7 ATTIVITÀ ECONOMICHE

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1 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI 7 ATTIVITÀ ECONOMICHE 7.1 Introduzione La produzione di beni rappresenta uno dei principali fattori di pressione ambientale nelle società industrializzate in quanto utilizza l ambiente sia come serbatoio di input produttivi (materie prime, acqua, energia), sia come recettore degli scarti e delle scorie di produzione (rifiuti, reflui, emissioni). Le attività produttive possono, inoltre, rappresentare un fattore di rischio per la sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni residenti nelle zone limitrofe agli insediamenti. In questo senso, si possono e devono adottare, a livello locale, degli interventi indirizzati sul lato della produzione, sulla capacità delle aziende di internalizzare i costi ambientali promuovendo l innovazione tecnologica e l incremento di efficienza sia per il settore industriale sia per gli altri settori dell economia locale (turismo, agricoltura, etc.). Investire in ambiente può rappresentare un opportunità per il territorio sia dal punto di vista della qualità della vita della popolazione locale, sia come strategia di sviluppo dove la salvaguardia dell ambiente diviene il valore aggiunto alle varie attività. 7.2 Quadro sintetico Tabella degli indicatori Legenda Tendenza nel tempo Criticità Risposte/azioni migliora situazione positiva tendenza non evidente (stabile, oscillante) situazione incerta peggiora situazione negativa Presenza e pressione turistica non valutabile (non disponibili serie storiche) situazione che necessita di ulteriori indagini risposte in atto adeguate risposte in atto da rafforzare risposte completamente da attivare, dovute per obbligo normativo azioni innovative da identificare Tendenza nel tempo Criticità Risposte/azioni Dal 1991 le presenze turistiche sono progressivamente aumentate, ma gli aumenti percentualmente più significativi hanno interessato aree non sature. L evoluzione dell offerta ricettiva sembra indicare un progressivo spostamento verso forme di turismo a minore impatto ambientale (agriturismo, affittacamere). A livello provinciale la densità dei turisti risulta piuttosto bassa, ma si registrano picchi stagionali significativi (mesi estivi, agosto in particolare), decisamente elevati in Versilia Relazione previsionale e programmatica della Provincia: programma di azioni per il consolidamento della competitività e della sostenibilità del sistema turistico (tra gli obiettivi promozione della qualità dei servizi e destagionalizzazione dell attività). Progetti strategici PEG 2003: integrazione tra A21L e Piano del Turismo della Provincia. Piano provinciale di sviluppo rurale : creazione di collegamenti tra sistema agricolo-forestale e sistema del turismo e sviluppo delle attività agrituristiche. 189

2 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI Industrie a rischio di incidente rilevante Industrie soggette a IPPC Effetti ambientali dell industria Sistemi di gestione ambientale Agricoltura biologica Tendenza nel tempo Criticità Risposte/azioni Dal 1999 si è ridotto il numero di industrie a rischio di incidente rilevante presenti sul territorio provinciale La normativa IPPC è da poco entrata in vigore Il peso dell industria nella determinazione dei carichi ambientali aumenta in termini di consumi energetici, sia totali che elettrici; e appare stabile in termini di produzione di rifiuti. Per gli altri fattori di pressione non sono disponibili serie storiche In progressiva crescita dal 1991 i siti certificati Dal 1999 la superficie a biologico in provincia di Lucca è quadruplicata In provincia di Lucca la concentrazione di industrie a rischio di incidente rilevante è piuttosto bassa In provincia di Lucca esiste un numero significativo di impianti soggetti a IPPC Il contributo dell industria nella determinazione dei carichi ambientali risulta decisamente elevato in termini di produzione di rifiuti e consumi di energia elettrica e comunque prevalente in termini di fabbisogni idrici, consumi energetici complessivi, emissioni di gas serra e di SO x La diffusione dei sistemi di gestione ambientale è ancora ai livelli minimi in Italia La percentuale di superficie a biologico rappresenta meno dell 1% della superficie a biologico regionale e interessa appena il 4,2% della SAU provinciale Il PTC prescrive per gli strumenti urbanistici dei comuni l adozione di specifiche cautele per l ubicazione di nuove industrie a rischio e per le scelte localizzative di funzioni in prossimità delle industrie esistenti. Non è attuata la normativa per quanto riguarda la pianificazione del territorio ai sensi del DM 9/5/2001 E in atto l avvio delle procedure di autorizzazione integrata ambientale, che dovrebbero favorire l introduzione di tecnologie più pulite nei processi produttivi riducendo gli impatti delle attività industriali Sono in atto numerose iniziative per l applicazione delle certificazioni ambientali, anche ad ambiti territoriali produttivi omogenei (vedi successivo indicatore), e per la ricerca di soluzioni tecniche e gestionali per la riduzione degli effetti ambientali dell industria (es. progetto CLOSED, progetto PAPERBREFvedi scheda cap. acqua) Nell ambito dell Agenda 21 locale la Provincia di Lucca ha avviato numerose iniziative per la promozione dei sistemi di gestione ambientale (progetti Certe Gesta, SEMINA, Life Pioneer) Il piano provinciale di sviluppo rurale ha previsto l attivazione di una specifica misura di sostegno dell agricoltura biologica: azione introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica. 7.3 Elementi di criticità In provincia di Lucca il sistema produttivo è caratterizzato, in termini di addetti e unità locali al 2001, da una forte presenza del settore terziario (48,8% degli addetti totali) e dell industria (35,8% degli addetti totali), con una concentrazione prevalente delle unità locali in Versilia e nell Area lucchese. 190

