DIALOGHI SUI FENOMENI ELETTROMAGNETICI CON BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA IN UN CONTESTO INFORMALE
|
|
- Arnoldo Gioia
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DIALOGHI SUI FENOMENI ELETTROMAGNETICI CON BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA IN UN CONTESTO INFORMALE Marisa Michelini, Stefano Vercellati Unità di ricerca di Udine in didattica della fisica dell Università degli Studi di Udine Abstract Nell ambito dell esposizione 2010 della mostra GEI (Giochi Esperimenti Idee) presso la Facoltà di Scienze della Formazione ad Udine, bambini della scuola primaria e dell infanzia esplorano attraverso una serie di semplici esperimenti i principali fenomeni elettromagnetici. In particolare imparano ad identificare i magneti, osservano come essi interagiscono con gli altri materiali e tra di loro, riconoscendo i poli e le relative interazioni. Si avvicinano operativamente al concetto di campo e all idea di orientazione di un esploratore magnetico per identificarne una rappresentazione mediante le linee di campo. Esplorano il ruolo della corrente nella generazione di campi magnetici stazionarie e di questi ultimi nel produrre corrente. Condizioni e parametri che influenzano l induzione elettromagnetica costituiscono una sfida a piccolo gruppo nella ricerca dei modi per produrla, mediante magneti, bobine ed un microamperometro. I dialoghi dei bambini con il conduttore evidenziano la dinamica dei ragionamenti con cui si fondano i concetti di base nell attività collettiva. Quelli dei bambini tra loro nell ultima fase di lavoro di gruppo indicano i loro referenti concettuali nell affrontare fenomeni inesplorati. Emergono le modalità con cui sviluppano percorsi spontanei di esplorazione di situazioni nuove. Il contesto informale favorisce l individuazione di modalità spontanee di raccordo tra elementi operativi e concettuali nei processi di apprendimento dei fenomeni elettromagnetici. 1. Introduzione La presenza in praticamente tutte le case di giocattoli e/o accessori magnetici fa sì che i bambini entrino in contatto e, giocando, sperimentino quelle che formalmente in ambito scientifico vengono chiamate interazioni magnetiche. Il ruolo dell esperienza è cruciale nel processo di costruzione della conoscenza (Jonassen, 1991; Duffy, 1992). La letteratura di ricerca ha mostrato come il piano dell interpretazione dei fenomeni sia contestuale a quello dell esplorazione anche per i bambini e che nell istante in cui essi esplorano il mondo si costruiscono una propria struttura interpretativa che sia atta a render conto dei fenomeni osservati (Gilbert, 1998). La connessione tra questo sapere quotidiano ed il sapere scientifico è uno dei principali problemi di apprendimento (Pfundt & Duit, 1993), per assicurare che i bambini passino da un tipo di sapere all altro è necessario predisporre una serie di esperimenti hands-on e minds-on che prevedano il personale coinvolgimento attivo degli studenti (McDermott, 2004). I Laboratori Concettuali di Esplorazione Operativa (CLOE) (Michelini, 2005), combinando l operatività individuale dei bambini con strategie di Inquiry Learning (McDermott 2003) per la costruzione del pensiero formale (Viennot 2008; Michelini 2010) hanno mostrato come l'apprendimento informale svolga un ruolo importante nella costruzione della conoscenza ed in particolare nel cambiamento concettuale (Vosniadou, 2008). Essi offrono un ambiente informale in cui un gruppo di semplici esperimenti stimolano il ragionamento e l esplicitazione di idee interpretative per la costruzione di concetti: offre spunti per la costruzione di un ponte tra la conoscenza comune e quella scientifica. 2. Il contesto ed il setup del laboratorio
2 Il laboratorio CLOE di cui si riferisce in questa sede si è svolta nell ambito dell esposizione 2010 della mostra Giochi Esperimenti Idee (GEI) (Michelini 1996; Bosio 1996 e 1997; Michelini 2001 e 2003; Benciolini 2003), sottoforma di un laboratorio tematico su prenotazione della durata di un ora. Ha coinvolto 10 classi delle scuole primarie di Udine e provincia ed una della scuola dell infanzia. È stato organizzato in una stanza dedicata (contigua alla mostra) in modo tale da minimizzare la dispersione dei bambini focalizzando la loro attenzione solo sugli oggetti presenti nella stanza e riducendo il rumore di fondo provocato dagli altri gruppi in visita alla mostra. Tutti gli oggetti utilizzati durante il laboratorio sono stati disposti su di un grande tavolo intorno al quale si disponevano i bambini (Figura 1). Tutti gli oggetti e gli apparati sperimentali (Figura 2) sono rimasti sempre visibili durante tutta la durata dell attività di modo che i bambini potessero avere sempre sotto ai loro occhi tutti i contesti esplorativi e i materiali utilizzati al fine di promuovere l esplicitazione di analogie e/o considerazioni di raccordo tra esperimenti diversi. Figura 1. Il setup della stanza dedicata al laboratorio 3. L attività ed il percorso didattico L attività si è svolta sotto forma di dialogo collettivo tra il conduttore del laboratorio (il ricercatore) ed i bambini e si è articola in 3 fasi: 1) la creazione di risonanze con l esperienza quotidiana; 2) l esplorazione operativa della fenomenologia dei magneti ed elettromagnetica; 3) l indagine esplorativa dell induzione elettromagnetica. Fase1 La creazione di risonanze con le conoscenze pregresse dei bambini fa sì che loro vadano ad individuare e a richiamare il set delle loro conoscenze concernente quella che sarà la fenomenologia che verrà successivamente esplorata. Per ottenere ciò si parte da una domanda generale, da una domanda quasi colloquiale: Qualcuno di voi ha dei magneti in casa? Quali?. Partendo in questo modo, generalmente pochi bambini rispondono, se però uno di loro o il conduttore del laboratorio introduce il termine calamita, praticamente tutti i bambini rispondono fornendo due o tre esempi che a livello di classe vanno a costituire un ampio set di oggetti magnetici di uso quotidiano. L utilizzo del termine calamita all interno dell attività utilizzato solo nella prima fase del laboratorio e il fatto che il termine scientificamente corretto fosse magnete è stato esplicitamente rimarcato solo in quest ambito. Nelle fasi successive invece il conduttore del laboratorio si esprime solo ed esclusivamente in termini di magneti indipendentemente dal termine utilizzato dai bambini. Fase2
