Roma 26 settembre 2012, Palazzo Altieri Donne, Banche e Sviluppo

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1 Roma 26 settembre 2012, Palazzo Altieri Donne, Banche e Sviluppo Relazione della dottoressa Mirella Ferlazzo Presidente del Tavolo a supporto dell internazionalizzazione dell imprenditoria femminile Ministero dello Sviluppo Economico WORKSHOP N. 3 LE DONNE I SERVIZI FINANZIARI E L IMPRENDITORIA FEMMINILE Ringrazio gli organizzatori dell invito e dell opportunità di fare conoscere le iniziative che il Ministero ha in atto sui temi dell imprenditoria femminile e dello sviluppo delle politiche legate all internazionalizzazione delle imprese. L esiguità delle risorse finanziarie, sempre limitate rispetto agli obiettivi ed alle necessità, impone infatti a tutti i soggetti preposti a facilitare le iniziative a favore dello sviluppo dell impresa e nel caso specifico a favorire l internazionalizzazione economica e produttiva, l obbligo di fare sistema, di evitare duplicazioni e di produrre energie positive. Il Ministero dello sviluppo economico è necessariamente in prima linea sul fronte delle proposte e delle iniziative normative rivolte al mondo delle imprese, alla ricerca di soluzioni innovative che le aiutino ad affrontare le sfide della globalizzazione e della competitività sui mercati internazionali. L orizzonte delle nostre imprese è ormai quello mondiale e l unico modo che si ha per continuare a crescere è aprirsi al mondo e accettare le sfide dei mercati nella consapevolezza che l export è un fattore trainante della crescita del reddito nazionale. Le aziende che hanno accettato la sfida di guardare oltre il proprio orizzonte immediato per afferrare le opportunità internazionali risultano le più competitive e

2 innovative ma l internazionalizzazione rappresenta un importante fonte di potenziale ancora non pienamente utilizzato dalla Piccole e Medie Imprese. Alla fine di quest anno il mercato unico festeggia i suoi primi vent anni e nonostante i grandi progressi offerti alle aziende europee dall abolizione delle frontiere e dei controlli doganali, la frammentazione dei mercati nazionali sussiste ancora e costituisce un ulteriore fonte di potenziale di crescita inutilizzato. Per esempio il mercato unico non è ancora pronto per il commercio on line e molti fornitori di servizi che tentano di espandersi oltre i confini del proprio paese devono fare i conti con alcuni ostacoli anche di natura burocratica. Tra i paesi europei l Italia è quello con il più alto numero di piccole e medie imprese: esse sono pari a 4,4 milioni e rappresentano circa il 99,4 per cento del sistema produttivo italiano. Le Piccole e Medie Imprese costituiscono inoltre il 99,5 per cento delle imprese italiane che esportano all estero, contribuendo con ben il 66,8 per cento al volume delle nostre vendite al di fuori del territorio nazionale. Danno occupazione ad oltre 3,1 milioni di persone, pari al 63,7 per cento del numero degli addetti complessivi operanti nel settore. Ma tra le Piccole e Medie Imprese italiane solo duecentomila sono internazionalizzate e l obiettivo che il nostro Ministero si pone è di spingere sull acceleratore dell internazionalizzazione passando dall attuale 4% al 25%, ovvero dalle attuali a imprese. Naturalmente tra le piccole, anzi micro imprese italiane un posto importante occupano le imprese femminili, il cui trend di crescita in questi anni è stato positivo (+0,2%) contrariamente a quello maschile, che ha registrato un trend negativo. Per un rapporto completo sulle imprese italiane al femminile rinvio al 2 rapporto nazionale curato dall Unioncamere, ricco di dati e di suggestioni, ma dal quale voglio ricavare solo alcuni elementi utili alla comprensione delle iniziative che il Ministero intende portare avanti su questo settore specifico. Le imprenditrici femminili hanno un livello di partecipazione al mondo imprenditoriale molto al di sotto delle proprie potenzialità, pur se negli anni hanno accresciuto una presenza che promette di occupare molti spazi attraverso nuove attività economiche, l acquisto o il subentro in quelle esistenti. Inoltre le imprese femminili utilizzano poco i servizi di assistenza e consulenza, tendono a fare da sole e si costruiscono strategie di sviluppo e di resistenza nei momenti di crisi, contando prevalentemente sulle proprie forze, manifestando dunque un più forte bisogno di servizi a supporto della competitività, soprattutto per quanto riguarda l innovazione.