3 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI Decisamente poco significativo risulta invece il peso del settore primario (3,5% degli addetti totali), interessato anche da una consistente riduzione della superficie agricola totale (-21% negli ultimi 10 anni e -32% negli ultimi 20 anni, tasso di riduzione superiore a quello registrato a livello regionale). La consistente presenza dell industria determina pressioni ambientali significative sulle diverse risorse: il contributo dell industria nella determinazione dei carichi ambientali risulta infatti decisamente elevato in termini di produzione di rifiuti (77,1%) e consumi di energia elettrica (71,4%), comunque prevalente in termini di fabbisogni idrici (58,3%), consumi energetici totali (54,5%), emissioni di ossidi di azoto (55,4%) e di gas serra (51,8%), meno significativo per le altre emissioni in atmosfera. Il settore del turismo registra negli ultimi anni una progressiva e consistente crescita: nel periodo le presenze turistiche a livello provinciale sono cresciute del 34% è in alcune aree gli incrementi sono stati ancor più significativi (Area lucchese +200% e Garfagnana +230%). Negli ultimi quattro anni si è tuttavia leggermente ridotta l offerta ricettiva (-3,7% di posti letto a livello provinciale). Tale riduzione interessa esclusivamente le strutture alberghiere (-10,5% di posti letto), mentre le strutture non alberghiere fanno registrare incrementi dell offerta, particolarmente significativi per gli agriturismo (+39,5%) e affittacamere, appartamenti e residence (+29,2%). A livello provinciale la pressione turistica si mantiene su livelli mediamente bassi, ma si registrano nei mesi estivi picchi significativi, decisamente elevati in Versilia, dove si rilevano valori di densità di presenza turistica molto superiori alla media provinciale (in particolare nei comuni di Forte dei Marmi e Viareggio). Per quanto riguarda la propensione ad una gestione sostenibile delle attività economiche, l indicatore relativo alle certificazioni ambientali d impresa (ISO14001, EMAS o con prodotti Ecolabel) evidenzia una progressiva diffusione dei sistemi di gestione ambientale, ma il numero di siti certificati in provincia di Lucca risulta ancora poco significativo. Proprio per promuovere la diffusione dei sistemi di gestione ambientale, l Amministrazione provinciale ha avviato, nell ambito del processo di Agenda 21 Locale, un interessante percorso innovativo (progetti Certe Gesta, SEMINA, Life Pioneer). Per quanto riguarda il settore agricolo, in provincia di Lucca si rileva la presenza di 118 aziende agricole biologiche (in conversione, miste e biologiche) che utilizzano per produzioni biologiche ha, valore che rappresenta appena il 4,2% della superficie agricola utilizzata provinciale e meno dell 1% della superficie a biologico regionale. 7.4 Fonti e disponibilità dei dati Per l elaborazione degli indicatori sono stati utilizzati i seguenti dati e informazioni: - Dati dei Censimenti ISTAT agricoltura 1982, 1990 e 2000; - Dati dell 8 Censimento ISTAT industria e servizi 2001; - Statistiche dell Ufficio della Provincia di Lucca sulle presenze turistiche e sulla consistenza dell offerta ricettiva; - Registro europeo delle organizzazioni registrate Emas o che hanno ottenuto il marchio ecologico Ecolabel dal Ministero dell Ambiente (Comitato ecoaudit-ecolabel); - Registro internazionale delle organizzazioni certificate ISO banca dati Sincert, organo ufficiale di accreditamento; - Elenco Regionale dei produttori biologici aggiornato dall Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l Innovazione del Settore Agricolo-Forestale (ARSIA); - Provincia di Lucca, Progetto Agenda 21 locale, Partecipazione, integrazione, economica, società e ambiente, Documenti di sintesi del Piano d Azione per l Agenda 21 locale; 191