3 L esplorazione operativa della fenomenologia viene effettuata seguendo un percorso didattico basato sulla proposizione ai bambini di semplici esperimenti (Figura 2) riguardo ai quali il conduttore, utilizzando un processo di inquiry, attraverso alcune specifiche domande promuove l esplicitazione da parte dei bambini di quelli che sono i loro modelli mentali. Questo processo di esplicitazione permette loro di confrontare il proprio modello mentale con quello degli altri bambini promuovendo così la cooperazione tra pari al fine di creare una spiegazione condivisa dei fenomeni osservati. Figura 2. Materiali ed esperimenti utilizzati nel corso del laboratorio Il percorso è strutturato di modo che ad ogni suo step venga proposta ai bambini una situazione sperimentale correlata ad uno specifico obiettivo didattico o ad un particolare nodo concettuale concernente l interpretazione di una situazione stimolo. Il percorso è quindi agevolmente rappresentabile con la seguente tabella. Obiettivo didattico/nodo concettuale Attività proposta e quesiti Richiamare quelle che sono le conoscenze pregresse dei bambini Q1 Qualcuno di voi ha a casa un magnete? Q2 e chi ha invece una calamita? Fatemi esempi di calamite che avete a casa Individuazione di una procedura atta all individuazione dei magneti dagli altri oggetti Q3 Data una collezione di oggetti individuate quali sono secondo voi i magneti (Figura 2F) Q4 Spiegatemi come avete fatto operativamente ad individuare i magneti Riconoscere come i magneti interagiscono coi metalli Q5 Preso un magnete ed una serie di metalli, con quali interagisce il magnete? (Figura 2C) Q6 Individuate un criterio per individuare con quali metalli il magnete interagisce Riconoscimento della reciprocità Q7 ma è il magnete che attrae il ferro o il
4 dell interazione magnete-ferromagnete Studio dell interazione magnete-magnete Studio del comportamento di un magnete appeso La bussola come esploratore del campo magnetico (Prima parte) La bussola come esploratore del campo magnetico (Seconda parte) Individuazione di un criterio per riconoscere i magneti La molteplicità delle sorgenti di campo magnetico ferro che attrae il magnete? Proponete un esperimento per verificarlo Q8 Presi due magneti come interagiscono tra loro? (Figura 2B e 2D) Q9a Cosa notate di particolare? Q9b Per interagire i magneti hanno bisogno di toccarsi? Q10 appendiamo un magnete ad un asta e ruotiamo l asta. Cosa succede al magnete appeso. Secondo voi, perché? (Figura 2A) Q11 Quando gli avviciniamo un altro magnete, cosa succede? (Figura 2E) Q12 Posizioniamo la bussola sul tavolo. Proviamo a ruotarla. Cosa succede all ago della bussola? (Figura 2G) Q13 Come si potrebbe fare per far ruotare l ago della bussola? Q14 Riusciamo quindi a far ruotare l ago della bussola anche senza toccarlo, quindi può essere interessante andare a vedere come questo si dispone nelle vicinanze di un magnete. Descrivete ciò che osservate Q14bis lascando la bussola sul banco e sdraiandole vicino il magnete, c è una disposizione per cui la bussola non punta il magnete? Q15 Utilizzando una bussola è possibile vedere quali oggetti hanno un campo magnetico? Q16 Solo i magneti hanno un campo magnetico? Conoscete altri oggetti che hanno un campo magnetico? Q 17 esperimento del filo - o della bobina - percorsa da corrente (Figura 2J) Tabella 1. Schema del percorso didattico Fase 3 Alla fine del percorso didattico, visto con l ultimo esperimento che la corrente elettrica è in grado di generare un campo magnetico, si chiede ai bambini di andare a verificare se e come è possibile il processo inverso. Vale a dire si chiede loro di andare ad esplorare il fenomeno dell induzione elettromagnetica e di esplicitare una procedura che sia in grado di render conto del fenomeno osservato. In questa fase i bambini lavorano a piccoli gruppi. 4. Le risposte dei bambini Fase 1 Come accennato in precedenza, le risposte alle domande Q1 e Q2 sono molto legate al problema linguistico del termine magnete. Ma ciò è solo un problema di nomenclatura che
5 non riguarda gli elementi sostanziali dei loro schemi interpretativi e quindi, una volta introdotta l equivalenza magnete-calamita è facilmente superabile dai bambini. Ascoltando le registrazioni dei laboratori si nota infatti come il linguaggio dei bambini si arricchisca: essi introducono gradualmente termini nuovi e cominciano ad utilizzare spontaneamente il termine magnete al posto di quello di calamita. Questo problema di nomenclatura comunque non intacca la coerenza dei loro schemi interpretativi e non va ad interferire significativamente nel processo di negoziazione d idee tra pari. Fase 2 Nonostante i bambini siano in grado di fornire un ampio set di esempi di oggetti magnetici (per citarne alcuni: le calamite sul frigorifero, i geomag, le calamite usate per chiudere le antine degli armadi, quelle per tenere ferme le tende, alcune collane), la richiesta di esplicitare nelle domande Q3 e Q4 una procedura coerente per l individuazione degli oggetti magneti dagli altri risulta essere una sfida in quanto rappresenta un primo esempio di formulazione di un criterio generale di catalogazione. Generalmente la risposta alla domanda come si riconoscono i magneti? trova la seguente risposta: devo guardare quali oggetti si attaccano. In questo caso (e nella prima parte del laboratorio, fino alla domanda Q8) il ruolo dell esperimento è quello di dare la possibilità di validare o meno questa (o altre) congetture, ed in particolare, eseguendo l esperimento, i bambini, riconoscendo che in base a questa regola verrebbero considerati magneti anche oggetti di uso quotidiano (come ad esempio le monete) che loro sanno non essere magneti si vedono costretti quindi a cambiare e a perfezionare la loro congettura. In questo modo i bambini esplorano i fenomeni con un processo che è molto simile a quello della ricerca. Questo tipo di approccio permette di analizzare quali sono le principali idee di senso comune che i bambini hanno riguardo la fenomenologia trattata e nel contempo di studiare come esse mutano grazie al ruolo dell esperimento. In particolare, per ogni domanda, le risposte più frequenti date dai bambini prima di eseguire l esperimento sono: Q5 e Q6 il magnete attrae i metalli grigi ; Q7 è il magnete che attrae il ferro e non viceversa ; Q8 si attraggono o si respingono. Dopo l indagine sperimentale queste idee cambiano e lasciano spazio alle seguenti affermazioni: Q5 e Q6 devo necessariamente fare la prova con un magnete, non mi basta guardare il metallo per dire se interagisce o no ; Q7 si attraggono a vicenda ; Q8 si attraggono o