LINEE GUIDA OPERATIVE E METODOLOGICHE PER L APPLICAZIONE DI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE ALLE AZIENDE DEL SETTORE DEL PARMIGIANO REGGIANO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LINEE GUIDA OPERATIVE E METODOLOGICHE PER L APPLICAZIONE DI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE ALLE AZIENDE DEL SETTORE DEL PARMIGIANO REGGIANO"

Transcript

1 LINEE GUIDA OPERATIVE E METODOLOGICHE PER L APPLICAZIONE DI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE ALLE AZIENDE DEL SETTORE DEL PARMIGIANO REGGIANO Dicembre 2003

2 Redazione Dott. Guido Croce Supervisione e coordinamento Dott.ssa Carlotta Ranieri Dott. Massimiliano Miselli

3 SOMMARIO 1 SEZIONE A: ELEMENTI INTRODUTTIVI IL SETTORE DEL PARMIGIANO REGGIANO DI FRONTE ALLA SFIDA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE COS E UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PERCHÈ DOTARSI DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE 14 2 SEZIONE B: PROGETTARE E REALIZZARE UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE NEL COMPARTO CONSERVIERO LINEE GUIDA SCOPO E STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA FASI OPERATIVE FASE 0: Acquisizione informazioni e risorse umane da coinvolgere FASE 1: Analisi Ambientale iniziale Descrivere il ciclo produttivo Identificare gli aspetti ambientali Quantificare gli aspetti ambientali Valutare gli aspetti ambientali Determinare priorità e significatività Gli aspetti ambientali indiretti Redazione del Rapporto di analisi FASE 2: Politica e Programma ambientale Politica Ambientale Programma Ambientale FASE 3: Struttura organizzativa e Sistema procedurale Considerazioni e indicazioni generali sull elaborazione delle procedure Impostazione della struttura del sistema di gestione ambientale Pianificazione Attuazione e funzionamento 60

4 Controlli e azioni correttive Redazione Manuale di sistema FASE 4: Audit ambientale interno FASE 5: Elaborazione della Dichiarazione ambientale SEZIONE C: TECNICHE E TECNOLOGIE DI BUONA GESTIONE AMBIENTALE CONSUMI ENERGETICI Fonti energetiche Impianto termico per la produzione di vapore (caldaia) Sistema di distribuzione del vapore Sistemi di compressione dell aria Processi di raffreddamento SCARICHI IDRICI Ispezioni Contenimento delle perdite Copertura delle aree di stoccaggio Contenimento secondario ad uso degli stoccaggi Prelavaggio e lavaggio a secco Detergenti Trattamento degli scarichi CONSUMI IDRICI Dispositivi di erogazione dell acqua e relative prassi di gestione Istallazione di contatori Unità di ricircolo Consumi extra processo RIFIUTI Valorizzazione dei rifiuti organici/sottoprodotti Acquisti SOSTANZE PERICOLOSE Sostanze per sistemi di refrigerazione... 85

5 3.5.2 Altre sostanze pericolose RUMORE 86 Glossario SEZIONE D: APPENDICI ED ALLEGATI Appendice A.0 - Elenco documentazione preliminare per l'introduzione di SGA in azienda Appendice A.1 Format Lista attività Appendice A.2 Format Lista Aree Omogenee Appendice A.3 Lista Fattori di impatto ambientale Appendice A.4 Format Matrice degli aspetti Appendice A.5 Format Documento di Archiviazione Appendice A.6 Scale degli indici per la valutazione degli aspetti ambientali Appendice A.7 Matrice delle priorità Appendice A.8 Format Tavole di priorità per classe Appendice A.9 Format Tavole di priorità per fattore Appendice A.10: Matrice per identificazione aspetti ambientali indiretti Appendice A.11: Scala dell indice di controllabilità Appendice A.12: Scala dell indice di entità Appendice A.13: Scheda di valutazione degli Aspetti Ambientali Indiretti Appendice A.14: Matrice di valutazione degli Aspetti Ambientali Indiretti Appendice A.15 Format Programma Ambientale Appendice A.16 Format procedura Appendice A.17 Struttura Mansionario Appendice A.18 Format Registro delle disposizioni legislative e regolamentari Appendice A.19 Format Registro degli aspetti 115

6 4.21 Appendice A.20 Indice del Manuale del Sistema di gestione Ambientale Appendice A.21 Format Piano di audit Appendice A.22 - Format Schede di programmazione Audit Appendice B.1 - Lista di criticità ambientali classiche per aziende del settore del Parmigiano Reggiano Appendice B.2.a Esempio di Procedura gestionale per l identificazione, valutazione e registrazione degli aspetti ambientali significativi all interno di un azienda del settore del Parmigiano Reggiano Appendice B.2.b Esempio di procedura gestionale elaborata per l attività di auditing all interno di un azienda del settore del Parmigiano Reggiano Appendice B.3 Ipotesi di lista di procedure operative da elaborare per aziende del comparto del Parmigiano Reggiano Appendice B.4 Esempio di Procedura Operativa di gestione ed analisi della qualità degli scarichi liquidi in un azienda del settore del Parmigiano Reggiano Appendice B.5 Elenco procedure di Sistema da elaborare all interno di un azienda del comparto del Parmigiano Reggiano che decida di dotarsi di un Sistema di gestione ambientale secondo standard ISO o EMAS. 138 ALLEGATO I Elementi di confronto tra ISO e EMAS (Reg.761/2001) 141 ALLEGATO II Testo integrale del Regolamento 761/2001 (EMAS 2) 143

7 PREMESSA Le Linee guida operative e metodologiche per l applicazione di Sistemi di Gestione ambientale alle aziende del settore del Parmigiano Reggiano rientrano nell ambito degli interventi che l amministrazione Provinciale di Parma - Assessorato Ambiente ha adottato per promuovere la diffusione dei sistemi di gestione ambientale (ISO o EMAS) nelle imprese appartenenti al settore agroalimentare. Il lavoro, coordinato e realizzato da ERVET Politiche per le Imprese S.p.a,, è frutto dell esperienza che l Agenzia di Sviluppo ha maturato nella diffusione di tali sistemi sul territorio regionale; in particolare con il progetto pilota finanziato dalla Regione Emilia-Romagna Promozione dello sviluppo sostenibile in Emilia Romagna: progetti integrati per la diffusione dell EMAS e delle Cleaner Production e per l informazione e l educazione ambientale, e con la redazione delle Linee guida operative e metodologiche per l applicazione di sistemi di gestione ambientale alle aziende della filiera del prosciutto di Parma e delle Linee guida operative e metodologiche per l applicazione di sistemi di gestione ambientale alle aziende del comparto conserviero di Parma. Tramite queste Linee guida si intendono fornire alle aziende del settore del Parmigiano Reggiano gli strumenti metodologico-operativi necessari ad una corretta comprensione delle principali problematiche ambientali connesse al proprio ciclo produttivo e ad una conseguente migliore gestione delle stesse. L obiettivo ultimo è di favorire l introduzione in azienda di sistemi di gestione ambientale affinché l intero settore possa dimostrare di muoversi in modo efficace e consistente verso lo sviluppo sostenibile. 7