4 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI - Provincia di Lucca Dipartimento Governo del Territorio Servizio Ambiente, Progetto Certe Gesta, Rapporto di analisi ambientale, in collaborazione con IEFE Università Bocconi e Dipartimento di Economica Aziendale Università di Pisa - Provincia di Lucca Dipartimento Governo del Territorio Servizio Ambiente, Progetto Certe Gesta, II parte, Rapporto sulle fasi di programmazione e di sperimentazione, Rapporto II Ambito, in collaborazione con IEFE Università Bocconi e Dipartimento di Economica Aziendale Università di Pisa - Database della Provincia di Lucca sugli impianti soggetti alle norme IPPC (autorizzazione integrata ambientale); - Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, Inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15, comma 4 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, Redatto in collaborazione con APAT - servizio rischio industriale. Indicatore Serie temporale disponibile Note Sistema produttivo: unità locali e addetti 1981, 1991, 1996, 2001 Utilizzato solo il dato 2001 Utilizzazione della superficie agricola Anni Presenza e pressione turistica Dal 1991 al 2002 Industrie a rischio di incidente rilevante 2003 Industrie soggette a IPPC 2003 Effetti ambientali dell industria - Sistemi di gestione ambientale Dal 1999 al 2003 Agricoltura biologica Dal 1999 al (giugno) 2003 Anni diversi per i diversi fattori di pressione (vedi altri capitoli RSA) 7.5 Gli indicatori analizzati Nel seguito sono analizzati i seguenti indicatori: - Sistema produttivo (D) - Utilizzazione della superficie agricola (D) - Turismo: offerta ricettiva (D) - Presenza e pressione turistica (D/P) - Industrie a rischio di incidente rilevante (P) - Industrie soggette a IPPC (P) - Effetti ambientali dell industria (I) - Sistemi di gestione ambientale (R) - Agricoltura biologica (R) - Politiche per lo sviluppo sostenibile (R) 192

5 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI SISTEMA PRODUTTIVO (D) Unità locali e addetti per settore di attività e area Addetti per settore di attività e area SEL 3.1 Valle del Serchio - Garfagnana SEL 3.2 Valle del Serchio - Media Valle SEL 4 Versilia SEL 5 Area lucchese Industria Commercio Altri servizi Istituzioni Unità locali per settore di attività e area SEL 3.1 Valle del Serchio - Garfagnana SEL 3.2 Valle del Serchio - Media Valle SEL 4 Versilia SEL 5 Area lucchese Industria Commercio Altri servizi Istituzioni Elaborazione su dati ISTAT 100% 80% 60% 40% Ripartizione degli addetti per settore di attività % 80% 60% 40% Ripartizione delle unità locali per settore di attività 2001 Altro Servizi Trasporti e Comunicazioni Alberghi e Ristoranti Commercio Edilizia 20% 20% Industria Agricoltura e Pesca 0% Provincia Lucca Toscana Italia 0% Provincia Lucca Toscana Italia Elaborazione su dati CCIAA Lucca 193

6 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI DEFINIZIONE DELL INDICATORE E METODOLOGIA DI CALCOLO Con questo indicatore si esamina la struttura produttiva sia in termini di unità locali sia di addetti per settore di attività attraverso l utilizzo dei dati ISTAT del censimento dell industria e dei servizi 2001 e dei dati della CCIAA di Lucca. Per il settore manifatturiero, data la significatività delle pressioni esercitate sul territorio, si effettua una analisi di maggiore dettaglio relativamente alla ripartizione di addetti e unità locali nei settori di attività. OBIETTIVO AMBIENTALE AUSPICABILE Mantenere la diversificazione delle attività produttive, agendo in relazione alle capacità e alle risorse del territorio, privilegiando settori high-tech e caratterizzati da un basso impatto ambientale EVIDENZE RISCONTRATE Al 2001 in provincia di Lucca si registra la presenza di unità locali, concentrate in prevalenza in Versilia (47,4%) e nell Area lucchese (38,8%). Le unità locali occupano nel complesso oltre addetti, anch essi concentrati nell Area lucchese (45,1%) e in Versilia (40,3%). Se si considera il solo settore industriale, la maggiore concentrazione di unità locali e addetti si osserva nell Area lucchese (in particolare, nei comuni di Lucca, Capannori e Porcari), mentre per commercio e altri servizi la maggiore concentrazione si registra in Versilia. L analisi della ripartizione degli addetti per settore di attività al 2001 evidenzia, per la provincia di Lucca, la prevalenza del settore industriale (35,8% degli addetti totali) e il significativo peso del commercio (23,9%) e dei servizi (14,6%). Nel complesso, il peso maggiore, in termini di addetti, è da attribuire al settore terziario (commercio, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni, credito e assicurazioni, pubblica amministrazione, ), che conta il 48,4% degli addetti totali. Poco significativo risulta invece, sempre in termini di addetti, il peso del settore primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca) che occupa solo il 3,5% degli addetti. Nel confronto con i dati medi regionali e nazionali, si rileva inoltre il significativo peso di alberghi e ristoranti e dell edilizia. Tale ripartizione appare diversa se si analizzano le unità locali. In questo caso la prevalenza del terziario è ancora più marcata (57,5% del totale) e il peso del primario un po più significativo (9,5%). Ciò dipende, ovviamente, dal maggiore livello di polverizzazione (imprese più numerose e di piccole dimensioni) che caratterizza le imprese di questi settori produttivi. Analizzando infine la struttura del settore manifatturiero, considerata in termini di numero di addetti, si osserva la prevalenza del settore di attività della carta (15%) e il significativo peso del settore dei minerali metalliferi (produzione e lavorazione metalli: 10%, fabbricazione macchine e apparecchi meccanici, elettronici, medicali,.etc.:13%). 194