ruotano e si attraggono di nuovo. Dalla domanda Q10 in poi il ruolo dell esperimento all interno del percorso cambia. Da strumento di validazione, diventa uno strumento di esplorazione di situazioni problematiche nuove che vanno interpretate alla luce di quanto osservato fin d ora. Questo cambio di funzione svolta dell esperimento è necessario perché l idea che sta alla base della seconda parte del percorso è quella di spostare l attenzione da quelle che sono le sorgenti magnetiche a ciò che è il mediatore dell interazione (il campo magnetico). La domanda Q9 svolge la funzione di ponte tra questi due tipi di approccio all esperimento ed il suo obiettivo è quello di creare il punto di partenza dal quale far iniziare ad introdurre il concetto di campo magnetico. La risposta spontanea dei bambini alla domanda Q9 è generalmente un No che mette in evidenza come per i bambini sia degno di poca nota il fatto che i magneti interagiscano senza toccarsi. Agli occhi dei bambini è normale che due magneti interagiscano così. L importanza dell interazione senza un contatto tra i due oggetti ha bisogno di essere messa in evidenza del conduttore del laboratorio e facendo ciò si sposta l attenzione della descrizione del fenomeno dalle sorgenti dell interazione magnetica (i magneti in questo caso) allo spazio che circonda i magneti. Così facendo nascono da parte dei bambini osservazioni del tipo quando avvicino due magneti di modo che non si attaccano è come se tra di loro ci fosse una pallina che non li fa attaccare. Nasce quindi l idea di andare ad indagare in modo specifico le proprietà dello spazio vicino al magnete.
6 Introdotta la bussola come esploratore utilizzato per indagare le proprietà magnetiche dello spazio, i bambini in questa fase, da Q10 a Q17, effettuano una serie di osservazioni sperimentali ed in particolare identificano come dalla deviazione dell ago della bussola dalla direzione nord-sud, si riesca a riconoscere se si è nelle vicinanze di un oggetto magnetico e scoprono come esistano altre sorgenti dell interazione magnetica. La bussola, rappresentando l orientazione dell ago in vari punti dello spazio permette inoltre loro di andare a dare una prima rappresentazione del campo magnetico. Il termine campo magnetico viene introdotto dal ricercatore solo come un termine che sta ad indicare questa proprietà dello spazio, le caratteristiche di questo ente vengono esplorate e definite sperimentalmente dai bambini nel corso degli esperimenti. Fase 3 L ultima parte del laboratorio rappresenta per i bambini oltre che una sfida teorica anche una sfida sperimentale intrinseca. Sono loro che devono progettare con gli strumenti a disposizione un indagine sperimentale, indagarla ed interpretarla al fine di render conto di un processo fisico. Per ciò che riguarda l attività di ricerca, la proposizione di questo compito ai bambini permette di mettere in evidenza quali sono gli elementi ed i referenti concettuali che i bambini utilizzano per indagare e formalizzare il fenomeno richiamando analogie e similitudini con esperimenti visti all interno del percorso. In particolare si è notato come tutti i gruppi fossero stati in grado di realizzare almeno un processo di induzione elettromagnetica e come circa un quarto di loro lo descrivesse esprimendosi in termini di movimento tra il circuito ed il campo magnetico dei magneti, mentre la restante parte parlava in termini di movimento tra il circuito ed i magneti. 5. Conclusioni L attività CLOE svolta nell ambito della mostra GEI, ha mostrato come tale proposta di strategia didattica basata sull operatività sperimentale giochi un ruolo fondamentale nel far focalizzare l attenzione dei bambini su quelli che sono gli elementi chiave caratterizzanti i processi fisici, permettendo loro di andare a vagliare, modificare o avvallare le proprie congetture e, nel contempo, attraverso la cooperazione tra pari, permette loro di produrre delle regole interpretative generali. Emerge altresì che a livello di scuola primaria è possibile e feconda l indagine di fenomeni magnetici e che anche processi dinamici come quello di induzione elettromagnetica trovano l attenzione sufficiente per essere riconosciuti nelle variabili principali che ne attuano gli effetti fenomenologici. Il riconoscimento delle caratteristiche fenomenologiche di fenomeni elettromagnetici sembra avere ruolo principale a questa età ed in una sede di esplorazione informale in cui gli interrogativi curiosi possono essere orientati a narrazioni di ragionamenti e raccordati tra loro per organizzarne la natura. Bibliografia Benciolini L,et.al. (2003) Formalizing thermal phenomena for 3-6 years-old,girep-seminar,udine Bosio S,et.al. (1996) Playing, experimenting, thinking,girep-icpe-conference,ljubljana. Bosio S,et.al. (1997) A research on conceptual change processes,esera-conference,rome. Duffy T,Jonassen D (1992) Constructivism and the technology of instruction, Hillsdale, Erlbaum. Gilbert J,et.al. (1998) Models in explanations: Part 1, Horses for courses?, IJSE,20
7 Jonassen D (1991) Objectivism versus constructivism: do we need a new philosophical paradigm?, ETRaD, 39, 3. McDermott LC, (2004), Physics education research: The key to student learning and teacher preparation, in Proceedings of the 2nd International GIREP Seminar on Quality Development in Teacher Education and Training, University of Udine, Italy, September 2003, edited by Marisa Michelini, University of Udine, Michelini M, (2005) The Learning Challenge: A Bridge between Everyday Experience and Scientific Knoledge, GIREP book of selected contributions, Ljubljana. Michelini M, 2010, Building bridges between common sense ideas and a physics description of phenomena to develop formal thinking, New Trends in Science and Technology Education. Selected Paper, vol. 1, eds. L.Menabue and G.Santoro, CLUEB, Bologna 2010, ISBN , p Michelini M, Mossenta A (2001) The EPC project,girep-2000, Elsevier. Michelini M,et.al.(2003) Cognitive Labs in an informal context to develop formal thinking,girep- Seminar,Udine. Pfundt D, Duit R, (1993)Students Alternative Frameworks and Science Education, IPN Kiel Germany. Viennot L. (2008) Reasoning in physics, London: Kluwer Academic Publishers., Merril, 1992 and in Frontiers of Physics Education, Rajka Jurdana-Sepic et al eds., Girep-Epec book of selected contributions, Rijeka (CRO), 2008, p [ISBN ] p.58 and GIREP-EPEC book of selected papers. Vosniadou S (2008), International Handbook of Research on Conceptual Change, Routledge, 259.