8 1 SEZIONE A: ELEMENTI INTRODUTTIVI 1.1 IL SETTORE DEL PARMIGIANO REGGIANO DI FRONTE ALLA SFIDA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE L Emilia-Romagna rappresenta la seconda regione italiana, dopo la Lombardia, per importanza dell industria di trasformazione agroalimentare; insieme, le due regioni contribuiscono per quasi il 40% al valore aggiunto dell agroalimentare nazionale. La forte integrazione tra agricoltura ed insieme di attività industriali e commerciali che si sono sviluppate attorno ad essa, caratterizza la regione come un vero e proprio sistema agroalimentare articolato in sistemi locali, sia in forma distrettuale sia con configurazione di poli industriali (Parmigiano Reggiano, carni suine, carni avicole, pomodoro, pasta, ecc.). All interno di questo sistema una posizione di primo ordine è occupata dalla provincia di Parma la cui fama per l elevata qualità dei propri prodotti alimentari è nota internazionalmente. Tale fama è dovuta in particolare alla produzione del Parmigiano Reggiano considerato, ormai, un settore storico (il Parmigiano Reggiano viene prodotto infatti dal XIII secolo). Tale produzione è molto significativa per l economia parmense: la sola Provincia di Parma possiede il 39% del totale dei caseifici dell intero settore, ben 216 su 547 aziende e produce più del 36% delle forme di Parmigiano Reggiano (ovvero, relativamente alla produzione del 2002, i caseifici del parmense hanno realizzato più di 1 milione di forme su un totale di quasi 3 milioni). La produzione complessiva di Parmigiano-Reggiano si è sostanzialmente stabilizzata negli ultimi anni, a fronte di un sensibile aumento, accompagnato spesso da forti fluttuazioni, della produzione di Grana Padano, il più diretto concorrente. Dal 1994 il Grana Padano ha superato il Parmigiano-Reggiano, in termini di quantitativi prodotti, subendo peraltro, negli anni successivi, fortissime oscillazioni sia in termini di quantità prodotte che di prezzi di mercato. Il grana padano oltre ad essere prodotto in un territorio più ampio (una zona che va dal Piemonte al Veneto e la zona settentrionale dell Emilia-Romagna) ha un processo di produzione leggermente diverso a quello del Parmigiano Reggiano, ovvero viene utilizzato solo il latte del mattino (non scremato) e la stagionatura delle forme si protrae per almeno 9 mesi e non 12 come previsto nel processo del Parmigiano Reggiano. Complessivamente Parmigiano-Reggiano e Grana Padano rappresentano, da soli, poco meno del 60% della produzione nazionale di formaggi. All interno del settore agro-alimentare il problema del mantenimento della qualità del prodotto e della concorrenza di prodotti di qualità inferiore è stato affrontato, attraverso misure di tutela, a partire dal 1954, anno in cui è stata emanata la legge N. 125 per la tutela delle denominazioni di origine tipiche dei formaggi. Negli anni successivi si è continuato sulla strada della tutela del prodotto tipico: - nel 1955 attraverso il DPR 30/08, N.1269 si è ottenuto il riconoscimento delle denominazioni circa i metodi di lavorazione, le caratteristiche merceologiche e le zone di produzione formaggi; 8

9 - successivamente il DM 17 giugno 1957 ha decretato circa l incarico di vigilanza sulla produzione ed il commercio del Parmigiano Reggiano; - l iter di tutela si è concluso con l assegnazione della Denominazione d Origine Protetta (D.O.P), secondo la norma europea del Reg. CEE 2081/92 ed il riconoscimento del Reg. (CE) N. 1107/96. All importanza economica del settore del Parmigiano Reggiano nell economia provinciale fanno da contraltare alcuni elementi che necessitano di essere presi in considerazione congiuntamente: 1. pressione sull ambiente l attività di lavorazione e trasformazione del Parmigiano Reggiano comporta, impatti più o meno consistenti sull ambiente naturale (es. scarichi liquidi, consumi idrici, consumi energetici, etc.); 2. vulnerabilità dell area il territorio parmense è caratterizzato da una forte sensibilità all inquinamento da composti eutrofizzanti (in particolare nitrati) sia per quanto riguarda le acque superficiali, alcune delle quali già presentano fenomeni di degrado, sia per le acque di falda. In particolare il Dlgs. 152/99 indica la zona delle conoidi del parmense come area sensibile alla contaminazione da nitrati della falda acquifera. In diverse zone della provincia, inoltre, il notevole emungimento di acqua dal sottosuolo ha contribuito a fenomeni di subsidenza; 3. dipendenza dalle risorse naturali l acqua viene utilizzata, all interno del processo produttivo del Parmigiano Reggiano, per diverse funzioni quali il raffreddamento del latte, il trattamento termico, la salatura delle forme, le pulizie degli ambienti di lavoro, ecc. La disponibilità di acqua di qualità e in quantità sufficienti rappresenta quindi una risorsa vincolante per l intero settore; 4. crescita della consapevolezza ambientale il successo delle imprese del settore sul mercato sarà direttamente proporzionale alla capacità di assicurare al consumatore italiano ed estero particolari caratteristiche qualitative del prodotto e di sicurezza e compatibilità ambientale del relativo processo di produzione. In sintesi, ci troviamo di fronte al manifestarsi di impatti ambientali (punto 1) su un territorio vulnerabile (punto 2) le cui risorse naturali sono fondamentali per il riprodursi delle attività del comparto (punto 3) e dove il consumatore è sempre più attento alla tutela dell ambiente (punto 4). Emerge quindi chiaramente come non vi sia situazione e momento maggiormente favorevole per gestire in modo pro-attivo le risorse ambientali di cui l area dispone, trasformando le necessarie azioni di tutela dell ambiente da vincoli all economia locale in opportunità. La strategia da perseguire consiste nel tutelare le risorse naturali disponibili, indispensabili per il settore, riducendo la pressione ambientale generata su di esse ma ad un costo, per il sistema produttivo, che va recuperato in termini di immagine, con un incremento del riscontro dell impegno profuso dalle imprese da parte del consumatore e, in generale, presso i principali interlocutori delle imprese (es. Pubblica Amministrazione, Autorità di controllo, etc.). Spinte in tale direzione sono state peraltro intraprese anche dal legislatore, se si considera che negli ultimi anni, sia in generale che con particolare riferimento al settore agro-alimentare, si è assistito ad un progressivo dilagare di normative cogenti e volontarie orientate alla qualità, anche ambientale, dei prodotti e dei processi. Tale tendenza è confermata da una serie di eventi tra cui segnaliamo: 9