7 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI Ripartizione degli addetti per comparti di attività manifatturiera industriale Provincia di lucca 2001 fabbricazione mezzi trasporto 5% fabbricazione macchine ed apparecchi 13% altre industrie manifatturiere 5% alimentari e delle bevande 7% tessili e abbigliamento 6% cuoio e calzature 11% produzione e lavorazione metalli 10% legno e prodotti in legno 5% minerali non metalliferi 11% gomma e plastica 6% editoria e stampa 2% prodotti chimici e fibre sintetiche 4% pasta-carta, carta e prodotti in carta 15% Elaborazione su dati CCIAA Lucca 195

8 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI UTILIZZAZIONE DELLA SUPERFICIE AGRICOLA (D) Superficie agricola totale e superficie agricola utilizzata per area Ripartizione della superficie agricola totale ha Superficie agricola utilizzata Boschi Altra superficie agricola Elaborazione su dati Censimento Agricoltura ISTAT Rapporto SAU/ST e SAT/ST dal 1982 al % Lucca %SAU/ST Lucca %SAT/ST Toscana %SAU/ST Toscana %SAT/ST Elaborazione su dati Censimento Agricoltura ISTAT 196

9 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI DEFINIZIONE DELL INDICATORE E METODOLOGIA DI CALCOLO La caratterizzazione dell uso del suolo agricolo ha l obiettivo di valutare la rilevanza del settore agricolo in ambito provinciale e l evoluzione delle pratiche agricole nel corso degli anni. A tal fine ci siamo serviti dell analisi ISTAT derivante dalle rilevazioni censuarie Secondo la definizione dell ISTAT, la superficie agricola totale (SAT) è l insieme della superficie agricola utilizzata (SAU), dei boschi aziendali, della superficie agricola non utilizzata (SANU). La SAU è l insieme delle superfici a seminativo, prati permanenti, pascoli e coltivazioni legnose agrarie. Una diminuzione o un aumento della superficie agricola può evidenziare diversi aspetti dell evoluzione economica, gestionale o strutturale delle aziende agricole di un determinato territorio. Analizzando la sua evoluzione nel tempo, si può dedurre l impatto che le aziende agricole esercitano sull ambiente soprattutto in termini di uso agricolo del suolo, svincolato da fattori dimensionali e strutturali delle aziende agricole, estensivizzazione dell agricoltura o abbandono di aree marginali, fenomeni a loro volta ulteriormente correlabili a influenze negative o positive sulla qualità del suolo. L indicatore viene espresso come variazione della superficie agricola nel periodo Inoltre come rapporto Superficie Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale totale (SAU/ST), permettendo di fornire un indicazione della quota di territorio effettivamente destinata ad attività agricole produttive rispetto alla superficie totale territoriale. OBIETTIVO AMBIENTALE AUSPICABILE Non esistono obiettivi specifici nelle norme internazionali e nazionali. Gli ultimi due programmi di azione europei in campo ambientale (il V e il VI) e l Agenda 21 pongono, come obiettivi generali, l uso sostenibile del territorio, la protezione della natura e della biodiversità, il mantenimento dei livelli di produttività. Questi obiettivi sono ribaditi anche dalle recenti Comunicazioni della CE sulla protezione del suolo - COM (2002) e sulla revisione della Politica Agricola Comune (PAC) - COM (2002) 394. EVIDENZE RISCONTRATE Nel 2000 la superficie agricola copre appena il 45% del territorio provinciale, valore decisamente inferiore alla media toscana (oltre 70%), a conferma del peso poco significativo esercitato dal settore primario nel sistema produttivo della provincia di Lucca. I dati dell ultimo censimento dell agricoltura 2000 mostrano una riduzione della superficie agricola totale del 21% negli ultimi 10 anni e del 32% negli ultimi 20 anni, evidenziando un tasso di riduzione superiore a quello registrato a livello regionale. Tale riduzione ha interessato sia la superficie agricola utilizzata (-20% rispetto al 1990 e -36% rispetto al 1982) sia la superficie boscata (-18% rispetto al 1990 e -29% rispetto al 1982). Sia per la SAT che per la SAU la maggiore diminuzione interessa la Garfagnana (SEL 3.1) e la Media Valle del Serchio (SEL 3.2), mentre la riduzione di superficie boscata interessa prevalentemente la Media Valle del Serchio. 197

