DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE III SEZ. F. Anno Scolastico 2014/15

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO LICEO CLASSICO STATALE GIULIO CESARE ROMA CORSO TRIESTE, 48 Fax 06/ Tel. 06/ X DISTRETTO - RMPC12000C sito: rmpc12000c@istruzione.it Prot.n. DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE III SEZ. F Anno Scolastico 2014/15 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Micaela Ricciardi

2 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE III F Anno scolastico 2014/15 Sulla base di quanto previsto dall articolo 5 comma 2 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, recante disposizioni per la riforma degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d Istruzione Secondaria Superiore, il Consiglio della classe III liceale F ha definito contenuti, obiettivi, metodi e strumenti valutativi relativi ai programmi e all'azione educativa e didattica realizzata nell'ultimo anno di corso. DESCRIZIONE DELLA SCUOLA Il Liceo Ginnasio Statale Giulio Cesare di Roma presenta una struttura ideata, per i tempi in cui è sorto (1936), secondo i più avanzati sistemi di edilizia pubblica. Situato in zona centrale, appartenente al X Distretto, raccoglie una popolazione scolastica in gran parte residente nel medesimo Distretto, ma arricchita dalla presenza di studenti provenienti da diversa collocazione urbana. L edificio, che si sviluppa su cinque piani, presenta, oltre alle aule adibite alle normali attività didattiche tutte fornite di Lim, diversi Laboratori (Chimica Fisica Lingue Arte Scienze Informatica e multimedialità ); inoltre: una ricca Biblioteca, dotata di moderni sistemi di consultazione; un Aula Magna, fornita di sussidi audiovisivi; due grandi palestre e un campo di basket all aperto; un ambulatorio medico, con servizio di consulenza psicologica. Dal POF dell anno scolastico 2014/15 si evince che il Liceo focalizza la sua proposta formativa nei seguenti ambiti: ricerca didattica e progettazione attraverso un ampia ed esaustiva articolazione di progetti curricolari ed extracurricolari sui saperi disciplinari e trasversali, anche attraverso il potenziamento dell uso delle TIC; perseguimento del successo scolastico, in particolare, per quanto riguarda le classi III liceo, con una specifica attività di orientamento in uscita; educazioni, con particolare attenzione, in modo trasversale a tutte le discipline, ai seguenti percorsi educativi: educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva; educazione alla mondialità; educazione alla salute. Inoltre, per l anno in corso, il Collegio Docenti ha deliberato di attivare in modalità CLIL due moduli all interno dell insegnamento dell educazione fisica".

3 PRESENTAZIONE DELLA CLASSE La classe nel suo nucleo originario era costituita all inizio del quinquennio dalla sezione I composta da 23 alunni, e al secondo anno risultava composta da 19 studenti. All inizio del triennio la classe 3 F era formata da 25 allievi: 17 provenienti dalla V I : 7 provenienti da altre due sezioni G e F e un alunna proveniente da fuori Roma. Nel secondo anno 3 alunni hanno cambiato sezione ; nel terzo anno ancora la classe si è ulteriormente ridotta di 3 allievi, che sono andati in altri Istituti Scolastici. Il numero degli alunni nell anno in corso è di 19. Per quanto riguarda la regolarità didattica, la classe ha subito delle modifiche nel passaggio dal 1 al 2 anno del Liceo con il cambiamento del docente di Greco e in particolare nel passaggio dal 2 al terzo anno, in quanto sono cambiati i docenti di Matematica e Fisica, sempre proveniente dallo stesso Istituto e il docente di Storia dell Arte, proveniente da altro Istituto, per il pensionamento del Prof. Bellisario (vedi quadro sinottico) La classe dal 1 anno del Liceo ha risentito in modo non positivo sia della differente composizione al suo interno, in quanto unione di tre diverse sezioni, sia dei cambiamenti didattici che si sono verificati nel triennio. La classe, infatti, è sempre stata caratterizzata da una scarsa coesione e omogeneità che hanno influito sul metodo di studio e sul rendimento scolastico. La classe ha sempre avuto al suo interno alcuni alunni discontinui sia nella partecipazione alla didattica, nella presenza in classe e nell impegno allo studio. Un altro gruppo di alunni, invece ha sempre partecipato con interesse e consapevolezza alle lezioni e alla vita di classe, e ha mantenuto un impegno costante nello studio individuale. Nel corso del triennio la classe ha partecipato ad alcuni progetti in ambito scientifico dimostrando interesse ed impegno per tali attività ; in tali discipline, infatti, alcuni di loro, in particolare, si sono distinti per le loro capacità conseguendo risultati buoni e in alcuni casi ottimi. Inoltre una parte di loro si è dedicata molto anche all organizzazione di un evento che ha riguardato tutto l Istituto scolastico Gli 80 anni del Giulio Cesare il quale ha richiesto loro molto tempo a disposizione in orario extracurriculare e li ha impegnati in materie diversificate che andavano dalla Storia alla Letteratura italiana, alla Storia dell Arte, al lavoro di Biblioteca e alla attività informatica. La classe pertanto ha raggiunto nel complesso gli obiettivi e le competenze di tutte le discipline, in alcuni casi con risultati di buon livello.

4 COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE DURANTE IL BIENNIO DISCIPLINA A.S. 2010/11 A.S. 2011/12 LATINO E GRECO ALBA DORO ALBA DORO MATERIE LETTERARIE, ITALIANO GEOSTORIA FEDERICO GAMBASSI MATEMATICA MARAZZI GARIBALDI INGLESE CIONI CIONI SCIENZE LAURA CERRONE ED. FISICA LO BIANCO MASTRODOMENICO IRC JORI JORI COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE DURANTE IL TRIENNIO DISCIPLINA A.S. 2012/13 A.S. 2013/14 A.S. 2014/15 ITALIANO TAMBURRINO TAMBURRINO TAMBURRINO LATINO CORREALE CORREALE CORREALE GRECO FODDAI CORREALE CORREALE STORIA E FILOSOFIA MALORNI MALORNI MALORNI MATEMATICA ALESSANDRO ALESSANDRO GALLO FISICA FRIGENI FRIGENI GALLO INGLESE ZERBONI ZERBONI ZERBONI SCIENZE ALTOBELLI ALTOBELLI ALTOBELLI STORIA DELL'ARTE BELLISARIO BELLISARIO FLAMINIO ED. FISICA LO BIANCO LO BIANCO LO BIANCO IRC JORI JORI JORI

