Rassegna Stampa. Venerdì 28 ottobre 2016

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1 Rassegna Stampa Venerdì 28 ottobre 2016 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel Fax

2 Rassegna del 28 ottobre 2016 ISTITUTO MARIO NEGRI Adnkronos Salute Sanità": in italia mille bebé" all"anno nascono in casa 1 Adnkronos Salute Sanità": in italia mille bebé" all"anno nascono in casa (2) 2 Adnkronos Salute Sanità": in italia mille bebé" all"anno nascono in casa (3) 3 Ansa Nascere in casa si può e in sicurezza; studio del mario negri 4 ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Focus.it Web In Italia mille bebè all'anno nascono in casa Adnkronos 5 Lastampa.it Web Tutto il bello del parto in casa Giovanna Favro 6 Meteoweb.eu Web Gravidanza: in Italia 1000 bebè all'anno nascono in casa Antonella Petris 7 Adnkronos.com Web Il parto come una volta, in Italia mille bebè all'anno nascono in casa Webinfo@adnkronos.com 8 Federfarma.it Web Nascere in casa si può e in sicurezza;studio del Mario Negri 9 Lasicilia.it Web In Italia mille bebè all'anno nascono in casa 10 Cataniaoggi.it Web In Italia mille bebè all anno nascono in casa Adnkronos 12 Lasaluteinpillole.it Web In Italia mille bebè all'anno nascono in casa Iscriviti Alla Newsletter 13 Padovanews.it Web In Italia mille bebe' all'anno nascono in casa Redazione Web 15 Panorama.it Web In Italia mille bebè all'anno nascono in casa Adnkronos 16 Arezzoweb.it Web In Italia mille bebè all'anno nascono in casa Adnkronos 17 Milleunadonna.it Web In Italia mille bebè all'anno nascono in casa Adnkronos 18

3 SANITÀ": IN ITALIA MILLE BEBÉ" ALL"ANNO NASCONO IN CASA Studio dell'trccs Mario Negri di Milano sulla sicurezza del parto a domicilio Milano, 27 ott. (AdnKronos Salute) - Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d"ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c"è ancora qualcuno che vuole farla. "Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita". Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l'trccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno "Nascere in casa si può: noi ci siamo". Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori, (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN OTT-16 13:20 NNNN ISTITUTO MARIO NEGRI Pag. 1

4 SANITÀ": IN ITALIA MILLE BEBÉ" ALL"ANNO NASCONO IN CASA (2) (AdnKronos Salute) - Negli Stati Uniti - sottolineano - il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all"l% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell"arco di pochi lustri i bebé nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile: "Nulla cambia da decenni - dice Bonati - Dagli inizi degli anni "60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale". In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall"oms. Eppure vari fattori indicano che T'interesse per il parto all"antica c"è, ad esempio per "il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata", riflette Marta Campiotti, presidente dell"associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità, (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN ISTITUTO MARIO NEGRI Pag. 2

5 SANITÀ": IN ITALIA MILLE BEBÉ" ALL"ANNO NASCONO IN CASA (3) (AdnKronos Salute) - Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti ali"associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio - riferisce Campiotti - Otto donne eli neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza". E ancora. "Oltre la metà dei neonati - prosegue T'ostetrica - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dalfombelico del neonato". "A domicilio garantiamo T'assistenza al travaglio e al parto fisiologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali - conclude Campiotti - La condizione ideale è T'assistenza di tutta la gravidanza da parte delfostetrica che assisterà il parto, affinché possa accompagnare la gestante e la coppia durante finterò periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identificare prontamente eventuali controindicazioni alf'assistenza domiciliare". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN OTT-16 13:20 NNNN ISTITUTO MARIO NEGRI Pag. 3