10 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI Superficie agricola utilizzata per SEL (ha) SEL 3.1 SEL 3.2 SEL 4 SEL Superficie boscata per SEL (ha) SEL 3.1 SEL 3.2 SEL 4 SEL 5 Superficie agricola totale per SEL (ha) SEL 3.1 SEL 3.2 SEL 4 SEL 5 Elaborazione su dati Censimento Agricoltura ISTAT 198

11 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI TURISMO: OFFERTA RICETTIVA (D) Esercizi e posti letto per tipologia e area Evoluzione dell'offerta turistica per tipologia di struttura posti letto Alberghi Residenze turistico alberghiere Camere, residence, case e app. per ferie Campeggi Agriturismo Altro Elaborazione su dati Provincia di Lucca Evoluzione dell'offerta turistica per area posti letto SEL 4 Versilia SEL 3.1 Valle del Serchio - Garfagnana SEL 5 Area lucchese SEL 3.2 Valle del Serchio - Media Valle Elaborazione su dati Provincia di Lucca DEFINIZIONE DELL INDICATORE E METODOLOGIA DI CALCOLO Con questo indicatore si analizza l offerta turistica del territorio in termini di strutture ricettive, distinguendo gli alberghi dalle strutture extralberghiere (campeggi, agriturismo, ostelli, etc.). 199

12 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI OBIETTIVO AMBIENTALE AUSPICABILE Promuovere la qualificazione ambientale delle strutture ricettive. EVIDENZE RISCONTRATE Nel periodo l offerta ricettiva in provincia di Lucca, in termini di posti letto, è diminuita complessivamente del 3,7%. Tale riduzione è da attribuire quasi esclusivamente alle strutture alberghiere: nel periodo esaminato gli alberghi riducono l offerta di posti letto del 10,5%, mentre le strutture non alberghiere fanno registrare incrementi dell offerta, particolarmente significativi per gli agriturismo (+39,5%) e affittacamere, appartamenti e residence (+29,2%). Sotto il profilo territoriale la riduzione di ricettività si è concentrata in Versilia (-6,4%), mentre le altre aree hanno fatto registrare significativi incrementi dell offerta (+9,3% Garfagnana, +7,6% Media Valle del Serchio, +14,4% Area lucchese). A livello provinciale oltre il 50% dell offerta ricettiva (in termini di posti letto) è di tipo alberghiero, il 36% nei campeggi, il 6% in camere, residence e case/appartamenti vacanze, il 2% in agriturismo. Struttura dell'offerta ricettiva (2003) per area (% posti letto) PROVINCIA LUCCA SEL 5 - Area lucchese SEL 4 Versilia SEL 3.2 Valle del Serchio - Media Valle SEL 3.1 Valle del Serchio - Garfagnana 0% 20% 40% 60% 80% 100% Alberghi Campeggi Camere, Residence, Case e app. Residenze turistico alberghiere Agriturismo Altre strutture Elaborazione su dati Provincia di Lucca 200

13 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI PRESENZA E PRESSIONE TURISTICA (D/P) Presenze turistiche e densità rispetto ai residenti e alla superficie territoriale Rapporto tra turisti e residenti 2001 (minima, media e massima mensile) Densità territoriale turisti 2001 (minima, media e massima mensile) 15,0% 60 presenze/residenti 12,5% 10,0% 7,5% 5,0% 2,5% presenze/kmq ,0% APT Lucca APT Versilia Provincia Lucca Minima 0,0% 0,5% 0,5% Media 1,0% 4,6% 2,5% Massima 1,8% 13,4% 6,8% 0 APT Lucca APT Versilia Provincia Lucca Minima 0,6 2,3 1,0 Media 1,4 20,2 5,2 Massima 2,7 59,2 14,0 Elaborazione su dati Provincia di Lucca Indice di crescita delle presenze turistiche indice 1991 = SEL 3.1 Valle del Serchio - Garfagnana SEL 4 - Versilia Provincia di Lucca SEL 3.2 Valle del Serchio - Media Valle SEL 5 - Area lucchese Elaborazione su dati Provincia di Lucca 201