5 OBIETTIVI GENERALI E METODI All inizio dell anno scolastico, nelle riunioni preliminari per dipartimento allo scopo convocate sono stati concordati i contenuti disciplinari e definiti obiettivi, metodi e criteri di verifica e valutazione; nelle previste riunioni del Consiglio di Classe è stato programmato e periodicamente verificato il percorso didattico e culturale della classe, avendo cura che in esso si sviluppassero e integrassero omogeneamente gli apporti delle diverse discipline. In tali sedi sono stati altresì programmati gli obiettivi comuni che si possono riassumere nei seguenti punti : Acquisizione dei contenuti generali e specifici Padronanza dei mezzi espressivi Applicazione delle conoscenze e abilità nell uso degli strumenti cognitivi e interpretativi Sviluppo e consolidamento delle capacità di analisi, di sintesi Capacità di attuare collegamenti pluridisciplinari. Capacità di interpretazione e rielaborazione critica. Valorizzazione della creatività personale A seguire, suddivisi per materia, vengono indicati gli obiettivi didattici specifici per disciplina. MATERIA ITALIANO LATINO E GRECO STORIA FILOSOFIA INGLESE OBIETTIVI SPECIFICI DI DISCIPLINA Padronanza dello strumento linguistico nella ricezione e nella produzione orale e scritta in situazioni comunicative diverse. Conoscenza degli aspetti principali della cultura dell Ottocento e del Novecento. Padronanza delle diverse tipologie testuali. Capacità di confronto tra le diverse interpretazioni critiche dei fenomeni letterari e degli autori. Capacità di attuare collegamenti pluridisciplinari. Capacità di interpretazione e rielaborazione critica. Leggere e comprendere il significato complessivo di un testo riconoscendone le strutture linguistiche fondamentali. Interpretare un testo e tradurlo in lingua italiana con padronanza linguistica e sensibilità nelle scelte lessicali. Inquadrare i testi e gli autori in una prospettiva storico-letteraria individuandone le peculiarità stilistiche e di genere. Saper focalizzare i principali eventi e le trasformazioni di lungo periodo della storia dell Europa e dell Italia e del mondo. Comprendere con sicurezza e padronanza i processi e le dinamiche che regolano i fatti storici, cogliendone le relazioni causa ed effetto, stabilendo confronti ed operando comparazioni tra presente e passato. Saper leggere, utilizzare e comprendere un testo storico. Usare con padronanza il linguaggio specifico. Ricostruire lo sviluppo del pensiero filosofico occidentale ed indicarne sia le relazioni con il contesto storico e culturale sia la portata potenzialmente universalistica. Leggere ed analizzare un testo filosofico. Essere in grado di problematizzare ed esporre le questioni filosofiche, suscitare nuove domande e sviluppare l attitudine alla riflessione personale. Usare consapevolmente strategie argomentative e procedure logiche. Potenziare le capacità comunicative ed elaborative finalizzate all autonomia

6 MATEMATICA FISICA SCIENZE STORIA DELL ARTE ED.FISICA linguistica Affinare le strategie di lettura di testi con apprezzamento stilisticolinguistico Ampliare il panorama storico-letterario, contestualizzandolo nei più importanti fenomeni socio-economici e culturali europei Conoscenza dei nodi fondanti della disciplina. Comprensione del linguaggio formale specifico. Utilizzo dei procedimenti matematici. Conoscenza dei nodi fondanti della disciplina. Conoscenza dei fenomeni naturali più significativi. Padronanza nell uso del linguaggio adeguato a descrivere i fenomeni. Capacità di utilizzare modelli e leggi fisiche in diverse situazioni Conoscere i nodi fondanti della disciplina. Saper argomentare e rielaborare i temi trattati in maniera personale e critica. Saper utilizzare un linguaggio tecnico scientifico rigoroso. Contestualizzare il prodotto artistico e gli artisti in relazione al momento storico Riconoscere stili e tecniche artistiche. Leggere l'opera d'arte sia dal punto di vista iconografico che iconologico. Confrontare, esprimere pareri critici e relazionarsi con le altre discipline. Gli alunni sanno usare correttamente il lessico specifico. Formazione sia sotto l aspetto fisico che psichico Consolidamento e perfezionamento degli schemi motori precedentemente acquisiti. Potenziamento fisiologico, rielaborazione del linguaggio motorio, Sviluppo della socialità e della coscienza civica attraverso la pratica dei giochi sportivi Assunzione della pratica sportiva come abitudine di vita. Svolgimento di due Unità Clil: 1) Body part and muscle labeling 2) Nutrition Education. IRC Contestualizzare gli avvenimenti fondamentali della storia della chiesa dall unità d Italia alla fine del Novecento. Identificare i punti teologici fondamentali della dottrina sociale della chiesa (encicliche sociali) e del Concilio Vaticano. Argomentare lo sviluppo teologico interno al Paradiso di Dante, con particolare attenzione al Canto XXXIII. Maturare capacità di confronto e dialogo fra diverse scelte religiose. contestualizzare gli avvenimenti fondamentali della storia della chiesa dall unità d Italia alla fine del Novecento. Gli obiettivi prefissati, nella maggioranza dei casi e a diversi livelli, possono dirsi raggiunti.i I metodi utilizzati dai docenti del consiglio di classe nel processo di insegnamento/apprendimento sono stati: lezione frontale didattica laboratoriale didattica interattiva lavori di ricerca e approfondimento peer education coopertative learning uso delle ITC Lezioni in compresenza su tematiche specifiche-