Esperimenti semplici Hands-On Minds-On di elettromagnetismo
Esperimenti semplici Hands-On Minds-On di elettromagnetismo Marisa Michelini e Rossana Viola Unità di Ricerca in Didattica della Fisica dell Università di Udine 1. Introduzione Le ricerche sull apprendimento
La mostra Giochi Esperimenti Idee: un ponte tra scuola e le esperienze quotidiane
La mostra Giochi Esperimenti Idee: un ponte tra scuola e le esperienze quotidiane Marisa Michelini, Alberto Stefanel, Unità di Ricerca in Didattica della Fisica dell università di Udine stefanel@fisica.uniud.it
Didattica di laboratorio scientifico per la scuola secondaria di primo grado. Terzo incontro, 7 maggio 2014 Anna Maria Ferluga
Didattica di laboratorio scientifico per la scuola secondaria di primo grado Terzo incontro, 7 maggio 2014 Anna Maria Ferluga Studiare scienze attraverso il metodo laboratoriale Una sequenza di attività
La carica come ente a cui è riconducibile la natura elettrica della materia
Esplorare fenomeni elettrici per interpretare la carica e la sua energia: il potenziale. Marisa Michelini e Alessandra Mossenta Unità di Ricerca in Didattica della Fisica dell Università di Udine Introduzione
Incontriamo la Fisica: l Elettromagnetismo. Stefano Spagocci, GACB
Incontriamo la Fisica: l Elettromagnetismo Stefano Spagocci, GACB Le Prime Osservazioni I fenomeni elettrici e magnetici hanno sempre attirato l uomo. Tuttavia solo nell 800 si è colto il nesso tra le
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IN MATEMATICA TRA PRIMARIA E SECONDARIA: AMBITO NUMERI
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IN MATEMATICA TRA PRIMARIA E SECONDARIA: AMBITO NUMERI Staff di ForMATH Giorgio Bolondi, Laura Branchetti, Elena Franchini, Alice Lemmo 1 PRIMA PARTE Commentiamo alcuni quesiti
Metodologia di Scienze
Metodologia di Scienze La metodologia seguita sarà fondata su un fare scienza basato sulla pratica di effettuare delle esperienze concrete. Si cercherà di indurre nei bambini un corretto atteggiamento
Storia delle scoperte del campo magnetico
Storia delle scoperte del campo magnetico Prof. Daniele Ippolito Liceo Scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia VI secolo a.c. Talete osserva che la magnetite, un minerale composto al 72% di ferro, estratto
Tecnologie per la mente. Laboratorio di Psicologia e Scienze Cognitive
Tecnologie per la mente Laboratorio di Psicologia e Scienze Cognitive Il Laboratorio afferisce al Dipartimento di Linguistica dell Università della Calabria, diretto dalla Prof.ssa Eleonora Bilotta, è
CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16
CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16 Competenza n 1: Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione. Utilizza la lingua italiana per comprendere semplici enunciati e raccontare esperienze
Pedagogia sperimentale Focus group
Pedagogia sperimentale Focus group Anna Dipace Università degli Studi di Foggia Tipi di interviste di gruppo Tipo di intervista! Ruolo dellʼintervistatore! Interazione tra i partecipanti! Strutturazion
RICERCA-AZIONE a.s. 2016/2017
RICERCA-AZIONE a.s. 2016/2017 elementi essenziali per il confronto Potenzialità della flipped classroom Classe rovesciata: uno spazio di libertà controllata (B. Devauchelle) in cui gli studenti hanno maggior
RICERCA-AZIONE PRIMA SCIENZA
RICERCA-AZIONE PRIMA SCIENZA a.s.2012/2013 ISTITUTO COMPRESIVO DI CAPANNOLI Cosa fa l acqua con le cose.. cosa fanno le cose con l acqua PUNTI DI FORZA DEL PROGETTO SCUOLE DOCENTI: 24 Infanzia : 9 Primaria:11
UN USCITA DIDATTICA AL MUSEO. Veronica Cadei Gloria Pozzi
UN USCITA DIDATTICA AL MUSEO Veronica Cadei Gloria Pozzi "... E' necessario allargare il nostro concetto di scuola fino a sentire che scuola è il mondo. E' necessario convincersi che ogni cosa, ogni fatto,
Le competenze in Fisica e Scienze
Le competenze in Fisica e Scienze Indicazioni Nazionali: cosa prevedono Azioni per l esame di stato: Quadro di riferimento Rubric di valutazione Simulazioni Nazionali 1. Osservare e identificare fenomeni;
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ALIGHIERI - TANZI MOLA DI BARI ANNO SCOLASTICO 2011/1012
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ALIGHIERI - TANZI MOLA DI BARI ANNO SCOLASTICO 2011/1012 ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO (Scienze, Geografia, Tecnologia, Scienze Motorie) L asse scientifico-tecnologico ha l
EDUCARE ALLA RAZIONALITÀ 9-11 giugno 2016, Sestri Levante
IL PARADIGMA DELLA PROGRAMMAZIONE LOGICA E LO SVILUPPO DI ABILITÀ DEDUTTIVE NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO EDUCARE ALLA RAZIONALITÀ 9-11 giugno 2016, Sestri Levante in ricordo di Paolo Gentilini LAURA LOMBARDI,
Dalla Conduzione alla Superconduzione
AIF PIACENZA 2011 Dalla Conduzione alla Superconduzione Sara Barbieri Marco Giliberti Claudio Fazio Le linee fondamentali della proposta Conoscenza della fenomenologia attraverso esperimenti - R = 0 (T
Didattica per competenze e per progetti
PROGESIS Ancona, 9-10 settembre 2010 Didattica per competenze e per progetti Graziella Pozzo 1 Progettare per competenze: cosa cambia? Il programma Per programma si intende per lo più un elenco di argomenti
Progetto dell unità formativa di apprendimento Forze e moto. Gioacchina Giambelluca
Progetto dell unità formativa di apprendimento Forze e moto Gioacchina Giambelluca Forze e moto Competenza/e del cittadino Risolvere problemi - Comunicare Classe 2 Contesto didattico Periodo Settembre
Piergiorgio Reggio Università Cattolica, Milano Metodi, Milano
Imparare dalle reti e dalle comunità di pratica professionale nelle organizzazioni Cremona, 27 Novembre 2009 Piergiorgio Reggio Università Cattolica, Milano Metodi, Milano 1 La prospettiva Dimensione sociale
Istituto di Istruzione Superiore LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO L. da Vinci-De Giorgio LANCIANO