14 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI DEFINIZIONE DELL INDICATORE E METODOLOGIA DI CALCOLO Per valutare l intensità della pressione turistica sul territorio sono stati elaborati due indicatori: - la densità dei turisti rispetto ai residenti, calcolata come rapporto percentuale tra le presenze medie giornaliere (presenze turistiche annue/365) e gli abitanti, - la densità territoriale dei turisti, calcolata dividendo le presenze medie giornaliere per i kmq di superficie. Per gli ambiti territoriali delle Aziende di Promozione Turistica (APT) Lucca e Versilia, grazie alla disponibilità dei dati di presenza turistica mensile, è stato possibile calcolare, per i due indicatori, le densità massime e minime, riferite rispettivamente alle presenze medie giornaliere nei mesi di presenza massima (agosto) e minima (gennaio). OBIETTIVO AMBIENTALE AUSPICABILE Diminuire la pressione attraverso una migliore distribuzione spaziale delle presenze ed incentivare forme di turismo sostenibile (a basso impatto ambientale). EVIDENZE RISCONTRATE Le presenze turistiche in provincia di Lucca, nel 2002, sono state di oltre 3,3 milioni, concentrate per la maggior parte in Versilia (oltre 2,5 milioni). Benché a livello medio provinciale la pressione turistica non risulti molto elevata, con valori medi annui di densità di turisti rispetto ai residenti del 2,5% e di densità territoriale pari a 5,2 presenze giornaliere/kmq, si registrano tuttavia picchi stagionali significativi (mesi estivi, agosto in particolare), decisamente elevati in Versilia (densità turisti/residenti del 13,4% e densità territoriale di 59,2 turisti/kmq). I più elevati livelli di pressione turistica si osservano nei comuni di Forte dei Marmi, Viareggio e Pietrasanta. Analizzando l evoluzione delle presenze turistiche nel periodo , si osserva a livello provinciale un progressivo aumento (+34% nell intero periodo), particolarmente marcato tra il 1996 e il Tale aumento di presenze interessa, seppure in maniera diversificata, tutte le aree del territorio provinciale. Gli incrementi più significativi, in termini percentuali, si osservano nell Area lucchese (oltre il 200% di incremento nel periodo analizzato) e in Garfagnana (oltre il 230% di incremento nel periodo analizzato). 202

15 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI Presenze turistiche per area e indici di pressione turistica Rapporto turisti Densità territor. Presenze turistiche Comuni residenti turisti SEL 3.1 Valle del Serchio - Quadrante Garfagnana Camporgiano ,3% 0,0 Careggine ,3% 0,1 Castelnuovo di Garfagnana ,0% 2,1 Castiglione di Garfagnana ,0% 0,8 Fosciandora ,0% 0,0 Gallicano ,8% 1,0 Giuncugnano ,6% 0,7 Minucciano ,9% 0,8 Molazzana ,4% 0,1 Piazza al Serchio ,5% 0,5 Pieve Fosciana ,7% 0,6 San Romano in Garfagnana ,4% 0,2 Sillano ,0% 0,0 Vagli Sotto ,3% 0,4 Vergemoli 0,0% 0,0 Villa Collemandina ,0% 0,8 TOTALE SEL ,0% 0,5 SEL 3.2 Valle del Serchio - Quadrante Media Valle Bagni di Lucca ,5% 0,2 Barga ,6% 5,4 Borgo a Mozzano ,8% 0,8 Coreglia Antelminelli ,4% 0,4 Fabbriche di Vallico ,3% 0,1 TOTALE SEL ,6% 1,0 SEL 4 - Versilia Camaiore ,9% 17,5 Forte dei Marmi ,3% 140,5 Massarosa ,3% 0,7 Pietrasanta ,0% 34,7 Seravezza ,8% 2,7 Stazzema ,6% 0,3 Viareggio ,9% 91,1 TOTALE SEL ,6% 20,2 SEL 5 - Area Lucchese Altopascio ,1% 4,7 Capannori ,4% 1,1 Lucca ,1% 4,7 Montecarlo ,6% 1,6 Pescaglia ,7% 0,3 Porcari ,1% 0,4 Villa Basilica 0,0% 0,0 TOTALE SEL ,8% 2,4 TOTALE PROVINCIA ,5% 5,2 Elaborazione su dati Provincia di Lucca 9 Le presenze turistiche nel totale provincia risultano superiori alla somma delle presenze turistiche comunali riportate nella tabella, in quanto per alcuni comuni non è disponibile il dato disaggregato a livello comunale 203