7 PROGETTI DI AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA La classe ha partecipato nel suo insieme ai seguenti progetti d Istituto, le cui attività si sono svolte in orario curriculare: Seminari divulgativi d informatica (attività biennale) Salvamento e primo soccorso Donazione sangue. Organizzazione maratona del Giulio Alma orientati La classe ha partecipato alle seguenti attività di classe in orario curriculare: DNA- FINGERPRINTING Approfondimento sulle biotecnologie, in collaborazione con la fondazione Cenci Bolognetti-Istituto Pasteur, volto all acquisizione della metodica di laboratorio e alla comprensione delle potenzialità di tale metodologia nell indagine scientifica. La mostra di Sironi al Vittoriano La classe ha partecipato alle seguenti attività, che si sono svolte in orario extracurriculare: Galleria Nazionale d Arte Moderna Gli alunni hanno partecipato individualmente, a seconda dei loro personali interessi, alle seguenti attività, che hanno avuto un percorso di due anni e che si sono svolte in orario extracurriculare: PLS di Chimica 1 e 2 livello. Ciclo di 4 incontri pomeridiani presso il dipartimento di Chimica della Sapienza volti all acquisizione del metodo d indagine scientifico mediante l esecuzione di fenomeni chimici ed interpretazione dei risultati. PLS in Fisica Laboratorio sull evoluzione dei Vertebrati. Ciclo di 4 incontri pomeridiani di approfondimento sull evoluzione dei vertebrati con attività laboratoriali di anatomia comparata. Open data a scuola e nella ricerca. Progetto della rete di scuole Bioscienze con attività di formazione, stage e progettazione presso Università ed enti di ricerca ( La Sapienza, Louiss, Cnr, Lait.Regione Lazio) Progetto Nerd ( Non è roba per donne?). In questo progetto 3 alunni nell anno scolastico , si sono classificati al primo posto nel laboratorio: "Le nostre passioni nel web, creando un sito dedicato ad Auschwitz e Birkenau. Gli alunni hanno partecipato, individualmente, a seconda dei loro personali interessi, durante quest anno scolastico, alle seguenti attività che si sono svolte in orario extracurriculare:

8 Seminari su l evoluzione in agricoltura presso l Accademia dei Lincei, alla conferenza OGM: un opzione tecnologica per la sostenibilità delle produzioni agroalimentari. 2 seminari sulla tematica: Le sirene in Omero, Virgilio, Pascoli tenute dal Prof. Fernandelli. Job Shadowing Corsi di Medicina all Università La Sapienza di Roma. Orientamento in rete. Concorso di Prosa breve. Partecipazione e impegno nell organizzazione dell evento 80 anni del Giulio La classe in Novembre si è recata in viaggio d istruzione a Berlino.

9 VERIFICHE E CRITERI GENERALI DI VALUTAZIONE In sede di Collegio docenti sono stati approvati i criteri di attribuzione dei voti secondo la griglia di indicatori che si allega (allegato n.1), assunta da tutti i Consigli di classe. Il numero delle verifiche orali e scritte è quello deliberato dal Collegio docenti. All interno della Programmazione integrata del Novecento decisa nel Consiglio di classe di Ottobre sono stati svolti durante l anno scolastico i seguenti argomenti: Per quanto riguarda Scienze: Giulio Natta e l avvento della plastica e per quanto riguarda Inglese: La beat generation e il teatro dell assurdo La correzione delle prove oggetto di Esame di Stato è avvenuta utilizzando le griglie di correzione che si allegano (allegati n.2-3-4), in particolare nei casi di simulazione di prove d esame: le griglie sono state approvate in Collegio docenti e sono comuni a tutte le classi. SIMULAZIONI DI PROVE D ESAME Sono state somministrate agli studenti le seguenti simulazioni di prove d esame: 1 PROVA 8 MAGGIO 2015 DURATA: 5 ORE 3 PROVA 10 DICEMBRE 2014: ARTE, FILOSOFIA, INGLESE, LATINO, MATEMATICA DURATA: 2 ORE E MEZZA 3 PROVA 30 MARZO 2015: FISICA, INGLESE, GRECO, SCIENZE, STORIA DURATA: 2 ORE E MEZZA Dai riscontri in sede di valutazione collegiale è risultato che la tipologia B è più congeniale al conseguimento di risultati positivi. Dalla valutazione del Consiglio di Classe degli esiti delle due terze prove, risulta che le materie in cui gli studenti hanno conseguito un miglior profitto sono state: Scienze, Arte, Filosofia e Fisica. I testi delle prove si allegano al Documento finale (allegato n.5). Si allegano al presente documento: ALLEGATI Allegato n.1 - Criteri di valutazione e assegnazione dei voti Allegati n Griglie di valutazione per la prova scritta d italiano, di lingua classica, di terza prova Allegati n. 5 - Allegati n. 6- Allegato n. 7- Testi della simulazione della prima prova d esame Testi delle simulazioni della terza prova d esame Programmi disciplinari Roma 15 maggio 2015

10 I DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE ITALIANO Prof.ssa Gabriella Tamburrino (firma).. LATINO Prof.ssa Laura Correale (firma).. GRECO Prof.ssa Laura Correale (firma).. INGLESE Prof.ssa Laura Zerboni (firma).. STORIA E FILOSOFIA Prof.ssa Paola Malorni (firma).. MATEMATICA E FISICA Prof.ssa Maria Grazia Gallo (firma).. SCIENZE Prof.ssa Lucia Altobelli (firma).. ED. FISICA Prof.ssa Simonetta Lo Bianco (firma).. IRC Prof.ssa Antonella Jori (firma).. STORIA DELL ARTE Prof.ssa Roberta Flaminio (firma)