6 Nascere in casa si può e in sicurezza; studio del Mario Negri (ANSA) - MILANO, 27 OTT - Nascere in casa si può e in sicurezza. Lo dimostra uno studio dell'istituto di Ricerche farmacologiche 'Mario Negri' che sabato verrà presentato al Convegno 'Nascere in casa si può: noi ci siamo', presso La Triennale di Milano. "In Italia - sostiene Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di Salute Pubblica dell'istituto di ricerca milanese - dagli inizi degli anni '60 il parto a domicilio è diventato sempre più raro su tutto il territorio nazionale. Oggi sono un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune Regioni e pochi genitori molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita". Nel Paese, il 35% dei parti (tra il 60% in Campania e il 21% in Toscana) avviene per taglio cesareo contro il 15% indicato dall'oms, il parto a domicilio (praticato sempre su donne sane, definite 'a basso rischio') però non rappresenta un'alternativa perché appunto molto raro. Nello studio del 'Mario Negri' sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio negli ultimi due anni, assistiti dalle ostetriche aderenti all'associazione Nazionale Ostetriche parto a Domicilio e Casa Maternità, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "La condizione ideale - afferma Marta Campiotti, Presidente dell'associazione - è l'assistenza per tutta la gravidanza dell' ostetrica che assisterà il parto e possa identificare subito eventuali controindicazioni all'assistenza domiciliare. Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio; 8 donne eli neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza. Oltre la metà dei neonati - conclude Campiotti - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth) un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall'ombelico del neonato". (ANSA). ISTITUTO MARIO NEGRI Pag. 4

7 SITO WEB INDIRIZZO In Italia mille bebè all'anno nascono in casa ADN Kronos Milano, 27 ott. (AdnKronos Salute) - Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d'ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c'è ancora qualcuno che vuole farla. "Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita". Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l'irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno 'Nascere in casa si può: noi ci siamo'. Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Negli Stati Uniti - sottolineano - il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all'1% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell'arco di pochi lustri i bebè nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile: "Nulla cambia da decenni - dice Bonati - Dagli inizi degli anni '60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale". In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall'oms. Eppure vari fattori indicano che l'interesse per il parto all'antica c'è, ad esempio per "il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata", ri ette Marta Campiotti, presidente dell'associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all'associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio - riferisce Campiotti - Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza". E ancora. "Oltre la metà dei neonati - prosegue l'ostetrica - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall ombelico del neonato". "A domicilio garantiamo l'assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali - conclude Campiotti - La condizione ideale è l'assistenza di tutta la gravidanza da parte dell'ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l'intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all'assistenza domiciliare". ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 5

8 SITO WEB INDIRIZZO Tutto il bello del parto in casa ISTOCKPHOTOS Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c è ancora qualcuno che vuole farla. «Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita». Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l Irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno «Nascere in casa si può: noi ci siamo». Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all Associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. «Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio - riferisce Campiotti - Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza». E ancora. «Oltre la metà dei neonati - prosegue l ostetrica - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall ombelico del neonato». «A domicilio garantiamo l assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali - conclude Campiotti - La condizione ideale è l assistenza di tutta la gravidanza da parte dell ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all assistenza domiciliare». (a cura di Giovanna Favro) ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 6

9 SITO WEB INDIRIZZO Gravidanza: in Italia 1000 bebè all anno nascono in casa Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c è ancora qualcuno che vuole farla. Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e poche donne in gravidanza, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita. Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l Irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno Studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno Nascere in casa si può: noi ci siamo. Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Negli Stati Uniti sottolineano il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all 1% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell arco di pochi lustri i bebè nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile: Nulla cambia da decenni dice Bonati Dagli inizi degli anni 60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale. In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall Oms. Eppure vari fattori indicano che l interesse per il parto all antica c è, ad esempio per il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata, ri ette Marta Campiotti, presidente dell Associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all Associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio riferisce Campiotti Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza. E ancora. Oltre la metà dei neonati prosegue l ostetrica ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall ombelico del neonato. A domicilio garantiamo l assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali conclude Campiotti La condizione ideale è l assistenza di tutta la gravidanza da parte dell ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all assistenza domiciliare. ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 7

10 SITO WEB INDIRIZZO Il parto come una volta, in Italia mille bebè all'anno nascono in casa (Fotogramma) Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d'ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c'è ancora qualcuno che vuole farla. "Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita" spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l'irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno 'Nascere in casa si può: noi ci siamo'. Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Negli Stati Uniti - sottolineano - il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all'1% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell'arco di pochi lustri i bebè nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile. "Nulla cambia da decenni - dice Bonati - Dagli inizi degli anni '60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale". In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall'oms. Eppure vari fattori indicano che l'interesse per il parto all'antica c'è, ad esempio per "il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata", ri ette Marta Campiotti, presidente dell'associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all'associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio - riferisce Campiotti - Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza". E ancora. "Oltre la metà dei neonati - prosegue l'ostetrica - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall ombelico del neonato". "A domicilio garantiamo l'assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali - conclude Campiotti - La condizione ideale è l'assistenza di tutta la gravidanza da parte dell'ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l'intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all'assistenza domiciliare". ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 8

