio BG o o 7 VIVAI F.LLI CATTANEO Valbrembo BG n.p. n.p. o o 8 9 ABENI E SNC DI ABENI SCAVI E SBANCAMENTI AZIENDA AGRICOLA CARINI ANDREA Paderno Franciacorta BS o n.p n.p. o Ghedi BS o o 10 DIVISION GREEN Rudiano BS o o 11 F.LLI DAVID DI DAVID GIOVANNI Barbariga BS o o 22

24 12 FRATERNITA' - SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE ONLUS Rifiuti trattati (R3) (tonnellate) Rifiuti trattati (R3) (tonnellate) Totale Compost prodotto Stato operativo Totale Compost prodotto Ospitaletto BS o n.p n.p. o Stato operativo 13 P.M. DI PETTINARI MASSIMO Pralboino BS o n.p n.p. o 14 P.M. DI PETTINARI MASSIMO Pralboino BS o n.p n.p. o PARADELLO GREEN DI BERTAZZOLI E BROCCA PARADELLO GREEN DI BERTAZZOLI E BROCCA PARADELLO GREEN DI BERTAZZOLI E BROCCA SANITARIA SERVIZI AMBIENTALI DI LUCCHINI MASSIMO & C. Castegnato BS o 0 0 chiuso Rodengo-Saiano BS o o Ospitaletto BS o 0 0 chiuso Bedizzole BS n.p. n.p. o n.p n.p. o 19 SOLIDARIETA' MANERBIESE Manerbio BS o n.p n.p o 20 STAF - SERVIZI TECNOLOGIE AMBIENTALI FRANCIACORTA Chiari BS o o 21 SYSTEMA AMBIENTE (EX ECO-POL) Bagnolo Mella BS o n.p o 22 TERCOMPOSTI Calvisano BS o n.p o 23 AZIENDA AGRICOLA MILANI PAOLO Mariano Comense CO n.p. o n.p. o 24 CONSORZIO COMENSE INERTI Villa Guardia CO o n.p o 25 CORTINOVIS S.A.S. DI FELIZIETTI MARIA & C. Vertemate Con Minoprio CO o n.p o 26 ECONORD Guanzate CO o o FLORICOLTURA GHEZZI GIUSEPPE GARDEN AZ. AGR. DI RADAELLI ELIO, GIUSEPPE, WALTER & C. Rovellasca CO o n.p o Anzano Del Parco CO o n.p o 29 PINA STEFANGELO Canzo CO o n.p o 30 TEA DI CASTELLI GIUSEPPE & C Como CO n.p. o 80 n.p. o 31 VERDEAMBIENTE Cirimido CO o o 32 COMPOSTAGGIO CREMONESE Sospiro CR sospeso sospeso 33 LA FRACCINA Dovera CR n.p. n.p. o n.p n.p. o 34 COMPOSTAGGIO LECCHESE Annone Brianza LC n.p n.p o 23

25 Rifiuti trattati (R3) (tonnellate) Rifiuti trattati (R3) (tonnellate) Totale Compost prodotto Stato operativo Totale Compost prodotto Stato operativo 35 BIO.GE.CO. S.Rocco Al Porto LO o o 36 COMPOSTAGGIO LODIGIANO 37 EAL COMPOST Villanova Del Sillaro Terranova Dei Passerini LO sospeso sospeso LO o o 38 FERGEO Boffalora d'adda LO o o 39 BIO INDUSTRIE (ex Menegazzo Teresa) 40 BIOCICLO Castiglione Delle Stiviere Castiglione Delle Stiviere MN o o MN o o 41 FINCOM ITALIA Mantova MN o o 42 LOMBARDI FRATELLI DI LOMBARDI STEFANO E GIANFRANCO Medole MN n.p. n.p. o n.p n.p. o 43 S.I.E.M. Ceresara MN o o 44 S.I.E.M. Pieve di Coriano MN o o 45 BIFFI CESARE Aicurzio MI n.p. o n.p. o 46 BRIANZA ENERGIA AMBIENTE - B.E.A. Desio MI o o 47 CO.A.FRA. Carugate MI o o 48 CO.A.FRA. Cernusco Sul Naviglio MI o o 49 COMUNE DI BUSCATE Buscate MI n.p. 99 o n.p n.p o 50 COMUNE DI ROBECCHETTO CON INDUNO Robecchetto Con Induno MI o o 51 COMUNE DI TRIUGGIO Triuggio MI n.p. o n.p. o 52 ECONORD (ex ECOSESTO) Cologno Monzese MI o o 53 FERTILVITA Lacchiarella MI o o 54 MARTINELLI FRATELLI Masate MI n.p. n.p. o n.p. o 55 NERI ENRICO E PIERGIORGIO 56 S.C.R. - SOCIETA' PER AZIONI COMPOSTAGGIO E RICICLO Bellinzago Lombardo MI n.p. o n.p. o Corbetta MI n.p. chiuso chiuso 24

26 57 S.I.B. - SOCIETA' INTERCOMUNALE BRIANZA Rifiuti trattati (R3) (tonnellate) Rifiuti trattati (R3) (tonnellate) Totale Compost prodotto Stato operativo Totale Compost prodotto Stato operativo Seveso MI o chiuso 58 SYSTEM ECO GREEN Noviglio MI o o 59 TECNOGARDEN SERVICE Vimercate MI o o 60 ALAN Zinasco PV o o 61 AZIENDA AGRICOLA ALLEVI Ferrera Erbognone PV o o 62 COGER Vidigulfo PV Chiuso Chiuso 63 FERTILVITA Corteolona PV o o 64 AGRIMAGGIORE Cittiglio VA o o 65 AZIENDA AGRICOLA BARICHELLA DAVIDE 66 AZIENDA AGRICOLA BRIANZA AZIENDA AGRICOLA CRESPI RICCARDO AZIENDA AGRICOLA LA FATTORIA DI GUZZETTI AZIENDA AGRICOLA MACCHI FLOROVIVAISMO Besozzo VA o n.p n.p o Laveno Mombello Galliate Lombardo VA n.p o n.p o VA n.p. n.p. o n.p. o Uboldo VA n.p. n.p. o o Comabbio VA o n.p. n.p. o 70 B.C.E. DI BINI CARMELO Arcisate VA o o 71 BESANO AMBIENTE Besano VA o o 72 BIANCHI SERGIO Varese VA o n.p. o 73 COMUNE DI LUINO Luino VA n.p. n.p. o n.p. n.p. o 74 ERUS SERVICE Origgio VA o o 75 F.LLI CASOTTO AZ. AGRICOLA Castelseprio VA o o FLORICOLTURA PASQUALE GERVASINI LA MARNATESE SERVIZI DI COLOMBO FABIO PODERE RESTELLI AZIENDA AGRICOLA Varese VA n.p. o n.p. o Gorla Minore VA n.p. n.p. o n.p. n.p. o Olgiate Olona VA o 120 n.p. o 79 RICICLECO ( ex SYSTEM ECOGREEN) Gallarate VA o o TOTALE Regione Lombardia

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