11 ALLEGATO N.1 VERIFICA E VALUTAZIONE I docenti, per ogni disciplina, adottano forme e tipologie di verifica e criteri di valutazione discussi e concordati nella programmazione dei Consigli di Classe e dei Dipartimenti. Tutte le verifiche sono strettamente legate agli obiettivi della programmazione e realizzate per accertare le conoscenze e le competenze conseguite da ogni alunno. Il Collegio dei Docenti ha inoltre elaborato dei criteri generali di valutazione per conferire omogeneità ai processi di valutazione in tutte le discipline, articolandoli in: Conoscenze: sono l insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio. Esse indicano il risultato dell assimilazione di informazioni attraverso l apprendimento. Abilità: implicano l applicazione di conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi. Possono essere descritte come cognitive (in riferimento al pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (in riferimento all uso di metodi, materiali, strumenti ). Competenze: indicano la capacità di far interagire le conoscenze e le abilità acquisite con le capacità personali e/o sociali nell elaborazione responsabile di percorsi di studio e di autonoma rielaborazione culturale. Il grado di conseguimento di conoscenze, abilità, competenze, viene distinto in sette livelli numerici, rispondenti ai voti da 1 a 10. Voto Indicatori di conoscenze Indicatori di abilità Indicatori di competenze 1 3 Possiede labili o nulle conoscenze degli argomenti disciplinari e disarticolate nozioni dei loro ambiti contestuali. Disattende le consegne, alle quali risponde con assoluta incongruenza di linguaggio e di argomentazione. Non sa orientarsi nell'analisi di problemi semplici e non è in grado di applicare regole o elementari operazioni risolutive. 4 Conosce in modo vago e confuso gli argomenti disciplinari. Ne distingue con difficoltà i nuclei essenziali e le interrelazioni. Evidenzia imprecisioni e carenze anche gravi nell'elaborazione delle consegne, che svolge con un linguaggio disordinato e scorretto. Si orienta a fatica nell'analisi dei problemi pur semplici, che affronta con confuse e non fondate procedure di risoluzione. 5 E' in possesso di un esiguo repertorio di conoscenze, delle quali coglie parzialmente implicazioni e rimandi essenziali. Sviluppa le consegne in modo sommario o incompleto, con non certa padronanza delle soluzioni espressive. Sa analizzare problemi semplici in un numero limitato di contesti. Applica, non sempre adeguatamente, solo semplici procedure risolutive. 6 Conosce gli ambiti delle diverse discipline e ne coglie in linea globale contenuti e sviluppi. Comprende le consegne e risponde in modo semplice ma appropriato, secondo i diversi linguaggi disciplinari. Sa analizzare problemi semplici ed orientarsi nella scelta e nella applicazione delle strategie di risoluzione. 7 Conosce gli argomenti e li colloca correttamente nei diversi ambiti disciplinari. Comprende e contestualizza le consegne e le sviluppa attraverso percorsi di rielaborazione complessivamente coerenti. Sa impostare problemi di media complessità e formularne in modo appropriato le relative ipotesi di risoluzione. Conosce gli ambiti disciplinari, anche grazie ad approfondimenti personali negli aspetti per i quali ha maggiore interesse. Sviluppa le consegne con rigore logicoconcettuale, operando collegamenti con appropriata scelta di argomentazioni. E capace di enucleare in modo articolato strategie di risoluzione dei problemi per elaborare le quali sa operare scelte coerenti ed efficaci. Mostra piena padronanza degli ambiti disciplinari grazie a una ricca e articolata rete di informazioni. E in grado di sviluppare analisi autonome a partire dalle consegne e di esporne i risultati con pertinenza ed efficacia. Effettua con sicurezza e originalità collegamenti e confronti tra i diversi ambiti di studio. Sa impostare percorsi di studio autonomi che sviluppa con ricca pertinenza di riferimenti; sa risolvere problemi anche complessi mostrando sicura capacità di orientarsi Livello di certificazione delle competenze di base (DM 9 del 27 gennaio 2010) Non ha raggiunto il livello base delle competenze. Livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali. Livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. Livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando padronanza nell uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli

12 ALLEGATO N.2 Liceo Classico Statale Giulio Cesare - Roma GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA Studente Classe Sez. Voto in decimi Voto in quindicesimi Giudizio sintetico Correttezza ortografica, morfosintattica e proprietà lessicale Gravemente insufficiente Insufficiente Mediocre Sufficiente Discreto Buono Ottimo Conoscenza degli argomenti proposti Aderenza alla traccia e rispetto dei vincoli comunicativi Analisi, sintesi, coerenza e rielaborazione dei contenuti Punteggio totale VALUTAZIONE FINALE (ottenuta dividendo per il numero dei descrittori ed arrotondando all unità in presenza di decimali)

13 ALLEGATO N.3 Liceo Classico Statale Giulio Cesare - Roma GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA Studente Classe Sez. Voto in decimi Voto in quindicesimi Giudizio sintetico Gravemente insufficiente Insufficiente Sufficiente Discreto Buono Ottimo Comprensione del testo Conoscenza della morfosintassi Qualità linguistica della traduzione Punteggio totale VALUTAZIONE FINALE (ottenuta dividendo per il numero dei descrittori ed arrotondando all unità in presenza di decimali) I DOCENTI

14 Liceo Classico Statale Giulio Cesare - Roma ALLEGATO N.4 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA (TIPOLOGIA A) STUDENTE:. CLASSE III SEZ. Voto in decimi Giudizio sintetico Voto in quindicesimi Gravemente insufficiente Insufficiente Mediocre Sufficiente Discreto Buono Ottimo MATERIE conoscenza e articolazione degli argomenti proposti correttezza e competenza nell utilizzo della lingua e dei linguaggi specifici pertinenza con le richieste e capacità di utilizzare criticamente le conoscenze Punteggio totale VALUTAZIONE FINALE La valutazione dei singoli quesiti è ottenuta sommando la valutazione dei descrittori. La valutazione della prova è ottenuta sommando le valutazioni dei quesiti e dividendo per 15. Il valore ottenuto è approssimato all intero più vicino (per difetto in caso di decimale minore di 0,5 o per eccesso in caso di decimale maggiore o uguale a 0,5). I DOCENTI

15 Liceo Classico Statale Giulio Cesare - Roma GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA (TIPOLOGIA B) STUDENTE: CLASSE III SEZ. Voto in decimi Voto in quindicesimi Giudizio sintetico Gravemente insufficiente Insufficiente Mediocre Sufficiente Discreto Buono Ottimo MATERIE Descrittori Quesiti 1 quesito 2 quesito 3 quesito 4 quesito 5 quesito 6 quesito 7 quesito 8 quesito 9 quesito 10 quesito conoscenza e articolazione degli argomenti proposti correttezza e competenza nell utilizzo della lingua e dei linguaggi specifici pertinenza con le richieste e capacità di utilizzare criticamente le conoscenze Punteggio totale VALUTAZIONE FINALE La valutazione dei singoli quesiti è ottenuta sommando la valutazione dei descrittori. La valutazione della prova è ottenuta sommando le valutazioni dei quesiti e dividendo per 30. Il valore ottenuto è approssimato all intero più vicino (per difetto in caso di decimale minore di 0,5 o per eccesso in caso di decimale maggiore o uguale a 0,5). I DOCENTI

