'LINGUISTA' E 'LINGUISTICA': DEFINIZIONI

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1 'LINGUISTA' E 'LINGUISTICA': DEFINIZIONI ( sti Linguista: [lin-guì-sta] s.m. e f. (pl. M. 1. Studioso della lingua, esperto di linguaggio o di linguistica: congresso di linguisti. 2. non com. Cultore di una particolare lingua. E deriv. di lingua con ista, su base fr. Linguiste. Sec. XVIII; sec. XVII nel senso di poliglotta ( che Linguistica: [lin-guì-sti-ca] s.f. (non com. pl. Disciplina che studia il linguaggio e le lingue storico-naturali in tutti i loro aspetti: studi di l.; l. generale, descrittiva, storica, strutturale. E deriv. di lingua con istica, su base fr. Linguistique a da DISC (Dizionario italiano Sabatini Coletti, Rizzoli ( Larousse

2 L uomo: l animale parlante Perciò è chiaro che l uomo è un animale più socievole di qualsiasi ape e di qualsiasi altro animale che vive in greggi. Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l uomo è l unico animale che abbia la parola: la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l hanno anche gli altri animali, in quanto la loro natura giunge fino ad avere e a significare agli altri la sensazione del piacere e del dolore; invece la parola serve a indicare l utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l ingiusto. E questo è proprio dell uomo rispetto agli altri animali: esser l unico ad aver nozione del bene e del male, del giusto e dell ingiusto e così via. (Aristotele, Politica, in Politica e Costituzione di Atene di Aristotele, a cura di C. A. Viano, U.T.E.T., Torino, 1995, p. 66- ( 67

3 Linguistica vs. grammatica Grammatica: normativa Linguistica: descrittiva Devo telefonare a quel mio amico che gli ho prestato un CD. Anche alice e tin hanno i suoi problemi! (da internet)

4 Linguistica generale La linguistica generale è orientata allo studio, principalmente sul piano sincronico, dei principi sottesi al funzionamento delle lingue storico-naturali, in riferimento a diversi livelli di analisi: fonetico-fonologico, morfologico, sintattico, semantico-lessicale.

5 DI COSA SI OCCUPA LA LINGUISTICA La Linguistica generale - è lo studio scientifico del linguaggio umano; - è lo studio, principalmente sul piano sincronico, dei principi che determinano il funzionamento delle lingue storico-naturali, in riferimento a diversi livelli di analisi: a. fonetico-fonologico, b. morfologico, c. sintattico, d. semantico-lessicale, e. pragmatico. Parole chiave: - linguaggio umano - lingua storico-naturale ( diacronico - sincronico (vs. - fonetica e fonologia - morfologia - sintassi - semantica - pragmatica

6 Alcuni esempi di relazioni formali: Stessa parola base: pizza > pizzeria / pizzaiolo Stesso suffisso: -aio > gelataio / giornalaio Alcuni esempi di relazioni semantiche: Sinonimia: spesso frequentemente ( contrari Antonimia: bianco nero (significati ( contraddittori vivo morto (significati Iponimia: leone animale Iperonimia: animale leone

7 Il linguaggio Capacità mentale, cognitiva, che consente di associare dei contenuti a delle espressioni, allo scopo di manifestarli. Due piani: CONTENUTO ESPRESSIONE Il linguaggio è la capacità innata di sviluppare un sistema di comunicazione Alcuni sistemi di comunicazione: - le lingue verbali ( segni - le lingue non verbali (le lingue dei ( computer - i linguaggi artificiali (es. - i versi ed i comportamenti degli animali

8 Proprietà del linguaggio: - Congenito: è una facoltà mentale che nasce con l organismo, è registrato nel suo patrimonio genetico e rimane a livello potenziale finché uno stimolo la fa emergere; - Inapprendibile: essendo una facoltà mentale innata, non viene insegnato né imparato; - Incancellabile: non si perde il linguaggio come facoltà mentale; - Universale: caratterizza allo stesso modo tutti i membri della specie, indipendentemente dalle condizioni sociali, storiche e geografiche in cui essi vivono; - Immutabile