10 il processo di armonizzazione legislativa nell Unione Europea, che produce un graduale ma relativamente rapido adeguamento per l Italia a standard più evoluti, comunque più attenti agli aspetti della sicurezza degli alimenti; l evolversi del mercato e della sua organizzazione verso forme di gestione definite e documentabili di prodotti certificati ed identificabili, possibilmente ottenuti attraverso disciplinari stabiliti; la nuova Politica Agricola Comunitaria, espressa in Agenda 2000, le cui principali direttrici si orientano verso la qualità delle produzioni e il rispetto dell ambiente; l introduzione, con il V Programma d Azione dell Unione Europea del 1993, di nuovi strumenti economici volontari quali l etichetta ecologica (ECOLABEL) e il sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS), recentemente rivisti per consentirne la massima diffusione tra le organizzazioni e le imprese degli Stati membri; la presenza di una legislazione più sensibile alle problematiche ambientali a di strumenti agevolativi rivolti alle imprese per l adeguamento degli impianti industriali alla normativa ambientale. I sistemi di gestione ambientale come EMAS, ma anche ISO 14001, rappresentano, in particolare, un opportunità notevole per le singole imprese che intendano gestire in modo sistematico, razionale, organizzato, ripercorribile e riproducibile i propri aspetti ambientali con lo scopo ultimo di incrementare l efficienza ambientale del processo e, di converso, contribuire in modo corresponsabile al miglioramento della qualità dell ambiente locale in generale. 1.2 COS E UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE L EVOLUZIONE I Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) sono stati formalizzati, come standard volontari, nella prima metà degli anni novanta: il Regolamento EMAS n (Environmental Management and Audit Scheme) è del 1993 mentre la norma ISO 14001, nella sua forma definitiva, è stata pubblicata nel Considerato che l avvio di EMAS in Italia ha registrato un certo ritardo rispetto agli altri Stati Membri, dovuto alla costituzione dell Organismo Competente Italiano (Comitato Ecolabel Ecoaudit) 1, si può ritenere che la partenza effettiva dei SGA si collochi nel In quasi 5 anni di attività i siti registrati EMAS in Italia sono 159 e le organizzazioni certificate ISO oltre 2900 (dati aggiornati al 12 novembre 2003) 2. 1 Il Comitato Ecoaudit Ecolabel è stato costituito con D.M. 2/8/95 n. 413 e ssmm. ( 2 L elenco dei siti registrati EMAS si trova all indirizzo quelli certificati ISO all indirizzo 10

11 Il 27 aprile 2001 è entrato in vigore il nuovo regolamento EMAS (Reg. n. 761/2001/CE) 3, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee n. 114/L del 24 aprile Il nuovo Regolamento ha recepito, come riferimento per lo sviluppo del SGA, la sezione 4 della norma ISO rispondendo in modo esplicito e forte all esigenza di contemperare i due standard. Tale nuovo regolamento è corredato dall uscita successiva di due linee guida esplicative: la raccomandazione e la decisione della commissione, entrambe datate 7/09/2001. La raccomandazione (2001/680/CE) contiene, all interno di quattro differenti allegati, gli orientamenti della Commissione relativamente a: - dichiarazione ambientale - partecipazione dei dipendenti allo sviluppo del sistema - individuazione degli aspetti ambientali e loro valutazione - modalità di verifica del sistema in piccole e medie imprese. La decisione (2001/681/CE) riporta, nei tre differenti allegati di cui è composta, orientamenti relativamente: - alle entità che possono essere registrate EMAS - alla periodicità delle verifiche, delle convalide e dell audit - all impiego del logo EMAS. GLI OBIETTIVI L obiettivo dei sistemi di gestione ambientale è di consentire alle imprese di identificare i principali aspetti ambientali, tenerli sotto controllo, coordinare tutte le attività con impatto ambientale e attribuire specifiche responsabilità per la loro gestione. Attraverso la struttura organizzativa, gli interventi tecnico-gestionali e le verifiche periodiche di quanto fatto e dei risultati conseguiti l impresa riesce a garantire che le proprie attività con possibile impatto ambientale siano gestite nell ottica del miglioramento continuo. Gli aspetti ambientali diventano in questo modo parte integrante della gestione aziendale: ogni azienda definisce volontariamente i propri obiettivi di miglioramento, sulla base delle indicazioni di priorità scaturite da un approfondita analisi ambientale, e si impegna per il loro raggiungimento, provvedendo ad effettuare i controlli necessari a garantire la piena efficacia delle azioni pianificate e del sistema di gestione ambientale nel suo complesso. Attraverso questo schema di eco-gestione e verifica interna le aziende sono chiamate alla responsabilità personale e ad un approccio pro-attivo nella tutela ambientale. 3 Il testo completo del Regolamento 761/2001 è disponibile in Allegato II. 11

12 LE FASI La filosofia di fondo alla base dei sistemi di gestione ambientale è quella propria di ogni sistema di gestione (ad es. del Sistema Qualità), ovvero il cosiddetto ciclo di pianificazione, realizzazione, controllo (audit) e revisione che sta alla base dell approccio al miglioramento continuo. Nello schema 1 sono riportate le diverse fasi di introduzione di un sistema di gestione ambientale associate ad un ipotesi di stima del tempo occorrente allo sviluppo di ciascuna: sulla base delle esperienza in imprese di medie dimensioni, l introduzione di un SGA richiede circa un anno di attività. Schema 1 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE (4-6 mesi) POLITICA E PROGRAMMA AMBIENTALE (1-2 mesi) RIESAME (1 mese) STRUTTURA ORGANIZZATIVA E SISTEMA PROCEDURALE (2-3 mesi) AUDIT AMBIENTALE INTERNO (1 mese) DICHIARAZIONE AMBIENTALE (1 mese) Vediamo di seguito sinteticamente quali sono le attività principali per la realizzazione di ciascuna fase e come esse sono tra loro collegate. Per affrontare i problemi ambientali in maniera sistematica si devono innanzitutto analizzare e valutare i principali impatti e punti deboli per determinarne la significatività (Analisi ambientale iniziale fase 1). 12