16 ALLEGATO N.5 SIMULAZIONI DI PROVE D ESAME SIMULAZIONE DI PRIMA PROVA 8 MAGGIO 2015 TIPOLOGIA A ANALISI DEL TESTO- UMBERTO SABA ( ), Scorciatoie e raccontini, 1946 Umberto Saba è un poeta triestino nato nel 1883 da una madre ebrea e da un padre cristiano che abbandonerà la famiglia pochi mesi dopo la nascita del figlio. Il poeta conoscerà il padre solo in età adulta. Nel 1904 sposa Carolina Wolfer, la Lina del Canzoniere e acquista a Trieste una libreria antiquaria. Nel 1921 esce il Canzoniere, una raccolta di poesie che Saba amplierà e riordinerà fino alla morte. Verso la fine degli anni Venti per curare una malattia nervosa si affida al dottor Weiss, uno psicanalista freudiano: l incontro con la psicanalisi avrà molta importanza per il poeta. In esilio a Parigi a causa delle leggi razziali, poi nascosto da amici, tra cui Montale, tra Roma e Firenze, vive gli ultimi anni tra Roma e Milano. Muore a Gorizia nel 1957, pochi mesi dopo la morte della moglie Lina. Umberto Saba così definisce le sue Scorciatoie: «Sono dice il Dizionario vie piú brevi per andare da un luogo ad un altro. Sono, a volte, difficili; veri sentieri per capre. Possono dare la nostalgia delle strade lunghe, piane, diritte, provinciali.» Saba accorcia lo schema delle Operette morali di Leopardi e di questa forma breve si serve per esporre in modo folgorante e inatteso la sua poetica, la sua visione della vita, dell arte e della letteratura. Per fare, come per comprendere, l arte, una cosa è, prima di ogni altra, necessaria: avere conservata in noi la nostra infanzia; che tutto il processo della vita tende, d altra parte, a distruggere. Il poeta è un bambino che si meraviglia delle cose che accadono a lui stesso, diventato adulto. Ma fino a che punto adulto? Tocchiamo qui una delle differenze che corrono fra la piccola e la grande poesia. Solo là dove il bambino e l uomo coesistono, in forme il piú possibile estreme, nella stessa persona, nasce molte altre circo- stanze aiutando il miracolo: nasce Dante. Dante è un piccolo bambino, continuamente stupito di quello che avviene a un uomo grandissimo; sono veramente «due in uno». Guardate come il piccolo Dante trasale, grida, si illumina di gioia, trema di collera e di (simulato) spavento, si esalta, si esibisce, si umilia per civetteria, si erge alle stelle davanti alle cose straordinarie che, attraverso di lui, nascono a Dante in lucco 1 e colla barba al mento E come lo divertono quei premi e quei castighi (quei castighi soprattutto), quei diavoli e quegli angeli, quei «cortesi portinai», quei vivi e quei morti piú vivi dei vivi Che inverosimile viaggio Come sperare una festa, una luminaria piú grande? E contro a lui, unito a lui, Dante; Dante uomo intero, marito, padre, guerriero, uomo di 1 Sopravveste maschile del XIV sec., lunga fino a terra, chiusa al collo con ganci, portata sciolta o stretta alla cintura, inizialmente riservata ai nobili, ai magistrati e agli intellettuali e più tardi estesa a tutti i cittadini

17 parte, esule infelice e glorioso; Dante con tutte le tremende passioni dei suoi tempi e dell età matura, in lotta con gli altri e (meno) con se stesso, ai quali i fatti davano sempre torto, tanto piú sicuro d aver sempre ragione, e quindi sempre con gli occhi fuori della testa, allucinato d odio e d amore. Se l uomo prevale troppo sul bambino (Montale ci suggerí, per questo caso, il venerato nome di Goethe), il poeta (in quanto poeta) ci lascia freddi. Se quasi solo il bambino esiste, se sul suo stelo si è formato appena un embrione d uomo, abbiamo il «poeta puer» (Pascoli); ne proviamo insoddisfazione e un po di vergogna. (Scorciatoia 14) Non ho nulla da dire ai filosofi; né essi hanno nulla da dire a me. Come li avvicino diventano fluidi; si dilatano all universale per non essere toccati in un solo punto nevralgico. Tutti i loro sistemi sono «toppe», per nascondere una «rottura di realtà». I poeti promettono di meno e mantengono di piú. (Scorciatoia 19) Comprensione e analisi del testo 1. Illustra sinteticamente il contenuto delle due Scorciatoie, ponendone in luce i legami a livello tematico. 2. Quali sono le caratteristiche del bambino e dell adulto che dovrebbero coesistere nella figura del poeta? 3. «I poeti promettono di meno e mantengono di piú»: commenta questo aforisma. 4. Cosa intende Saba per toppe poste a nascondere una rottura della realtà? Interpretazione e approfondimenti 1. Le riflessioni di Saba implicano e presuppongono una specifica concezione dell'arte poetica.prova a tracciarne un profilo confrontandolo con altre idee sulla poesia che, per ragioni di affinità o di contrasto, a te sembrano porsi in correlazione. 2. Soffermati sul rapporto tra poeti e filosofi che emerge dai testi di Saba presi in esame. Confrontalo con altri esempi della storia letteraria, nei quali, in congeniale o conflittuale concorso, poesia e pensiero filosofico coesistono nel processo di conoscenza e di interpretazione della realtà.

18 Tipologia B - redazione di un saggio breve o di un articolo di giornale Sviluppa l'argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell'articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l'articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. Argomento: IL CORPO 1. AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO Furono portate subito delle anfore di vetro scrupolosamente sigillate, nel collo delle quali erano attaccate delle etichette con questa scritta: FALERNO OPIMIANO DI CENTO ANNI. Mentre leggiamo attentamente le etichette, Trimalchione batté le mani e disse: «Ahimè, dunque il vino vive più a lungo dell'uomo, questo piccolo essere Perciò facciamo le spugne. Il vino è vita. Offro il vero Opimiano. Ieri non ne ho messo in tavola di così buono, eppure c'erano a cena persone molto più nobili». Mentre dunque noi beviamo e restiamo ammirati delle bontà accuratissimamente preparate, un servo portò uno scheletro d'argento costruito in modo che le articolazioni e le vertebre snodate si potessero piegare da ogni parte. Dopo averlo gettato una prima e una seconda volta sulla tavola, mentre quel congegno mobile assumeva pose diverse, Trimalchione aggiunse: Edward Munch, Madonna, 1894 «Ahi Come siamo disgraziati, l uomo, quest essere così piccolo non vale nulla Così saremo tutti, dopo che l'orco ci avrà portati via. Quindi viviamo, finché è possibile star bene» PETRONIO, Satyricon, 34