9 Lingue (storico-naturali): sono una delle possibili realizzazioni del linguaggio. Sono un prodotto sociale del linguaggio: le lingue non esistono come oggetti indipendenti dalle comunità che le usano. Una lingua è un codice, cioè un sistema di segni; in altre parole, è un insieme di convenzioni adottate da una comunità di parlanti. Le lingue sono sistemi simbolici

10 Il segno linguistico unione di un significante > piano dell espressione un significato > piano del contenuto SEGNO: leone ( suoni Significante [le'one] (sequenza di cinque + Significato

11 leone inglese: lion hindi: shera spagnolo: león maltese: ljun portoghese: leão turco: aslan francese: lion neerlandese: leeuw tedesco: Löwe swahili: simba bulgaro: lăv finnico: leijona tswana: taw russo: лев polacco: lew serbo: lav / laf berbero: izem greco mod.: λέων basco: lehoi gallese: llew albanese: luan lettone: lauva frisone: liuw mäori: raiona creolo di Haiti: lyon tsalagi: tv da tsi occitano: leon yiddish: leib cheyenne: nanose'hame oluta: lyon

12 SEGNI arbitrari: l espressione non somiglia al contenuto iconici: l espressione somiglia al contenuto Le lingue storico-naturali sono codici prevalentemente arbitrari

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14 Uomo vs animale - Produttività: numero finito di elementi base > numero infinito di combinazioni; ogni utente può produrre e interpretare un numero infinito di messaggi diversi. - Ricorsività: una regola può applicarsi ripetutamente: Es. Angelo Branduardi, La fiera dell Est e venne il bue, che bevve l acqua, che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò

15 - Sinonimia - Doppia articolazione Unità di prima articolazione Morfemi libr+o Parole #libro# Unità di seconda articolazione Fonemi /l/, /i/, /b/, /r/, /o/ Foni [ libro]

16 - Dipendenza dalla struttura Es. La ragazza di Pietro suona bene il pianoforte *Il Pietro pianoforte bene di ragazza suona la *Il pianoforte di Pietro suona bene la ragazza Relazioni sintagmatiche vs paradigmatiche (o ( associative

17 ( presenza Relazioni sintagmatiche (in La ragazza di Pietro suona bene il pianoforte

18 Relazioni paradigmatiche / associative (in assenza) male La ragazza di Pietro suona bene il pianoforte Marco Paolo violino contrabbasso moglie, amante, sorella, cugina suonava, suonerà

19 Il linguaggio umano è CREATIVO: - un essere umano può esprimere infiniti significati; - un essere umano può produrre messaggi mai sentiti prima. Il linguaggio animale è IMITATIVO: - un ape può esprimere solo tre significati; - un ape può solo imitare e riprodurre messaggi a cui ha assistito.

20 Proprietà delle lingue storico-naturali: - Non sono congenite:non nascono con l uomo; - Sono apprendibili: ogni essere umano impara una o più lingue; - Sono cancellabili: si dimenticano; - Non sono universali: sulla terra oggi sono parlate oltre lingue; - Sono mutevoli: cambiano continuamente (nel tempo, nello spazio, nelle situazioni in cui ( usate vengono

21 Variazione diacronica: nel tempo a. Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki kontene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti Placiti cassinesi, convenzionalmente considerati la prima attestazione di italiano volgare (Capua, marzo ( 960 b. Convenevole cosa è, carissime donne, che ciascuna cosa la quale l uomo fa, dallo ammirabile e santo nome di Colui, il quale di tutte fu facitore, le dea principio. Inizio della prima novella del ( circa Decameron, di Giovanni Boccaccio ( , Dunqua da quale novitate comenzaraio? Io comenzaraio dallo tiempo de Iacovo de Saviello. Essenno senatore solo per lo re Ruberto, fu cacciato da Campituoglio dalli scendichi. Li scendichi fuoro Stefano della Colonna, signore de Pelestrina, e Poncello de missore Orso, signore dello Castiello de Santo Agnilo. Questi se redussero nello Arucielo e, sonata la campana, fecero adunare lo puopolo, la moita cavallaria armata e li moiti pedoni. ( secolo Cronica, Anonimo romano (XIV

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23 Variazione diatopica: nello spazio (italiano vs. dialetti) a. differenze di pronuncia in città diverse: es. Emilia Romagna: [li'bret:o] Lombardia: [li'brεt:o] b. differenze lessicali es. Spigola Liguria: Branzino Veneto: Varolo Toscana: Spinola Lazio: Lupasso Campania: Bocca bianca Puglia: Ragnetta o Spinotta Sardegna: Arranassa ecc.