13 Una volta stabiliti quali sono gli aspetti ambientali significativi sono definiti gli obiettivi generali e strategici (Politica fase 2) e le misure specifiche (Programma fase 2) per l eliminazione e/o riduzione di tali problemi e il miglioramento delle proprie prestazioni ambientali. L attuazione delle misure e, più in generale, la gestione degli aspetti significativi, avviene tramite la definizione della struttura organizzativa e di procedure interne (Struttura organizzativa e sistema procedurale fase 3) che vanno a disciplinare tutte le attività con possibili impatti ambientali. L efficienza e l efficacia del funzionamento del sistema è valutata tramite verifiche periodiche e sistematiche (Audit ambientale interno fase 4) nelle quali sono individuati eventuali nuovi punti deboli. Sulla base di questa fase di controllo ricomincia il ciclo di pianificazione dei nuovi interventi dopo l individuazione e realizzazione delle azioni correttive necessarie (Riesame). Infine, con particolare riferimento ad EMAS, è prevista un attività di comunicazione del proprio impegno in campo ambientale e di diffusione delle proprie performance attraverso la stesura di un documento rivolto all esterno (Dichiarazione ambientale fase 5). Il processo procede con alcuni passaggi esterni, ovvero con la verifica del SGA da parte di un ente terzo accreditato dal SINCERT per l ISO e dal Comitato Eco-audit e Eco-label per EMAS 5. L ente terzo: nel caso di ISO 14001, verifica se il sistema è stato impostato ed applicato secondo la norma, rilasciando, in caso di esito positivo, un certificato valevole per un tempo determinato; nel caso di EMAS, verifica se il sistema è stato impostato ed applicato secondo il Regolamento Comunitario convalidando la Dichiarazione Ambientale. Mentre la certificazione ISO ha termine con il rilascio del certificato, che l impresa può utilizzare per la pubblicità e la promozione nei termini e secondo le modalità previste dall uso del marchio, la convalida della dichiarazione ambientale EMAS non è sufficiente a far terminare il percorso. L impresa che abbia ottenuto la convalida della dichiarazione ambientale provvede a richiedere la registrazione presso il Comitato Eco-audit e Eco-label che, esaminata la dichiarazione ambientale tramite il supporto tecnico dell APAT (Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici), inserisce l organizzazione in un registro pubblico a livello nazionale e comunitario. L impresa, a questo punto, può utilizzare il logo EMAS 6 secondo quanto previsto dal Comitato Ecoaudit Ecolabel. In particolare il logo EMAS non può essere utilizzato sul prodotto in quanto l etichettatura 4 Per un approfondimento sul SINCERT ed il suo ruolo nel sistema di certificazione ambientale si veda il sito 5 Per EMAS si veda, al riguardo, l elenco dei verificatori accreditati, le procedure per il loro accreditamento e la procedura per la registrazione delle organizzazioni nel sito del Comitato Ecoaudit Ecolabel (indirizzo internet: ). 6 Informazioni utili relative all utilizzo del logo EMAS (art. 8 del Reg. N. 761/2001) sono esplicitate nell Allegato III della Decisione della Commissione del 7 settembre N. 2001/681/CE. (si veda a proposito ) 13

14 ecologica è campo di applicazione del Regolamento Comunitario per l ECOLABEL che prevede il rispetto di particolari requisiti specifici per determinate categorie di prodotto 7. Nello schema 2 si riassume brevemente il flusso di fasi esterne all impresa nell ambito dei due standard. ISO Schema 2 Impresa Organismo di certificazione accreditato Rilascio del certificato EMAS Impresa Verificatore ambientale accreditato Convalida della Dichiarazione Ambientale Comitato Ecoaudit Ecolabel Registrazione dell organizzazione 1.3 PERCHÈ DOTARSI DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Ad oggi sono sempre di più le aziende del settore che mettono in atto una serie di processi e impiegano risorse per ottenere una qualche forma di certificazione, attualmente sono più di 400 le aziende alimentari certificate ISO 9001:2000 e 70 quelle che hanno adottato un SGA in base alla Norma ISO 14001, invece nella Provincia di Parma le aziende certificate ISO 9001 e ISO sono quasi 100 e 30 rispettivamente. In un momento come quello attuale infatti, in cui il settore alimentare è travolto da una serie di scandali e polemiche che hanno colpito produttori e trasformatori, è comprensibile la scelta delle industrie agro-alimentari di tutelarsi di fronte ai consumatori ricorrendo alla certificazione di qualità (ISO 9000) o ambientale (ISO 14000/EMAS) quali strumenti di trasparenza per dare dimostrazione al cliente del buon management aziendale e di gestione sostenibile delle risorse lungo l intero ciclo produttivo che porta al prodotto finale. Sulla base di un sempre più delicato rapporto tra imprese e ambiente circostante, il passaggio da un comportamento di semplice rispetto della legislazione ambientale ad un atteggiamento proattivo orientato ad un minore impatto sul territorio e alla ricerca di maggiore collaborazione con la Pubblica Amministrazione ha creato un interesse progressivamente crescente verso l attuazione di sistemi di gestione ambientale. 7 Ad oggi (ottobre 2003) le categorie di prodotti per i quali esistono i criteri dell etichettatura ecologica ECOLABEL sono detergenti multiuso, materassi, carta per fotocopiatrici, lavastoviglie, detersivi per lavastoviglie, scarpe, detersivi per piatti, coperture per pavimenti, vernici, lampadine, computer personali, computer portatili, frigoriferi, televisori, prodotti tesili, fertilizzanti, servizi turistici, carta da parati, aspirapolvere e lavatrici. Attualmente non esiste nessun etichetta ecologica ECOLABEL per i prodotti alimentari. 14

15 Le specifiche opportunità che possono essere colte dalle imprese del settore del Parmigiano Reggiano attraverso la certificazione ISO e/o la registrazione secondo il Regolamento EMAS sono le seguenti: aumentare la propria competitività: energia e materie prime, rifiuti, sostanze pericolose, scarichi idrici ed emissioni non rappresentano solamente impatti ambientali significativi ma anche costi, spesso considerevoli, per l azienda sia in termini di denaro che di tempo. Ottimizzare e razionalizzare tali aspetti può portare ad una significativa riduzione dei costi interni come hanno già dimostrato diverse aziende (ad esempio la riduzione nei consumi idrici od energetici in alcuni caseifici della Provincia di Parma che hanno adottato un Sistema di Gestione Ambientale); avere la garanzia del rispetto della legislazione ambientale vigente e, soprattutto, del controllo rispetto al proliferare di nuove norme che possono comportare adempimenti per l organizzazione; migliorare le relazioni con le autorità locali responsabili di autorizzazioni, concessioni e nulla osta. Nella recente Legge Disposizioni in campo ambientale del 23 Marzo 2001 n. 23 è per esempio prevista, per le aziende registrate EMAS, una semplificazione amministrativa concernente il rinnovo dei provvedimenti autorizzatori in campo ambientale, in particolare relativamente a emissioni atmosferiche, scarichi liquidi, rifiuti; prevenire la possibilità di incidenti ambientali evitando di conseguenza i danni economici e di immagine che ne derivano (ad esempio incidentali di sostanze pericolose, o un malfunzionamento delle caldaie o del depuratore, ecc.); in un periodo in cui il consumatore, anche alla luce dei recenti problemi che hanno coinvolto il settore agro-alimentare (BSE, polli alla diossina, OGM, etc.), diventa sempre più attento alla qualità dei prodotti e matura una crescente sensibilità ambientale, l immagine dell azienda risulterà sicuramente premiata dall adesione ad un Sistema di Gestione Ambientale. Questo elemento di miglioramento dell immagine è rafforzato dal Regolamento EMAS, la cui adesione è condizionata alla redazione della dichiarazione ambientale quale strumento di comunicazione verso l esterno di ciò che l azienda fa per migliorare la propria efficienza ambientale. Migliorare l immagine aziendale presso i clienti/consumatori, sempre più sensibili alla qualità degli alimenti e alla salubrità del territorio in cui vivono, potrà inoltre giovare all'aumento delle quote di mercato in Italia e all estero; avere accesso agevolato al credito ed ai finanziamenti nell ambito dei quali la legislazione prevede spesso, in fase di valutazione delle domande, corsie preferenziali per le imprese certificate/registrate (es. L. 488/92, etc.). In sostanza, l adozione di un Sistema di Gestione Ambientale dovrebbe permettere di affrontare con maggiore competitività la nuova epoca di liberalizzazione della produzione raccogliendo le sfide dello sviluppo sostenibile. Esperienze condotte in altre realtà del comparto hanno dimostrato come l adozione di un sistema di gestione ambientale, attraverso l indagine approfondita condotta in fase di analisi ambientale iniziale, abbia consentito alle aziende di venire a conoscenza di diverse inefficienze e sprechi nell utilizzo interno di risorse, come acqua ed energia, che in futuro avranno un peso sempre maggiore all interno dei costi di produzione. 15