Istituto di Istruzione Superiore LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO L. da Vinci-De Giorgio LANCIANO LABORATORIO DI FISICA ELETTROMAGNETISMO ALUNNO: Di Giuseppe Orlando CLASSE: V LSTA DATA: 23/01/2013 Docenti:
Di cosa ci occuperemo nel corso?
Economia delle aziende e delle Amministrazioni pubbliche Università degli studi G. D Annunzio Chieti Pescara Corso di Laurea in Economia Aziendale Lezione n. 1 Le Amministrazioni Pubbliche Economia delle
ELETTROTECNICA. Elettromagnetismo. Livello 13. Andrea Ros sdb
ELETTROTECNICA Livello 13 Elettromagnetismo Andrea Ros sdb Livello 13 Elettromagnetismo Sezione 1 Campi magnetici e correnti elettriche Nel 1820 il fisico Oersted scoprì che il passaggio di una corrente
La didattica per competenze, costruzione di moduli interdisciplinari
La didattica per competenze, costruzione di moduli interdisciplinari Interdisciplinarietà non come somma di discipline. Modulo interdisciplinare Quali competenze per risolvere un problema interdisciplinare.
Liceo Artistico Statale A. Caravillani Dipartimento di Fisica. Programmazione classi quinte. Sezione A Architettura
Liceo Artistico Statale A. Caravillani Dipartimento di Fisica Docente Patrizia Domenicone Programmazione classi quinte Sezione A Architettura Maurits C. Escher, Relatività, 1953, litografia Programmazione
IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI
IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I R O M A 3 7 M A G G I O 2 0 1 0 A N N U N Z I AT A B A R T O L O M E I di cosa
«L'INDAGINE STATISTICA»
Formazione personale docente su Didattica per competenze e Prove Invalsi MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO A. M.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE CREMASCO LABORATORIO SPERIMENTANDO classe 4 a Anno Scolastico 2013/14
ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE CREMASCO LABORATORIO SPERIMENTANDO classe 4 a Anno Scolastico 2013/14 MAGNETISMO - 1 a esperienza: 1. far portare magneti (nel linguaggio scientifico si chiamano così,
DISCIPLINE DI INDIRIZZO (cl. 3, 4, 5) DISCIPLINE OBBLIGATORIE COMUNI (cl. 1, 2, 3, 4, 5) FINALITÀ RAGGIUNTE METODI DI LAVORO UTILIZZATI
Anno Scolastico Classe 2015/2016 5 C DOCENTE INDIRIZZO DI MARCO LORENZA DESIGN DISCIPLINE OBBLIGATORIE COMUNI (cl. 1, 2, 3, 4, 5) DISCIPLINE DI INDIRIZZO (cl. 3, 4, 5) FISICA - FINALITÀ RAGGIUNTE - Concorrere
PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II D
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-14 PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II D DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA La geografia
CLASSE PRIMA SCIENZE COMPETENZA CHIAVE (Racc. UE 18/12/2006) LA COMPETENZA DI BASE IN CAMPO SCIENTIFICO. (Indicazioni per il curricolo 2012)
COMPETENZE CLASSE PRIMA LA COMPETENZA DI BASE IN CAMPO SCIENTIFICO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare, descrivere e individuare somiglianze e differenze tra
Obiettivi di apprendimento ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI E MATERIALI
CURRICOLO DISCIPLINARE SCIENZE - CLASSE PRIMA Disciplina SCIENZE Traguardi delle competenze (prescrittivi) L alunno sviluppa un atteggiamento di curiosità e di ricerca esplorativa; Si relaziona con piante
COMPETENZA DISCIPLINARE: SCIENZE
SCUOLA PRIMARIA Classe Prima Osservare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita Acquisire consapevolezza dei propri sensi e utilizzarli nell esplorazione della
ANNO SCOLASTICO 2014/2015 Docente Marina Celora Disciplina FISICA
ANNO SCOLASTICO 2014/2015 Docente Marina Celora Disciplina FISICA Classe 5 E Libri di testo: A. Caforio, A. Ferilli, FISICA! Le regole del gioco - vol. 2, 3 - Le Monnier AREA POF Comunicazione (*) Competenza
NELL AMBIENTE, MA CON ENERGIA
Istituto Comprensivo di San Paolo d'argon Scuola Primaria di Cenate Sotto NELL AMBIENTE, MA CON ENERGIA Il progetto realizzato nella scuola in questi anni, ha lo scopo di coinvolgere e sensibilizzare gli
SCIENZE: TERZO BIENNIO. classe V scuola primaria e classe I scuola secondaria COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE
SCIENZE: TERZO BIENNIO classe V scuola primaria e classe I scuola secondaria COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE Osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO : SCHEMA ANALISI DISCIPLINA - SCIENZE
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO : SCHEMA ANALISI DISCIPLINA - SCIENZE COMPETENZA CHIAVE (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006). COMPETENZA IN SCIENTIFICO
SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO SCIENZE DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016
SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZA DI Mettere in relazione il pensare con il fare. Affrontare situazioni problematiche ipotizzando soluzioni,
CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI. Scuola Secondaria di Primo Grado - TECNOLOGIA-
CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Secondaria di Primo Grado - TECNOLOGIA- Classe Prima COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE DI BASE IN TECNOLOGIA Profilo dello studente al termine
Marco Panareo. Appunti di Fisica. Elettromagnetismo. Università degli Studi del Salento, Facoltà di Ingegneria
Marco Panareo Appunti di Fisica Elettromagnetismo Università degli Studi del Salento, Facoltà di Ingegneria ii iii INTRODUZIONE Questa raccolta di appunti originati dalle lezioni di Fisica Generale tenute
CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Primaria - Scienze - COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA
CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Primaria - Scienze - Classe Prima COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA Profilo dello studente al termine del Primo ciclo d Istruzione:
Il magnetismo magnetismo magnetite
Magnetismo Il magnetismo Fenomeno noto fin dall antichità. Il termine magnetismo deriva da Magnesia città dell Asia Minore dove si era notato che un minerale, la magnetite, attirava a sé i corpi ferrosi.