19 Pirro gli rispose: 'Dunque dirai queste cose, e andrai messaggero a mio padre, il Pelide. Ricordati di raccontargli le mie tristi imprese e del degenere Neottolemo. Ora muori'. Dicendo ciò trasse verso gli stessi altari Priamo, che tremava e scivolava sul molto sangue del figlio, afferrò i capelli con la sinistra, con la destra estrasse la spada lucente e la immerse nel fianco fino all'elsa. Questa fu la fine del destino di Priamo, questa fine, per destino, lo portò a vedere Troia incendiata e Pergamo rasa al suolo, lui una volta superbo re di tante terre e popoli. Giace sulla spiaggia un grande busto, la testa staccata dalle spalle e il corpo senza nome. VIRGILIO, Eneide, II vv , La morte di Priamo August Rodin, Il bacio, 1886 Agostino: «Ah folle Così per sedici anni hai alimentato con false lusinghe le fiamme del tuo animo? [...] Infelice, ti compiaci del tuo male Eppure quando il giorno estremo avrà chiuso quegli occhi, che ti piacciono fino alla rovina, quando avrai visto mutato dalla morte il suo aspetto e sbiancate le sue membra, ti vergognerai di aver avvinto il tuo animo immortale a un corpicciolo caduco, e ricorderai con rossore quelle sue doti che ora vanti così ostinatamente( ) O cieco, non capisci ancora quale follia è il rendere l animo così schiavo dei beni mortali, che lo accendono di fiamme di desiderio, e non sanno appagarlo, e non riescono a durare sino alla fine, e con frequenti agitazioni lo straziano mentre promettono di accarezzarlo?» Edgar Degas, L absinthe, 1876 PETRARCA Secretum, 3 Il concetto di al di là, di mondo vero inventati per svalutare l'unico mondo che esista - per non lasciare alla nostra realtà sulla terra

20 alcun fine, alcuna ragione, alcun compito Il concetto di anima, di spirito e infine anche di anima immortale, inventati per spregiare il corpo, per renderlo malato santo -, per opporre una orribile incuria a tutte le cose che meritano di essere trattate con serietà nella vita, i problemi della alimentazione, dell'abitare, della dieta spirituale, della cura dei malati, della pulizia, del tempo che fa Invece della salute la salvezza dell'anima. NIETZSCHE, Ecce homo Picasso, Les demoiselles d Avignon, 1907 Tu mi portasti un po d alga marina nei tuoi capelli, ed un odor di vento, che è corso di lontano e giunge grave d ardore, era nel tuo corpo bronzino: - Oh la divina semplicità delle tue forme snelle - Non amore non spasimo, un fantasma, un'ombra della necessità che vaga serena e ineluttabile per l'anima e la discioglie in gioia, in incanto serena perché per l'infinito lo scirocco se la possa portare. Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani DINO CAMPANA, Donna genovese, 1913-

21 14 Taccuini

22 2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO Argomento: LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE DOCUMENTI Continua a crescere la disoccupazione in Italia. A marzo il tasso di disoccupazione, secondo le stime provvisorie dell'istat, è salito al 13% dal 12,7% di febbraio. Su base mensile la crescita è stata di 0,2 punti percentuali, mentre su base annua si è registrato un incremento di 0,5 punti percentuali. Il numero dei disoccupati è salito a quota Parallelamente, continua a calare l'occupazione: a marzo - spiega l'istituto di Statistica - gli occupati sono diminuiti di unità su base mensile. [ ] In aumento anche il tasso di disoccupazione giovanile, che nel mese di marzo è salito al 43,1% rispetto al 42,8% di febbraio, rimanendo fra i livelli più elevati. Lo comunica Istat, sottolineando che il numero dei giovani disoccupati mostra una lieve crescita su base mensile: in più, pari al +1,2%. A marzo, si sottolinea, si registrano variazioni di lieve entità rispetto a febbraio della partecipazione al mercato del lavoro dei giovani tra i 15 e i 24 anni. L'occupazione giovanile è sostanzialmente stabile nell'ultimo mese: il tasso di occupazione è pari al 14,5%. Il numero dei giovani inattivi è in calo dello 0,3% su mese ( ). Il tasso di inattività dei giovani tra i 15 e i 24 anni diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 74,5%. Redazione, L'Huffington Post 30/04/2015 La Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet - Not in Education, Employment or Training). In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l'italia dovrà garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale. Per stabilire in modo opportuno il livello e le caratteristiche dei servizi erogati e aumentarne l'efficacia, si è scelto di introdurre un sistema di profiling che tenga conto della distanza dal mercato del lavoro, in un'ottica di personalizzazione delle azioni erogate: una serie di variabili, territoriali, demografiche, familiari e individuali profilano il giovane permettendo così di regolare la misura dell'azione in suo favore. Se da un lato la disoccupazione può generare un'insicurezza economica per il lavoratore e la sua famiglia, dall'altro essa causa sicuramente una perdita economica per tutti, poiché lascia inattiva la persona che prima dava il proprio contributo al benessere del paese. Fu questa constatazione a promuovere i primi studi scientifici su un fenomeno apparso soltanto dopo la rivoluzione industriale avvenuta in Inghilterra fra il 1760 e il Sul finire dell'ottocento si constatò che la disoccupazione aveva cause generali più che individuali: infatti aumentava nei periodi in cui l'economia andava male. In precedenza, invece, la mancanza di lavoro era vista come una specie di fatalità, e chi rimaneva inoperoso veniva considerato uno scansafatiche. Si notò, inoltre, che quando e dove le fabbriche lasciavano a casa i dipendenti si verificava una diminuzione non solo della produzione, ma anche dei consumi perché il mancato guadagno dei disoccupati sottraeva risorse all'intera comunità. Il famoso economista John Maynard Keynes arrivò ad affermare che, piuttosto che lasciare inattivi i disoccupati, conviene pagarli per fare lavori inutili come scavare buche e poi