16 Conoscere meglio i propri bisogni di risorse ambientali, e gli impatti che ne derivano, diventa fondamentale per pianificare un uso razionale delle risorse ed una gestione efficiente dei flussi in uscita (come rifiuti, scarichi, emissioni). Spesso, infatti, interventi anche di ridotta entità che scaturiscono dall attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale, possono portare a sensibili miglioramenti dell efficienza ambientale del sito e ad ottimizzare tutte quelle prassi che, se non adeguatamente gestite e tenute sotto controllo, incidono in maniera talora rilevante sul bilancio di un azienda. Interventi sulla qualità degli scarichi, sul risparmio idrico, sulle sostanze utilizzate nei sistemi di refrigerazione e su altri aspetti ambientali pertinenti, oltre a determinare ritorni in termini di efficienza produttiva, contribuiscono, attraverso una corretta comunicazione verso l esterno, a garantire buoni rapporti con la popolazione circostante e, soprattutto, con le Autorità di controllo e le Istituzioni, che sembrano avere definitivamente sposato l idea di prevedere semplificazioni amministrative e accesso agevolato ai finanziamenti per chi si dota di un sistema di gestione ambientale. Sono di seguito forniti alcuni riferimenti legislativi sia riguardo ad agevolazioni per imprese già certificate che per finanziamenti ad aziende che intendano intraprendere il percorso di certificazione ISO o EMAS. Principali leggi che prevedono agevolazioni/semplificazioni per imprese certificate Riferimento di legge Attuazione del Piano Regionale di Sviluppo Rurale della Regione Emilia Romagna : Misura 1-g Miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli Art.18, Legge n.93 del 23 marzo 2001, Disposizioni in campo ambientale Art. 23 comma 2 del D.lgs n. 152/1999, Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento. Art. 4, comma 9 della legge 449/1997, Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica. Agevolazione Inserimento della registrazione EMAS/ISO14000 tra i criteri di priorità nella valutazione delle domande di contributo (per la tipologia di contributi erogabili si veda pdf ) Semplificazioni delle procedure amministrative in fase di rinnovo delle autorizzazioni, per le imprese che hanno ottenuto la registrazione EMAS In tutela delle acque in caso di più domande concorrenti per derivazioni ad uso industriale, è altresì preferibile quella del richiedente che aderisce ad un sistema di gestione ambientale secondo norme ISO o EMAS Alcuni crediti d imposta per le piccole e medie imprese possono essere incrementati qualora le imprese beneficiarie abbiano aderito al sistema comunitario EMAS di ecogestione 16

17 Art. 4 e 7 del D.lgs n.372/1999 (IPPC): normativa in tema di prevenzione e controllo integrato degli inquinamenti. D.M. 21 Novembre 1997, concernente gli interventi infrastrutturali e la ripartizione delle risorse finanziarie nelle aree depresse. Legge 488/92, concernente le modalità procedurali per la concessione di agevolazione per progetti di ricerca industriale, costruzione, ampliamento ecc., di centri di ricerca. Prolungamento del termine per il rinnovo dell autorizzazione integrata ambientale da 5 a 8 anni per le imprese che abbiano aderito al sistema comunitario EMAS; possibilità di sostituire la documentazione necessaria per la richiesta di autorizzazione integrata con la documentazione di sistema. Contiene riferimenti ad EMAS in sede di identificazione delle modalità per l individuazione delle prestazioni ambientali e per l attribuzione del relativo punteggio utile per la determinazione dell indicatore ambientale di cui all art.6, comma 4, lettera a, punto 5 del D.M. n. 527/1995 e successive modifiche ed integrazioni Per specifiche e dettagli si veda Principali riferimenti legislativi che prevedono accesso a finanziamenti per intraprendere il percorso di certificazione/registrazione Riferimento di legge Tipologia di incentivo Legge Regionale n.33 del 08 settembre 1997, Interventi per lo sviluppo dei sistemi di qualità nel settore agroalimentare. Destinazione di finanziamenti regionali a fondo perduto per l introduzione di sistemi di gestione ambientale nelle aziende operanti nel settore agroalimentare. I contributi non possono superare il 50% della spesa ammissibile. D.lgs n.297 del 27 luglio 1999, concernente il riordino della disciplina e snellimento delle procedure per il sostegno della ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle tecnologie, per la mobilità dei ricercatori. Art. 6 commi della legge 23 Dicembre 2000 n. 388 (Finanziaria 2001) 8 Destinazioni di contributi a fondo perduto, accesso a credito agevolato al 2%, contributi in conto interessi, crediti e sconti d imposta senza limiti di costo fino a coprire un massimo del 50% del costo del progetto per sostenere l innovazione tecnologica con finalità anche ambientali. Possibilità, per le pmi, di detassare una parte del reddito pari all ammontare degli investimenti ambientali eseguiti nel periodo di imposta. 8 I relativi fondi sono stati stanziati per il 2001, 2002,