11 SITO WEB INDIRIZZO Le News di Ansa Salute Nascere in casa si può e in sicurezza;studio del Mario Negri - MILANO, 27 OTT - Nascere in casa si può e in sicurezza. Lo dimostra uno studio dell'istituto di Ricerche farmacologiche 'Mario Negri' che sabato verrà presentato al Convegno 'Nascere in casa si può: noi ci siamo', presso La Triennale di Milano. "In Italia - sostiene Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di Salute Pubblica dell'istituto di ricerca milanese - dagli inizi degli anni '60 il parto a domicilio è diventato sempre più raro su tutto il territorio nazionale. Oggi sono un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune Regioni e pochi genitori molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita". Nel Paese, il 35% dei parti (tra il 60% in Campania e il 21% in Toscana) avviene per taglio cesareo contro il 15% indicato dall'oms, il parto a domicilio (praticato sempre su donne sane, de nite 'a basso rischio') però non rappresenta un'alternativa perché appunto molto raro. Nello studio del 'Mario Negri' sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio negli ultimi due anni, assistiti dalle ostetriche aderenti all'associazione Nazionale Ostetriche parto a Domicilio e Casa Maternità, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "La condizione ideale - afferma Marta Campiotti, Presidente dell'associazione - è l'assistenza per tutta la gravidanza dell' ostetrica che assisterà il parto e possa identi care subito eventuali controindicazioni all'assistenza domiciliare. Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio; 8 donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza. Oltre la metà dei neonati - conclude Campiotti - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth) un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall'ombelico del neonato". ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 9

12 SITO WEB INDIRIZZO In Italia mille bebè all'anno nascono in casa Milano, 27 ott. (AdnKronos Salute) - Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d'ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c'è ancora qualcuno che vuole farla. "Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita". Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l'irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno 'Nascere in casa si può: noi ci siamo'. Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Negli Stati Uniti - sottolineano - il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all'1% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell'arco di pochi lustri i bebè nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile: "Nulla cambia da decenni - dice Bonati - Dagli inizi degli anni '60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale". In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall'oms. Eppure vari fattori indicano che l'interesse per il parto all'antica c'è, ad esempio per "il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata", ri ette Marta Campiotti, presidente dell'associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all'associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio - riferisce Campiotti - Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza". E ancora. "Oltre la metà dei neonati - prosegue l'ostetrica - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall ombelico del neonato". "A domicilio garantiamo l'assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali - conclude Campiotti - La condizione ideale è l'assistenza di tutta la gravidanza da parte dell'ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l'intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all'assistenza domiciliare". COPYRIGHT LASICILIA.IT RIPRODUZIONE RISERVATA commenti 0 ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 10

13 SITO WEB INDIRIZZO COPYRIGHT LASICILIA.IT RIPRODUZIONE RISERVATA commenti 0 TI POTREBBERO INTERESSARE LE ALTRE NOTIZIE Rifiuti e incivili in Sicilia: l'esempio di Belpasso che fa la video guerra agli sporcaccioni Mafia: confiscati beni dei fratelli Graviano Catania, blitz della Polizia, azzerati i vertici del clan Mazzei: 16 arresti, uno è latitante VIDEO Sfoglia Abbonati I VIDEO CUCINA VIAGGI CINEMA&TV SPECIALI ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 11

14 SITO WEB INDIRIZZO In Italia mille bebè all anno nascono in casa Milano, 27 ott. (AdnKronos Salute) - Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d'ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c'è ancora qualcuno che vuole farla. "Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita". Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l'irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno 'Nascere in casa si può: noi ci siamo'. Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Negli Stati Uniti - sottolineano - il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all'1% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell'arco di pochi lustri i bebè nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile: "Nulla cambia da decenni - dice Bonati - Dagli inizi degli anni '60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale". In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall'oms. Eppure vari fattori indicano che l'interesse per il parto all'antica c'è, ad esempio per "il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata", ri ette Marta Campiotti, presidente dell'associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all'associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio - riferisce Campiotti - Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza". E ancora. "Oltre la metà dei neonati - prosegue l'ostetrica - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall'ombelico del neonato". "A domicilio garantiamo l'assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali - conclude Campiotti - La condizione ideale è l'assistenza di tutta la gravidanza da parte dell'ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l'intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all'assistenza domiciliare". ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 12