NUOVE PRATICHE FORMATIVE: LA COMUNITA DI PRATICA NELLE DIVERSE ORGANIZZAZIONI 26 FEBBRAIO 2010
NUOVE PRATICHE FORMATIVE: LA COMUNITA DI PRATICA NELLE DIVERSE ORGANIZZAZIONI 26 FEBBRAIO 2010 Il contesto di riferimento Nel 2008 l AUSL di Aosta ha avviato un progetto di benchmarking della formazione
ECONOMIA, SOSTENIBILITÀ E RESILIENZA: VALUTARE LA QUALITÀ DEI SISTEMI LOCALI ALLEGATO: REALIZZARE UN ANALISI SWOT Giulia Pesaro
n.1 Fondazione Cariplo progetto Capacity building REesilienceLAB http://www.resiliencelab.eu Incontri di formazione Resilienza urbana e territoriale incontri di formazione 1 aprile 2014 APPROCCI E STRUMENTI
UNITARIETA DEL SAPERE ATTRAVERSO L INTERDISCIPLINARITA
UNITARIETA DEL SAPERE ATTRAVERSO L INTERDISCIPLINARITA I docenti, in quanto educatori, hanno il dovere di fornire ai discenti, attraverso le scienze, la storia, la filosofia, la letteratura, e tutte le
Apprendimento e sviluppo
Apprendimento e sviluppo L apprendimento può essere definito come una duratura modificazione del comportamento che nasce dall esperienza. Tale modificazione può anche non essere immediatamente evidente,
PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/2016
Docenti PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Plesso LAMBRUSCHINI TENUTA - SBRANA Classe I Disciplina SCIENZE Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/2016 PROGETTAZIONE
LICEO ARTISTICO STATALE Giacomo e Pio Manzù BERGAMO DOCENTE: POTITO PICHIRALLO CLASSE 5^ E A.S. 2015/2016
MATERIA: FISICA DOCENTE: POTITO PICHIRALLO CLASSE 5^ E A.S. 2015/2016 CORSO: NUOVO ORDINAMENTO INDIRIZZO: PITTORICO FIGURATIVO FINALITA RAGGIUNTE l'acquisizione di conoscenze a livelli più elevati di astrazione
Fare scienze in seconda elementare
CIRCOLO DIDATTICO DI BORGO SAN PIETRO SCUOLA PRIMARIA DI BORGO SAN PIETRO Fare scienze in seconda elementare anno scolastico 2006/2007 PROGRAMMAZIONE DEL CIRCOLO DID. Area scientifica: Indicatore N 1 Saper
Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS)
Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS) adacher@dia.uniroma3.it Programma La simulazione ad eventi discreti, è una metodologia fondamentale per la valutazione delle prestazioni di sistemi complessi (di
per lo sviluppo di curricoli per competenze al triennio,
Prima Bozza di lavoro creata da Silvia Faggioli IIs Aldini Valeriani Bologna per lo sviluppo di curricoli per competenze al triennio, asse scientifico tecnologico Asse scientifico tecnologico Triennio
Campo magnetico e forza di Lorentz (I)
Campo magnetico e forza di Lorentz (I) Fatti sperimentali (Oersted e Ampere) Legge di Gauss per il campo magnetico Forza di Lorentz Definizione del campo magnetico Magnetismo Noto fin dall antichita` (VI
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI SCIENZE
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI SCIENZE CLASSE PRIMA 1. OSSERVARE E INDIVIDUARE ELEMENTI SIGNIFICATIVI 1.1 Scoprire le caratteristiche e proprietà degli elementi attraverso l uso dei sensi 1.2 Identificare
Quadro di Riferimento di Matematica
PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SULL INDAGINE OCSE-PISA E ALTRE RICERCHE NAZIONALI E INTERNAZIONALI Seminario provinciale rivolto ai docenti del Primo Ciclo Quadro di Riferimento di Matematica -la rilevazione
LE TEORIE DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Università degli Studi di Pavia Corso di Laurea in Infermieristica LE TEORIE DELL ASSISTENZA Piera Bergomi Obiettivi della materia Obiettivo generale Portare lo studente a conoscere, analizzare e saper
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1 grado San Giovanni Teatino (CH)
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1 grado San Giovanni Teatino (CH) CURRICOLO A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE TRAGUARDI
ISIS 'Il Pontormo' Empoli Liceo scientifico
ISIS 'Il Pontormo' Empoli Liceo scientifico Documento degli obiettivi minimi di Filosofia e Storia. LE CONOSCENZE, LE ABILITÀ E LE COMPETENZE ESSENZIALI OFFERTE E RICHIESTE ALLO STUDENTE DEL LICEO Storia
Campo magnetico e forza di Lorentz (I)
Campo magnetico e forza di Lorentz (I) Fatti sperimentali (Oersted e Ampere) Legge di Gauss per il campo magnetico Forza di Lorentz Definizione del campo magnetico Magnetismo Noto fin dall antichita` (VI
La matematica come forma di comunicazione PRIN
La matematica come forma di comunicazione PRIN 2009-2011 Introduzione Quanto è chiara l idea di comunicazione matematica? Possiamo distinguere il discorso matematico da tutti gli altri concentrandoci soltanto