18 Programma Triennale per lo sviluppo delle Attività Produttive Emilia Romagna: Misura 1.2- Azione A/Azione B Attraverso queste due Azioni del Piano Qualità, attivate nel 2000, la Regione sostiene progetti di singole imprese per la certificazione del sistema di qualità aziendale, secondo le norme internazionalmente riconosciute, o la certificazione ambientale ISO (azione A) e progetti per la certificazione integrata Qualità- Ambiente-Sicurezza (Azione B). Informazione sui bandi sono disponibili al seguente indirizzo Protocollo di intesa sulla certificazione ambientale, 8 maggio 2002 DM 07 maggio 2003, Decreto per la promozione di sistemi di gestione ambientale nelle piccole e medie imprese. Protocollo di intesa mirato ad incentivare la diffusione e la certificazione dei sistemi di gestione ambientale da parte delle imprese e a rafforzare la competitività del sistema Paese (per specifiche si veda _08_05_02.asp) Concessione di contributi a fondo perduto per il rimborso delle spese sostenute per l acquisizione di servizi reali di consulenza ed assistenza volti ad attivare Sistemi di Gestione Ambientale e registrarli e/o certificarli ai sensi del Regolamento 761/2001/CE (EMAS) e/o della norma internazionale UNI EN ISO 14001/96. Principali agevolazioni amministrative, di competenza provinciale, per le imprese che si registreranno EMAS 9 Agevolazioni abolizione spese di istruttoria al rilascio autorizzazione elle emissioni in atmosfera ex D.P.R 203/88 abolizione spese di istruttoria al rilascio autorizzazione agli scarichi idrici ex D.Lgs 152/99 abolizione spese di istruttoria al rilascio autorizzazione in materia di smaltimento rifiuti ex D.Lgs 22/97 abolizione degli autocontrolli ex-post rilascio autorizzazione scarichi idrici abolizione del registro manutenzione impianti di trattamento reflui e della relativa relazione annuale abolizione della comunicazione smaltimento fanghi di depurazione 9 Riferimento all accordo di programma per la realizzazione di attività di promozione del regolamento comunitario N.761/2001 (EMAS) presso le imprese agroalimentari della Provincia di Parma. 18

19 2 SEZIONE B: PROGETTARE E REALIZZARE UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE NEL COMPARTO CONSERVIERO LINEE GUIDA 2.1 SCOPO E STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA Le presenti linee guida intendono essere uno strumento operativo-metodologico a supporto di quelle aziende del settore del Parmigiano Reggiano che vogliano intraprendere un percorso finalizzato alla certificazione ambientale ISO o alla registrazione EMAS 10. Il metodo di sviluppo delle presenti Linee guida permette che i concetti espressi possano essere assunti a riferimento da parte di qualsiasi azienda produttrice di Parmigiano Reggiano: ciò non esclude la possibilità di adottare alcune soluzioni semplificatorie nel caso, ad esempio, di aziende di dimensioni ridotte. Nella sezione B (la presente), che costituisce il nucleo delle Linee guida, il lettore è guidato in un percorso strutturato che consente di svolgere le varie fasi operative richieste per una corretta attuazione di un sistema di gestione ambientale. Il concetto di base, che sottende lo sviluppo di tutte le linee guida è passare dalla teoria alla pratica ; ci siamo preoccupati di rispettare tale concetto e di contestualizzare gli strumenti metodologici, propri di un sistema di gestione ambientale, alla realtà di una azienda del settore del Parmigiano Reggiano. Le fasi operative descritte dalle linee guida sono le seguenti: 0. Acquisizione dati 1. Analisi ambientale iniziale 2. Politica e programma ambientale 3. Struttura organizzativa e sistema procedurale 4. Audit ambientale 5. Dichiarazione ambientale Ciascuna fase, che ogni azienda è chiamata a realizzare per poter conseguire il risultato della registrazione EMAS, è dapprima esposta in maniera generale citandone contenuti ed obiettivi e richiamando gli eventuali format di supporto, riportati all occorrenza nella Sezione D come Appendici Tecniche. Sono quindi prodotti sintetici esempi di applicazione degli strumenti metodologici ad una realtà rappresentativa del settore del Parmigiano Reggiano ( Caseificio Sociale Santa Celestina, azienda virtuale creata appositamente per dare dimostrazione pratica della metodologia di lavoro presentata nelle linee guida), riportando, in forma grafica, esempi di format documentali compilati. Nella sezione C, le aziende del comparto sono indirizzate ad una migliore comprensione delle principali problematiche ambientali connesse al proprio ciclo produttivo: sono forniti suggerimenti operativi, in 10 Dato che il Regolamento EMAS 761/2001 ( EMAS 2 ) incorpora la sezione 4 della ISO come nucleo del SGA, nelle linee guida si fa riferimento diretto al Regolamento EMAS al fine di assicurare adeguata copertura nella trattazione di entrambi gli standard. 19

20 termini di prassi lavorative e di tecnologie più efficienti applicabili per intervenire rispetto alle principali criticità ambientali individuate. Nella Sezione D - Appendici ed Allegati, oltre a tutti i format da utilizzare in fase di analisi ambientale e successiva impostazione del sistema di gestione ambientale, sono riportati esempi di documenti di sistema compilati ed altra documentazione complementare funzionale ad aiutare il destinatario delle Linee guida ad acquisire familiarità con i sistemi di gestione ambientale. Per facilitare la comprensione dei contenuti, le Linee guida prevedono, in coda alla sezione C, un Glossario operativo contenente le accezioni e i significati di riferimento per le diverse fasi operative. 2.2 FASI OPERATIVE FASE 0: Acquisizione informazioni e risorse umane da coinvolgere La raccolta documentale è solitamente il modo migliore per cominciare a mettere ordine nella conoscenza delle caratteristiche operative, organizzative e di interazione ambientale della propria azienda. La lista di documenti contenuti in appendice tecnica A.0 non vuole essere esaustiva ma pensiamo sia in grado di fornire una buona panoramica di quelli che possono essere considerati dati e informazioni necessari a garantire una buona comprensione dei vari aspetti ambientali legati al processo produttivo e a valutare la posizione dell azienda rispetto agli obblighi derivanti dalla normativa. La fase di acquisizione dati, che è auspicabile cominci, in via preliminare, ad inizio del lavoro di impostazione di un sistema di gestione ambientale, continuerà durante tutto il periodo di svolgimento dell analisi ambientale. Le informazioni contenute nella documentazione raccolta in questa fase preliminare vanno analizzate ed approfondite, anche tramite interviste dirette al personale. E importante inoltre che sia definito fin dalle fasi iniziali chi sarà il responsabile della raccolta dell informazione e la documentazione necessaria al SGA, in modo da attivare da subito una corretta ed univoca modalità di gestione della documentazione. Solitamente tale ruolo è svolto dal Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RSGA, nominato dalla Direzione), ovvero dalla figura cui spetterà il governo dell intero sistema di gestione ambientale e che quindi dovrà avvalersi della documentazione necessaria a tenere sotto controllo i diversi aspetti ambientali. Il RSGA potrà quindi ricorrere, in questo compito, al supporto del personale dell azienda. Oltre a garantire un più elevato numero di risorse umane dedicate alla raccolta e gestione di informazioni e documenti, la partecipazione del personale aziendale che il regolamento EMAS espressamente richiede è funzionale a massimizzare il diretto coinvolgimento per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento assunti. Sebbene il regolamento si adatti con flessibilità alle varie situazioni aziendali, l adesione ad EMAS richiede la disponibilità del personale aziendale per tempi non trascurabili ed è bene tenerne conto fin dall avvio dei lavori. N.B. Nelle medie e grandi imprese si potrà allestire un gruppo deputato alla acquisizione dei dati formato da un membro di livello direttivo, che abbia una certa autonomia decisionale e gestionale, da un operatore motivato profondo conoscitore della realtà tecnico-operativa legata alla produzione (ad es. un responsabile di manutenzione o di produzione) come anche, se presente, dal responsabile della sicurezza e/o dal 20