24 DIFFERENZA TRA LINGUA E DIALETTO Se la differenza tra lingua e dialetto non è giustificabile in termini puramente linguistici (cioè non ha nulla a che vedere con la struttura), allora essa va cercata altrove (cioè all esterno del sistema-lingua): - sul piano sociale: le lingue hanno un riconoscimento sociale che il dialetto non ha - sul piano funzionale: le lingue hanno un ambito di uso più ampio di quello dei dialetti - sul piano politico: le lingue hanno uno statuto ufficiale (e una conseguente legislazione di riferimento) che i dialetti non hanno. Le lingue sono state 'create' per consentire scambi economici e culturali tra gruppi sociali geograficamente distanziati e come strumento imprescindibile per l'assetto amministrativo degli Stati nazionali costituitisi nell'età moderna. Lingua e dialetto hanno funzioni ugualmente importanti, ma complementari: vengono usati in situazioni diverse e con interlocutori diversi. Le lingue nascono innanzitutto per la comunicazione scritta e formale (es. per la stesura delle leggi) e per l'uso in contesti 'formali' (es. scuola). Una lingua è un dialetto con un esercito ed una marina

25 Variazione diastratica: in base alla caratterizzazione sociale dei parlanti Variabili: - livello di istruzione - occupazione - estrazione sociale - età - sesso - appartenenza a gruppi sociali specifici - modelli culturali e comportamentali di riferimento ecc. Es. siccome vs. siccome che a me piace / mi piace vs. a me mi piace niente: ['njente] vs. ['<ente] Italia [i'talja] vs. [i'taya] ecc.

26 Italiano popolare: varietà sociale (bassa) per eccellenza dell'italiano. "Insieme di usi frequentemente ricorrenti nel parlare e (quando sia il caso) nello scrivere di persone non istruite e che per lo più nella vita quotidiana usano il dialetto, caratterizzati da numerose devianze rispetto a quanto previsto dall'italiano standard normativo" (G. Berruto (1993), Varietà diamesiche, diastratiche, diafasiche, in A. A. Sobrero (a cura di), Introduzione all'italiano contemporaneo. Vol. 2: La variazione e gli usi, p. 58) vs. Italiano colto: impiegato da parlanti di livello socio-culturale medio-alto e alto.

27 Variazione diafasica: in rapporto alla situazione comunicativa e allo stile Registri: "varietà diafasiche dipendenti primariamente dal carattere dell'interazione e dal ruolo reciproco assunto da parlante (o scrivente) e destinatario (G. Berruto (1993), Varietà diamesiche, diastratiche, diafasiche, in A. A. Sobrero (a cura di), Introduzione all'italiano contemporaneo. Vol. 2: La variazione e gli usi, p. 70) Variabili: - grado di formalità / informalità della situazione comunicativa - rapporto tra gli interlocutori - grado di controllo esercitato dal parlante

28 Italiano formale Standard rendere l anima a Dio esalare l ultimo respiro salire in cielo trapassare mancare cessare di vivere decedere perire spirare andarsene lasciarci ( ci ha lasciato ) spegnersi morire Italiano informale andare al Creatore andare all altro mondo restarci (secco) crepare schiattare lasciarci le penne / la pelle tirare le cuoia