23 riempirle. Da allora è stato unanimemente adottato il concetto di 'disoccupazione involontaria' riferito ai fenomeni di licenziamento collettivo, quando più persone perdono il lavoro per il medesimo motivo: di solito, la crisi di un settore o la chiusura di un'azienda. ENCICLOPEDIA TRECCANI La questione della disoccupazione e della sotto-occupazione giovanile in Europa è legata a fattori che precedono la crisi economica attuale. Il decennio pre-crisi è stato infatti caratterizzato da una fragilità strutturale dei giovani sul mercato del lavoro, spesso non presa in carico dai sistemi di welfare. Le ragioni di una tale debolezza sono varie: da un capitale umano meno specifico (che non ha ancora avuto il tempo di adattarsi alle esigenze delle imprese), a minori costi di licenziamento per i datori di lavoro. Nel 2008, la disoccupazione degli under 25 europei era comunque circa doppia rispetto a quella dell intera popolazione, ma sono pochi gli stati (Germania, Finlandia, Irlanda, Svezia) in cui i giovani hanno accesso a sussidi pieni quando si affacciano sul mondo del lavoro. È solo un problema di mancata formazione? Investire sul miglioramento delle skills sembra essere considerata la chiave di volta dell occupazione giovanile; questo, però, non risolve il problema di un mercato del lavoro incapace di dare prospettive ai molti giovani altamente qualificati che vi si presentano, come è quello di alcune aree europee. Il livello di istruzione in Europa è molto aumentato negli ultimi anni, ma questa forza lavoro qualificata è spesso intrappolata in forme di sotto-occupazione, ovvero in lavori che non corrispondono al livello degli studi effettuati. Il disagio occupazionale giovanile non si riduce, infatti, alla disoccupazione, ma comprende l elevata competizione sul mercato del lavoro, in cui la formazione diventa anzitutto uno strumento not to climb down the ladder (per non scivolare giù nella scala occupazionale, efficace espressione utilizzata da Allen e Ainley, autori di Lost Generation ). È effettivamente riconosciuto che l occupazione dei giovani sia, generalmente, più sensibile al ciclo economico. Tra le cause principali di questa vulnerabilità, il lavoro precario e a tempo determinato: i giovani sono sovrarappresentati tra i lavoratori temporanei e atipici, fattore che abbatte i loro costi di licenziamento. Un elemento da prendere indubbiamente in conto è la forte presenza di manodopera giovanile in settori che risentono fortemente del ciclo economico, come quello edile. I dati Eurostat sopra mostrano un altro elemento rilevante: a partire dal 2012, la disoccupazione under 25 dell area euro è maggiore di quella dell Europa a 27. Questo dato, che rappresenta una novità, suggerisce un impatto occupazionale fortemente negativo delle scelte di austerità dell'eurozona. La disoccupazione giovanile è nota per avere effetti negativi nel lungo periodo: numerosi studi documentano lo scarring effect, la correlazione positiva tra l esperienza di un periodo di disoccupazione e la probabilità di doverne affrontare in futuro, e la correlazione negativa tra la disoccupazione in giovane età e i salari futuri. I flussi migratori intra-ue sembrano confermare questa osservazione. La disoccupazione giovanile rischia quindi di essere un fattore che acuisce i percorsi divergenti già rilevabili tra i paesi dell Unione: gli squilibri di crescita, prima ancora che di conti pubblici. Infine, una delle inevitabili conseguenze della disoccupazione giovanile, sottolineata da un recente studio del Fondo monetario internazionale, è quella di aumentare le disuguaglianze nella distribuzione del reddito. L aumento delle disuguaglianze durante la crisi (misurate attraverso l indice di Gini) in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda è stato doppio rispetto a quello medio nei paesi avanzati. È proprio nella iniqua distribuzione del reddito, tra l altro, che sono state rintracciate da molti economisti alcune tra le cause più profonde della crisi. Un'Europa che di fatto marcia non solo a due velocità, ma anche in due direzioni diverse, diventa giorno dopo giorno meno capace di curare i suoi mali.

24 CECILIA NAVARRA, La disoccupazione giovanile: un problema strutturale europeo, in: Aspenia online, 14/05/ AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: CONTRAPPOSIZIONE TRA NEUTRALISTI E INTERVENTISTI. ENTRATA DELL ITALIA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE DOCUMENTI Mentre [ ] il Governo si accingeva a preparare utili riforme amministrative, tributarie e sociali, scoppiò, senza alcuna nostra partecipazione od intesa, improvviso e rapidissimo il conflitto, che invano, per la tutela della pace e della civiltà, ci adoperammo a scongiurare. Dovè il Governo considerare se le clausole dei trattati c'imponessero parteciparvi. Ma lo studio più scrupoloso della lettera e dello spirito degli accordi esistenti la nozione delle origini e le manifeste finalità del conflitto ci indussero nel sicuro e leale convincimento che non avevamo obbligo di prendervi parte. (Approvazioni).Sciolti così da ogni altra considerazione, il libero e sereno giudizio di ciò che esigesse la custodia degli interessi italiani ci consigliò a dichiarare senza indugio la nostra neutralità. (Approvazioni). A. SALANDRA, da Atti parlamentari Camera dei Deputati, Legislatura XXIV - lª Sessione - Discussioni - Tornata del 5 Luglio 1914 Tutto è iniziato nelle «radiose giornate» del maggio La prima guerra mondiale era già in atto dal '14 e, dopo qualche tentennamento, Salandra, Sonnino nonché Vittorio Emanuele III avevano deciso scendere in campo a fianco dell' Intesa. Il 26 aprile l' Italia aveva firmato in gran segreto il patto di Londra e in maggio il timore di Salandra, Sonnino e del re era che il Parlamento, a maggioranza neutralista, votasse contro l' intervento. Il 9 maggio, l' ex presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti raggiunse Roma con l' esplicita intenzione di mettersi alla guida dei deputati che volevano tenere l' Italia fuori dalla guerra. E contro di lui si indirizzarono i primi «radiosi» cortei. Trecentoventi parlamentari (su cinquecentootto) lasciarono il loro biglietto da visita alla portineria della sua casa romana in segno di solidarietà e di impegno al suo fianco. Da quel momento le manifestazioni interventiste guidate da Gabriele D' Annunzio tennero in scacco il Parlamento e sortirono l' effetto che la maggioranza degli eletti non ebbe modo di far valere le proprie ragioni nell' aula a ciò preposta. P. MIELI, Dalle «radiose giornate» del 1915 ai girotondi di oggi, in Corriere della sera, 12 settembre 2002, p. 39 Oggi - io lo grido forte - la propaganda antiguerresca è la propaganda della vigliaccheria. Ha fortuna perché vellica ed esaspera l'istinto della conservazione individuale. Ma per ciò stesso è una propaganda anti-rivoluzionaria. La facciano i preti temporalisti e i gesuiti che hanno un interesse materiale e spirituale alla conservazione dell'impero austriaco; la facciano i borghesi, contrabbandieri o meno, che - specie in Italia dimostrano la loro pietosa insufficienza politica e morale; la facciano i monarchici che [ ] non sanno rassegnarsi a stracciare il trattato della Triplice che garantiva - oltre alla pace (nel modo che abbiamo visto) - l'esistenza dei troni; codesta coalizione di pacifisti sa bene quello che vuole e noi ci spieghiamo ormai facilmente i motivi che inspirano il suo atteggiamento. Ma noi, socialisti, abbiamo rappresentato - salvo nelle epoche basse del riformismo mercatore e giolittiano - una delle forze «vive» della nuova Italia: vogliamo ora legare il nostro destino a queste forze «morte» in nome di una «pace» che non ci salva oggi dai disastri della guerra e non ci salverà domani da pericoli infinitamente maggiori e in ogni caso non ci salverà dalla vergogna e dallo scherno universale dei popoli che hanno vissuto questa grande tragedia della storia? B. MUSSOLINI, Audacia in Il Popolo d Italia, anno I, n. 1, 15 novembre 1914