I bisogni educativi speciali
I bisogni educativi speciali Seconda unità di lavoro novembre 2013 roberto.grison@istruzioneverona.it - gli svantaggi socio-economici, (famiglie di basse fasce di reddito, ISEE, assenza di libri di testo
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PAGNACCO SCUOLA ELEMENTARE DE AMICIS PROGETTO SET. Scheda di lavoro. Problemi procedurali NONSOLOPESO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PAGNACCO SCUOLA ELEMENTARE DE AMICIS PROGETTO SET Scheda di lavoro Problemi procedurali NONSOLOPESO 1. Obiettivi formativi Sviluppo della capacità di analisi e deduzione Ragionare
ISTITUTO COMPRENSIVO N 15 BOLOGNA Scuola secondaria di primo grado G.Zappa a.s.2015-2016. PROGRAMMAZIONE PER IL BIENNIO DI L2 E L3 (inglese,spagnolo)
ISTITUTO COMPRENSIVO N 15 BOLOGNA Scuola secondaria di primo grado G.Zappa a.s.2015-2016 PROGRAMMAZIONE PER IL BIENNIO DI L2 E L3 (inglese,spagnolo) Finalità - Sviluppo di competenze pragmatico-comunicative
SCUOLA PRIMARIA. * L alunno sviluppa modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.
SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA * L alunno sviluppa modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.
Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia
Servizi per la Valutazione Nuovo obbligo e certificazione delle competenze Il riconoscimento, la valutazione e la certificazione delle competenze: quadri di riferimento e strumenti elaborati e condivisi
CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA
CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO SCIENZE DISCIPLINE TRASVERSALI SCIENZE TRAGUARDI FORMATIVI COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE
Nome. Cognome. Obiettivo di apprendimento: Capire come i poli magnetici positivo e negativo possono dimostrare le forze di trazione e spinta.
1 Poli magnetici Obiettivo di apprendimento: Capire come i poli magnetici positivo e negativo possono dimostrare le forze di trazione e spinta. 1. Elenca cinque oggetti che un magnete può attrarre. 2.
Misura del coefficiente di Hall per i metalli. Cognome Nome Data
- Piano Nazionale Lauree Scientifiche Progetto IDIFO5 - Scuola Nazionale di Fisica Moderna per Insegnanti SNFMI Università di Udine, 8-12 settembre 2014 Misura del coefficiente di Hall per i metalli Cognome
PIANO DI LAVORO INDIVIDUALE
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE G.V. GRAVINA CROTONE PIANO DI LAVORO INDIVIDUALE Anno Scolastico 2013/2014 MATERIA D INSEGNAMENTO SCIENZE NATURALI CLASSE III SEZ. B LICEO LINGUISTICO Prof.ssa Rachele
Scienze Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia. Dimensione Competenza Abilità Conoscenze
1 CURRICOLO SCIENZE Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia 2 Schema operativo Osserva i fenomeni naturali. Rileva le caratteristiche principali di oggetti e di situazioni; formula ipotesi;
Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA
CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI FORMATIVI TRAGUARDI Obiettivi riferiti all intero percorso della scuola dell infanzia OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare con attenzione
I.C. "L.DA VINCI" LIMBIATE CURRICOLO IN VERTICALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 GEOGRAFIA
GEOGRAFIA (AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA) CONOSCENZE/ESPERIENZE Inteso come capacità di orientarsi all interno di un nuovo ambiente Osservare gli spazi circostanti Saper distinguere sopra-sotto,
DE MAGNETE. 1. Fino al 1820
DE MAGNETE 1. Fino al 1820 Che i magneti esistano lo sanno anche i sassi fin dai tempi dei greci. In particolare è assodato che: come accade per l elettricità, esistono anche due tipi di magnetismo; ciò
LA PROGRAMMAZIONE DI FISICA SUI 5 ANNI IN VISTA DELL ESAME DI STATO
LA PROGRAMMAZIONE DI FISICA SUI 5 ANNI IN VISTA DELL ESAME DI STATO Marco Bolzon 02/12/2015 La Riforma della scuola - 2010 La programmazione di Fisica sui cinque anni in vista dell'esame di Stato > La
SCIENZE UMANE PRIMO BIENNIO LINEE GENERALI E COMPETENZE
SCIENZE UMANE LINEE GENERALI E COMPETENZE Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con i linguaggi propri delle scienze umane nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l uomo si costituisce
DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale.
Pag. 1 di 8 DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale. A COMUNICARE 1. Ascoltare 2. Associare 3. Codificare
MATEMATICA CLASSE NUMERO Contare sia in senso progressivo sia in senso regressivo.