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Certificazione ambientale delle imprese secondo Regolamento EMAS e norma ISO 14001. Cuneo, 14 gennaio 2011

Certificazione ambientale delle imprese secondo Regolamento EMAS e norma ISO 14001. Cuneo, 14 gennaio 2011 Certificazione ambientale delle imprese secondo Regolamento EMAS e norma ISO 14001 Cuneo, 14 gennaio 2011 Gli Strumenti di Gestione Ambientale Norma UNI EN ISO 14001: Norma internazionale emanata nella

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

CERTIFICAZIONE ISO 14001

CERTIFICAZIONE ISO 14001 CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con

Dettagli

Le certificazioni ambientali EMAS ed ISO 14000

Le certificazioni ambientali EMAS ed ISO 14000 Le certificazioni ambientali EMAS ed ISO 14000 Università di Palermo, Facoltà di Giurisprudenza 30 maggio 2007 Avv. Salvatore Mancuso Mancuso L interesse alla produzione industriale Interesse pubblico

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE. 1.

PROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE. 1. PROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE 1. Premessa 2. Campo di applicazione 3. Documenti di riferimento 4. Definizioni

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

LIFE09ENVIT000188-EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER

LIFE09ENVIT000188-EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER -EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER Linee Guida Modello di gestione ambientale ECO-CLUSTER: sistema gestione ambientale Comune di Collagna Responsabile dell azione Istituto

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001 - Comune Saint Denis. Life Cycle Engineering: www.studiolce.it

Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001 - Comune Saint Denis. Life Cycle Engineering: www.studiolce.it Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001 - Comune Saint Denis Life Cycle Engineering: www.studiolce.it 0 Introduzione: Certificazione ambientale Il Sistema di Gestione Ambientale L'obiettivo del Sistema

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

Innovazione ambientale per la crescita e la competitività del sistema industriale. I SISTEMI GESTIONE AMBIENTALE EMAS E ISO 14001 nell industria

Innovazione ambientale per la crescita e la competitività del sistema industriale. I SISTEMI GESTIONE AMBIENTALE EMAS E ISO 14001 nell industria Innovazione ambientale per la crescita e la competitività del sistema industriale I SISTEMI GESTIONE AMBIENTALE EMAS E ISO 14001 nell industria Relatore: Roberto Luciani Sistemi di gestione ambientale:

Dettagli

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP 1 Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL INAIL-DR Toscana-CONTARP Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL 2 Sistemi di gestione della sicurezza Un Sistema di

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA. CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana

PROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA. CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana PROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana E ANIA - Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici Confindustria,

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

LA NORMA ISO 14001 APPLICATA AI COMUNI

LA NORMA ISO 14001 APPLICATA AI COMUNI LA NORMA ISO 14001 APPLICATA AI COMUNI 1. ASPETTI GENERALI Negli ultimi anni, in gran parte dei Paesi europei, si assiste a un crescente interesse verso l attuazione di una pianificazione locale del territorio

Dettagli

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Miglioramento continuo

Miglioramento continuo 7 Il sistema di gestione ambientale Il Sistema di Gestione ambientale della Provincia di Bergamo è stato progettato e implementato per rispondere a tutti i requisiti previsti dal Reg. CE n. 761/2001 e

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive

Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive Comitato SGQ Comitato Ambiente Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive Mercoledì, 23 febbraio 2005 - Palazzo FAST (Aula Morandi) Piazzale Morandi, 2 - Milano E' una

Dettagli

Qualità UNI EN ISO 9001. Ambiente UNI EN ISO 14001. Registrazione EMAS. Emission trading. Sicurezza BS OHSAS 18001:2007

Qualità UNI EN ISO 9001. Ambiente UNI EN ISO 14001. Registrazione EMAS. Emission trading. Sicurezza BS OHSAS 18001:2007 ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei sistemi di gestione Certificazione sistemi di gestione ICMQ, organismo di certificazione e ispezione per il settore delle costruzioni,

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA

LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA PREMESSA La certificazione volontaria di prodotto nasce dalla necessità da parte delle Organizzazioni che operano nel settore agroalimentare (Aziende produttrici, vitivinicole,ecc.)

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE CITTA' DI VARAZZE REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE approvato con deliberazione Giunta comunale n. 147 del 9 agosto 2012 1 SOMMARIO CAPO I MISURAZIONE E VALUTAZIONE

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA POLITICA PER LA QUALITÀ E PER LA SICUREZZA

POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA POLITICA PER LA QUALITÀ E PER LA SICUREZZA POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA POLITICA PER LA QUALITÀ E PER LA SICUREZZA 01.04 La Politica per la Qualità e per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro definita dalla Direzione contiene

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001)

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) GUIDA UTILE.......... LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) Pag. 1 di 6 INDICE LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) COS È LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA ISO 14001?...

Dettagli

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? 13 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? Dott. Ing. Massimo

Dettagli

Contratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti

Contratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti CONTRATTO DI PROGRAMMA REGIONE E.R. CONFSERVIZI E.R. PER L ATTIVAZIONE DI PROGETTI PILOTA PER LA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Venerdi 1 Ottobre Workshop Q all interno della Manifestazione Presentazione

Dettagli

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE)

Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE) Procedura Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE) TITOLO PROCEDURA TITOLO PRPOCEDURA TITOLO PROCEDURA MSG DI RIFERIMENTO: MSG HSE 1 Questo pro hse documento 009 eniservizi

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico relativo alle certificazioni di prodotto agroalimentare di cui al Regolamento per il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto agroalimentare

Dettagli

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA. Convegno sul tema

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA. Convegno sul tema ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA Convegno sul tema SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO Prospettive e sinergie con i sistemi di gestione ambiente e qualità

Dettagli

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

LINEE GUIDA DEL CoLAP. Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

LINEE GUIDA DEL CoLAP. Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO LINEE GUIDA DEL CoLAP Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Premessa (articoli 1, 2 ) I professionisti che esercitano

Dettagli

La certificazione ISO 9001:2000 nelle scuole

La certificazione ISO 9001:2000 nelle scuole La certificazione ISO 9001:2000 nelle scuole www.certificazione.info autore: Dr. Matteo Rapparini La certificazione di qualità nelle scuole La certificazione di qualità ISO 9001:2000 ha avuto recentemente

Dettagli

GLI STRUMENTI VOLONTARI DI GESTIONE AMBIENTALE La norma ISO 14001:2004 E IL REGOLAMENTO EMAS (Reg. n. 761/2001 CE)