25 Sin dallo scoppio della guerra il Vaticano aveva scelto la strada della diplomazia per evitare l estensione del conflitto e l intervento italiano. L Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, non mancò mai, sia pure in modo sfumato, di manifestare le sue simpatie all Austria e di auspicare una pacifica intesa sulle questione controverse (terre irredente, interpretazione della Triplice Alleanza, ecc.) [ ]. La conservazione dell ordine costituito, l alleanza semiufficiale col governo Salandra, la paura di una nuova ondata sovversiva indussero il Vaticano a rinunciare alla mobilitazione delle masse cattoliche in senso pacifista e neutralista con una precisa direttiva etico-politica. Anzi, l unica costante tra le difformi posizioni delle gerarchie laiche ed ecclesiastiche sarà proprio l antisocialismo: in definitiva, la conservazione e la difesa delle istituzioni preoccupò assai più delle scelte da farsi dinanzi alla guerra. G. LEHNER, Economia, politica e società nella prima guerra mondiale, G. D Anna, Firenze 1973 I gruppi interventisti democratici hanno voluto la guerra: per questo si sono divisi dai neutralisti socialisti, e si sono associati per un momento agli «interventisti nazionalisti», che si staccarono per conto loro dai neutralisti conservatori. Ma se interventisti - democratici e nazionalisti - hanno avuto un comune programma di guerra, hanno avuto anche un opposto programma di pace. Come dice benissimo il Popolo d'italia, l'intervento è avvenuto e non conta più: sono oramai i soli fini che contano. E sui fini della guerra, c'è fra nazionalisti e democratici un abisso. Per i nazionalisti la guerra dovrebbe servire a stabilire la loro egemonia in Italia, e l'egemonia dell'italia in Europa. Per noi la guerra deve assicurare un giusto equilibrio di nazioni solidali e pacifiche in Europa contro la Germania, finché la Germania non sia tornata alla umanità e non sia degna di entrare anch'essa nella lega delle nazioni; la guerra si ridurrebbe a una feroce turlupinatura, se in Italia i diritti del maggior numero continuassero ad essere manomessi dai privilegi delle antiche minoranze parassitarie. [...] Il nostro giornale vorrebbe appunto, fra gli altri fini, contribuire a chiarire le idee dei gruppi interventisti democratici sui fini della guerra, e rompere la confusione che troppo a lungo è durata fra i nazionalisti e noi. G. SALVEMINI, Interventismo nazionalista e interventismo democratico, in Opere. Dalla guerra mondiale alla dittatura, , Feltrinelli, Milano, 1964

26 4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO Argomento: NUTRIRE IL PIANETA, CON O SENZA OGM DOCUMENTI Il futuro del Pianeta è a rischio, siamo ad un punto cruciale e occorre una svolta, altrimenti è a rischio la nostra stessa esistenza. È quanto spiega Jeremy Rifkin, economista statunitense, attivista del movimento pacifista negli anni sessanta e settanta, autore di numerosi libri, e assistente personale di Romano Prodi sulle questioni energetiche quando era Presidente della Commissione europea. La parte della popolazione più ricca del Pianeta vuole mangiare sempre più carne e in venti o trenta anni da ora il 60 percento della terra coltivabile sarà destinato a cibare gli animali di cui ci cibiamo a nostra volta. Questa è una terribile ingiustizia per l'intera umanità ed è anche un disastro ambientale. Quello che dobbiamo fare per evitare tutto questo è scendere alcuni gradini della catena alimentare. Siamo onnivori e possiamo decidere di mangiare più vegetali con una piccola quantità di carne, se non diventare vegetariani. Se vogliamo cominciare a sfamare il Pianeta dobbiamo indirizzare la nostra dieta da una a base di carne a una di vegetali. Allo stesso tempo dobbiamo muoverci da un'agricoltura centrata sulla chimica e sugli Ogm ad una più organica e sostenibile. Nel Ventesimo secolo, infatti, il motto dell'agricoltura è stato uccidere tutto attorno al cibo. Sono invece a favore di un cibo ecologico, organico e sostenibile e per eliminare pesticidi e Ogm andando verso una biologia più avanzata, la marker system selection. EXPONET, magazine.expo2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita": è il tema a cui si ispira Expo 2015, la prima Esposizione della storia che punta espressamente ad aprire il dialogo sulle nuove soluzioni e le nuove prospettive in grado di assicurare un'adeguata nutrizione a tutti i popoli della Terra, e tutelare al tempo stesso la biodiversità del pianeta; tutto ciò non può prescindere da una attenta discussione scientifica sugli OGM. E' questa la premessa da cui è partita l'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica nel lanciare un appello perché Patrick Moore, l'ecologista ragionevole, sia nominato ambasciatore di Expo Dopo la nomina ad ambasciatore di Expo 2015 di Vandana Shiva, nota avversaria degli OGM, la nomina di Patrick Moore permetterebbe infatti di riequilibrare la posizione di Expo e di aprire un reale dibattito sull'argomento. Nel 1971, Patrick Moore è stato uno dei fondatori di Greenpaece e si è dedicato principalmente allo studio dei cambiamenti climatici e dell'agricoltura. Il suo approccio, basato sul sistematico controllo dei dati scientificamente dimostrati, lo ha portato a entrare nuovamente in urto con la sua vecchia organizzazione su un punto in particolare: il Golden Rice, il riso geneticamente modificato arricchito di provitamina A, la cui diffusione potrebbe prevenire milioni di morti e di disabilità nei paesi più poveri in cui il riso è l'unica fonte di sostentamento per ampie fasce di popolazione. Le Scienze, 20 ottobre 2014 Le multinazionali biotech e chi supporta le coltivazioni geneticamente modificate e l'agricoltura industriale sostengono che gli Ogm siano la chiave per nutrire il Pianeta, ma evidenze recenti mostrano che si tratta di promesse senza fondamento. Secondo l'environmental Working Group, esistono tre fattori fondamentali che sfatano il mito degli Ogm e del loro contributo all'alimentazione della popolazione mondiale: 1) Sicurezza alimentare. Le coltivazioni Ogm che riguardano principalmente mais e soia non hanno contribuito in modo sostanziale alla sicurezza

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