3 Di contro le imprese femminili, proprio per una gestione finanziaria molto cauta e prudente sono state quelle che hanno reagito meglio alla crisi degli ultimi anni ed inoltre è unanimamente riconosciuto, a livello mondiale, che le imprese con un alto numero di manager donne o con una forte presenza femminile fanno registrare quasi il doppio di profitti di un azienda tradizionale. Dunque l apporto delle donne al sistema economico e lo sviluppo delle imprese femminili equivale a grandi benefici economici per tutti. Servono pertanto strumenti per crescere, per aprirsi ai contesti internazionali e costruzione di alleanza a tutti i livelli. Il Ministero ha avviato tale attività di promozione all estero dell imprenditoria femminile già dal 2007 promuovendo appositi Fori dedicati a questo tema a Milano e Bari, ma soprattutto ha patrocinato l organizzazione del Foro euro-latinoamericano delle donne che si è costituito nel 2010 a Milano. Il Foro è una piattaforma internazionale il cui obiettivo è sensibilizzare, promuovere e realizzare azioni a favore del rafforzamento delle relazioni Unione Europea- America Latina, secondo una visione trasversale di genere, rivolta a tutte le donne dell Unione Europea e dell America Latina che hanno l intento di stimolare la partecipazione femminile nei processi decisionali, politici ed economici. Il Foro ha organizzato due seminari di approfondimento a Roma ed a Milano il 28 ed il 30 marzo di quest anno volti a migliorare la conoscenza del rapporto Unione Europea- America latina e di come le donne possono partecipare attivamente all economia delle due regioni, in preparazione del prossimo Vertice EULAC che si terra a Santiago del Cile prossimamente. I risultati emersi nel corso di questi incontri, gli stimoli che sono pervenuti dai partecipanti delle due regioni del mondo hanno indotto il Ministero a costituire un apposito Tavolo a supporto dell internazionalizzazione dell imprenditoria femminile, con particolare riguardo alle medie e piccole imprese, al fine di trovare strumenti e soluzioni per consentire a queste realtà di crescere e di aprirsi alle sfide internazionali. L intento è di mettere insieme tutte le esperienze del mondo pubblico e privato ed infatti oltre ai soggetti istituzionali ( MEF, MAE, Sistema camerale) al tavolo sono presenti gli enti impegnati nel sostegno all internazionalizzazione delle imprese (Agenzia ICE, Simest, Sace, Abi, Invitalia), nonchè alcune tra le più importanti associazioni impegnate nello sviluppo delle imprese femminili.

4 Sono già state evidenziate alcune ipotesi di azioni che potrebbero essere messe in campo per favorire lo sviluppo di attività a sostegno dell imprenditoria femminile, quali: Diffusione di migliori informazioni e una più mirata conoscenza degli strumenti già esistenti a sostegno dell imprenditoria italiana che vuole realizzare attività all estero e con l estero, gestiti dai diversi soggetti che operano nel campo dell internazionalizzazione Individuazione di canali di informazione mirati per comunicare con periodicità le informazioni e le novità, le buone prassi più rilevanti relativamente alla promozione dell internazionalizzazione delle imprese femminili Individuare una formazione specifica per lo sviluppo dell imprenditoria femminile che sceglie di internazionalizzarsi Audizioni e incontri con le realtà più significative esistenti per l ascolto e la diffusione di buone prassi consolidate. Il Tavolo sta lavorando alla ricognizione di tutti gli strumenti esistenti ed ha individuato nel costituendo progetto ITH Italia lo strumento più idoneo per raccogliere e mettere a sistema le informazioni rivolte a facilitare e semplificare le procedure per lo sviluppo dell internazionalizzazione delle nostre PMI all estero. Nella consapevolezza di questo contesto e della necessità di supportare la Trade facilitation quale fattore che nei prossimi anni rappresenterà la principale spinta al commercio internazionale, il Ministero e l ABI hanno firmato un apposito protocollo d intesa il 22 febbraio 2011, che prevede l avvio di una piattaforma di sistema denominata International Trade Hub Italia (ITHI). Gli obiettivi generali di tale progetto riguardano: - La facilitazione ed integrazione nell espletamento delle pratiche amministrative e burocratiche e nell accesso ai documenti; - La dematerializzazione e l efficentamento dei processi aziendali di interconnessione con la Pubblica Amministrazione; - L espansione dei volumi di export nel paese; - La diminuzione dei tempi necessari nei controlli all importazione e relativi costi; - Il supporto nella erogazione di servizi info informativi, consulenziali e finanziari all import-export; - Il supporto agli investimenti diretti nel paese da parte di operatori esterni.

5 L esigenza del Mi.S.E. è quella di realizzare una piattaforma tecnologica che, sulla scorta di quanto realizzato in altri paesi ed auspicato dalle raccomandazioni ONU abiliti una unica finestra di accesso agli operatori import-export italiani da cui poter svolgere tutte le pratiche informative ed amministrative legate al commercio estero. In collegamento con questo progetto, la cui piattaforma è in stato di definizione, l ipotesi avanzata all interno del Tavolo è di creare un Punto di accesso rosa dedicato all imprenditoria femminile dove trovino risposta e collocazione tutte le esigenze prospettate. L Abi è partner di questo ambizioso progetto nel quale si prevede l ingresso di altri soggetti potenziali partecipanti, nella convinzione e nella speranza che si comprenda la potenzialità e l innovatività di questo strumento sul quale il Ministero ha già impegnato importanti risorse finanziarie, a beneficio del sistema delle imprese che intendono internazionalizzarsi.