16 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE (P) Aziende sottoposte agli obblighi ex art. 6 e art. 8 D.Lgs 334/1999 (Seveso bis) Industrie a rischio di incidente rilevante numero industrie art. 6 (notifica) art. 8 (rapporto sicurezza) Provincia di Lucca Toscana Elaborazione su dati Ministero dell Ambiente DEFINIZIONE DELL INDICATORE E METODOLOGIA DI CALCOLO L indicatore si basa sulla definizione di stabilimento a rischio di incidente rilevante fornita dal D. Lgs n. 334/99 (che innova la legge Seveso del 1988). Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante sono individuati in base alla quantità e alla pericolosità intrinseca delle sostanze e dei preparati prodotti, utilizzati, manipolati o depositati, compresi quelli che possono generarsi in caso d incidente. Le sostanze considerate sono circa trenta, per ciascuna delle quali sono indicati due valori soglia. Inoltre il decreto legislativo individua, sulla base del superamento dei diversi livelli di soglia, gli obblighi spettanti al gestore e in particolare una notifica (art.6) oppure anche un rapporto di sicurezza (art.8), attestante l avvenuta valutazione dei rischi. OBIETTIVO AMBIENTALE AUSPICABILE Ridurre il grado di rischio di accadimento di incidenti rilevanti e ridurre la frequenza e la magnitudo degli eventi incidentali. EVIDENZE RISCONTRATE In provincia di Lucca si registra oggi un numero limitato di stabilimenti che presentano un rischio di incidente rilevante, secondo la definizione e i limiti (relativi alla quantità e pericolosità di sostanze depositate e impiegate nei processi) del D.Lgs 334/1999 conosciuto come Seveso bis. Sono infatti presenti complessivamente solo 3 stabilimenti: due depositi di gas liquefatti (nei comuni di Porcari e Altopascio) e uno stabilimento chimico e petrolchimico (nel comune di Porcari), assoggettati all obbligo di predisposizione di un rapporto di sicurezza (art. 8). 204

17 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI IMPIANTI SOGGETTI ALLE NORME IPPC (P) Impianti soggetti all'applicazione del D.Lgs 372/1999 Impianti soggetti a IPPC in provincia di Lucca Ripartizione per tipologia Gestione rifiuti; 7; 11% Produzione e trasformazione dei metalli; 5; 8% Altro; 2; 3% Industria chimica; 3; 5% Carta; 42; 70% Industria dei prodotti minerali; 2; 3% Elaborazione su dati Provincia di Lucca DEFINIZIONE DELL INDICATORE E METODOLOGIA DI CALCOLO Il D.Lgs n. 372/1999, di recepimento della direttiva IPPC (Integrated Prevention and Pollution Control), disciplina il rilascio, il rinnovo e il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale degli impianti esistenti, nonché le modalità di esercizio degli impianti medesimi e si applica ad alcune tipologie di attività industriali e di servizi (individuate nell allegato I al decreto). Al fine di ottenere il rilascio o il rinnovo della autorizzazione integrata ambientale i gestori degli impianti devono presentare all Autorità competente (allo stato attuale la Regione, ma la competenza dovrebbe essere trasferita alle Province) una apposita domanda di autorizzazione, corredata di una relazione tecnica che illustri i dati caratteristici relativi agli input e output ambientali (fabbisogni di materie prime, acqua, energia, emissioni in aria, acqua, suolo, produzione di rifiuti). Ciò richiede, di fatto, l effettuazione di un analisi integrata e complessiva del consumo e dell inquinamento potenziali dall impianto. La Regione Toscana, con DGR n. 841/2002, ha definito il calendario per la presentazione delle domande e i criteri per la predisposizione della domanda stessa e della relativa relazione tecnica. Il calendario per la presentazione della domanda, più volte modificato, prevede le seguenti scadenze: - entro il 28 febbraio 2003 presentazione della Scheda A identificativa degli impianti (DGR n. 38/2003); - entro il 31 marzo 2004 (31 luglio 2004 per l industria chimica) presentazione delle domande di autorizzazione integrata ambientale (DGR n. 1128/2003) Allo stato attuale, i gestori degli impianti hanno quindi presentato le schede identificative, sulla cui base è stato costruito il presente indicatore, che censisce gli impianti soggetti a IPPC presenti sul territorio provinciale e il relativo settore di attività. 205

18 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI OBIETTIVO AMBIENTALE AUSPICABILE Il D.Lgs 372/1999 è finalizzato al raggiungimento di un elevato livello di protezione ambientale e di efficienza ambientale delle imprese, mediante la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento con l'applicazione delle migliori tecniche disponibili. L'applicazione della norma dovrebbe favorire l'introduzione di tecnologie più pulite nei processi produttivi riducendo gli impatti delle attività industriali. EVIDENZE RISCONTRATE In provincia di Lucca si registrano 61 impianti soggetti alle norme IPPC, la maggior parte dei quali appartiene al settore cartario (42). Al settembre 2003 per nessuno degli impianti è stata presentata la domanda di autorizzazione integrata ambientale. 206