29 Variazione diamesica: in rapporto al mezzo fisicoambientale, al canale attraverso cui la lingua viene usata: Estremi: scritto vs. parlato Nel parlato, ma non nello scritto: - prosodia e fenomeni intonativi - paralinguistica - uso massiccio di segnali discorsivi - frammentarietà sintattica dislocazioni: le lezioni, le incomincio mercoledì tema sospeso: la linguistica, per capirci qualcosa bisogna studiare c'è presentativo - pause, esitazioni ed autocorrezioni

30 - prevalenza della coordinazione sulla subordinazione - semplificazione dei paradigmi - che polivalente: Il ragazzo che gli ho prestato il libro non si è più fatto vedere Questo è il cavallino che si gioca a casa, non puoi portarlo all'asilo (da internet) - riduzione di tempi e modi verbali - rafforzamento della negazione es. non mica, non per niente, non proprio - forme attenuative (attimino) - limitata variazione lessicale, frequenti ripetizioni della stessa parola

31 Nello scritto, ma non nel parlato: - fatti grafici (interpunzione, maiuscole vs. minuscole, organizzazione del testo, ortografia...) - maggiore programmazione "Come tutte le 'grandi' lingue di cultura, l'italiano ha sviluppato una gamma assai ampia di diversificazione, nella quale si possono riconoscere specifiche varietà di lingua, determinate dalle fondamentali dimensioni di variazione, vale a dire dai parametri extralinguistici con cui la variazione interna alla lingua è correlata" (G. Berruto (1993), Varietà del repertorio, in A. A. Sobrero (a cura di), Introduzione all'italiano contemporaneo. Vol II: La variazione e gli usi, Roma-Bari, Laterza, pag. 8)

32 "Nelle reali varietà d'uso della lingua spesso le varie dimensioni si intersecano, e le relative varietà possono determinarsi [...] contemporaneamente secondo più assi di variazione [...]. Un italiano fortemente marcato in diatopia sarà per lo più anche una varietà socialmente bassa; l'italiano popolare, varietà diastratica tipica di fasce sociali non istruite, sarà per i suoi parlanti anche una varietà diafasica, il registro delle occasioni più formali" (G. Berruto (1993), Varietà del repertorio, in A. A. Sobrero (a cura di), Introduzione all'italiano contemporaneo. Vol II: La variazione e gli usi, Roma-Bari, Laterza, pag. 10)

33 Don Lorenzo Milani Io son sicuro [ ] che la differenza fra il mio figliolo e il vostro non è nella quantità né nella qualità del tesoro chiuso dentro la mente e il cuore, ma in qualcosa che è sulla soglia fra il dentro e il fuori, anzi è la soglia stessa: la Parola. I tesori dei vostri figli si espandono liberamente da quella finestra spalancata. I tesori dei miei sono murati dentro per sempre e isteriliti. Ciò che manca ai miei è dunque solo questo: il dominio sulla parola. Sulla parola altrui per afferrarne l intima essenza [ ], sulla propria perché esprima senza sforzo e senza tradimenti le infinite ricchezze che la mente racchiude [ ]. Quando il povero saprà dominare le parole come personaggi, la tirannia del farmacista, del comiziante e del fattore sarà spezzata [ ]. Chiamo uomo chi è padrone della sua lingua. Lettera al Giornale del mattino (1956)

34 Del resto bisognerebbe intendersi su cosa sia lingua corretta. Le lingue le creano i poveri e poi seguitano a rinnovarle all'infinito. I ricchi le cristallizzano per poter sfottere chi non parla come loro. O per bocciarlo. Voi dite che Pierino del dottore scrive bene. Per forza, parla come voi. Appartiene alla ditta. Invece la lingua che parla e scrive Gianni è quella del suo babbo. Quando Gianni era piccino chiamava la radio lalla. E il babbo serio:- Non si dice lalla, si dice aradio. Ora, se è possibile, è bene che Gianni impari a dire anche radio. La vostra lingua potrebbe fargli comodo. Ma intanto non potete cacciarlo dalla scuola. "Tutti i cittadini sono uguali senza distinzione di lingua";. L'ha detto la Costituzione pensando a lui. (Lettera a una professoressa)

35 La nozione di diasistema: la lingua come sistema di sistemi Competenza linguistica e competenza comunicativa

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