15 SITO WEB INDIRIZZO In Italia mille bebè all'anno nascono in casa Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d'ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c'è ancora qualcuno che vuole farla. "Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita". Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l'irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno 'Nascere in casa si può: noi ci siamo'. Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Negli Stati Uniti - sottolineano - il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all'1% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell'arco di pochi lustri i bebè nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile: "Nulla cambia da decenni - dice Bonati - Dagli inizi degli anni '60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale". In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall'oms. Eppure vari fattori indicano che l'interesse per il parto all'antica c'è, ad esempio per "il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata", ri ette Marta Campiotti, presidente dell'associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all'associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio - riferisce Campiotti - Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza". E ancora. "Oltre la metà dei neonati - prosegue l'ostetrica - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall ombelico del neonato". "A domicilio garantiamo l'assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali - conclude Campiotti - La condizione ideale è l'assistenza di tutta la gravidanza da parte dell'ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l'intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all'assistenza domiciliare". ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 13

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18 SITO WEB INDIRIZZO In Italia mille bebè all'anno nascono in casa ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 16

19 SITO WEB INDIRIZZO In Italia mille bebè all anno nascono in casa Milano, 27 ott. (AdnKronos Salute) Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c è ancora qualcuno che vuole farla. Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita. Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l Irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno Nascere in casa si può: noi ci siamo. Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Negli Stati Uniti sottolineano il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all 1% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell arco di pochi lustri i bebè nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile: Nulla cambia da decenni dice Bonati Dagli inizi degli anni 60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale. In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall Oms. Eppure vari fattori indicano che l interesse per il parto all antica c è, ad esempio per il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata, ri ette Marta Campiotti, presidente dell Associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all Associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio riferisce Campiotti Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza. E ancora. Oltre la metà dei neonati prosegue l ostetrica ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall ombelico del neonato. A domicilio garantiamo l assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali conclude Campiotti La condizione ideale è l assistenza di tutta la gravidanza da parte dell ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all assistenza domiciliare. ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 17

20 SITO WEB INDIRIZZO In Italia mille bebè all'anno nascono in casa Milano, 27 ott. (AdnKronos Salute) - Partorire come una volta, nel letto di casa invece che in uno d'ospedale. In Italia ormai è una scelta molto rara, ma c'è ancora qualcuno che vuole farla. "Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune regioni e pochi genitori, molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita". Lo spiega Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Sulla sicurezza del parto a domicilio l'irccs diretto da Silvio Garattini ha condotto uno studio, i cui risultati saranno presentati sabato 29 ottobre in Triennale al convegno 'Nascere in casa si può: noi ci siamo'. Un evento che in poco tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, spiegano gli organizzatori. Negli Stati Uniti - sottolineano - il parto a domicilio sta ritornando di moda, pur limitandosi all'1% dei nati. In altri Paesi invece cala, come in Olanda dove nell'arco di pochi lustri i bebè nati in casa si sono dimezzati al 15%. Nel nostro Paese il trend appare stabile: "Nulla cambia da decenni - dice Bonati - Dagli inizi degli anni '60 il parto a domicilio è diventato sempre più una rarità su tutto il territorio nazionale". In compenso la percentuale dei cesarei è del 35% (dal 21% della Toscana si va al 60% della Campania), contro il 15% indicato dall'oms. Eppure vari fattori indicano che l'interesse per il parto all'antica c'è, ad esempio per "il bisogno espresso dalle donne di avere una assistenza più intima e personalizzata", ri ette Marta Campiotti, presidente dell'associazione nazionale ostetriche parto a domicilio e casa maternità. Nello studio del Mario Negri sono stati valutati 600 potenziali parti a domicilio assistiti dalle ostetriche aderenti all'associazione negli ultimi 2 anni, prevalentemente in Emilia Romagna e a seguire in Lombardia. "Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio - riferisce Campiotti - Otto donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza". E ancora. "Oltre la metà dei neonati - prosegue l'ostetrica - ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth), un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall ombelico del neonato". "A domicilio garantiamo l'assistenza al travaglio e al parto siologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali - conclude Campiotti - La condizione ideale è l'assistenza di tutta la gravidanza da parte dell'ostetrica che assisterà il parto, af nché possa accompagnare la gestante e la coppia durante l'intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identi care prontamente eventuali controindicazioni all'assistenza domiciliare". ISTITUTO MARIO NEGRI WEB Pag. 18

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