19 ATTIVITÀ MOBILITÀ ECONOMICHE E TRAFFI EFFETTI AMBIENTALI DELL INDUSTRIA (P) Contributo delle attività industriali alle emissioni e ai consumi totali 100% Effetti ambientali delle attività industriali: contributo alle emissioni e consumi totali (%) 80% 71,4% 77,1% 60% 58,3% 54,5% 55,4% 51,8% 40% 29,8% 28,4% 20% 5,0% 14,6% 0% Fabbisogni idrici Consumi energia elettrica Consumi energia totali Emissioni CO Emissioni COV Emissioni PM10 Emissioni NOx Emissioni SOx Emissioni gas serra Produzione rifiuti* Elaborazione su dati analizzati negli altri capitoli del presente Rapporto Evoluzione degli effetti ambientali delle attività industriali 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% Consumi energia totali Consumi energia elettrica Produzione rifiuti* Elaborazione su dati analizzati negli altri capitoli del presente Rapporto *per la produzione rifiuti, il contributo è calcolato con riferimento a tutte le attività produttive, inclusi i settori agricoltura e terziario 207

20 SEZIONE II II - SETTORI DI DI ATTIVITÀ (DRIVING FORCE) E FATTORI ANTROPICI DEFINIZIONE DELL INDICATORE E METODOLOGIA DI CALCOLO La valutazione degli effetti ambientali dell industria é effettuata esplicitando il contributo percentuale dell industria nella determinazione dei fattori di pressione (fabbisogni idrici, consumi energetici, emissioni in atmosfera di inquinanti e gas serra, produzione rifiuti) analizzati negli altri capitoli del presente rapporto. OBIETTIVO AMBIENTALE AUSPICABILE Controllare e ridurre le pressioni ambientali dell industria e ottimizzarne la gestione. EVIDENZE RISCONTRATE In provincia di Lucca il settore industriale contribuisce in maniera variabile ai carichi ambientali. Generalmente non costituisce la principale fonte di impatto sotto il profilo delle emissioni in atmosfera, mentre fornisce un contributo prevalente, in alcuni casi particolarmente rilevante, per tutti gli altri fattori di pressione analizzati. Con riferimento alle emissioni in atmosfera, secondo le stime dell Inventario Regionale delle Sorgenti Emissive, relative al 1995, il peso dell industria risulta prevalente per le sole emissioni di SO x (55,4%). Il peso dell industria risulta invece decisamente elevato per quanto riguarda la produzione di rifiuti (77,1%, considerando però anche i rifiuti speciali prodotti dai settori agricolo e terziario) e i consumi di energia elettrica (71,4%), e comunque rilevante per quanto riguarda i fabbisogni idrici (58,3%), i consumi energetici complessivi (54,5%) e le emissioni di gas serra (51,8%). Per i consumi energetici e la produzione di rifiuti, essendo disponibili serie storiche di dati, è stato possibile analizzare anche l evoluzione nel tempo degli effetti ambientali del settore industriale. In termini di consumi di energia totale, dal 1990 ad oggi si osserva un significativo incremento del peso dell industria (dal 39,3% al 54,5%), che pare tuttavia essersi stabilizzato a partire dal Nello stesso periodo si osserva un andamento analogo anche per i consumi di energia elettrica: in questo caso, però, l incremento del contributo industriale è meno significativo (dal 65,9% al 71,4%) e la stabilizzazione si rileva già a partire dal Con riferimento alla produzione di rifiuti, nei tre anni di osservazione non si rilevano variazioni significative nel contributo delle attività produttive. Scheda di approfondimento Gli effetti ambientali del DISTRETTO CARTARIO 10 Con decisione della Giunta Regionale n. 15 del 3/2/2003 è stata individuata l area di criticità ambientale del distretto cartario, identificata con il Sel 5 Area lucchese, comprendente 7 comuni: Capannori, Porcari, Lucca, Altopascio, Montecarlo, Pescaglia, Villa Basilica. Il distretto industriale di Capannori, individuato con DCR n. 69 del 21/02/2000, è costituito invece da 12 comuni: Altopascio, Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Capannori, Castelnuovo di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vallico, Gallicano, Pescia (PT), Porcari, Villa Basilica. Le principali problematiche ambientali di tale area, correlate alla presenza di oltre 200 aziende operanti nel settore cartario/cartotecnico, sono gli elevati consumi idrici ed energetici, la produzione di rifiuti, l inquinamento atmosferico e il rumore. E da evidenziare inoltre il problema della subsidenza, legato all emungimento dalla falda di ingenti quantitativi di acqua. Nella tabella seguente sono descritte sinteticamente le principali pressioni ambientali della filiera del 10 Tratto dal Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA) della Toscana Volume

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