MATEMATICA OB. FORMATIVI COMPETENZE CLASSE 1 1. NUMERO Contare sia in senso progressivo sia in senso regressivo..2 Usare il numero per contare, confrontare, ordinare raggruppamenti di oggetti..3 Leggere
La parola elettricità deriva da elektron, termine che gli antichi greci chiamavano una resina naturale,l ambra,dalla quale se strofinata con un
INDICE Elettrizzazione Carica elettrica e stato e elettrico Natura dell elettricità Conduttori e isolanti La corrente elettrica Le grandezze elettriche Correnti Volt Le leggi di Ohm Gli effetti della corrente
GENERATORI MECCANICI DI CORRENTE
GENERATORI MECCANICI DI CORRENTE IL MAGNETISMO Il termine deriva da un minerale del ferro: la magnetite (o calamita naturale), che ha la proprietà di attrarre alcuni metalli. Il campo magnetico è lo spazio
MAPPA DELLE COMPETENZE CODICE ASSE: PRIMO ANNO SECONDO ANNO
MAPPA DELLE COMPETENZE Utilizzare le procedure del calcolo aritmetico (a mente, per iscritto, a macchina) per calcolare espressioni aritmetiche e risolvere I numeri: naturali, interi, razionali, sotto
PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s
Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE FRATELLI CASETTI CREVOLADOSSOLA (VB) WWW.iccasetti.gov.it PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s. 2014-2015 PROGRAMMAZIONE DI SCIENZE COMPETENZE CHIAVE - competenze di
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Bertagna G., Triani P., Dizionario di didattica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Voce: COMPETENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
LICEO SCIENTIFICO BIENNIO
LICEO SCIENTIFICO BIENNIO Materia: Fisica Classi prime Indicazioni nazionali INDICAZIONI RELATIVE AL CURRICOLO DELL'I.S.I. "G.Bruno" Competenze di base Abilità e/o Capacità Conoscenze Competenza scientifico-tecnologica
Dispense del corso di Fonia e Tecnico del Suono. anno accademico 2013/2014. Sesta lezione. Microfoni e speaker
Dispense del corso di Fonia e Tecnico del Suono anno accademico 2013/2014 Sesta lezione Microfoni e speaker Legge di Faraday Intorno 1820 il fisico danese Hans Christian Ørsted scopri che una corrente
PERCORSO DIDATTICO VERTICALE: CLASSI I-II
Presidio: Napoli Area Metropolitana Presidio: Napoli Area Metropolitana Piano ISS Insegnare Scienze Sperimentali L.S.S. Caccioppoli di Napoli Via Nuova Del Campo, 22/R Tel 081-7805620 fax. 081-7511988
Classe quinta Scuola Primaria scienze - COMPETENZE EUROPEE CONTENUTI E ATTIVITA APPRENDIMENTO
COMPETENZE EUROPEE TRAGUARDI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI E ATTIVITA Comunicazione nella madrelingua (CAPACITA DI ESPRIMERE E INTERPERTARE IN FORMA ORALE E SCRITTA) 1. Espone in forma chiara ciò
Pagina 1 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL TEST D INGRESSO
Pagina 1 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL TEST D INGRESSO «La competenza matematica è la capacità di un individuo di identificare e comprendere il ruolo che la matematica gioca nel mondo reale, di operare valutazioni
Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015
Progettare per sviluppare competenze trasversali. Quale processo valutativo attivare? RENDERE OPERATIVO IL PROTOCOLLO D INTESA: verso le scuole che promuovono salute. Seminario regionale Senigallia 15
MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica
CLASSE PRIMAFISICA MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica Conoscere il concetto di grandezza, di misura, di unità di misura, di equivalenza e gli strumenti matematici per valutare le grandezze. ABILITA
LABORATORIO SCIENTIFICO PER TUTTI. Silvia Defrancesco Rovereto, 3 febbraio 2012
LABORATORIO SCIENTIFICO PER TUTTI Silvia Defrancesco Rovereto, 3 febbraio 2012 LABORATORIO: PERCHE? SCOPRIRE INDAGARE VERIFICARE CAPIRE PROGETTARE PENSARE! MA ANCHE PER IMPARARE A LAVORARE IN GRUPPO DIVERTIRSI
LA VALUTAZIONE A SCUOLA
Facoltà di Psicologia- Dipartimento di Psicologia Università degli Studi di Parma LA VALUTAZIONE A SCUOLA Affrontare il tema della valutazione a scuola attraverso il pensiero scientifico Dott.ssa Margherita
Aspetti linguistici e di rappresentazione nell insegnamento della matematica Il caso dell aritmetica
Multicentro Educativo del Comune di Modena 16 settembre 2014 Aspetti linguistici e di rappresentazione nell insegnamento della matematica Il caso dell aritmetica Nicolina A. Malara Università di Modena
Apprendere (e ragionare) con i modelli
Apprendere (e ragionare) con i modelli Franco Landriscina Università di Trieste, 20 marzo 2014 All material provided on this presentation is intended for educational purposes only. If there is an image
Istituto Comprensivo di Brisighella CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA PRIMARIA
Istituto Comprensivo di Brisighella CURRICOLO DI SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE (al termine della CLASSE PRIMA della scuola Primaria) Attraverso interazioni e manipolazioni individuare
Come una farfalla sul muro:osservare durante il tirocinio
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2014/2015 Come una farfalla sul muro:osservare durante il tirocinio Ph.D. Emanuela
PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO
Progettazione disciplinare di dipartimento Pag. 1 di 5 ANNO SCOLASTICO 2013-2014 PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO MATEMATICA classe prima FINALITÀ/OBIETTIVI GENERALI DI MATEMATICA Fornire strumenti
PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA. (CLASSI SECONDE) secondo le Indicazioni del 2012
PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA (CLASSI SECONDE) secondo le Indicazioni del 2012 NUMERO UDA TITOLO PERIODO ORIENTATIVO DI SVILUPPO UDA N.1 Mi muovo e mi oriento nello spazio Ottobre/Novembre
PROGETTAZIONE. La presente attività didattica farà riferimento ai seguenti indicatori nazionali della disciplina :
PROGETTAZIONE L attività didattica progettata si inserisce all interno del compito di realtà che la classe si accingerà a svolgere in ogni disciplina e verterà principalmente sulle scienze. Questa scelta
Federica Viscusi. Francesca Alloatti.
!! Flip teaching in un! Istituto professionale!! L esperienza dell I.I.S. Bosso Monti di Torino! Francesca Alloatti francesca@bagnasco.net Federica Viscusi fede.viscusi@gmail.com La nostra esperienza 0-
PEER EDUCATION E RECUPERO SCOLASTICO
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L ENOGASTRONOMIA E L OSPITALITA ALBERGHIERA GIUSEPPE CIPRIANI PEER EDUCATION E RECUPERO SCOLASTICO Progetto, realizzazione e risultati A.s. 2015/2016 a cura di Sara