GLI STRUMENTI VOLONTARI DI GESTIONE AMBIENTALE La norma ISO 14001:2004 E IL REGOLAMENTO EMAS (Reg. n. 761/2001 CE) GLI STRUMENTI VOLONTARI DI GESTIONE AMBIENTALE La norma ISO 14001:2004 E IL REGOLAMENTO EMAS (Reg. n. 761/2001 CE) 1. Cosa significa gestione ambientale? La gestione ambientale è l individuazione ed il

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

http://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260

http://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260 Page 1 of 5 Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 03/10/2005. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 Via Mario Angeloni, 80/A 06124 Perugia Posta certificata aur@postacert.it Sito web: www.aur-umbria.it INDICE n. pagina Premessa 3 Parte I

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO Assessorato all Ambiente e alla Tutela risorse naturali Settore Ambiente

PROVINCIA DI BERGAMO Assessorato all Ambiente e alla Tutela risorse naturali Settore Ambiente PROVINCIA DI BERGAMO Assessorato all Ambiente e alla Tutela risorse naturali Settore Ambiente BANDO PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI PER LA SOSTENIBILITA AMBIENTALE 1. Oggetto e finalità L Assessorato all Ambiente

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI

ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI CHI E ASSOEGE? (..E CHI SONO GLI EGE) Associazione degli

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008 DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

Come adottare un Sistema di Gestione ambientale Dott. Giorgio Galotti - Gemini ist Come rendere verde un Ente Locale: dal GPP alla Contabilità ambientale GPP Net Forum Cremona, 11 Maggio 2007 Riferimenti

Dettagli

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali RESPONSABILITA D IMPRESA D.lgs. 231/01 L EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI GESTIONE 27 maggio 2014 ore 14.00 Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali Ing. Gennaro

Dettagli

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

BS OHSAS 18001:2007 OHSAS 18001. Revisione 00. 22 marzo 2012. Sara Zullo (Firma) Preparato da

BS OHSAS 18001:2007 OHSAS 18001. Revisione 00. 22 marzo 2012. Sara Zullo (Firma) Preparato da 22 marzo 2012 OHSAS 18001 BS OHSAS 18001:2007 Revisione 00 Preparato da Sara Zullo (Firma) Altea S.p.A. Strada Cavalli 42, 28831 Feriolo di Baveno (VB) T +39 0323 280811 F +39 0323 2808110 www.alteanet.it

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Istituzione del marchio De.C.O. Denominazione Comunale di Origine. Regolamento.

Istituzione del marchio De.C.O. Denominazione Comunale di Origine. Regolamento. Istituzione del marchio De.C.O. Denominazione Comunale di Origine Regolamento. Approvato con deliberazione di C.C.n. 81 del 07/11/2005 1 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2 Istituzione del Registro De.C.O.

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

CERTIFICAZIONE DI QUALITA

CERTIFICAZIONE DI QUALITA CERTIFICAZIONE DI QUALITA Premessa Lo Studio Legale & Commerciale D Arezzo offre servizi di consulenza per la certificazione di qualità secondo gli standard internazionali sulle principali norme. L obiettivo

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 10/10/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

Il Modello di Gestione su Salute e Sicurezza sul Lavoro. 26 Marzo 2015

Il Modello di Gestione su Salute e Sicurezza sul Lavoro. 26 Marzo 2015 Il Modello di Gestione su Salute e Sicurezza sul Lavoro 26 Marzo 2015 Introduzione Cos é la specifica BS OHSAS 18001:2007 Definisce in maniera dettagliata (specification) le linee guida per l implementazione

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

I Sistemi Gestione Energia e il ruolo dell energy manager

I Sistemi Gestione Energia e il ruolo dell energy manager I Sistemi Gestione Energia e il ruolo dell energy manager Valentina Bini, FIRE 27 marzo, Napoli 1 Cos è la FIRE La Federazione Italiana per l uso Razionale dell Energia è un associazione tecnico-scientifica

Dettagli

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA http://www.sinedi.com ARTICOLO 3 LUGLIO 2006 EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA A partire dal 1980 sono state sviluppate diverse metodologie per la gestione della qualità

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.)

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.) Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it sigla: SH 193 Pag. 1 di 5 AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI (S.G.E.) 0 01.10.2013

Dettagli

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved.

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved. ISO/IEC 2700:2013 Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione ISO/IEC 27001 La norma ISO/IEC 27001, Information technology - Security techniques - Information security management systems

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

La gestione finanziaria nelle Aziende Non Profit. La gestione finanziaria nelle ANP (tra cui rientrano le ASD) riguarda il.

La gestione finanziaria nelle Aziende Non Profit. La gestione finanziaria nelle ANP (tra cui rientrano le ASD) riguarda il. La gestione finanziaria nelle Aziende Non Profit La gestione finanziaria nelle ANP (tra cui rientrano le ASD) riguarda il. REPERIMENTO UTILIZZO dei mezzi monetari necessari al perseguimento dei fini istituzionali

Dettagli

La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari

La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari I Sistemi di Gestione della Energia conformi a UNI CEI EN 16001:2009 Coordinatore Tecnico-Scientifico

Dettagli

LIFE09ENVIT000188-EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER

LIFE09ENVIT000188-EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER -EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER Linee Guida Modello di gestione ambientale ECO-CLUSTER:adempimenti normativi ambientali Comune di Collagna Responsabile dell azione Istituto

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. E DEI PROPRI COLLABORATORI 1. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI s.a.s. VERSO IL CLIENTE 2. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA

Dettagli

ALLEGATO TECNICO PER L ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANISMI DI FORMAZIONE CERTIFICATI

ALLEGATO TECNICO PER L ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANISMI DI FORMAZIONE CERTIFICATI Allegato 4 ALLEGATO TECNICO PER L ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANISMI DI FORMAZIONE CERTIFICATI Il presente Allegato tecnico, rivolto a tutti gli Enti di formazione già certificati secondo la norma internazionale

Dettagli

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente dell Emilia-Romagna Via Po, n. 5 40139 - BOLOGNA tel 051/6223811 - fax 051/543255 P.IVA e C.F. 04290860370 Sezione Provinciale di Forlì-Cesena C.P. 345

Dettagli

L attività di coordinamento delle strutture di Arpa Piemonte per l attuazione dell IPPC e dei controlli integrati

L attività di coordinamento delle strutture di Arpa Piemonte per l attuazione dell IPPC e dei controlli integrati Cagliari, 25-26 marzo 2010 Caesar s Hotel Sala Conferenze L attività di coordinamento delle strutture di Arpa Piemonte per l attuazione dell IPPC e dei controlli integrati a cura di Massimo Boasso - Area

Dettagli

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG 2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia

Dettagli

ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015

ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 TÜV NORD CERT FAQ ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 Risposte alle principali domande sulle nuove revisioni degli standard ISO 9001 e ISO 14001 Da quando sarà possibile 1 certificarsi in accordo ai nuovi standard?

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli